Notizie dal Centro Camo, sulle attività della clinica e del dottor Lucio Buratto

Presbiopia, come riconoscerla?

Annoverata comunemente tra i difetti visivi, la presbiopia ha caratteristiche e peculiarità che in qualche modo la rendono diversa da miopia, astigmatismo e ipermetropia. Questo accade in virtù delle dinamiche che la innescano. E allora forse è giunto il momento di conoscerla meglio. Anche per saperla riconoscere nel momento in cui cominci a manifestarsi.

Perché la presbiopia è diversa dai difetti visivi

Miopia, ipermetropia e astigmatismo sono tre difetti visivi aventi in comune la medesima causa. Ovvero, il punto in cui i raggi luminosi vanno a colpire la retina. In un occhio emmetrope, ovvero laddove non vi sia alcun difetto visivo, i raggi luminosi colpiscono la retina in modo diretto e preciso. Nell’occhio affetto da difetti visivi, questo meccanismo non avviene correttamente. Questo dipende dalla conformazione dell’occhio e delle strutture oculari.

Perchè diventiamo presbiti?

Nella presbiopia, invece, la visione si fa imprecisa proprio come nei comuni difetti visivi, ma la causa è differente. Il responsabile dell’esordio della presbiopia è il cristallino. Si tratta di una minuscola lentina situata internamente all’occhio che si flette per consentire la corretta messa a fuoco delle immagini sulla retina. Il processo accomodativo è importantissimo per regolare la messa a fuoco a più distanze, proprio come farebbe una macchina fotografica, che regola il fuoco per lontano e quello per vicino.

Tuttavia, il cristallino invecchia insieme a noi e col tempo la sua flessibilità comincia a venir meno. Questo processo inizia solitamente intorno ai 40 anni. La perdita di potere accomodativo dell’occhio si percepisce maggiormente alle distanze ravvicinate. Ed è qui che ci rendiamo conto di essere diventati presbiti.

Come riconoscere la presbiopia

Come detto, chi è affetto da presbiopia comincia ad accorgersi che qualcosa è cambiato intorno ai 40 anni. Ma non sempre. Può accadere di diventare presbiti senza esserne del tutto consapevoli: chi soffre di miopia tende a non accorgersene per qualche anno, per un fenomeno detto “di compensazione” tra i due difetti. Al contrario, chi è sempre stato abituato a vedere perfettamente, se ne accorge quasi subito. Ma cosa accade?

Accade che la visione da molto vicino si fa sempre più difficoltosa. E, quasi inconsapevolmente, allontaniamo sempre di più gli oggetti che abbiamo davanti al fine di cercare di metterli a fuoco. Giornali, libri, smartphone, etichette di prodotti alimentari o cosmetici, bugiardini….un piccolo mondo che improvvisamente ci appare sfocato e difficile da decifrare.

Esiste un rimedio alla presbiopia?

Il processo che conduce alla presbiopia non è reversibile. In prima battuta si ricorre solitamente al classico occhiale da lettura. Chi soffre di altri difetti visivi, solitamente passa dalla lente monofocale a quella con aiuto accomodativo o progressiva. Ma sono scelte temporanee, che vincolano fortemente all’uso degli occhiali da vista. E che, nel tempo, possono anche rivelarsi economicamente impegnative.

Un’altra strada è quella della chirurgia refrattiva. Le strade da intraprendere possono essere due:

  1. un intervento laser eseguito sulla cornea, con una tecnica molto simile alla FemtoLASIK
  2. un intervento di sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale

L’intervento laser eseguito sulla cornea è consigliato a chi soffre di presbiopia da lieve a media ma non riesce ad accettare l’uso di lenti a contatto o occhiali da vista oppure non li può portare per motivi pratici o professionali.

L’intervento di sostituzione del cristallino naturale con una lente intraoculare è consigliato invece a chi è in età matura e soffre di presbiopia e/o altri difetti visivi: in questo modo, è possibile anche prevenire l’insorgenza della cataratta.

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Come si misura la pressione oculare

La pressione oculare è un indicatore fondamentale del benessere dei nostri occhi. Ma che cos’è di preciso? Che cosa si misura e in che modo? E perché è così importante? Approfondiamo assieme l’argomento.

Pressione oculare: cos’è

La pressione oculare è un valore che indica il rapporto tra la produzione di umore acqueo interno all’occhio e la sua capacità di riassorbimento e drenaggio dello stesso. L’umore acqueo è un liquido che gli occhi producono naturalmente e che, sempre naturalmente, riassorbono. Quando questo meccanismo non funziona a dovere e la produzione non è compensata da un adeguato drenaggio, la pressione oculare si alza. Sottoponendo gli occhi ad uno stato di tensione che, se protratto nel tempo, può causare diverse patologie oculari e danni permanenti alla funzionalità visiva.

Come si misura la pressione oculare?

La misurazione della pressione oculare avviene tramite uno strumento chiamato tonometro. Esistono diverse tipologie di tonometro: a contatto oppure a soffio. In ogni caso, la misurazione è indolore e dura qualche secondo appena. L’unità di misura del tono oculare oculare è espressa in millimetri di mercurio. Si parla comunemente di ipertono oculare o pressione oculare alta quando il valore della misurazione supera i 18mmHg.

Quando può succedere di soffrire di ipertensione oculare?

Vi sono diverse ragioni per soffrire di ipertono oculare. Alcune possono essere transitorie, altre permanenti. Tra le transitorie, menzioniamo l’assunzione di farmaci in modo protratto nel tempo e ad alti dosaggi, un trauma oculare, un’infezione. Tra le permanenti menzioniamo invece, per esempio, i fattori genetici. E’ possibile difatti soffrire di pressione oculare alta per un motivo di tipo ereditario.

