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Correzione dei difetti visivi: intervento e post operatorio

Laura Sacchi, chirurgo oculista del Centro Ambrosiano Oftalmico, intervistata da Monica Stefinlogo per Radio Lombardia racconta come funzionano gli interventi di correzione dei difetti visivi e come vivere la fase del post operatorio in serenità.

A Mattino Lombardia parliamo di un tema molto importante, e lo facciamo subito con la dottoressa Laura Sacchi, medico chirurgo oculista presso CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico.
Dottoressa Sacchi, buongiorno! Benvenuta a Mattino Lombardia.

Buongiorno a voi e grazie del cortese invito.

Oggi parliamo di chirurgia refrattiva, in particolare del post-operatorio e dei risultati dopo l’intervento.
Vuole ricordare brevemente che cos’è la chirurgia refrattiva e come si svolge l’intervento? È doloroso oppure è un intervento che si può affrontare a cuor leggero?

Certamente. La chirurgia refrattiva comprende tutte le tecnologie che abbiamo a disposizione per correggere i difetti refrattivi di una persona. Per difetti refrattivi intendiamo miopia, astigmatismo e ipermetropia.
Esistono diverse tecniche chirurgiche che consentono al paziente di togliere definitivamente gli occhiali. Principalmente, per la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia utilizziamo tecnologie laser.
Le tecniche più comuni sono due: la PRK e la LASIK, utilizzando termini scientifici.
Abbiamo anche la possibilità di inserire una lente artificiale all’interno dell’occhio, molto simile alla lente a contatto, per correggere il difetto visivo in modo definitivo.

La scelta della tecnica dipende dal difetto refrattivo di partenza del paziente: non tutti i difetti si possono correggere con il laser e non tutti si possono correggere con la lente.

Laura Sacchi - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Come si svolge l’intervento e quanto tempo si resta in clinica?

L’intervento è molto rapido, soprattutto rispetto ai tempi chirurgici a cui siamo abituati. La permanenza del paziente in sala operatoria dura circa un quarto d’ora.

Nel caso del laser, il paziente viene preparato e trattato prima in un occhio e subito dopo nell’altro.
Una volta terminato l’intervento, viene accompagnato in una stanza dedicata e, dopo circa mezz’ora, viene effettuato il controllo post-operatorio e il paziente può essere dimesso.

Quindi è velocissimo!

Sì, è velocissimo.

Ed è doloroso o indolore?

Fortunatamente oggi, nel 2025, abbiamo ottimi anestetici locali! Utilizziamo un collirio anestetico che elimina completamente il dolore.

Una piccola precisazione: nel caso dell’intervento con impianto della lente, i due occhi non vengono operati contemporaneamente. Si opera un occhio in un giorno e l’altro occhio il giorno successivo.
Anche in questo caso la permanenza in sala operatoria è di circa un quarto d’ora, con mezz’ora di osservazione post-operatoria prima della dimissione.

Quali sono i tempi di recupero visivo? E ci possono essere complicazioni? Quali sono le più comuni?

I tempi di recupero visivo sono molto rapidi.
Dopo un intervento laser, già dal giorno successivo – massimo entro 24-48 ore – il paziente può riprendere tutte le attività quotidiane che svolgeva prima. Anche nel caso della lente, la qualità visiva migliora già il giorno dopo l’intervento.

Noi consideriamo concluso il decorso post-operatorio in un periodo di circa 3-4 settimane.
Durante questo periodo, il paziente torna a leggere, scrivere, andare in ufficio, utilizzare il computer e guidare senza alcun problema.

L’unica precauzione che chiediamo è quella di prendersi qualche giorno di tranquillità, diciamo 4-5 giorni, per affrontare con calma le attività quotidiane e concedersi qualche pausa. Questo è particolarmente importante perché oggi abbiamo ritmi di vita molto frenetici.

Ecco, proprio questo volevo chiederle: c’è qualcosa che non si può fare nei giorni successivi all’intervento?

Sì, principalmente chiediamo solo di “stare un po’ tranquillini”, come dice lei.
Riprendere la vita normale, ma con un po’ di attenzione e con la consapevolezza di prendersi qualche giorno di calma.

Il difetto visivo può tornare nel tempo oppure no?

Se è stata eseguita una buona visita pre-chirurgica, con uno studio approfondito e chiaro delle caratteristiche dell’occhio, il difetto visivo corretto è stabile per tutta la vita.
A meno che non ci siano condizioni patologiche, come una miopia molto elevata, la correzione dura nel tempo.
Ovviamente, con l’avanzare dell’età possono comparire altri problemi fisiologici, come la cataratta, ma il difetto corretto con la chirurgia refrattiva rimane risolto.

Quando arriva la cataratta, in un paziente che ha già fatto un intervento di chirurgia refrattiva, come si procede?

L’intervento di cataratta è lo stesso per tutti, anche per chi si è già sottoposto a chirurgia refrattiva.
Oggi abbiamo software molto avanzati che ci permettono di calcolare in modo preciso la lente da impiantare al posto della cataratta, anche in chi ha già fatto un intervento laser.

Nel caso dei pazienti che hanno avuto un impianto di lente intraoculare (IOL fachica) prima della cataratta, c’è solo un tempo chirurgico in più: bisogna rimuovere la lente e poi procedere subito con l’intervento di cataratta nella stessa seduta.

Comunque mi sembra tutto molto veloce lo stesso.
Io la ringrazio tantissimo, dottoressa Laura.

Grazie a voi per l’invito!

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Chirurgia refrattiva: sei un buon candidato?

