Consigli generali per preservare la salute degli occhi nella vita di tutti i giorni.

Antibiotico resistenza e patologie oculari

antibiotico resistenza - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’antibiotico resistenza è un fenomeno che vede la sopravvivenza di alcuni ceppi batterici agli antibiotici. L’abuso di antibiotici, anche laddove questi non siano stati prescritti, è una delle principali cause di questa resistenza. Ma non è l’unica. Anche l’uso massivo di antibiotici in ambito veterinario ne è responsabile, in quanto le carni che normalmente acquistiamo nella grande distribuzione possono contenere al loro interno tracce dei farmaci normalmente usati per trattare gli animali destinati al consumo umano. Ma non è il tema che andremo ad affrontare in questa sede. Obiettivo di questo breve articolo è, invece, considerare quali possano essere gli effetti dell’antibiotico resistenza con riferimento alle patologie oculari.

L’antibiotico resistenza è un problema anche in ambito oftalmologico

In oftalmologia vi sono innumerevoli patologie che necessitano di un trattamento tramite terapia antibiotica. Si pensi alle blefariti, alle congiuntiviti batteriche, alle cheratiti ed alle endoftalmiti. In breve, a tutte le patologie oculari su base infettiva. Patologie che, laddove risolte efficacemente con l’assunzione di un farmaco per pochi giorni, ci sembrano tutto sommato poco rilevanti. Ma quando invece il farmaco non sembra essere efficace, è allora che ci rendiamo conto di quanto anche una “banale” congiuntivite possa influenzare negativamente la qualità della nostra vita (e della nostra capacità visiva, naturalmente).

I responsabili dell’antibiotico resistenza sono le persone

Oggi si registra un sensibile aumento dei casi in cui l’antibiotico non è del tutto efficace. Come detto in apertura, spesso i responsabili siamo proprio noi, che a volte abusiamo sconsideratamente di questi preziosissimi farmaci senza nemmeno interpellare un medico.

L’antibiotico resistenza si pone quindi come un circolo vizioso innescato dai pazienti stessi, che avendo tratto beneficio dal farmaco, tendono a procurarselo e ad assumerlo in autonomia. Questo vale anche per i più comuni farmaci da banco. Essi non innescano un antibiotico resistenza, ma possono causare uno spiacevole effetto boomerang in chi tende ad abusarne. Finendo con l’esacerbare i sintomi anziché minimizzarli.

Una visita oculistica accurata ed approfondita è sempre il primo passo da compiere anche quando si ritenga di trovarsi in presenza di un disturbo di lieve entità. E’ compito del medico stabilire la diagnosi e indicare il trattamento opportuno di caso in caso.

Antibiotico resistenza in ambito oftalmologico

Per quanto riguarda le patologie oculari, gli antibiotici maggiormente in uso hanno l’obiettivo di contrastare alcune tipologie di batteri particolarmente frequenti: lo Staphylococcus aureus, lo Staphylococcus epidermidis e gli Stafilococchi Coagulasi-Negativi sono tra questi. Dati alla mano, gli oftalmologi italiani hanno registrato negli ultimi 6 mesi un numero di casi – che oscilla tra il 10% e il 30% dei loro pazienti – nei quali si è manifestata una resistenza agli antibiotici. Non a caso proprio l’Italia detiene il triste primato europeo dei casi di antibiotico resistenza in ambito oftalmologico. Anche laddove la terapia preveda una combinazione di più antibiotici differenti.

Parola d’ordine, informare

Fortunatamente, vi sono alcune classi di antibiotici meno usate tanto a livello topico che a livello sistemico, sulle quali oggi gli oftalmologi possono contare per risolvere le patologie oculari più difficili da trattare. Ma non è sufficiente. Dal momento che, come detto, proprio in Italia il livello di antibiotico resistenza è tra i più alti d’Europa, è fondamentale intraprendere anche altre strade. Tra queste, diffondere un’informazione capillare ed esaustiva sull’uso corretto dei farmaci e sottolineare l’importanza di rivolgersi sempre ad un medico anziché praticare l’autodiagnosi.

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Chiamaci. Saremo lieti di fare la tua conoscenza e di rispondere a qualunque tua domanda. Ti ricordiamo che puoi prenotare una visita oculistica specialistica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è chiamando dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo allo 02 6361 191.

Cura della cataratta: informarsi bene è d’obbligo

La cataratta senile è una patologia oculare ad ampia diffusione legata tipicamente al tempo che avanza, così come ad un serie di concause e di fattori predisponenti. Numeri alla mano, in Italia si sottopongono all’operazione di cataratta circa 500mila pazienti l’anno. Un intervento dal quale non si può prescindere poiché oggi la via chirurgica rappresenta l’unica strada possibile per curare la cataratta in modo definitivo. Tuttavia, prima di sottoporsi all’intervento, è sempre bene informarsi adeguatamente. D’altronde, non tutte le strutture sanitarie sono uguali tra di loro, né propongono lo stesso tipo di intervento. Vediamo di entrare meglio nel dettaglio della questione, a beneficio di chi abbia ricevuto una diagnosi di cataratta e desideri saperne di più.

Perché è fondamentale informarsi bene

Spesso sentiamo parlare amici e parenti degli straordinari traguardi che oggi è possibile raggiungere in oftalmologia nel campo della correzione dei difetti visivi tramite strumenti laser. Interventi ad altissimo apporto tecnologico, minimamente invasivi e di breve durata. L’operazione di cataratta, pur essendo anch’essa indolore e di breve durata, va tuttavia affrontata con il giusto grado di consapevolezza e di serietà. Perché è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Di qui, l’importanza di conoscere, seppur per sommi capi e senza i tecnicismi riservati agli “addetti ai lavori”, tutti gli aspetti pratici dell’intervento. 

