Blefaroplastica, quanto dura nel tempo?

La blefaroplastica è un intervento di chirurgia dell’area perioculare, con particolare riferimento alla palpebra superiore e a quella inferiore. L’intervento è mirato a correggere i segni dell’invecchiamento così come eventuali imperfezioni di natura estetica. Il suo obiettivo può essere duplice: sia estetico, appunto, che funzionale, andando a ripristinare il comfort visivo di chi vi si sottopone. Uno dei dubbi più comuni relativamente alla blefaroplastica è quello relativo alla sua durata. Insomma: quando dura nel tempo l’effetto della blefaroplastica? Rispondiamo di seguito a questa domanda così frequente sul tema.

Durata nel tempo dell’intervento di blefaroplastica: considerazioni generali

La durata dei benefici della blefaroplastica può variare da paziente a paziente. Ad ogni modo, e in linea generale, si tratta di una procedura che può regalare risultati davvero durevoli nel tempo. E’ importante precisare che un intervento di blefaroplastica non arresta l’invecchiamento cellulare: è molto utile però a ripristinare uno stato generale di “freschezza” oculare e al contempo a rallentare l’impatto che l’avanzare del tempo può esercitare sulla comparsa di rughe, gonfiore nell’area perioculare, pelle cadente.

Quali fattori possono influenzare la durata della blefaroplastica nel tempo?

Come detto poc’anzi, la durata degli effetti positivi di una blefaroplastica può variare da paziente a paziente. Elenchiamo brevemente i fattori che possono influenzarla.

  • Genetica: la genetica influenza marcatamente – anche se non in modo esclusivo – il modo in cui il nostro organismo invecchia. Vi sono dunque persone maggiormente predisposte a subire gli effetti dell’invecchiamento, altre invece che sono meno inclini a mostrare i segni del tempo nell’area perioculare.
  • Stili di vita: alimentarsi correttamente, bere molta acqua, riposare adeguatamente ed evitare eccessi è uno dei grandi segreti per invecchiare bene e preservare un aspetto giovane nel tempo. Anche a livello palpebrale e perioculare.
  • Età del paziente: in età molto giovane la pelle è maggiormente elastica e predisposta a “rispondere” meglio a qualunque tipo di trattamento. Prima si esegue l’intervento, e più durevoli potranno essere i risultati.
  • Tecnica chirurgica: anche la tecnica chirurgica utilizzata, in abbinamento alla competenza del chirurgo, possono influenzare la durata dei risultati.

Quanto durano mediamente gli effetti dell’intervento?

Volendo dare una tempistica di massima, si può affermare che gli effetti dell’intervento di blefaroplastica durano per alcuni anni. Alcuni pazienti notano che gli effetti positivi dell’intervento permangono inalterati molto a lungo nel tempo, anche per 5 o 10 anni. Un dato che può variare in funzione dei fattori sopra descritti, ma anche delle modalità con le quali si esegue il mantenimento dei risultati ottenuti. Vediamo di seguito alcune indicazioni in merito al mantenimento:

  • evitare l’esposizione ai raggi solari specie durante le ore centrali della giornata
  • curare adeguatamente la pelle, con cosmetici di buona qualità (si consiglia sempre di leggere gli INCI dei prodotti cosmetici e di make up) e non dimenticare di applicare sempre un fattore di protezione solare
  • indossare occhiali da sole, anche in inverno
  • mangiare molta frutta e verdura di stagione, bere molta acqua
  • evitare il fumo e gli alcolici ove possibile

Sarà cura dello specialista che ha eseguito l’intervento fornire una serie di indicazioni adeguate sia per il mantenimento dei risultati, sia per un eventuale follow up che includa altri trattamenti da eseguire per preservare l’effetto benefico dell’operazione a lungo nel tempo.

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Blefarocalasi cause e rimedi

La blefarocalasi è una condizione clinica molto simile alla ptosi, a tal punto che le due sono spesso confuse e scambiate l’una con l’altra. Scopriamo assieme la differenza tra ptosi e blefarocalasi e vediamo come ripristinare efficacemente tanto l’estetica quanto un’ottimale funzionalità visiva nel caso del secondo disturbo.

Differenza tra ptosi e blefarocalasi

Come accennato in apertura, ptosi e blefarocalasi sono due condizioni cliniche simili ma tuttavia differenti. La ptosi è un abbassamento della palpebra ed è dovuta ad un rilassamento del muscolo che dovrebbe sostenerla. La blefarocalasi è invece un cedimento del tessuto che compone la palpebra. Per effetto della gravità, questo tessuto in eccesso genera una piega palpebrale che talvolta arriva anche a superare il bordo palpebrale e a compromettere la funzionalità visiva.

La blefarocalasi non è un disturbo solamente di natura estetica

La blefarocalasi è una condizione clinica nella quale la palpebra è interessata da un cedimento dei tessuti verso il basso. Le cause sono diverse: il tempo che avanza, un impoverimento di collagene a livello cellulare, la forza di gravità.

