Notizie dal Centro Camo, sulle attività della clinica e del dottor Lucio Buratto

Cheratocono e correzione dei difetti visivi: quali prospettive?

Il cheratocono, ma anche la miopia forte, la Sindrome dell’Occhio Secco ed altre condizioni cliniche che interessano l’apparato visivo, non sono poi così infrequenti. Chi le sperimenta in associazione ad altri difetti visivi spesso si sente sopraffatto e indifeso così tanto da pensare che per questi ultimi non vi sia nulla da fare. La maggior parte delle volte, al contrario, non è così. Il panorama della chirurgia refrattiva offre soluzioni interessanti anche per chi soffre di più disturbi, difetti o patologie al contempo. O a chi non è idoneo per determinate tecniche. Approfondiamo oggi la casistica di chi è affetto da cheratocono e difetti visivi al contempo.

Cos’è il cheratocono?

Il cheratocono è una patologia che colpisce la cornea che, quando è perfettamente in salute, è convessa, trasparente e regolare. Quando si ammala di cheratocono, la cornea perde la sua trasparenza, la sua forma regolare e la sua efficienza, subendo uno sfiancamento verso l’esterno. Il risultato è una compromissione sempre maggiore della capacità visiva, in virtù dell’accavallamento disomogeneo delle fibre di collagene che la compongono. Chi è affetto da cheratocono perde in qualità ed in quantità visiva. Ma non solo: oltre alla patologia, è possibile anche essere affetti da uno o più difetti visivi. Scopriamo di seguito quali prospettive la chirurgia refrattiva offre a chi è affetto da cheratocono.

Cheratocono e correzione dei difetti visivi

Poiché il cheratocono è una patologia che interessa la cornea, chi ne è affetto non è idoneo a tutte le tecniche di chirurgia laser eseguite esclusivamente sulla cornea. In primis, si renderà necessario curare il cheratocono secondo quanto indicato dallo specialista. Una delle tecniche più efficaci per la correzione del cheratocono è il cross linking corneale.

Il cross linking corneale è una procedura mirata a rinforzare la cornea e contenerne lo sfiancamento verso l’esterno. A tal fine, si applica localmente della riboflavina, nota anche come vitamina B2. La cornea è successivamente esposta ai raggi ultravioletti UVA. Questa combinazione permette alla riboflavina di penetrare nei tessuti corneali, promuovendo la formazione di nuovi legami tra le fibre di collagene.

Come correggere i difetti visivi se si è affetti da cheratocono?

Chi non è idoneo alla chirurgia laser può trovare soluzione ai suoi difetti visivi di varia entità nelle lenti fachiche o ICL. Si tratta di minuscole lentine molto interessanti e vantaggiose per una vasta gamma di pazienti. Si collocano subito dietro l’iride, tramite un intervento mini invasivo e di breve durata. Queste lenti sono realizzate in un materiale innovativo, altamente biocompatibile e sempre ben tollerato, chiamato Collamer. Oltre ad essere particolarmente versatili – infatti sono l’ideale per correggere qualunque difetto visivo, inclusa la miopia forte – queste lentine sono altresì dotate di filtro UV. Infine, sono invisibili, impercettibili per il paziente e removibili ove necessario.

Chi è più avanti con gli anni o inizia già a manifestare i primi sintomi della cataratta, può invece valutare l’intervento di correzione dei difetti visivi grazie alle classiche lenti intraoculari, note anche come cristallini artificiali. Tali lenti sono altamente versatili, consentono di correggere più difetti visivi al contempo ed sono l’ideale per curare o prevenire anche la cataratta senile.

Come affrontare il cheratocono e i difetti visivi con successo?

Il consiglio generale è sempre quello di rivolgersi ad un oculista specialista, che saprà valutare sia lo stato di salute della cornea, sia le opzioni più indicate per la correzione permanente dei difetti visivi, prendendosi cura della salute oculare del paziente a tuttotondo. In questo senso, il Centro Ambrosiano Oftalmico rappresenta un centro d’eccellenza in Italia, con specialisti altamente preparati e competenti nel trattamento delle patologie oculari così come dei difetti visivi.

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Come preservare la salute degli occhi: 10 consigli utili

La vista è un dono prezioso che spesso diamo per scontato: vedere ci viene talmente naturale, che non ci rendiamo conto di quanto sia delicato e sofisticato l'”ingranaggio” che risiede alla base della possibilità di apprezzare il mondo in tutta la sua bellezza. Eppure, così come ci prendiamo cura di altri distretti del nostro organismo, è davvero importante voler bene anche al proprio apparato visivo. Salvaguardandolo, proteggendolo e, perché no, coccolandolo ove possibile. Scopriamo assieme 10 consigli utili per preservare la salute degli occhi.

Perché preservare la salute degli occhi?

