Presbiopia e smartphone, che fare?

Annoverata solitamente tra i difetti visivi, la presbiopia è una perdita progressiva di capacità accomodativa da parte dei nostri occhi. Per accomodazione, si intende la naturale capacità dell’occhio di correggere la messa a fuoco con particolare riferimento agli oggetti posti ad una distanza ravvicinata. La causa di questa difficoltà, che compare tipicamente dai 40 anni in poi, è la perdita di flessibilità del cristallino. Più il tempo avanza, più il cristallino perde elasticità, e più la messa a fuoco è difficoltosa. Si tratta di un processo del tutto naturale. Ma che ruolo hanno gli smartphone in questo processo? E come arrestare l’avanzamento della presbiopia?

Dispositivi digitali sempre più utilizzati

I dispositivi digitali sono diventati una compagnia costante ed onnipresente delle nostre esistenze. Non c’è momento della giornata in cui un device elettronico non sia protagonista dei nostri istanti trascorsi da soli in compagnia: call di lavoro, chat con amici, ricerca di informazioni in Internet, consultazione dei social network e condivisione di contenuti… Dall’alba al tramonto, insomma, la comunicazione scritta, visiva ed orale sono mediate da questi straordinari strumenti che hanno reso le nostre vite più interconnesse, facili e, perché no, divertenti.

Peraltro, se fino a pochi anni fa queste tecnologie sembravano essere appannaggio esclusivo delle giovani e giovanissime generazioni, oggi anche le generazioni in età adulta e matura si sono avvicinate al digitale e ne fanno un uso pressoché quotidiano. 

Tra postura scorretta e impegno visivo, non sempre lo smartphone è un alleato per la nostra salute

Oltre agli indubbi vantaggi che la rivoluzione digitale ha portato con sé, vi sono, forse, anche alcuni piccoli svantaggi. A farne le spese sono spesso collo e schiena, complice una postura non sempre corretta. Ma non solo: anche ai nostri occhi richiediamo un impegno costante che troppe volte diamo per scontato. E loro ci rispondono chiaramente, lanciandoci piccoli campanelli d’allarme che dovremmo ascoltare: arrossamento oculare, bruciore, sensazione di corpo estraneo, senso di pesantezza. 

Il consiglio: “la virtù sta nel mezzo”, dicevano il latini. Largo alla comodità delle nuove tecnologie dunque, ma senza esagerare nei tempi d’uso. Ogni tanto posiamo lo smartphone e prestiamo attenzione al mondo circostante. 

Presbiopia e smartphone: quanta fatica!

E per quanto riguarda la capacità visiva? Alcuni studiosi hanno preso in esame l’uso che gli over 40 fanno dello smartphone. Se la lettura su supporto cartaceo spinge il presbite ad allontanare dal viso la fonte per favorire un processo accomodativo ottimale, per quanto riguarda la lettura a video su smartphone, sembra che si tenda a cercare aiuto anche nell’aumento della luminosità e della dimensione dei caratteri. Tuttavia, se lo schermo dello smartphone è di piccole dimensioni, gli studiosi hanno evidenziato che il lettore affetto da presbiopia cercherà anche di avvicinare il viso allo schermo. 

Il consiglio: aumentare a dismisura la luminosità del telefono può esporci ad una dose maggiore di luce blu. Che non ci fa bene, specie di sera. Si consiglia di tenere la luminosità del telefono ad un livello moderato, e di aiutarsi nella visione con occhiali o lenti intraoculari. 

Come dimenticare la presbiopia ed usare lo smartphone senza difficoltà

Anche chi non ha mai indossato un paio di occhiali spesso si trova di fronte alla necessità di ricorrervi con l’arrivo della presbiopia. Sicuramente un occhiale da vicino è un valido aiuto per la lettura cartacea. Tuttavia, gli studiosi hanno sottolineato come spesso gli occhiali da lettura siano progettati per una visione a distanze differenti da quelle che adottiamo per la visione a video. E allora, che fare? E che fare se oltre alla presbiopia soffriamo anche di qualche altro difetto visivo, che ci rende difficoltosa la visione anche ad altre distanze? La soluzione per fortuna esiste. 

Esistono infatti delle moderne lenti intraoculari chiamate lenti EDOF, che consentono di recuperare una capacità visiva ottimale a qualunque distanza. Grazie alle lenti EDOF, è possibile vedere bene, senza sfocature né fastidi, sia per quanto riguarda la lettura di supporti cartacei che digitali, ma non solo. Le lenti a profondità estesa di fuoco (da cui EDOF, Extended Depth of Focus) sono l’ideale anche per la visione alle medie e lunghe distanze. Ed anche in condizioni di scarsa luminosità.

Insomma, grazie ad un intervento di chirurgia oftalmica minimamente invasivo e di breve durata, è possibile tornare a far uso del proprio smartphone in libertà, senza dover modulare luminosità, distanza e dimensione dei caratteri, ma anche leggere libri e riviste, consultare il computer, guidare la sera e molto altro. 

