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Chirurgia refrattiva: 4 domande frequenti

chirurgia refrattiva - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Stai pensando di fare qualcosa per risolvere i tuoi difetti visivi in modo definitivo? Non hai ancora avuto modo di informarti bene in merito agli interventi laser che oggi la chirurgia oculare offre? Nelle righe che seguono, troverai 4 domande frequenti in merito ai più diffusi interventi per la correzione permanente dei difetti visivi. Informarsi presso fonti autorevoli ed attendibili, capaci di spiegare temi come questi anche in modo semplice, può essere un primo passo per conoscere più da vicino il mondo della chirurgia refrattiva.

1 – Chi può sottoporsi all’intervento laser?

Non tutti possono sottoporsi all’intervento laser. Prima di prendere la tua decisione, dovrai sottoporti ad un’accurata e meticolosa visita oculistica specialistica che includerà un percorso diagnostico ben approfondito. In questo modo l’oculista saprà valutare la tua idoneità all’intervento. Ma perché non tutti possono sottoporsi all’intervento laser? Tutti gli interventi di chirurgia refrattiva non presentano controindicazioni, ma se i difetti visivi non sono stabili e sono ancora in fase evolutiva, sarà opportuno soprassedere e rimandare. Anche un apparato visivo con caratteristiche che lo rendono inadatto all’intervento può essere d’ostacolo. Ecco perché, dopo aver raccolto le informazioni che ritieni utili per avvicinarti al mondo della chirurgia refrattiva, non potrai esimerti dalla visita e dal colloquio con lo specialista.

2 – Cosa succede se durante l’intervento mi muovo?

Sei stato dichiarato idoneo ed è giunto il giorno del tuo trattamento laser, ma nonostante gli approfonditi colloqui preoperatori con il chirurgo e le mille attenzioni del personale attorno a te, sei ancora preoccupato. E’ normale. Devi sapere che oggi con le moderne tecnologie se dovessi muovere la testa o gli occhi durante l’intervento, non succede nulla. Devi tossire? Starnutire? Non riesci più a stare fermo? Il chirurgo interromperà l’esecuzione e la riprenderà senza che il tuo apparato visivo abbia subito alcuna conseguenza.

3 – Operarsi agli occhi è doloroso?

Ecco un’altra delle domande frequenti sulla chirurgia refrattiva. Nell’immaginario collettivo un intervento di chirurgia oftalmica potrebbe sembrare qualcosa di poco piacevole. Tutt’altro: se hai avuto modo di incontrare qualcuno che lo ha già affrontato, scoprirai che durante il trattamento – che dura davvero pochi minuti – non sentirai alcun dolore. Vale la pena di ricordare, inoltre, che gli interventi di chirurgia refrattiva si eseguono oggi con l’ausilio di potenti e sofisticati strumenti laser ed in totale assenza di strumenti taglienti.

4 – Se ho più difetti refrattivi, dovrò sottopormi a più trattamenti?

L’ultima tra le più comuni domande frequenti sulla chirurgia refrattiva ha a che fare con la fattibilità pratica del trattamento. Quanti trattamenti saranno necessari se ho più di un difetto visivo? Ne basterà uno. Con un solo trattamento laser potrai fare a meno di lenti a contatto e occhiali da vista e risolvere in modo permanente più difetti visivi. Se sei miope ed astigmatico, per fare un esempio, potrai risolvere entrambi i problemi in una sola seduta.

Vuoi saperne di più?

Le risposte alle domande frequenti sulla chirurgia refrattiva hanno soddisfatto la tua curiosità? Hai altri dubbi? Siamo a tua disposizione. Chiamaci per prenotare un colloquio con uno specialista dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

 

 

 

Invecchiamento: gli effetti sui nostri occhi

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invecchiamento

Forse non vi è mai capitato di soffermarvi a pensarci, ma quando invecchia il nostro corpo, anche i nostri occhi invecchiano. I disturbi e le patologie oculari connessi all’invecchiamento sono diversi, e possono interessare la cornea, il cristallino oppure la retina, andando a compromettere non solo la salute dell’occhio, ma anche la capacità visiva. Conosciamole più da vicino. 

