Correzione dei difetti visivi: intervento e post operatorio

Laura Sacchi, chirurgo oculista del Centro Ambrosiano Oftalmico, intervistata da Monica Stefinlogo per Radio Lombardia racconta come funzionano gli interventi di correzione dei difetti visivi e come vivere la fase del post operatorio in serenità.

A Mattino Lombardia parliamo di un tema molto importante, e lo facciamo subito con la dottoressa Laura Sacchi, medico chirurgo oculista presso CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico.
Dottoressa Sacchi, buongiorno! Benvenuta a Mattino Lombardia.

Buongiorno a voi e grazie del cortese invito.

Oggi parliamo di chirurgia refrattiva, in particolare del post-operatorio e dei risultati dopo l’intervento.
Vuole ricordare brevemente che cos’è la chirurgia refrattiva e come si svolge l’intervento? È doloroso oppure è un intervento che si può affrontare a cuor leggero?

Certamente. La chirurgia refrattiva comprende tutte le tecnologie che abbiamo a disposizione per correggere i difetti refrattivi di una persona. Per difetti refrattivi intendiamo miopia, astigmatismo e ipermetropia.
Esistono diverse tecniche chirurgiche che consentono al paziente di togliere definitivamente gli occhiali. Principalmente, per la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia utilizziamo tecnologie laser.
Le tecniche più comuni sono due: la PRK e la LASIK, utilizzando termini scientifici.
Abbiamo anche la possibilità di inserire una lente artificiale all’interno dell’occhio, molto simile alla lente a contatto, per correggere il difetto visivo in modo definitivo.

La scelta della tecnica dipende dal difetto refrattivo di partenza del paziente: non tutti i difetti si possono correggere con il laser e non tutti si possono correggere con la lente.

Laura Sacchi - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Come si svolge l’intervento e quanto tempo si resta in clinica?

L’intervento è molto rapido, soprattutto rispetto ai tempi chirurgici a cui siamo abituati. La permanenza del paziente in sala operatoria dura circa un quarto d’ora.

Nel caso del laser, il paziente viene preparato e trattato prima in un occhio e subito dopo nell’altro.
Una volta terminato l’intervento, viene accompagnato in una stanza dedicata e, dopo circa mezz’ora, viene effettuato il controllo post-operatorio e il paziente può essere dimesso.

Quindi è velocissimo!

Sì, è velocissimo.

Ed è doloroso o indolore?

Fortunatamente oggi, nel 2025, abbiamo ottimi anestetici locali! Utilizziamo un collirio anestetico che elimina completamente il dolore.

Una piccola precisazione: nel caso dell’intervento con impianto della lente, i due occhi non vengono operati contemporaneamente. Si opera un occhio in un giorno e l’altro occhio il giorno successivo.
Anche in questo caso la permanenza in sala operatoria è di circa un quarto d’ora, con mezz’ora di osservazione post-operatoria prima della dimissione.

Quali sono i tempi di recupero visivo? E ci possono essere complicazioni? Quali sono le più comuni?

I tempi di recupero visivo sono molto rapidi.
Dopo un intervento laser, già dal giorno successivo – massimo entro 24-48 ore – il paziente può riprendere tutte le attività quotidiane che svolgeva prima. Anche nel caso della lente, la qualità visiva migliora già il giorno dopo l’intervento.

Noi consideriamo concluso il decorso post-operatorio in un periodo di circa 3-4 settimane.
Durante questo periodo, il paziente torna a leggere, scrivere, andare in ufficio, utilizzare il computer e guidare senza alcun problema.

L’unica precauzione che chiediamo è quella di prendersi qualche giorno di tranquillità, diciamo 4-5 giorni, per affrontare con calma le attività quotidiane e concedersi qualche pausa. Questo è particolarmente importante perché oggi abbiamo ritmi di vita molto frenetici.

Ecco, proprio questo volevo chiederle: c’è qualcosa che non si può fare nei giorni successivi all’intervento?

Sì, principalmente chiediamo solo di “stare un po’ tranquillini”, come dice lei.
Riprendere la vita normale, ma con un po’ di attenzione e con la consapevolezza di prendersi qualche giorno di calma.

Il difetto visivo può tornare nel tempo oppure no?

Se è stata eseguita una buona visita pre-chirurgica, con uno studio approfondito e chiaro delle caratteristiche dell’occhio, il difetto visivo corretto è stabile per tutta la vita.
A meno che non ci siano condizioni patologiche, come una miopia molto elevata, la correzione dura nel tempo.
Ovviamente, con l’avanzare dell’età possono comparire altri problemi fisiologici, come la cataratta, ma il difetto corretto con la chirurgia refrattiva rimane risolto.

Quando arriva la cataratta, in un paziente che ha già fatto un intervento di chirurgia refrattiva, come si procede?

L’intervento di cataratta è lo stesso per tutti, anche per chi si è già sottoposto a chirurgia refrattiva.
Oggi abbiamo software molto avanzati che ci permettono di calcolare in modo preciso la lente da impiantare al posto della cataratta, anche in chi ha già fatto un intervento laser.

Nel caso dei pazienti che hanno avuto un impianto di lente intraoculare (IOL fachica) prima della cataratta, c’è solo un tempo chirurgico in più: bisogna rimuovere la lente e poi procedere subito con l’intervento di cataratta nella stessa seduta.

Comunque mi sembra tutto molto veloce lo stesso.
Io la ringrazio tantissimo, dottoressa Laura.

Grazie a voi per l’invito!

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Chirurgia refrattiva: sei un buon candidato?

Sergio Belloni, chirurgo oculista del Centro Ambrosiano Oftalmico, spiega a Radio Lombardia in cosa consiste la chirurgia refrattiva per la correzione dei difetti visivi.

Buongiorno dottor Belloni. Parliamo di chirurgia refrattiva: dobbiamo capire bene di cosa si tratta e se siamo dei buoni candidati. Intanto, spieghiamo bene che cos’è e quali difetti visivi può correggere.