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3 cose che non tutti sanno sull’operazione cataratta

La cataratta è una patologia oculare molto comune e molto diffusa nel mondo contemporaneo. Ancor più di quanto non accadesse nel secolo scorso. I progressi della medicina, i comfort che ci accompagnano nel quotidiano, una maggiore attenzione alla qualità dell’alimentazione hanno prolungato l’aspettativa di vita di tutti noi. Ma vivere a lungo non basta. E’ anche fondamentale mantenere una buona qualità di vita. E allora, cosa dovremmo sapere oggi sull’operazione di cataratta? Quali sono le informazioni cruciali che dovrebbero spingerci a non indugiare e ad operarla quanto prima? Scopriamole insieme.

1 – L’operazione di cataratta è un intervento chirurgico

In fatto di chirurgia oftalmica, negli ultimi anni si è assistito alla notevole diffusione degli interventi di chirurgia refrattiva. L’obiettivo di questi interventi è quello di correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia per poter fare a meno degli occhiali. Si tratta di interventi che si eseguono – nel caso di difetti visivi lievi e medi – solamente con l’ausilio di strumenti laser e solamente sulla cornea. Al contrario, l’operazione di cataratta si esegue intervenendo chirurgicamente. Si accede al cristallino, lo si rimuove e lo si sostituisce con una lente intraoculare. In entrambi i casi, la durata della procedura è breve e bastano poche gocce di collirio anestetico per uso topico. Ma è fondamentale capire che l’operazione di cataratta non è un semplice intervento laser, e che va pertanto affrontata con la giusta dose di serietà e consapevolezza.

Da sapere: nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi ad una versione più “gentile” dell’operazione di cataratta, nella quale al posto del bisturi si usa un laser di ultima generazione: il laser a femtosecondi.

2 – Prima è, meglio è

Capita spesso di pensare che la cataratta porterà ad un annebbiamento visivo più o meno sopportabile nel tempo, e di rimandare l’intervento a data da destinarsi perché tutto sommato al momento della diagnosi la qualità visiva è ancora accettabile. Nulla di più sbagliato. Lasciar progredire la cataratta porta ad una lenta e progressiva perdita di autonomia ed indipendenza, ma mette anche a repentaglio la buona salute degli occhi. Un cristallino “anziano”, privo di flessibilità ed ispessito dal tempo mette sotto pressione l’intero occhio, conducendo spesso ad un aumento della pressione intraoculare. Che a sua volta rischia di danneggiare irrimediabilmente il nervo ottico, con ripercussioni anche irreversibili sul piano della capacità visiva.

Da sapere: il nervo ottico è una struttura delicatissima. Qualora danneggiata, non si può più riparare.

3 – L’operazione di cataratta permette di fare a meno degli occhiali

L’operazione di cataratta non è un’incombenza noiosa da sbrigare, ma è, oggi, una vera e propria opportunità. Rappresenta, infatti, l’occasione per eliminare quasi del tutto l’uso degli occhiali. Se l’intervento va affrontato quanto prima per le ragioni sopra descritte, conviene approfittarne per fare propri tutti i vantaggi che esso offre. Anziché limitarsi ad ottenere la sostituzione del cristallino opacizzato con uno trasparente, oggi è possibile guardare oltre. I cristallini artificiali di ultima generazione sono delle vere e proprie lenti con il potere diottrico di cui abbiamo bisogno. Grazie a queste lenti, oggi è possibile approfittare dell’operazione di cataratta per correggere anche miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Un difetto solamente o anche più difetti insieme. Anche molto marcati.

Tra queste lenti, in particolare, il futuro è rappresentato dalle lenti EDOF – Extended Depth of Focus.

Sono lenti pensate per:

  1. vedere in modo nitido e preciso da una distanza ravvicinata fino all’infinito;
  2. vedere bene in condizioni di visione diurna e di notturna;
  3. eliminare l’uso degli occhiali, anche progressivi;
  4. superare i limiti e gli inconvenienti forniti dalle lenti intraoculari multifocali classiche.

Il consiglio: ogni paziente è, ovviamente, un mondo a sé. Ma sapere che grazie all’operazione di cataratta oggi è possibile riscoprire i propri hobby, dedicarsi alla famiglia (e ai nipotini) con attenzione, positività ed energia e ritrovare quel pizzico di autonomia perduta, certamente fa la differenza.

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Desideri conoscere più da vicino le caratteristiche e le interessanti potenzialità offerte dall’operazione di cataratta? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191

Idoneità all’intervento laser: tutto quello che c’è da sapere

L’intervento laser per la correzione dei difetti visivi è una procedura di routine, pensata per avere una versatilità tale da soddisfare le esigenze visive più disparate. Non c’è difetto visivo o combinazione di difetti che non possa essere corretto con l’ntervento laser. Ed anche laddove i difetti siano particolarmente marcati, la chirurgia oftalmica offre sempre soluzioni moderne ed interessanti. Uno dei temi intorno ai quali capita sovente di porsi degli interrogativi è, tuttavia, quello della idoneità all’intervento laser. Come e quando è possibile stabilire l’idoneità? Rispondiamo assieme a queste domande.

Perché scegliere l’intervento laser per la correzione permanente dei difetti visivi?