Sergio Belloni, chirurgo oculista del Centro Ambrosiano Oftalmico, spiega a Radio Lombardia in cosa consiste la chirurgia refrattiva per la correzione dei difetti visivi.

Buongiorno dottor Belloni. Parliamo di chirurgia refrattiva: dobbiamo capire bene di cosa si tratta e se siamo dei buoni candidati. Intanto, spieghiamo bene che cos’è e quali difetti visivi può correggere.

La chirurgia refrattiva è quella che permette di risolvere i nostri problemi della vista, cioè i cosiddetti problemi refrattivi, essenzialmente togliendo l’occhiale. I difetti più comuni sono miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.
Pensate che in Italia circa 20 milioni di persone sono affette da uno di questi difetti di refrazione.

Nella maggior parte dei casi, questi difetti sono ben correggibili con una protesi esterna, cioè con un paio di occhiali o di lenti a contatto. Tuttavia, in parecchi casi, il difetto può condizionare la vita lavorativa, professionale, sportiva, affettiva e sociale, al punto da richiedere soluzioni più complete e definitive.
Ecco che la chirurgia refrattiva consente al paziente di togliere gli occhiali e liberarsi dalla “schiavitù” degli occhiali o delle lenti a contatto.

…E io ne so qualcosa! Dott. Belloni, quali sono però i criteri per cui una persona non è un buon candidato?

Innanzitutto, l’idoneità all’intervento deve essere accertata da un medico oculista esperto in chirurgia refrattiva, dopo un’accurata visita oculistica che comprenda tutti gli esami necessari per una completa valutazione dell’occhio.

L’intervento è consigliato a chi è affetto, ad esempio, da miopia o astigmatismo lieve, medio o forte e non tollera o non vuole portare occhiali o lenti a contatto, e necessita di una buona visione per ragioni lavorative, sociali, affettive, sportive o per la vita quotidiana in generale.

L’intervento è consigliato anche quando il difetto interessa un solo occhio, mentre l’altro è normale, oppure quando c’è una significativa differenza tra i difetti dei due occhi: in questi casi l’operazione è utile per eliminare o ridurre lo scompenso visivo causato dalla differenza.

La correzione laser è fortemente consigliata anche quando le lenti a contatto non sono più tollerate o quando cominciano a dare fastidio.

Tenga presente che anche chi si approccia a questo tipo di chirurgia può avere necessità particolari, per esempio chi lavora in ambienti polverosi dove non può utilizzare occhiali o lenti a contatto, o chi opera in ambienti con vapori chimici.
Oppure ci sono persone che non possono partecipare ai concorsi pubblici per motivi visivi, ad esempio nei bandi per polizia, guardia forestale, accademia navale… poi ci sono anche ragioni sportive: immaginate un giocatore di basket o uno sciatore con gli occhiali.

Ci sono anche motivi estetici: modelli, modelle, musicisti, cantanti, persone dello spettacolo…
E poi ovviamente ci sono le persone con intolleranza alle lenti a contatto, magari per scarsità di lacrime o per fastidio meccanico dovuto a lenti spesse e occhiali pesanti.

Non dimentichiamo poi le ragioni psicologiche: quando l’occhiale o la lente a contatto è vissuto come un handicap, la chirurgia refrattiva può essere molto utile. Ad esempio, quando l’occhiale causa introversione o insicurezza.

Sergio Belloni - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Quanto è importante la stabilità della prescrizione visiva prima dell’intervento? Come ci si prepara e quali sono gli esami da fare?

La stabilità del difetto visivo è fondamentale. Io devo operare quando sono sicuro che il difetto sia stabile. Se non è stabile, rischio di fare un intervento e poi l’occhio potrebbe peggiorare, ripresentando la miopia.

Ad esempio, una miopia che progredisce negli anni non può essere operata se non è stabile. Nei giovani bisogna aspettare che raggiungano la maturità fisica, l’età giusta, affinché il difetto sia stabile e l’intervento possa essere eseguito con tranquillità.

Fino a che età ci si può operare?

In realtà non ci sono limiti di età: ogni età ha la sua chirurgia. Nei giovani prevale la chirurgia refrattiva fatta con il laser per miopie lievi o medie. Se la miopia è più forte, si possono eseguire altri interventi, come l’inserimento di una lente speciale all’interno dell’occhio, che corregge anche miopie elevate.

Gli interventi principali sono quattro o cinque. Abbiamo la PRK e la LASIK, che sono interventi con chirurgia laser.
La PRK sfrutta il laser ad eccimeri, una luce ultravioletta che scolpisce la superficie della cornea fino a una certa profondità ed estensione per appiattirla e correggere la miopia. È una tecnica semplice, rapida, eseguibile in ambulatorio con anestesia topica, cioè con gocce.

L’altro intervento, il più utilizzato oggi, è la LASIK. Si esegue il trattamento laser all’interno della cornea, non più sulla superficie come nella PRK. L’incisione è lamellare, fatta con il laser a femtosecondi.
Anche questa operazione viene eseguita in anestesia topica, in ambulatorio, è completamente indolore e permette di riprendere l’attività lavorativa già dal giorno successivo.

E quanto tempo prima bisogna togliere le lenti a contatto?

È molto importante toglierle per tempo. La chirurgia refrattiva si esegue essenzialmente sulla superficie della cornea, che è una struttura morbida. Chi porta le lenti a contatto per molte ore al giorno altera la conformazione della cornea e questo modifica i parametri che io devo misurare per fare una chirurgia precisa.
Quindi, le lenti a contatto vanno tolte almeno 3-4 settimane prima dell’intervento per garantire un lavoro accurato.