Che cos’è l’operazione di cataratta

L’operazione di cataratta è un intervento chirurgico durante il quale si rimuove il cristallino opacizzato dal tempo e lo si sostituisce con una lente intraoculare nuova, altamente biocompatibile, perfettamente trasparente e concepita per durare per sempre. La procedura è di tipo chirurgico: è necessario dunque accedere all’occhio e raggiungere la capsula che ospita il cristallino naturale. A questo punto, tramite un sofisticato strumento ad ultrasuoni, si frantuma ed aspira il cristallino opacizzato. Infine, si inserisce la lente intraoculare nell’occhio, proprio laddove prima c’era il cristallino. Tutta la procedura è assolutamente indolore.

Varianti e peculiarità dell’operazione di cataratta

Nel paragrafo precedente abbiamo illustrato brevemente in cosa consiste l’intervento di cataratta. Quel che non tutti sanno, però, è che nel corso dell’operazione sopra descritta possono intervenire alcune variabili capaci di offrire più benefici al paziente che vi si sottopone. Scopriamole dunque assieme. 

  • Partiamo dalla componente umana: un chirurgo dotato di solida e comprovata esperienza sul campo fa sicuramente la differenza. E la fa ancor di più se opera in una struttura d’eccellenza, dove l’attenzione, la sensibilità, l’empatia ed il dialogo con il paziente sono considerate fondamentali.
  • Veniamo ora agli aspetti tecnici: nella maggior parte dei casi, per raggiungere il cristallino è necessario praticare una minuscola incisione sulla superficie della cornea. Questa incisione si esegue normalmente a mano, con l’ausilio di un bisturi. In alcuni centri d’eccellenza in Italia è possibile sostituire il bisturi con il laser. Si tratta del laser a femtosecondi, uno strumento ad altissima precisione che offre diversi benefici al paziente. Tra questi, maggior sicurezza, una guarigione più rapida, un decorso operatorio più piacevole. Il laser a femtosecondi è uno strumento prezioso anche nell’apertura della capsula che contiene il cristallino e nella sua frantumazione (specie laddove questo sia più ispessito e “maturo”). 
  • Infine, nei centri d’eccellenza la gamma dei cristallini artificiali a disposizione del paziente è particolarmente vasta. Cristallini con un potere diottrico personalizzato sulla base delle peculiari esigenze visive. Questo significa che l’operazione di cataratta può tramutarsi in un’opportunità per correggere contemporaneamente uno o più difetti visivi preesistenti. Il beneficio a lungo termine è la possibilità di poter fare a meno dell’uso degli occhiali da vista, recuperando non solo la trasparenza del cristallino, ma anche la qualità della visione, regalandosi di fatto un vero e proprio balzo indietro nel tempo.

Riassumendo

Esiste la possibilità di affrontare l’operazione di cataratta con maggior serenità e con più benefici al lungo termine. Zero aghi, niente bisturi e una visione in HD perfetta per affrontare la terza età con ottimismo sotto il segno del benessere visivo. 

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Chiamaci per una visita oculistica specialistica per la cataratta: sarà nostra cura illustrarti nel dettaglio tutti gli aspetti relativi all’intervento di cataratta e rispondere alle tue domande sul tema. 

Piccolo vademecum per la salute degli occhi in estate

Per la maggior parte di noi l’estate rappresenta l’occasione per godere di qualche giorno di libertà, di svago e di leggerezza. Lontano dalle incombenze lavorative e dalla routine. Finalmente è possibile svolgere qualche attività in più all’aria aperta. Recarsi al mare, al lago o in montagna, vedere amici e parenti lontani, lasciarsi andare al divertimento ed alla spensieratezza. In questi momenti così piacevoli e così tanto attesi, anche i nostri occhi cambiano abitudini insieme a noi: nuove prospettive ed esigenze visive, climi, temperature e condizioni ambientali differenti, possono influire sul nostro benessere oculare. Vediamo dunque assieme un piccolo vademecum alla salute degli occhi in estate.

Il sole: amico e nemico della salute degli occhi

Esporsi al sole dopo un lungo inverno è davvero un piacere. Il sole non ha solamente il potere di infondere calore al nostro corpo, ma anche di darci una vera e propria sferzata di buon umore. Parola di scienza. Attenzione però: fanno parte dello spettro solare i raggi ultravioletti. Questi possono essere dannosi per gli occhi, specie se non ci proteggiamo adeguatamente e se ci esponiamo al sole nelle ore centrali della giornata. In generale, i raggi ultravioletti possono essere più o meno dannosi per la salute oculare in base ad una serie di fattori: età, fototipo, orario, latitudine.

Cosa fare:

  • Acquistare un buon paio di occhiali da sole dotati di lenti fotocromatiche è la soluzione migliore. Se possibile, acquistate lenti fotocromatiche che si scuriscono anche all’interno dell’abitacolo della vostra auto. Contrariamente a quanto si può immaginare, non tutti i finestrini dell’auto proteggono dai raggi UV.
  • Evitate di acquistare occhiali da sole di marchi contraffatti, le cui lenti non solo spesso non proteggono dai raggi UV, ma possono anche essere dannose per i vostri occhi. Assicuratevi di acquistare gli occhiali presso un negozio di ottica e verificate che questi siano marchiati CE.
  • Se indossate occhiali da sole graduati, evitate di volgere lo sguardo verso il sole: le lenti convergenti attirano a sé i raggi solari, amplificandone la potenza.

