Consigli generali per preservare la salute degli occhi nella vita di tutti i giorni.

Occhi stanchi ma non solo: cos’è la Sindrome da Dispositivi Digitali

occhi stanchi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Occhi stanchi, affaticati, pesanti? Potrebbe non essere un fenomeno transitorio, bensì una vera e propria sindrome. La Sindrome da Dispositivi Digitali. Un disturbo il cui nome forse ci giunge nuovo, ma che a ben pensarci è frutto degli stili di vita moderni, che hanno posto in essere routine ed abitudini che ci rendono sempre più dipendenti dai device elettronici. Tra smart working e forme di apprendimento a distanza, chiediamo ai nostri occhi sforzi maggiori rispetto al passato. Ritrovandoci con un apparato visivo stanco, provato ed appesantito da troppe ore trascorse a video. Ma come distinguere un senso di stanchezza passeggero da una vera e propria sindrome? Approfondiamo assieme l’argomento.

Sindrome da Dispositivi Digitali, cos’è?

Nota anche con il nome inglese di Digital Eye Strain, la Sindrome da Dispositivi Digitali sta assumendo i contorni di un vero e proprio problema di salute che interessa una porzione consistente della popolazione. Un problema certamente esacerbato dall’epidemia da Coronavirus, che ha vincolato buona parte delle attività formative, ludiche, sociali e lavorative all’uso di strumenti digitali. Una grande comodità, che tuttavia presenta qualche svantaggio.

La Sindrome da Dispositivi Digitali si configura dunque come un insieme di sintomi oculari che emergono a seguito dell’uso intensivo di dispositivi elettronici. Tra questi sintomi menzioniamo:

  • affaticamento visivo (sensazione di avere gli occhi stanchi)
  • iperlacrimazione
  • cefalea
  • sensazione di corpo estraneo
  • rossore e bruciore
  • visione annebbiata o sdoppiata

Non solo occhi stanchi e affaticati…

A questi sintomi si aggiungono altri fastidi che interessano l’intero organismo, con particolare riferimento al sistema muscolo-scheletrico:

  • sensazione di stanchezza e rigidità
  • dolore al collo, alle spalle e alla schiena
  • mal di testa

Come e quando insorge la Sindrome da Dispositivi Digitali?

La Sindrome da Dispositivi Digitali è il frutto di una serie di fattori, tra i quali citiamo:

  • il numero di ore continuative trascorse a video
  • il ridotto contrasto tra lettere e sfondo sugli schermi
  • la presenza di riflessi e bagliori che rendono faticosa la lettura
  • una distanza tra volto e schermo non adeguata
  • illuminazione non adeguata della stanza
  • una postura non idonea
  • una riduzione dell’ammiccamento, che pregiudica la buona lubrificazione della superficie oculare

La Sindrome nei più giovani: non solo occhi stanchi

La Sindrome da Dispositivi digitali può dare la spiacevole sensazione di avere gli occhi stanchi ed affaticati, assieme ad altri sintomi sopra descritti. Ma non solo. Nei più giovani, la Sindrome ed in particolare l’uso intensivo e prolungato dei device elettronici, può innescare o peggiorare la miopia. Il problema della progressione miopica in età evolutiva è già stato affrontato da diversi anni in Oriente, ma è oggi un problema che interessa anche il nostro paese.

Le giovani e giovanissime generazioni – quelle dei cosiddetti nativi digitali – trascorrono un numero elevatissimo di ore a video, trascurando spesso i campanelli d’allarme che l’apparato visivo restituisce. Stanchezza visiva, bruciore, senso di pesantezza, ma anche una maggiore difficoltà nel mettere correttamente a fuoco gli oggetti posti in lontananza.

E’ compito delle famiglie, dunque, condurre bambini e ragazzi agli opportuni controlli della salute visiva, ed invogliarli a ritrovare una socialità fatta di contatti umani e di momenti trascorsi anche fuori dalle mura di casa. Non a caso, una recente ricerca scientifica ha evidenziato come la luce solare sia d’aiuto per contrastare la progressione della miopia nei bambini. Largo quindi alla riscoperta delle attività ludiche e sociali all’aperto, in qualunque stagione, lontano da consolle, smartphone e videogiochi.

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Come curare il benessere visivo dopo le vacanze

Le vacanze estive sono state un vero e proprio toccasana per il tuo benessere psicofisico e, perché no, per il tuo benessere visivo. Momenti di relax all’aria aperta, splendidi paesaggi da contemplare, più tempo trascorso lontano dagli ambienti chiusi e poco luminosi e dai device elettronici. Ebbene, ora che hai fatto ritorno in città, coccola la tua salute oculare in modo da prolungare l’effetto benefico della tua vacanza il più a lungo possibile. Abbiamo tre semplici consigli per te.

1 – Mangia sano, sempre

Durante le vacanze con molta probabilità hai avuto modo di curare maggiormente la tua alimentazione, di dedicare più tempo alla preparazione dei pasti e di evitare pranzi frettolosi. Ottimo! Cerca di conservare queste buone abitudini il più a lungo possibile:

  • prediligi frutta e verdura di stagione
  • introduci nella tua dieta il maggior quantitativo possibile di antiossidanti: olio extravergine di oliva, mirtilli, uva, ananas, pomodori sono solo alcuni dei cibi maggiormente ricchi di antiossidanti naturali
  • fai il pieno di grassi buoni, come gli Omega 3: semi oleosi, frutta secca e pesce azzurro non dovrebbero mai mancare nella tua dieta settimanale

In questo modo, coccolerai il tuo organismo ma anche il tuo apparato visivo, prevenendo o ritardando l’insorgenza di tutte le patologie tipicamente legate al tempo che avanza, come la cataratta e la degenerazione maculare senile.