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Perché scegliere di sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva

La scienza medica si sforza di progredire in ogni ambito per offrire alle persone soluzioni e trattamenti per migliorane salute, benessere e qualità di vita. E allora, se già questo non è un ottimo motivo per avvicinarsi al mondo della chirurgia refrattiva, conosciamone di seguito altri.

I risultati della chirurgia refrattiva sono durevoli nel tempo

La chirurgia refrattiva può correggere i difetti visivi in modo permanente.

E’ un ottimo investimento

Gli occhiali da vista e le lenti a contatto sono investimenti continuativi e periodici. Cambiare tipologia di lenti in funzione della progressione del difetto visivo, o acquistare periodicamente nuove montature per stare al passo con le tendenze del momento, implica il dover metter mano di frequente al portafogli. Al contrario, e alla luce di quanto già affermato nel paragrafo precedente, l’intervento è un investimento vantaggioso. Infine, si consideri che anche le migliori cliniche d’eccellenza, come il Centro Ambrosiano Oftalmico, sono convenzionate con fondi e assicurazioni sanitarie.

La chirurgia refrattiva corregge difetti visivi di qualunque entità

Si tende spesso a pensare che per poche diottrie non valga la pena di correggere il difetto visivo tramite la chirurgia. O che, al contrario, per difetti visivi molto gravi, come una miopia elevata, non vi sia nulla da fare. Molto spesso non si prende in considerazione l’idea di sottoporsi ad un determinato intervento solo perché non se ne conoscono le potenzialità e, in generale, per scarsa informazione. Le tecniche di chirurgia refrattiva sono alla portata di qualunque tipologia di difetto visivo, dal più lieve sino al più marcato.

Le techiche di chirurgia refrattiva sono tutte sicure per l’occhio

Un’altra ragione per la quale spesso si decide di soprassedere rispetto all’idea di avvicinarsi alla refrattiva, è la paura. Paura e diffidenza nei confronti della medicina, della chirurgia e, di nuovo, verso ciò che in fondo non si conosce. Una visita oculistica specialistica approfondita presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è anche occasione per prendersi tutto il tempo necessario per dialogare con i nostri chirurghi esperti e per rivolgere loro tutte le domande che si desidera. In generale, ad ogni modo, conviene sapere che tutte le tecniche per la correzione dei difetti visivi sono sicure, praticabili senza timore e pressoché prive di rischi e controindicazioni, salvo rari casi.

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Chirurgia refrattiva con o senza laser, tutte le soluzioni

chirurgia refrattiva - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il panorama della chirurgia refrattiva è talmente vasto che si corre il rischio di fare confusione e di non sapere quale possa essere la tecnica più idonea per le proprie esigenze. Diamo dunque qualche indicazione di massima suddividendo l’argomento in due macro categorie: la chirurgia refrattiva con laser, e la chirurgia refrattiva senza laser. Fermo restando che il parere medico ricevuto durante la visita oculistica specialistica è l’unica indicazione corretta relativamente alla tecnica eligibile per ciascuna casistica individuale.

Chirurgia refrattiva con laser

Le tecniche di correzione dei difetti visivi con gli strumenti laser sono diverse ed hanno come protagonisti differenti tipologie di laser. Per semplificare, conviene sapere che le due tecniche oggi maggiormente in uso prendono il nome di PRK e LASIK. Conosciamole meglio.

Chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri: la fotocheratectomia refrattiva o PRK

Una delle tecniche maggiormente utilizzate per la correzione permanente dei difetti visivi prende il nome di PRK. Il protagonista è un laser che lavora per ablazione: il laser ad eccimeri. Dopo aver rimosso l’epitelio corneale, il chirurgo si avvale del laser ad eccimeri per rimodellare la cornea e correggerne la curvatura in accordo con le esigenze visive specifiche del paziente.

Per il recupero post operatorio è necessario qualche giorno di pazienza. Tuttavia questa tecnica, in uso ormai da diversi anni, consente di correggere efficacemente tutti i difetti visivi purché stabili e di entità lieve o media.

Correzione dei difetti visivi con tecnica LASIK

La tecnica LASIK consente di ottenere il medesimo risultato di correzione dei difetti visivi lievi o medi, ma in modo leggermente differente. Anziché rimuovere l’epitelio corneale, questo viene sollevato tramite l’apertura di una sorta di finestrella (flap). Si procede poi al rimodellamento corneale sempre con l’ausilio del laser ad eccimeri. Al termine di questa fase, la finestrella è riposizionata nella sua sede.

Intervento laser occhi con tecnica FemtoLASIK

Una terza tecnica per la correzione permanente dei difetti visivi da lievi a medi prende il nome di FemtoLASIK ed è una sorta di upgrade della precedente. Per l’esecuzione dell’intervento – che avviene come sempre esclusivamente sulla cornea – entra in gioco un secondo strumento laser: il laser a femtosecondi. Si tratta di un laser di ultima generazione, altamente preciso, performante e capace di apportare innumerevoli vantaggi all’intera procedura ed al benessere oculare del paziente.

Nella FemtoLASIK la finestrella o flap è aperta non più da strumenti taglienti o meccanici, ma dall’azione del laser a femtosecondi. Che, di fatto, si sostituisce a un bisturi. Il suo movimento sulla cornea, la forma e lo spessore del flap sono tutti elementi programmabili a monte dell’intervento. La sua azione è particolarmente gentile: molto meno stressante per le strutture oculari rispetto alle tecniche tradizionali. Di conseguenza, anche il recupero post operatorio è più veloce e privo di fastidi.