Altri consigli per un’esposizione solare sicura

Per proteggere al meglio i propri occhi dai potenziali danni dell’esposizione solare, si consiglia inoltre di:

  • Abbinare all’uso dell’occhiale anche un cappello con visiera (questo consiglio vale in particolar modo per i bambini);
  • Evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata
  • Indossare gli occhiali da sole anche se il cielo è coperto (le radiazioni ultraviolette penetrano nell’atmosfera anche attraverso le nuvole)
  • Indossarli anche in montagna
  • Ricordare che in prossimità di specchi d’acqua, l’effetto riverbero amplifica l’intensità dei raggi UV.

Salute degli occhi in estate: vento sì, ma non troppo

Anche il vento è un potenziale pericolo per i nostri occhi. Esporsi al vento in modo continuativo e senza un’adeguata protezione, espone l’apparato visivo al rischio di entrare in contatto con piccoli corpi estranei potenzialmente dannosi. Inoltre, un’esposizione persistente al vento e al sole può irritare la congiuntiva predisponendo all’insorgenza di una patologia oculare chiamata pterigio. Si tratta di una crescita anomala della congiuntiva sulla cornea, dovuta proprio all’esposizione intensiva agli agenti atmosferici.

Igiene oculare, sempre

Sole, vento, salsedine, aria condizionata mettono a dura prova i nostri occhi. Per averne cura anche in vacanza si consiglia di aver cura della propria igiene oculare. Tenere a portata di mano un buon collirio decongestionante, lenitivo e antibatterico è sempre una buona norma. Si consiglia anche di portare in viaggio una soluzione fisiologica con la quale concedersi dei lavaggi oculari di tanto in tanto. Da non dimenticare, nel caso di vacanze al mare, gli occhialini per il nuoto: sia il cloro delle piscine, sia i batteri presenti nell’acqua di mare possono essere irritanti per la superficie oculare.

La dieta

La salute degli occhi in estate inizia anche a tavola

Non ci stancheremo mai di ripetere che la salute oculare in estate così come in tutte le stagioni comincia anche dalla buona tavola. Tuttavia, le vacanze rappresentano sempre una buona occasione per mangiare un po’ di più, prediligendo pasti veloci e talvolta più golosi rispetto a quelli che consumiamo a casa. Anche in vacanza, si consiglia di mangiare molta frutta e verdura e di bere molta acqua. Un consiglio valido soprattutto se si soggiorna in località dai climi molto caldi, dove è più facile sviluppare sintomi da disidratazione (nausea, cefalee, spossatezza, disturbi intestinali, secchezza oculare).

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Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di rispondere alle tue domande sul tema della salute oculare in estate.

Cataratta e menopausa: cosa c’è da sapere

Secondo alcune ricerche scientifiche, l’età avanzata media delle donne dei paesi occidentali si aggira oggi intorno agli 82 anni. Un traguardo che fino a pochi decenni fa sarebbe stato del tutto impensabile, e che è segno tangibile dell’attenzione e della sensibilità nei confronti di temi quali prevenzione, fiducia nella medicina, ma anche ai grandi progressi della ricerca in ambito medico e scientifico. E dal momento che la vita media della donna si sta via via allungando, la scienza si interroga sempre più spesso sul legame tra menopausa e salute. Sapevate, per esempio, che la menopausa esercita un’influenza anche sull’apparato visivo? E che cataratta e menopausa possono avere un legame?

Menopausa, occhi e secchezza oculare

Noi tutti tendiamo comunemente ad associare la menopausa ad un’aumentata secchezza oculare dovuta al calo di estrogeni nel sangue. Effettivamente è proprio così: uno dei sintomi più evidenti della menopausa è proprio un abbassamento dei livelli di lubrificazione oculare, chiamata anche Dry Eye Syndrome – Sindrome dell’Occhio Secco. Una fase che, cronicizzandosi, può innescare altri disturbi, come un’infiammazione della cornea (cheratite) o della congiuntiva (congiuntivite).

Cataratta e menopausa: fattori di rischio

La menopausa non porta con sé solamente i tipici sintomi da alterazione del film lacrimale. Al contrario, essa può concorrere all’esordio della cataratta. Nelle donne i cambiamenti ormonali posti in essere dalla menopausa rappresentano infatti un fattore di rischio per la cataratta. Ma non sono i soli. Come sempre accade in medicina, le patologie non sono il risultato di un’unica causa scatenante, ma possono essere il risultato di un insieme di fattori predisponenti. Nel caso della cataratta, i fattori predisponenti sono l’età, il fumo, l’obesità, il diabete, l’esposizione ai raggi UV e, non ultima, proprio la menopausa.

Gli effetti della terapia sostitutiva sullo sviluppo della cataratta

Secondo i risultati di alcune ricerche scientifiche, la terapia sostitutiva a base di estrogeni potrebbe aiutare a diminuire il rischio di andare incontro ad un’opacizzazione del cristallino o a ritardare l’insorgenza della cataratta. In generale, i ricercatori hanno riscontrato che le donne over 65 che fanno uso di terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni tendono a sviluppare la cataratta meno delle loro coetanee che invece non assumono la terapia. E non solo: sembra che anche un menarca precoce ed una menopausa tardiva concorrano ad una minor incidenza della cataratta. Analogamente, anche l’assunzione di contraccettivi orali – a base di estrogeni – è associata ad una minor incidenza di cataratta.