Gli occhi costituiscono un delicato e sofisticatissimo insieme di strutture che ci regalano il meraviglioso dono della vista. Prendersene cura significa essere consapevoli della sua importanza e al contempo del fatto che anche questa parte del nostro organismo può andare incontro a disturbi o patologie. Informarsi in merito alle più note e diffuse patologie oculari e non mancare agli appuntamenti di controllo della salute oculare è sicuramente un ottimo primo passo. E poi? Di seguito un piccolo vademecum.

  1. Gli occhiali da sole proteggono gli occhi dai raggi UV anche nelle giornate nuvolose. Imprescindibili in estate al mare, in prossimità di specchi d’acqua o in inverno sulla neve, sono fondamentali anche in città. Anche quando il cielo è nuvoloso e la giornata non troppo soleggiata, i raggi UV penetrano ugualmente nell’atmosfera.
  2. Curare l’alimentazione prediligendo frutta e verdura di stagione, pesce azzurro, carni bianche, cereali non raffinati e grassi buoni è un vero e proprio stile di vita. Che ci aiuta a proteggere anche la salute degli occhi. Molte sostanze nutritive presenti negli alimenti sono davvero un toccasana per la retina, il cristallino e le altre strutture oculari.
  3. Bere molta acqua anche fuori dai pasti consente di mantenere gli occhi sani e ben idratati. L’idratazione è fondamentale per la salute degli occhi, previene l’insorgenza della Sindrome dell’Occhio Secco e favorisce il buon andamento della funzione visiva.
  4. Praticare un po’ di movimento aerobico tutte le settimane favorisce l’ossigenazione dei tessuti, inclusi quelli oculari. Una buona ossigenazione mantiene giovane il cristallino e ne previene l’opacizzazione.
  5. Aver cura della propria igiene oculare: chi frequenta piscine o usa applicare make up per gli occhi dovrebbe avere cura della propria igiene oculare in modo scrupoloso. Tenere sottomano un buon collirio rinfrescante o idratante e qualche salvietta oculare è sempre una buona idea.
  6. Chi usa le lenti a contatto deve osservare alcune norme igieniche specifiche: vietato riutilizzare le lenti usa e getta, coricarsi, recarsi al mare o in piscina con le lenti. L’igiene delle mani è altresì fondamentale nel momento in cui si indossano o rimuovono le lenti a contatto.
  7. Fare opportune pause quando si lavora a video: trascorrere molte ore di fronte ad un monitor è causa di affaticamento visivo. Inoltre, può favorire l’insorgenza ed il peggioramento di alcuni difetti visivi (in particolare della miopia). Una pausa di 20 minuti ogni due ore è l’ideale, a qualunque età.
  8. Chi indossa gli occhiali da vista e svolge la sua attività lavorativa o di studio a video, non dimentichi di far dotare le proprie lenti del filtro anti luce blu. Il filtro anti luce blu protegge le strutture oculari dai raggi UV emessi dai device elettronici
  9. Limitare il numero di ore trascorse di fronte ai device elettronici ed evitare di guardare televisione o smartphone al buio. La sera, una fonte luminosa aggiuntiva è sempre consigliata. Non usare lo smartphone a letto quando si è sdraiati su un fianco: tale posizione induce un occhio a faticare maggiormente dell’altro.
  10. Non fumare: diverse ricerche scientifiche hanno evidenziato come il fumo di sigaretta sia dannoso anche per le strutture oculari.

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Retinopatia diabetica: si può guarire?

La retinopatia diabetica è una delle complicanze più insidiose innescate dal diabete. Si tratta di una patologia che interessa la retina, ovvero quella parte all’interno dell’occhio deputata alla trasmissione degli stimoli luminosi al nervo ottico e al cervello. La retinopatia diabetica – se non trattata adeguatamente e tempestivamente – può essere causa di gravi stati di ipovisione, inclusa la cecità. La domanda che ci poniamo in questa sede è: è possibile guarire dalla patologia?

Cos’è la retinopatia diabetica

Prima di comprendere se sia possibile guarire dalla retinopatia diabetica, descriviamola brevemente. Si tratta di una patologia oculare che si verifica come conseguenza del diabete, sia esso di tipo 1 oppure di tipo 2. In generale, conviene sapere che chi è affetto da diabete presenta una generale debolezza dei vasi sanguigni. Poiché la retina è una struttura vascolarizzata, questa generale debolezza si manifesta anche in questa delicatissima zona dei nostri occhi, compromettendone la funzionalità anche in modo importante.

La retinopatia diabetica danneggia i fotorecettori presenti sulla retina in modo permanente conducendo ad una perdita progressiva e irreversibile di capacità visiva.

Esistono diversi stadi della retinopatia diabetica, con sintomi e caratteristiche di volta in volta differenti. Menzioniamoli per completezza.