Il laser a femtosecondi è disponibile in poche strutture sanitarie d’eccellenza sul territorio. Si tenga presente che questi strumenti altamente sofisticati devono sempre essere gestiti ed utilizzati da chirurghi di ampia e comprovata esperienza. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile sottoporsi alla correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK con la certezza di ricevere il trattamento da chirurghi altamente preparati e competenti.

Chirurgia refrattiva senza laser

La chirurgia refrattiva senza laser si applica a 3 macrocategorie di pazienti:

  • i non idonei alle tecniche laser eseguite sulla cornea: perché la cornea è troppo sottile, disomogenea o altro…
  • chi presenti difetti visivi elevati
  • coloro i quali sono in età adulta o matura e sono affetti da cataratta

Scopriamo di seguito le tecniche di correzione dei difetti visivi per questo tipo di esigenze.

Correzione dei difetti visivi con lenti fachiche ICL

Le lenti fachiche sono minuscole lentine, morbidissime, biocompatibili e invisibili, perfette per correggere i difetti visivi di qualunque entità (anche elevata), senza dover intervenire sulla cornea. Si impiantano tramite un breve intervento mini invasivo subito dietro l’iride. Possono essere dotate del potere diottrico necessario al paziente e sono removibili in qualunque momento. Sono, infine, dotate di filtro UV.

Intervento di sostituzione del cristallino con impianto di lenti intraoculari

L’intervento di sostituzione del cristallino con una lente intraoculare è l’ultimo esempio che portiamo per quanto riguarda la chirurgia refrattiva senza laser. E’ l’ideale per chi soffre di difetti visivi di qualunque entità, anche in combinazione tra di loro. Consente di prevenire l’insorgenza della cataratta nel paziente già in età adulta o matura, o di eliminarla qualora questa si sia già presentata.

Il panorama delle lenti intraoculari oggi è molto vasto: nel complesso, si tratta di lenti moderne, realizzate in materiali altamente biocompatibili e destinate a durare per tutta la vita del paziente. Altamente risolutive, consentono di correggere difetti visivi anche molto diversi tra di loro. Menzioniamo in particolare le lenti EDOF (acronimo di Extended Depth of Focus), pensate per restituire un grande senso di libertà e di indipendenza dagli occhiali, con un ripristino di una capacità visiva ottimale dai 40 cm di distanza sino all’infinito.

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Laser per miopia: quando si è idonei?

laser per miopia - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’idea di sottoporsi all’intervento laser per la correzione della miopia è piuttosto comune in chi è stanco di essere vincolato all’uso costante e quotidiano di occhiali o lenti a contatto. E nonostante l’intervento sia davvero molto interessante e risolutivo per una vasta gamma di esigenze, non sempre è possibile eseguirlo. Una visita oculistica completa per stabilire e confermare l’idoneità all’intervento è sempre il punto di partenza imprescindibile. Ma facciamo un passo indietro, e diamo qualche indicazione di massima in merito all’idoneità o meno alla chirurgia refrattiva con soli strumenti laser.

Come si stabilisce l’idoneità all’intervento laser per miopia

Per avere l’idoneità alla chirurgia laser è necessario:

  • avere un difetto visivo di entità da lieve a media
  • avere una cornea con curvatura regolare e spessore adeguato (per verificare le caratteristiche della cornea si eseguono degli esami specifici chiamati topografia corneale e pachimetria)
  • non essere affetti da patologie oculari (l’apparato visivo deve essere sano)
  • avere un difetto visivo stabile
  • non essere immunodepressi
  • non essere affetti da patologie che interessano i tessuti connettivi
  • se in gravidanza o allattamento, si consiglia di rimandare

Cosa succede se il difetto visivo è di entità troppo forte? E se la cornea è troppo sottile o disomogenea? O se ho già un principio di cataratta?

Come detto in apertura, non tutti sono idonei all’intervento laser per miopia. Ciò non significa che per chi non è idoneo non vi sia nulla da fare, anzi. L’aspetto interessante della chirurgia refrattiva è che offre una gamma di possibilità risolutive per diverse casistiche ed esigenze. Dalle lenti fachiche ICL, ai cristallini artificiali, sino alla combinazione di tecniche laser e tecniche chirurgiche, le opzioni non mancano. Anche per chi soffre di miopia forte, è affetto da cataratta o ha una cornea che non si presta all’intervento laser.

Durante la visita oculistica si stabilisce l’idoneità al laser per miopia

La visita specialistica per la chirurgia refrattiva, come eseguita presso i centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, è particolarmente accurata e scrupolosa. Include una serie di esami come i già citati topografia corneale e pachimetria, ma anche l’osservazione del fondo oculare, e l’esame della rifrazione, che consente di stabilire con precisione l’entità del difetto dopo aver dilatato le pupille con qualche goccia di atropina.

Completano la visita il controllo della pressione oculare e la biomicroscopia del segmento anteriore. E, naturalmente, un colloquio tra medico e paziente, fondamentale per chiarire dubbi, definire aspettative ancorate al reale, ma anche per stabilire un buon dialogo ed una buona empatia tra l’uno e l’altro.

I miei occhi sono idonei: e ora?

Dopo aver stabilito l’idoneità all’intervento, lo specialista consiglierà la tecnica migliore per le esigenze specifiche del paziente. Le tecniche maggiormente in uso sono oggi la PRK e la LASIK. Due approcci differenti per ottenere il medesimo risultato plasmando adeguatamente la cornea e riportando il punto di fuoco ove necessario per ripristinare una capacità visiva ottimale.