La presbiopia

La presbiopia non è una patologia oculare, ma piuttosto una sorta di difetto visivo causato dall’avanzare dell’età. Mano a mano che l’età avanza, a partire dai 40 anni circa in poi, il cristallino, la lente naturale posta all’interno dell’occhio, perde elasticità. Dalla flessibilità del cristallino dipende il buon funzionamento del processo di accomodazione, cioè la messa a fuoco degli oggetti, specie quelli molto vicini. Chi soffre di presbiopia ha difficoltà proprio nella messa a fuoco degli oggetti molto vicini. Non a caso, dopo i 40 anni si comincia a fare uso di occhiali da lettura.

Come si risolve: la presbiopia si può risolvere definitivamente con un intervento laser, con la sostituzione del cristallino o con l’inserimento di lenti intracorneali.

La cataratta

Anche in questo caso parliamo di cristallino, con la differenza che la cataratta è una vera e propria patologia oculare. La cataratta si verifica quando il cristallino perde trasparenza e quindi non filtra più come prima i raggi luminosi provenienti dall’esterno. L’opacizzazione è dovuta all’età, allo stress ossidativo ed all’invecchiamento cellulare. E’ un fenomeno progressivo ed irreversibile che si presenta solitamente già dai 60 anni di età.

Come si risolve: l’unica via per risolvere la cataratta è l’intervento chirurgico, chiamato anche intervento di facoemulsificazione. Durante l’intervento, che è di breve durata e totalmente indolore, il cristallino naturale viene sostituito con uno nuovo, perfettamente trasparente, molto ben tollerato, e destinato a durare per sempre. 

La degenerazione maculare senile

La degenerazione maculare senile interessa la macula, cioè la parte centrale della retina. La macula è particolarmente importante per la funzione visiva perché è molto ricca di fotorecettori, minuscole cellule che hanno il ruolo di decodificare l’informazione luminosa e convogliarla al nervo ottico. Da questi fotorecettori dipende anche la corretta e vivida visione dei colori. Quando, con l’avanzare dell’età, la macula invecchia e degenera, la visione centrale va incontro ad un progressivo peggioramento. Esistono due tipologie di degenerazione maculare senile: secca e umida.

Come si risolve: la degenerazione maculare senile di tipo secco è molto difficile da trattare, anche se sono in corso di studio alcuni farmaci per migliorarne i sintomi. La maculopatia di tipo umido invece è più facilmente trattabile, grazie ad una molecola, chiamata Anti-VEGF, capace di arrestare la crescita dei neovasi al di sotto della retina. 

Il glaucoma

Il glaucoma è una patologia che più frequentemente fa il suo esordio tra i 40 ed i 50 anni, ma in maniera piuttosto silente. Si caratterizza per un aumento della pressione intraoculare causata da un accumulo di umor acqueo, un liquido naturalmente presente all’interno dell’occhio. Nel caso del glaucoma, l’umor acqueo non defluisce correttamente all’interno delle strutture oculari, ma si accumula. Putroppo, essendo piuttosto asintomatico, il glaucoma si rende manifesto quando oramai ha lasciato danni evidenti all’occhio ed in particolare al nervo ottico.

Come si risolve: il glaucoma si può risolvere con una terapia farmacologica mirata ad abbassare la pressione intraoculare. Esistono anche altre strade terapeutiche e chirurgiche, tuttavia ricordiamo che i danni apportati al nervo ottico dal glaucoma sono spesso irreversibili. 

Infine, le mosche volanti: un disturbo tipico dell’invecchiamento

La disidratazione alla quale vanno incontro le persone anziane che sentono meno lo stimolo della sete può anche innescare un fenomeno detto delle “mosche volanti”, ovvero fastidiosi “filini” che attraversano il campo visivo e che sembrano quasi essere dei corpi estranei. Questo fenomeno, che prende il nome di miodesopsie, è dovuto ad un addensamento del collagene, la sostanza che riempie il nostro occhio e che fluttua al suo interno. Quando non si è bene idratati, questa sostanza si addensa dando vita proprio al fenomeno delle mosche volanti.

Come si risolve: le mosche volanti si possono risolvere bevendo molta acqua ed aiutandosi con qualche integratore di aminoacidi e sali minerali. In alcuni casi si può valutare di sottoporsi ad un trattamento con uno speciale laser chiamato Yag laser, che “scioglie” gli addensamenti di collagene presenti nel vitreo. 