Azione antiradicalizzante: non solo estrogeni

Alla luce di quanto sopra affermato, sembra dunque che gli estrogeni esercitino un’azione antiradicalizzante capace di contrastare gli effetti negativi dello stress ossidativo a carico del cristallino. A proposito di azione antiradicalizzante, anche abbinare una dieta ricca di vitamine e antiossidanti può essere d’aiuto nel ritardare o prevenire l’insorgenza della cataratta.

L’alimentazione esercita un ruolo fondamentale nella prevenzione di tante patologie tipicamente connesse all’invecchiamento. Mangiare “a colori”, seguire la stagionalità degli alimenti e bere molta acqua è il primo passo per prendersi cura anche del proprio apparato visivo.

Dott. Lucio Buratto, medico oculista e Direttore Scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico

Leggi anche: come prevenire la cataratta a tavola

Cataratta e menopausa: quando operare?

La cataratta fa tradizionalmente la sua comparsa dai 55 anni in su e progredisce pian piano nel tempo. Il consiglio vale in questo caso tanto per gli uomini quanto per le donne, ed è quello di operare non appena si riceve la diagnosi di cataratta. Una cataratta trascurata porta ad un ispessimento del cristallino, che a sua volta può mettere sotto pressione le strutture oculari circostanti, danneggiandole. Inoltre la cataratta compromette gravemente la capacità visiva di chi ne è affetto, pregiudicandone l’indipendenza su più fronti. Non c’è motivo per temporeggiare: anzi, sottoporsi quanto prima all’intervento di cataratta consente di recuperare e mantenere nel tempo la propria autonomia ed il proprio dinamismo. Il primo passo, dunque, per affrontare la terza età con il giusto sprint.

La pandemia da Coronavirus ha spinto molti pazienti a rimandare l’appuntamento per l’intervento di cataratta per timore del contagio. Nei centri oculistici certificati Covid-free, come CAMO, oggi è possibile sottoporsi all’operazione in totale tranquillità, evitando le conseguenze innescate dall’avanzamento della patologia.

Dott. Lucio Buratto, medico oculista e Direttore Scientifico di Camo – Centro Ambrosiano Oftalmico

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Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di prenderci cura del tuo apparato visivo e di illustrarti nel dettaglio le caratteristiche dell’intervento di cataratta, anche nella sua variante senza bisturi.

In cosa consiste la visita oculistica?

La visita oculistica è uno degli appuntamenti con la salute al quale è bene non mancare. Tuttavia, l’oculista è uno degli specialisti dei quali ci rammentiamo solamente quando il nostro apparato visivo si fa in qualche modo sentire, manifestando una ben precisa e per noi insolita sintomatologia. Altrimenti, quando ci sembra di stare bene e di vedere bene, tendiamo ad assimilare la visita oculistica al controllo della vista, cioè alla sola misurazione delle diottrie. Nulla di più sbagliato. Spendiamo dunque due parole su questo tema: in cosa consiste la visita oculistica? Perché è così importante? E per quale motivo è bene non mancare agli appuntamenti con la propria salute visiva?

In cosa consiste la visita oculistica

La visita oculistica è una visita medica condotta da uno specialista in possesso di una Laurea in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Oftalmologia. Il suo obiettivo è eseguire un controllo accurato dello stato di salute degli occhi.

Ecco in cosa consiste la visita oculistica:

  • anamnesi: un dialogo approfondito durante il quale lo specialista raccoglie un insieme di dati in merito alla storia clinica del paziente;
  • esame obiettivo: lo specialista osserva con attenzione gli occhi, i movimenti oculari e palpebrali del paziente;
  • esame della lampada a fessura: detto anche biomicroscopia, questo esame non è invasivo. Consente al medico di osservare l’occhio più da vicino. Potrà dunque osservare la sclera, l’iride, il cristallino e, con l’aiuto di speciali lenti, anche la retina e la testa del nervo ottico. Questa fase della visita oculistica è fondamentale per diagnosticare eventuali patologie oculari come retinopatie, cataratta, glaucoma ed altre;
  • autorefrattometria: è la misurazione delle diottrie. Consente di individuare la presenza dei difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo);
  • esame dell’acuità visiva: il suo scopo è quello di misurare la capacità dell’occhio di distinguere chiaramente le forme ed i colori e la prontezza nella messa a fuoco.
  • tonometria: è la misurazione della pressione oculare, fondamentale per la diagnosi del glaucoma ed imprescindibile laddove il paziente presenti familiarità con la patologia;
  • esame del fondo oculare: si tratta dell’osservazione delle strutture oculari che sono collocate in posizione posteriore rispetto al cristallino. Per eseguirla, è necessario somministrare qualche goccia di un collirio midriatico, che induce la dilatazione della pupilla. Si tratta di una procedura indolore e non invasiva, ma preziosa per la diagnosi di alcune patologie quali glaucoma, maculopatie, neuropatie anteriori e altre.

Perché è fondamentale non mancare ai propri appuntamenti con l’oculista

Il nostro apparato visivo cresce, evolve ed invecchia insieme a noi. Un’evoluzione che è fatta di scadenze ben precise, che spesso si accompagnano con difficoltà visive e patologie caratterizzanti le diverse tappe della vita. Se in età pediatrica è importante monitorare l’andamento della funzione visiva e verificare l’insorgenza di eventuali patologie (lo strabismo, l’occhio pigro) o difetti visivi, i 40 anni rappresentano l’appuntamento tipico con la presbiopia, e, analogamente, l’età matura porta spesso con sé la cataratta. Ma non solo: stili di vita, abitudini, familiarità con determinate patologie possono aggiungere ulteriori tasselli al “puzzle” che compone, anno dopo anno, l’andamento della nostra salute visiva.

