Occhi rossi, quando preoccuparsi?

A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di alzarci una mattina con un occhio particolarmente arrossato. E di provare un po’ di sana preoccupazione. Ma a cosa è dovuto l’arrossamento oculare? Quando è necessario preoccuparsi e quando invece no? Rispondiamo assieme ad alcune domande comuni sul tema.

Cosa si intende per occhi rossi e come si manifestano

Gli occhi rossi o arrossati si presentano in tal modo a seguito della dilatazione dei capillari presenti nella sclera. L’effetto visivo che ne deriva è spesso antiestetico. A volte tale fenomeno interessa un occhio solamente, ma può capitare che si manifesti in entrambi gli occhi. Vediamo di seguito quali possono essere le cause.

Cause degli occhi rossi

Gli occhi rossi o arrossati possono essere causati da agenti atmosferici o da fattori relativi alla qualità dell’aria: aria troppo secca, sole troppo forte, inquinamento atmosferico possono essere fattori scatenanti. A questi si aggiungono, per esempio, piccoli traumi o presenza di corpi estranei, come qualche granello di sabbia o qualche ciglia, ma anche le stesse lenti a contatto, se usate in maniera prolungata o trascurando le necessarie accortezze igieniche.

Può capitare anche di svegliarsi con gli occhi rossi quando si è influenzati o si ha una patologia respiratoria: tossire con insistenza può provocare una piccola emorragia sottocongiuntivale. Infine, le allergie e alcune patologie oculari possono causare un arrossamento oculare.

Quali patologie oculari possono causare episodi di arrossamento oculare?

Alcune patologie possono causare episodi di arrossamento oculare. Tra queste menzioniamo il glaucoma, la Sindrome dell’Occhio Secco, il cheratocono, ma anche l’orzaiolo, il calazio e la blefarite.

Quando preoccuparsi?

Come abbiamo appena visto, le cause degli occhi rossi possono essere innumerevoli. Non sempre è il caso di preoccuparsi, ma talune volte è bene non soprassedere ed anzi recarsi tempestivamente dallo specialista. Se insieme al rossore si manifestano anche altri sintomi, è bene andare a fondo della questione.

Tra i sintomi che possono presentarsi assieme all’arrossamento oculare troviamo:

  • bruciore o dolore oculare
  • sensazione di annebbiamento visivo
  • prurito
  • secrezioni giallognole o verdognole

Sarà lo specialista – durante la visita e il colloquio – a valutare la causa precisa degli occhi rossi e l’approccio terapeutico da seguire. Le cure potrebbero spaziare dal semplice riposo, all’uso di colliri per uso topico, sino alla somministrazione (nel caso si tratti di una infezione) di farmaci di tipo antibiotico. Si sconsiglia il ogni caso l’uso di farmaci da banco prima di conoscere l’esatta causa del disturbo.

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Sei soggetto a frequenti arrossamenti oculari oppure vuoi sottoporti ad una visita oculistica specialistica? Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo 02 636 1191.

Cloro e occhi: come comportarsi?

occhi e cloro - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Cloro e occhi: quali sono gli eventuali pericoli e quali le accortezze da mettere in atto? Il cloro delle piscine è sicuro per la salute oculare? Sono domande che tutti noi ci siamo posti almeno una volta nella vita, dal momento che frequentare una piscina – tanto occasionalmente quanto d’abitudine – non è affatto inusuale. E allora troviamo assieme le risposte a questi quesiti.

Cos’è il cloro

Il cloro è una sostanza chimica presente nell’acqua di gran parte delle piscine. La sua funzione è antisettica: serve a disinfettare l’acqua – o meglio, a ridurre al minimo la sua carica batterica – rendendola maggiormente sicura per chi vi si immerge. Ovviamente, le quantità di cloro presenti in una piscina sono minime e la componente chimica è altamente diluita.

Chi frequenta le piscine durante la stagione estiva è maggiormente portato a sviluppare qualche disturbo a livello oculare. Questo accade perché la combinazione tra cloro, vento e sole può mettere a dura prova la capacità degli occhi di proteggersi dalle aggressioni esterne. Si consideri peraltro che mentre chi pratica il nuoto in inverno tende ad indossare occhialini protettivi – chi frequenta le piscine estive quasi sempre lo fa senza protezioni di sorta. In ogni caso, qualche consiglio sul tema può risultare utile.

Il cloro è pericoloso per gli occhi?