La correzione laser dell’ipermetropia

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L’ipermetropia fa parte dei cosiddetti vizi o difetti visivi, ovvero gli errori di messa a fuoco del nostro apparato visivo. Vediamo in questo breve articolo quali sono le caratteristiche dell’ipermetropia, e come risolverla in modo permanente. 

Ipermetropia, cos’è?

Come detto, l’ipermetropia è un difetto di messa a fuoco dell’immagine sulla retina. In condizioni normali, i raggi di luce penetrano nell’occhio attraversando la cornea ed il cristallino e vanno a focalizzarsi sulla retina. Nell’occhio ipermetrope il fuoco non cade correttamente sulla retina, ma al di là di essa. Il risultato è una visione buona da lontano, ma difficoltosa nella distanza ravvicinata. Quando l’ipermetropia è lieve o il paziente è ancora in giovane età, l’occhio fa un piccolo sforzo e, grazie al processo di accomodazione, riesce comunque a correggere il fuoco ed a vedere ugualmente bene anche da vicino. Diverso è il discorso nel caso di una ipermetropia media o elevata, oppure nel caso in cui il paziente sia già oltre i 40 anni ed abbia una ridotta capacità accomodativa.

La correzione definitiva dell’ipermetropia

L’ipermetropia da lieve a media e da media a forte (oppure abbinata ad altri difetti visivi) si può risolvere in modo permanente. In che modo? Le tecniche che si possono usare sono 3:

PRK

La PRK è una tecnica che possiamo definire “storica” nell’ambito della chirurgia refrattiva. La si applica con successo sin dagli anni Novanta, quando il laser ad eccimeri ha fatto la sua comparsa nel settore della chirurgia oftalmica. L’intervento viene eseguito previa anestesia topica (collirio anestetico) e prevede che il laser ad eccimeri, lavorando per ablazione, “modelli” la cornea opportunamente per riportare il fuoco nella posizione corretta.

LASIK

La tecnica Lasik viene eseguita, al pari di quella sopracitata, sulla cornea. Tuttavia, l’intervento non viene eseguito interamente dal laser ad eccimeri. Il laser interviene sulla cornea solo dopo che è stata aperto il flap, una sorta di “finestrella” sul suo epitelio, ovvero sulla parte più superficiale della membrana. L’apertura della finestrella può avvenire in modo meccanico oppure con l’ausilio di un laser di ultima generazione, chiamato laser a femtosecondi. Quest’ultimo è disponibile, ad oggi, solamente in alcuni centri d’eccellenza, come il Centro Ambrosiano Oftalmico.

CRISTALLINO ARTIFICIALE

L’impianto di un cristallino artificiale, o lente introculare, può essere una buona soluzione per correggere in modo permanente l’ipermetropia. In questo caso sarà possibile lasciare oppure rimuovere il cristallino naturale, a seconda dello stato di salute dell’apparato visivo del paziente e della sua età. In generale, questa è una soluzione che si propone a chi ha un’ipermetropia piuttosto marcata o concomitante ad altri problemi visivi (una miopia molto forte oppure una cataratta).

Vuoi saperne di più?

Per conoscere più da vicino le opportunità di correzione permanente dell’ipermetropia? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Presbiopia: correggerla col laser si può

presbiopia - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’intervento laser è spesso conosciuto perché consente di correggere il modo permanente i difetti visivi. Non tutti sanno, però, che con il laser oggi si può anche dire addio alla presbiopia, che non è un vero e proprio difetto visivo come la miopia, ma piuttosto un difetto legato alla diminuita capacità accomodativa connessa all’avanzare dell’età. Ma veniamo a noi, dunque. Può il laser correggere anche quel tipico e fastidioso disturbo che fa capolino nelle nostre vite intorno ai 40 anni e che non fa altro che peggiorare mano a mano che il tempo passa? La risposta è sì. Vediamo in che modo. 

Le opzioni per la correzione definitiva della presbiopia

Le opzioni per la correzione definitiva della presbiopia oggi sono 2:

  • intervento laser;
  • sostituzione del cristallino.

Ciascuna di questa opzioni presenta interessanti vantaggi e può essere particolarmente utile per specifiche categorie di pazienti. La modalità di correzione della presbiopia va scelta in accordo con il proprio oculista tenendo conto di una serie di fattori quali:

  • età del paziente;
  • stile di vita del paziente;
  • aspettative del paziente (è responsabilità dell’oculista far sì che queste siano sempre il più realistiche possibile);
  • copresenza di difetti visivi: miopia, astigmatismo, ipermetropia.