L’eccesso di tessuto palpebrale o la sua marcata lassità possono dare adito a disagio sociale e imbarazzo. Ma non solo. Qualora la blefarocalasi sia superiore e importante, anche la funzione visiva può diventare difficoltosa. Entrambe le ragioni sono più che sufficienti – anche se prese singolarmente – per decidere di prendere provvedimenti.

In cosa consiste l’intervento di blefaroplastica?

Oggi la chirurgia oftalmica ed estetica consentono di ripristinare efficacemente la funzione estetica e visiva grazie ad un unico intervento detto di blefaroplastica. Si tratta di una procedura chirurgica di breve durata e per nulla dolorosa. Si esegue in anestesia topica previa somministrazione di una leggera sedazione. E’ fondamentale che sia eseguita da mani particolarmente esperte al fine di avere la certezza che non rimanga traccia dell’intervento e che la quantità di tessuti rimossi sia esattamente quella necessaria a rispetto alle esigenze specifiche di ciascun paziente. Qualora la porzione di tessuto rimossa sia eccessiva, gli effetti collaterali potrebbero essere fotofobia, secchezza oculare, arrossamento. Qualora al contrario sia insufficiente, la blefarocalasi potrà dirsi non efficacemente risolta.

I punti di sutura sono applicati lungo la piega palpebrale tramite un filo sottilissimo affinché, nel giro di qualche settimana, non rimanga alcuna traccia dell’intervento eseguito. La blefaroplastica può essere eseguita sia a livello di palpebra superiore che inferiore.

Quali sono i vantaggi dell’intervento?

Di seguito i vantaggi offerti dall’intervento di blefaroplastica:

  1. ripristinare un’efficace funzionalità palpebrale, migliorando la funzione visiva e incentivando una buona lubrificazione della superficie oculare
  2. restituire uno sguardo fresco e ringiovanito

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Vuoi conoscere più da vicino la Divisione Oculoplastica operativa presso il Centro Ambrosiano Oftalmico? Pensi di essere affetto o affetta da blefarocalasi e vorresti conoscere più da vicino l’intervento di blefaroplastica? Chiamaci. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi 02 636 1191.

Blefaroplastica tradizionale: i vantaggi

blefaroplastica tradizionale - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La blefaroplastica tradizionale è senza dubbio la scelta migliore per chi ha l’obiettivo di rimuovere gli inestetismi dello sguardo in modo efficace e sul lungo periodo. Un intervento mini invasivo che non lascia cicatrici evidenti e che consente di migliorare in una sola mossa sia l’aspetto estetico, sia la funzionalità palpebrale. Scopriamo oggi tutti i vantaggi di questo tipo di intervento.

Cos’è la blefaroplastica

Con il termine di blefaroplastica si intende un intervento di chirurgia estetica mininvasivo volto a rimodellare l’estetica delle palpebre e dell’area perioculare rimuovendo eventuali porzioni di tessuto e di accumuli adiposi in eccesso. Può interessare sia le palpebre superiori che quelle inferiori ed è l’ideale per recuperare uno sguardo fresco e ringiovanito ma anche una migliore funzionalità palpebrale. Questo intervento – pur essendo minimamente invasivo e del tutto indolore – prevede l’uso di bisturi e punti di sutura ed è anche definito intervento di blefaroplastica tradizionale.

Oggigiorno esistono altre tecniche parachirurgiche ancor meno invasive che possono essere indicate per difetti estetici lievi che non intaccano la funzionalità palpebrale o per pazienti ancora in giovane età. Si tratta di procedure interessanti capaci di rinfrescare lo sguardo, ma che non offrono il medesimo risultato di una blefaroplastica tradizionale sia in termini estetici che di persistenza nel tempo dei risultati.

Una visita oculoplastica specialistica è sempre un buon punto di partenza

Il consiglio è sempre quello di sottoporsi ad una visita specialistica oculoplastica durante la quale sarà possibile valutare con l’aiuto dello specialista le condizioni di salute e di performance estetica della propria area oculare e perioculare e ricevere indicazione in merito alla procedura chirurgica o parachirurgica migliore per le proprie esigenze.

Ma torniamo ai vantaggi della blefaroplastica tradizionale.