Anche la salute metabolica sembra avere il suo peso

Uno studio condotto recentemente da un team di ricercatori presso lo Yeouido St. Mary’s Hospital a Seul ha evidenziato anche che la salute metabolica – ancor più del controllo del peso – sembra essere fondamentale nel mantenimento di valori di pressione oculare costanti e nella norma. Stare alla larga da iperglicemia, diabete, ipertensione arteriosa, alimentarsi correttamente ed evitare repentine alterazioni del peso corporeo ci aiuta dunque a proteggerci anche dall’ipertono oculare.

Cosa accade se si soffre di tono oculare elevato persistente?

Il tono oculare elevato e protratto nel tempo può, come già accennato, causare una serie di patologie anche importanti dell’apparato visivo. Una tra tutte è il glaucoma. Le cause del glaucoma sono ancora in via di approfondimento da parte del mondo della scienza, ma gli esperti concordano sul fatto che la genetica abbia sovente un ruolo cruciale. Tuttavia, nonostante la predisposizione genetica, non sempre il glaucoma è congenito (ossia presente sin dalla nascita). Al contrario, nella maggior parte dei casi, fa la sua comparsa quasi in sordina intorno ai 40 anni circa di età. E’ possibile dunque ammalarsi di glaucoma senza esserne consapevoli sino a quando la patologia non comincia ad arrecare danni importanti al nervo ottico e alle strutture oculari circostanti. Per questa ragione la prevenzione e i controlli periodici sono sempre fortemente consigliati anche in assenza di sintomi.

Come si cura la pressione oculare elevata?

Una volta rilevato un livello di pressione oculare troppo elevato, è fondamentale intervenire rapidamente e con costanza. Poiché si tratta di un disturbo asintomatico (per lo meno sino a quando non compromette la funzione visiva), può capitare di assumere la terapia prescritta in modo incostante e saltuario. Niente di più sbagliato. E’ fondamentale invece aderire precisamente e puntualmente alla terapia.

Quanto alla tipologia di terapia, quella farmacologica (tramite colliri per uso topico) è ampiamente diffusa. Ma può capitare anche – in caso di glaucoma – di dover ricorrere alla chirurgia. Sempre per quanto concerne la cura del glaucoma, esiste anche un interessante trattamento topico, eseguito con l’ausilio di uno specifico laser SLT.

Si tratta di un laser che, colpendo selettivamente ed in maniera indolore le cellule interessate dalla patologia, ripristina la loro permeabilità. Di conseguenza, l’umore acqueo defluisce correttamente e la pressione intraoculare torna ad avere parametri normali. Il laser SLT oggi è una soluzione particolarmente innovativa, ben accolta dal mondo della scienza e particolarmente gradita anche lato paziente: consente difatti di recuperare valori di pressione intraoculare normali e di tenere a bada il glaucoma sul lungo periodo, senza controindicazioni.

Ecco spiegato perché misurare periodicamente la pressione oculare

In conclusione, misurare la pressione intraoculare è un passaggio fondamentale ed imprescindibile di qualunque visita oculistica. Anche laddove non si presenti alcun sintomo o non si sia a conoscenza di fattori di tipo ereditario che possano lasciar supporre la presenza di una patologia oculare importante come lo è il glaucoma.

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Risonanza magnetica dopo intervento di cataratta: si può?

I pazienti che si sottopongono all’intervento di cataratta hanno spesso dubbi e domande che desiderano rivolgere al chirurgo che eseguirà la procedura. Uno dei quesiti cui spesso ci capita di rispondere è quello relativo alla possibilità di sottoporsi ad una eventuale risonanza magnetica dopo l’intervento di cataratta.

Quali sono i rischi della risonanza magnetica?

La risonanza magnetica è un esame sicuro e non invasivo che si basa sull’uso di radiazioni elettromagnetiche per ottenere l’immagine dei vari distretti corporei del paziente su diversi piani. Si tratta di radiazioni elettromagnetiche sicure, e non di raggi X.

La risonanza magnetica si può eseguire anche previa somministrazione di un mezzo di contrasto, sconsigliato solamente a chi soffre di insufficienza renale o a chi è allergico alla sostanza iniettata.

Qualcuno pensa che la risonanza magnetica dopo l’intervento di cataratta sia da evitare: è vero?

La risonanza magnetica dopo intervento di cataratta non rappresenta oggi un rischio. I cristallini artificiali più datati, impiantati negli anni Ottanta, presentavano delle piccolissime clip metalliche con le quali si agganciava la lente nella posizione corretta. Oggi questi materiali sono stati del tutto abbandonati: le moderne lenti intraoculari, così come le lenti fachiche, sono realizzate in materiali altamente biocompatibili con i quali è possibile affrontare tranquillamente qualunque tipo di esame diagnostico, inclusa la risonanza magnetica.

Per qualunque dubbio, ad ogni modo, si consiglia sempre di interpellare il chirurgo che ha eseguito l’intervento. In ogni caso, il Centro Ambrosiano Oftalmico fornisce al paziente che necessiti di sottoporsi a risonanza magnetica un apposito documento da consegnare prima di effettuare l’esame.

La risonanza magnetica può opacizzare il cristallino artificiale?

Un’altra domanda tipica che spesso ci rivolge chi deve sottoporsi all’intervento di cataratta è quella relativa alla eventuale opacizzazione del cristallino artificiale. Come già ripetuto altre volte sulle pagine di questo magazine, le moderne lenti intraoculari non sono soggette a opacizzazione, e sono destinate a durare per tutta la durata della vita del paziente. E’ dunque possibile sottoporsi alla risonanza magnetica in totale tranquillità.

Vuoi conoscere più da vicino l’intervento di cataratta?