Per fare un esempio, un paziente già in età matura potrebbe decidere – in accordo con il suo oculista – di optare per la sostituzione del cristallino, così da ovviare alla possibile imminente comparsa di una patologia tipica dell’età più avanzata, la cataratta. In linea generale, quando si sceglie di sottoporsi ad un intervento per la correzione definitiva della presbiopia, si andrà a cercare una soluzione che offra una buona visione senza occhiali sia da vicino che da lontano. 

Il trattamento laser monovisione

Per quanto riguarda il trattamento laser per la correzione permanente della presbiopia, una delle soluzioni più interessanti – ma non l’unica – prende il nome di monovisione. L’intervento è indicato soprattutto per chi è affetto anche da difetti visivi quali miopia, ipermetropia ed astigmatismo, perchè con la stessa operazione si corregge l’uno e l’altro. E’ un intervento che si basa sul concetto di occhio dominante.

Il concetto di occhio dominante

La logica che sta alla base dell’intervento laser monovisione è quella dell’occhio dominante. Poiché tutti abbiamo un occhio dominante più specializzato nella visione da lontano, l’intervento non farà altro che correggere il difetto visivo proprio di quest’occhio, mentre nell’altro occhio viene lasciata una lieve miopia. In questo modo il cervello compenserà il difetto visivo andando a fondere le immagini che i due emisferi cerebrali percepiscono, restituendone una perfettamente nitida.

La Lasik presbiopica

Un’altra opzione interessante per ciò che concerne la correzione permanente della presbiopia con il laser prende il nome di Lasik presbiopica. Grazie al laser ad eccimeri, questo intervento consente di rimodellare la forma della cornea rendendola multifocale. Tra tutti gli interventi per la presbiopia, questo è probabilmente il meno usato.

Vuoi saperne di più?

Le opzioni per la correzione permanente della presbiopia, e con essa degli altri difetti visivi, non mancano. Un colloquio con l’oculista ed un approccio realistico e pragmatico alla propria situazione personale sono sicuramente un buon inizio per giungere alla scelta dell’opzione più idonea. Vuoi saperne di più? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

 

 

Il laser sottosoglia: innovazione e precisione al servizio dell’oftalmologia

Il laser sottosoglia (o micropulsato) è uno strumento ad altissimo contenuto tecnologico grazie al quale è possibile intervenire sulla retina in modo mirato ed efficace con un tocco leggero ed impercettibile. Chiamato anche laser sottosoglia, laser 2RT o laser giallo, esso lavora emettendo impulsi brevissimi, ideali per trattare una struttura delicata come la retina senza danneggiarla. Il laser micropulsato si presta al trattamento di diverse patologie retiniche, ed è privo di effetti collaterali. Cerchiamo di conoscerlo più da vicino.

Laser micropulsato o sottosoglia, che cos’è?

Il laser micropulsato si differenza dagli altri laser comunemente usati in oftalmologia perché genera impulsi sottosoglia, ovvero impulsi di luce brevissimi – dell’ordine dei miliardesimi di secondo – chiamati anche nanosecondi. L’impulso così prodotto può essere applicato al tessuto retinico in modo sicuro, e raggiunge risultati terapeutici diversi e superiori rispetto ai laser tradizionali, quando applicato negli appropriati casi clinici. Inoltre, il laser micropulsato non presenta particolari effetti secondari negativi e consente la preservazione delle strutture retiniche trattate in assenza di danni di natura termocoagulativa (cioè causati da un eventuale innalzamento della temperatura, tipico di altri laser).

Come agisce il laser sottosoglia?

Il laser sottosoglia 2rt agisce in modo selettivo su alcune cellule dell’epitelio pigmentato retinico. La radiazione luminosa viene assorbita esclusivamente da alcune cellule, i melanosomi, chiamate in questo caso cellule bersaglio, che muoiono dopo esserne state colpite. Le cellule adiacenti a quelle che muoiono, migrano andando ad occupare lo spazio rimasto libero e, grazie ad un processo chiamato “signaling”, proliferano. Alla fine di questo processo, l’epitelio pigmentato appare “ringiovanito”, mentre i fotorecettori e la coroide non presentano alcun danno. E quindi si ottiene un effetto terapeutico positivo e, grazie agli impulsi brevissimi, si riesce ad evitare il danno tissutale di natura termica. 

