Intervento laser per miopia: quando si può fare?

La miopia è, tra i difetti visivi, quello più diffuso e che maggiormente può esercitare la sua influenza sulla vita quotidiana di chi ne è affetto. Poiché l’entità del difetto visivo può raggiungere livelli anche molto marcati, il miope finisce per diventare fortemente dipendente dagli occhiali da vista o dalle lenti a contatto. E, al di là del piacere iniziale di acquistare montature griffate e alla moda, l’occhiale diviene, a lungo andare, un piccolo “fardello”. Un limite alle attività sportive e ludiche che si ama praticare nel tempo libero, ma anche alla vita sociale. E, inoltre, un accessorio che si rischia di scordare qua e là in giro. Va da sé che sono molti i miopi che vivono il difetto visivo come un peso, e che sognano di sottoporsi all’intervento laser per miopia. Quando e in che modo questo sogno può diventare realtà? Entriamo nel merito della questione. 

Laser per miopia: in cosa consiste? 

L’intervento laser per la correzione della miopia rientra nel panorama degli interventi di chirurgia refrattiva. L’intervento laser è eseguito sulla porzione anteriore dell’occhio, la cornea. E’ proprio andando a modificare spessore e curvatura della cornea che è possibile riportare il punto di fuoco nella sua posizione corretta – cioè sulla retina – e correggere qualunque difetto visivo di lieve e media entità. L’intervento si esegue con l’ausilio di strumenti laser. E’ una procedura di breve durata e totalmente indolore, che offre un eccellente recupero post operatorio nei pazienti di tutte le età. E non solo: anche qualora il difetto visivo sia particolarmente marcato, le soluzioni non mancano. In tutti i casi, una visita oculistica specialistica è un irrinunciabile punto di partenza, utile a verificare lo stato di salute visiva ma anche a chiarire aspettative e necessità del paziente. 

Chi può sottoporsi all’intervento? E quando è possibile farlo?

L’intervento laser per miopia, al pari di tutti gli interventi di chirurgia refrattiva, non presenta alcuna controindicazione, salvo rarissimi casi. Tuttavia, non è possibile eseguirlo se il difetto visivo non è stabile. Si consideri che, solitamente, la stabilità si raggiunge intorno ai 20-25 anni. Dunque anche un paziente ancora molto giovane può valutare di eseguire l’intervento laser, e risolvere la sua dipendenza dagli occhiali da vista in modo permanente. 

Dove sottoporsi all’intervento per miopia? 

Oggi i centri che propongono l’intervento laser per miopia sono innumerevoli. Nei centri d’eccellenza, tuttavia, è possibile sottoporsi all’intervento avvalendosi di tecniche e tecnologie d’avanguardia. A tal proposito non possiamo non menzionare il FemtoLASIK. La procedura è la medesima eseguita per il classico intervento Lasik: il chirurgo pratica un’incisione sulla superficie della cornea e solleva un flap (una finestrella) al fine di intervenire nella porzione di tessuto sottostante con il laser ad eccimeri. Nel caso della tecnica FemtoLASIK, tuttavia, l’incisione è praticata, anziché con uno strumento tagliente come un bisturi o un microcheratomo, con il laser a femtosecondi.

Un salto di qualità non indifferente, perché il laser a femtosecondi offre all’intera procedura maggiore controllabilità, precisione, igiene, personalizzazione, oltre ad una più veloce guarigione ed un rapido recupero post operatorio. Peraltro, laddove l’incisione sia eseguita tramite laser, non sono necessari bendaggi o punti di sutura. Per non parlare dello straordinario impatto positivo che l’uso di queste tecnologie esercita sul paziente dal punto di vista emotivo.

Il femtolaser emette microimpulsi della durata di un milionesimo di miliardesimo di secondo (detto anche femtosecondo, appunto).  Si tratta di uno strumento che ha spalancato le porte ad un nuovo modo di concepire la chirurgia refrattiva e non solo, ponendosi come un alleato imprescindibile del chirurgo ed una piacevole certezza anche per il paziente più timoroso. 

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in microchirurgia oculare per la correzione dei difetti visivi e la cura della cataratta presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

Dopo l’intervento laser il difetto visivo farà ritorno?

L’intervento laser è concepito per correggere i difetti visivi – inclusa la miopia – in modo permanente. Questo significa che il difetto visivo non farà ritorno. Tuttavia, in rari casi è possibile che si renda necessario un cosiddetto “ritocco” poco dopo l’intervento. Una breve seduta di qualche minuto allo scopo di perfezionare quanto già ottenuto con l’intervento laser. 

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Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di illustrarti più da vicino l’intervento laser per miopia.

Lenti intraoculari EDOF: conosciamole più da vicino

Le lenti EDOF rappresentano quella piccola grande rivoluzione che, nel giro di breve tempo, è riuscita ad apportare un ancor più elevato grado di efficacia alla microchirurgia oculare. Si tratta di un particolare tipo di lenti intraoculari (IOL) che ha spalancato le porte ad un nuovo modo di risolvere in modo permanente i difetti visivi e non solo. Se negli anni Ottanta la svolta in oftalmologia fu data dal ben noto laser ad eccimeri, oggi la novità è data proprio da queste lenti così straordinarie. E i loro vantaggi sono davvero innumerevoli.

Cosa sono le lenti intraoculari ed in quali casi sono consigliate

Prima di conoscere più da vicino la grande novità delle lenti EDOF, spendiamo due parole sulle lenti intraoculari. Negli anni passati chi era affetto da difetti visivi anche marcati poteva far ricorso solamente ad ausili correttivi esterni (lenti a contatto e occhiali da vista) o alla classica chirurgia refrattiva laser. Recentemente, invece, e grazie alle IOL, anche chi soffre di difetti di entità media o forte ha potuto trovare in questo particolare tipo di lenti la soluzione ai suoi problemi visivi.