La chirurgia refrattiva è quella che permette di risolvere i nostri problemi della vista, cioè i cosiddetti problemi refrattivi, essenzialmente togliendo l’occhiale. I difetti più comuni sono miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
Pensate che in Italia circa 20 milioni di persone sono affette da uno di questi difetti di refrazione.

Nella maggior parte dei casi, questi difetti sono ben correggibili con una protesi esterna, cioè con un paio di occhiali o di lenti a contatto. Tuttavia, in parecchi casi, il difetto può condizionare la vita lavorativa, professionale, sportiva, affettiva e sociale, al punto da richiedere soluzioni più complete e definitive.
Ecco che la chirurgia refrattiva consente al paziente di togliere gli occhiali e liberarsi dalla “schiavitù” degli occhiali o delle lenti a contatto.

…E io ne so qualcosa! Dott. Belloni, quali sono però i criteri per cui una persona non è un buon candidato?

Innanzitutto, l’idoneità all’intervento deve essere accertata da un medico oculista esperto in chirurgia refrattiva, dopo un’accurata visita oculistica che comprenda tutti gli esami necessari per una completa valutazione dell’occhio.

L’intervento è consigliato a chi è affetto, ad esempio, da miopia o astigmatismo lieve, medio o forte e non tollera o non vuole portare occhiali o lenti a contatto, e necessita di una buona visione per ragioni lavorative, sociali, affettive, sportive o per la vita quotidiana in generale.

L’intervento è consigliato anche quando il difetto interessa un solo occhio, mentre l’altro è normale, oppure quando c’è una significativa differenza tra i difetti dei due occhi: in questi casi l’operazione è utile per eliminare o ridurre lo scompenso visivo causato dalla differenza.

La correzione laser è fortemente consigliata anche quando le lenti a contatto non sono più tollerate o quando cominciano a dare fastidio.

Tenga presente che anche chi si approccia a questo tipo di chirurgia può avere necessità particolari, per esempio chi lavora in ambienti polverosi dove non può utilizzare occhiali o lenti a contatto, o chi opera in ambienti con vapori chimici.
Oppure ci sono persone che non possono partecipare ai concorsi pubblici per motivi visivi, ad esempio nei bandi per polizia, guardia forestale, accademia navale… poi ci sono anche ragioni sportive: immaginate un giocatore di basket o uno sciatore con gli occhiali.

Ci sono anche motivi estetici: modelli, modelle, musicisti, cantanti, persone dello spettacolo…
E poi ovviamente ci sono le persone con intolleranza alle lenti a contatto, magari per scarsità di lacrime o per fastidio meccanico dovuto a lenti spesse e occhiali pesanti.

Non dimentichiamo poi le ragioni psicologiche: quando l’occhiale o la lente a contatto è vissuto come un handicap, la chirurgia refrattiva può essere molto utile. Ad esempio, quando l’occhiale causa introversione o insicurezza.

Sergio Belloni - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Quanto è importante la stabilità della prescrizione visiva prima dell’intervento? Come ci si prepara e quali sono gli esami da fare?

La stabilità del difetto visivo è fondamentale. Io devo operare quando sono sicuro che il difetto sia stabile. Se non è stabile, rischio di fare un intervento e poi l’occhio potrebbe peggiorare, ripresentando la miopia.

Ad esempio, una miopia che progredisce negli anni non può essere operata se non è stabile. Nei giovani bisogna aspettare che raggiungano la maturità fisica, l’età giusta, affinché il difetto sia stabile e l’intervento possa essere eseguito con tranquillità.

Fino a che età ci si può operare?

In realtà non ci sono limiti di età: ogni età ha la sua chirurgia. Nei giovani prevale la chirurgia refrattiva fatta con il laser per miopie lievi o medie. Se la miopia è più forte, si possono eseguire altri interventi, come l’inserimento di una lente speciale all’interno dell’occhio, che corregge anche miopie elevate.

Gli interventi principali sono quattro o cinque. Abbiamo la PRK e la LASIK, che sono interventi con chirurgia laser.
La PRK sfrutta il laser ad eccimeri, una luce ultravioletta che scolpisce la superficie della cornea fino a una certa profondità ed estensione per appiattirla e correggere la miopia. È una tecnica semplice, rapida, eseguibile in ambulatorio con anestesia topica, cioè con gocce.

L’altro intervento, il più utilizzato oggi, è la LASIK. Si esegue il trattamento laser all’interno della cornea, non più sulla superficie come nella PRK. L’incisione è lamellare, fatta con il laser a femtosecondi.
Anche questa operazione viene eseguita in anestesia topica, in ambulatorio, è completamente indolore e permette di riprendere l’attività lavorativa già dal giorno successivo.

E quanto tempo prima bisogna togliere le lenti a contatto?

È molto importante toglierle per tempo. La chirurgia refrattiva si esegue essenzialmente sulla superficie della cornea, che è una struttura morbida. Chi porta le lenti a contatto per molte ore al giorno altera la conformazione della cornea e questo modifica i parametri che io devo misurare per fare una chirurgia precisa.
Quindi, le lenti a contatto vanno tolte almeno 3-4 settimane prima dell’intervento per garantire un lavoro accurato.

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Togliere gli occhiali: una panoramica degli interventi possibili

Togliere gli occhiali potrebbe sembrare un sogno impossibile da realizzare per vari motivi: perché si teme la chirurgia, per i costi da affrontare, o semplicemente perché si pensa che il proprio problema visivo non abbia soluzione. Al contrario, basta informarsi un po’ per scoprire quanto sia vasto e straordinariamente risolutivo il panorama della chirurgia refrattiva. E allora scopriamo insieme quali sono le opzioni disponibili.

Cosa si intende per chirurgia refrattiva

Con il termine di chirurgia refrattiva si intende una gamma di interventi per correggere in modo permanente i difetti visivi. I difetti visivi sono la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Oggi si annovera tra questi difetti anche la presbiopia. Questi interventi si eseguono con modalità e techiche differenti. Quel che è interessante è che – salvo rarissime eccezioni – non c’è difetto visivo che non possa trovare soluzione permanente e soddisfacente.