2 – Passa tempo di qualità all’aria aperta

Fino a quando la stagione lo consente, effettua la maggior parte dei tuoi spostamenti a piedi o in bici, se puoi. In alternativa, alzati un po’ prima la mattina e concediti una passeggiata veloce: una mezz’ora sarà sufficiente. Stare all’aria aperta durante il giorno favorisce e stimola la produzione di vitamina D, l’ossigenazione dei tessuti e il benessere del sistema cardiovascolare. Per quanto riguarda la salute oculare, chi trascorre molte ore a video ha l’esigenza di rilassare l’apparato visivo volgendo lo sguardo in lontananza. Un esercizio tutto sommato semplice, perfetto per non far perdere ai nostri occhi l’abitudine di guardare anche verso distanze maggiori del solito. A questo proposito, conviene sapere che i raggi solari stimolano anche la produzione di dopamina, un ormone che, parola di scienza, inibisce e contrasta il processo di allungamento del bulbo oculare tipico di chi soffre di miopia.

3 – Cura l’igiene dei tuoi occhi

Infine, il terzo consiglio è quello di curare maggiormente la tua igiene oculare. Al ritorno in città, il cambio repentino di clima o gli agenti inquinanti possono affaticare l’apparato visivo, irritandolo e vanificando i benefici offerti dalla pausa estiva. Impariamo dunque a tenere sottomano un collirio idratante (per esempio a base di acido ialuronico) o delle salviettine oculari umettanti e detergenti. Conserviamone una confezione sulla scrivania dell’ufficio, nel cruscotto dell’auto oppure in borsa. Un po’ come abbiamo imparato a fare con la soluzione disinfettante per le mani. Tenere gli occhi puliti ed idratati diventerà un’abitudine imprescindibile capace di regalarci un ritrovato benessere visivo in qualunque momento della giornata.

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Vuoi programmare un controllo della salute visiva prima di affrontare un nuovo ed intenso periodo scolastico o lavorativo? E’ un’ottima idea. Chiamaci: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Lenti fachiche per la miopia elevata: intervista a Lucio Buratto

La miopia elevata non può essere corretta con il laser. Si tratta infatti di una condizione patologica ed è molto più forte della miopia più comune. La soluzione è nelle lenti fachiche, dette anche ICL. Minuscole lenti intraoculari che, impiantante dietro l’iride, permettono una correzione perfetta del difetto visivo elevato. Scopriamo di più in questa video intervista al Dott. Lucio Buratto realizzata da Melania Sorbera per Medical Excellence TV.

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Guida sicura: l’importanza di una vista sana

guida sicura - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il numero degli incidenti stradali che avvengono quotidianamente sulle strade di tutto il mondo è davvero molto elevato. A causarli, una molteplicità di fattori. Alcol, sostanze stupefacenti, ma anche distrazioni o stanchezza sono indubbiamente gli imputati maggiormente chiamati in causa. Ma non solo. Anche la vista gioca la sua parte, e non poco. Mettersi al volante in buone condizioni visive è davvero importante. Spendiamo oggi due parole su questo tema, cercando di capire come e perché il legame tra vista e sicurezza stradale sia così stretto e perché sia fondamentale non sottovalutarlo.

Vista e guida sicura: un legame troppo sottovalutato

Come accennato in apertura, i numeri delle statistiche relative agli incidenti stradali che avvengono ogni anno nel mondo sono davvero allarmanti. Non a caso, sono tanti i programmi messi in atto da organizzazioni statali ma anche da enti privati, per sensibilizzare ad un approccio alla guida più consapevole ed attento. Oggetto di tali campagne sono sicuramente i giovani, che troppo spesso sottovalutano l’effetto che alcol o droga possono avere sul loro organismo. Ma non solo. Anche gli adulti tendono a non prendere in considerazione alcuni fattori che, al contrario, finiscono per compromettere la sicurezza al volante. Tra questi non possiamo non citare la vista. Prendersi cura della propria salute visiva e correggere opportunamente i propri difetti visivi può contribuire a rendere le proprie prestazioni al volante ancor più sicure. E a minimizzare concretamente il rischio di brutte avventure alla guida.

Piccolo decalogo alla guida sicura

Vediamo dunque in che modo dedicare le giuste attenzioni alla propria efficienza visiva nel momento in cui ci si mette al volante, con un piccolo decalogo stilato con l’aiuto del dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