Le clorammine sono – come detto – disinfettanti di tipo chimico. Sono sostanze abrasive e irritanti che – seppur in quantità molto modeste e diluite, come accade nelle piscine – possono dare adito a qualche problema sulla superficie oculare. Il film lacrimale che ricopre, idrata e lubrifica la cornea esercita un ruolo protettivo cruciale per il benessere di tutto l’apparato visivo. Se il film lacrimale perde il suo equilibrio osmotico, il risultato può essere duplice. E’ possibile andare incontro a fenomeni di iper lacrimazione o di marcata secchezza. Due facce, per così dire, della medesima medaglia, che a lungo andare possono sfociare anche nella Sindrome dell’Occhio Secco. A questi disturbi si aggiungono arrossamento, bruciore, visione offuscata e una generale sensazione di disagio oculare.

Come proteggere adeguatamente gli occhi durante la permanenza in piscina?

Il primo consiglio è quello di indossare sempre gli appositi occhialini da piscina. Gli occhialini, se calzati correttamente, prevengono il contatto dell’acqua con gli occhi. E, in aggiunta, molti proteggono dai raggi UV.

In più, si sconsiglia di recarsi in piscina indossando lenti a contatto: le clorammine presenti nell’acqua potrebbero rimanere intrappolate tra la lente e la cornea, amplificando la loro azione abrasiva ed irritante ed esponendo al rischio di cheratite. Lo stesso vale per eventuali agenti patogeni.

Ancora, la combinazione di agenti potenzialmente irritanti è spesso fonte di disturbi oculari. Conviene sempre recarsi in piscina senza make up.

Un altro consiglio è quello di tenere sempre un asciugamano pulito a portata di mano e a bordo vasca, per asciugarsi (tamponando, mai strofinando) gli occhi all’occorrenza.

Infine, si consiglia di praticare una buona igiene oculare: chi frequenta la piscina potrebbe tenere sempre sottomano delle salviettine oftalmiche igienizzanti, con le quali tamponare delicatamente gli occhi al termine del proprio allenamento.

Cosa fare in caso di disturbi oculari dopo l’allenamento in piscina?

Il consiglio generale è sempre quello di affidarsi al parere medico prima di ricorrere al fai da te. Una telefonata all’oculista – o ancor meglio una visita oculistica specialistica è sempre una buona idea in presenza di irritazione, bruciore, arrossamento o fastidio a livello oculare.

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La combinazione “cloro e occhi” può essere fonte di disturbi oculari di vario genere. Una visita oculistica specialistica è il primo passo per recarsi in piscina in serenità, con la certezza di mettere in pratica tutte le accortezze necessarie per preservare la propria salute oculare anche durante i momenti trascorsi in acqua. Chiamaci: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi al numero 02 636 1191.

Calazio, trattamento e soluzioni

Il calazio è un disturbo oculare abbastanza comune. Si tratta di una neoformazione dovuta all’ostruzione e infiammazione delle ghiandole di Meibomio. La sua manifestazione può essere più o meno importante. Di conseguenza, il calazio può essere fastidioso ed influire sulla funzione visiva ed estetica. Quel che è certo è che si tratta di un disturbo che è necessario trattare opportunamente, anche perché può spianare la strada all’insorgenza di altre patologie a volte più difficili da trattare. Conosciamolo più da vicino.

Che cos’è il calazio?

Come accennato, il calazio è una neoformazione che si può presentare sul bordo palpebrale sia superiore che inferiore. E’ dovuto all’infiammazione ed ostruzione delle ghiandole di Meibomio. Si tratta di minuscole ma preziosissime ghiandole situate lungo i bordi palpebrali, con la funzione di secernere una sostanza lipidica fondamentale per il mantenimento del giusto equilibrio del film lacrimale e della corretta idratazione della superficie oculare. Può capitare che il dotto di una di queste piccole ghiandole si ostruisca. Di conseguenza la sostanza lipidica, anziché defluire correttamente verso la superficie oculare, si accumula sviluppando appunto un calazio. Per dirla in parole molto semplici, si tratta di una piccola “pallina” di materiale che finisce inevitabilmente con l’andare incontro ad infezione.

Quali sono i sintomi del calazio?

Il calazio porta con sé gonfiore ed arrossamento a livello palpebrale, infiammazione del bordo congiuntivale, senso di fastidio all’ammiccamento, dolore. In più, può compromettere anche la freschezza dello sguardo. Naturalmente, l’entità dei sintomi è direttamente proporzionale alla dimensione del calazio ed alla sua collocazione. In ogni caso, è fondamentale rivolgersi ad un oculista per valutare lo stato di salute oculare e definire la tipologia di trattamento.