La visita oculistica ha l’obiettivo di dare le giuste attenzioni all’apparato visivo

Da queste brevi considerazioni – ed ora che abbiamo chiarito in cosa consiste la visita oculistica – si evince chiaramente che pensare di recarsi dall’oculista per “misurare la vista” è quanto mai riduttivo. Si tratta, al contrario, di dare le giuste e dovute attenzioni ad un delicatissimo e preziosissimo insieme di strutture che ci garantiscono giorno dopo giorno un dono dal quale difficilmente saremmo disposti a prescindere: quello di poter apprezzare il mondo in tutta la sua straordinaria bellezza.

Mancare all’appuntamento con l’oculista può favorire l’avanzamento di alcune patologie

Infine, alcune patologie oculari rimangono silenti ed apparentemente asintomatiche (il glaucoma ne è un esempio) sino a quando il danno che riescono ad arrecare alle strutture oculari diviene indelebile e difficile da riparare. Non effettuare una visita oculistica può voler dire, a volte, lasciare ad una patologia tutto il tempo per avanzare e peggiorare inesorabilmente.

Visita oculistica a Milano: il Centro Ambrosiano Oftalmico ha a cuore la tua salute visiva

Alla luce di quando detto sopra, il consiglio è quello di affidarsi ad uno specialista che ci accompagni nel tempo nel mantenimento della salute visiva. In questo senso – e per chi cerchi una clinica dove prenotare una visita oculistica a Milano – il Centro Ambrosiano Oftalmico è da anni presente nel capoluogo lombardo con un team di oculisti pronti ad affiancare il paziente con costanza, professionalità, disponibilità e cortesia. L’obiettivo è quello di intraprendere assieme un percorso virtuoso fatto di prevenzione, di diagnosi e di trattamento delle patologie oculari.

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Vuoi conoscere prenotare una visita oculistica a Milano? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Saremo lieti di fare la tua conoscenza.

Coronavirus e occhi: intervista al Dott. Lucio Buratto

coronavirus e occhi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il virus Sars-Cov2, noto anche come Covid19, ha influito marcatamente sulle esistenze di tutti noi, portando dolore nelle nostre famiglie e modificando abitudini e stili di vita,  segnando in modo indelebile il nostro vissuto ed il nostro futuro. Qual è il legame tra coronavirus e occhi? Fino a che punto, quindi, i nostri occhi possono rappresentare una via di accesso al virus? Abbiamo rivolto queste ed altre domande a Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Dottore, anzitutto può spiegarci che cos’è il Covid19?

Il Covid19 è un virus appartenente alla famiglia dei Coronavirus. Il nome Coronavirus deriva dalla loro forma, che ricorda appunto quella di una corona. Si tratta di virus che colpiscono l’apparato respiratorio: lo stesso raffreddore appartiene alla famiglia dei coronavirus. Altri coronavirus sono presenti solamente nel mondo animale ma, come avvenuto nel caso del Covid19, talvolta possono mutare ed infettare anche l’uomo. Il Covid19 si caratterizza per una maggiore carica virale, che significa che è molto contagioso, e può causare sintomi respiratori anche di una certa gravità.

Coronavirus e occhi: il contagio avviene anche attraverso gli occhi?

Sì. La congiuntiva è una delle vie preferenziali che il virus usa per accedere all’organismo. Avrete sicuramente sentito parlare in questi mesi delle droplets, ovvero di tutte le secrezioni respiratorie che ciascuno di noi emette anche solo nell’atto del semplice parlare. Ed ancor più quando si starnutisce e tossisce. Si tratta di un aerosol che viaggia nell’aria e va a posarsi facilmente sull’epitelio congiuntivale umano. Ecco perché è davvero fondamentale mantenere una distanza interpersonale di un metro / un metro e mezzo ed evitare di toccarsi gli occhi prima di aver lavato e igienizzato bene le mani.

I portatori di lenti a contatto sono maggiormente esposti al contagio?

Alcuni studi scientifici hanno evidenziato come il virus riesca a sopravvivere per diverse ore al di fuori dell’organismo umano: e nonostante siano ancora in corso studi sulla sopravvivenza del virus sui materiali che tipicamente compongono le lenti a contatto, è consigliato adottare alcune precauzioni. Tra queste, l’igiene costante ed attenta delle mani prima e dopo aver messo e tolto le lenti, l’uso di lenti usa e getta, il mantenimento della corretta distanza interpersonale.

Per quanto riguarda l’uso degli occhiali, invece?

Anche chi usa gli occhiali dovrebbe prestare molta attenzione all’igiene tanto degli occhiali stessi quanto, naturalmente, delle mani. Il virus, ove presente nell’ambiente, può infatti depositarsi sulla superficie degli occhiali. Toglierli e lavarli frequentemente con sapone neutro (facendo attenzione a non rovinare le lenti) è sicuramente una buona abitudine. A questa si associano tutte le altre che già conosciamo, come l’igiene delle mani e l’attenzione a non portare le mani alla bocca, al naso e agli occhi.

A proposito di coronavirus e occhi, è vero che la congiuntivite è un sintomo del Covid?