Vantaggi della blefaroplastica tradizionale

La blefaroplastica tradizionale offre innumerevoli vantaggi:

  • un risultato più definitivo e durevole nel tempo rispetto ad altre tecniche
  • consente la correzione di borse, occhiaie, rughe perioculari e l’eliminazione di palpebre cadenti con un solo intervento
  • non è doloroso (è sufficiente somministrare un anestetico per uso topico)
  • non lascia cicatrici visibili (i punti di sutura sono sottilissimi e sono applicati lungo le naturali pieghe dei tessuti)
  • riavvolge il nastro del tempo con risultati tangibili e apprezzabili concretamente
  • comporta un solo investimento economico a fronte degli innumerevoli e ripetuti costi che affronta invece nell’arco di diversi anni chi sceglie procedure differenti (come i trattamenti estetici)

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Se desideri maggiori informazioni sull’intervento di blefaroplastica, non esitare a contattarci subito. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Oculoplastica prima e dopo, cosa aspettarsi

oculoplastica prima e dopo - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Oculoplastica prima e dopo, cosa aspettarsi? Capita spesso di navigare in rete alla ricerca di immagini che diano un’idea dei risultati che può regalare un intervento di oculoplastica. Il desiderio comune è quello di comprendere o di prefigurarsi in qualche modo come si potrebbe apparire dopo l’operazione. Leggermente diversi rispetto a prima? Oppure marcatamente diversi? Esiste un gap importante tra aspettativa o realtà? Le risposte a questi quesiti possono spingerci a rinunciare all’idea dell’intervento o al contrario, invogliarci a programmarlo quando prima.

Oculoplastica, cos’è?

Prima di entrare nel merito dell’argomento oculoplastica prima e dopo, è bene spendere due parole sul concetto stesso di oculoplastica. Con il termine oculoplastica si intende una chirurgiche interessa l’area orbitale e periorbitale. Tra questi interventi figura la nota blefaroplastica, spesso oggetto di interesse da parte di pazienti desiderosi di riavvolgere il nastro del tempo e ritrovare uno sguardo fresco e giovane.

La blefaroplastica è talmente tanto richiesta rispetto ad altri interventi di oculoplastica, da essere spesso confusa e sovrapposta con essa.

Può essere dunque comodo ed opportuno ridurre il campo di discussione alla blefaroplastica, dando alcune indicazioni di massima circa i risultati che può regalare a chi vi si sottopone.

Oculolplastica prima e dopo: come apparirò?

Prima e dopo l’oculoplastica, come apparirò? Prendiamo dunque in esame il caso di un paziente o di una paziente che ha affrontato un intervento di oculoplastica per risollevare le sue palpebre cadenti. Le palpebre cadenti (in gergo medico, blefarocalasi) sono un inestetismo piuttosto comune. Con l’avanzare del tempo, la pelle del corpo perde tono ed elasticità, ed in alcuni punti è maggiormente soggetta alla gravità. Questo processo interessa anche le palpebre, naturalmente. E spesso la blefarocalasi che ci affligge maggiormente è quella che interessa la palpebra superiore.

Ma che aspetto avremmo se decidessimo di chiedere aiuto allo specialista in chirurgia oculoplastica? L’intervento di oculoplastica è un intervento altamente risolutivo che, di fatto, cambia radicalmente l’estetica dello sguardo.

Lo sguardo risulta più aperto e meno stanco. Tutto il viso ne trae giovamento.

Risultati sì, ma nei giusti tempi

E’ fondamentale avere un po’ di pazienza. Lo stesso specialista, in occasione della visita specialistica oculoplastica, avrà modo di spiegare tutte le tappe ed i passaggi necessari per affrontare l’intervento. Qualunque intervento chirurgico, sia esso per finalità mediche o estetiche, più o meno invasivo, va sempre affrontato con la giusta dose di serietà e di consapevolezza. E’ necessario dunque comprendere appieno le caratteristiche dell’intervento che si va ad affrontare così come gli step ed i tempi necessari per cominciare a godere del risultato dato dalla chirurgia.

Nel caso della blefaroplastica, ad esempio, nei giorni successivi all’intervento l’occhio andrà incontro ad un lieve edema temporaneo. Naturalmente non è quello il momento di valutare gli effetti dell’oculoplastica paragonando il “prima” al “dopo”.

Mano a mano che i giorni e le settimane passano, invece, l’intervento di oculoplastica comincia a rivelare ai nostri occhi e allo specchio tutti i suoi benefici, confermandosi una delle procedure chirurgiche d’elezione per riavvolgere concretamente il nastro del tempo, ritrovare uno sguardo più giovane ma al contempo estremamente naturale.

Concludiamo rispondendo alla domanda: oculoplastica prima e dopo, cosa aspettarsi? Se eseguiti da mani esperte, gli interventi di chirurgia estetica dello sguardo, tra cui spicca la blefaroplastica, regalano uno sguardo fresco e decisamente ringiovanito, ma anche molto gradevolmente naturale.

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Calazio, trattamento e soluzioni

Il calazio è un disturbo oculare abbastanza comune. Si tratta di una neoformazione dovuta all’ostruzione e infiammazione delle ghiandole di Meibomio. La sua manifestazione può essere più o meno importante. Di conseguenza, il calazio può essere fastidioso ed influire sulla funzione visiva ed estetica. Quel che è certo è che si tratta di un disturbo che è necessario trattare opportunamente, anche perché può spianare la strada all’insorgenza di altre patologie a volte più difficili da trattare. Conosciamolo più da vicino.

Che cos’è il calazio?