Peraltro, le lenti intraoculari – che si chiamano così perchè sono inserite proprio all’interno dell’occhio – sono altamente versatili ed offrono un ottimo margine di personalizzazione. Sono l’ideale per pazienti adulti con presbiopia o difetti visivi molto marcati, così come per pazienti in età matura che necessitano di operarsi di cataratta.

Tipologie di lenti intraoculari

Le tipologie di lenti intraoculari oggi esistenti sono le seguenti:

  • monofocali
  • monofocali toriche
  • multifocali
  • multifocali toriche
  • EDOF

Perchè le lenti EDOF rappresentano un ulteriore salto di qualità

Le classiche lenti intraoculari sono molto vantaggiose per una vasta gamma di persone, anche se talvolta possono presentare qualche inconveniente. Per esempio:

  • le monofocali, pur offrendo una buona capacità visiva, la danno solo ad una distanza (o lontano o vicino), rendendo dunque sempre necessario l’uso di un paio di occhiali; possono presentare qualche difficoltà nella visione alle distanze intermedie ed hanno una generale perdita del senso della profondità;
  • le multifocali presentano dei limiti in merito alla sensibilità al contrasto e possono dare adito a qualche disturbo visivo in condizioni di poca luce, soprattutto in visione notturna (sensazione di abbagliamento, visione di aloni).

Ciò non significa che queste tipologie di lenti non siano più che valide per alcuni pazienti: non ci stancheremo mai di ripetere, infatti, che ogni paziente è un mondo a sé, con il suo stato di salute visiva, la sua sensibilità, le sue esigenze personali.

Le lenti EDOF rappresentano il superamento dei piccoli inconvenienti tipici delle altre lenti intraoculari. Sono la soluzione ideale per risolvere i problemi visivi conseguenti all’intervento di cataratta, per correggere i vari difetti visivi in modo permanente e per poter pensare di fare a meno degli occhiali da vista.

Dott. Lucio Buratto, oculista e Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico

E non solo: le lenti EDOF riescono a soddisfare le esigenze dei pazienti affetti da presbiopia contestualmente ad altri difetti visivi. Grazie a queste lenti, il cui acronimo sta per Extended Depth of Focus, (Estesa Profondità di Fuoco), è possibile ottenere un’ottima qualità visiva pressoché a tutte le distanze. Anche in condizioni di scarsa luminosità. E senza gli inconvenienti visivi presenti in altre tipologie di lenti intraoculari.

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Chirurgia refrattiva: cos’è e per chi è indicata

L’obiettivo della medicina è migliorare la salute del paziente ma anche la sua qualità di vita. Uno degli esempi più calzanti in questo senso è la chirurgia refrattiva. Scopriamo dunque assieme che cos’è la chirurgia refrattiva e per chi è indicata.

Chirurgia refrattiva: cos’è e perché si chiama così

Il termine chirurgia refrattiva indica una serie di tecniche per correggere in modo permanente i difetti visivi. Il termine refrattiva deriva dal fatto che i difetti visivi sono anche chiamati vizi di rifrazione. Per rifrazione si intende il processo attraverso il quale la luce penetra nell’occhio dalla pupilla, attraversa il cristallino e va a colpire la retina. Qualora la messa a fuoco sia imprecisa e vada a “cadere” prima o dopo la retina o in posizione decentrata rispetto ad essa, si parlerà appunto di difetti visivi. I difetti visivi sono: miopia, ipermetropia, astigmatismo e, per estensione, anche presbiopia. Quest’ultima è, in realtà, un difetto di accomodazione. Tuttavia, nella sua sintomatologia si comporta come un difetto visivo a tutti gli effetti. I difetti visivi possono comparire soli o in abbinamento tra di loro, ad un solo occhio o ad entrambi gli occhi, e si misurano sempre in diottrie.

Quando è possibile sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva

In linea generale, per sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva è fondamentale che i difetti visivi abbiano raggiunto la stabilità. Una condizione che solitamente si realizza intorno ai 20 anni. Si consideri poi che dai 40 anni in su farà molto probabilmente la sua comparsa anche la presbiopia, mentre dai 60 anni in poi è probabile che si vada incontro alla cataratta. E, poiché ogni tappa della vita può portare con sé una condizione di salute visiva diversa e spesso variabile da individuo ad individuo, possiamo dire che la chirurgia refrattiva “non ha età”: tecniche e soluzioni sono differenti proprio per andare incontro ad esigenze di salute visiva differenti.

L’esperienza chirurgica del medico oculista è fondamentale per consigliare al paziente quale sia la tecnica più indicata, tenendo conto del suo stato di salute oculare, delle sue esigenze visive e delle tecnologie disponibili. 

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in microchirurgia oculare per la correzione dei difetti visivi e la cura della cataratta presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

Quali sono le tecniche di chirurgia refrattiva oggi in uso?