Nonostante, come detto, la congiuntiva sia una delle vie d’accesso più facili per il virus, alcuni studi condotti dall’Accademia Americana di Oftalmologia hanno dimostrato che il Covid19 causa congiuntivite solo nel 1-3% dei casi. Di fatto, e salvo rare eccezioni, il Covid19 è una patologia non produttiva, cioè non produce secrezioni o lacrimazione. Al contrario, è una patologia di tipo secco. Ad ogni modo, in presenza di sintomi oculari poco chiari, è sempre bene consultare l’oculista. 

Il Centro Ambrosiano Oftalmico e la sicurezza

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è sempre aperto, nel pieno rispetto delle misure anti Covid. Il centro, inoltre, è la prima clinica oculistica italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di Global Safe Site Excellence contro il Covid19 da parte dell’autorevole Bureau Veritas. La certificazione sancisce il pieno rispetto delle norme del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla prevenzione dal coronavirus e risponde alle raccomandazioni delle più importanti Società Oftalmologiche nazionali ed internazionali, insieme a quelle della Organizzazione Mondiale della Sanità.

GLOBAL SAFE SITE EXCELLENCE - COVID-19 - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Il Centro Ambrosiano Oftalmico, quindi, garantisce l’adozione delle migliori misure preventive di pulizia, igiene, sanificazione e controllo di tutti gli ambienti e tutte le superfici contro la diffusione del coronavirus. Tutto lo staff, inoltre, è stato valutato in materia di formazione e capacità di contrasto e contenimento del virus. In questo modo siamo in grado di fornire ai nostri pazienti un percorso sanitario realmente sicuro.

Hai altre domande sulla salute dei tuoi occhi? Desideri prenotare una visita oculistica specialistica?

Puoi chiamarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Salute oculare: le professioni

Le professioni che ruotano intorno al mondo della salute oculare sono diverse. Imparare a conoscerne ruoli e competenze è utile per sapere chi interpellare di volta in volta, a chi rivolgersi e in quali casi. Prima di riporre la propria fiducia in un professionista, insomma, è bene sapere qual è il suo effettivo campo d’azione. In questo modo, per esempio, non scambieremo un semplice consiglio per una diagnosi certa. Scopriamo dunque assieme chi sono e cosa fanno l’oculista, l’ortottista, l’optometrista e l’ottico.

Il primo esperto di salute oculare: l’oculista 

Delle quattro figure professionali che descriviamo in questa sede, l’oculista è l’unico ad essere un medico. E’, difatti, laureato in Medicina e Chirurgia, ed è in possesso di una specializzazione in Oftalmologia. L’oculista visita l’apparato visivo, diagnostica patologie, individua difetti visivi. Ed è l’unico in grado di prescrivere trattamenti farmacologici ed eseguire interventi chirurgici. 

Il consiglio: andare periodicamente dall’oculista non serve solamente a “misurare la vista”, ma anche ad individuare eventuali patologie che altre figure professionali non sono in grado di diagnosticare. In questo modo si potrà recuperare prima il proprio benessere visivo, risparmiando tempo e denaro. 

L’ortottista: diagnosi e riabilitazione prima di tutto

L’ortottista è una professionista sanitario in possesso di una laurea in Ortottica. Opera nell’ambito della salute oculare in quanto è specializzato nello screening diagnostico e nella riabilitazione visiva con particolare riferimento ai problemi motori dell’apparato visivo. Lavora spesso a fianco dell’oculista e, ove necessario, lo assiste anche in sala operatoria.

Il consiglio: l’ortottista è una figura altamente specializzata, ma non è un medico. Impariamo ad ascoltare con attenzione le sue parole in quanto preziose, ma lasciamo sempre l’ultima all’oculista. 

L’optometrista: parola d’ordine, misurare

L’optometrista è una figura tecnica in possesso di una laurea in Ottica e Optometria, un precorso di studi più vicino alla Fisica e meno alla Medicina. Si occupa di riconoscere i difetti visivi e valutare la capacità visiva. Non essendo un medico, non può visitare, diagnosticare patologie, prescrivere terapie farmacologiche oppure chirurgiche. 

Il consiglio: una semplice misurazione della capacità visiva e delle proprie diottrie è sempre utile. Attenzione però: a volte i cali visivi sono di natura patologica. Rivolgiamoci all’oculista in caso di dubbio o di cambiamenti repentini della nostra capacità visiva. 

L’ottico: occhiali o lenti? Non hai che da chiedere

Concludiamo la carrellata delle professioni legate al mondo della salute oculare conoscendo più da vicino l’ottico. L’ottico è un artigiano ed un negoziante che si occupa di realizzare e rivendere ausili per la vista quali occhiali e lenti a contatto. Non ha competenze in ambito sanitario e non è abilitato all’esecuzione di visite mediche. Spesso gli ottici sono anche Optometristi e propongono ai loro clienti una misurazione della vista presso i loro punti vendita. Una procedura consentita che spesso ci fa comodo, ma che tuttavia non si sostituisce alla visita oculistica. 

Il consiglio: l’ottico è sempre il più informato di tutti in merito alle montature ed ai modelli di tendenza, ma anche alle lenti di ultima generazione con tutti i plus ai quali non sappiamo rinunciare: polarizzazione, anti riflesso, anti luce blu…facciamoci consigliare da lui su questi temi, mentre per la salute oculare rivolgiamoci sempre all’oculista.