Come accennato, il calazio è una neoformazione che si può presentare sul bordo palpebrale sia superiore che inferiore. E’ dovuto all’infiammazione ed ostruzione delle ghiandole di Meibomio. Si tratta di minuscole ma preziosissime ghiandole situate lungo i bordi palpebrali, con la funzione di secernere una sostanza lipidica fondamentale per il mantenimento del giusto equilibrio del film lacrimale e della corretta idratazione della superficie oculare. Può capitare che il dotto di una di queste piccole ghiandole si ostruisca. Di conseguenza la sostanza lipidica, anziché defluire correttamente verso la superficie oculare, si accumula sviluppando appunto un calazio. Per dirla in parole molto semplici, si tratta di una piccola “pallina” di materiale che finisce inevitabilmente con l’andare incontro ad infezione.

Quali sono i sintomi del calazio?

Il calazio porta con sé gonfiore ed arrossamento a livello palpebrale, infiammazione del bordo congiuntivale, senso di fastidio all’ammiccamento, dolore. In più, può compromettere anche la freschezza dello sguardo. Naturalmente, l’entità dei sintomi è direttamente proporzionale alla dimensione del calazio ed alla sua collocazione. In ogni caso, è fondamentale rivolgersi ad un oculista per valutare lo stato di salute oculare e definire la tipologia di trattamento.

Il ruolo cruciale delle ghiandole di Meibomio

Prima di conoscere le opzioni di trattamento del calazio, spendiamo due parole sul delicatissimo ruolo delle ghiandole di Meibomio. Come detto, queste ghiandole sono fondamentali in quanto secernono la componente lipidica che, unita alla parte acquosa proveniente dai dotti lacrimali, dà vita alle nostre lacrime. Le lacrime sono fondamentali per preservare l’idratazione della superficie oculare, difendendo l’occhio dagli agenti esterni e favorendo il buon andamento dell’ammiccamento.

Se le ghiandole di Meibomio si ostruiscono, si va incontro al rischio di sviluppare un calazio, ma anche di veder compromessa la corretta idratazione oculare. Un disturbo che, a lungo andare, può sfociare in una vera e propria patologia oculare cronica, la Sindrome dell’Occhio Secco.

Curare il calazio, dunque, è fondamentale anche per evitare di incorrere in altre patologie oculari più difficili da eradicare. Le cause della Sindrome dell’Occhio Secco sono innumerevoli ed è una patologia che colpisce trasversalmente tutta la popolazione. Tra i fattori che ne determinano l’insorgenza, troviamo gli sbalzi ormonali, l’età, il genere, l’ambiente e la qualità dell’aria, gli stili di vita ed anche la Meibomite.

Come e perchè le ghiandole di Meibomio si possono ostruire?

A questo punto è lecito chiedersi perché le ghiandole di Meibomio si ostruiscono e come evitare che accada. I fattori che possono causare l’ostruzione dei dotti secretori sono diversi:

  • alimentazione sbilanciata in favore di cibi eccessivamente grassi o di zuccheri (dolci, insaccati…)
  • ansia o stress
  • disbiosi intestinale (cioè un impoverimento della flora batterica che vive nell’intestino)
  • una cattiva igiene oculare
  • più raramente, difetti visivi non corretti

Opzioni di trattamento del calazio

La cura del calazio può essere di tipo farmacologico oppure chirurgico. Sarà l’oculista, nel corso della visita specialistica, a stabilire la diagnosi e di conseguenza il percorso terapeutico da seguire. Talvolta è sufficiente applicare una farmaco per uso topico (come un antibiotico in forma di collirio o pomata oftalmica), altre volte invece sarà necessario ricorrere ad un piccolo intervento chirurgico. L’intervento si esegue previa anestesia locale con una tecnica chiamata courettage. Nel corso dell’intervento, si esegue la riapertura del dotto ostruito favorendo la fuoriuscita del materiale accumulato al suo interno.

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Intervento di blefaroplastica: come prepararsi

intervento di blefaroplastica - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Stai per affrontare un intervento di blefaroplastica e anche se hai già avuto modo di discutere ogni aspetto con il chirurgo che lo eseguirà, un po’ di leggera apprensione rimane? Vediamo come prepararti all’intervento e quali accortezze avere nei giorni precedenti, in modo da arrivare in clinica sereni e preparati dal punto di vista psicofisico. L’intervento di blefaroplastica è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e, a dispetto della sua breve durata e minima invasività, richiede ugualmente qualche piccola attenzione preoperatoria.

Cos’è l’intervento di blefaroplastica

Prima di entrare nel merito dei comportamenti da adottare in vista di un intervento di blefaroplastica, ricordiamo brevemente di che si tratta. La blefaroplastica è un intervento di chirurgia estetica mirato a rimodellare l’aspetto delle palpebre, riducendo eventuali lassità cutanee e restituendo uno sguardo più disteso, fresco e giovane. Oltre agli indubbi vantaggi sul piano estetico, l’intervento è spesso risolutivo anche sul piano della funzionalità visiva. Ci riferiamo ai casi in cui, per fare un esempio, la palpebra superiore arriva a coprire la pupilla e a rendere difficoltosa la visione. Ma torniamo a noi e vediamo come prepararsi all’intervento.