Sì, ma quanto mi costerà togliere gli occhiali?

Nel momento in cui si prende in considerazione l’idea di intraprendere un percorso in direzione della chirurgia refrattiva, gli aspetti da valutare sono innumerevoli. Anche quelli che riguardano il budget familiare hanno giustamente il loro peso. Si consideri – tuttavia – che il denaro speso nell’arco di tutta una vita in lenti e montature, è generalmente maggiore di quello investito in un buon intervento di chirurgia refrattiva.

Le opzioni disponibili

Vediamo ora quali sono le opzioni disponibili per chi desidera togliere gli occhiali e tornare a vedere come prima (se non ancora meglio).

Interventi laser sulla cornea

Esiste una gamma di interventi eseguiti sulla porzione anteriore dell’occhio, la cornea. I protagonisti sono i moderni strumenti laser, che nelle mani di specialisti esperti, possono regalare risultati decisamente eccellenti. Le tecniche più note sono la PRK e la FemtoLASIK. Quest’ultima, in particolare, consente di recuperare la capacità visiva perduta in pochi minuti senza bendaggi e senza punti di sutura, e di ritornare alle proprie attività quotidiane nell’arco di qualche giorno appena.

Per chi è indicata: per miopia, ipermetropia e astigmatismo anche in combinazione tra di loro, di entità lieve o media. Chi soffre di presbiopia può ugualmente accedere ad un intervento correttivo eseguito sulla cornea, molto simile alla LASIK. Riuscirà ugualmente a togliere gli occhiali.

Lenti fachiche

Le lenti fachiche sono la scelta d’elezione di chi non può sottoporsi all’intervento laser. Si impiantano subito dietro l’iride, con un intervento di breve durata e minimamente invasivo. Offrono il vantaggio di correggere anche i difetti di entità importante, di offrire una protezione anche dai raggi UV e di essere – in caso di necessità – removibili.

Per chi sono indicate: per chi soffre di difetti visivi importanti (come una miopia molto elevata, per esempio) o per chi non presenta una cornea sufficientemente spessa o omogenea per sottoporsi ad un intervento laser.

Cristallini artificiali

La terza opzione per chi desidera togliere gli occhiali è data dai cristallini artificiali o lenti intraoculari. Queste lenti si impiantano al posto del cristallino naturale quando questo è in via di opacizzazione o anche prima, prevenendo così l’insorgenza della cataratta. E’ di breve durata e consente di scegliere la lente intraoculare che maggiormente si addice alle proprie esigenze visive, ma anche di vita quotidiana (abitudini, hobby…)

Per chi sono indicati: per chi soffre di difetti visivi di entità media o importante, anche in combinazione tra di loro, e per chi è già in età adulta o matura. Come detto, consentono – al contempo – di prevenire o correggere l’opacizzazione del cristallino.

Altre opzioni e considerazioni utili per chi desidera togliere gli occhiali

Talvolta è possibile anche sottoporsi ad una combinazione di due tipologie di interventi (intervento laser + sostituzione del cristallino), oppure correggere i due occhi in modo differente l’uno dall’altro (sfruttando il concetto di occhio dominante, secondo il concetto della monovisione). Il panorama delle opzioni disponibili è ampio ed articolato e sta allo specialista individuare, proporre e consigliare la soluzione più mirata e risolutiva per le esigenze specifiche di ciascun paziente. Per questo motivo, il primo passo da compiere è proprio quello di sottoporsi ad una visita specialistica oculistica.

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Chiamaci oggi stesso per prenotare la tua visita oculistica specialistica e scoprire quale tipo di intervento può fare al caso tuo. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Correzione laser dell’astigmatismo

L’astigmatismo è il difetto visivo che porta a vedere in modo impreciso a tutte le distanze. E’ causato da una curvatura anomala della cornea: una caratteristica che rende la messa a fuoco imprecisa e difficoltosa a più distanze. Oggi con uno intervento laser è possibile riportare la cornea ad una curvatura più sferica e ripristinare una capacità visiva ottimale a tutte le distanze. Il tutto in pochi minuti ed in maniera del tutto indolore. Scopriamo insieme come.

Due parole sull’astigmatismo

Come accennato in apertura, l’astigmatismo è quel difetto visivo che porta a vedere male un po’ a tutte le distanze. Questo è dovuto al fatto che la cornea non sempre ha una forma perfettamente sferica, ma può capitare che sia leggermente ovoidale. Di conseguenza, i raggi luminosi che penetrano nell’occhio non vanno a colpire in modo uniforme e preciso la retina, causando più difficoltà visive sul piano della messa a fuoco delle immagini a distanze differenti.

Quanto descritto si traduce, lato pratico, in una difficoltà visiva generalizzata e in un affaticamento visivo protratto nel tempo e più marcato specie nelle ore serali, quando sono maggiori i fenomeni di abbagliamento e visione di aloni in corrispondenza delle fonti luminose. Si consideri, inoltre, che l’astigmatismo può anche essere associato ad altri difetti visivi, come la miopia e l’ipermetropia.

Se non opportunamente corretto, l’astigmatismo può portare ad un affaticamento visivo correlato in particolar modo allo svolgimento di attività che prevedono uno sforzo costante e protratto nel tempo, come guidare, lavorare al computer, leggere. Oltre alla difficoltà nella messa a fuoco delle immagini, si manifestano anche altri sintomi, come cefalea, bruciore oculare, dolore oculare, iperlacrimazione.

Chi è astigmatico, peraltro, non può fare a meno degli occhiali ed è costretto ad indossarli tutto il giorno. Un disagio non da poco, che può pregiudicare il sereno svolgimento della vita quotidiana su più fronti (lavorativo, sociale, ma anche per chi pratica sport).