Con il termine intervento laser ci si riferisce ad un insieme di tecniche chirurgiche minimamente invasive che sfruttano la tecnologia laser per eseguire la correzione dei difetti visivi intervenendo esclusivamente sulla cornea. I difetti visivi possono essere uno o più d’uno di entità lieve, media o forte. Le ragioni che possono spingere ad orientarsi verso questa tipologia di intervento possono essere le più disparate: c’è chi ha la necessità di vedere bene per motivi di lavoro, chi ha il desiderio di fare a meno di lenti a contatto o occhiali da vista perché non li tollera più, chi vorrebbe farne a meno per motivi sociali, per praticare il proprio sport preferito in totale libertà… L’importante è che il paziente viva questo desiderio concretamente e che le sue aspettative siano saldamente ancorate alla realtà.

Quando l’intervento può essere consigliato dal medico

Vi sono alcuni casi in cui probabilmente sarà il medico oculista a consigliare l’intervento. Questo accade, per esempio, quando è solamente un occhio ad essere affetto da un difetto visivo o, ancora, la differenza tra un difetto di un occhio e quello di un altro è particolarmente marcata. In questi casi le ragioni non sono da ricercare solamente in esigenze di tipo personale, ma anche nella necessità di aiutare l’intero apparato visivo a svolgere al meglio la sua funzione.

Come si valuta l’idoneità all’intervento laser

L’idoneità all’intervento laser deve essere stabilita dal medico oculista dopo una serie di esami diagnostici mirati e approfonditi. Ad ogni modo, ed a beneficio del lettore, diamo di seguito alcune indicazioni di massima sui requisiti che stabiliscono l’idoneità all’intervento laser:

  • avere un’età superiore ai 20 anni circa, perché prima dei 20 anni solitamente i difetti visivi non sono mai del tutto stabilizzati;
  • presentare una cornea non troppo sottile, perché tutte le tecniche di correzione dei difetti visivi tramite laser prevedono che si esegua un’ablazione di tessuto;
  • avere un apparato visivo che, al di là dei difetti visivi, sia complessivamente sano.

E’ poi necessario fare le opportune valutazioni e prestare cautela nei seguenti casi:

  • gravidanza o allattamento, perché sono condizioni che possono influenzare temporaneamente la capacità visiva. In tal caso è possibile decidere di posticipare l’intervento;
  • presenza di patologie sistemiche quali il diabete, che per sua natura rende la cornea più fragile. Ciò non significa che un paziente diabetico debba scartare l’idea dell’intervento a priori, ma che sia fondamentale far presente il proprio stato di salute al medico oculista, che si occuperà di fare le opportune valutazioni ed indicare la tecnica più indicata tra i trattamenti laser oggi in uso;
  • altre patologie che causano una generale compromissione del sistema immunitario o che coinvolgono i tessuti connettivi (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico ed altre).

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Vuoi conoscere più da vicino i requisiti per l’idoneità all’intervento laser? Stai pensando di correggere in modo permanente i tuoi difetti visivi? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Saremo lieti di fare la tua conoscenza.

Intervento di presbiopia: cosa sono le lenti EDOF

La presbiopia è il problema visivo tipico dell’età adulta. Si verifica quando il cristallino comincia a perdere la sua naturale flessibilità, e di conseguenza la messa a fuoco si fa sempre più difficoltosa. Al pari della cataratta – che invece è l’opacizzazione del cristallino – anche la presbiopia è irreversibile e peggiora mano a mano che il tempo avanza. Non è infrequente, dunque, pensare di affrontare un intervento di presbiopia per risolvere in modo definitivo le difficoltà visive che questa ha causato. Difficoltà talvolta di entità lieve o media, altre volte invece piuttosto marcate, che portano chi le vive a sentirsi improvvisamente invecchiato. Con conseguenze spiacevoli anche sul piano emotivo. Oggi è possibile superare queste difficoltà con successo e guardare al futuro con ottimismo grazie alle innovative lenti EDOF. Ma cosa sono le lenti EDOF e perché sono così innovative?

Cosa sono le lenti EDOF

Infinite distanze, zero inconvenienti

Le lenti EDOF sono lenti intraoculari di ultima generazione. Disponibili solamente in pochi centri d’eccellenza, presentano una serie di vantaggi che le rendono sotto diversi punti di vista più interessanti rispetto alle tradizionali lenti multifocali. Ma partiamo dal loro nome. EDOF è l’acronimo di Extended Depth of Focus, che significa Profondità di Fuoco Estesa. Significa che con queste lenti, impiantate durante l’intervento di presbiopia, è possibile risolvere efficacemente la presbiopia così come tutti gli altri difetti visivi eventualmente presenti. Grazie alla continuità della profondità di fuoco, infatti, esse regalano una qualità visiva ad alta definizione a partire da una distanza particolarmente ravvicinata (40-45 cm) fino all’infinito. Il tutto, limitando al minimo i tipici inconvenienti delle lenti intraoculari multifocali, quali aloni, sbavature, imprecisioni nella visione notturna.

Altri vantaggi offerti dalle lenti EDOF

Indicate per l’intervento di presbiopia, ma non solo

Oltre ad offrire un’eccellente qualità visiva a più distanze senza inconvenienti e consentire di leggere e lavorare al computer senza l’ausilio di lenti a contatto o occhiali da vista, risolvendo più difetti visivi assieme, le lenti EDOF rappresentano una soluzione efficace e a tuttotondo anche nei confronti dell’inevitabile appuntamento con la cataratta, restituendo una visione di ottimo livello. Una volta rimosso il cristallino oramai poco flessibile ed in via di opacizzazione, dunque, è possibile compiere un vero e proprio balzo indietro nel tempo, con ripercussioni positive sul fronte pratico ed emotivo.