  1. Sottoporsi ad una visita oculistica periodicamente (una volta l’anno, indicativamente), per valutare lo stato complessivo di salute visiva e individuare eventuali difetti visivi o patologie oculari
  2. Aver cura della propria dieta, alimentandosi in modo sano e vario prediligendo prodotti di stagione. Evitare pasti molto abbondanti o pesanti prima di mettersi alla guida, specie se si intende percorrere un tragitto lungo. Evitare anche gli alcolici.
  3. Tenere sempre a portata di mano un collirio idratante o rinfrescante
  4. Controllare la propria postura regolando bene il sedile e gli specchietti retrovisori
  5. Assicurarsi di essere in condizioni psicofisiche idonee alla guida: dormire il giusto numero di ore è fondamentale per avere i riflessi pronti
  6. Curare opportunamente anche l’abbigliamento e le calzature: si consiglia di guidare in condizioni di comodità e con un paio di scarpe con suole che aderiscano bene ai pedali
  7. Sostituire periodicamente i tergicristalli, controllando che le spazzole siano integre e perfettamente funzionanti
  8. La sera, limitare l’accensione delle luci interne all’abitacolo, che inducono un restringimento pupillare e pregiudicano una ottimale visione esterna (lo stesso vale per i telefonini, che dovrebbero rimanere rigorosamente in tasca)
  9. Aumentare il livello di attenzione in caso di maltempo, strada dissestata, ingresso o uscita dalle gallerie: in tali situazioni, moderare la velocità, abbassare la radio, evitare ulteriori distrazioni (conversazioni che si possono rimandare, accensione di sigarette, telefonate o altro)
  10. Non usare in modo eccessivo e sconsiderato l’aria condizionata o il sistema di riscaldamento del veicolo: alterare marcatamente la temperatura dell’aria può esercitare un’influenza negativa sulle mucose dell’occhio, disidratandole

Tutti i consigli sopra descritti sono funzionali al buon andamento della funzione visiva quando si è alla guida. Mettersi al volante in condizioni psicofisiche ottimali consente di avere i riflessi pronti per rispondere prontamente ad eventuali imprevisti. Ma non solo. Riprendendo ed approfondendo il primo punto del nostro decalogo, per avere una guida sicura è bene insistere sull’importanza di sottoporsi agli opportuni controlli visivi.

Le carenze visive non opportunamente corrette possono avere un ruolo cruciale nella gestione di un’emergenza su strada e nelle frazioni di secondo che ci spingono ad effettuare una manovra piuttosto che un’altra. Vedere in modo impreciso la cartellonistica stradale, eventuali ostacoli sull’asfalto, ma anche contorni e colori specie in condizioni meteo non ottimali dilata il tempo di risposta e compromette la prontezza di riflessi.

Prendersi cura della propria salute oculare è fondamentale per mettersi al riparo dal rischio di incidenti su strada

Indossare il giusto paio di lenti diviene quindi una condizione imprescindibile per una guida sicura. Ma non solo. In presenza di patologie oculari, anche la giusta terapia è d’obbligo. Per fare un esempio, sono innumerevoli le ricerche scientifiche che confermano come l’intervento di cataratta renda la guida più sicura e contribuisca a ridimensionare notevolmente il rischio di incidenti stradali.

A ciascuno la sua lente

Il mercato delle lenti correttive oggi è molto vasto e consente di rispondere ad una vasta gamma di esigenze. Mettersi alla guida indossando gli occhiali giusti può essere sicuramente d’aiuto per ridurre il rischio di inconvenienti legati alle difficoltà visive. Si dovrà dunque prestare attenzione alla scelta della lente:

  • le lenti devono avere la giusta correzione, essere ben centrate e indossate correttamente
  • se le condizioni meteo sono avverse, le lenti antiriflesso sono di grande aiuto
  • in caso di sole, si consiglia l’uso di un paio di occhiali da sole a norma di legge; se il sole è intenso, l’ideale sono le lenti polarizzate e fotocromatiche (sono lenti che riducono l’abbagliamento ed i riflessi e migliorano la percezione dei colori)
  • per la guida notturna, si consigliano lenti bianche con trattamento antiriflesso

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Le nuove lenti fachiche per la correzione dei difetti visivi

lenti fachiche - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il panorama delle opportunità per chi desidera correggere in modo permanente i difetti visivi è, oggigiorno, indubbiamente vasto. I recenti progressi della tecnologia e della scienza dei materiali applicati alla medicina e alla oftalmologia hanno consentito alla chirurgia refrattiva di compiere veri e propri passi da gigante. Incontrando le esigenze dei pazienti più disparati. Oggi conosciamo più da vicino una particolare tipologia di lenti intraoculari pensate per correggere il modo permanente qualunque difetto visivo: il loro nome è quello di lenti intraoculari impiantate chirurgicamente (ICL) o lenti fachiche.

Che cosa offre oggi il panorama della chirurgia refrattiva di ultima generazione

Correggere i difetti visivi in modo permanente oggi non è un’utopia, ma una realtà concretamente realizzabile per la stragrande maggioranza dei pazienti. Le moderne tecniche messe a disposizione dalla chirurgia refrattiva consentono di correggere con efficacia diverse combinazioni di difetti visivi di varia entità in pazienti di qualunque età. Se gli strumenti laser sono particolarmente risolutivi ed efficaci per difetti refrattivi di entità bassa o media, con l’uso dei cristallini artificiali si possono raggiungere risultati di ancor più ampio respiro, anche in presenza di carenze visive di entità importante. A questi si aggiungono anche le lenti intraoculari fachiche, che rendono ancor più completo il panorama dell’offerta per la correzione dei difetti visivi. 

Cosa sono le lenti fachiche

Le lenti fachiche sono piccolissime lenti intraoculari molto morbide e altamente biocompatibili. Per dare un’idea, ricordano le lenti intraoculari in uso per la sostituzione del cristallino opacizzato (cataratta). A differenza di quelle, tuttavia, le lenti fachiche, dette anche lenti ICL, sono impiantate dietro l’iride. Queste lenti non hanno controindicazioni, sono invisibili, non danno alcun tipo di fastidio e sono dotate di un fattore di protezione UV. In più, sono altamente performanti anche in condizioni di luminosità limitata.