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Diabete e salute oculare: fare attenzione è importante

Il diabete è una delle patologie sistemiche maggiormente diffuse a livello globale. Ed è anche una delle più insidiose. I danni che la malattia arreca ai più disparati distretti del nostro organismo possono essere di entità importante. Anche l’apparato visivo non è esente dai rischi posti in essere dal diabete: conoscerli è il primo passo per prevenirli. Approfondiamo assieme l’argomento.

Cos’è il diabete

Il diabete è una patologia sistemica nella quale i livelli di glicemia nel sangue sono troppo elevati. Parallelamente, il corpo non produce insulina oppure non ne produce abbastanza per fronteggiare i picchi glicemici che caratterizzano la patologia. O, ancora, sviluppa una insulinoresistenza. Esistono due tipi di diabete: quello di tipo 1, che è congenito, e quello di tipo 2, che è invece il risultato di stili di vita sbilanciati e poco salutari. Il secondo rappresenta il 90% dei casi. In entrambi i casi conoscere bene la patologia e le sue potenziali conseguenze, farsi seguire da un diabetologo e seguire attentamente la terapia prescritta è davvero fondamentale.

Quali sono le principali complicanze del diabete

Non dare il giusto peso ad una diagnosi di diabete può dare adito a complicanze anche importanti. L’iperglicemia, specie se protratta a lungo nel tempo, può esercitare effetti negativi su più fronti. Scopriamoli insieme:

  • apparato visivo: il diabete è fattore di rischio per la retinopatia e la maculopatia
  • reni: si può innescare una nefropatia, ovvero una incapacità dei reni di svolgere adeguatamente la funzione di filtro alla quale sono deputati
  • sistema cardiovascolare: la patologia è fattore predisponente l’infarto del miocardio e di ictus
  • sistema nervoso: un’altra conseguenza è la neuropatia, che si manifesta tramite formicolio alle estremità (maggiormente i piedi), con rischio di lesioni ulcerose anche importanti

Diabete e salute oculare: quali conseguenze?

Per quanto riguarda il legame tra diabete e salute oculare, come sopra già accennato, il rischio maggiore è quello di sviluppare una retinopatia o una maculopatia. La retinopatia diabetica causa un danno permanente ai vasi sanguigni presenti sulla retina e può essere innescata sia dal diabete di tipo 1 che dal diabete di tipo 2. La retinopatia è conseguenza diretta della debolezza generalizzata dei vasi sanguigni tipica di chi soffre di diabete.

Tra i sintomi, menzioniamo:

  • visione imprecisa e sfocata
  • visione di filamenti o macchie nel campo visivo
  • difficoltà nella percezione dei colori

Un’altra complicanza oculare tipica di chi soffre di diabete è la maculopatia diabetica: in tal caso il danno maggiore è a carico dei vasi sanguigni situati sulla porzione centrale della retina, detta appunto macula. Infine, menzioniamo altri disturbi oculari tipicamente connessi al diabete: l’edema maculare diabetico, un accumulo di liquidi provenienti dai vasi sanguigni, neovascolarizzazioni anomale, microaneurismi e emorragie.

L’elenco delle complicanze oculari tipicamente innescate dal diabete non finisce qui. Il diabete è anche fattore di rischio del glaucoma neovascolare e della cataratta.

Alcune di queste patologie possono avere conseguenze importanti ed irreversibili e, se trascurate, possono condurre a stati di grave ipovisione e persino cecità.

Come proteggersi dalle patologie indotte dal diabete

Com’è evidente, il diabete non è una patologia da sottovalutare. Interpellare un diabetologo è d’obbligo, ma è anche fondamentale sottoporsi a visite periodiche presso altri specialisti, non ultimo l’oculista. Chi soffre di diabete dovrebbe sottoporsi periodicamente ad una visita oculistica specialistica anche in assenza di sintomi.

Tra gli esami fondamentali per verificare eventuali danni alle strutture oculari menzioniamo sicuramente l’OCT e l’Angio OCT, una sorta di tac della retina. Si tratta di esami indolori e non invasivi, capace di produrre una diagnosi mirata e tempestiva delle patologie oculari che tipicamente interessano la retina. Tra gli altri esami fondamentali menzioniamo la fluorangiografia e l’esame del fondo oculare.

Chi soffre di diabete, infine, dovrebbe aver cura del suo stile di vita e della sua alimentazione, prediligendo stili di vita sani e virtuosi improntati al mangiar sano e al dinamismo.

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Soffri di diabete e intendi intraprendere un percorso orientato al mantenimento del benessere e della salute oculare? Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico troverai una èquipe di specialisti altamente preparati a tua disposizione. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Femtocataratta, cos’è?

Cosa si intende per femtocataratta? Sicuramente abbiamo sentito nominare innumerevoli volte l’intervento di cataratta, sappiamo cos’è, e con buona probabilità abbiamo almeno un parente o conoscente che vi si è già sottoposto. Oggi però, il tradizionale intervento di cataratta compie un salto di qualità e si presenta in una nuova veste. Una veste più tecnologica ed innovativa, capace di rendere la seduta operatoria più piacevole e vantaggiosa tanto per il medico, quanto per il paziente. Una vera e propria opportunità da cogliere al volo per chi oggi riceve una diagnosi di cataratta. Il perché ve lo raccontiamo subito.