Evitare o limitare fumo e alcol

Non abusare di fumo e alcolici è una regola generale da tener presente sempre e non solamente in previsione di un intervento chirurgico. Tuttavia, ancor più a ridosso di un intervento di blefaroplastica si consiglia di evitare sia il fumo che l’alcol. Entrambi compromettono e rallentano il buon andamento del processo di guarigione, limitando l’ossigenazione dei tessuti ed inducendo uno stato di disidratazione. Questo aspetto vale in particolar modo per gli alcolici. Al contrario, giungere alla data dell’intervento ben idratati ed ossigenati favorisce la rigenerazione dei tessuti e accelera il processo di guarigione.

Sospendere l’assunzione di alcuni farmaci

Come già ti avrà segnalato lo specialista che eseguirà l’intervento di blefaroplastica, vi sono alcune tipologie di farmaci che è bene sospendere prima dell’intervento. Non dimenticare di farlo! Tra questi farmaci segnaliamo in particolar modo gli anticoagulanti. Ma non solo: anche gli integratori a base di vitamina E dovranno essere sospesi. Lo specialista che ti ha in cura dovrà essere informato non solo in merito ad eventuali farmaci che assumi, ma anche in merito agli integratori. Non dimenticare che la sospensione di qualunque farmaco dovrà sempre essere concordata con il medico. Se ti è sfuggito qualcosa o ti è sorto un dubbio, contattalo subito! Ciò che a noi sembra irrilevante, non sempre lo è.

Non indossare le lenti a contatto

Un altro accorgimento prezioso per arrivare al giorno dell’intervento di blefaroplastica ben preparati è quello di sospendere l’uso di lenti a contatto. Questo deve avvenire già una settimana prima rispetto alla data del proprio appuntamento con la chirurgia. Dunque, usa gli occhiali da vista al posto delle lenti e cura l’igiene degli occhi. La mattina dell’intervento, sciacqua il viso con acqua e sapone e ricorda di non indossare né make up, né fragranze.

La sera prima dell’intervento di blefaroplastica

La sera prima dell’intervento di blefaroplastica è una buona idea concedersi qualche ora per se stessi. Una cena leggera è l’ideale: consentirà di riposare bene durante la notte. A questa potrà seguire una breve passeggiata e poi, prima di coricarsi, una tisana e un buon libro. Dalla mezzanotte in poi, niente cibo né acqua.

Cosa mangiare prima e dopo un intervento chirurgico

Abbiamo fatto cenno alle abitudini alimentari da mettere in atto prima dell’intervento di blefaroplastica. Ebbene, oltre ad evitare gli alcolici, si consiglia di evitare cibi pesanti, difficili da digerire, fritti o grassi. Al contrario, e questo vale per qualunque intervento chirurgico, sono consigliati alimenti sani e di stagione. Frutta e verdura fresche, ricche di antiossidanti, sono l’ideale. Bene anche la curcuma (chi ama le spezie ne sarà felice), perché esercita un ottimo effetto antinfiammatorio sulle cellule. Infine, bere molta acqua aiuta il corpo a mantenersi ben idratato e ad accelerare i processi di guarigione.

Intervento di blefaroplastica: dubbi, domande?

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è operativa una Divisione Oculoplastica specializzata in interventi di chirurgia estetica e funzionale dello sguardo. Per prenotare una visita specialistica o per rivolgerci eventuali domande sul tema, non esitare e contattarci. Siamo disponibili dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Blefaroplastica: le domande dei nostri pazienti

Intorno al tema della blefaroplastica si sentono e si leggono (specie sul web) tante notizie ed informazioni spesso discordanti. Quando si cerca di reperire informazioni utili in ambito medico e scientifico è fondamentale attingere a fonti autorevoli e sicure. E’ per questo motivo che abbiamo rivolto al dottor Christophe Buratto – responsabile della Divisione Oculoplastica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico – alcune tra le domande più frequenti che i nostri pazienti spesso ci rivolgono in merito alla blefaroplastica. Domande di indole pratica, tipiche di chi sta per sottoporsi ad un intervento di oculoplastica (o ci sta pensando) e vorrebbe saperne di più. Leggiamo assieme le risposte che ci ha gentilmente fornito.

Cos’è l’intervento di blefaroplastica?

La blefaroplastica è un intervento chirurgico che si esegue nell’area periorbitale. L’obiettivo è quello di ridurre le lassità cutanee dovute al rilassamento del tessuto palpebrale o alla presenza di accumuli di adipe. Il fine dell’intervento può essere duplice: se da un lato risponde ad un’esigenza estetica, dall’altro non tutti sanno che la sua finalità può essere anche orientata al ripristino della funzionalità visiva. Questo accade quando, per esempio, una palpebra superiore cadente copre parzialmente in campo visivo del paziente.