Per chi sono indicate le lenti intraoculari fachiche 

Le lenti intraoculari fachiche sono indicate per chi non può sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva con strumenti laser. Questo accade per esempio quando la cornea è particolarmente sottile o presenta delle irregolarità. Ancora, questo genere di lenti intraoculari di ultima generazione è consigliata a chi soffre di un difetto visivo particolarmente marcato: la combinazione tra un intervento laser per la correzione permanente dei difetti visivi e le lenti intraoculari fachiche dà sempre esiti molto interessanti anche nel caso di difetti visivi di entità forte. 

Il primo passo da compiere è la visita oculistica specialistica 

La visita oculistica e il colloquio approfondito con il medico rappresentano l’imprescindibile primo passo per avvicinarsi ad un percorso di indipendenza dagli occhiali capace di dare un senso di ritrovata libertà e di ottimismo mai provati prima. Ed è proprio durante la visita medica con lo specialista, che è possibile definire quale sia la tecnica migliore da intraprendere per raggiungere l’obiettivo desiderato. 

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino le lenti intraoculari impiantate chirurgicamente e le loro straordinarie potenzialità? Desideri da sempre ritrovare l’indipendenza dagli occhiali da vista o dalle lenti a contatto? Non esitare a chiamare il Centro Ambrosiano Oftalmico. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Alimentazione e vista: domande frequenti

E’ opinione diffusa che le più marcate ed evidenti ripercussioni che l’alimentazione può esercitare sulla nostra salute si manifestano a livello di peso corporeo o sui valori di alcuni parametri del sangue. In parte è così, ma non esclusivamente. L’alimentazione è legata a doppio filo anche alla nostra salute oculare. I nostri occhi possono infatti risentire di abitudini alimentari sbagliate, restituendoci alcuni segnali spesso inequivocabili. Indaghiamo dunque assieme al dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il legame esistente tra alimentazione e vista. 

Dottor Buratto, in che modo gli stili di vita moderni influiscono sulla vista?

La nostra salute oculare è il risultato dell’interazione tra una vasta gamma di fattori. Alcuni già noti alla scienza e ampiamente indagati, altri invece più nuovi, figli del tempo nei quali viviamo e delle circostanze nelle quali a volte ci ritroviamo nostro malgrado.

Tra questi, citiamo:

  • l’uso e spesso l’abuso casuale di farmaci;
  • l’uso prolungato di cosmetici e prodotti per il make up (dei quali spesso non abbiamo cura di leggere l’INCI);
  • le condizioni ambientali che caratterizzano i luoghi nel quale trascorriamo il nostro tempo (in particolare la qualità dell’aria);
  • l’uso ed abuso di strumenti digitali, necessari per motivo di studio o lavoro, non sempre necessari per la socializzazione il gioco o l’intrattenimento;
  • l’uso protratto nel tempo di lenti a contatto;
  • un’alimentazione poco bilanciata e poco curata, pensata per soddisfare il palato e per saziare velocemente;
  • e più in generale, le sfide sociali poste in essere da epidemie (come nel caso della pandemia da Covid-19).

Gli occhi sono un delicatissimo “ecosistema” messo spesso alla prova a volte da tutti questi fattori assieme, altre volte solo da alcuni di essi. E a questi potremmo aggiungere i classici fattori di rischio di molte patologie oculari, di vizi dannosi per la salute, come il fumo, l’esposizione ai raggi ultravioletti senza adeguata protezione, le patologie sistemiche, le patologie della sfera emotiva, la genetica.

Dottor Buratto, abbiamo capito che i fattori da tenere in considerazione quando si parla di vista sono davvero innumerevoli. Ma quanto pesa l’alimentazione?

Un noto filosofo dell’Ottocento ha dichiarato che “noi siamo quello che mangiamo”. E non aveva tutti i torti. Il cibo riveste oggi un ruolo davvero fondamentale nella nostra vita ed ha interessanti ripercussioni anche a livello sociale. Se molti di noi si nutrono in maniera frenetica ed inconsapevole, spinti dalla mancanza di tempo e da ciò che la pubblicità dà loro letteralmente “in pasto”, altri cercano di riscoprire l’autentico valore dell’alimentazione. Compiendo un vero e proprio ritorno alle origini, scegliendo alimenti prodotti tradizionalmente e a chilometro zero. Una scelta virtuosa che mi sento di consigliare a tutti.

Grazie agli innumerevoli programmi di screening ed alle campagne di sensibilizzazione a carattere medico e scientifico, oggi è sempre più chiaro che la manifestazione di alcune patologie è strettamente legata alle abitudini alimentari. Mi riferisco ai disturbi gastrointestinali (come la sindrome del colon Irritabile, per esempio), al diabete di tipo II, all’ipertensione. Più in generale, la scienza ha messo spesso in correlazione lo stato di salute del microbiota intestinale con quello del resto dell’organismo.

E per quanto riguarda la salute oculare nello specifico? Il legame tra alimentazione e vista è davvero così stretto?

Il legame tra alimentazione e vista è più stretto di quanto si possa pensare. Alcune ricerche scientifiche per esempio hanno indagato il legame tra la disbiosi intestinale (cioè l’impoverimento marcato della flora intestinale) e il rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile di tipo secco. Ancora, tra le complicanze del morbo di Crohn e della colite ulcerosa (spesso favorite da un’alimentazione sbilanciata e da uno stile di vita irregolare) troviamo spesso la Sindrome dell’Occhio Secco. E poi ancora, alimentarsi in modo scorretto, prediligendo cibi grassi, molto conditi e calorici a scapito di frutta e verdura di stagione, favorisce l’insorgenza del diabete di tipo II. Che come sappiamo è un fattore di rischio importante della retinopatia diabetica, una patologia oculare molto insidiosa, non sufficientemente nota al di fuori del mondo medico-scientifico.