Come si corregge l’astigmatismo con il laser

Fortunatamente la moderna chirurgia oftalmica consente oggi di correggere l’astigmatismo di entità lieve, media o anche forte con una gamma di tecniche altamente risolutive, durevoli nel tempo e indolori. Tra queste figura la correzione laser, eseguita proprio sulla cornea.

L’intervento laser per la correzione dell’astigmatismo si esegue oggi con strumentazioni laser di ultima generazione. Gli strumenti laser in generale hanno rivoluzionato – negli ultimi anni – il mondo della medicina, apportando indubbi benefici sia per quanto riguarda l’esecuzione e l’eccellente riuscita di una vasta gamma di interventi, sia per quanto riguarda i vantaggi lato paziente (meno stress emotivo e un più facile e veloce recupero post operatorio).

Correzione con tecnica FemtoLASIK

Per quanto riguarda la correzione dell’astigmatismo con il laser, la tecnica più interessante prende il nome di FemtoLASIK e vede come protagonista il laser ad eccimeri in abbinamento al laser a femtosecondi.

  • Il laser ad eccimeri è uno strumento che lavora per ablazione: plasma la cornea ripristinando una curvatura ottimale e correggendo il difetto visivo.
  • Il femtolaser si sostituisce al bisturi e ad altri strumenti taglienti eseguendo una serie di passaggi chirurgici in modo “gentile” e di gran lunga meno traumatico per i tessuti oculari.

Perchè il laser a Femtosecondi rappresenta oggi l’avanguardia in oftalmologia

Grazie al laser a femtosecondi l’intervento fa un vero e proprio salto di qualità:

  • precisione nell’esecuzione
  • meno traumi per i tessuti oculari
  • maggiore programmabilità
  • recupero visivo post operatorio più rapido e indolore

sono solo alcuni degli indubbi e comprovati vantaggi che questo strumento apporta all’intervento.

Oggi il laser a femtosecondi rappresenta l’occasione da cogliere per chi desidera sottoporsi all’intervento di correzione dell’astigmatismo (e/o di altri difetti visivi) nella sua variante più delicata, precisa ed efficace.

Altri interventi di correzione laser dei difetti visivi

Esistono altre tipologie di interventi laser per la correzione dell’astigmatismo: queste prevedono

  • l’uso del solo laser ad eccimeri (la cosiddetta PRK)
  • oppure del laser ad eccimeri in abbinamento a strumenti taglienti (LASIK tradizionale).

Si tratta di interventi ugualmente efficaci dal punto di vista della correzione del difetto visivo ma che non consentono a chirurgo e paziente di godere dei vantaggi offerti dal laser a Femtosecondi.

Oggi l’intervento di correzione dell’astigmatismo nella formula FemtoLASIK è eseguito quotidianamente da una équipe medica altamente specializzata presso il Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano. Uno staff di specialisti preparati e competenti nell’ambito della chirurgia oftalmica così come nell’uso di questi sofisticati strumenti di ultima generazione.

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Intervento laser per correggere i difetti visivi: per chi è indicato?

L’intervento laser per la correzione dei difetti visivi esercita, oggi, un notevole appeal su una gamma sempre più vasta di persone. Curiosità ed attrattiva che sono strettamente legate all’idea di poter fare a meno degli occhiali da vista, nonostante il mercato delle montature griffate sia sempre più ricco di soluzioni esteticamente gradevoli. E allora, la domanda sorge spontanea: questo tipo di intervento sarà indicato anche per me? Quali difetti visivi è possibile correggere? Di che entità? E soprattutto, i risultati sono permanenti? Approfittiamo oggi di questo breve articolo per dare qualche indicazione di massima sul tema dell’idoneità all’intervento laser per la correzione dei difetti visivi.

Intervento laser per la correzione dei difetti visivi: cos’è?

Con l’espressione generica di “intervento laser” si intendono solitamente una serie di tecniche differenti usate oggi in chirurgia oftalmica per correggere i difetti visivi in modo permanente e restituire al paziente una capacità visiva ottimale. Le più note ed utilizzate prendono il nome di fotocheratectomia refrattiva (o più semplicemente PRK) e LASIK (della quale esiste anche una versione più avanzata, detta FemtoLASIK).

Ciò che queste tecniche hanno in comune:

  • l’impiego di strumenti laser particolarmente sofisticati (in primis il laser ad eccimeri, ma nei centri d’eccellenza come CAMO anche il laser a femtosecondi)
  • breve durata
  • la somministrazione di un’anestesia locale, solitamente sotto forma di collirio
  • la pressoché totale assenza di controindicazioni sul fronte medico
  • e il fatto che si tratta di interventi eseguiti esclusivamente sulla cornea (ovvero la porzione anteriore dell’occhio)

Ciò che invece distingue le varie tecniche può essere:

  • l’uso o meno di strumenti taglienti in abbinamento agli strumenti laser (oggi gli strumenti taglienti si possono evitare grazie al laser a femtosecondi)
  • i tempi di recupero post operatorio, che possono essere più o meno rapidi a seconda della tecnica prescelta
  • l’abbinamento, in taluni casi, di più strumenti laser assieme (laser ad eccimeri + laser a femtosecondi), per eseguire le varie fasi dell’intervento in modo più gentile, ma anche più preciso e programmabile

Al netto delle peculiarità e delle differenze tra le varie tecniche, ciò che ci interessa sapere è che l’intervento laser per la correzione dei difetti visivi è una seduta chirurgica minimamente invasiva, della durata di pochi minuti e totalmente indolore, durante la quale si plasma e modella la cornea in modo da ripristinare il punto di fuoco nella posizione corretta e al fine di eliminare i difetti visivi. Non è necessario alcun ricovero e, al termine dell’intervento, il paziente fa ritorno presso la sua abitazione. Vediamo ora per chi è indicato l’intervento.

Quali sono i parametri per stabilire l’idoneità all’intervento?

L’intervento laser per la correzione dei difetti visivi non ha controindicazioni. Può accedervi praticamente chiunque – salvo rare eccezioni che ci accingiamo ad elencare.