Il ruolo cruciale delle ghiandole di Meibomio

Prima di conoscere le opzioni di trattamento del calazio, spendiamo due parole sul delicatissimo ruolo delle ghiandole di Meibomio. Come detto, queste ghiandole sono fondamentali in quanto secernono la componente lipidica che, unita alla parte acquosa proveniente dai dotti lacrimali, dà vita alle nostre lacrime. Le lacrime sono fondamentali per preservare l’idratazione della superficie oculare, difendendo l’occhio dagli agenti esterni e favorendo il buon andamento dell’ammiccamento.

Se le ghiandole di Meibomio si ostruiscono, si va incontro al rischio di sviluppare un calazio, ma anche di veder compromessa la corretta idratazione oculare. Un disturbo che, a lungo andare, può sfociare in una vera e propria patologia oculare cronica, la Sindrome dell’Occhio Secco.

Curare il calazio, dunque, è fondamentale anche per evitare di incorrere in altre patologie oculari più difficili da eradicare. Le cause della Sindrome dell’Occhio Secco sono innumerevoli ed è una patologia che colpisce trasversalmente tutta la popolazione. Tra i fattori che ne determinano l’insorgenza, troviamo gli sbalzi ormonali, l’età, il genere, l’ambiente e la qualità dell’aria, gli stili di vita ed anche la Meibomite.

Come e perchè le ghiandole di Meibomio si possono ostruire?

A questo punto è lecito chiedersi perché le ghiandole di Meibomio si ostruiscono e come evitare che accada. I fattori che possono causare l’ostruzione dei dotti secretori sono diversi:

  • alimentazione sbilanciata in favore di cibi eccessivamente grassi o di zuccheri (dolci, insaccati…)
  • ansia o stress
  • disbiosi intestinale (cioè un impoverimento della flora batterica che vive nell’intestino)
  • una cattiva igiene oculare
  • più raramente, difetti visivi non corretti

Opzioni di trattamento del calazio

La cura del calazio può essere di tipo farmacologico oppure chirurgico. Sarà l’oculista, nel corso della visita specialistica, a stabilire la diagnosi e di conseguenza il percorso terapeutico da seguire. Talvolta è sufficiente applicare una farmaco per uso topico (come un antibiotico in forma di collirio o pomata oftalmica), altre volte invece sarà necessario ricorrere ad un piccolo intervento chirurgico. L’intervento si esegue previa anestesia locale con una tecnica chiamata courettage. Nel corso dell’intervento, si esegue la riapertura del dotto ostruito favorendo la fuoriuscita del materiale accumulato al suo interno.

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Per prenotare una visita specialistica o per rivolgerci eventuali domande sul tema, non esitare e contattarci. Siamo disponibili dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Alimentazione e vista: domande frequenti

E’ opinione diffusa che le più marcate ed evidenti ripercussioni che l’alimentazione può esercitare sulla nostra salute si manifestano a livello di peso corporeo o sui valori di alcuni parametri del sangue. In parte è così, ma non esclusivamente. L’alimentazione è legata a doppio filo anche alla nostra salute oculare. I nostri occhi possono infatti risentire di abitudini alimentari sbagliate, restituendoci alcuni segnali spesso inequivocabili. Indaghiamo dunque assieme al dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il legame esistente tra alimentazione e vista. 

Dottor Buratto, in che modo gli stili di vita moderni influiscono sulla vista?

La nostra salute oculare è il risultato dell’interazione tra una vasta gamma di fattori. Alcuni già noti alla scienza e ampiamente indagati, altri invece più nuovi, figli del tempo nei quali viviamo e delle circostanze nelle quali a volte ci ritroviamo nostro malgrado.

Tra questi, citiamo:

  • l’uso e spesso l’abuso casuale di farmaci;
  • l’uso prolungato di cosmetici e prodotti per il make up (dei quali spesso non abbiamo cura di leggere l’INCI);
  • le condizioni ambientali che caratterizzano i luoghi nel quale trascorriamo il nostro tempo (in particolare la qualità dell’aria);
  • l’uso ed abuso di strumenti digitali, necessari per motivo di studio o lavoro, non sempre necessari per la socializzazione il gioco o l’intrattenimento;
  • l’uso protratto nel tempo di lenti a contatto;
  • un’alimentazione poco bilanciata e poco curata, pensata per soddisfare il palato e per saziare velocemente;
  • e più in generale, le sfide sociali poste in essere da epidemie (come nel caso della pandemia da Covid-19).

Gli occhi sono un delicatissimo “ecosistema” messo spesso alla prova a volte da tutti questi fattori assieme, altre volte solo da alcuni di essi. E a questi potremmo aggiungere i classici fattori di rischio di molte patologie oculari, di vizi dannosi per la salute, come il fumo, l’esposizione ai raggi ultravioletti senza adeguata protezione, le patologie sistemiche, le patologie della sfera emotiva, la genetica.