Cosa si intende per femtocataratta

Nell’intervento di cataratta tradizionale il chirurgo esegue una piccola incisione sulla cornea al fine di poter accedere al cristallino in via di opacizzazione. Tale incisione è eseguita manualmente con un bisturi. A seguito dell’incisione, si introduce nell’occhio il facoemulsificatore, uno strumento ad ultrasuoni che frantuma ed aspira il cristallino naturale. Infine, si posiziona un cristallino artificiale. L’intero intervento è indolore e di breve durata ma, così come è concepito:

  • sottopone le strutture oculari ad uno stress che si protrae anche nelle ore che seguono l’intervento
  • può essere un po’ più stressante anche per il paziente
  • richiede e prevede più “manovre” chirurgiche
  • in alcuni casi può richiedere qualche punto di sutura

Oggi però, grazie all’introduzione in chirurgia oftalmica degli strumenti laser, l’intera procedura può assumere contorni più “gentili”, acquisendo al contempo una maggiore precisione e programmabilità. Lo strumento che ha rivoluzionato l’intervento di cataratta in questo senso si chiama laser a femtosecondi, da cui il nome femtocataratta.

Cos’è il laser a femtosecondi

Il panorama degli strumenti laser è particolarmente vasto. Anche in campo medico e chirurgico, i laser oggi sono più che mai protagonisti. Per ciò che concerne l’oftalmologia, la chirurgia refrattiva attinge ampiamente agli strumenti laser, correggendo i difetti visivi più disparati in modo estremamente preciso. Anche l’intervento di cataratta non è da meno, grazie al ruolo centrale assunto dal laser a femtosecondi. Disponibile solamente in taluni centri d’eccellenza sanitaria, il laser a femtosecondi è uno strumento ad altissimo apporto tecnologico capace di emettere impulsi brevissimi e ravvicinati, nonché estremamente precisi. E’ uno strumento sofisticato che, se nelle mani di specialisti esperti e competenti, può davvero dare una marcia in più a diversi interventi di chirurgia oftalmica, tra cui proprio l’operazione di cataratta. Che, in tal caso, assume il nome di femtocataratta.

Come avviene l’intervento di femtocataratta

La sequenza di impulsi brevissimi e ravvicinati che il laser a femtosecondi emette gli consente di sostituirsi totalmente sia al bisturi, sia al facoemulsificatore per quanto riguarda la frammentazione del cristallino opacizzato. La differenza tra l’azione esercitata dal laser e quella invece esercitata dagli strumenti tradizionali si apprezza su più piani:

  • precisione e programmabilità delle diverse fasi dell’intervento
  • zero bisturi, zero punti di sutura
  • minor stress per i tessuti coinvolti, che si traduce in un recupero post operatorio più veloce ed agevole
  • minor stress emotivo per il paziente

In generale, dunque, scegliere di sottoporsi all’intervento di cataratta con laser a femtosecondi apporta benefici a tuttotondo per il chirurgo che esegue l’intervento e per il paziente che vi si sottopone. Una piccola grande rivoluzione nel modo di concepire la chirurgia oftalmica da cogliere al volo qualora si riceva una diagnosi di cataratta.

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Luce blu e raggi ultravioletti: gli effetti sulla vista

Il sole è fonte di vita per noi ed il nostro pianeta. Tuttavia, il sole emette anche radiazioni che possono essere potenzialmente dannose. All’interno dello spettro luminoso troviamo difatti radiazioni di diversi colori e diverse lunghezze d’onda. Una parte di esse è caratterizzata da colori caldi e lunghezza d’onda più ampia, l’altra invece da colori freddi e lunghezza d’onda più breve. Queste ultime sono dette raggi ultravioletti. Conosciamo più da vicino i raggi ultravioletti e cogliamo l’occasione per capire meglio cos’è la luce blu della quale spesso si sente parlare.

Cosa sono i raggi ultravioletti e che effetti esercitano sulla nostra salute oculare

I raggi ultravioletti sono radiazioni fredde che il corpo umano non riesce a percepire e che, grazie alla loro breve lunghezza d’onda, riescono a penetrare maggiormente nella nostra pelle e nei nostri occhi. Anche in inverno o quando il cielo è nuvoloso, i raggi UV superano l’atmosfera e ci colpiscono senza che noi ne siamo consapevoli del tutto.

Esistono 3 tipologie di raggi ultravioletti

Esistono 3 tipologie di raggi UV: gli UVA, gli UVB e gli UVC. I raggi UVC non riescono a superare la barriera dell’atmosfera terrestre, al contrario i raggi UVA e UVB giungono fino a noi e sono potenzialmente pericolosi per la nostra salute, inclusa quella oculare. Si tenga poi presente che esistono anche fonti artificiali di raggi UV, come alcune lampade per uso professionale, macchine per saldature, e non ultimo i lettini abbronzanti.

Grazie alla loro breve lunghezza d’onda, al fatto che sono invisibili ad occhio nudo e che hanno una temperatura impercettibile, i raggi UV penetrano indisturbati nei nostri occhi e sono assorbiti dalla cornea, dal cristallino e dalla retina. I disturbi o patologie oculari potenzialmente causati da (o anche da) un’eccessiva e prolungata esposizione ai raggi UV sono:

  • fotocheratite, un’infiammazione della cornea transitoria ma importante
  • degenerazione maculare senile, una patologia che interessa la macula, caratterizzata dalla degenerazione delle cellule retiniche
  • sindrome dell’occhio secco
  • cataratta, perché i raggi UV possono accelerare l’invecchiamento del cristallino, compromettendone la trasparenza
  • melanoma oculare

In generale, i raggi UV provocano un’abbondante produzione di radicali liberi, accelerando l’invecchiamento delle strutture oculari e causando danni talvolta irreversibili. Si tenga presente, infine, che i raggi UV penetrano nei nostri occhi sia quando li colpiscono in modo diretto, sia indiretto (si pensi al riverbero luminoso al quale si è esposti sulla neve o in prossimità di specchi d’acqua).

