Chirurgia refrattiva: cos’è e per chi è indicata

L’obiettivo della medicina è migliorare la salute del paziente ma anche la sua qualità di vita. Uno degli esempi più calzanti in questo senso è la chirurgia refrattiva. Scopriamo dunque assieme che cos’è la chirurgia refrattiva e per chi è indicata.

Chirurgia refrattiva: cos’è e perché si chiama così

Il termine chirurgia refrattiva indica una serie di tecniche per correggere in modo permanente i difetti visivi. Il termine refrattiva deriva dal fatto che i difetti visivi sono anche chiamati vizi di rifrazione. Per rifrazione si intende il processo attraverso il quale la luce penetra nell’occhio dalla pupilla, attraversa il cristallino e va a colpire la retina. Qualora la messa a fuoco sia imprecisa e vada a “cadere” prima o dopo la retina o in posizione decentrata rispetto ad essa, si parlerà appunto di difetti visivi. I difetti visivi sono: miopia, ipermetropia, astigmatismo e, per estensione, anche presbiopia. Quest’ultima è, in realtà, un difetto di accomodazione. Tuttavia, nella sua sintomatologia si comporta come un difetto visivo a tutti gli effetti. I difetti visivi possono comparire soli o in abbinamento tra di loro, ad un solo occhio o ad entrambi gli occhi, e si misurano sempre in diottrie.

Quando è possibile sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva

In linea generale, per sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva è fondamentale che i difetti visivi abbiano raggiunto la stabilità. Una condizione che solitamente si realizza intorno ai 20 anni. Si consideri poi che dai 40 anni in su farà molto probabilmente la sua comparsa anche la presbiopia, mentre dai 60 anni in poi è probabile che si vada incontro alla cataratta. E, poiché ogni tappa della vita può portare con sé una condizione di salute visiva diversa e spesso variabile da individuo ad individuo, possiamo dire che la chirurgia refrattiva “non ha età”: tecniche e soluzioni sono differenti proprio per andare incontro ad esigenze di salute visiva differenti.

L’esperienza chirurgica del medico oculista è fondamentale per consigliare al paziente quale sia la tecnica più indicata, tenendo conto del suo stato di salute oculare, delle sue esigenze visive e delle tecnologie disponibili. 

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in microchirurgia oculare per la correzione dei difetti visivi e la cura della cataratta presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

Quali sono le tecniche di chirurgia refrattiva oggi in uso?

Tra le tecniche di chirurgia refrattiva oggi maggiormente in uso citiamo la PRK, la Lasik, la FemtoLASIK. A queste possiamo aggiungere altre tecniche straordinariamente performanti, come l’impianto di lenti intraoculari e l’intervento di cataratta refrattiva

Le più comuni tecniche oggi in uso:

  • PRK (cheratotomia fotorefrattiva): si esegue con il laser ad eccimeri, uno strumento preziosissimo in uso fin dagli anni Ottanta in chirurgia oftalmica. La PRK è indicata per difetti visivi di entità lieve o media. Si esegue in regime ambulatoriale previa somministrazione di anestetico in gocce per uso topico. Il recupero post operatorio è di durata modesta.
  • LASIK: si esegue con l’ausilio del laser ad eccimeri ma si differenzia dalla PRK perché il laser non esegue la totalità dell’intervento. Nella Lasik si accede alla porzione di cornea da operare dopo aver sollevato un piccolo flap sulla parte più superficiale della membrana. Al termine dell’intervento, la finestrella è ricollocata in sede. Anche in questo caso si somministra un anestetico topico ed i tempi di recupero sono da modesti e brevi.
  • FemtoLASIK: rappresenta l’evoluzione della tecnica precedente. In questo caso, il flap non è aperto con strumenti chirurgici manuali, ma con un laser di ultima generazione oggi disponibile solamente in pochi centri d’eccellenza: il laser a femtosecondi. Grazie all’uso di questo straordinario laser, il recupero post operatorio è particolarmente rapido e pressoché privo di fastidi. Inoltre, non è necessario applicare punti di sutura o bendaggi.
  • Impianto di IOL fachiche (lenti intraoculari fachiche): è l’ideale nel caso di difetti visivi siano molto marcati. In quel caso si andrà ad impiantare una lente intraoculare senza rimuovere il cristallino (tecnica dei due cristallini). In questo modo sarà possibile mantenere inalterata la capacità accomodativa data dal cristallino naturale e correggere i difetti visivi.
  • Cataratta refrattiva: nel caso in cui il paziente sia già in età matura ed il cristallino abbia iniziato il suo naturale processo di opacizzazione, è possibile correggere i difetti visivi sostituendo il cristallino con una lente intraoculare dotata del potere diottrico necessario al paziente. Questa soluzione è risolutiva anche per la cataratta.

“Oggi ottenere l’indipendenza dagli occhiali da vista è un traguardo concretamente raggiungibile per la stragrande maggioranza dei pazienti di qualunque età. Vedere la gioia ed il senso di libertà nei loro sguardi è sempre, per me, un’emozione impagabile”.

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in microchirurgia oculare per la correzione dei difetti visivi e la cura della cataratta presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

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