Dottor Buratto, abbiamo capito che i fattori da tenere in considerazione quando si parla di vista sono davvero innumerevoli. Ma quanto pesa l’alimentazione?

Un noto filosofo dell’Ottocento ha dichiarato che “noi siamo quello che mangiamo”. E non aveva tutti i torti. Il cibo riveste oggi un ruolo davvero fondamentale nella nostra vita ed ha interessanti ripercussioni anche a livello sociale. Se molti di noi si nutrono in maniera frenetica ed inconsapevole, spinti dalla mancanza di tempo e da ciò che la pubblicità dà loro letteralmente “in pasto”, altri cercano di riscoprire l’autentico valore dell’alimentazione. Compiendo un vero e proprio ritorno alle origini, scegliendo alimenti prodotti tradizionalmente e a chilometro zero. Una scelta virtuosa che mi sento di consigliare a tutti.

Grazie agli innumerevoli programmi di screening ed alle campagne di sensibilizzazione a carattere medico e scientifico, oggi è sempre più chiaro che la manifestazione di alcune patologie è strettamente legata alle abitudini alimentari. Mi riferisco ai disturbi gastrointestinali (come la sindrome del colon Irritabile, per esempio), al diabete di tipo II, all’ipertensione. Più in generale, la scienza ha messo spesso in correlazione lo stato di salute del microbiota intestinale con quello del resto dell’organismo.

E per quanto riguarda la salute oculare nello specifico? Il legame tra alimentazione e vista è davvero così stretto?

Il legame tra alimentazione e vista è più stretto di quanto si possa pensare. Alcune ricerche scientifiche per esempio hanno indagato il legame tra la disbiosi intestinale (cioè l’impoverimento marcato della flora intestinale) e il rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile di tipo secco. Ancora, tra le complicanze del morbo di Crohn e della colite ulcerosa (spesso favorite da un’alimentazione sbilanciata e da uno stile di vita irregolare) troviamo spesso la Sindrome dell’Occhio Secco. E poi ancora, alimentarsi in modo scorretto, prediligendo cibi grassi, molto conditi e calorici a scapito di frutta e verdura di stagione, favorisce l’insorgenza del diabete di tipo II. Che come sappiamo è un fattore di rischio importante della retinopatia diabetica, una patologia oculare molto insidiosa, non sufficientemente nota al di fuori del mondo medico-scientifico.

C’è un consiglio generale che possiamo dare a chi vuole prevenire le patologie oculari a partire dalla buona tavola?

Il consiglio è quello di seguire i precetti della dieta mediterranea e di bere molta acqua. L’acqua è preziosissima per la salute degli occhi, perché fornisce l’idratazione della quale le strutture oculari hanno bisogno per mantenersi in salute e ben ossigenate. Un altro consiglio è quello di mangiare a colori, alternando frutta e verdura fresche e di stagione nell’arco della giornata. Un’abitudine che fornisce tutte le vitamine e i minerali necessari per il benessere oculare. Un altro alimento preziosissimo per la salute oculare è l’olio extravergine di oliva, ricco di antiossidanti preziosi per mettere le strutture oculari al riparo dallo stress ossidativo, che è fattore di rischio di alcune patologie tipiche dell’età avanzata. Come la cataratta, per esempio. Un cucchiaio di olio di oliva a crudo al giorno, è un vero toccasana anche per gli occhi. E per finire privilegiare l’uso di pesce alla carne rossa, perchè i prodotti di mare sono ricchi di Omega3 e Omega6.

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Nel ringraziare il Dottor Buratto per le sue esaustive risposte sul tema alimentazione e vista, vi ricordiamo che il Centro Ambrosiano Oftalmico è a vostra disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Fumo passivo e salute oculare nei bambini

Quando si pensa al fumo passivo ed ai danni che questo può causare, sicuramente si è portati ad immaginare una serie di patologie a carico dell’apparato respiratorio. Ma non solo: il fumo passivo può mettere a repentaglio anche la salute oculare, specie nei bambini. Scopriamo come, e perché.

Fumo passivo e salute visiva nei bambini

Manteniamo le distanze

Sono già diversi anni che il fumo di sigaretta, sigaro e pipa è vietato nei luoghi pubblici. Tuttavia, sono milioni le persone in Italia che non rinunciano al rito della sigaretta. Attenzione però ai piccoli di casa: il consiglio ovvio sarebbe quello di non fumare. In ogni caso, è importante allontanarsi dai bambini, di fumare ove possibile in spazi aperti e di arieggiare molto bene gli ambienti dopo aver fumato. Come mai? Se il buon senso non è sufficiente a rispondere a questo quesito, oggi è la scienza ad affrontare l’argomento. 