Che cos’è la luce blu e perché è potenzialmente dannosa per i nostri occhi

Abbiamo detto che i raggi ultravioletti appartengono a quella parte dello spettro luminoso caratterizzato da tonalità fredde (viola, azzurro, blu). Per luce blu si intende solitamente la radiazione di colore blu emessa specificatamente dai dispositivi elettronici: computer, tablet, telefoni cellulari, ma anche televisori e fonti di illuminazione a LED ecc. Molte ricerche scientifiche si sono recentemente concentrate proprio su questa tipologia di radiazione, alla quale siamo altamente esposti durante tutto l’arco delle nostre giornate.

I danni che la luce blu può esercitare sull’occhio umano sono:

  • danni alla retina, poiché è proprio la luce blu quella che riesce a penetrare maggiormente in profondità nei nostri occhi, danneggiando i preziosi fotorecettori presenti su di essa
  • inibizione della frequenza dell’ammiccamento, che a sua volta può pregiudicare una buona lubrificazione oculare causando secchezza oculare (che si può cronicizzare)

Come difendersi dalla luce blu e dai raggi ultravioletti?

Come abbiamo visto, l’esposizione ai raggi solari così come ai dispositivi elettronici può essere un piacere sotto più punti di vista. Ma può essere anche un fattore predisponente tutta una serie di disturbi transitori che alla lunga possono cronicizzarsi. Innescando patologie oculari anche di una certa rilevanza. Tra questi disturbi menzioniamo affaticamento oculare, irritazione o rossore oculare, insonnia, cefalee.

Attenzione alla salute visiva dei bambini

Diverse ricerche scientifiche si sono altresì concentrate sull’effetto che i raggi UV e la luce blu possono esercitare sulla salute visiva dei bambini. Proteggerli adeguatamente nel caso di esposizione ai raggi UV, così come limitare il numero di ore trascorse a video, è fondamentale. Le strutture oculari dei bambini sono estremamente delicate. E per quanto riguarda la luce blu, gli studiosi hanno individuato una correlazione diretta tra questa e l’aumento dell’incidenza della miopia nella popolazione in età evolutiva a livello globale. Largo quindi agli occhiali da sole anche in condizioni di poca luminosità, ed ai limiti relativi all’uso dei dispositivi elettronici.

E per gli adulti, una notizia interessante

L’esortazione a proteggersi adeguatamente vale naturalmente anche per gli adulti: esistono particolari lenti capaci di metterci al riparo dall’effetto dannoso dei raggi UV. Non tutti sanno, però, che anche le lenti intralculari fachiche di ultima generazione sono oggi dotate di protezione da raggi UV. Un’informazione interessante per chi desideri correggere i propri difetti visivi in modo permanente con un breve intervento mini invasivo, mettendosi al contempo al riparo dall’esposizione ai raggi ultravioletti.

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Se desideri sottoporti ad un controllo della salute oculare o vuoi conoscere più da vicino le lenti fachiche per la correzione dei difetti visivi con filtro UV, chiamaci. Il nostro centralino è a tua dispozione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Operazione di cataratta con lenti EDOF: di che si tratta?

L’operazione di cataratta è un appuntamento della vita al quale sempre più persone in età matura si devono presentare. E se oramai tutti noi sappiamo cos’è la cataratta, come si manifesta e come si risolve, vogliamo oggi focalizzarci sulla possibilità di ricevere delle lenti intraoculari davvero innovative. Vediamo dunque insieme cos’è l’operazione di cataratta con lenti EDOF, perché è così interessante e chi dovrebbe cogliere al volo l’occasione di sceglierla per sé.

Operazione di cataratta con lenti EDOF

Durante l’operazione di cataratta così come proposta ed eseguita nella maggior parte delle strutture sanitarie, il paziente riceve – al posto del suo cristallino naturale oramai opacizzato – una coppia di lenti intraoculari solitamente monofocali. Lenti intraoculari che possono risolvere la dipendenza dagli occhiali da vista solo parzialmente..

Oggi però l’eccellente sinergia tra oftalmologia, ottica e scienza dei materiali consente al mercato delle lenti intraoculari di offrire a medico e paziente una nuova soluzione: le lenti EDOF.

I 3 vantaggi delle lenti EDOF

Le lenti EDOF sono lenti intraoculari di ultima generazione, estremamente performanti e capaci di rispondere alle esigenze del paziente in età matura che ama vivere il suo quotidiano con il consueto dinamismo di sempre. Niente controindicazioni, ed una performance visiva di ottima qualità riferita ad una gamma di distanze davvero notevole.

1 – Una gamma di distanze molto ampia

Con le lenti intraoculari EDOF (che sta per Extended Depth Of Focus, cioè profondità di fuoco continua), il paziente torna a vedere molto bene ad una gamma di distanze che va dai 40 cm sino all’infinito. La capacità visiva torna ad essere eccellente e spazia – per fare un esempio – dal cruscotto dell’auto o schermo del computer, sino agli oggetti posti all’orizzonte.

2 – Una qualità visiva ad alta definizione

Se la varietà delle distanze è decisamente interessante e consente di fare a meno degli occhiali nella maggior parte delle situazioni quotidiane, anche la qualità visiva soddisfa appieno chi riceve le lenti EDOF.

A tal punto che molti pazienti riferiscono di avere una rinnovata capacità visiva “in HD”, dove forme, colori, contorni delle cose e la percezione generale delle immagini è così migliorata da superare ogni aspettativa.

3 – Addio controindicazioni

Il tutto, senza fastidi e controindicazioni di sorta. A volte le lenti intraoculari tradizionali non sono del tutto performanti in condizioni di poca luminosità. Dando adito a fenomeni come sfocature ed aloni. Oggi le lenti EDOF risolvono anche questi inconvenienti, restituendo una indipendenza dagli occhiali da vista ed una qualità visiva ottimale anche dopo l’imbrunire.