A che età è possibile sottoporsi all’intervento di presbiopia con lenti EDOF?

A differenza degli interventi laser per miopia, astigmatismo ed ipermetropia, per eseguire i quali è necessario che il difetto visivo abbia raggiunto una certa stabilità, nel caso della presbiopia è possibile intervenire quando lo si desidera. Il motivo è presto detto: la causa del difetto non è un errore di rifrazione in senso stretto, ma una compromissione della flessibilità del cristallino dovuta al tempo. E non solo: scegliere di sottoporsi all’intervento di presbiopia in età adulta mette “al riparo” dall’insorgenza della cataratta in età avanzata. Insomma, un investimento lungimirante nel proprio benessere oculare sul lungo periodo. Per giungere alla terza età con il giusto sprint e, perché no, con un pensiero in meno.

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Vuoi conoscere più da vicino i vantaggi delle lenti EDOF e dell’intervento di presbiopia? Cerchi un centro d’eccellenza dove trovare professionisti altamente preparati ed aggiornati su temi quali presbiopia, difetti visivi, cataratta? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Saremo lieti di occuparci della tua salute visiva.

Chirurgia refrattiva: quale tecnica scegliere

Quando si prende la decisione di affidarsi alla chirurgia refrattiva per la correzione permanente dei propri difetti visivi, il primo passo da compiere è quello di sottoporsi ad una visita oculistica approfondita ed accurata. Sarà l’occasione per discutere con lo specialista desideri ed aspettative, ma anche per conoscere l’idoneità dei propri occhi all’intervento. Assieme allo specialista, quindi, si sceglierà la tecnica migliore da utilizzare. Per giungere alla data della visita più informati, può essere utile avere già un’idea di massima circa le tecniche per la correzione dei difetti visivi oggi maggiormente in uso.

Cosa si intende per idoneità

Gli interventi laser di chirurgia refrattiva pensati per correggere difetti di lieve o media entità si eseguono sulla cornea. Per programmare uno qualunque di questi interventi, è necessario accertarsi che lo stato di salute oculare sia complessivamente buono e che la cornea risponda a determinati requisiti. La visita oculistica specialistica per l’idoneità all’intervento prevede dunque una vasta gamma di esami. Citiamone alcuni: 

  • la topografia corneale;
  • la pachimetria corneale;
  • l’OCT (Tomografia a Coerenza Ottica);
  • la pupillometria;
  • l’aberrometria.

Molti di questi esami hanno lo scopo di valutare lo stato di salute della cornea, le sue dimensioni, la sua curvatura, il suo spessore. Sono proprio le condizioni e le caratteristiche della cornea ad essere determinanti per l’idoneità all’intervento. 

Chirurgia refrattiva: le tecniche

Una volta accertata l’idoneità all’intervento di chirurgia refrattiva, si andrà ad individuare la tecnica migliore per le esigenze del paziente. Le tecniche ad oggi in uso nei centri d’eccellenza sono chiamate PRK e FemtoLASIK. Conosciamole una ad una. 

Chirurgia refrattiva con tecnica PRK 

PRK è l’acronimo di Cheratotomia Fotorefrattiva. La tecnica prevede che, grazie al solo laser ad eccimeri, dopo aver rimosso l’epitelio corneale, si plasmi la porzione sottostante di cornea in accordo con le esigenze visive del paziente, di fatto riportando il punto di fuoco nella sua posizione corretta. Il laser ad eccimeri, che lavora per ablazione, è uno strumento in uso in chirurgia oftalmica sin dagli anni Ottanta: la sua introduzione in campo medico ha rivoluzionato il modo di eseguire diverse tipologie di interventi ed è tutt’ora uno strumento prezioso ampiamente usato nel campo della chirurgia refrattiva.

I vantaggi: la PRK si presta a correggere qualunque difetto visivo purché lieve o medio, è di breve durata e indolore. Il recupero post operatorio può comportare qualche blando fastidio della durata di qualche giorno, come dolore, lacrimazione o fotofobia. Dopo l’intervento sarà necessario indossare una lente a contatto protettiva e tenere sempre a portata di mano un buon paio di occhiali da sole. Nel giro di una settimana, tuttavia, è possibile tornare pienamente alle proprie attività. I benefici dell’intervento in termini di qualità visiva si apprezzano mano a mano che i giorni e le settimane avanzano.