In generale, non possono accedere all’intervento laser

  • donne in gravidanza o in allattamento, perché si tratta di condizioni particolari capaci di alterare temporaneamente la capacità visiva. In tal caso, lo specialista suggerirà alla paziente di rimandare di qualche tempo la valutazione circa la fattibilità dell’intervento laser
  • persone affette da patologie sistemiche, da patologie autoimmuni o che interessano i tessuti connettivi (come l’artrite, per fare solo un esempio)
  • chi ha una cornea disomogenea o troppo sottile
  • chi ha difetti visivi molto elevati (come una miopia forte, per esempio, ma in tal caso vi sono altre soluzioni interessanti e ugualmente risolutive)
  • pazienti di età inferiore ai 20 anni o comunque con un difetto visivo non ancora stabile

E’ idoneo all’intervento laser per la correzione dei difetti visivi

  1. chi è affetto da uno o più difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo) purché stabili e di entità da lieve a media
  2. chi non è più in età evolutiva
  3. chi ha una cornea sufficientemente spessa ed omogenea

In breve, se la cornea non presenta particolari disomogeneità nella struttura o nello spessore e se le carenze visive non sono troppo marcate e hanno raggiunto una loro stabilità, con buona probabilità lo specialista darà il via libera all’intervento. Ricordiamo, tuttavia, che spetta solo ed esclusivamente all’oculista confermare o meno l’idoneità all’intervento. E sarà sempre l’oculista, al termine della visita specialistica, a dare indicazione in merito alla tecnica più indicata per ciascun paziente.

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Soffri di uno o più difetti visivi di entità lieve o media e desideri fare a meno degli occhiali? Un intervento laser per la correzione dei difetti visivi potrebbe essere una buona soluzione. Prenota una visita specialistica per valutare la tua idoneità alla chirurgia laser. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

FemtoLASIK per correggere i difetti visivi: cos’è?

Il panorama delle tecniche per la correzione permanente dei difetti visivi è variegato. E consente di accontentare una gamma sempre più ampia di pazienti ed esigenze: dal paziente alle prese col singolo difetto visivo di entità leggera o media sino a situazioni più complesse, che vedono la presenza di più difetti visivi, anche di entità importante. Tra le tecniche più interessanti menzioniamo la FemtoLASIK. Conosciamola meglio e cerchiamo di capire per chi è maggiormente indicata.

Cosa vuol dire FemtoLASIK

Cominciamo innanzitutto dal nome: cosa vuol dire FemtoLASIK?

Il termine LASIK indica una particolare tecnica per la correzione dei difetti visivi eseguita sulla porzione anteriore dell’occhio, la cornea. La tecnica LASIK è sovente eseguita con strumenti tradizionali: in tal caso prevede l’uso di un bisturi. Nei centri sanitari d’eccellenza, tuttavia, il medesimo intervento si presenta in una veste più vantaggiosa sia lato paziente, sia per lo staff medico che esegue l’intervento. Agli strumenti chirurgici tradizionali si sostituisce infatti un laser di ultima generazione: il laser a femtosecondi, da cui proviene il termine Femto.

Cos’è il laser a femtosecondi

Si tratta di uno strumento laser a microimpulsi brevissimi e molto ravvicinati (si consideri che un femtosecondo equivale a un milionesimo di un miliardesimo di secondo) capace di sostituirsi al bisturi – e dunque di eseguire incisioni – in modo eccezionalmente performante e con un livello di precisione elevatissimo.

Sostituendosi in modo “gentile” a lame e strumenti taglienti, il laser a femtosecondi offre eccellenti performance: è programmabile, controllabile, e favorisce e promuove una guarigione più rapida ed indolore.

Come avviene l’intervento nel dettaglio

La particolarità della cornea è quella di essere composta da più strati (banalmente, potremmo immaginarla come una cipolla). Nella FemtoLASIK, il chirurgo esegue, con il laser a femtosecondi, un’incisione sullo strato superficiale della cornea, andando ad aprire un flap (una finestrella) ed accedendo in questo modo agli strati sottostanti.

E’ lì che avviene la correzione del difetto: con uno speciale laser che lavora per ablazione (chiamato laser ad eccimeri), si modella la curvatura della cornea al fine di riportare il punto di fuoco nella sua posizione corretta. Al termine di questa fase, il flap è semplicemente riposizionato nella sua sede. Grazie al delicato intervento del laser a femtosecondi, non è necessario applicare punti di sutura né bendaggi: il paziente fa ritorno alla sua abitazione dove dovrà seguire alcune semplici accortezze che gli saranno indicate in fase di dimissione.

L’intera procedura, dunque, vede come protagonisti solamente due strumenti laser d’avanguardia, opportunamente guidati dalle mani esperte del chirurgo.

Per chi è indicata la FemtoLASIK

La tecnica qui descritta è interessante e vantaggiosa, per i seguenti motivi

  • è risolutiva per uno o più difetti visivi di entità lieve o media (miopia, ipermetropia, astigmatismo)
  • i suoi benefici sono permanenti, e i difetti visivi non si ripresentano nel tempo (può capitare che a distanza di qualche settimana sia necessario un brevissimo “ritocco” laser, ma il difetto non si ripresenta mai)
  • consente di fare a meno dell’uso degli occhiali da vista e delle lenti a contatto
  • rappresenta un costo ammortizzabile, se si paragona all’investimento che occhiali da vista e lenti a contatto richiedono sul lungo periodo
  • restituisce un senso di libertà e di dinamismo che l’occhiale o la lente non consentono di provare
  • grazie all’uso del laser a femtosecondi, l’intervento è ancor più preciso rispetto a quanto accadrebbe con le tecniche tradizionali
  • l’assenza di lame e strumenti taglienti offre un indubbio beneficio anche sul fronte emotivo

I vantaggi sono innumerevoli, naturalmente a patto che il chirurgo che esegue l’intervento sia dotato di perizia, esperienza e competenza specifica. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico l’intervento di correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK è eseguito quotidianamente dai migliori specialisti del settore.