Ma la vera “marcia in più” ce l’ha l’intervento detto di Femto-LASIK. Nel corso di questo intervento, si utilizzano due strumenti laser particolarmente efficaci e performanti: il laser a femtosecondi e il laser ad eccimeri. Il primo permette al chirurgo di fare a meno di strumenti taglienti e di eseguire l’intervento con un elevatissimo livello di programmabilità e di controllabilità. I risultati sono davvero interessanti: oltre a correggere la miopia, l’intervento di chirurgia laser femto-LASIK offre un minimo stress per il paziente e per le strutture oculari, ed un velocissimo recupero post operatorio.


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Togliere gli occhiali: una panoramica degli interventi possibili

Togliere gli occhiali potrebbe sembrare un sogno impossibile da realizzare per vari motivi: perché si teme la chirurgia, per i costi da affrontare, o semplicemente perché si pensa che il proprio problema visivo non abbia soluzione. Al contrario, basta informarsi un po’ per scoprire quanto sia vasto e straordinariamente risolutivo il panorama della chirurgia refrattiva. E allora scopriamo insieme quali sono le opzioni disponibili.

Cosa si intende per chirurgia refrattiva

Con il termine di chirurgia refrattiva si intende una gamma di interventi per correggere in modo permanente i difetti visivi. I difetti visivi sono la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia. Oggi si annovera tra questi difetti anche la presbiopia. Questi interventi si eseguono con modalità e techiche differenti. Quel che è interessante è che – salvo rarissime eccezioni – non c’è difetto visivo che non possa trovare soluzione permanente e soddisfacente.

Sì, ma quanto mi costerà togliere gli occhiali?

Nel momento in cui si prende in considerazione l’idea di intraprendere un percorso in direzione della chirurgia refrattiva, gli aspetti da valutare sono innumerevoli. Anche quelli che riguardano il budget familiare hanno giustamente il loro peso. Si consideri – tuttavia – che il denaro speso nell’arco di tutta una vita in lenti e montature, è generalmente maggiore di quello investito in un buon intervento di chirurgia refrattiva.

Le opzioni disponibili

Vediamo ora quali sono le opzioni disponibili per chi desidera togliere gli occhiali e tornare a vedere come prima (se non ancora meglio).

Interventi laser sulla cornea

Esiste una gamma di interventi eseguiti sulla porzione anteriore dell’occhio, la cornea. I protagonisti sono i moderni strumenti laser, che nelle mani di specialisti esperti, possono regalare risultati decisamente eccellenti. Le tecniche più note sono la PRK e la FemtoLASIK. Quest’ultima, in particolare, consente di recuperare la capacità visiva perduta in pochi minuti senza bendaggi e senza punti di sutura, e di ritornare alle proprie attività quotidiane nell’arco di qualche giorno appena.

Per chi è indicata: per miopia, ipermetropia e astigmatismo anche in combinazione tra di loro, di entità lieve o media. Chi soffre di presbiopia può ugualmente accedere ad un intervento correttivo eseguito sulla cornea, molto simile alla LASIK. Riuscirà ugualmente a togliere gli occhiali.

Lenti fachiche

Le lenti fachiche sono la scelta d’elezione di chi non può sottoporsi all’intervento laser. Si impiantano subito dietro l’iride, con un intervento di breve durata e minimamente invasivo. Offrono il vantaggio di correggere anche i difetti di entità importante, di offrire una protezione anche dai raggi UV e di essere – in caso di necessità – removibili.

Per chi sono indicate: per chi soffre di difetti visivi importanti (come una miopia molto elevata, per esempio) o per chi non presenta una cornea sufficientemente spessa o omogenea per sottoporsi ad un intervento laser.

Cristallini artificiali

La terza opzione per chi desidera togliere gli occhiali è data dai cristallini artificiali o lenti intraoculari. Queste lenti si impiantano al posto del cristallino naturale quando questo è in via di opacizzazione o anche prima, prevenendo così l’insorgenza della cataratta. E’ di breve durata e consente di scegliere la lente intraoculare che maggiormente si addice alle proprie esigenze visive, ma anche di vita quotidiana (abitudini, hobby…)

Per chi sono indicati: per chi soffre di difetti visivi di entità media o importante, anche in combinazione tra di loro, e per chi è già in età adulta o matura. Come detto, consentono – al contempo – di prevenire o correggere l’opacizzazione del cristallino.

Altre opzioni e considerazioni utili per chi desidera togliere gli occhiali

Talvolta è possibile anche sottoporsi ad una combinazione di due tipologie di interventi (intervento laser + sostituzione del cristallino), oppure correggere i due occhi in modo differente l’uno dall’altro (sfruttando il concetto di occhio dominante, secondo il concetto della monovisione). Il panorama delle opzioni disponibili è ampio ed articolato e sta allo specialista individuare, proporre e consigliare la soluzione più mirata e risolutiva per le esigenze specifiche di ciascun paziente. Per questo motivo, il primo passo da compiere è proprio quello di sottoporsi ad una visita specialistica oculistica.

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Chiamaci oggi stesso per prenotare la tua visita oculistica specialistica e scoprire quale tipo di intervento può fare al caso tuo. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

No, il glaucoma non è un tumore

Una diagnosi di glaucoma non è qualcosa da prendere sottogamba. Abbiamo avuto modo di segnalare più volte sulle pagine di questo magazine che la patologia è spesso silente ed insidiosa. A tal punto da essere indicata anche come “il ladro silenzioso della vista”. Tuttavia, molto spesso la preoccupazione diventa allarmismo per via di un equivoco che possiamo definire di tipo linguistico. Non è infrequente, di fatto, che il suffisso -oma dia indicazione di una patologia tumorale. E’ così? Vale anche per il glaucoma? Facciamo chiarezza intorno a questo argomento.