Per chi è indicato il trattamento con laser sottosoglia?

Il laser micropulsato trova applicazione nel trattamento della degenerazione maculare senile di tipo secco, soprattutto quando la patologia si trova nella fase iniziale o intermedia e quando vi sono delle drusen, ovvero degli accumuli di materiale lipidico al di sotto della retina. Altre patologie oculari che si possono trattare con esiti incoraggianti grazie al laser sottosoglia, sono l’edema maculare, la corioretinopatia sierosa centrale, il distacco dell’epitelio pigmentato e, in casi molto selezionati, il glaucoma ad angolo aperto.

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Per conoscere più da vicino le possibilità di applicazione del laser sottosoglia e per prenotare una visita oculistica specialistica, chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Come correggere l’astigmatismo

L’astigmatismo è un difetto visivo che porta con sé una generale difficoltà visiva sia per quanto riguarda la visione da lontano, sia per quanto riguarda quella da vicino. La messa a fuoco si rivela spesso difficoltosa, e gli oggetti tendono ad avere contorni non sempre ben definiti. Per fortuna, al pari degli altri difetti visivi come la miopia, l’ipermetropia e incluso la presbiopia, anche l’astigmatismo si può correggere. Vediamo in che modo.

Che cos’è l’astigmatismo e da cosa è causato

L’astigmatismo è causato da un’imperfezione della curvatura della cornea, che invece di essere perfettamente sferica, assume una forma lievemente ovoidale. Un grado seppur lieve di astigmatismo è comune un po’ a tutti ma, grazie al naturale ed istintivo meccanismo di compensazione del nostro apparato visivo, riusciamo comunque a riportare il fuoco nella giusta posizione e a vedere correttamente tanto gli oggetti vicini quanto quelli più distanti. Quando invece l’astigmatismo si fa più marcato, non solo chi ne soffre se ne accorge, ma è anche necessario effettuare un qualche tipo di correzione.

La correzione dell’astigmatismo

Correzione temporanea dell’astigmatismo

L’astigmatismo si può correggere in modo temporaneo oppure definitivo. La correzione temporanea dell’astigmatismo prevede l’uso di lenti a contatto oppure di occhiali da vista. Nel caso di lenti a contatto, si parla di lenti toriche, che hanno una curvatura pensata per correggere diversi tipi di astigmatismo. Nel caso degli occhiali da vista, le lenti saranno progettate in modo da esercitare una deviazione dei raggi luminosi capace di ovviare il problema dell’imperfetta curvatura corneale. In entrambi i casi, è importante aver cura tanto della propria igiene oculare, quanto della protesi che si sceglie di usare.

Correzione definitiva dell’astigmatismo

L’astigmatismo si può correggere in modo definitivo. L’intervento per la correzione definitiva dell’astigmatismo si esegue con la tecnica chiamata Femto-Lasik ed è consigliato a chi soffre di astigmatismo lieve, medio o anche marcato, oppure in abbinamento con altri difetti visivi. Per eseguire l’intervento di correzione definitiva dell’astigmatismo (e di altri eventuali difetti visivi concomitanti), il chirurgo oculista si avvale di due strumenti di ultima generazione, altamente tecnologici, particolarmente sicuri e notevolmente precisi: il laser a femtosecondi ed il laser ad eccimeri.

L’abbinamento di questi due strumenti con la perizia e la competenza di uno specialista di grande esperienza rappresentano senza ombra di dubbio la chiave di volta per la buona riuscita dell’intervento.

In cosa consiste l’intervento con tecnica Femto-Lasik

La procedura Femto-Lasik consiste nell’apertura di una sorta di “finestrella” sull’epitelio corneale attraverso la quale si accede alla parte sottostante di cornea che necessita di essere operata. Il laser ad eccimeri lavora all’interno della cornea, mentre il laser a femtosecondi ha il compito di sostituirsi al bisturi favorendo l’accesso alla zona da operare in modo preciso, pulito, indolore e altamente sicuro. Al termine dell’intervento, la “finestrella” viene riposizionata nella sua collocazione originale, senza bisogno di alcun punto di sutura né di alcun bendaggio.