Tra le tecniche di chirurgia refrattiva oggi maggiormente in uso citiamo la PRK, la Lasik, la FemtoLASIK. A queste possiamo aggiungere altre tecniche straordinariamente performanti, come l’impianto di lenti intraoculari e l’intervento di cataratta refrattiva

Le più comuni tecniche oggi in uso:

  • PRK (cheratotomia fotorefrattiva): si esegue con il laser ad eccimeri, uno strumento preziosissimo in uso fin dagli anni Ottanta in chirurgia oftalmica. La PRK è indicata per difetti visivi di entità lieve o media. Si esegue in regime ambulatoriale previa somministrazione di anestetico in gocce per uso topico. Il recupero post operatorio è di durata modesta.
  • LASIK: si esegue con l’ausilio del laser ad eccimeri ma si differenzia dalla PRK perché il laser non esegue la totalità dell’intervento. Nella Lasik si accede alla porzione di cornea da operare dopo aver sollevato un piccolo flap sulla parte più superficiale della membrana. Al termine dell’intervento, la finestrella è ricollocata in sede. Anche in questo caso si somministra un anestetico topico ed i tempi di recupero sono da modesti e brevi.
  • FemtoLASIK: rappresenta l’evoluzione della tecnica precedente. In questo caso, il flap non è aperto con strumenti chirurgici manuali, ma con un laser di ultima generazione oggi disponibile solamente in pochi centri d’eccellenza: il laser a femtosecondi. Grazie all’uso di questo straordinario laser, il recupero post operatorio è particolarmente rapido e pressoché privo di fastidi. Inoltre, non è necessario applicare punti di sutura o bendaggi.
  • Impianto di IOL fachiche (lenti intraoculari fachiche): è l’ideale nel caso di difetti visivi siano molto marcati. In quel caso si andrà ad impiantare una lente intraoculare senza rimuovere il cristallino (tecnica dei due cristallini). In questo modo sarà possibile mantenere inalterata la capacità accomodativa data dal cristallino naturale e correggere i difetti visivi.
  • Cataratta refrattiva: nel caso in cui il paziente sia già in età matura ed il cristallino abbia iniziato il suo naturale processo di opacizzazione, è possibile correggere i difetti visivi sostituendo il cristallino con una lente intraoculare dotata del potere diottrico necessario al paziente. Questa soluzione è risolutiva anche per la cataratta.

“Oggi ottenere l’indipendenza dagli occhiali da vista è un traguardo concretamente raggiungibile per la stragrande maggioranza dei pazienti di qualunque età. Vedere la gioia ed il senso di libertà nei loro sguardi è sempre, per me, un’emozione impagabile”.

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in microchirurgia oculare per la correzione dei difetti visivi e la cura della cataratta presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

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3 cose che non tutti sanno sull’operazione cataratta

La cataratta è una patologia oculare molto comune e molto diffusa nel mondo contemporaneo. Ancor più di quanto non accadesse nel secolo scorso. I progressi della medicina, i comfort che ci accompagnano nel quotidiano, una maggiore attenzione alla qualità dell’alimentazione hanno prolungato l’aspettativa di vita di tutti noi. Ma vivere a lungo non basta. E’ anche fondamentale mantenere una buona qualità di vita. E allora, cosa dovremmo sapere oggi sull’operazione di cataratta? Quali sono le informazioni cruciali che dovrebbero spingerci a non indugiare e ad operarla quanto prima? Scopriamole insieme.

1 – L’operazione di cataratta è un intervento chirurgico

In fatto di chirurgia oftalmica, negli ultimi anni si è assistito alla notevole diffusione degli interventi di chirurgia refrattiva. L’obiettivo di questi interventi è quello di correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia per poter fare a meno degli occhiali. Si tratta di interventi che si eseguono – nel caso di difetti visivi lievi e medi – solamente con l’ausilio di strumenti laser e solamente sulla cornea. Al contrario, l’operazione di cataratta si esegue intervenendo chirurgicamente. Si accede al cristallino, lo si rimuove e lo si sostituisce con una lente intraoculare. In entrambi i casi, la durata della procedura è breve e bastano poche gocce di collirio anestetico per uso topico. Ma è fondamentale capire che l’operazione di cataratta non è un semplice intervento laser, e che va pertanto affrontata con la giusta dose di serietà e consapevolezza.

Da sapere: nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi ad una versione più “gentile” dell’operazione di cataratta, nella quale al posto del bisturi si usa un laser di ultima generazione: il laser a femtosecondi.

2 – Prima è, meglio è

Capita spesso di pensare che la cataratta porterà ad un annebbiamento visivo più o meno sopportabile nel tempo, e di rimandare l’intervento a data da destinarsi perché tutto sommato al momento della diagnosi la qualità visiva è ancora accettabile. Nulla di più sbagliato. Lasciar progredire la cataratta porta ad una lenta e progressiva perdita di autonomia ed indipendenza, ma mette anche a repentaglio la buona salute degli occhi. Un cristallino “anziano”, privo di flessibilità ed ispessito dal tempo mette sotto pressione l’intero occhio, conducendo spesso ad un aumento della pressione intraoculare. Che a sua volta rischia di danneggiare irrimediabilmente il nervo ottico, con ripercussioni anche irreversibili sul piano della capacità visiva.

Da sapere: il nervo ottico è una struttura delicatissima. Qualora danneggiata, non si può più riparare.

3 – L’operazione di cataratta permette di fare a meno degli occhiali

L’operazione di cataratta non è un’incombenza noiosa da sbrigare, ma è, oggi, una vera e propria opportunità. Rappresenta, infatti, l’occasione per eliminare quasi del tutto l’uso degli occhiali. Se l’intervento va affrontato quanto prima per le ragioni sopra descritte, conviene approfittarne per fare propri tutti i vantaggi che esso offre. Anziché limitarsi ad ottenere la sostituzione del cristallino opacizzato con uno trasparente, oggi è possibile guardare oltre. I cristallini artificiali di ultima generazione sono delle vere e proprie lenti con il potere diottrico di cui abbiamo bisogno. Grazie a queste lenti, oggi è possibile approfittare dell’operazione di cataratta per correggere anche miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Un difetto solamente o anche più difetti insieme. Anche molto marcati.