Un vantaggio non da poco, se si considera che l’operazione di cataratta è concepita per il recupero della qualità e della quantità visiva, ma anche per ritrovare:

  • la sicurezza motoria sia a piedi che su qualunque mezzo
  • la capacità di condurre veicoli con maggiore disinvoltura
  • la corretta percezione dello spazio che ci circonda e degli eventuali ostacoli

A questi vantaggi, grazie all’operazione di cataratta con lenti EDOF, se ne aggiungono altri:

  • possibilità di osservare oggetti vicini e lontani con disinvoltura
  • indipendenza pressoché totale dagli occhiali e dalle lenti a contatto (eccetto che per la lettura a distanza ravvicinata o i lavori manuali a meno di 40 cm di distanza)
  • un senso di dinamismo e di indipendenza globale che consente di condurre la giornata con una sicurezza visiva e motoria rinnovata

Grazie all’operazione di cataratta con lenti EDOF, l’età avanza sotto il segno dell’ottimismo

Un paziente in età matura che goda di questi vantaggi è un paziente che non si sente anziano. Al contrario, ha piacere di gestire le sue giornate ed i suoi impegni senza dover rinunciare:

  • ad uscire di casa e ad avere una vita sociale
  • a prendersi cura dei nipoti e a trascorrere del tempo di qualità in famiglia
  • a praticare i suoi hobby preferiti
  • ma anche a prendersi cura di sé a partire dai gesti più semplici (fare sport, fare la spesa, recarsi alla posta o altro)

Vuoi saperne di più?

Presso la nostra struttura, un team di specialisti altamente qualificati esegue quotidianamente l’operazione di cataratta con lenti EDOF. Chiamaci per fissare la tua visita specialistica: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Quanti tipi di cataratta esistono?

Con il termine cataratta si intende una patologia che colpisce il cristallino, la piccola lente situata all’interno dei nostri occhi che ricopre un ruolo cruciale e fondamentale nella funzione visiva. La forma più nota e conosciuta di cataratta è quella legata all’età, chiamata pertanto cataratta senile. Ma ve ne sono anche altre. Cogliamo l’occasione per scoprirle assieme.

Cosa hanno in comune tutte le varianti della patologia?

Tutte le tipologie di cataratta che ci accingiamo a menzionare hanno in comune un sintomo principale: l’opacizzazione del cristallino. Quando questo si ammala, perde trasparenza. Ed è proprio la trasparenza (ma non solo) una delle caratteristiche fondamentali di un cristallino sano e perfettamente efficiente. Mano a mano che l’opacizzazione avanza, i raggi luminosi che penetrano nell’occhio dall’esterno attraverso la pupilla faticano a raggiungere la retina, e la funzione visiva si fa imprecisa e difficoltosa. Come se un velo (o una cataratta, appunto) si interponesse tra chi guarda e il mondo.

Elenchiamo brevemente le tipologie di cataratta:

Cataratta congenita

Capita di nascere già affetti da cataratta e per questo motivo la patologia si dice congenita. Questa variante può interessare un occhio solamente, oppure entrambi. Le cause possono essere ereditarie, ma può anche essere dovuta ad altri fattori intervenuti in fase gestazionale

  • patologie contratte dalla madre (rosolia, parotite, varicella, herpes sistemico)
  • esposizione ai raggi X
  • assunzione di particolari farmaci

La cataratta congenita è curabile chirurgicamente, ma è fondamentale che la diagnosi sia particolarmente tempestiva.

Cataratta giovanile

La cataratta giovanile fa invece il suo esordio in giovane età, al contrario di quanto accade con la variante più nota e diffusa della patologia, che invece si presenta in età matura. Le cause possono essere:

  • una miopia molto forte, uno dei più comuni fattori predisponenti l’opacizzazione del cristallino prima dell’età avanzata
  • la presenza di altre patologie oculari, come il glaucoma
  • la presenza di una patologia sistemica, come il diabete di tipo 1
  • una dermatite atopica
  • l’esposizione intensa e protratta nel tempo a raggi ultravioletti
  • l’assunzione massiccia e prolungata di farmaci cortisonici
  • una iperferritinemia, ovvero livelli molto elevati di ferro nel sangue

Cataratta diabetica

Come già accennato relativamente alla cataratta giovanile, il diabete può favorire l’insorgenza di diverse patologie oculari, tra cui la cataratta, ma anche la retinopatia diabetica e la maculopatia diabetica. Si tratta di patologie che è necessario affrontare con prontezza e serietà, pena una compromissione importante della salute del proprio apparato visivo. Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista in oftalmologia così come, parallelamente, ad un diabetologo.

Cataratta traumatica

Può capitare che la cataratta si presenti come conseguenza di un forte trauma oculare: un incidente, un trauma di origine sportiva o altro possono innescare l’opacizzazione del cristallino. In tal caso potrà trattarsi di una opacizzazione monolaterale oppure bilaterale, a seconda della tipologia di trauma.

Cataratta secondaria

La cataratta secondaria è un possibile incoveniente del tradizionale intervento di cataratta. Può accadere che, a seguito della rimozione del cristallino opacizzato, la parte posteriore della sacca che lo conteneva (che non viene rimossa durante l’intervento), si opacizzi a sua volta. Non è nulla di allarmante e, come detto, può accadere. Si risolve con una brevissima seduta laser del tutto indolore.

Cataratta senile

Terminiamo la carrellata delle tipologie di cataratta con la cataratta senile, quella legata a doppio filo al tempo che avanza. E’ la variante più diffusa, ed è dovuta al fatto che, mano a mano che gli anni passano, il cristallino perde trasparenza in modo del tutto naturale. Un processo irreversibile, che trova soluzione solamente nella sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale.

Quali sono le cure?