C’è un consiglio generale che possiamo dare a chi vuole prevenire le patologie oculari a partire dalla buona tavola?

Il consiglio è quello di seguire i precetti della dieta mediterranea e di bere molta acqua. L’acqua è preziosissima per la salute degli occhi, perché fornisce l’idratazione della quale le strutture oculari hanno bisogno per mantenersi in salute e ben ossigenate. Un altro consiglio è quello di mangiare a colori, alternando frutta e verdura fresche e di stagione nell’arco della giornata. Un’abitudine che fornisce tutte le vitamine e i minerali necessari per il benessere oculare. Un altro alimento preziosissimo per la salute oculare è l’olio extravergine di oliva, ricco di antiossidanti preziosi per mettere le strutture oculari al riparo dallo stress ossidativo, che è fattore di rischio di alcune patologie tipiche dell’età avanzata. Come la cataratta, per esempio. Un cucchiaio di olio di oliva a crudo al giorno, è un vero toccasana anche per gli occhi. E per finire privilegiare l’uso di pesce alla carne rossa, perchè i prodotti di mare sono ricchi di Omega3 e Omega6.

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Nel ringraziare il Dottor Buratto per le sue esaustive risposte sul tema alimentazione e vista, vi ricordiamo che il Centro Ambrosiano Oftalmico è a vostra disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Occhi e Covid: un vademecum per chi viaggia in aereo

Il SARS-CoV-2 si è manifestato ormai da qualche anno in tutta la sua forza dirompente, capace di eradicare gran parte delle nostre abitudini e di intaccare persino la qualità dei rapporti interpersonali. Ma ancor prima che questo accadesse, era già noto che viaggiare in aereo esponesse ad un rischio di contrarre virus respiratori più elevato di quanto non accadesse in altri mezzi di trasporto. La trasmissione del virus avviene, da parte di chi ne è affetto, principalmente tramite emissione di minuscole ed invisibili secrezioni respiratorie (i cosiddetti droplets). Ma non solo: alcune ricerche scientifiche hanno messo in evidenza come anche la superficie oculare costituisca una sorta di via preferenziale di accesso del virus. Chi viaggia in aereo, dunque, dovrebbe stare all’erta rispetto al rischio di contagio orale così come oculare. Stiliamo allora un piccolo vademecum per volare in sicurezza, limitando al minimo, ove possibile, il rischio di contagio. E senza trascurare la potenziale insidiosità della combinazione occhi e Covid.

Occhi e Covid: perché in aereo si rischia di più?

All’interno di un velivolo lo spazio è angusto e non sempre è facile mantenere il corretto distanziamento interpersonale. Inoltre, si tratta di un luogo chiuso, con un ricambio d’aria limitato ed un livello di umidità generalmente molto contenuto. Laddove l’aria si fa più secca, l’evaporazione del film lacrimale aumenta. E la superficie oculare diviene più vulnerabile. E’ in questo contesto che l’infezione da Sars-CoV-2 può trovare terreno fertile per accedere al nostro organismo. Questo vale ancor di più nel caso di soggetti immunodepressi o già affetti da altre patologie (come alcune patologie sistemiche, per esempio, quali diabete o disturbi della tiroide).

Perché se il film lacrimale evapora, l’occhio è più vulnerabile?

Il film lacrimale è un insieme di componenti acquose e lipidiche che mantengono l’occhio ben idratato e lo proteggono dalle aggressioni esterne. Quando il film lacrimale si impoverisce, l’occhio perde la sua naturale idratazione e va incontro a secchezza, bruciore, arrossamento, sensazione di corpo estraneo. Chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco conosce bene questi sintomi e sa quanto essi sono fastidiosi. All’interno di un velivolo anche un occhio sano può perdere il suo naturale equilibrio, seppur temporaneamente. E può tramutarsi nella via d’accesso preferenziale per alcuni virus respiratori tra cui il noto Covid-19.

Occhi e Covid, come proteggersi se si viaggia in aereo?

Ecco alcune indicazioni di indole generale per proteggere i propri occhi durante i viaggi in aereo e limitare al massimo la possibilità di contagio per via oculare:

  • igienizzare le mani frequentemente e ripetere l’igienizzazione anche durante il volo, specie se ci si alza per sgranchirsi le gambe o se ci si reca ai servizi igienici;
  • evitare di portare le mani agli occhi o alla bocca (o più in generale al viso);
  • i portatori di lenti a contatto dovrebbero toglierle prima del viaggio;
  • se il volo è particolarmente lungo, si consiglia di procurarsi una mascherina oculare personale, di quelle che si utilizzano per dormire, o un paio di occhiali protettivi;
  • mantenere la superficie oculare ben idratata grazie ad un lubrificante oculare, da somministrare personalmente previa sanificazione delle mani;
  • bere molta acqua durante tutta la durata del volo;
  • limitare il consumo di caffeina così come di alcolici;
  • rispettare la distanza interpersonale prevista dalla compagnia aerea, evitando di cambiare posto e lasciando vuoti i sedili che non si prevede siano occupati.