Vantaggi dell’intervento con tecnica Femto-Lasik

La tecnica Femto-Lasik presenta una lunga ed interessante lista di vantaggi di indole tanto obiettiva quanto soggettiva. Eccone alcuni:

  • Durata: si esegue in regime ambulatoriale ed ha una durata di pochi minuti;
  • Affidabilità: è un intervento particolarmente sicuro e ad altissima precisione, grazie all’uso del laser a femtosecondi;
  • Nessun dolore: è un intervento indolore, poche gocce di collirio anestetico sono sufficienti per affrontarlo serenamente e senza provare alcun dolore;
  • Rischi ridotti al minimo: i rischi intraoperatori e le complicanze post operatorie sono ridotte al minimo, anche in virtù della “gentilezza” e dell’elevato livello di igiene garantito dagli strumenti laser;
  • Niente lame: l’intervento non prevede l’uso di lame o bisturi, di conseguenza al paziente non vengono applicati punti di sutura;
  • Recupero veloce: il recupero post operatorio è più veloce rispetto ad altre tecniche chirurgiche;
  • Senso di libertà: il paziente si sente finalmente libero di vedere bene senza l’incombenza di dover indossare o portare ovunque con sé occhiali da vista o lenti a contatto;
  • Maggiore autostima: il paziente si sente maggiormente a suo agio nei rapporti interpersonali, lavorativi, sociali e nel praticare le sue attività preferite, come per esempio lo sport.

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Per conoscere più da vicino l’intervento per la correzione dei difetti visivi con tecnica Femto-Lasik, chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

 

Fosfeni, cosa sono e quando è bene preoccuparsi

Il nome fosfene deriva dall’unione dei due termini greci “phos” (luce) e “phainein” (mostrare): come ci indica l’etimologia, si tratta di bagliori, scintillii o lampi di luce che appaiono nel campo visivo. A differenza delle cosiddette “mosche volanti”, piccole macchioline fluttuanti abbastanza comuni e del tutto innocue, i fosfeni invece possono essere il campanello d’allarme di qualcosa che non va come dovrebbe. Cerchiamo di fare un pò di chiarezza sull’argomento. 

I fosfeni: ecco quali sono le cause

Eventi traumatici o patologie oculari

I fosfeni sono generalmente la conseguenza di alterazioni della retina o del vitreo. Il distacco del vitreo dalla retina, un foro retinico, un distacco di retina o una retinopatia diabetica sono alcune tra le cause più comuni di questo fenomeno. Se un foro retinico o un distacco di retina possono essere causati da un evento traumatico, per quanto riguarda il distacco del corpo vitreo, questo invece può comparire spontaneamente nella seconda o terza età, essere conseguenza di una miopia più o meno forte, di un intervento di cataratta o di altre patologie oculari. Il distacco del vitreo non rappresenta di per sè un evento preoccupante, salvo che sia accompagnato appunto da fosfeni, in tal caso una buona visita può tranquillizzare.

Altri casi in cui si manifestano i fosfeni

Non sempre i fosfeni dovuti a patologie oculari. Talvolta, può capitare di vedere bagliori luminosi prima di una cefalea, oppure quando ci si porta da una posizione supina ad una eretta.

Cosa fare in presenza di fosfeni

Se vi capita di vedere nel campo visivo scintillii, bagliori o flash luminosi, non dovete allarmarvi, ma nemmeno ignorarli. Il consiglio è quello di prenotare in tempi brevi una visita oculistica: sarà lo specialista a visitare accuratamente i vostri occhi con particolare riferimento al fondo oculare ed a stabilire se sia necessario o meno eseguire un trattamento specifico.

Come si curano i fosfeni?

Se la causa dei fosfeni è una patologia oculare, la soluzione consiste nel trattare opportunamente la patologia. Patologie come le rotture retiniche si possono curare oggi con un laser, noto comunemente come laser argon, con il quale si riesce a “fissare” la retina attorno alle aree danneggiate o malate. Se la causa è una patologia come la retinopatia diabetica, naturalmente il paziente dovrà anche consultare il suo diabetologo e curare la patologia che vi è a monte ed affidarsi all’oculista per le cure specifiche all’occhio. Nel caso di fosfeni causati da cefalee, la terapia potrà essere invece farmacologica, in tal caso d’aiuto può essere il neurologo.