Tra queste lenti, in particolare, il futuro è rappresentato dalle lenti EDOF – Extended Depth of Focus.

Sono lenti pensate per:

  1. vedere in modo nitido e preciso da una distanza ravvicinata fino all’infinito;
  2. vedere bene in condizioni di visione diurna e di notturna;
  3. eliminare l’uso degli occhiali, anche progressivi;
  4. superare i limiti e gli inconvenienti forniti dalle lenti intraoculari multifocali classiche.

Il consiglio: ogni paziente è, ovviamente, un mondo a sé. Ma sapere che grazie all’operazione di cataratta oggi è possibile riscoprire i propri hobby, dedicarsi alla famiglia (e ai nipotini) con attenzione, positività ed energia e ritrovare quel pizzico di autonomia perduta, certamente fa la differenza.

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Desideri conoscere più da vicino le caratteristiche e le interessanti potenzialità offerte dall’operazione di cataratta? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191

Idoneità all’intervento laser: tutto quello che c’è da sapere

L’intervento laser per la correzione dei difetti visivi è una procedura di routine, pensata per avere una versatilità tale da soddisfare le esigenze visive più disparate. Non c’è difetto visivo o combinazione di difetti che non possa essere corretto con l’ntervento laser. Ed anche laddove i difetti siano particolarmente marcati, la chirurgia oftalmica offre sempre soluzioni moderne ed interessanti. Uno dei temi intorno ai quali capita sovente di porsi degli interrogativi è, tuttavia, quello della idoneità all’intervento laser. Come e quando è possibile stabilire l’idoneità? Rispondiamo assieme a queste domande.

Perché scegliere l’intervento laser per la correzione permanente dei difetti visivi?

Con il termine intervento laser ci si riferisce ad un insieme di tecniche chirurgiche minimamente invasive che sfruttano la tecnologia laser per eseguire la correzione dei difetti visivi intervenendo esclusivamente sulla cornea. I difetti visivi possono essere uno o più d’uno di entità lieve, media o forte. Le ragioni che possono spingere ad orientarsi verso questa tipologia di intervento possono essere le più disparate: c’è chi ha la necessità di vedere bene per motivi di lavoro, chi ha il desiderio di fare a meno di lenti a contatto o occhiali da vista perché non li tollera più, chi vorrebbe farne a meno per motivi sociali, per praticare il proprio sport preferito in totale libertà… L’importante è che il paziente viva questo desiderio concretamente e che le sue aspettative siano saldamente ancorate alla realtà.

Quando l’intervento può essere consigliato dal medico

Vi sono alcuni casi in cui probabilmente sarà il medico oculista a consigliare l’intervento. Questo accade, per esempio, quando è solamente un occhio ad essere affetto da un difetto visivo o, ancora, la differenza tra un difetto di un occhio e quello di un altro è particolarmente marcata. In questi casi le ragioni non sono da ricercare solamente in esigenze di tipo personale, ma anche nella necessità di aiutare l’intero apparato visivo a svolgere al meglio la sua funzione.

Come si valuta l’idoneità all’intervento laser

L’idoneità all’intervento laser deve essere stabilita dal medico oculista dopo una serie di esami diagnostici mirati e approfonditi. Ad ogni modo, ed a beneficio del lettore, diamo di seguito alcune indicazioni di massima sui requisiti che stabiliscono l’idoneità all’intervento laser:

  • avere un’età superiore ai 20 anni circa, perché prima dei 20 anni solitamente i difetti visivi non sono mai del tutto stabilizzati;
  • presentare una cornea non troppo sottile, perché tutte le tecniche di correzione dei difetti visivi tramite laser prevedono che si esegua un’ablazione di tessuto;
  • avere un apparato visivo che, al di là dei difetti visivi, sia complessivamente sano.

E’ poi necessario fare le opportune valutazioni e prestare cautela nei seguenti casi:

  • gravidanza o allattamento, perché sono condizioni che possono influenzare temporaneamente la capacità visiva. In tal caso è possibile decidere di posticipare l’intervento;
  • presenza di patologie sistemiche quali il diabete, che per sua natura rende la cornea più fragile. Ciò non significa che un paziente diabetico debba scartare l’idea dell’intervento a priori, ma che sia fondamentale far presente il proprio stato di salute al medico oculista, che si occuperà di fare le opportune valutazioni ed indicare la tecnica più indicata tra i trattamenti laser oggi in uso;
  • altre patologie che causano una generale compromissione del sistema immunitario o che coinvolgono i tessuti connettivi (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico ed altre).

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Chirurgia refrattiva: quale tecnica scegliere

Quando si prende la decisione di affidarsi alla chirurgia refrattiva per la correzione permanente dei propri difetti visivi, il primo passo da compiere è quello di sottoporsi ad una visita oculistica approfondita ed accurata. Sarà l’occasione per discutere con lo specialista desideri ed aspettative, ma anche per conoscere l’idoneità dei propri occhi all’intervento. Assieme allo specialista, quindi, si sceglierà la tecnica migliore da utilizzare. Per giungere alla data della visita più informati, può essere utile avere già un’idea di massima circa le tecniche per la correzione dei difetti visivi oggi maggiormente in uso.

Cosa si intende per idoneità

Gli interventi laser di chirurgia refrattiva pensati per correggere difetti di lieve o media entità si eseguono sulla cornea. Per programmare uno qualunque di questi interventi, è necessario accertarsi che lo stato di salute oculare sia complessivamente buono e che la cornea risponda a determinati requisiti. La visita oculistica specialistica per l’idoneità all’intervento prevede dunque una vasta gamma di esami. Citiamone alcuni: 

  • la topografia corneale;
  • la pachimetria corneale;
  • l’OCT (Tomografia a Coerenza Ottica);
  • la pupillometria;
  • l’aberrometria.

