Chirurgia refrattiva: domande e risposte

Oggi, riuscire a fare a meno degli occhiali e recuperare un senso di libertà e dinamismo capaci di dare una svolta alla propria vita, a partire anche dalle più piccole incombenze quotidiane, è un obiettivo tangibile e realizzabile nella stragrande maggioranza dei casi. La chirurgia refrattiva si pone proprio l’obiettivo di rispondere in modo concreto alle esigenze di chi soffre di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Vediamo assieme in che modo, rispondendo ad alcune domande frequenti sul tema.

Quando è consigliato sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva?

L’intervento di chirurgia refrattiva è consigliato a chi ha la percezione che le carenze visive condizionino negativamente la vita lavorativa, sociale, affettiva, sportiva. Solitamente, chi si sottopone ad un intervento laser per la correzione dei difetti visivi vive gli occhiali o le lenti a contatto come un ostacolo alla propria libertà ed alla propria realizzazione personale. Per esempio, per accedere ad alcuni bandi di concorso (ma anche, più banalmente, per prendere la patente) è necessario avere una buona capacità visiva. E non solo: anche in alcuni contesti lavorativi avere una buona capacità visiva e poter prescindere dagli ausili esterni è preferibile. Per ciò che concerne gli aspetti prettamente clinici, l’intervento è praticabile a patto che il difetto visivo abbia raggiunto una sua stabilità.

Come si stabilisce l’idoneità all’intervento?

L’idoneità all’intervento si stabilisce attraverso un visita oculistica specialistica approfondita ed articolata. La visita include una serie di esami diagnostici ben precisi e di colloqui mirati. L’obiettivo è duplice: da un lato, è necessario verificare che l’occhio – e nello specifico la cornea – abbia le caratteristiche morfologiche necessarie per poter procedere con l’intervento. Dall’altro, è fondamentale fornire al paziente tutte le informazioni necessarie in modo completo ed esaustivo, cosicché le sue aspettative siano fortemente ancorate alla realtà. Nei centri d’eccellenza entrambi questi aspetti sono curati approfonditamente, al fine di costruire un rapporto medico paziente proficuo e positivo. 

L’intervento laser è doloroso? 

Le tecniche di chirurgia refrattiva oggi maggiormente in uso per la correzione permanente dei difetti visivi sono diverse. Tuttavia, sono tutte di breve durata, eseguite tramite anestesia topica e totalmente indolori. Il recupero post operatorio può essere più o meno fastidioso a seconda della tecnica prescelta, ma non si tratta mai di nulla che non sia superabile. Al momento della dimissione dopo l’intervento, la struttura sanitaria fornisce sempre un documento indicante l’eventuale terapia da seguire per minimizzare i possibili fastidi post operatori. 

La chirurgia refrattiva è indicata anche per correggere la miopia forte?

Alcune tecniche di correzione dei difetti visivi si prestano a correggere anche difetti particolarmente marcati. La tecnica LASIK, per esempio, consente di correggere anche la miopia forte in alcuni casi. Tuttavia, vi sono casi nei quali è necessario intervenire chirurgicamente con l’impianto di un cristallino artificiale o di una lente fachica. La valutazione va fatta di caso in caso e non può prescindere da una visita oculistica specialistica approfondita. 

La chirurgia refrattiva consente di eliminare totalmente i propri difetti visivi?

Nella stragrande maggioranza dei casi, specie laddove si tratti di difetti di entità lieve o media, la correzione è totale ed è possibile tornare alla capacità visiva che si possedeva prima di cominciare a “perdere vista”. Qualora invece il difetto sia molto marcato, è possibile che rimanga un piccolo residuo di imperfezione visiva. Nulla di irrisolvibile, tuttavia. Solitamente in questi casi si procede con un cosiddetto “ritocco”, una seconda seduta laser (a distanza di qualche settimana) di brevissima durata per perfezionare i risultati ottenuti in precedenza. 

Dopo quanto tempo dall’intervento si cominciano ad apprezzare i risultati raggiunti? 

Dipende dalla tecnica prescelta. Nel caso della PRK (fotocheratectomia refrattiva) i risultati si apprezzano dopo una o due settimane, mentre nel caso della tecnica LASIK sono sufficienti uno o due giorni. 

I due occhi si operano assieme o in sedute operatorie distinte? 

E’ possibile operare sia entrambi gli occhi assieme, sia separatamente. Nel caso in cui si operino gli occhi separatamente, la distanza tra un intervento e l’altro sarà di soli due o tre giorni. Operare entrambi gli occhi assieme può essere più agevole lato paziente, in quanto lo stress emotivo connesso all’idea di sottoporsi ad un intervento si sperimenta ed affronta una volta solamente.

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