Fonte: ncbi.nlm.nih.gov

Occhi e Covid: un ultimo consiglio

Si consiglia inoltre di prenotare una visita oculistica specialistica prima del viaggio in aereo, specie se si tratta di un viaggio di una certa durata. Una valutazione clinica e qualche indicazione precauzionale potranno essere d’aiuto nel caso si sviluppino sintomi oculari sconosciuti o improvvisi durante i propri spostamenti.

Vuoi saperne di più?

Stai per metterti in viaggio? Vuoi conoscere più da vicino i rischi connessi al binomio “occhi e Covid”? Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Cataratta, vero e falso, verità e falsi miti

Operazione di Cataratta - Centro Ambrosiano Oftalmico

 

La cataratta è una delle patologie oculari più diffuse nel mondo: la sua forte incidenza è legata in gran parte alla progressiva dilatazione dell’aspettativa di vita media dell’uomo. Una dilatazione favorita da condizioni abitative ed igieniche dotate di ogni comfort e da una scienza medica sempre più accurata e progredita. Uno status quo che ha posto in essere una vasta gamma di “pro”, ma anche qualche piccolo “contro”. Da un lato si gode della possibilità di vivere una terza giovinezza, trascorrendo il tempo in famiglia o coltivando i propri hobby. Dall’altro, si va incontro ad una serie di patologie che caratterizzano tipicamente il tempo che avanza: pensiamo all’osteoporosi, ma anche, appunto, alla cataratta. Le informazioni sulla cataratta in rete non mancano. Ma sono spesso imprecise e discordanti. Il consiglio è quello di reperire le informazioni necessarie presso una fonte autorevole o di fiducia. Approfittiamo dunque del tempo e della disponibilità del dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano, per sfatare qualche luogo comune e per specificare meglio cosa sia realmente la cataratta.

La cataratta è un velo che copre la parte anteriore dell’occhio

Falso. La cataratta è la progressiva opacizzazione della piccola lente che abbiamo all’interno dell’occhio chiamata cristallino. Si tratta di una piccolissima lente naturale, grande più o meno quanto una lenticchia. La lente, proprio come il vetro di una vecchia finestra, tende a perdere trasparenza con l’andare del tempo. 

La cataratta può essere curata con farmaci o trattamenti di rieducazione visiva

Falso. La cataratta è una condizione irreversibile. Non c’è farmaco al mondo in grado di recuperare la trasparenza perduta. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento chirurgico.

L’intervento richiede un’anestesia generale perché è doloroso

Falso. L’anestesia è somministrata solo con poche gocce di collirio. L’intervento è di breve durata e del tutto indolore.

L’intervento si esegue con gli ultrasuoni

Vero. Per eseguire l’intervento di cataratta è necessario rimuovere il cristallino opacizzato e sostituirlo con uno artificiale. La rimozione del cristallino opacizzato avviene tramite uno strumento chiamato facoemulsificatore. Il facoemulsificatore è appunto uno strumento ad ultrasuoni, che frantuma ed aspira il cristallino al contempo.

Dopo l’intervento bisogna tenere chiuso l’occhio per una settimana

Falso. A seguito dell’intervento di cataratta, si pone una benda a protezione dell’occhio operato. Tuttavia, questa si toglie già all’indomani dell’intervento.

L’intervento può correggere difetti visivi preesistenti come miopia, ipermetropia ed astigmatismo

Vero. I nuovi cristallini artificiali ci permettono di correggere con buona attendibilità l’ 80% dei difetti visivi del paziente. Questo significa che il cristallino artificiale che va a sostituire quello naturale è perfettamente trasparente ma è anche dotato del potere diottrico del quale il paziente ha bisogno.

La tecnica chirurgica più moderna non richiede punti di sutura

Vero. Le due incisioni necessarie sono di 1 e 2.75 millimetri e non richiedono nessuna sutura. Oggigiorno nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi all’intervento di cataratta senza bisturi. Al posto degli strumenti taglienti, si usa invece un moderno strumento laser: il laser a femtosecondi. Questo strumento eccezionale offre precisione, programmabilità, personalizzazione, tempi di guarigione più rapidi e non richiede l’applicazione di punti di sutura.

Rimane una cicatrice visibile dall’esterno

Falso. L’intervento non lascia nessun segno visibile.

Il fumo ed il sole accelerano l’arrivo della cataratta

Vero. Diversi studi scientifici lo dimostrano con grande attendibilità. Il consiglio generale è comunque valido per tutte le età: è sempre bene usare un paio di occhiali da sole con filtro UV anche durante i mesi invernali o nelle giornate in cui sembra non ci sia il sole. E naturalmente evitare il fumo. 

Chi è malato di glaucoma non può fare l’intervento di cataratta

Falso. Il contemporaneo trattamento chirurgico sia della cataratta sia del glaucoma è effettuato da parecchi anni.

Le donne sono colpite di più degli uomini

Vero. La cataratta incide di più sulle donne ma va considerato il fatto che la loro vita media è significativamente più alta.

La cataratta colpisce solo le persone anziane

Falso. La cataratta senile è indubbiamente molto diffusa, ma sono presenti in buon numero anche cataratte congenite, giovanili e della seconda età. Per questo si consiglia sempre di fare prevenzione, ad ogni età.

L’intervento presenta dei gravi rischi

Falso. Il rischio zero in medicina non esiste, ma le nuove tecniche fanno di questo intervento uno dei più sicuri di tutta la chirurgia d’elezione.