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Maculopatia diabetica, è allarme

Il diabete è una patologia in forte crescita a livello globale, le cui conseguenze si riflettono negativamente sulla salute dell’intera popolazione mondiale, in termini di qualità di vita individuale, ma anche, più in generale, a livello sociale ed economico. Alla luce della portata di questo fenomeno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il Programma Diabete, con l’obiettivo di ridurre al minimo le complicazioni causate dalla patologia e migliorare la qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti. Le parole d’ordine? Informare, sensibilizzare, prevenire. Non dimentichiamo che attorno al diabete “gravitano” una serie di patologie spesso poco conosciute, ma dalle conseguenze piuttosto gravi per chi ne è affetto. La maculopatia diabetica è una di queste. 

Il diabete, questo sconosciuto

Una recente indagine demoscopica condotta sulla conoscenza del diabete e delle sue possibili conseguenze ha evidenziato come gli italiani siano poco informati sulle caratteristiche e sulle conseguenze della patologia, anche laddove ne siano affetti. Ad aggravare il quadro, vale la pena di sottolineare che la maggior parte dei soggetti diabetici sono affetti da diabete di tipo II, ovvero da quella “variante” della patologia direttamente connessa ad uno stile di vita troppo sedentario e basato su abitudini alimentari sbagliate. Va da sé che informare, prevenire ed organizzare screening ed incontri informativi sul territorio sia fondamentale non solo per sensibilizzare la popolazione sul diabete, ma anche sulle patologie che esso può innescare.

La maculopatia diabetica, una (pericolosa) conseguenza del diabete

Che cos’è la maculopatia diabetica

La maculopatia diabetica è una patologia oculare particolarmente grave ed insidiosa legata a doppio filo al diabete, sia esso di tipo I che di tipo II. Uno dei sintomi del diabete è una generale debolezza delle pareti dei vasi sanguigni, in particolare a livello di microcircolo. A livello oculare, questa debolezza si traduce in un insufficiente apporto di sangue ai vasi sanguigni presenti nella macula e nel rilascio di un eccesso di liquidi.

Perchè la maculopatia diabetica è pericolosa e come evitare che lo sia

L’edema maculare è pericoloso perché può danneggiare in modo grave ed irreversibile la capacità visiva del paziente, specie se non diagnosticato e non trattato in tempo. Non dimentichiamo che la maculopatia diabetica rappresenta una delle maggiori cause di cecità al mondo. Informarsi, leggere, avere curiosità verso il mondo che ci circonda e verso le patologie che ci interessano direttamente, adottare stili di vita dinamici, positivi e salutari è fondamentale per evitare di andare incontro a patologie potenzialmente invalidanti o per intervenire quanto prima laddove esse si manifestino.

Esistono i trattamenti per la maculopatia diabetica?

Oggi la maculopatia diabetica si può affrontare con diverse soluzioni terapeutiche:

  • le iniezioni intravitreali anti-VEGF;
  • un dispositivo intravitreale a rilascio di un farmaco cortisonico;
  • altri trattamenti laser.

Queste soluzioni hanno lo scopo di riassorbire l’edema, ma non di riparare ad eventuali danni ai fotorecettori. Ecco perché è fondamentale fare informazione ed intervenire con tempismo, specie in un’ottica di generale miglioramento della qualità di vita del paziente, soprattutto se questo è ancora molto giovane.

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Intervento di cataratta: Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Lucio Buratto parla di chirurgia refrattiva al TG5

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico, parlerà insieme a Luciano Onder di cataratta e dell’intervento di sostituzione del cristallino opacizzato da questa patologia. L’appuntamento è per Mercoledì 23 gennaio durante il Tg5 delle 13, e Giovedì 24 gennaio durante il TG5 delle 8 del mattino.

Ci vediamo su Canale 5!

Presbiopia: Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Presbiopia: Lucio Buratto ne parla al TG5

Il direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il Dott. Lucio Buratto, sarà ospite di Luciano Onder nella rubrica TG5 Salute. Questa volta l’argomento trattato sarà la presbiopia: dalla diagnosi alle diverse modalità di trattamento.

L’appuntamento è per Mercoledì 9 Gennaio durante il Tg5 delle 13, e Giovedì 10 Gennaio durante il TG5 delle 8 del mattino.

Ci vediamo su Canale 5!