La cataratta è una patologia che:

  • non trova soluzione nell’assunzione di farmaci di sorta
  • e non migliora con l’andare del tempo

L’unica strada da intraprendere per curarla è chirurgica e consiste nella sostituzione del cristallino opacizzato con uno nuovo, perfettamente trasparente e destinato a durare per tutta la vita. Si tratta di un intervento poco invasivo che non deve suscitare alcun timore ma che, anzi, oggi va vissuto come una vera e propria opportunità.

Di seguito i vantaggi dati dall’intervento

  • è una opportunità per ripristinare la propria capacità visiva e per recuperare un senso di indipendenza motoria e di autonomia a tuttotondo, specie in età avanzata
  • consente di risolvere anche eventuali difetti visivi preesistenti, dal momento che il cristallino artificiale può essere dotato del potere diottrico necessario al paziente (anche qualora i difetti visivi siano più d’uno)
  • nella variante dell’intervento denominata femto-cataratta, eseguita solo in alcuni centri d’eccellenza, l’intervento non prevede l’uso di lame, strumenti taglienti o punti di sutura, e offre un recupero visivo ancor più veloce e gradevole. Questo accade perché il protagonista è uno strumento laser: il laser a femtosecondi.

Vuoi saperne di più?

Prenota la tua visita oculistica specialistica. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute oculare e di raccontarti tutto sull’intervento di cataratta con laser a femtosecondi. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Parte a Roma il progetto “Ci Vediamo a Corviale”

Ci vediamo a Corviale, il progetto di Fondazione Onesight EssilorLuxottica e IAPB Italia Onlus

Si è tenuta il 3 maggio 2023 a Roma la presentazione del progetto di Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e IAPB Onlus che prevede di fornire visite oculistiche e occhiali da vista agli abitanti del quartiere di Corviale. Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico, ha preso parte all’iniziativa in qualità di Presidente del Comitato Scientifico di Onesight EssilorLuxottica Italia.

Al via a Roma il progetto “Ci vediamo a Corviale” della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e IAPB Italia Onlus (Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità)

“Ci vediamo a Corviale” si pone l’obiettivo di realizzare un circolo virtuoso che ponga al centro l’importanza della vista e della salute degli occhi a favore dei residenti del quartiere romano. Nel corso delle otto settimane dal 3 maggio al 28 giugno – all’interno del Centro Polivalente Nicoletta Campanella messo a disposizione dall’XI Municipio – saranno effettuate visite oculistiche completamente gratuite e saranno donati occhiali da vista per residenti fragili individuati dalle associazioni coinvolte, ove necessari. Dopo la visita del medico oculista, la realizzazione di occhiali da vista gratuiti sarà effettuata in collaborazione con ottici qualificati di Salmoiraghi & Viganò, Grand Vision ed alcuni dei principali ottici romani.

Si tratta del primo progetto mirato nel quale Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia e IAPB Italia Onlus uniscono le proprie forze e competenze per concentrarsi su aree urbane particolarmente disagiate e intervenire in maniera tale da dichiarare l’area coinvolta “libera da problemi visivi”.  

“Scopo dell’iniziativa è colmare il divario delle opportunità offrendo alle persone svantaggiate visite oculistiche e ausili visivi ai quali, per diverse ragioni, hanno dovuto, finora, rinunciare. Vedere bene significa poter cogliere occasioni di studio, lavoro e socialità che sarebbero altrimenti precluse. Nelle nostre attività, inclusione ed eguaglianza sono strettamente collegate” – dice Leonardo Maria Del Vecchio, Presidente della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia.

La Fondazione, che opera in tutto il mondo, si è posta il traguardo di contribuire a eliminare i difetti visivi non corretti nell’arco di una generazione, entro il 2050. 

“Gli studiosi dicono che attraverso la vista si percepisce l’80 per cento delle informazioni – fa seguito Mario Barbuto, Presidente di IAPB Italia Onlus. – Le persone con disturbi visivi rischiano maggiormente la solitudine, sono meno autonome e più condizionate nello svolgimento degli atti della vita quotidiana.

L’ipovisione e la cecità sono una grande tragedia personale, producono un grave rischio di depressione nelle persone più anziane e rappresentano un costo sociale altissimo per le cure e l’assistenza. Per questo la protezione della vista è un tema fondamentale di salute pubblica. La quasi totalità dei disturbi e delle malattie visive, anche gravi, possono essere curate o arginate grazie a una visita oculistica e una diagnosi precoce”.

L’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità – IAPB Italia Onlus collabora con il Ministero della Salute nella realizzazione di programmi e attività finalizzate alla prevenzione della disabilità visiva e alla riabilitazione visiva degli ipovedenti. 

Presenti durante l’inaugurazione: Marcello Gemmato, Sottosegretario di Stato per la Salute, Massimiliano Maselli, Assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo Settore e Servizi alla Persona della Regione Lazio, Alessandro Onorato, Assessore Grandi Eventi, Turismo e Moda di Roma Capitale, Gianluca Lanzi, Presidente XI Municipio di Roma Capitale e Giovanni Malagò, Presidente del CONI.

Il progetto ha il patrocinio di Camera dei Deputati, Regione Lazio, Municipio XI e vede la collaborazione di numerose associazioni presenti sul territorio.

Scopo dell’iniziativa è prendersi cura della salute visiva della popolazione di Corviale, che non si esaurisce nel trattamento e correzione dei vizi di rifrazione attraverso un paio di occhiali, ma vuole garantire in caso di presenza di malattie oftalmiche, gli approfondimenti diagnostici di secondo livello, grazie alla collaborazione con Sapienza Università di Roma – Policlinico Umberto I, Università Tor Vergata – Policlinico Tor Vergata e IRCCS Fondazione G.B. Bietti.