Cos’è il glaucoma e perché si chiama così

Spieghiamo il glaucoma con semplicità

Il glaucoma è una patologia dell’occhio che si manifesta attraverso un aumento della pressione intraoculare. L’accumulo di umore acqueo all’interno dell’occhio esercita una pressione costante su tutte le strutture oculari sino ad arrivare al nervo ottico. A lungo andare, il nervo ottico ne risulta danneggiato e la funzione visiva ne è compromessa.

Ecco perché il glaucoma non è un tumore

Come si può comprendere da quanto appena scritto, non c’è alcuna crescita anomala di tessuti tumorali.

E allora perché si chiama così?

Capita spesso di sentir menzionare alcune patologie tumorali e di notare che queste presentano il suffisso “-oma”, proprio come accade per il glaucoma. E probabilmente l’equivoco che genera la paura o il dubbio che il glaucoma rientri in questa categoria di patologie ha proprio una base linguistica. Ebbene, il suffisso “-oma” deriva dal greco e significa, letteralmente, “gonfiore”.

Parola d’ordine, fiducia

Il consiglio generale è sempre quello di rivolgersi ad uno specialista con il quale instaurare un rapporto di fiducia, capace di eseguire diagnosi e terapie correttamente, ma al contempo di spiegarci chiaramente tutto ciò che è necessario conoscere rispetto al nostro stato di salute.

Tornando al glaucoma, anche se come detto non è un tumore, è comunque una patologia da non sottovalutare e da trattare con attenzione e costanza sul lungo periodo. Anche – e soprattutto – in assenza di sintomi. Oggi la scienza medica e l’oftalmologia ci offrono innumerevoli strade per la cura del glaucoma: sia di tipo farmacologico, che chirurgico. Molto interessante è la terapia con laser SLT, un trattamento innovativo in grado di offrire risultati tangibili sul fronte del controllo della pressione intraoculare.

Cos’è il laser SLT per glaucoma

Il laser SLT per glaucoma è uno strumento d’avanguardia in grado di colpire selettivamente solamente le porzioni di tessuto malato. Una tecnologia davvero preziosa al servizio dei pazienti affetti da glaucoma, che sottoponendosi a brevi sedute totalmente indolori, vedono ripristinati – con effetti durevoli nel tempo – valori corretti di pressione intraoculare.

Leggi anche: trattamento laser SLT per glaucoma: cos’è e a chi serve

Vuoi saperne di più?

Se desideri sottoporti ad un controllo della salute oculare o vuoi conoscere più da vicino il trattamento laser SLT per glaucoma, chiamaci. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Correzione laser dell’astigmatismo

L’astigmatismo è il difetto visivo che porta a vedere in modo impreciso a tutte le distanze. E’ causato da una curvatura anomala della cornea: una caratteristica che rende la messa a fuoco imprecisa e difficoltosa a più distanze. Oggi con uno intervento laser è possibile riportare la cornea ad una curvatura più sferica e ripristinare una capacità visiva ottimale a tutte le distanze. Il tutto in pochi minuti ed in maniera del tutto indolore. Scopriamo insieme come.

Due parole sull’astigmatismo

Come accennato in apertura, l’astigmatismo è quel difetto visivo che porta a vedere male un po’ a tutte le distanze. Questo è dovuto al fatto che la cornea non sempre ha una forma perfettamente sferica, ma può capitare che sia leggermente ovoidale. Di conseguenza, i raggi luminosi che penetrano nell’occhio non vanno a colpire in modo uniforme e preciso la retina, causando più difficoltà visive sul piano della messa a fuoco delle immagini a distanze differenti.

Quanto descritto si traduce, lato pratico, in una difficoltà visiva generalizzata e in un affaticamento visivo protratto nel tempo e più marcato specie nelle ore serali, quando sono maggiori i fenomeni di abbagliamento e visione di aloni in corrispondenza delle fonti luminose. Si consideri, inoltre, che l’astigmatismo può anche essere associato ad altri difetti visivi, come la miopia e l’ipermetropia.

Se non opportunamente corretto, l’astigmatismo può portare ad un affaticamento visivo correlato in particolar modo allo svolgimento di attività che prevedono uno sforzo costante e protratto nel tempo, come guidare, lavorare al computer, leggere. Oltre alla difficoltà nella messa a fuoco delle immagini, si manifestano anche altri sintomi, come cefalea, bruciore oculare, dolore oculare, iperlacrimazione.

Chi è astigmatico, peraltro, non può fare a meno degli occhiali ed è costretto ad indossarli tutto il giorno. Un disagio non da poco, che può pregiudicare il sereno svolgimento della vita quotidiana su più fronti (lavorativo, sociale, ma anche per chi pratica sport).

Come si corregge l’astigmatismo con il laser

Fortunatamente la moderna chirurgia oftalmica consente oggi di correggere l’astigmatismo di entità lieve, media o anche forte con una gamma di tecniche altamente risolutive, durevoli nel tempo e indolori. Tra queste figura la correzione laser, eseguita proprio sulla cornea.