  • retinopatia diabetica non proliferativa, con rottura dei capillari presenti sulla retina
  • retinopatia diabetica proliferativa, con occlusione dei capillari a livello retinico e proliferazione di neovasi a livello sottoretinico, che a loro volta generano delle microemorragie
  • edema maculare diabetico, con accumulo di liquidi a livello della macula, la porzione centrale della retina
  • proliferazione vitreoretinica, con rotture della retina

Ciascuna di queste manifestazioni della patologia può essere particolarmente insidiosa e mettere a repentaglio la capacità visiva di chi ne è affetto con esiti irreversibili. La diagnosi tempestiva in questo senso gioca un ruolo di primo piano, specie se si considera che l’esordio della retinopatia avviene spesso in sordina, ovvero in assenza di sintomi evidenti. Chi è affetto da diabete dovrebbe essere seguito regolarmente, oltre che da un diabetologo specialista, anche da un oculista specialista.

E’ possibile guarire dalla retinopatia?

La retinopatia diabetica è – al pari del diabete – una malattia cronica dalla quale non si guarisce. Oggi, tuttavia, esistono terapie efficaci in grado di proteggere la retina e di preservare la capacità visiva.

Le terapie disponibili hanno il duplice obiettivo di:

  • rallentare la progressione della patologia
  • evitare un’ulteriore perdita di capacità visiva

Terapie per il trattamento della retinopatia

Poiché dalla retinopatia diabetica non si guarisce in modo definitivo, è importante farsi seguire da un oculista specialista che stabilirà un programma terapeutico mirato e adeguatamente cadenzato nel tempo. Le terapie maggiormente in uso per il trattamento della retinopatia sono:

  • trattamenti con laser fotocoagulativo argon, per bloccare le emorragie retiniche
  • iniezioni intravitreali con farmaci anti-VEGF, per inibire la proliferazione di neovasi sotto la retina
  • nei casi più gravi può essere necessario ricorrere alla chirurgia

Cosa sono le iniezioni intravitreali per retinopatia diabetica

Le iniezioni intravitreali con farmaci anti-VEGF si rivelano molto efficaci per il trattamento della retinopatia e della maculopatia (anche senile) con particolare riferimento alla forma atrofica della patologia. Si eseguono con cadenza periodica e consentono di arrestare in modo tangibile la progressione della patologia. Sono disponibili nei centri d’eccellenza sanitaria come il Centro Ambrosiano Oftalmico, che è stato uno dei primi in Italia a proporle ai suoi pazienti. Qui, le iniezioni sono somministrate da specialisti altamente preparati ed esperti nella loro esecuzione, dotati di grande competenza e notevole manualità.

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Sintomi del glaucoma, come riconoscerli

Il glaucoma è una patologia oculare capace di manifestarsi con esiti decisamente inaspettati e sicuramente poco graditi. Sfortunatamente, la si menziona molto meno di altre patologie oculari più note. Eppure, conoscere il glaucoma e i suoi sintomi è già un primo passo per difendersi dalle sue conseguenze. E allora scopriamo subito quali sono i sintomi del glaucoma, come riconoscerli e perché è importante esserne a conoscenza.

Come ci si accorge di avere il glaucoma?

Accorgersi di essere affetti da glaucoma è fondamentale per difendersi al meglio dalla patologia e preservare il proprio benessere oculare sul lungo periodo. Si rende necessario aprire una doverosa parentesi.

Il “ladro silenzioso della vista”: un appellativo calzante che invita ad una riflessione

Il glaucoma è anche noto come ladro silenzioso della vista: un appellativo che già da solo fa comprendere quanto la patologia possa essere insidiosa, specie nelle sue fasi d’esordio. L’occhio affetto da glaucoma si presenta con una pressione intraoculare più alta del normale in modo persistente e durevole nel tempo. Una pressione che non ha nulla a che vedere con quella arteriosa. Ma che ha a che fare con un mancato deflusso dell’umor acqueo internamente alle strutture oculari. Uno status quo asintomatico: chi ne è affetto non ne è consapevole, né prova fastidio o dolore agli occhi. Tuttavia, mano a mano che il tempo avanza, le strutture oculari sottoposte a persistente ipertensione oculare finiscono per danneggiarsi. Il danno maggiore interessa il nervo ottico, è irreversibile e porta ad una perdita sempre più importante di capacità visiva. Da qui l’appellativo di ladro silenzioso della vista.

I sintomi del glaucoma si manifestano quando la patologia ha già cominciato ad arrecare danni irreversibili

Tornando al quesito iniziale, se la pressione intraoculare elevata è asintomatica, come ci si accorge di avere il glaucoma? Quando la patologia presenta i primi danni in termini di perdita di capacità visiva, accade di scambiare le difficoltà visive per un peggioramento dei propri difetti visivi. E’ allora che ci si reca dall’oculista, nella convinzione di dover rinnovare la prescrizione per gli occhiali da vista. Ed è allora che si riceve la diagnosi di glaucoma.