 

Quando si vedono i risultati della blefaroplastica?

Il decorso post operatorio dell’intervento di blefaroplastica è di breve durata: dopo una settimana si rimuovono i sottilissimi punti di sutura applicati sulle palpebre. Poiché nei giorni successivi all’intervento gli occhi possono presentare un modesto gonfiore passeggero, sarà necessario attendere qualche settimana prima di apprezzare totalmente i risultati della blefaroplastica. In generale, tuttavia, dopo un mese circa è possibile cominciare a godere dei benefici estetici dell’intervento.

 

Quanto dura il gonfiore nel post intervento?

Come detto, la blefaroplastica regala uno sguardo fresco e decisamente ringiovanito. Ma è necessario avere un po’ di pazienza. Durante la prima settimana dopo l’intervento, l’area interessata si presenterà leggermente gonfia ed affaticata. Un fenomeno del tutto normale e, ricordiamo, transitorio. In questo contesto, è fondamentale ricordare che è bene cercare di dormire in posizione supina e con il capo sollevato: un cuscino in più sarà d’aiuto. In aggiunta a questa piccola attenzione, sarà utile praticare qualche impacco freddo o con ghiaccio.

Cosa non fare dopo l’intervento?

Subito dopo l’intervento di blefaroplastica è consigliato non fare sforzi, non chinarsi, non tossire (ove possibile), non sollevare pesi. Come già detto, il capo va tenuto sollevato anche durante il riposo notturno, con l’aggiunta di un secondo guanciale. Ancora, è vietato toccare o sfregare gli occhi. In caso di dolore è possibile assumere degli analgesici: nei documenti post operatori, si rilasciano sempre tutte le indicazioni del caso, inclusi gli eventuali farmaci ai quali è possibile ricorrere.

Dott. Christophe Buratto - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

A che età è possibile ricorrere alla blefaroplastica?

La maggior parte dei segni che inducono i pazienti a decidere di sottoporsi ad un intervento di blefaroplastica hanno a che fare con l’avanzare del tempo. Occhi stanchi, spenti, sguardo affaticato: ecco cosa accade quando il tempo avanza e la pelle dell’area perioculare comincia a perdere tono ed elasticità. Dunque, molti dei pazienti che si rivolgono a noi per un intervento di blefaroplastica, si trova già in età adulta o matura. Ma non solo. La blefaroplastica è anche la soluzione a problemi di indole anatomica o a patologie dell’area perioculare che portano con sé un inestetismo (come una ptosi palpebrale, che può influire negativamente anche sulla funzionalità visiva). Questi disturbi possono interessare anche pazienti più giovani. Dunque possiamo affermare che la blefaroplastica sia un intervento che non presenta particolari limiti d’età.

Leggi anche: blefaroplastica, domande frequenti

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La Divisione Oculoplastica del Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Il team di specialisti include professionisti di grande competenza, esperienza e perizia, in grado di curare una vasta gamma di patologie e di inestetismi oculari per rispondere con efficacia tanto ad esigenze di indole estetica, quanto a necessità di tipo funzionale. Il risultato è un approccio globale e a tuttotondo alla salute oculare. Chiamaci: il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Chirurgia oculoplastica: non solo estetica

Quando si pensa alla chirurgia oculoplastica, nota anche più comunemente con il nome di “oculoplastica”, ciò che salta alla mente è l’idea di un intervento volto a ripristinare una funzionalità estetica perduta, o a migliorare l’aspetto estetico dell’area orbitale o periorbitale laddove questo non sia soddisfacente. In realtà, la chirurgia oculoplastica è molto di più. E spesso si rivela straordinariamente preziosa, di fatto mettendo molti pazienti al riparo persino dal rischio di quella che gli addetti ai lavori definiscono cecità secondaria. In che modo? Conosciamo meglio i campi di applicazione della chirurgia oculoplastica.

Chi è il chirurgo oculoplastico: conosciamo meglio lo specialista

Per comprendere al meglio i campi di applicazione della chirurgia oculoplastica, è necessario forse fare un passo indietro e conoscere più da vicino lo specialista che se ne occupa. Il chirurgo oculoplastico è un medico, laureato in Medicina e Chirurgia, in possesso di una specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva. Non si occupa di patologie della vista, ma della salute e del benessere dell’area oculare e perioculare. D’altronde, la salute dell’occhio, delle sue strutture anatomiche esterne e dei tessuti che lo circondano, sono strettamente legate tra di loro. Per questo motivo sovente il chirurgo oculoplastico lavora a stretto contatto con l’oculista. In tal caso, l’obiettivo è restituire al paziente uno stato di salute visiva ottimale e a tuttotondo intervenendo anche, ove necessario, con la chirurgia plastica. 