Molti di questi esami hanno lo scopo di valutare lo stato di salute della cornea, le sue dimensioni, la sua curvatura, il suo spessore. Sono proprio le condizioni e le caratteristiche della cornea ad essere determinanti per l’idoneità all’intervento. 

Chirurgia refrattiva: le tecniche

Una volta accertata l’idoneità all’intervento di chirurgia refrattiva, si andrà ad individuare la tecnica migliore per le esigenze del paziente. Le tecniche ad oggi in uso nei centri d’eccellenza sono chiamate PRK e FemtoLASIK. Conosciamole una ad una. 

Chirurgia refrattiva con tecnica PRK 

PRK è l’acronimo di Cheratotomia Fotorefrattiva. La tecnica prevede che, grazie al solo laser ad eccimeri, dopo aver rimosso l’epitelio corneale, si plasmi la porzione sottostante di cornea in accordo con le esigenze visive del paziente, di fatto riportando il punto di fuoco nella sua posizione corretta. Il laser ad eccimeri, che lavora per ablazione, è uno strumento in uso in chirurgia oftalmica sin dagli anni Ottanta: la sua introduzione in campo medico ha rivoluzionato il modo di eseguire diverse tipologie di interventi ed è tutt’ora uno strumento prezioso ampiamente usato nel campo della chirurgia refrattiva.

I vantaggi: la PRK si presta a correggere qualunque difetto visivo purché lieve o medio, è di breve durata e indolore. Il recupero post operatorio può comportare qualche blando fastidio della durata di qualche giorno, come dolore, lacrimazione o fotofobia. Dopo l’intervento sarà necessario indossare una lente a contatto protettiva e tenere sempre a portata di mano un buon paio di occhiali da sole. Nel giro di una settimana, tuttavia, è possibile tornare pienamente alle proprie attività. I benefici dell’intervento in termini di qualità visiva si apprezzano mano a mano che i giorni e le settimane avanzano.

Chirurgia refrattiva con tecnica FemtoLASIK 

La tecnica FemtoLASIK si basa sullo stesso principio della PRK, ovvero sull’esigenza di intervenire sulla cornea per correggere i difetti visivi del paziente. Tuttavia, a differenza della PRK, nella quale è il laser ad eccimeri a svolgere l’intera procedura, nella FemtoLASIK la tecnica è differente, e si associa un secondo laser, chiamato Laser a Femtosecondi. L’epitelio corneale non è rimosso per ablazione, bensì sollevato come se fosse una piccola finestrella, il flap: in questo modo, si consente al laser ad eccimeri di accedere alla porzione sottostante di cornea e ad eseguire la correzione dei difetti visivi. Al termine della procedura, il flap è ricollocato al suo posto. E’ proprio il laser a femtosecondi ad incidere con un elevatissimo grado di controllo e di precisione l’epitelio superficiale. Alla base del suo funzionamento, innumerevoli micro impulsi dell’ordine di un milionesimo di miliardesimo di secondo l’uno, ravvicinati e brevissimi.

I vantaggi: la correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK è adatta per difetti di lieve o media entità. E’ di breve durata e totalmente indolore. L’uso del laser a femtosecondi conferisce all’intervento un eccezionale livello di precisione, igiene e personalizzazione, oltre a ridurre drasticamente i fastidi post operatori. Anche i tempi di recupero si accorciano notevolmente.

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Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico eseguiamo quotidianamente l’intervento per la correzione dei difetti visivi sia con tecnica PRK che FemtoLASIK. Chiamaci oggi stesso e prenota la tua visita oculistica specialistica per i difetti visivi: sarà il primo passo per ottenere l’indipendenza dagli occhiali e recuperare una capacità visiva ottimale. Siamo a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Chirurgia refrattiva laser: domande frequenti

La chirurgia refrattiva è un insieme di interventi volti a correggere in modo permanente i difetti visivi, detti appunto anche “refrattivi”. Le tecniche oggi in uso si avvalgono di moderni strumenti laser. Ma in che modo esattamente avvengono gli interventi? Sono sicuri? Dolorosi? Chi può ritenersi idoneo all’intervento? Rispondiamo ad alcune domande frequenti sulla chirurgia refrattiva laser.

Chirurgia refrattiva laser: come si stabilisce l’idoneità?

L’idoneità nei confronti di un intervento di chirurgia refrattiva laser è stabilita da un medico specialista oculista a seguito di una visita oculistica accurata e ben approfondita. Nel corso della visita, che si articola solitamente in una serie di esami diagnostici ed un colloquio con il medico, quest’ultimo valuterà le condizioni di salute dell’occhio. Obiettivo del colloquio sarà quello di accertare che le aspettative del paziente siano ben ancorate alla realtà, nonché rispondere a tutti gli eventuali dubbi o domande del caso. 

A chi è consigliato l’intervento di chirurgia refrattiva laser?

L’intervento è consigliato a chi voglia risolvere in modo permanente miopia, ipermetropia, astigmatismo ed anche presbiopia. I motivi possono essere diversi: di tipo funzionale, lavorativo, personale, emotivo, sociale o estetico. Si consiglia l’intervento anche a chi non tolleri o non accetti l’uso di ausili per la correzione temporanea dei difetti visivi (lenti a contatto o occhiali da vista), o ancora laddove solamente un occhio sia affetto dal difetto visivo, mentre l’altro sia perfettamente sano. 