Leggi anche: quando portare i bambini dall’oculista?

Fumo passivo e salute oculare nei bambini: cosa dice la scienza

Secondo i risultati di una ricerca scientifica recentemente apparsa su Jama Network, l’esposizione al fumo passivo nei pazienti in età pediatrica causa un assottigliamento della coroide, in misura direttamente proporzionale rispetto alla dose alla quale si è stati esposti. Lo studio ha visto la partecipazione di 1400 bambini d’età compresa tra i 6 e gli 8 anni, residenti ad Hong Kong. Gli studiosi hanno misurato lo spessore della coroide dei partecipanti tramite una OCT. L’OCT è una Tomografia Ottica Computerizzata. L’OCT è un esame non invasivo che permette di vedere e misurare nel dettaglio le diverse strutture oculari, inclusi gli strati di cui è composta la retina. Gli studiosi hanno tenuto conto di una vasta serie di fattori tra cui:

  • l’età dei bambini;
  • il loro peso corporeo;
  • il genere;
  • il peso alla nascita;
  • la presenza di almeno un fumatore in famiglia.

Stando ai risultati, dunque, l’assottigliamento della coroide aumentava in modo direttamente proporzionale al numero di fumatori presenti in famiglia ed alle ore d’esposizione al fumo passivo. 

Cosa implica l’assottigliamento della coroide?

La coroide è una sottile membrana della retina. Laddove questa si assottigli e si indebolisca, è più probabile che si vada incontro ad alterazioni vascolari della retina, con conseguente compromissione della sua funzionalità e dunque del buon andamento della funzione visiva. 

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Il fumo come fattore di rischio di altre patologie oculari

In generale, non si dimentichi che il fumo – anche passivo – è fattore di rischio per una lunga serie di patologie oculari, tra le quali citiamo la Sindrome dell’Occhio Secco, la cataratta, la retinopatia diabetica, la Degenerazione Maculare Senile, il glaucoma ed alcune patologie che interessano il nervo ottico. 

Leggi anche: il fumo fa male agli occhi, ecco perché

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Disturbi oculari da non sottovalutare

Aver cura della propria salute oculare significa non dimenticare di recarsi periodicamente dall’oculista, attenersi ad eventuali indicazioni terapeutiche prescritte, correggere opportunamente i propri difetti visivi, avere uno stile di vita sano ed equilibrato. Insomma, vuol dire volersi bene. Spesso, tuttavia, capita di prendere con leggerezza alcuni segnali che i nostri occhi ci inviano. Sarà un po’ di stanchezza! Pensiamo dentro di noi…. e invece no. Vediamo quindi 3 disturbi oculari da non sottovalutare.

1 – Un leggero ma costante calo della capacità visiva in età matura

Solitamente i difetti visivi – miopia, ipermetropia ed astigmatismo – raggiungono una loro stabilità in età adulta. Eppure, può capitare di cominciare a vedere sempre meno (o sempre peggio) in età matura ed avanzata. “Sarà la miopia che peggiora con l’età!” Si tende a pensare. “Avrò bisogno di un paio di occhiali nuovi…”. Questo tipo di pensiero è davvero molto comune, e pur tuttavia è sbagliato. Un peggioramento della vista in età matura ed avanzata è più spesso imputabile alla cataratta, l’opacizzazione del cristallino che accompagna tipicamente questa fase della vita. 

Che fare: programmare una visita oculistica per la cataratta è il primo passo per accertare la causa della propria difficoltà visiva. Intervenire tempestivamente consente non solo di recuperare una salute visiva ottimale, ma anche di mantenere, sul lungo periodo, una qualità di vita all’altezza delle proprie aspettative. Perché vedere bene tiene alto l’umore, fa sentire dinamici ed attivi anche in tarda età e mette al riparo da piccoli o grandi incidenti, anche domestici. 

2 – Disturbi oculari correlati ad una sensazione di secchezza oculare

Il secondo tra i disturbi oculari da non ignorare è la secchezza oculare. Può verificarsi a qualunque età, anche se è più diffusa nella popolazione femminile di età superiore ai 40 anni. L’errore sta nel prenderla sottogamba sin dal principio e di pensare di trattarla in autonomia tramite semplici colliri da banco. “Sarà il cambio di stagione!” si pensa. Le spiegazioni che si possono dare alla secchezza oculare sono davvero innumerevoli. Tuttavia, conviene sapere che se non trattata a dovere o se trattata autonomamente in modo scorretto, essa può diventare recidivante e difficile da risolvere, assumendo i contorni di una vera e propria patologia, la Sindrome dell’Occhio Secco.