Quando l’estetica dello sguardo ci aiuta a vedere meglio

Intervenire sull’estetica dello sguardo può essere un obiettivo fine a se stesso e può restituire al paziente uno sguardo più fresco, tonico e giovane. Eliminare o ridurre un difetto come la presenza di tessuto adiposo in eccesso, una palpebra cadente, o antiestetiche e persistenti borse sotto gli occhi, può far bene all’estetica del viso e all’autostima di chi si sottopone all’intervento. Solitamente questa gamma di interventi rientra sotto la denominazione generale di blefaroplastica.

Altre volte però, sia la blefaroplastica che altre tipologie di interventi di chirurgia oculoplastica non si limitano a migliorare l’estetica dello sguardo, ma restituiscono anche il benessere visivo perduto o messo a repentaglio proprio dai disturbi dell’area oculare e perioculare.

Facciamo qualche esempio:

Blefarocalasi

Quando il tessuto della palpebra superiore perde tono, la palpebra scende sempre di più sotto il peso della gravità e tende a coprire l’occhio. Mano a mano che il disturbo peggiora, è possibile che arrivi a coprire anche la pupilla, pregiudicando la capacità visiva del paziente.

Ptosi palpebrale

Analogamente a quanto accade nella blefarocalasi, anche nella ptosi palpebrale la palpebra superiore perde tono, fatica a sostenersi ed a rimanere aperta. Anche se il “sintomo” è il medesimo, nel caso della ptosi il responsabile non è il tessuto palpebrale, ma il muscolo che dovrebbe sostenerla.

Trichiasi

Nella trichiasi le ciglia non sono correttamente allineate e rivolte verso l’esterno, ma hanno una distribuzione poco ordinata (a volte anche in doppia fila) e sono rivolte verso l’interno dell’occhio, sfregando sulla cornea. Un disturbo che può innescare fastidi persistenti quali arrossamento, sensazione di corpo estraneo, bruciore, iperlacrimazione.

Ectropion ed entropion

Ectropion ed entropion sono due disturbi analoghi ed opposti. Il margine palpebrale risulta ruotato rispettivamente verso l’esterno o l’interno. Nel primo caso, la conseguenza sarà una perdita eccessiva di lacrime – chiamata epifora. L’epifora porta ad una disidratazione della superficie oculare ed a fenomeni irritativi che con il tempo tendono a cronicizzarsi (Sindrome dell’Occhio Secco). Nell’entropion, invece, il continuo sfregamento della palpebra sulla cornea può portare ad irritazioni persistenti capaci di dare adito persino a ulcere.

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Salute visiva e funzionalità estetica non sono mai del tutto indipendenti l’una dall’altra. Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Cos’è la visita oculoplastica e come si svolge

Prendersi cura del benessere del proprio sguardo è importante per diverse ragioni. Innanzitutto perché il contatto visivo è parte integrante della comunicazione non verbale, e da esso può dipendere il buon andamento delle nostre relazioni sociali, lavorative ed amorose. Poi, perchè il benessere dell’area oculare e perioculare va spesso di pari passo con quello visivo in senso stretto. Insomma, avere uno sguardo non solo fresco ma anche sano è sicuramente il primo passo per apprezzare il mondo in tutta la sua straordinaria bellezza e per sentirsi a proprio agio in mezzo agli altri. Ma in cosa consiste la visita oculoplastica?

Chi è il chirurgo oculoplastico e quando rivolgersi a lui

Il chirurgo oculoplastico è il medico che si occupa della salute e del benessere dell’area oculare e perioculare, con riferimento alle palpebre superiori ed inferiori, i dotti lacrimali, le orbite, la pelle del viso adiacente agli occhi. Le attenzioni del chirurgo oculoplastico sono rivolte sia agli aspetti funzionali che a quelli estetici. Dunque la visita oculoplastica è l’ideale per chi vuole sottoporre all’attenzione del medico un problema, una difficoltà o un inestetismo che può avere ripercussioni sul buon andamento della funzione visiva. O, al contrario, un problema visivo che si ripercuote anche sull’estetica dello sguardo.

Quali sono le patologie di interesse del chirurgo oculoplastico?

Per fare alcuni esempi, i disturbi presi in esame nel corso di una visita oculoplastica sono la ptosi palpebrale, il calazio, la blefarocalasi, l’ectropion, l’entropion, lo xantelasma, le cisti e i tumori palpebrali. La visita è altresì indicata per chi desidera sottoporre al medico la necessità o il desiderio di sottoporsi a iniezioni di botulino, filler, ma anche a correzioni dell’estetica dello sguardo di tipo chirurgico, con l’obiettivo di restituire uno sguardo fresco ma, al contempo, migliorare la funzionalità visiva. Tra queste, citiamo la correzione chirurgica di borse ed occhiaie, il lifting del sopracciglio, la blefaroplastica.

Di cosa invece non si occupa il chirurgo oculoplastico?

Il chirurgo oculoplastico non si occupa di cataratta, di glaucoma, di malattie della retina, e non esegue esami della vista. Per questo genere di esigenze non è necessario prenotare una visita oculoplastica, ma una visita oculistica specialistica.