L’intervento laser per la correzione dell’astigmatismo si esegue oggi con strumentazioni laser di ultima generazione. Gli strumenti laser in generale hanno rivoluzionato – negli ultimi anni – il mondo della medicina, apportando indubbi benefici sia per quanto riguarda l’esecuzione e l’eccellente riuscita di una vasta gamma di interventi, sia per quanto riguarda i vantaggi lato paziente (meno stress emotivo e un più facile e veloce recupero post operatorio).

Correzione con tecnica FemtoLASIK

Per quanto riguarda la correzione dell’astigmatismo con il laser, la tecnica più interessante prende il nome di FemtoLASIK e vede come protagonista il laser ad eccimeri in abbinamento al laser a femtosecondi.

  • Il laser ad eccimeri è uno strumento che lavora per ablazione: plasma la cornea ripristinando una curvatura ottimale e correggendo il difetto visivo.
  • Il femtolaser si sostituisce al bisturi e ad altri strumenti taglienti eseguendo una serie di passaggi chirurgici in modo “gentile” e di gran lunga meno traumatico per i tessuti oculari.

Perchè il laser a Femtosecondi rappresenta oggi l’avanguardia in oftalmologia

Grazie al laser a femtosecondi l’intervento fa un vero e proprio salto di qualità:

  • precisione nell’esecuzione
  • meno traumi per i tessuti oculari
  • maggiore programmabilità
  • recupero visivo post operatorio più rapido e indolore

sono solo alcuni degli indubbi e comprovati vantaggi che questo strumento apporta all’intervento.

Oggi il laser a femtosecondi rappresenta l’occasione da cogliere per chi desidera sottoporsi all’intervento di correzione dell’astigmatismo (e/o di altri difetti visivi) nella sua variante più delicata, precisa ed efficace.

Altri interventi di correzione laser dei difetti visivi

Esistono altre tipologie di interventi laser per la correzione dell’astigmatismo: queste prevedono

  • l’uso del solo laser ad eccimeri (la cosiddetta PRK)
  • oppure del laser ad eccimeri in abbinamento a strumenti taglienti (LASIK tradizionale).

Si tratta di interventi ugualmente efficaci dal punto di vista della correzione del difetto visivo ma che non consentono a chirurgo e paziente di godere dei vantaggi offerti dal laser a Femtosecondi.

Oggi l’intervento di correzione dell’astigmatismo nella formula FemtoLASIK è eseguito quotidianamente da una équipe medica altamente specializzata presso il Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano. Uno staff di specialisti preparati e competenti nell’ambito della chirurgia oftalmica così come nell’uso di questi sofisticati strumenti di ultima generazione.

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La nuova chirurgia refrattiva con lenti fachiche ICL

Il panorama degli interventi di chirurgia refrattiva è oggi molto vasto ed incontra le esigenze di un pubblico eterogeneo e variegato, con carenze visive e aspettative spesso molto differenti tra di loro. Tra le varie opportunità di correzione permanente dei difetti visivi conosciamo oggi le lenti fachiche: innovative, altamente performanti e non sempre note a tutti, queste interessanti lentine riescono a soddisfare anche le necessità di chi – per vari motivi – non risulti idoneo alla chirurgia refrattiva laser. Ma cominciamo dal principio.

Chirurgia refrattiva: diverse opportunità per diverse esigenze

Gli interventi di chirurgia refrattiva sono davvero innumerevoli: tecniche e tecnologie nuove e meno nuove si abbinano e combinano per consentire al paziente di recuperare una capacità visiva ottimale in pochi minuti ed in maniera del tutto indolore. A prescindere dalla gravità dei difetti visivi. Una gamma interessante di soluzioni per il benessere visivo di chi desideri fare a meno degli occhiali sul lungo periodo.

Menzioniamo gli interventi di chirurgia refrattiva maggiormente eseguiti al giorno d’oggi:

  1. interventi laser eseguiti sulla cornea, in particolare la fotocheratectomia refrattiva (PRK), la LASIK e la FemtoLASIK (quest’ultima quasi esclusivamente presso i centri sanitari d’eccellenza)
  2. sostituzione del cristallino naturale con un cristallino artificiale (o lente intraoculare, dotata del potere diottrico necessario al paziente)
  3. lenti fachiche, impiantate subito dietro l’iride

Sicuramente il lettore avrà sentito maggiormente nominare le prime due. Desideriamo in questa sede soffermarci sulla terza, forse un po’ meno nota ma particolarmente interessante ed innovativa.

Cosa sono le lenti fachiche ICL per la correzione dei difetti visivi

Le lenti intraoculari fachiche, note anche con il nome di lenti fachiche o lenti ICL, sono delle piccolissime lentine molto sottili realizzate in un materiale morbido di ultima generazione a base di collagene (chiamato Collamer, da cui Implantable Collamer Lens).

Per chi sono indicate le lenti fachiche

  1. sono l’ideale per chi non può accedere alla chirurgia laser in quanto dotato di una cornea troppo sottile o disomogenea
  2. sono perfette per chi è affetto da un difetto visivo molto forte (come una miopia forte, ma anche un astigmatismo o una ipermetropia importanti), tale per cui la chirurgia laser non sarebbe sufficiente
  3. consentono ad un paziente affetto da un difetto visivo forte ma ancora in giovane età di poter conservare il suo cristallino naturale (e di conseguenza non perdere il suo potere accomodativo, fondamentale per la messa a fuoco e per la visione da vicino)

In cosa consiste l’intervento per l’impianto delle lenti fachiche?

L’intervento per l’impianto delle lenti fachiche ICL è di breve durata e si segue in regime ambulatoriale previa somministrazione di un’anestesia topica sotto forma di gocce di collirio. Le lenti sono impiantate subito dietro l’iride, pertanto si tratta di un intervento minimamente invasivo.