Che fare: anche di fronte ad un episodio di secchezza oculare per noi inusuale, rechiamoci dall’oculista: saprà valutare lo stato di salute del nostro apparato visivo e spiegarci le cause del disturbo, oltre ad indicarci il percorso terapeutico da intraprendere.

3 – Percezione di flash e lampi luminosi nel campo visivo

Anche la comparsa improvvisa di flash o lampi luminosi nel campo visivo è un sintomo da non sottovalutare. Lasciar passare troppo tempo e pensare che non sia nulla di particolare è un errore. Spesso, specie se si è affetti da una miopia forte, questi flash luminosi – se associati anche ad una visione alterata e poco nitida – possono essere il campanello d’allarme di qualcosa che non va. Potrebbe essere in corso una rottura retinica capace di condurre, se trascurata, ad un distacco di retina.

Che fare: in presenza di flash luminosi improvvisi e di un abbassamento visivo, e nonostante l’assenza di alcun tipo di dolore, recatevi subito dall’oculista. Niente panico: una rottura retinica non è un’evenienza infrequente ed è trattabile con successo. L’importante è non aspettare troppo.

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Lacrimazione eccessiva, a cosa è dovuta?

Non è infrequente preoccuparsi a fronte di una costante e fastidiosa secchezza oculare, talvolta causata da una vera e propria patologia, la Sindrome dell’Occhio Secco. Talvolta, però, accade anche il contrario, cioè l’iperlacrimazione. Ovvero che gli occhi lacrimino frequentemente, anche, apparentemente, quando non ve n’è motivo. Insomma, se piangere per un dispiacere o piangere di gioia è del tutto normale (così come lo è farlo mentre si tagliano le cipolle), lacrimare senza ragione non lo è. E allora, quali sono le ragioni che causano l’iperlacrimazione? E come porvi rimedio? Scopriamolo assieme. 

Le ragioni dell’iperlacrimazione

I fattori che possono causare iperlacrimazione sono differenti. Naturalmente, una visita oculistica accurata ed approfondita rappresenta il primo passo per identificarli e, se necessario, porvi rimedio.

Riassumiamo le cause che più frequentemente inducono una iperlacrimazione

  • Una congiuntivite: sia essa di origine infettiva oppure non infettiva (allergica, per esempio), la congiuntivite può causare iperlacrimazione oculare. Assieme alla lacrimazione abbondante, chi ne è affetto sperimenta occhi arrossati, che bruciano, o fastidio alla luce intensa.
  • Uno o più difetti visivi non corretti: sforzare oltremodo la vista e l’apparato visivo può innescare, come reazione, oltre ad una generale sensazione di affaticamento oculare, cefalee e senso di pesantezza, anche una lacrimazione abbondante. In questo caso è necessario recarsi dall’oculista per controllare la capacità visiva e capire come sia possibile correggere i propri difetti visivi. I tipi di correzione oggi esistenti sono sia temporanei (lenti, occhiali), che definitivi (interventi laser mirati, indolori e di breve durata).
  • Un’alterazione del film lacrimale: può capitare che il film lacrimale, nonostante sia concepito per proteggere e lubrificare gli occhi, non vi aderisca perfettamente e vada perduto, defluendo verso il basso. A quel punto il paziente sperimenterà una lacrimazione eccessiva.
  • Una lesione dell’epitelio corneale: un’abrasione o un graffio sulla parte più superficiale della cornea può causare, come reazione, una lacrimazione abbondante. In questo caso si tratta di un fenomeno transitorio.
  • Un malposizionamento della palpebra: può capitare che la palpebra inferiore penda verso l’esterno, favorendo l’epifora, cioè la fuoriuscita delle lacrime. Questo disturbo prende il nome di ectropion e si corregge tramite un intervento di oculoplastica, indolore e di breve durata.
  • Una marcata secchezza oculare: sembra una contraddizione, eppure è così. Un film lacrimale alterato, se da un lato induce ad una generale secchezza oculare, dall’altro può portare ad episodi di iperlacrimazione, in virtù di un meccanismo di “compensazione” dell’occhio. In chi soffre di secchezza oculare, però, la qualità delle lacrime è particolarmente povera, molto acquosa e priva di quelle sostanze lipidiche che dovrebbero renderle idonee alla loro funzione protettiva dell’occhio. Più si verificano questi episodi di iperlacrimazione e più le lacrime si impoveriscono ulteriormente, innescando un vero e proprio circolo vizioso capace di peggiorare la situazione e di cronicizzare la condizione clinica del paziente, innescando una vera e propria patologia: la Sindrome dell’Occhio Secco.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico a Parigi per ESCRS 2019