Come si svolge la visita oculoplastica?

Obiettivo della visita oculoplastica è quello di restituire e mantenere una funzionalità palpebrale ottimale preservando al tempo stesso un’estetica dello sguardo gradevole. Nel corso della visita oculoplastica, il medico esegue un’osservazione accurata dell’area dello sguardo del paziente. Ove necessario, si eseguono anche alcuni esami diagnostici strumentali, con l’obiettivo di valutare l’entità e le caratteristiche di un eventuale difetto. Per fare un esempio, la diagnosi della ptosi palpebrale è completa a seguito di un test di stimolazione muscolare. Mentre tra gli esami necessari per completare la diagnosi di xantelasma, invece, sarà necessario verificare i livelli di trigliceridi e di colesterolo nel sangue. L’esame del sangue sarà anche richiesto ove il chirurgo intenda pianificare un intervento chirurgico.

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Blefarocalasi: come risolverla?

La blefarocalasi è un problema oculare che si ripercuote negativamente sia sull’aspetto estetico di chi ne è affetto sia, talvolta, sulla sua capacità visiva. Si tratta, come il nome stesso suggerisce, di un rilassamento cutaneo della palpebra superiore o inferiore. Ma quali sono le cause di questo disturbo? Chi colpisce maggiormente? E soprattutto, come risolvere la blefarocalasi? Rispondiamo assieme a queste domande.

Perché la blefarocalasi ha conseguenze sul piano estetico e sul piano funzionale?

La blefarocalasi è un rilassamento del tessuto palpebrale che si verifica quando, con l’andare del tempo, la pelle perde elasticità a causa dell’abbassamento dei livelli di collagene in essa naturalmente presente. In generale, si tratta di un fenomeno che tende a fare la sua comparsa intorno ai 40-50 anni. Può interessare la palpebra superiore o inferiore, ed essere monolaterale oppure bilaterale. Come accennato in apertura, qualora si tratti di una blefarocalasi superiore, le conseguenze del disturbo non si manifestano solamente sul piano estetico, ma anche su quello funzionale. Com’è facile intuire, infatti, una palpebra superiore interessata da un’importante perdita di tono tenderà a coprire la pupilla, rendendo la visione sempre più difficoltosa. A quel punto intervenire per risolvere il disturbo non è più un’opzione, ma diviene una necessità.

Come risolvere la blefarocalasi?

La blefarocalasi è spesso il risultato dell’avanzare dell’età e della perdita di tono della cute. Ma non solo: può anche presentarsi come conseguenza di uno stile di vita frenetico e stressante, orientato all’eccessiva sedentarietà, alle poche ore di sonno e ad un regime alimentare poco sano o, ancora, essere il risultato di una semplice predisposizione personale. Ad ogni modo, trattandosi di un disturbo meccanico e non patologico, la blefarocalasi non si risolve con i trattamenti farmacologici. L’unica via da intraprendere per risolvere la blefarocalasi in modo definitivo, tornando ad uno sguardo fresco ed una capacità visiva ottimale, è quella chirurgica. La procedura prende il nome di intervento di blefaroplastica.

Che cos’è l’intervento di blefaroplastica

L’intervento di blefaroplastica è una procedura chirurgica mininvasiva capace di portare vantaggi su più fronti a chi vi si sottopone. Dura pochi minuti e si esegue previa somministrazione di un anestetico locale. I punti di sutura sono sottilissimi e, una volta rimossi, non lasciano alcun tipo di cicatrice. Lo stesso recupero post operatorio è di breve durata e non presenta criticità particolari.

I vantaggi dell’intervento di blefaroplastica

I vantaggi della blefaroplastica interessano l’ambito estetico e quello funzionale. Elenchiamoli:

  • è un intervento minimamente invasivo: la cute in eccesso si può rimuovere tradizionalmente con il bisturi, ma anche con l’ausilio di specifici strumenti laser;
  • rimuovendo la cute in eccesso, si può rimodellare l’aspetto delle palpebre in accordo con le proprie esigenze e con le proprie aspettative, tenendo conto della morfologia e delle proporzioni del viso;
  • consente di correggere anche una vasta gamma di inestetismi dell’area perioculare restituendo uno sguardo fresco ed armonioso: l’orientamento della coda dell’occhio, gli occhi apparentemente troppo piccoli, le sopracciglia troppo basse, le borse sotto gli occhi e le occhiaie (queste ultime due nel caso di una blefaroplastica inferiore);
  • consente di rimuovere eventuali accumuli adiposi;
  • non lascia alcuna cicatrice visibile;
  • consente di recuperare una capacità visiva ottimale, laddove questa sia compromessa dalla blefarocalasi.

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Presso CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione una divisione oculoplastica specializzata nel trattamento dei disturbi dell’area perioculare di indole tanto estetica quanto funzionale. Per prenotare un appuntamento chiamaci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.