Quali sono i requisiti per essere idoneo all’intervento? 

I requisiti per poter affrontare l’intervento di chirurgia refrattiva laser sono i seguenti: 

  • un’età superiore ai 18 anni o comunque a difetto visivo stabilizzato: al termine dell’età evolutiva solitamente i difetti visivi hanno raggiunto una loro stabilità;
  • una cornea non troppo sottile: lo spessore della cornea è condizione imprescindibile per l’esecuzione dell’intervento;
  • un apparato visivo sano: alcune patologie oculari come il glaucoma o le retinopatie possono rappresentare delle controindicazioni nei confronti dell’intervento;
  • non assumere determinati tipi di farmaci;
  • non trovarsi in stato di gravidanza o allattamento: gli sbalzi ormonali che caratterizzano questo periodo così delicato della vita di una donna possono influire anche sulla capacità visiva e sull’entità dei difetti visivi. In tal caso il medico consiglierà di rimandare l’intervento;
  • altro, da valutare insieme allo specialista.

Quanto dura l’intervento laser per la correzione dei difetti visivi? E’ doloroso?

Tutte le tecniche per la correzione laser dei difetti visivi sono di breve durata (15-20 minuti) e non sono affatto dolorose. Prima dell’intervento, si somministrano al paziente poche gocce di collirio anestetico, del tutto sufficienti ad affrontare la seduta in totale serenità e senza provare alcun fastidio.

Come prepararsi all’intervento di chirurgia refrattiva laser?

Nei giorni precedenti l’intervento sarà utile seguire attentamente le indicazioni fornite dallo specialista. Sarà dunque necessario sospendere l’eventuale uso di lenti a contatto ed aver particolare cura della propria igiene oculare. Il giorno dell’intervento, sarà raccomandato di non bere alcolici, di non usare profumi o deodoranti profumati e di non indossare alcun tipo di make up. 

Cosa accade subito dopo l’intervento?

Dopo l’intervento di chirurgia refrattiva laser, il paziente può far ritorno presso la sua abitazione indossando un paio di occhiali da sole. Le sensazioni più comuni nel post intervento sono lievi e del tutto transitorie, e possono includere: fotofobia (fastidio alla luce), lieve bruciore e sensazione di corpo estraneo. La loro durata e la loro intensità potranno variare a seconda della tecnica prescelta, ma in ogni caso non si tratta mai di nulla che non sia tollerabile ed affrontabile.

I difetti visivi possono tornare una volta corretti?

No. Se corretti quando stabili, i difetti visivi una volta corretti non si ripresentano. L’intervento è risolutivo e consente di liberarsi di occhiali e lenti a contatto, con tutti i risvolti pratici ed economici che ne derivano.

Gli interventi di chirurgia refrattiva sono sicuri?

Tutti gli interventi di chirurgia refrattiva sono altamente sicuri. I moderni strumenti oggi in uso nei centri d’eccellenza di tutto il mondo (laser a femtosecondi, eye tracker, riconoscimento dell’iride solo per citarne alcuni) conferiscono alle procedure chirurgiche un livello di precisione e programmabilità mai visti prima. Ancor più se questi strumenti sono tra le mani di chirurghi la cui esperienza e perizia sono comprovate e documentabili.

Emergenza Covid e chirurgia refrattiva laser, che fare?

L’esperienza di molti pazienti suggerisce che l’uso delle mascherine chirurgiche abbia reso ancor più impellente il desiderio di liberarsi degli occhiali e di sottoporsi alla chirurgia refrattiva laser in chi spesso, in passato, era già stato accarezzato da questo tipo di pensiero. E’ anche vero che in questo periodo dominato dall’emergenza sanitaria posta in essere dal Coronavirus, l’esigenza di recarsi presso strutture sanitarie nelle quali sentirsi sicuri sia prerogativa imprescindibile. La chirurgia refrattiva laser è, di fatto, una procedura sicura e praticamente priva di rischi. Il consiglio è sempre quello di orientarsi verso strutture nelle quali siano implementati quotidianamente rigidi protocolli di sicurezza ed igiene e laddove il personale sia sottoposto assiduamente a tampone orofaringeo

 

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Quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere?

Ad un non addetto ai lavori, chirurgia refrattiva può significare “tutto e niente”. Innanzitutto perché il termine “chirurgia” potrebbe far pensare a chissà quali operazioni invasive mentre, come andremo in seguito a chiarire, nella grande maggioranza dei casi l’intervento per la correzione dei difetti visivi si esegue con l’ausilio di moderni strumenti laser. In secondo luogo, perché la chirurgia refrattiva include non una singola tecnica, ma un insieme di tecniche per la correzione permanente dei difetti visivi. Sarà quindi necessario individuare quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere con riferimento alle proprie esigenze personali.

Entriamo dunque nel merito dell’argomento, cercando di fare chiarezza, a beneficio di chi si avvicini per la prima volta all’idea di correggere i propri difetti visivi in modo permanente.

Partiamo dal principio: i difetti visivi

Cosa sono, come si manifestano, si possono sempre correggere? 

I difetti visivi o refrattivi – miopia, ipermetropia ed astigmatismo – sono tutti i disturbi della visione che ci portano a non vedere bene come vorremmo. Sono causati nella maggior parte dei casi da un’errata localizzazione del punto di fuoco dell’immagine che, invece che venire a cadere sulla retina, è spostato rispetto ad essa in avanti, in indietro, oppure è decentrato. A questi difetti visivi si aggiunge anche la presbiopia, che si manifesta intorno ai 40 anni e che è dovuta ad una perdita di flessibilità del cristallino, con conseguente difficoltà nella corretta messa a fuoco degli oggetti posti a distanza medio-ravvicinata. Tutti i difetti possono essere corretti grazie alla chirurgia refrattiva.