Chirurgia refrattiva con tecnica FemtoLASIK 

La tecnica FemtoLASIK si basa sullo stesso principio della PRK, ovvero sull’esigenza di intervenire sulla cornea per correggere i difetti visivi del paziente. Tuttavia, a differenza della PRK, nella quale è il laser ad eccimeri a svolgere l’intera procedura, nella FemtoLASIK la tecnica è differente, e si associa un secondo laser, chiamato Laser a Femtosecondi. L’epitelio corneale non è rimosso per ablazione, bensì sollevato come se fosse una piccola finestrella, il flap: in questo modo, si consente al laser ad eccimeri di accedere alla porzione sottostante di cornea e ad eseguire la correzione dei difetti visivi. Al termine della procedura, il flap è ricollocato al suo posto. E’ proprio il laser a femtosecondi ad incidere con un elevatissimo grado di controllo e di precisione l’epitelio superficiale. Alla base del suo funzionamento, innumerevoli micro impulsi dell’ordine di un milionesimo di miliardesimo di secondo l’uno, ravvicinati e brevissimi.

I vantaggi: la correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK è adatta per difetti di lieve o media entità. E’ di breve durata e totalmente indolore. L’uso del laser a femtosecondi conferisce all’intervento un eccezionale livello di precisione, igiene e personalizzazione, oltre a ridurre drasticamente i fastidi post operatori. Anche i tempi di recupero si accorciano notevolmente.

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Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico eseguiamo quotidianamente l’intervento per la correzione dei difetti visivi sia con tecnica PRK che FemtoLASIK. Chiamaci oggi stesso e prenota la tua visita oculistica specialistica per i difetti visivi: sarà il primo passo per ottenere l’indipendenza dagli occhiali e recuperare una capacità visiva ottimale. Siamo a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Intervento di presbiopia e cataratta: è possibile?

Presbiopia e cataratta si manifestano tipicamente nell’età matura e tendono a peggiorare nel tempo, portando disagio e difficoltà anche nelle più piccole incombenze quotidiane. Entrambe coinvolgono il cristallino: la presbiopia, che insorge intorno ai 40 anni di età, ne causa l’indurimento e la progressiva riduzione della capacità accomodativa. La cataratta, invece, causa l’opacizzazione del cristallino. Oggi, presbiopia e cataratta possono essere risolte in modo definitivo e con grandi benefici visivi. Scopriamo insieme le nuove frontiere dell’intervento di presbiopia e cataratta con lenti intraoculari di ultima generazione.

Intervento di presbiopia e di cataratta: in cosa consiste

L’intervento di presbiopia e cataratta consente di risolvere in modo permanente entrambe le condizioni, in qualunque stadio dell’età matura ed in totale serenità. A livello tecnico e chirurgico, è perfettamente assimilabile ad un comune intervento di cataratta, in quanto prevede la sostituzione del cristallino con una lente intraoculare (cioè un cristallino artificiale). Ciò che fa la differenza, oltre all’alta specializzazione del chirurgo e della struttura a cui rivolgersi, sono le tecnologie di ultima generazione messe in campo. Tra queste, proprio le lenti intraoculari.

Lenti intraoculari: correggono (anche) la presbiopia, rendono indipendenti dagli occhiali, danno tanta soddisfazione

Capita spesso di incontrare pazienti che vivono la presbiopia con una certa rassegnazione. Convinti che la chirurgia oftalmica – sia essa eseguita con interventi laser o con altre metodiche – possa correggere solamente miopia, ipermetropia e astigmatismo. E invece non è così. Nonostante la presbiopia sia un difetto visivo tipico dell’età adulta per certi aspetti differente dai difetti di rifrazione in senso stretto, essa è comunque risolvibile in modo permanente grazie alla chirurgia oftalmica. Come? Le lenti intraoculari possono essere la risposta.

Le lenti intraoculari o cristallini artificiali sono minuscole lentine grandi pressappoco come una lenticchia. Si impiantano nell’occhio nel corso di un intervento di chirurgia oftalmica di breve durata e totalmente indolore. Sostituendosi al cristallino, esse consentono di correggere la cataratta in modo definitivo. Ma non solo. Se dotate dell’opportuno potere diottrico, aiutano il paziente a ritrovare l’indipendenza dagli occhiali da vista. Anche per la visione da vicino. Un’opportunità decisamente interessante, dal momento che è molto frequente, in età adulta o matura, ritrovarsi a dover convivere con entrambi i disturbi.

Intervento di presbiopia e cataratta: un intervento, due soluzioni

Per chi sono indicate le lenti intraoculari

Chi desidera sottoporsi all’intervento di presbiopia ma è anche affetto da cataratta, troverà dunque nei cristallini artificiali una risposta univoca alle sue esigenze. I cristallini artificiali presentano i seguenti vantaggi:

  • durano per tutta la durata della vita del paziente
  • sono altamente biocompatibili e tollerabili
  • sono molto versatili, cioè sono realizzabili in accordo con le esigenze visive del paziente
  • possono correggere anche più di un difetto visivo al contempo

Intervento di presbiopia e cataratta: vuoi saperne di più?

CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico è altamente specializzato nella chirurgia della presbiopia e della cataratta con lenti intraoculari presso la nostra clinica. Se desideri maggiori informazioni o prenotare un appuntamento, chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere?

Ad un non addetto ai lavori, chirurgia refrattiva può significare “tutto e niente”. Innanzitutto perché il termine “chirurgia” potrebbe far pensare a chissà quali operazioni invasive mentre, come andremo in seguito a chiarire, nella grande maggioranza dei casi l’intervento per la correzione dei difetti visivi si esegue con l’ausilio di moderni strumenti laser. In secondo luogo, perché la chirurgia refrattiva include non una singola tecnica, ma un insieme di tecniche per la correzione permanente dei difetti visivi. Sarà quindi necessario individuare quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere con riferimento alle proprie esigenze personali.