Per accorgersi di essere affetti da glaucoma è bene avere a cuore la propria salute visiva, sempre

Per accorgersi in tempo di avere il glaucoma, è necessario avere a cuore la propria salute visiva a tuttotondo, per tutta la durata della propria vita e anche in assenza di sintomi. Programmare una serie cadenzata di controlli della salute degli occhi, inclusa la misurazione della pressione intraoculare, è un atto d’amore e di attenzione davvero non trascurabile.

Conoscere se stessi e la propria storia familiare è un altro mezzo per difendersi dal glaucoma: chi soffre di diabete o ha una familiarità con il glaucoma, dovrebbe prestare ancor più attenzione ed insistere maggiormente sulla prevenzione.

Leggi anche: glaucoma e stress, quando il circolo è vizioso

Sintomi del glaucoma già manifesto

Quando la patologia è oramai manifesta, i sintomi del glaucoma possono essere:

  • dolore oculare
  • fotofobia
  • visione offuscata o visione di aloni
  • arrossamento oculare
  • il già menzionato calo di capacità visiva

Come si cura il glaucoma?

Se la diagnosi è tempestiva, la patologia può essere controllata con efficacia

Fare prevenzione tramite frequenti controlli della salute visiva o attraverso l’adesione a programmi di screening sul territorio può essere utile a difendersi dal glaucoma. Difatti, una diagnosi tempestiva consente di avviare altrettanto prontamente la terapia necessaria.

La cura del glaucoma – o meglio, la terapia – prevede solitamente la somministrazione di farmaci ipotonizzanti per uso topico. Ma non solo. Può rendersi necessario anche intervenire chirurgicamente, per ristabilire una valida via di deflusso per l’umor acqueo.

Innovativo, gentile, efficace: è il laser SLT per glaucoma

Molto interessante, per nulla invasivo e ampiamente risolutivo è l’impiego di strumenti laser. Tra questi menzioniamo l’innovativo laser SLT per glaucoma. Si tratta di un laser totalmente indolore tramite il quale si trattano le porzioni di tessuto rese impermeabili dalla patologia, restituendo loro la necessaria permeabilità. Di conseguenza, l’umor acqueo defluisce e la pressione intraoculare è ripristinata a livelli normali. Le sedute sono di breve durata, ripetibili e indolori.

Leggi anche: trattamento del glaucoma con laser SLT

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Lenti fachiche: cosa sono?

lenti fachiche cosa sono - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il vasto panorama della chirurgia refrattiva annovera – tra le soluzioni per la correzione della miopia e degli altri difetti visivi – anche le lenti fachiche. Queste lenti rappresentano la risposta ideale all’esigenza di correzione permanente dei difetti visivi, laddove – per esempio – le altre tecniche non siano praticabili o vi siano esigenze specifiche legate allo stato di salute visiva. Conosciamole più da vicino.

Cosa sono esattamente le lenti fachiche e per chi sono indicate?

Le lenti fachiche sono minuscole lentine realizzate in un materiale biocompatibile. Si impiantano tramite un semplice intervento proprio dietro l’iride. Possono essere dotate del potere diottrico necessario a recuperare una capacità visiva ottimale e si prestano alla correzione di qualunque difetto visivo.

Sono indicate per chi non ha la possibilità di sottoporsi all’intervento di correzione dei difetti visivi tramite laser. Non tutti, infatti, sono idonei all’intervento laser. Le ragioni sono da individuare in una cornea disomogenea o troppo sottile, oppure nell’entità dei difetti visivi. Se si tratta di difetti visivi molto elevati, il laser può non essere sufficiente. Con le lenti fachiche si supera questa difficoltà, preservando il cristallino naturale e di conseguenza la capacità di accomodazione dell’occhio.

Riassumendo, le lenti intrraoculari fachiche o ICL sono indicate per:

  • tutti i casi di non idoneità all’intervento laser per la correzione dei difetti visivi
  • difetti visivi elevati in età ancora giovane o adulta, dunque quando si voglia preservare il cristallino naturale. Molto frequente è il caso di pazienti giovani con miopia forte, per fare un esempio, che trovano nelle lenti fachiche la giusta soluzione alle loro importanti difficoltà visive.

Quali vantaggi offrono rispetto alle altre tecniche di correzione permanente dei difetti visivi?

Le lenti fachiche sono molto interessanti in quanto – oltre ai punti di forza sopracitati – offrono anche altri vantaggi. Scopriamoli di seguito.