ESCRS 2019 Centro Ambrosiano Oftalmico

Si è da poco conclusa a Parigi la 37° edizione del più importante congresso europeo sulla chirurgia refrattiva e della cataratta, ESCRS 2019. Al fianco delle migliori realtà del settore a livello internazionale, il Centro Ambrosiano Oftalmico ha diretto alcune importanti sessioni. Nuovo premio per Lucio Buratto.

ESCRS 2019, un appuntamento unico nel panorama internazionale

ESCRS sta per European Society of Cataract and Refractive Surgeons. Fondata nel 1991 per promuovere la conoscenza e la ricerca nel campo della chirurgia refrattiva e della cataratta, la società conta oltre 7500 membri da 130 paesi nel mondo. Quest’anno, hanno partecipato al congresso oltre 9.500 professionisti del settore oftalmologico.

Il nostro staff ad ESCRS 2019

Come ogni anno, il Centro Ambrosiano Oftalmico ha partecipato attivamente ad ESCRS 2019 con la direzione di importanti sessioni e la presentazione di video medico-scientifici.

Salvatore Ferrandes, Clinical & Laser Specialist del Centro Ambrosiano Oftalmico, ha presentato The relevance of Dry Eye Disease (DED) in the pre-operative examinations and its impact on the surgical outcome, sull’impatto della sindrome dell’occhio secco sulla diagnostica pre-operatoria e la chirurgia.

Umberto Bassi, nostro Ortottista, ha presentato una relazione sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale negli screnning della maculopatia diabetica, dal titolo Artificial Intelligence (A-I) in Diabetic Retinopathy (DR) screening.

Lucio Buratto vince il Video Award ad ESCRS 2019

ESCRS 2019 - Lucio Buratto ritira il primo premio ai Video Awards 2019

Copyright of ESCRS EuroTimes

In occasione dei Video Awards, il Centro Ambrosiano Oftalmico ha vinto il primo premio nella categoria “difficult and special cases”. Con il video Cataract Surgery in previous Radial Keratotomy, ha ritirato il premio Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

 

Quarta Campagna di Prevenzione e Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco

Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Avrà luogo dall’8 maggio al 14 giugno 2019 in 11 città italiane la Campagna di Prevenzione e Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco. Un appuntamento, promosso dal Centro Italiano Occhio Secco (CIOS) e dalla Clinica Oculistica dell’Università dell’Insubria di Varese, che giunge quest’anno al suo quarto appuntamento. A patrocinare l’evento troviamo il Ministero della Salute, il Comune di Milano e la SOI – Società Oftalmologica Italiana. 

Cos’è la Sindrome dell’Occhio Secco?

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia oculare causata da una disfunzione della funzione lacrimale. I sintomi che la caratterizzano sono bruciore oculare, arrossamento, sensazione di secchezza, sensazione di corpo estraneo (come per esempio sabbiolina), fotofobia. Durante la stagione estiva, nei centri urbani particolarmente grandi, nelle zone maggiormente inquinate, in ambienti chiusi, poco igienizzati e poco aerati, questi sintomi tendono a peggiorare.

Chi si ammala di Sindrome dell’Occhio Secco?

La Sindrome dell’Occhio Secco colpisce trasversalmente pazienti di ogni età e di ogni genere. In Italia, oggi, ne soffre il 90% delle donne in menopausa (complici gli sbalzi ormonali tipici di questo delicato momento della vita di ogni donna) ed il 25% della popolazione over 50. Un dato che tende ad aumentare anno dopo anno, a causa dei cambiamenti climatici in atto a livello globale e del generale cambiamento della qualità dell’aria.

Campagna Nazionale Occhio Secco 2019 - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

A chi è rivolto lo screening e in cosa consiste?

Lo scopo della Campagna di Prevenzione e Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco è quello di sensibilizzare la popolazione nei confronti di una sindrome che, come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è a tutt’oggi ancora troppo sottovalutata e confusa con un transitorio disturbo oculare. Lo screening è rivolto a tutti. Lo screening consiste in un controllo dello stato di salute oculare con riferimento ai sintomi caratterizzanti la sindrome, ed in un colloquio informativo, con l’obiettivo di esortare i pazienti a prendersi cura dei propri occhi anche successivamente, recandosi dal proprio oculista di fiducia.