L’interessante varietà di tecniche e soluzioni oggi disponibili, consente di:

  • correggere uno o più difetti assieme;
  • correggere difetti di qualunque entità;
  • recuperare un’ottimale capacità visiva;
  • regalare l’indipendenza dagli occhiali da vista.

Quali sono le tecniche maggiormente in uso in fatto di chirurgia refrattiva?

Le tecniche più usate per la correzione permanente dei difetti visivi sono due, e prendono il nome di PRK e FemtoLASIK. In entrambi i casi prevedono l’uso di moderni strumenti laser e riescono a correggere efficacemente i difetti visivi. Semplificando:

  • nella PRK l’intervento è eseguito in toto con un laser ad eccimeri che, lavorando per ablazione (cioè per sottrazione di tessuto), scolpisce la cornea così da correggere i difetti visivi e riportare il punto di fuoco nella sua posizione corretta.
  • nella FemtoLASIK lo stesso obiettivo è raggiunto con il laser ad eccimeri in abbinamento al laser a Femtosecondi. In poche parole, quest’ultimo consente di aprire il flap, una sorta di finestrella sullo strato più superficiale della cornea, e di raggiungere la parte sottostante dove andrà poi ad intervenire il laser ad eccimeri. Al termine dell’intervento, il flap sarà ricollocato in sede, senza necessità di punti di sutura o bendaggi.

Cosa succede se un paziente ha un difetto visivo molto marcato?

Anche i difetti visivi di entità medio alta (al di sopra delle 7 diottrie, indicativamente) sono correggibili in modo permanente grazie alla chirurgia refrattiva. In questi casi, è possibile ricorrere ad altre tipologie di tecniche. Per fare un esempio, è possibile abbinare una delle tecniche sopra descritte (PRK o FemtoLASIK) alla correzione tramite lente intraoculare, che regala una capacità visiva ottimale anche nel caso di difficoltà visive molto marcate (come una miopia forte, per esempio).

Dunque, quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere?

Per sapere qualche tecnica di chirurgia refrattiva scegliere per ritrovare un’ottimale qualità visiva e per ottenere l’indipendenza dagli occhiali, è necessario sottoporsi ad una visita oculistica specialistica.

Compito dell’oculista specialista è quello di:

  • valutare lo stato di salute oculare nel suo complesso;
  • stabilire l’idoneità del paziente rispetto all’intervento;
  • indicare quale sia la tecnica da preferire;
  • parlare con il paziente in merito alle sue aspettative.

Leggi anche: la nuova chirurgia refrattiva, tecniche e strumenti per risultati impeccabili

Vuoi saperne di più?

Hai sentito parlare di chirurgia refrattiva e vorresti incontrare uno specialista, per capire se potrebbe fare al caso tuo? Prenota una visita oculistica specialistica chiamandoci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Saremo lieti di rispondere ad ogni tua domanda.

Trattamento della cataratta, dove andare?

Il trattamento della cataratta è una delle procedure chirurgiche più diffuse al mondo. Tra i motivi di questa notevole diffusione dell’intervento, vi è anche l’allungamento significativo dell’aspettativa di vita. Dall’antichità sino ad oggi, l’uomo è andato via via aggiungendo tasselli ad un sapere e ad un saper fare che gli hanno consentito di raggiungere quel progresso sociale, tecnologico e medico-scientifico che oggi diamo per assodato, ed un’aspettativa di vita sempre più lunga. Non stupisce, dunque, che alcune patologie tipiche dell’età avanzata abbiano attualmente un’incidenza mai vista nelle epoche passate. La cataratta è tra queste.

A ben guardare, in effetti, la terza età oggi non è altro che una seconda giovinezza, fatta per riscoprire affetti, passioni, interessi, e per godere di tutta la bellezza della nostra esistenza, anche nei piccoli gesti. Come alzarsi al mattino ed ammirare il mondo dalla propria finestra. E allora, dove andare per il trattamento della cataratta? A chi rivolgersi con fiducia? Quali sono le tecniche oggi maggiormente in uso?

Il trattamento della cataratta: parola d’ordine, tecnologia

Il trattamento della cataratta è una procedura ad altissimo apporto tecnologico. A partire dal percorso diagnostico, sino ad arrivare all’intervento di cataratta vero e proprio, la tecnologia è protagonista. Già durante la diagnostica, è possibile:

  • Appurare lo stato di salute oculare del paziente;
  • Accertare l’eventuale presenza di altre patologie oculari, come glaucoma o maculopatia;
  • Analizzare i dati per mettere a punto una procedura chirurgica altamente personalizzata.

Tra gli strumenti più preziosi nelle mani di medici e chirurghi nel corso del trattamento della cataratta, troviamo oggi:

  • il microscopio operatorio, capace di ingrandire il campo visivo del chirurgo offrendo immagini molto nitide e perfettamente illuminate;
  • il facoemulsificatore ad ultrasuoni, pensato per frantumare il cristallino oramai opacizzato e contestualmente aspirarlo;
  • il laser a femtosecondi, un laser a microimpulsi di ultima generazione capace di sostituirsi al bisturi, garantendo incisioni ad altissima precisione che non necessitano poi di punti di sutura.

L’ultima fase dell’intervento di cataratta prevede l’impianto di una lente intraoculare. Le lenti intraoculari di ultima generazione sono realizzate in un materiale molto flessibile e perfettamente biocompatibile ed offrono al paziente indubbi vantaggi:

  • non necessitano di essere sostituite;
  • consentono di correggere difetti visivi preesistenti (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia).