  • sono removibili: col passare degli anni quasi tutti svilupperemo la cataratta senile. In tal caso, si può valutare di rimuovere le lenti fachiche e di ricorrere a un cristallino artificiale;
  • hanno filtro UV: proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti è più che mai fondamentale in tutte le stagioni. I raggi UV sono privi di temperatura ed invisibili ad occhio nudo. Essi penetrano all’interno delle strutture oculari tutto l’anno e con qualunque tempo atmosferico. Con le lenti fachiche è possibile dotarsi di un comodo filtro UV contestualmente alla correzione dei difetti visivi;
  • sono invisibili e impercettibili: nessun fastidio, solo tutta la comodità della correzione necessaria e la libertà dagli occhiali da vista o altri ausili esterni per la visione.

Queste lenti fanno per me?

Note anche con l’acronimo di ICL (Implantable Collamer Lens), le lenti fachiche sono alla portata delle esigenze di una vasta gamma di pazienti. L’intervento è di breve durata ed indolore: per eseguirlo sono sufficienti poche gocce di anestetico topico. Per verificare la propria idoneità a questo tipo di tecnica per la correzione dei difetti visivi, (così come per tutte le altre), è fondamentale sottoporsi ad una visita oculistica specialistica. Sarà lo specialista a confermare l’idoneità o a suggerire altre eventuali tecniche maggiormente indicate per il proprio stato di salute visiva.

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L’intervento correzione dei difetti visivi con lenti fachiche è interessante e vantaggioso. Prenota la tua visita oculistica specialistica: saremo lieti di illustrarti tutte le opportunità attualmente disponibili per le tue necessità di recupero visivo. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 636 1191.

Quando i difetti visivi si compensano: cosa significa?

Come già approfondito altre volte, i difetti visivi o vizi di refrazione sono causati da errori di messa a fuoco o di accomodazione di diverso genere. E com’è noto, questi difetti possono manifestarsi insieme oppure no. Talvolta, quando due di essi si presentano insieme, può capitare che si compensino. Ovvero, che l’uno mascheri in qualche modo l’altro. E che chi ne è affetto se ne renda conto solamente quando l’entità dei due difetti non è più lieve, ma è di entità media o forte. Come mai accade questo? Vale per tutti i difetti? E può invece accedere il contrario, ovvero che un difetto favorisca l’avanzamento di un altro o lo renda maggiormente evidente?

Miopia e presbiopia: quando i difetti si compensano

Miopia e presbiopia sono due difetti visivi ben diversi. Il primo causa una difficoltà visiva con riferimento alle distanze medio lunghe, la seconda invece interessa la visione da vicino. Chi è affetto da miopia spesso non si accorge dell’insorgenza della presbiopia proprio per un meccanismo di “compensazione”. Capita di sentir dire che che chi è miope “diventa presbite” più tardi. Non è esattamente così: semplicemente chi soffre di miopia si accorge di essere affetto da presbiopia leggermente dopo. Naturalmente il discorso vale per la presbiopia nel suo stadio d’esordio. Quando la presbiopia progredisce, diventa evidente anche a chi soffre di miopia.

Leggi anche: miopia forte, cause, rischi soluzioni

Ipermetropia e presbiopia: due difetti che non si compensano

Quanto sopra descritto non accade invece a chi è affetto da ipermetropia. L’occhio dell’ipermetrope è già impegnato in un costante e faticoso sforzo accomodativo con l’obiettivo di mettere meglio a fuoco la visione un po’ a tutte le distanze, ma ancor più da vicino: pertanto, quando – intorno ai 40 anni circa – la presbiopia fa la sua comparsa, i due difetti finiscono per accompagnarsi ed accomunarsi. Chi è affetto da ipermetropia si rende conto in brevissimo tempo di essere affetto anche da presbiopia.

Leggi anche: perché la presbiopia peggiora?

Come riconoscere i difetti visivi? E come sapere se è in atto un meccanismo di compensazione o meno?

La visita oculistica specialistica include una serie di test diagnostici per valutare la salute complessiva dell’apparato visivo e una misurazione della quantità e qualità visiva. Il miglior modo per scoprire da quale difetto visivo si è affetti, se è uno o più d’uno e in che misura è proprio la visita specialistica. Ed è peraltro il modo migliore per correggere opportunamente tutti i difetti, prendendosi cura del benessere delle strutture che compongono l’occhio e ripristinando una quantità visiva ottimale, secondo le modalità e le tecniche suggerite dallo specialista.