Trova subito la città più vicina a te e prenota il tuo screening

Saranno 15 i centri d’eccellenza presso i quali sarà possibile prenotare il proprio screening gratuito per la prevenzione e diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco. Le città che quest’anno aderiscono al Mese della Prevenzione e Diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco sono: Milano, Varese, Arezzo, Bari, Catania, Lecce, Napoli, Padova, Pisa, Sassari e Torino.

Come prenotare il tuo screening gratuito

Per prenotare il tuo screening gratuito per la prevenzione e diagnosi della Sindrome dell’Occhio Secco, non devi far altro che cliccare sul sito ufficiale dell’iniziativa e selezionare il centro d’eccellenza più vicino a te.

Sindrome dell’Occhio Secco? Ecco il che trattamento ne allevia i sintomi

La Sindrome dell’Occhio Secco è una patologia che, se trascurata, può rivelarsi davvero molto fastidiosa. Un occhio poco lubrificato è, infatti, un occhio che si irrita spesso, brucia, fatica a vedere bene e si rivela molto sensibile ad agenti esterni quali aria calda o fredda, polvere, smog. Oltre alle lacrime artificiali acquistabili in farmacia, oggi la tecnologia ci mette a disposizione uno speciale sistema per trattare tanto i sintomi quanto la patologia stessa. 

Che cos’è la Sindrome dell’Occhio Secco

Nonostante il nome non sia particolarmente altisonante, la Sindrome dell’Occhio Secco non va mai presa sottogamba. Si tratta di una vera e propria patologia oculare, che solitamente (ma non sempre e non solo) colpisce le donne di mezza età all’avvicinarsi della menopausa. Alla base della Sindrome dell’Occhio Secco si ha una disfunzione delle ghiandole lacrimali ed un’alterazione del film lacrimale che, in condizioni normali, lubrificano il bulbo oculare proteggendolo dall’aggressione di agenti esterni. I sintomi sono piuttosto fastidiosi ed includono bruciore, arrossamento, sensazione di corpo estraneo nell’occhio (sabbiolina), fotofobia.

Trattamenti e soluzioni contro la Sindrome dell’Occhio Secco

Chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco dovrebbe limitare il più possibile il fumo di sigaretta, bere molto ed alimentarsi correttamente (largo agli Omega 3), evitare di trascorrere troppe ore consecutive davanti al computer (che è buona norma per tutti i videoterminalisti, anche qualora non soffrano di sindrome dell’occhio secco), evitare i luoghi chiusi con aria condizionata, prestare attenzione nelle aree particolarmente inquinate così come in zone polverose o sabbiose. Le lacrime artificiali rappresentano una buona soluzione, sebbene temporanea, ai sintomi generati dalla sindrome dell’occhio secco. Anche l’uso di una mascherina per gli occhi durante il sonno può aiutare a tenere gli occhi ben protetti ed idratati.

La tecnologia viene in aiuto a chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco

Oggi la tecnologia ci mette a disposizione uno strumento per il trattamento dei sintomi e della patologia che consente di raggiungere risultati più stabili nel tempo. Il trattamento in questione è efficace per chi soffre di Sindrome dell’Occhio Secco causata da Disfunzione delle Ghiandole di Meibomio, le ghiandole situate nella parte interna delle palpebre, responsabili del rilascio di quel liquido lipidico che compone tipicamente le lacrime e che consente all’occhio di essere ben lubrificato grazie al naturale riflesso di ammiccamento. La menopausa è una delle cause più comuni di questo tipo di disfunzione, ma ve ne sono anche altre, come l’assunzione di farmaci, disordini endocrini, malattie autoimmuni, come per esempio la Sindrome di Sjogren e altre.

Come funziona il trattamento: la pulsazione termica

Il trattamento si basa sul concetto di pulsazione termica: il macchinario esercita calore e pressione intermittente sulla palpebra, andando a liberare le ghiandole di Meibomio ostruite e consentendo alle sostanze lipidiche in esse contenute di defluire naturalmente. Il trattamento consente di sbloccare in una sola seduta sia le ghiandole poste sulla palpebra inferiore che superiore: inoltre, non è affatto fastidioso, anzi, regala sollievo ai pazienti che vi si sottopongono ed ha una durata di pochi minuti. L’effetto, invece, dura per lungo tempo, riducendo drasticamente i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco.

Chiama il Centro Italiano Occhio Secco per maggiori informazioni sul trattamento a pulsazione termica

Per maggiori informazioni sul trattamento a pulsazione termica, contatta il Centro Italiano Occhio Secco allo 02 63611970 dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00.