Strumenti d’eccellenza nelle mani di équipe mediche di alto profilo

La moderna chirurgia della cataratta necessita di questi straordinari strumenti, molti dei quali disponibili soltanto presso le migliori strutture. Questi esprimono il massimo delle loro potenzialità nelle mani di un chirurgo esperto e preparato. Dove andare, dunque, per il trattamento della cataratta? Dove trovare la giusta combinazione tra esperienza e tecnologia d’avanguardia? Il consiglio è quello di orientarsi verso una clinica d’eccellenza.

Il Centro Ambrosiano Oftalmico garantisce:

  1. équipe mediche di altissimo profilo;
  2. tutte le strumentazioni d’avanguardia, tanto in ambito diagnostico quanto in ambito chirurgico;
  3. le migliori lenti intraoculari Premium disponibili oggi sul mercato.

Vuoi saperne di più?

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Intervento laser agli occhi: PRK o Lasik?

Laser miopia - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

E’ già da un po’ che mediti di sottoporti ad un intervento laser agli occhi per correggere in modo permanente i tuoi difetti visivi. In realtà non hai ancora iniziato ad informarti sulle tecniche disponibili, le loro caratteristiche ed i loro vantaggi. Tutto ciò che sai è che alcuni tuoi conoscenti l’hanno già fatto prima di te, e che ne sono rimasti pienamente soddisfatti, specie quel tuo amico che ha scelto l’intervento laser per la miopia ed oggi vede alla perfezione. E allora cominci a pensare che sia giunto il momento di farlo anche tu. Vorresti davvero dire addio una volta per tutti alla tua miopia, ed ovviamente agli occhiali. Cominciamo col conoscere più da vicino le due tecniche maggiormente eseguite: la PRK e la Lasik.

 

Intervento laser PRK: di che si tratta? 

La tecnica per la correzione permanente dei difetti visivi chiamata PRK (Photorefractive Keratectomy) è stata introdotta in chirurgia oftalmica negli anni Ottanta e da allora è stata ampiamente utilizzata. E’ una tecnica che nel corso degli ultimi 30 anni è stata notevolmente perfezionata sino a diventare oggi uno dei punti di riferimento per quanto riguarda gli interventi di correzione permanente dei difetti visivi. L’intervento viene eseguito totalmente con l’ausilio di un laser ad eccimeri, un laser che emette radiazioni ultraviolette ad alta intensità e che lavora per ablazione, ovvero sottrazione di tessuto. Grazie al laser ad eccimeri, la cornea viene “scolpita” e rimodellata in accordo con le esigenze visive del paziente: è possibile così correggere i difetti visivi in pochi istanti e con eccellenti risultati.

A chi è consigliata la tecnica PRK?

La tecnica PRK è consigliata:

  • a chi cerca un intervento laser per miopia, ipermetropia o astigmatismo, ma non può affrontare la tecnica Lasik (per motivi legati allo spessore della cornea, per esempio);
  • a chi cerca una soluzione altamente efficace ma economicamente più sostenibile.

Intervento laser per miopia ed altri difetti visivi con tecnica Lasik: di che si tratta? 

La tecnica Lasik per la correzione permanente dei difetti visivi ha aperto nuovi orizzonti nel campo della chirurgia oftalmica rendendo la PRK un po’ obsoleta (sebbene, in virtù della sua indubbia e comprovata efficacia, continui ad essere praticata in tutto il mondo). La Lasik prevede che si esegua una incisione lamellare sulla cornea del paziente, provvedendo all’apertura di un flap (una finestrella, per intenderci), capace di scoprire la porzione di cornea sottostante.La seconda fase dell’intervento prevede l’ablazione di tessuto corneale così come avviene nella PRK: con l’ausilio del laser ad eccimeri. Al termine dell’intervento, la finestrella viene riposizionata nella sua sede originale.

Intervento laser per miopia e difetti visivi con tecnica Lasik: soluzioni per l’apertura e la chiusura del flap

Nella versione “tradizionale” della Lasik, l’apertura del flap avviene tramite strumenti meccanici: il più noto è il mircocheratomo. Tuttavia, esiste oggi una variante ancora più evoluta e tecnologicamente avanzata di questo tipo di intervento, nel quale l’apertura del flap si esegue per mezzo di un secondo laser: il laser a femtosecondi. Quest’ultimo rappresenta l’ultima frontiera della chirurgia oftalmica ed è stato in grado di apportare:

  • modernità;
  • notevoli vantaggi lato paziente;
  • altissima sicurezza e un elevatissimo grado di precisione all’intervento.

Nella variante che prevede l’uso del laser a femtosecondi in abbinamento al laser ad eccimeri, l’intervento prende il nome di FemtoLASIK.

Femto-LASIK - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

A chi è consigliata la tecnica Lasik?

L’intervento di correzione dei difetti visivi con tecnica Lasik è consigliato:

  • a chi non desidera affrontare fastidi nella fase post-operatoria;
  • a chi desidera avere un recupero post operatorio più veloce.

Il prossimo step? La visita oculistica specialistica per la refrattiva

Le soluzioni per correggere in modo permanente i difetti visivi dunque non mancano. Ora che ti sei fatto un’idea circa le due tecniche oggi in uso, dovrai prenotare una visita oculistica specialistica, accurata ed approfondita. Sarà l’occasione per discutere con il medico oculista le tue esigenze, conoscere il tuo stato di salute oculare e valutare la tua idoneità all’intervento.

Chiamaci: siamo a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo 02 6361191.