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Correggere la miopia con il laser è sempre possibile?

miopia forte - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La miopia è uno dei difetti visivi più diffusi, al punto che gli esperti l’hanno definita una pandemia. Un termine sicuramente forte, che tuttavia ci dà la misura di quanto la miopia oggi sia all’ordine del giorno, specie tra le nuove generazioni. Trova origine tanto in ragioni di tipo genetico, quanto in abitudini quotidiane “sbagliate”. Ovvero, poco propense alle attività all’aria aperta e molto, invece, a quelle alla lettura di testi scritti o l’uso di device digitali. E’ lo sforzo costante nella visione da vicino, insomma, che contribuisce a quella che gli esperti definiscono come “progressione miopica”. E che è spesso tipica dell’età evolutiva. C’è un rimedio efficace e permanente? Gli strumenti laser sono sempre risolutivi? Quale differenza intercorre tra miopia e miopia elevata? Facciamo assieme il punto della situazione.

Operazione laser per la correzione della miopia: quando e per chi è indicata

Oggi gli strumenti laser sono i grandi protagonisti di buona parte della chirurgia oftalmica e della chirurgia refrattiva, ovvero di quella branca della chirurgia che si occupa di correggere i difetti visivi. E’ possibile dunque ripristinare una qualità e una quantità di visione ottimale con l’ausilio di soli strumenti laser? In molti casi sì. Per quanto la miopia e gli altri difetti visivi, tra gli interventi maggiormente effettuati menzioniamo la fotocheratectomia refrattiva (nota anche con il nome di PRK) e la femtoLASIK. I protagonisti sono il laser ad eccimeri e, le caso della FemtoLASIK, l’innovativo Femtolaser o laser a femtosecondi. Con tecniche differenti ma entrambe ampiamente efficaci – è possibile correggere i difetti visivi di entità lieve o media. Anche in combinazione tra di loro.

Chi ne è affetto lo sa bene: anche una miopia lieve o media può essere vissuta con grande difficoltà, per diverse ragioni:

  • mancanza di senso di indipendenza e di libertà di movimento in ambito lavorativo, quotidiano, sociale e ancor di più sportivo
  • sensazione di essere eccessivamente vincolati agli ausili per la visione, siano essi occhiali da vista o lenti a contatto
  • aspetto estetico che non sempre corrisponde alle proprie aspettative o sensazione di peso e fastidio sul volto
  • costi importanti e ripetuti per lenti a contatto, montature e lenti degli occhiali

Vediamo di seguito il caso di chi al contrario sia affetto da una miopia elevata.

E nel caso di miopia elevata?

La miopia forte o miopia elevata non si esaurisce in un importante calo visivo per quanto riguarda la visione da lontano. Ma diviene una vera e propria patologia che è importante curare con tempestività. Questo accade perché nella miopia forte tutte le strutture oculari sono coinvolte in un costante sforzo visivo che porta l’occhio a protrarsi verso l’esterno e ad assumere una forma progressivamente sempre più allungata. Sul lungo periodo, questa tensione costante mette sotto pressione l’intero apparato visivo affaticando anche il nervo ottico.

In tal caso, la chirurgia laser non è un’opzione, come accade per chi soffre di difetti visivi medi o lievi. Si rende necessario intervenire con maggiore incisività: la soluzione per i meno giovani è solitamente quella di impiantare un cristallino artificiale capace di ripristinare la capacità visiva corretta, eliminando anche la cataratta o andando a prevenirla se non ancora presente. Nel caso di pazienti giovani, invece, è possibile preservare il cristallino naturale, accostando ad esso una lente fachica, detta ICL.

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Occhi rossi, quando preoccuparsi?

A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di alzarci una mattina con un occhio particolarmente arrossato. E di provare un po’ di sana preoccupazione. Ma a cosa è dovuto l’arrossamento oculare? Quando è necessario preoccuparsi e quando invece no? Rispondiamo assieme ad alcune domande comuni sul tema.

Cosa si intende per occhi rossi e come si manifestano

Gli occhi rossi o arrossati si presentano in tal modo a seguito della dilatazione dei capillari presenti nella sclera. L’effetto visivo che ne deriva è spesso antiestetico. A volte tale fenomeno interessa un occhio solamente, ma può capitare che si manifesti in entrambi gli occhi. Vediamo di seguito quali possono essere le cause.

Cause degli occhi rossi

Gli occhi rossi o arrossati possono essere causati da agenti atmosferici o da fattori relativi alla qualità dell’aria: aria troppo secca, sole troppo forte, inquinamento atmosferico possono essere fattori scatenanti. A questi si aggiungono, per esempio, piccoli traumi o presenza di corpi estranei, come qualche granello di sabbia o qualche ciglia, ma anche le stesse lenti a contatto, se usate in maniera prolungata o trascurando le necessarie accortezze igieniche.

Può capitare anche di svegliarsi con gli occhi rossi quando si è influenzati o si ha una patologia respiratoria: tossire con insistenza può provocare una piccola emorragia sottocongiuntivale. Infine, le allergie e alcune patologie oculari possono causare un arrossamento oculare.

Quali patologie oculari possono causare episodi di arrossamento oculare?

