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Laser a femtosecondi per l’intervento di cataratta

L’intervento di cataratta è un appuntamento imprescindibile per molte persone in età matura o senile che si trovano a perdere in modo progressivo la loro capacità visiva, e di conseguenza quella di muoversi con sicurezza ed autonomia nello spazio che li circonda. La cataratta senile, si sa, si presenta puntualmente ed avanza con il tempo. E poiché cure farmacologiche ad oggi non ve ne sono, l’unica via percorribile è l’intervento. Oggi nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi ad una versione per così dire “soft” dell’intervento di cataratta. Come? Grazie al laser a femtosecondi. Conosciamolo più da vicino.

Laser a femtosecondi: cos’è

Il panorama degli strumenti laser in uso in medicina è piuttosto vasto. Ve ne sono di vari tipi, pensati per scopi differenti: laser fotocoagulanti, laser fotodirompenti, laser fotochimici, termici… Tra questi, spicca una tipologia di laser di ultimissima generazione, non ancora molto diffuso in ambito sanitario (con eccezione di alcuni centri d’eccellenza), ma altamente efficace e performante: il laser a femtosecondi.

Il laser a femtosecondi è un laser ad infrarossi ad impulsi brevissimi (dell’ordine di un femtosecondo, appunto, cioè un milionesimo di milardesimo di secondo). Poiché gli impulsi sono brevissimi e molto ravvicinati, questo laser può eseguire la sua azione con estrema precisione senza surriscaldare né danneggiare i tessuti.

Di fatto, il laser a femtosecondi può tramutarsi nel braccio destro del chirurgo, quando dotato di comprovata esperienza e competenza.

Il laser a femtosecondi può trasformare l’intervento di cataratta in una procedura d’avanguardia

Il laser a femtosecondi è assimilabile ad un bisturi di ultimissima generazione. Si immagini un bisturi che incide i tessuti senza di fatto toccare il paziente. Una piccola “rivoluzione gentile”, insomma.

Vediamo in quali fasi dell’intervento di cataratta è possibile usare il laser a femtosecondi, e quali vantaggi apporta.

  • si sostituisce al bisturi per eseguire l’incisione che consente l’accesso degli strumenti chirurgici nell’occhio: l’incisione è dell’ordine di un paio di millimetri, estremamente precisa, controllabile, programmabile in anticipo, uniforme;
  • consente di frantumare con efficacia ed altissima precisione il cristallino naturale ormai opacizzato: sostituendosi ai tradizionali ultrasuoni, evita il surriscaldamento dei tessuti oculari e permette di eseguire un intervento più delicato e meno traumatico per l’occhio;
  • abbrevia la durata dell’intervento, con indubbi benefici anche per il paziente che vi si sottopone;
  • l’incisione corneale non necessita di punti di sutura, è più pulita e facilmente rimarginabile, meno soggetta ad infiammarsi;
  • il recupero post-operatorio è più veloce;
  • l’uso del laser a femtosecondi previene anche l’eventuale insorgenza di alcuni piccoli inconvenienti tipici dell’intervento di cataratta, come un leggero astigmatismo residuo.

Alto apporto tecnologico, alto livello di personalizzazione

Oltre agli innumerevoli vantaggi e benefici del laser a femtosecondi sopracitati, conviene sottolineare un aspetto particolarmente interessante, ovvero quello dell’ampio margine di personalizzazione che questo intervento offre.

Questo si concretizza sotto due punti di vista:

  1. Programmabilità dell’incisione corneale secondo una serie di misurazioni precise eseguite prima dell’intervento (grazie all’uso del laser a femtosecondi);
  2. Possibilità di cogliere l’occasione per impiantare, al posto di un semplice cristallino artificiale, delle lenti intraoculari personalizzate. Lenti in grado di offrire il potere diottrico coerente con le esigenze visive del paziente. Una scelta che può regalare l’indipendenza dagli occhiali da vista. Le lenti intraoculari oggi presenti sul mercato sono innumerevoli e consentono di rispondere ad una gamma molto vasta di esigenze visive. Si va dalle classiche monofocali o multifocali, sino alle lenti EDOF (a profondità di fuoco continua), che rappresentano, al pari del laser a femtosecondi, una piccola rivoluzione nell’ambito della correzione permanente dei difetti visivi.

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Prenota la tua visita oculistica per la cataratta chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Primo intervento di cataratta: cosa aspettarsi

primo intervento di cataratta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Ti è stata diagnosticata la cataratta e tra qualche giorno dovrai sottoporti all’intervento. Hai già avuto modo di parlarne con il chirurgo che eseguirà l’intervento ed hai anche letto diversi articoli divulgativi sul tema. Tuttavia, un po’ di preoccupazione rimane. E’ del tutto normale. Cogliamo comunque l’occasione per entrare nel merito di cosa aspettarsi dal primo intervento di cataratta sul fronte prettamente pratico. Raccontandoti un po’ come sarà la tua giornata quando dovrai sottoporti all’operazione di cataratta presso il Centro Ambrosiano Oftalmico.