Prima di intervenire bisogna aspettare che la cataratta maturi

Falso. Oggi è proprio il contrario. Le nuove tecniche consigliano che l’intervento venga eseguito prima che il cristallino diventi troppo duro ed opaco. Questo riduce i rischi intra operatori e migliora i risultati post operatori.

L’intervento è facile e può essere effettuato in qualsiasi struttura

Falso. La tecnica è molto sofisticata e richiede un chirurgo aggiornato ed esperto, attrezzature ed organizzazione adeguate per ridurre i rischi di complicazioni ed assicurare un adeguato recupero visivo.

Chi è in cattive condizioni di salute può comunque essere operato

Vero. Per quanto riguarda la cataratta, è difficile che vi siano casi inoperabili. Un’attenta valutazione da parte del chirurgo è, ad ogni modo, un imprescindibile punto di partenza.

Il cristallino artificiale deve essere sostituito dopo pochi anni

Falso. Le nuove lenti intraoculari sono perfettamente trasparenti, biocompatibili e destinate a durare per tutta la durata della vita del paziente. Anche il loro potere diottrico, ove presente, rimane inalterato nel tempo.

Dopo qualche anno può ritornare la cataratta

Falso. La cataratta non ritorna, può presentarsi invece una opacità dell’involucro posteriore che viene chiamata cataratta secondaria. Questa nuova opacità viene trattata ambulatorialmente con un laser chiamato YAG.  Ma non si tratta di un intervento chirurgico.

Se il paziente soffre di alterazioni della retina o di maculopatia non può essere operato

Falso. Precisando che ogni patologia associata va valutata singolarmente dallo specialista, si può dire che in generale non esistano controindicazioni assolute all’intervento per chi sia affetto da queste patologie.

 

Vuoi saperne di più?

L’intervento di cataratta è l’occasione per affrontare la terza età con un rinnovato dinamismo. E per correggere i propri difetti visivi in modo permanente. A qualunque età. Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Antibiotico resistenza e patologie oculari

antibiotico resistenza - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’antibiotico resistenza è un fenomeno che vede la sopravvivenza di alcuni ceppi batterici agli antibiotici. L’abuso di antibiotici, anche laddove questi non siano stati prescritti, è una delle principali cause di questa resistenza. Ma non è l’unica. Anche l’uso massivo di antibiotici in ambito veterinario ne è responsabile, in quanto le carni che normalmente acquistiamo nella grande distribuzione possono contenere al loro interno tracce dei farmaci normalmente usati per trattare gli animali destinati al consumo umano. Ma non è il tema che andremo ad affrontare in questa sede. Obiettivo di questo breve articolo è, invece, considerare quali possano essere gli effetti dell’antibiotico resistenza con riferimento alle patologie oculari.

L’antibiotico resistenza è un problema anche in ambito oftalmologico

In oftalmologia vi sono innumerevoli patologie che necessitano di un trattamento tramite terapia antibiotica. Si pensi alle blefariti, alle congiuntiviti batteriche, alle cheratiti ed alle endoftalmiti. In breve, a tutte le patologie oculari su base infettiva. Patologie che, laddove risolte efficacemente con l’assunzione di un farmaco per pochi giorni, ci sembrano tutto sommato poco rilevanti. Ma quando invece il farmaco non sembra essere efficace, è allora che ci rendiamo conto di quanto anche una “banale” congiuntivite possa influenzare negativamente la qualità della nostra vita (e della nostra capacità visiva, naturalmente).

I responsabili dell’antibiotico resistenza sono le persone

Oggi si registra un sensibile aumento dei casi in cui l’antibiotico non è del tutto efficace. Come detto in apertura, spesso i responsabili siamo proprio noi, che a volte abusiamo sconsideratamente di questi preziosissimi farmaci senza nemmeno interpellare un medico.

L’antibiotico resistenza si pone quindi come un circolo vizioso innescato dai pazienti stessi, che avendo tratto beneficio dal farmaco, tendono a procurarselo e ad assumerlo in autonomia. Questo vale anche per i più comuni farmaci da banco. Essi non innescano un antibiotico resistenza, ma possono causare uno spiacevole effetto boomerang in chi tende ad abusarne. Finendo con l’esacerbare i sintomi anziché minimizzarli.

Una visita oculistica accurata ed approfondita è sempre il primo passo da compiere anche quando si ritenga di trovarsi in presenza di un disturbo di lieve entità. E’ compito del medico stabilire la diagnosi e indicare il trattamento opportuno di caso in caso.

Antibiotico resistenza in ambito oftalmologico

Per quanto riguarda le patologie oculari, gli antibiotici maggiormente in uso hanno l’obiettivo di contrastare alcune tipologie di batteri particolarmente frequenti: lo Staphylococcus aureus, lo Staphylococcus epidermidis e gli Stafilococchi Coagulasi-Negativi sono tra questi. Dati alla mano, gli oftalmologi italiani hanno registrato negli ultimi 6 mesi un numero di casi – che oscilla tra il 10% e il 30% dei loro pazienti – nei quali si è manifestata una resistenza agli antibiotici. Non a caso proprio l’Italia detiene il triste primato europeo dei casi di antibiotico resistenza in ambito oftalmologico. Anche laddove la terapia preveda una combinazione di più antibiotici differenti.