Alcune patologie possono causare episodi di arrossamento oculare. Tra queste menzioniamo il glaucoma, la Sindrome dell’Occhio Secco, il cheratocono, ma anche l’orzaiolo, il calazio e la blefarite.

Quando preoccuparsi?

Come abbiamo appena visto, le cause degli occhi rossi possono essere innumerevoli. Non sempre è il caso di preoccuparsi, ma talune volte è bene non soprassedere ed anzi recarsi tempestivamente dallo specialista. Se insieme al rossore si manifestano anche altri sintomi, è bene andare a fondo della questione.

Tra i sintomi che possono presentarsi assieme all’arrossamento oculare troviamo:

  • bruciore o dolore oculare
  • sensazione di annebbiamento visivo
  • prurito
  • secrezioni giallognole o verdognole

Sarà lo specialista – durante la visita e il colloquio – a valutare la causa precisa degli occhi rossi e l’approccio terapeutico da seguire. Le cure potrebbero spaziare dal semplice riposo, all’uso di colliri per uso topico, sino alla somministrazione (nel caso si tratti di una infezione) di farmaci di tipo antibiotico. Si sconsiglia il ogni caso l’uso di farmaci da banco prima di conoscere l’esatta causa del disturbo.

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Sei soggetto a frequenti arrossamenti oculari oppure vuoi sottoporti ad una visita oculistica specialistica? Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo 02 636 1191.

Femtocataratta: caratteristiche e vantaggi

Com’è noto, la cataratta è una patologia oculare ad ampia diffusione per la quale oggi l’unica cura è l’intervento chirurgico. In tempi recenti, i continui screening promossi da enti pubblici e strutture private, le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione e gli indubbi progressi in ambito medico-chirurgico, hanno fatto dell’intervento di cataratta una delle procedure più sicure eseguite al mondo. Una procedura che, nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, può aprire le porte ad una gamma di opportunità decisamente interessanti, capaci di andare ben oltre la cura della patologia. E trasformando di fatto l’intervento di cataratta in una procedura capace di prendersi cura del benessere visivo a tuttotondo. Vediamo in che modo.

Intervento di cataratta tradizionale: modalità di esecuzione e caratteristiche

Nella sua variante tradizionale, che è quella maggiormente diffusa – previa somministrazione di un’anestesia topica – si accede al cristallino grazie ad una minuscola incisione praticata sulla cornea. Di lì si inserisce uno strumento ad ultrasuoni, chiamato facoemulsificatore, che ha il compito di frantumare ed aspirare il cristallino ispessito ed opacizzato. Al termine di questa operazione, si impianta il cristallino artificiale. Molto spesso si tratta di un cristallino con il potere diottrico capace di correggere un difetto visivo (una minuscola lente monofocale, di fatto). Al termine dell’intervento può rendersi necessario applicare un punto di sutura ed il paziente avrà verosimilmente bisogno, successivamente, di indossare gli occhiali.

Femtocataratta: quando l’intervento diventa “gentile”

Nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico l’intervento di cataratta è oggetto di innumerevoli migliorie sul fronte tecnico. Migliorie che hanno reso la procedura di gran lunga più delicata, indolore ed affrontabile serenamente anche da parte di pazienti più timorosi.

Grazie al laser a femtosecondi addio a bisturi e strumenti taglienti

I protagonisti dell’intervento di femtocataratta non sono più strumenti taglienti e punti di sutura, ma gli strumenti laser. Il laser a femtosecondi, in particolare, è un laser di ultima generazione che, agendo tramite microimpulsi, si comporta meglio del bisturi. Oltre a sostituire il bisturi, questo laser è anche impiegato al posto del facoemulsificatore: la sua azione riesce a frantumare efficacemente il cristallino opacizzato, rivelandosi molto meno stressante per le strutture oculari di quanto accade invece nella variante tradizionale dell’intervento. Al termine dell’intervento, peraltro, non è nemmeno necessario applicare punti di sutura, perché l’incisione eseguita dal laser è altamente precisa, definita e in grado di richiudersi naturalmente.

—> Si ricordi, tuttavia, che gli strumenti più sofisticati e d’avanguardia non eseguono mai l’intervento da soli: presso i centri d’eccellenza si ha il vantaggio di trovare tecnologie eccezionali gestite da specialisti di grande perizia, esperienza e competenza. Sono loro a fare la differenza.

Con le lenti intraoculari il mondo torna ad essere bello come prima

Ma non finisce qui. Recarsi presso un centro d’eccellenza per sottoporsi all’intervento di cataratta consente anche di valutare e riconsiderare le proprie esigenze di benessere visivo a tuttotondo. E di optare per la lente intraoculare che meglio risponde alle proprie esigenze visive. Non a caso si sente spesso menzionare lintervento di cataratta refrattiva. Così, oltre a ripristinare la trasparenza del cristallino (che ricordiamo è permanente, in quanto i cristallini artificiali non sono soggetti a opacizzazione), è anche possibile optare per il potere diottrico su misura per le proprie esigenze. Di fatto, riavvolgendo il nastro del tempo e tornando a vedere come si vedeva molto prima di sviluppare la cataratta. O anche meglio.