Entriamo dunque nel merito dell’argomento, cercando di fare chiarezza, a beneficio di chi si avvicini per la prima volta all’idea di correggere i propri difetti visivi in modo permanente.

Partiamo dal principio: i difetti visivi

Cosa sono, come si manifestano, si possono sempre correggere? 

I difetti visivi o refrattivi – miopia, ipermetropia ed astigmatismo – sono tutti i disturbi della visione che ci portano a non vedere bene come vorremmo. Sono causati nella maggior parte dei casi da un’errata localizzazione del punto di fuoco dell’immagine che, invece che venire a cadere sulla retina, è spostato rispetto ad essa in avanti, in indietro, oppure è decentrato. A questi difetti visivi si aggiunge anche la presbiopia, che si manifesta intorno ai 40 anni e che è dovuta ad una perdita di flessibilità del cristallino, con conseguente difficoltà nella corretta messa a fuoco degli oggetti posti a distanza medio-ravvicinata. Tutti i difetti possono essere corretti grazie alla chirurgia refrattiva.

L’interessante varietà di tecniche e soluzioni oggi disponibili, consente di:

  • correggere uno o più difetti assieme;
  • correggere difetti di qualunque entità;
  • recuperare un’ottimale capacità visiva;
  • regalare l’indipendenza dagli occhiali da vista.

Quali sono le tecniche maggiormente in uso in fatto di chirurgia refrattiva?

Le tecniche più usate per la correzione permanente dei difetti visivi sono due, e prendono il nome di PRK e FemtoLASIK. In entrambi i casi prevedono l’uso di moderni strumenti laser e riescono a correggere efficacemente i difetti visivi. Semplificando:

  • nella PRK l’intervento è eseguito in toto con un laser ad eccimeri che, lavorando per ablazione (cioè per sottrazione di tessuto), scolpisce la cornea così da correggere i difetti visivi e riportare il punto di fuoco nella sua posizione corretta.
  • nella FemtoLASIK lo stesso obiettivo è raggiunto con il laser ad eccimeri in abbinamento al laser a Femtosecondi. In poche parole, quest’ultimo consente di aprire il flap, una sorta di finestrella sullo strato più superficiale della cornea, e di raggiungere la parte sottostante dove andrà poi ad intervenire il laser ad eccimeri. Al termine dell’intervento, il flap sarà ricollocato in sede, senza necessità di punti di sutura o bendaggi.

Cosa succede se un paziente ha un difetto visivo molto marcato?

Anche i difetti visivi di entità medio alta (al di sopra delle 7 diottrie, indicativamente) sono correggibili in modo permanente grazie alla chirurgia refrattiva. In questi casi, è possibile ricorrere ad altre tipologie di tecniche. Per fare un esempio, è possibile abbinare una delle tecniche sopra descritte (PRK o FemtoLASIK) alla correzione tramite lente intraoculare, che regala una capacità visiva ottimale anche nel caso di difficoltà visive molto marcate (come una miopia forte, per esempio).

Dunque, quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere?

Per sapere qualche tecnica di chirurgia refrattiva scegliere per ritrovare un’ottimale qualità visiva e per ottenere l’indipendenza dagli occhiali, è necessario sottoporsi ad una visita oculistica specialistica.

Compito dell’oculista specialista è quello di:

  • valutare lo stato di salute oculare nel suo complesso;
  • stabilire l’idoneità del paziente rispetto all’intervento;
  • indicare quale sia la tecnica da preferire;
  • parlare con il paziente in merito alle sue aspettative.

Leggi anche: la nuova chirurgia refrattiva, tecniche e strumenti per risultati impeccabili

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Hai sentito parlare di chirurgia refrattiva e vorresti incontrare uno specialista, per capire se potrebbe fare al caso tuo? Prenota una visita oculistica specialistica chiamandoci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Saremo lieti di rispondere ad ogni tua domanda.

La visita oculistica: tutto quello che c’è da sapere

La visita oculistica è uno dei capisaldi della salute oculare. Il suo scopo è duplice: preventivo e curativo. Prenderla in considerazione solamente al sopraggiungere di disturbi oculari e dimenticarsene per tutto il resto della propria vita, è decisamente sbagliato. Così come lo è considerarla una semplice misurazione della vista. Insomma, è forse giunto il momento di fare chiarezza intorno alla visita oculistica, spiegando che cos’è, come si svolge e perché è così utile.

Perché la visita oculistica è importante

La visita oculistica è il primo passo per preservare la propria salute oculare, così come la propria autonomia e la propria indipendenza personale. Il benessere oculare va mantenuto e custodito con le giuste cure ed attenzioni perché può esercitare un forte impatto sulla qualità della nostra vita. Si potrà immaginare che i difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia) siano le maggiori insidie capaci di mettere a repentaglio la capacità visiva, ma non è così: la gamma delle patologie oculari – alcune di esse anche piuttosto comuni – che possono manifestarsi nel corso della vita, è ben più ampia. Ecco perché, anche in quest’ambito, prevenzione e diagnosi precoce sono davvero le parole d’ordine. Per stare bene sempre, e molto a lungo. 