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Prenota la tua visita oculistica per la correzione permanente dei difetti visivi chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva, verificando insieme a te la tua idoneità all’intervento sopra descritto.

Presbiopia, come correggerla con successo

Presbiopia, oggi è davvero possibile correggerla in modo permanente? Gli innumerevoli progressi della medicina, le condizioni igienico sanitarie ottimali e le indubbie comodità domestiche messe a punto negli ultimi decenni hanno via via migliorato sensibilmente la qualità della vita, dilatandone al contempo la durata. Molte patologie o disturbi che i nostri nonni o bisnonni interpretavano come avvisaglia inequivocabile di una vecchiaia imminente, oggi si presentano “prima”, ma solo perché abbiamo gli strumenti per accorgercene in anticipo.

Cos’è la presbiopia e quando insorge

La presbiopia non è un vero e proprio difetto visivo: si tratta, invece, di un cambiamento fisiologico del cristallino. Dai 40 anni in poi comincia a perdere progressivamente elasticità e flessibilità. Di conseguenza, fatica sempre di più a flettersi per mettere a fuoco le immagini. Questa difficoltà interessa le distanze più ravvicinate. Il tipico gesto del presbite è quello di allontanare la fonte di lettura dal viso, nel tentativo di mettere a fuoco testi e immagini. Ma dove il braccio non arriva, arrivano gli occhiali da vista o lenti a contatto. Oggi però si può anche evitare di ricorrervi.

Correggere la presbiopia in modo permanente tra i 40 e i 50 anni

Possiamo affermare senza timore di esagerare che oggi la presbiopia non sia compatibile con i tempi che corrono. Un 40-50 enne – definito a ragione dal nostro direttore scientifico, Lucio Buratto, un “giovane presbite” – è oggi di fatto una persona ancora notevolmente giovane, con mille impegni e grande dinamismo. Ecco perché l’occhiale da lettura si rivela scomodo e difficilmente gestibile.

In questo contesto, è possibile correggere la presbiopia con un intervento laser eseguito sulla superficie anteriore dell’occhio, la cornea. Protagonisti sono gli strumenti laser, declinati in una rosa di tecniche decisamente interessanti e risolutive. La più avanguardistica tra queste è la tecnica FemtoLASIK, ma ve ne sono anche altre, come la Lasik tradizionale o la PRK, ugualmente valide ed interessanti.

Ciò che questi interventi hanno in comune è la breve durata, l’assenza di dolore, il fatto che si eseguono a livello ambulatoriale, e che sono altamente risolutivi nella pressoché totalità dei casi. Non solo: con un semplice intervento laser, è anche possibile correggere più difetti visivi al contempo.

Inoltre l’intervento è economicamente sostenibile se si considera il costo effettivo derivante dal costante cambio di occhiali da vista o lenti a contatto sul lungo periodo.

Come correggere la presbiopia oltre i 50 anni (ed evitare di ammalarsi di cataratta)

Anche oltre i 50 anni non c’è ragione di rassegnarsi alla presbiopia. La soluzione è data, in questo caso, da un intervento di sostituzione del cristallino naturale con una lente intraoculare. Il mercato delle lenti intraoculari oggi è particolarmente vasto e il paziente ha facoltà di scelta, naturalmente sotto la guida dello specialista. Tra le IOL più performanti ed interessanti per la correzione permanente della presbiopia (e non solo), menzioniamo le monofocali, le EDOF, le multifocali.

Le più moderne tra queste consentono di correggere una molteplicità di difetti visivi e di poter fare a meno degli occhiali da una distanza ravvicinata (si immagini lo schermo del computer, o il cruscotto dell’auto) sino all’infinito. Queste lenti sono dette EDOF. Altre, invece, sfruttano il concetto di occhio dominante prestandosi alla correzione della presbiopia bilanciando la correzione lontano/vicino ed ottenendo un risultato finale molto soddisfacente (questa tecnica è chiamata monovisione).

In qualunque caso, l’intervento è da considerarsi una vera e propria opportunità sul fronte personale così come medico: recuperando una capacità visiva ottimale è possibile affrontare la terza età con un senso di indipendenza impensabile per le generazioni passate, ma non solo. Le lenti intraoculari non sono soggette ad opacizzazione, quindi chi le sceglie non si ammalerà mai di cataratta.

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Prenota la tua visita oculistica per la correzione permanente della presbiopia e dei difetti visivi chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva, indicandoti la tecnica migliore per eseguire l’operazione di presbiopia e ritrovare la libertà dagli occhiali da vista.

Ipermetropia e presbiopia: differenze e similitudini

ipermetropia e presbiopia - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Ipermetropia e presbiopia sono due difetti visivi molto comuni, con alcune caratteristiche simili ma anche peculiarità ben distinte. Il paziente affetto da entrambi i disturbi si trova spesso a dover usare due occhiali da vista oppure un occhiale multifocale. Se la prima opzione può essere scomoda, la seconda invece può rivelarsi fastidiosa e stancante soprattutto per chi deve indossare gli occhiali per molte ore al giorno. Non è raro che, per un forte desiderio di libertà ed indipendenza dagli occhiali, si decida di informarsi in merito alla correzione permanente di ipermetropia e presbiopia.

Ipermetropia e presbiopia: conosciamole più da vicino

Ipermetropia

L’ipermetropia è annoverata tra i classici difetti visivi, insieme a miopia e astigmatismo. Si tratta di un difetto che produce una imprecisa messa a fuoco delle immagini sulla retina. Questo accade perché i raggi luminosi non vanno a cadere sulla retina, ma al di là di essa. Ma a quali distanze? In realtà, a tutte. L’ipermetrope vede male sia da vicino che da lontano. In giovane età, l’ipermetrope spesso non si rende nemmeno conto di essere affetto dal difetto visivo. Un po’ perché a volte è di entità leggera, un po’ perché l’occhio riesce a compensare le carenze visive tramite accomodazione. Quando l’ipermetropia peggiora, oppure l’occhio comincia a perdere la sua capacità accomodativa, subentrano una serie di fastidi e di disturbi: difficoltà a mettere a fuoco, stanchezza visiva, cefalee.