Il panorama delle lenti intraoculari oggi è molto vasto e non c’è difetto visivo – o meglio ancora combinazione di difetti visivi – che non sia risolvibile con un’unica lente. Tra le varie opzioni disponibili attualmente sul mercato, troviamo le lenti EDOF. Si tratta di lenti intraoculari a profondità di fuoco continua – da cui l’acronimo Extended Depth of Focus -in grado di ripristinare un’eccellente qualità e quantità visiva da 40 cm circa sino all’infinito.

—> A volte non si colgono le opportunità semplicemente perché non se ne é a conoscenza: conoscere l’esistenza del laser a femtosecondi e delle lenti intraoculari di ultima generazione può aiutare a scegliere quale intervento di cataratta può fare al caso nostro, con maggiore consapevolezza e cognizione di causa.

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Vuoi conoscere più da vicino l’intervento di femtocataratta e le nuove lenti intraoculari? Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo 02 636 1191.

Eseguito il primo trapianto di occhio al mondo

Trapianto di occhio - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il progresso in ambito medico e scientifico sembra davvero non avere limiti. E lo straordinario intervento eseguito di recente presso l’ospedale universitario Nyu Langone Health di New York ne è la conferma. Un team di specialisti ha eseguito – per la prima volta al mondo – un trapianto di occhio intero con esiti decisamente promettenti. Scopriamo qualcosa di più sulla notizia.

Il paziente ha perso l’occhio a seguito di un incidente

L’intervento di trapianto di occhio intero ha avuto una durata di 21ore e ha visto la partecipazione di una équipe di specialisti composta da oltre 140 professionisti. Alla guida dell’équipe, Eduardo Rodriguez, direttore del dipartimento di chirurgia plastica Hansjörg Wyss presso il Nyu Langone. Il paziente aveva già subito innumerevoli interventi volti a salvare l’occhio danneggiato a seguito di un incidente. Sfortunatamente, si è reso comunque necessario procedere alla rimozione dell’occhio sinistro. In previsione di un possibile futuro trapianto, i chirurghi hanno deciso di recidere il nervo ottico il più possibile a ridosso del bulbo oculare.

Come è stato concepito l’intervento di trapianto di occhio intero

Rodriguez e colleghi hanno sviluppato l’idea di combinare una doppia metodica medico-chirurgica: da un lato il trapianto di occhio intero, dall’altro, il trapianto di cellule staminali adulte prelevate proprio dal medesimo donatore. L’obiettivo era fornire un nuovo occhio da donatore esterno, ma al contempo facilitare la rigenerazione dei tessuti eventualmente danneggiati. Sono innumerevoli, difatti, gli studi e le ricerche oggi orientati a valutare e confermare l’enorme potenziale che le cellule staminali hanno con particolare riferimento ai processi di rigenerazione cellulare.

Il dott. Samer Al-Homsi, direttore esecutivo del Transplantation and Cellular Therapy Center e docente presso il dipartimento di medicina del Nyu Langone, ha spiegato: “Questo è il primo tentativo di iniettare cellule staminali adulte in un nervo ottico umano durante un trapianto, nella speranza di favorire la rigenerazione del nervo“.

Protagoniste, le cellule staminali

Per l’intervento sono state utilizzate cellule staminali CD34-positive, note per il loro potenziale nel sostituire le cellule danneggiate e per le loro eccellenti proprietà neuroprotettive. Le cellule staminali sono state iniettate durante l’intervento nel punto di connessione tra l’occhio trapiantato e il nervo ottico del paziente. La procedura è stata eseguita correttamente e – ad oggi – l’occhio è in buona salute e riceve un buon afflusso di sangue. Sarà tuttavia necessario attendere ulteriormente per valutare se potrà effettivamente contribuire al recupero della vista del paziente.

Si tratta, ad ogni modo, di uno straordinario successo in ambito medico, che con buona probabilità segnerà il futuro della chirurgia oftalmica spianando la strada ad ulteriori progressi.

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Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico prestiamo la massima attenzione alle grandi novità in ambito medico, biomedico, chirurgico ma anche tecnologico applicate al mondo dell’oftalmologia. La gamma di strumenti diagnostici e di trattamenti terapeutici e chirurgici che offriamo attinge costantemente agli ultimi ritrovati e alle ultime scoperte del settore. Se sei affetto da cataratta, glaucoma, maculopatia o altra patologia oculare, siamo a tua disposizione. Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi 02 636 1191.