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Domande frequenti sulla blefaroplastica

La blefaroplastica è un intervento capace di regalare indubbi benefici tanto sul fronte pratico quanto su quello estetico. Le blefarocalasi della palpebra superiore ed inferiore, infatti, non solo generano gonfiori ed accumuli di adipe fastidiosi ed esteticamente non sempre gradevoli, ma possono anche compromettere il buon andamento della funzione visiva. Tuttavia, come sempre accade quando ci si appresta a sottoporsi ad un intervento chirurgico del tutto nuovo, dubbi e domande non mancano. Cerchiamo dunque di mettere un po’ d’ordine e di rispondere alle domande più frequenti sulla blefaroplastica.

A che età è possibile sottoporsi ad un intervento di blefaroplastica?

Non c’è un’età specifica per affrontare una blefaroplastica, perché questo genere di intervento risponde con efficacia ad una gamma di esigenze differenti che possono presentarsi in momenti diversi della vita. Per esempio, è possibile ricorrervi in giovane età per correggere un difetto congenito, oppure in età matura per correggere un inestetismo causato dall’avanzare del tempo.

La blefaroplastica corregge anche altri inestetismi come rughe, borse e gonfiori? 

Sì. Grazie alla blefaroplastica è possibile restituire uno sguardo fresco e giovane intervenendo su più fronti. Difatti, durante la correzione del rilassamento delle palpebre è altresì possibile rimuovere eventuali accumuli di tessuto in eccesso, così come accumuli adiposi. Di conseguenza, anche il gonfiore periorbitale si riduce notevolmente. 

Anche agli oculisti capita di consigliare un intervento di blefaroplastica. Come mai?

La perdita di tono delle palpebre porta con sé una serie di conseguenze che possono esercitare un impatto negativo non solo sull’aspetto estetico di chi ne è affetto, ma anche sul fronte della funzionalità visiva. Per esempio, la blefarocalasi superiore, laddove importante, può arrivare a coprire parzialmente o totalmente la pupilla, riducendo anche drasticamente l’ampiezza del campo visivo. Nel caso della blefarocalasi inferiore, invece, questa può compromettere la buona lubrificazione oculare, innescando una serie di sintomi tra cui secchezza oculare persistente, bruciore, arrossamento, sensazione di corpo estraneo. 

L’intervento può avere conseguenze negative sulla vista?

Assolutamente no. Al contrario, come spiegato, un intervento di blefaroplastica può cooperare al miglioramento dell’andamento della funzione visiva. Peraltro, si ricordi che la blefaroplastica non interviene mai sull’occhio, ma solamente sulle palpebre. 

La blefaroplastica è consigliabile anche nel caso di difetti congeniti?

Certamente sì. Grazie ad un intervento di blefaroplastica, è possibile correggere l’estetica dello sguardo anche in presenza di difetti congeniti. Tra questi citiamo eventuali asimmetrie, ptosi, occhi spioventi o altri. Analogamente, la blefaroplastica può rivelarsi di grande aiuto nel caso di problemi di origine traumatica.

L’intervento presenta controindicazioni per chi è diabetico o iperteso?

L’intervento di blefaroplastica non presenta particolari controindicazioni, dunque anche chi è diabetico o iperteso lo può affrontare con serenità.

Cosa succede dopo l’intervento di blefaroplastica?

La guarigione completa dopo un intervento di blefaroplastica si ottiene nel giro di una decina di giorni, durante i quali consigliamo di dormire con il capo leggermente sollevato, di non usare make up né indossare lenti a contatto. Dopo la rimozione dei punti, è possibile tornare alle proprie consuete attività quotidiane. Per quanto riguarda l’esposizione ai raggi solari, invece, consigliamo di soprassedere per alcune settimane, al fine di favorire una perfetta ed invisibile cicatrizzazione. 

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è attiva una divisione di Oculoplastica, dedicata interamente alla chirurgia oftalmica delle palpebre, dell’orbita e delle vie lacrimali. Per prenotare una visita è possibile chiamare dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Disturbi oculari da non sottovalutare

Aver cura della propria salute oculare significa non dimenticare di recarsi periodicamente dall’oculista, attenersi ad eventuali indicazioni terapeutiche prescritte, correggere opportunamente i propri difetti visivi, avere uno stile di vita sano ed equilibrato. Insomma, vuol dire volersi bene. Spesso, tuttavia, capita di prendere con leggerezza alcuni segnali che i nostri occhi ci inviano. Sarà un po’ di stanchezza! Pensiamo dentro di noi…. e invece no. Vediamo quindi 3 disturbi oculari da non sottovalutare.

1 – Un leggero ma costante calo della capacità visiva in età matura

Solitamente i difetti visivi – miopia, ipermetropia ed astigmatismo – raggiungono una loro stabilità in età adulta. Eppure, può capitare di cominciare a vedere sempre meno (o sempre peggio) in età matura ed avanzata. “Sarà la miopia che peggiora con l’età!” Si tende a pensare. “Avrò bisogno di un paio di occhiali nuovi…”. Questo tipo di pensiero è davvero molto comune, e pur tuttavia è sbagliato. Un peggioramento della vista in età matura ed avanzata è più spesso imputabile alla cataratta, l’opacizzazione del cristallino che accompagna tipicamente questa fase della vita. 

Che fare: programmare una visita oculistica per la cataratta è il primo passo per accertare la causa della propria difficoltà visiva. Intervenire tempestivamente consente non solo di recuperare una salute visiva ottimale, ma anche di mantenere, sul lungo periodo, una qualità di vita all’altezza delle proprie aspettative. Perché vedere bene tiene alto l’umore, fa sentire dinamici ed attivi anche in tarda età e mette al riparo da piccoli o grandi incidenti, anche domestici. 