I vantaggi offerti da questo tipo di lenti sono i seguenti:

  • sono invisibili dall’esterno
  • impercettibili da chi le “indossa”
  • sono perfettamente biocompatibili e tollerabili (non danno adito a fenomeni di rigetto o allergia)
  • hanno un filtro UV, ideale per proteggere le strutture visive dalla costante esposizione ai raggi solari ultravioletti
  • sono removibili in caso di necessità operatoria

Concludendo, le nuove lenti fachiche ICL per la correzione dei difetti visivi aprono una nuova strada nel già vasto panorama delle opportunità di correzione dei difetti visivi, coinvolgendo anche i pazienti che sino ad ora non avevano ancora avuto modo di identificare l’opzione migliore per le loro specifiche esigenze visive. Sono altresì sicure e si impiantano, come detto, mediante un intervento indolore e minimamente traumatico per le strutture oculari. Un aspetto che si traduce, infine, in un eccellente e rapido recupero visivo.

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Cataratta e benessere emotivo nella terza età

La cataratta è nota ai più come patologia oculare in senso stretto. Che va curata per ripristinare la capacità e l’acuità visiva di chi ne è affetto. Tuttavia, il mondo della ricerca si sta interrogando sempre di più sull’influenza che la patologia può esercitare sullo stato cognitivo ed emotivo con particolare riferimento al paziente anziano. Sembra, difatti, che esista un legame di causa effetto tra la cataratta e una serie di difficoltà motorie, emotive e cognitive nelle persone anziane. Vediamo come si manifesta questo legame.

La cataratta è una delle prime cause di cecità al mondo

La cataratta è ancora oggi una delle prime cause di cecità o grave ipovisione al mondo, assieme ad altre patologie oculari come il glaucoma, la Maculopatia e la retinopatia diabetica. Patologie insidiose che conducono ad un peggioramento della salute così come della capacità visiva quando non adeguatamente curate. Questo accade, per esempio, se vengono a mancare una puntuale e capillare diffusione dell’informazione e adeguati programmi di screening della salute oculare Sfortunatamente la cataratta non porta con sé solamente un progressivo, importante ed irreversibile calo della capacità visiva, ma innesca anche una serie di disagi e disturbi che sembrano davvero essere concatenati tra di loro.

Cosa sappiamo oggi del legame tra cataratta e disturbi della sfera cognitiva ed emotiva

Il paziente anziano è più fragile

Alcuni ricercatori hanno già indagato il tema del legame tra cataratta e disturbi della sfera cognitiva ed emotiva.

In generale, il paziente anziano è caratterizzato da una fragilità globale tale per cui un evento avverso può predisporre all’insorgenza di altre difficoltà e/o patologie, sia sul piano fisico che emotivo.

Una cataratta non curata con tempestività può avere diverse conseguenze. Elenchiamole brevemente:

  • incertezza motoria, che porta ad un rischio elevato di cadute e che in età avanzata possono causare frequentemente fratture del femore o del bacino (con maggiore incidenza nelle donne in post menopausa, più esposte al rischio di osteoporosi). Uno status quo che può innescare un tracollo dello stato di salute globale di chi è oggetto di questi incidenti.
  • un senso di sconforto dovuto alla progressiva difficoltà nel compiere anche piccole azioni quotidiane, ed al fatto di aver sempre più bisogno d’aiuto a scapito della propria indipendenza personale. Tale stato emotivo può cronicizzarsi innescando una vera e propria patologia depressiva.
  • maggiore predisposizione ad andare incontro ad un rapido declino cognitivo, con un maggiore rischio di sviluppare demenza senile e patologia di Alzheimer.

La scienza non cessa d’indagare le ripercussioni globali della cataratta sulla salute dell’anziano

Attualmente sono in corso altre ricerche scientifiche per accertare l’impatto globale che la cataratta ha sull’anziano, ma vi sono già alcuni dati fuori dubbio:

  • l’unica cura esistente per la cataratta è la chirurgia
  • la chirurgia della cataratta non presenta controindicazioni, salvo casi eccezionali
  • le eventuali complicanze poste in essere dall’intervento di cataratta sono di gran lunga più rare e remote rispetto a quelle che la patologia può innescare
  • quanto prima si esegue la chirurgia, tanto prima si disinnesca la catena di eventi che la patologia può innescare sul piano fisico così come emotivo

La scienza sta altresì indagando altri aspetti, tra cui quale possa essere la procedura chirurgica migliore per il paziente anziano (un intervento eseguito bilateralmente oppure due interventi separati, solo per fare un esempio) e quali lenti intraoculari siano maggiormente performanti per determinate casistiche.

Fonte: Frontiersin.org

Curare la cataratta: come, quando e perché

Riassumendo e concludendo, curare la cataratta mette al riparo dal rischio di incidenti e cadute, ma non solo. Risolvere tempestivamente la cataratta previene l’accelerazione del deterioramento cognitivo e il rischio di sviluppare demenza senile, oltre a migliorare sensibilmente i sintomi della sfera dell’umore. E’ intuitivo, difatti, che un paziente che torna a vedere in maniera ottimale ritrovi un umore positivo e propenso al compiere piccole o grandi azioni in modo autonomo.

Oggi l’intervento di cataratta è considerato da tutta la comunità scientifica una procedura di routine: non v’è ragione per temerlo né per soprassedere rispetto alla sua esecuzione. Nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, peraltro, ne esiste oggi una variante “gentile”, che sostituisce agli strumenti taglienti moderni laser altamente sofisticati.

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