In cosa consiste una visita oculistica specialistica

La salute oculare: non solo diottrie…

Una visita oculistica seria non è una semplice “misurazione” della vista. E’ molto di più. La visita è solitamente preceduta da un colloquio durante il quale l’oculista o il suo assistente raccolgono informazioni utili su di noi, sul nostro passato clinico, su eventuali sintomi, disturbi o patologie dai quali siamo affetti, sul nostro stile di vita. La visita vera e propria, poi, include una serie di esami diagnostici durante i quali l’oculista osserva attentamente tutte le strutture oculari. L’occhio umano si compone di tante preziosissime parti che, proprio come in un delicato ingranaggio, ci consentono di godere del dono della vista: palpebre, cornea, cristallino, retina, macula… La diagnostica messa in campo durante una visita oculistica specialistica si avvale oggi di strumenti altamente tecnologici pensati proprio per fornire una serie di dati utili all’osservazione delle strutture oculari ed alla valutazione della loro salute e del loro buon funzionamento.

Quali sono gli esami svolti durante una visita oculistica specialistica?

Durante una visita oculistica specialistica si eseguono una serie di esami diagnostici non invasivi. Tra questi, citiamo l’esame della lampada a fessura, l’autorefrattometria, la tonometria, l’esame dell’acuità visiva, l’esame del fondo oculare. A questi, laddove lo specialista lo ritenga necessario, se ne possono aggiungere molti altri, come, per fare qualche esempio, l’OCT, la fluorangiografia, la topografia corneale, la retinografia

Quando sottoporsi ad una visita oculistica?

A partire dalla prima infanzia, sino all’età avanzata, la salute oculare passa attraverso una serie di tappe imprescindibili. I difetti visivi ed alcune tra le patologie più comuni fanno tradizionalmente la loro comparsa in epoche ben precise delle nostre vite. Si pensi, per fare qualche esempio tra i più noti, al cosiddetto occhio pigro tipico dell’età pediatrica, alla presbiopia che fa capolino intorno ai 40 anni, o alla cataratta, patologia tipica dell’età matura.

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Vista dopo i 40 anni: come cambiano i nostri occhi

vista dopo i 40 anni - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Nel periodo della nostra vita che va dai 20 fino ai 40 anni la nostra capacità visiva rimane, con o senza difetti visivi, tutto sommato stabile. Dai 40 anni in poi le cose iniziano a cambiare e ad evolversi. Talvolta impercettibilmente, altre volte meno. Come cambia la vista dopo i 40 anni? Quali sono i difetti visivi e le patologie che comunemente compaiono mano a mano che il tempo passa? Facciamo il punto della situazione.

Il primo ospite sgradito: la presbiopia

Fino ai 40 anni circa, a meno che non vi siano già altri difetti visivi, a nessuno verrebbe mai in mente di non riuscire più a leggere il giornale, a lavorare al computer, ad utilizzare facilmente lo smartphone. Eppure, un bel giorno, ci si rende conto che per riuscire in quelle piccole e tutto sommato banali azioni si è costretti ad allontanare leggermente l’oggetto dal viso. Che cosa è cambiato? E’ successo che la presbiopia ha fatto capolino nella nostra vita. Rassicuriamoci, è del tutto normale, e succede quasi a tutti.

Presbiopia: con l’avanzare dell’età, il cristallino, la minuscola lente situata all’interno dell’occhio, perde la sua flessibilità. E viene meno quella che gli esperti chiamano capacità di accomodazione, cioè di spostare in modo naturale ed involontario il fuoco da lontano a più vicino. Gli ipermetropi e gli astigmatici sono i primi a rendersi conto di aver sviluppato anche la presbiopia, mentre i miopi compensano togliendosi gli occhiali, almeno per i primi tempi.

Come si risolve la presbiopia: Con gli occhiali da vista in modo temporaneo, oppure con un semplice intervento laser, simile all’intervento per la correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK. In alternativa, esiste anche la sostituzione del cristallino così come avviene per la cataratta, oppure l’inserimento di lenti intracorneali.

La cataratta

La perdita di efficienza del cristallino è legata a doppio filo all’insorgenza della presbiopia, ma non solo. Con l’avanzare del tempo (già intorno ai 55 – 60 anni) il cristallino perde sempre di più la sua trasparenza, si indurisce e si ispessisce. Il risultato è una visione dei colori e delle forme sempre più incerta e meno nitida. Segno che siamo affetti da cataratta.

Cataratta: è la progressiva ed irreversibile opacizzazione del cristallino.

Come si risolve la cataratta: non esiste terapia farmacologica per rallentare o migliorare l’opacizzazione del cristallino. L’unica soluzione è la sostituzione del cristallino con una lente intraoculare artificiale (intervento di facoemulsificazione).

Degenerazione maculare senile

Non sempre la progressiva incertezza della visione è causata dalla cataratta. A volte ad invecchiare assieme a noi è la macula, la porzione centrale (preziosissima e delicatissima) della nostra retina. E allora, le difficoltà visive si sperimenteranno proprio a livello di visione centrale, mentre per quanto riguarda la visione periferica ci sembra tutto sommato di vedere ancora bene. Questa patologia prende il nome di degenerazione maculare senile.