Inoltre, saranno sperimentati protocolli specifici per la prevenzione delle principali patologie oculistiche causa di ipovisione e cecità, attraverso l’uso dell’OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) per pazienti con specifici fattori di rischio e verranno raccolti dati sullo stile di vita della popolazione, che oltre a identificare l’incidenza di fattori di rischio sulla qualità di vita, permetteranno anche la correlazione con la salute oculare. Tali dati potranno consentire ai decisori politici di ottimizzare le politiche sociosanitarie, calibrandole sui bisogni effettivi di salute.

Glaucoma e inquinamento, quale connessione?

Il glaucoma è una patologia oculare tra le più diffuse al mondo, tuttavia non se ne parla mai abbastanza. Conoscerne i sintomi, le caratteristiche e gli eventuali esiti può essere invece un’arma preziosa, fondamentale per prevenirla e per gestirla adeguatamente. Oggi spendiamo due parole sul legame tra glaucoma e inquinamento, e scopriamo fino a che punto vivere in aree fortemente inquinate può essere considerato fattore predisponente l’esordio della patologia.

Cos’è il glaucoma

Quando si parla di disturbi della vista o di patologie oculari saltano sempre alla mente la miopia o la cataratta per la loro ampia diffusione a livello mondiale. A tal punto che ci sembra di avere una certa familiarità con questi temi. Ma possiamo affermare lo stesso con riferimento al glaucoma? Forse no. Eppure, si tratta una delle patologie oculari maggiormente diffuse al mondo, oltre ad essere la seconda causa di cecità a livello globale.

Ebbene, il glaucoma è una patologia oculare che si presenta solitamente in età adulta e che si caratterizza da:

  1. elevata e persistente pressione intraoculare
  2. permeabilità dei tessuti deputati all’assorbimento dell’umore acqueo presente all’interno delle strutture oculari.

Uno status quo che a lungo andare finisce per compromettere la funzionalità di tutte le strutture oculari ma ancor di più del nervo ottico. Sfortunatamente, i danni prodotti dalla patologia non sono mai reversibili: ciò che è necessario fare, al contrario, è giungere ad una diagnosi tempestiva ed adoperarsi per rallentare o ancor meglio arrestare l’avanzamento della patologia.

Effetti dell’inquinamento sulla salute oculare

L’Organizzazione Mondiale della Sanità – supportata dai dati emersi da innumerevoli ricerche scientifiche – lo conferma: un’esposizione intensiva e protratta nel tempo ad inquinamento atmosferico può esercitare effetti negativi sulla salute del nostro organismo a più livelli. Anche in età pediatrica. Diventando fattore predisponente di diverse patologie, tra cui spiccano quelle respiratorie, ma anche quelle cardiovascolari e, non ultimi, i tumori.

Per quanto riguarda la salute visiva, la scienza conferma altresì che una prolungata esposizione all’inquinamento atmosferico può concorrere all’esordio di innumerevoli patologie, tra cui

  • cataratta
  • retinopatia diabetica
  • degenerazione maculare senile
  • glaucoma
  • occhio secco

In che modo l’inquinamento atmosferico può contribuire all’insorgenza del glaucoma

Il glaucoma è una patologia particolarmente articolata. Le stesse cause della patologia sono ancora in corso di studio. Si consideri peraltro che la maggior parte delle patologie è frutto di un mix tra cause genetiche, ambientali, stili di vita ed altro.

Per ciò che concerne la connessione tra glaucoma e inquinamento, tuttavia, alcuni ricercatori ritengono che quest’ultimo svolga un ruolo non trascurabile nell’esordio della patologia, facendo riferimento, in particolare, ad un’esposizione ad aria inquinata e poco salubre caratterizzata da polveri sottili in sospensione di dimensioni molto piccole (PM 2 / 2.5).

Come trattare efficacemente e tempestivamente il glaucoma

Terapia farmacologica o chirurgica, due opzioni tradizionali alla cura del glaucoma

Esistono diversi livelli di trattamento del glaucoma: questi dipendono in gran parte dallo stadio della patologia. La terapia farmacologica rimane la costante nella maggior parte dei pazienti e prevede la somministrazione di appositi colliri. Anche laddove il glaucoma sia in una fase d’esordio e non abbia pregiudicato la capacità visiva di chi ne soffre, è fondamentale aderire con precisione alla terapia. Non si dimentichi che si tratta di una patologia silente: non sperimentare sintomi o non provare dolore non significa non esserne affetti. Soprassedere rispetto alla terapia o assumerla con andamento altalenante può favorire il peggioramento del quadro clinico.

Laddove invece la diagnosi avvenga quando il glaucoma sia ad uno stadio maggiormente avanzato, si ricorre solitamente alla chirurgia. L’intervento chirurgico prende il nome di trabeculectomia ed ha l’obiettivo di ripristinare la corretta pressione intraoculare creando una via di deflusso all’umore acqueo.

Cura del glaucoma con laser SLT: in cosa consiste il trattamento

Nel panorama degli approcci terapeutici al glaucoma si inserisce oggi anche un trattamento laser particolarmente interessante ed innovativo. E’ la trabeculoplastica laser selettiva, da cui l’acronimo SLT. Grazie ad uno strumento laser particolarmente intelligente e nel corso di una seduta totalmente indolore e della durata di pochi minuti, è possibile intervenire dando una concreta battuta d’arresto alla patologia.

Ciò che accade è che i tessuti – resi impermeabili dal glaucoma – tornano ad essere permeabili, consentendo il deflusso dell’umor acqueo e riducendo la pressione intraoculare. I benefici di questo trattamento sono tangibili e durevoli nel tempo e rappresentano un ottimo compromesso tra la terapia farmacologica e quella chirurgica.

Vuoi saperne di più?

Prenota la tua visita oculistica specialistica. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute oculare e di raccontarti tutto sul trattamento laser SLT per la cura del glaucoma. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.