2 – Disturbi oculari correlati ad una sensazione di secchezza oculare

Il secondo tra i disturbi oculari da non ignorare è la secchezza oculare. Può verificarsi a qualunque età, anche se è più diffusa nella popolazione femminile di età superiore ai 40 anni. L’errore sta nel prenderla sottogamba sin dal principio e di pensare di trattarla in autonomia tramite semplici colliri da banco. “Sarà il cambio di stagione!” si pensa. Le spiegazioni che si possono dare alla secchezza oculare sono davvero innumerevoli. Tuttavia, conviene sapere che se non trattata a dovere o se trattata autonomamente in modo scorretto, essa può diventare recidivante e difficile da risolvere, assumendo i contorni di una vera e propria patologia, la Sindrome dell’Occhio Secco.

Che fare: anche di fronte ad un episodio di secchezza oculare per noi inusuale, rechiamoci dall’oculista: saprà valutare lo stato di salute del nostro apparato visivo e spiegarci le cause del disturbo, oltre ad indicarci il percorso terapeutico da intraprendere.

3 – Percezione di flash e lampi luminosi nel campo visivo

Anche la comparsa improvvisa di flash o lampi luminosi nel campo visivo è un sintomo da non sottovalutare. Lasciar passare troppo tempo e pensare che non sia nulla di particolare è un errore. Spesso, specie se si è affetti da una miopia forte, questi flash luminosi – se associati anche ad una visione alterata e poco nitida – possono essere il campanello d’allarme di qualcosa che non va. Potrebbe essere in corso una rottura retinica capace di condurre, se trascurata, ad un distacco di retina.

Che fare: in presenza di flash luminosi improvvisi e di un abbassamento visivo, e nonostante l’assenza di alcun tipo di dolore, recatevi subito dall’oculista. Niente panico: una rottura retinica non è un’evenienza infrequente ed è trattabile con successo. L’importante è non aspettare troppo.

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Prenota una visita oculistica specialistica chiamandoci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

La visita oculistica: tutto quello che c’è da sapere

La visita oculistica è uno dei capisaldi della salute oculare. Il suo scopo è duplice: preventivo e curativo. Prenderla in considerazione solamente al sopraggiungere di disturbi oculari e dimenticarsene per tutto il resto della propria vita, è decisamente sbagliato. Così come lo è considerarla una semplice misurazione della vista. Insomma, è forse giunto il momento di fare chiarezza intorno alla visita oculistica, spiegando che cos’è, come si svolge e perché è così utile.

Perché la visita oculistica è importante

La visita oculistica è il primo passo per preservare la propria salute oculare, così come la propria autonomia e la propria indipendenza personale. Il benessere oculare va mantenuto e custodito con le giuste cure ed attenzioni perché può esercitare un forte impatto sulla qualità della nostra vita. Si potrà immaginare che i difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia) siano le maggiori insidie capaci di mettere a repentaglio la capacità visiva, ma non è così: la gamma delle patologie oculari – alcune di esse anche piuttosto comuni – che possono manifestarsi nel corso della vita, è ben più ampia. Ecco perché, anche in quest’ambito, prevenzione e diagnosi precoce sono davvero le parole d’ordine. Per stare bene sempre, e molto a lungo. 

In cosa consiste una visita oculistica specialistica

La salute oculare: non solo diottrie…

Una visita oculistica seria non è una semplice “misurazione” della vista. E’ molto di più. La visita è solitamente preceduta da un colloquio durante il quale l’oculista o il suo assistente raccolgono informazioni utili su di noi, sul nostro passato clinico, su eventuali sintomi, disturbi o patologie dai quali siamo affetti, sul nostro stile di vita. La visita vera e propria, poi, include una serie di esami diagnostici durante i quali l’oculista osserva attentamente tutte le strutture oculari. L’occhio umano si compone di tante preziosissime parti che, proprio come in un delicato ingranaggio, ci consentono di godere del dono della vista: palpebre, cornea, cristallino, retina, macula… La diagnostica messa in campo durante una visita oculistica specialistica si avvale oggi di strumenti altamente tecnologici pensati proprio per fornire una serie di dati utili all’osservazione delle strutture oculari ed alla valutazione della loro salute e del loro buon funzionamento.

Quali sono gli esami svolti durante una visita oculistica specialistica?

Durante una visita oculistica specialistica si eseguono una serie di esami diagnostici non invasivi. Tra questi, citiamo l’esame della lampada a fessura, l’autorefrattometria, la tonometria, l’esame dell’acuità visiva, l’esame del fondo oculare. A questi, laddove lo specialista lo ritenga necessario, se ne possono aggiungere molti altri, come, per fare qualche esempio, l’OCT, la fluorangiografia, la topografia corneale, la retinografia

Quando sottoporsi ad una visita oculistica?

A partire dalla prima infanzia, sino all’età avanzata, la salute oculare passa attraverso una serie di tappe imprescindibili. I difetti visivi ed alcune tra le patologie più comuni fanno tradizionalmente la loro comparsa in epoche ben precise delle nostre vite. Si pensi, per fare qualche esempio tra i più noti, al cosiddetto occhio pigro tipico dell’età pediatrica, alla presbiopia che fa capolino intorno ai 40 anni, o alla cataratta, patologia tipica dell’età matura.

Leggi anche: benessere visivo, età dopo età tutte le tappe della prevenzione

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