Degenerazione maculare senile: è un deterioramento progressivo dei fotorecettori presenti sulla macula. Si può presentare in due varianti, una detta essudativa (umida), l’altra atrofica (secca). La prima è trattabile grazie alle iniezioni intravitreali.

Come si risolve la maculopatia: la maculopatia senile di tipo essudativo si risolve con delle punturine indolori chiamate iniezioni intravitreali, a base di un farmaco specifico per la patologia. La variante atrofica della patologia è invece più difficile da trattare.

Glaucoma

I 40 anni rappresentano un po’ il giro di boa della salute oculare, ed è proprio a questa età che può fare la sua comparsa, in sordina, una patologia oculare chiamata glaucoma. Perché in sordina? Il glaucoma inizialmente è asintomatico, dunque può capitare di esserne affetti inconsapevolmente. L’incidenza non è altissima ma può capitare. E’ bene dunque non dimenticare di sottoporsi a periodici controlli della salute oculare.

Glaucoma: è un aumento della pressione intraoculare che, a lungo andare, può danneggiare le strutture oculari con particolare riferimento al nervo ottico. Il risultato è una perdita irreversibile della propria capacità visiva.

Come si risolve il glaucoma: Il glaucoma si può trattare farmacologicamente grazie ad una terapia ipotonizzante a base di specifici colliri: è molto importante, in questo caso, seguire molto attentamente la terapia. A volte si rende necessario un piccolo intervento di chirurgia oculare per favorire l’abbassamento della pressione intraoculare (trabulectomia).

Insomma, l’età che avanza può mettere a dura prova la nostra salute oculare. Ciò non significa che ci si debba allarmare. Affrontare l’età adulta e matura con la giusta dose di serenità è fondamentale per vivere bene. A tal fine, il consiglio è quello di prendersi cura di se stessi, programmando anno dopo anno una serie di controlli della propria salute – inclusa quella oculare – onde prevenire e se necessario intervenire tempestivamente nei confronti di eventuali patologie.

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Presbiopia: cos’è e come si cura

presbiopia cos'è - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Mentre ricercatori e scienziati di mezzo mondo si prodigano nel ricercare un rimedio farmacologico per la correzione (seppur temporanea) della presbiopia come alternativa agli ausili esterni (lenti e occhiali), la medicina oftalmica offre una risposta certa, efficace e permanente: un intervento laser totalmente sicuro e di breve durata. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di conoscere meglio la presbiopia, cos’è e come si cura.

Cos’è la presbiopia?

Spesso confusa con i più comuni difetti visivi come miopia, ipermetropia ed astigmatismo, la presbiopia è, di fatto, qualcosa di diverso. Nei difetti visivi, il punto di fuoco “cade” nel posto sbagliato, cioè non esattamente sulla retina (ma davanti, dietro oppure in punti diversi della retina stessa). Nella presbiopia, invece, il problema è differente. Si tratta di un difetto di accomodazione, cioè un peggioramento della capacità di messa a fuoco dell’occhio. Che, sfortunatamente, è del tutto irreversibile e ad oggi non trattabile farmacologicamente.

Il responsabile? E’ il cristallino, insieme al tempo

“Responsabile” di questa difficoltà è il cristallino, la piccolissima lente collocata all’interno dell’occhio. In condizioni sane, quando l’occhio è giovane ed ancora perfettamente efficiente, il cristallino si incurva e si piega per favorire la messa a fuoco. Con l’andare del tempo, il cristallino perde la sua naturale flessibilità. Il risultato è una progressiva difficoltà ed incertezza nella messa a fuoco. Specie alle distanze medio-vicine. Il classico caso del quarantenne che comincia ad allontanare lo smartphone dal viso per poterlo vedere meglio è dovuto proprio alla presbiopia.

Come si cura la presbiopia?

Come detto, ad oggi non esiste rimedio farmacologico per trattare la presbiopia. Le strade da intraprendere sono dunque due: quella della correzione temporanea, con l’aiuto di occhiali da vista o lenti a contatto, e quella della correzione permanente.

In cosa consiste la correzione permanente della presbiopia?

La correzione permanente della presbiopia si ottiene tramite un intervento laser che si avvale di una tecnica molto simile alla più nota FemtoLASIK. Si tratta dunque di un’operazione che si esegue sulla cornea, grazie all’uso di laser di ultima generazione. Ma non è l’unica opzione. In alcuni casi, si può anche ricorrere ad altre soluzioni, come le lenti intracorneali oppure le lenti intraoculari. Solo per fare qualche esempio, questo accade:

  • quando il difetto accomodativo è molto marcato;
  • se la presbiopia si presenta in associazione con difetti visivi anch’essi molto forti;
  • laddove il paziente sia già in età matura e sia necessario eseguire anche un intervento di cataratta.

In ogni caso è fondamentale sottoporsi ad una visita oculistica specialistica. La visita includerà un colloquio conoscitivo ed una serie di test diagnostici accurati e sarà fonte di indicazione in merito alla procedura terapeutica più indicata per correggere la presbiopia con riferimento allo stato di salute oculare del paziente.

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