La presbiopia

Con la perdita di capacità accomodativa, l’occhio comincia a faticare sempre di più nella visione da vicino. Questo difetto visivo si chiama presbiopia. La presbiopia interessa solamente la visione da vicino. Scritte e caratteri piccoli di smartphone, libri, o altro diventano sempre più indecifrabili. E si cerca di compensare allontanando un po’ la fonte di lettura dal viso. Sia la presbiopia in sé, sia l’uso prolungato di occhiali da vista, possono risultare complicati e stancanti sul piano pratico ed emotivo. E causare a loro volta mal di testa, stanchezza visiva e altri disturbi.

Abbiamo dunque compreso che ipermetropia e presbiopia hanno aspetti in comune ma anche differenze

Differenze tra ipermetropia e presbiopia

  • l’ipermetropia è un difetto visivo spesso presente già dalla nascita, mentre la presbiopia è un difetto di accomodazione che insorge intorno alla mezza età
  • l’ipermetropia pregiudica il buon andamento della funzione visiva a più distanze ma consente una visione abbastanza buona da lontano, mentre la presbiopia compromette progressivamente solamente la visione da vicino
  • esistono diverse soluzioni correttive

Similitudini

  • pregiudicano il buon andamento della funzione visiva da vicino
  • peggiorano mano a mano che il cristallino perde elasticità
  • innescano disturbi quali affaticamento visivo e cefalee
  • si risolvono in modo temporaneo con un avvicendamento di occhiali da vista differenti, oppure con un multifocale non sempre molto pratico da tollerare per molte ore al giorno
  • si possono risolvere in modo permanente con un unico intervento

Come correggere insieme e in modo permanente ipermetropia e presbiopia

Chirurgia laser

Una prima soluzione per correggere ipermetropia e presbiopia simultaneamente è un intervento laser sulla superficie dell’occhio. L’intervento si esegue sulla cornea con l’ausilio di laser di ultima generazione. Tra questi, citiamo il laser ad eccimeri ed il laser a femtosecondi.

Grazie ai laser, la cornea è trattata con estrema precisione ma anche con grande gentilezza. L’obiettivo è quello di correggere i difetti visivi riportando il punto di fuoco nella sua posizione corretta. Ed ovviando ai tipici inconvenienti sia dell’ipermetropia che della presbiopia.

Intervento di chirurgia oculare con lenti fachiche

La chirurgia laser ha rivoluzionato il modo di trattare i difetti visivi in maniera gentile e con un’invasività davvero minima. Può capitare, tuttavia, di non potersi sottoporre all’intervento: tra i motivi, una cornea troppo sottile o disomogenea, oppure l’entità piuttosto importante dei difetti visivi. La soluzione in questi casi è data dalle lenti fachiche. Si tratta di minuscole lenti intraoculari impiantate chirurgicamente proprio dietro l’iride. L’intervento offre diversi vantaggi:

  • breve durata, zero controindicazioni
  • le lenti hanno il potere diottrico necessario al pazienze
  • sono dotate di protezione UV
  • offrono performance eccellenti anche in condizioni di scarsa luminosità
  • sono invisibili, e se necessario possono essere rimosse

Le opzioni per correggere ipermetropia e presbiopia assieme sono, in sintesi, le due sopracitate. Ma non solo. Se un difetto visivo è molto marcato, è anche possibile intervenire sia con gli strumenti laser sulla superficie oculare, sia impiantando una lente intraoculare. Insomma, l’una non esclude l’altra.

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Le nuove lenti fachiche per la correzione dei difetti visivi

lenti fachiche - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il panorama delle opportunità per chi desidera correggere in modo permanente i difetti visivi è, oggigiorno, indubbiamente vasto. I recenti progressi della tecnologia e della scienza dei materiali applicati alla medicina e alla oftalmologia hanno consentito alla chirurgia refrattiva di compiere veri e propri passi da gigante. Incontrando le esigenze dei pazienti più disparati. Oggi conosciamo più da vicino una particolare tipologia di lenti intraoculari pensate per correggere il modo permanente qualunque difetto visivo: il loro nome è quello di lenti intraoculari impiantate chirurgicamente (ICL) o lenti fachiche.

Che cosa offre oggi il panorama della chirurgia refrattiva di ultima generazione

Correggere i difetti visivi in modo permanente oggi non è un’utopia, ma una realtà concretamente realizzabile per la stragrande maggioranza dei pazienti. Le moderne tecniche messe a disposizione dalla chirurgia refrattiva consentono di correggere con efficacia diverse combinazioni di difetti visivi di varia entità in pazienti di qualunque età. Se gli strumenti laser sono particolarmente risolutivi ed efficaci per difetti refrattivi di entità bassa o media, con l’uso dei cristallini artificiali si possono raggiungere risultati di ancor più ampio respiro, anche in presenza di carenze visive di entità importante. A questi si aggiungono anche le lenti intraoculari fachiche, che rendono ancor più completo il panorama dell’offerta per la correzione dei difetti visivi. 

Cosa sono le lenti fachiche

Le lenti fachiche sono piccolissime lenti intraoculari molto morbide e altamente biocompatibili. Per dare un’idea, ricordano le lenti intraoculari in uso per la sostituzione del cristallino opacizzato (cataratta). A differenza di quelle, tuttavia, le lenti fachiche, dette anche lenti ICL, sono impiantate dietro l’iride. Queste lenti non hanno controindicazioni, sono invisibili, non danno alcun tipo di fastidio e sono dotate di un fattore di protezione UV. In più, sono altamente performanti anche in condizioni di luminosità limitata.