Parola d’ordine, informare

Fortunatamente, vi sono alcune classi di antibiotici meno usate tanto a livello topico che a livello sistemico, sulle quali oggi gli oftalmologi possono contare per risolvere le patologie oculari più difficili da trattare. Ma non è sufficiente. Dal momento che, come detto, proprio in Italia il livello di antibiotico resistenza è tra i più alti d’Europa, è fondamentale intraprendere anche altre strade. Tra queste, diffondere un’informazione capillare ed esaustiva sull’uso corretto dei farmaci e sottolineare l’importanza di rivolgersi sempre ad un medico anziché praticare l’autodiagnosi.

Vuoi saperne di più?

Chiamaci. Saremo lieti di fare la tua conoscenza e di rispondere a qualunque tua domanda. Ti ricordiamo che puoi prenotare una visita oculistica specialistica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è chiamando dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo allo 02 6361 191.

Cura della cataratta: informarsi bene è d’obbligo

La cataratta senile è una patologia oculare ad ampia diffusione legata tipicamente al tempo che avanza, così come ad un serie di concause e di fattori predisponenti. Numeri alla mano, in Italia si sottopongono all’operazione di cataratta circa 500mila pazienti l’anno. Un intervento dal quale non si può prescindere poiché oggi la via chirurgica rappresenta l’unica strada possibile per curare la cataratta in modo definitivo. Tuttavia, prima di sottoporsi all’intervento, è sempre bene informarsi adeguatamente. D’altronde, non tutte le strutture sanitarie sono uguali tra di loro, né propongono lo stesso tipo di intervento. Vediamo di entrare meglio nel dettaglio della questione, a beneficio di chi abbia ricevuto una diagnosi di cataratta e desideri saperne di più.

Perché è fondamentale informarsi bene

Spesso sentiamo parlare amici e parenti degli straordinari traguardi che oggi è possibile raggiungere in oftalmologia nel campo della correzione dei difetti visivi tramite strumenti laser. Interventi ad altissimo apporto tecnologico, minimamente invasivi e di breve durata. L’operazione di cataratta, pur essendo anch’essa indolore e di breve durata, va tuttavia affrontata con il giusto grado di consapevolezza e di serietà. Perché è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Di qui, l’importanza di conoscere, seppur per sommi capi e senza i tecnicismi riservati agli “addetti ai lavori”, tutti gli aspetti pratici dell’intervento. 

Che cos’è l’operazione di cataratta

L’operazione di cataratta è un intervento chirurgico durante il quale si rimuove il cristallino opacizzato dal tempo e lo si sostituisce con una lente intraoculare nuova, altamente biocompatibile, perfettamente trasparente e concepita per durare per sempre. La procedura è di tipo chirurgico: è necessario dunque accedere all’occhio e raggiungere la capsula che ospita il cristallino naturale. A questo punto, tramite un sofisticato strumento ad ultrasuoni, si frantuma ed aspira il cristallino opacizzato. Infine, si inserisce la lente intraoculare nell’occhio, proprio laddove prima c’era il cristallino. Tutta la procedura è assolutamente indolore.

Varianti e peculiarità dell’operazione di cataratta

Nel paragrafo precedente abbiamo illustrato brevemente in cosa consiste l’intervento di cataratta. Quel che non tutti sanno, però, è che nel corso dell’operazione sopra descritta possono intervenire alcune variabili capaci di offrire più benefici al paziente che vi si sottopone. Scopriamole dunque assieme. 

  • Partiamo dalla componente umana: un chirurgo dotato di solida e comprovata esperienza sul campo fa sicuramente la differenza. E la fa ancor di più se opera in una struttura d’eccellenza, dove l’attenzione, la sensibilità, l’empatia ed il dialogo con il paziente sono considerate fondamentali.
  • Veniamo ora agli aspetti tecnici: nella maggior parte dei casi, per raggiungere il cristallino è necessario praticare una minuscola incisione sulla superficie della cornea. Questa incisione si esegue normalmente a mano, con l’ausilio di un bisturi. In alcuni centri d’eccellenza in Italia è possibile sostituire il bisturi con il laser. Si tratta del laser a femtosecondi, uno strumento ad altissima precisione che offre diversi benefici al paziente. Tra questi, maggior sicurezza, una guarigione più rapida, un decorso operatorio più piacevole. Il laser a femtosecondi è uno strumento prezioso anche nell’apertura della capsula che contiene il cristallino e nella sua frantumazione (specie laddove questo sia più ispessito e “maturo”). 
  • Infine, nei centri d’eccellenza la gamma dei cristallini artificiali a disposizione del paziente è particolarmente vasta. Cristallini con un potere diottrico personalizzato sulla base delle peculiari esigenze visive. Questo significa che l’operazione di cataratta può tramutarsi in un’opportunità per correggere contemporaneamente uno o più difetti visivi preesistenti. Il beneficio a lungo termine è la possibilità di poter fare a meno dell’uso degli occhiali da vista, recuperando non solo la trasparenza del cristallino, ma anche la qualità della visione, regalandosi di fatto un vero e proprio balzo indietro nel tempo.

Riassumendo

Esiste la possibilità di affrontare l’operazione di cataratta con maggior serenità e con più benefici al lungo termine. Zero aghi, niente bisturi e una visione in HD perfetta per affrontare la terza età con ottimismo sotto il segno del benessere visivo. 

Vuoi saperne di più?

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Chiamaci per una visita oculistica specialistica per la cataratta: sarà nostra cura illustrarti nel dettaglio tutti gli aspetti relativi all’intervento di cataratta e rispondere alle tue domande sul tema.