Per chi sono indicate le lenti intraoculari fachiche 

Le lenti intraoculari fachiche sono indicate per chi non può sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva con strumenti laser. Questo accade per esempio quando la cornea è particolarmente sottile o presenta delle irregolarità. Ancora, questo genere di lenti intraoculari di ultima generazione è consigliata a chi soffre di un difetto visivo particolarmente marcato: la combinazione tra un intervento laser per la correzione permanente dei difetti visivi e le lenti intraoculari fachiche dà sempre esiti molto interessanti anche nel caso di difetti visivi di entità forte. 

Il primo passo da compiere è la visita oculistica specialistica 

La visita oculistica e il colloquio approfondito con il medico rappresentano l’imprescindibile primo passo per avvicinarsi ad un percorso di indipendenza dagli occhiali capace di dare un senso di ritrovata libertà e di ottimismo mai provati prima. Ed è proprio durante la visita medica con lo specialista, che è possibile definire quale sia la tecnica migliore da intraprendere per raggiungere l’obiettivo desiderato. 

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino le lenti intraoculari impiantate chirurgicamente e le loro straordinarie potenzialità? Desideri da sempre ritrovare l’indipendenza dagli occhiali da vista o dalle lenti a contatto? Non esitare a chiamare il Centro Ambrosiano Oftalmico. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Chirurgia refrattiva: domande e risposte

Oggi, riuscire a fare a meno degli occhiali e recuperare un senso di libertà e dinamismo capaci di dare una svolta alla propria vita, a partire anche dalle più piccole incombenze quotidiane, è un obiettivo tangibile e realizzabile nella stragrande maggioranza dei casi. La chirurgia refrattiva si pone proprio l’obiettivo di rispondere in modo concreto alle esigenze di chi soffre di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Vediamo assieme in che modo, rispondendo ad alcune domande frequenti sul tema.

Quando è consigliato sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva?

L’intervento di chirurgia refrattiva è consigliato a chi ha la percezione che le carenze visive condizionino negativamente la vita lavorativa, sociale, affettiva, sportiva. Solitamente, chi si sottopone ad un intervento laser per la correzione dei difetti visivi vive gli occhiali o le lenti a contatto come un ostacolo alla propria libertà ed alla propria realizzazione personale. Per esempio, per accedere ad alcuni bandi di concorso (ma anche, più banalmente, per prendere la patente) è necessario avere una buona capacità visiva. E non solo: anche in alcuni contesti lavorativi avere una buona capacità visiva e poter prescindere dagli ausili esterni è preferibile. Per ciò che concerne gli aspetti prettamente clinici, l’intervento è praticabile a patto che il difetto visivo abbia raggiunto una sua stabilità.

Come si stabilisce l’idoneità all’intervento?

L’idoneità all’intervento si stabilisce attraverso un visita oculistica specialistica approfondita ed articolata. La visita include una serie di esami diagnostici ben precisi e di colloqui mirati. L’obiettivo è duplice: da un lato, è necessario verificare che l’occhio – e nello specifico la cornea – abbia le caratteristiche morfologiche necessarie per poter procedere con l’intervento. Dall’altro, è fondamentale fornire al paziente tutte le informazioni necessarie in modo completo ed esaustivo, cosicché le sue aspettative siano fortemente ancorate alla realtà. Nei centri d’eccellenza entrambi questi aspetti sono curati approfonditamente, al fine di costruire un rapporto medico paziente proficuo e positivo. 

L’intervento laser è doloroso? 

Le tecniche di chirurgia refrattiva oggi maggiormente in uso per la correzione permanente dei difetti visivi sono diverse. Tuttavia, sono tutte di breve durata, eseguite tramite anestesia topica e totalmente indolori. Il recupero post operatorio può essere più o meno fastidioso a seconda della tecnica prescelta, ma non si tratta mai di nulla che non sia superabile. Al momento della dimissione dopo l’intervento, la struttura sanitaria fornisce sempre un documento indicante l’eventuale terapia da seguire per minimizzare i possibili fastidi post operatori. 

La chirurgia refrattiva è indicata anche per correggere la miopia forte?

Alcune tecniche di correzione dei difetti visivi si prestano a correggere anche difetti particolarmente marcati. La tecnica LASIK, per esempio, consente di correggere anche la miopia forte in alcuni casi. Tuttavia, vi sono casi nei quali è necessario intervenire chirurgicamente con l’impianto di un cristallino artificiale o di una lente fachica. La valutazione va fatta di caso in caso e non può prescindere da una visita oculistica specialistica approfondita. 

La chirurgia refrattiva consente di eliminare totalmente i propri difetti visivi?

Nella stragrande maggioranza dei casi, specie laddove si tratti di difetti di entità lieve o media, la correzione è totale ed è possibile tornare alla capacità visiva che si possedeva prima di cominciare a “perdere vista”. Qualora invece il difetto sia molto marcato, è possibile che rimanga un piccolo residuo di imperfezione visiva. Nulla di irrisolvibile, tuttavia. Solitamente in questi casi si procede con un cosiddetto “ritocco”, una seconda seduta laser (a distanza di qualche settimana) di brevissima durata per perfezionare i risultati ottenuti in precedenza. 

Dopo quanto tempo dall’intervento si cominciano ad apprezzare i risultati raggiunti? 

Dipende dalla tecnica prescelta. Nel caso della PRK (fotocheratectomia refrattiva) i risultati si apprezzano dopo una o due settimane, mentre nel caso della tecnica LASIK sono sufficienti uno o due giorni. 

I due occhi si operano assieme o in sedute operatorie distinte? 

E’ possibile operare sia entrambi gli occhi assieme, sia separatamente. Nel caso in cui si operino gli occhi separatamente, la distanza tra un intervento e l’altro sarà di soli due o tre giorni. Operare entrambi gli occhi assieme può essere più agevole lato paziente, in quanto lo stress emotivo connesso all’idea di sottoporsi ad un intervento si sperimenta ed affronta una volta solamente.

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