Primo intervento di cataratta: la sera prima 

Già da qualche giorno ti sarà stato detto di sospendere l’applicazione o somministrazione di eventuali farmaci, cosmetici, make-up. La sera prima del tuo primo intervento di cataratta (solitamente si opera un occhio alla volta, difatti), concediti un po’ di serenità. Una cena gustosa ma leggera (per dormire un sonno tranquillo), una passeggiata oppure un buon libro e la tua tisana preferita saranno l’ideale. O qualunque altra attività ti conduca verso uno stato emotivo rilassato e predisposto ad un buon sonno. Da evitare, ove possibile, i device elettronici.

La mattina del tuo primo intervento di cataratta

La mattina dell’intervento evita ancora una volta make-up, cosmetici, fragranze e lacche per capelli. Fai colazione come al solito e sciacquati il viso con acqua e sapone. Recati in clinica con un accompagnatore e non scordare di portare con te i tuoi occhiali da sole, che indosserai subito dopo l’intervento.

Il Day Surgery del Centro Ambrosiano Oftalmico

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico sarai accolto in un’area dedicata al Day Surgery. Si tratta di un’area accogliente e modernamente attrezzata, dove ti saranno rivolte tutte le attenzioni di cui avrai bisogno e dove sarà eseguita l’operazione. Gli ambienti del Day Surgery (sala d’attesa, sala chirurgica e sala di degenza pre e post operatoria) sono pensati per offrire il massimo comfort al paziente, che può far ritorno presso la sua abitazione dopo l’intervento. All’interno degli ambienti del Day Surgery troverai un team di medici e paramedici altamente preparati nel campo della chirurgia oftalmica, pronti a darti tutta l’assistenza necessaria sia sul piano emotivo che su quello pratico. 

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico gli interventi di chirurgia oculare sono eseguiti con le più moderne tecnologie disponibili da uno staff altamente preparato ed esperto. Non è mai necessario un ricovero ed i pazienti sono seguiti personalmente durante la loro permanenza in clinica. L’obiettivo è prendersi cura del paziente nella sua totalità, dunque sia sotto il profilo medico, che per ciò che concerne il suo benessere emotivo.

Una volta tornati a casa

Al termine dell’operazione di cataratta e dopo gli opportuni controlli sanitari, potrai fare ritorno presso la tua abitazione. Cogli l’occasione per riposare, o per fare un po’ di conversazione. Indossa gli occhiali da sole fino a sera, anche se la stagione non è particolarmente luminosa. E continua ad indossarli per tutta la settimana. Durante la notte, ti sarà suggerito di indossare una sorta di “conchiglia” di plastica sull’occhio operato, al fine di evitare traumi involontari durante il sonno. All’indomani potresti già usare il computer o guardare la televisione. E dopo tre o quattro giorni potrai rimetterti alla guida del tuo veicolo. Non dimenticare, infine, di seguire con precisione quanto indicato sul documento post operatorio che ti sarà consegnato prima di lasciare la clinica: contiene alcune indicazioni terapeutiche importanti per confermare la buona riuscita del tuo intervento.

In conclusione

Preparati ad affrontare il tuo primo intervento di cataratta con la giusta dose di consapevolezza e di serietà (è pur sempre una procedura chirurgica), ma anche di serenità. E’ uno degli interventi chirurgici oggi più praticati al mondo ed ha un margine di rischio operatorio e post operatorio davvero minimo. Inoltre, oggi presso i centri sanitari d’eccellenza trovi il meglio in fatto di competenza professionale e di strumentazioni di ultima generazione ad elevatissimo apporto tecnologico. 

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Prenota la tua visita oculistica per la cataratta chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191. Sarà l’occasione per conoscerci, porci tutte le domande che desideri e vedere di persona gli ambienti e la struttura del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Miopia: come gestirla ad ogni età

La miopia è, tra i difetti visivi, quello più diffuso al mondo. Ed è anche quello che, complici i cambiamenti degli stili di vita, la dilatazione dei tempi di scolarizzazione, l’impatto dell’uso massiccio di dispositivi digitali e, più in generale, l’ambiente nel quale si vive, è destinato ad incrementare la sua diffusione nell’arco dei prossimi decenni. Il difetto fa solitamente la sua comparsa in età pediatrica e, in virtù di un processo naturale chiamato progressione miopica, tende a peggiorare e ad evolversi nel tempo. Ma non è sempre così. A volte la miopia si presenta già alla nascita (miopia congenita), altre volte si manifesta in età già adulta, in concomitanza con altre patologie oculari (miopia patologica o degenerativa). Appare chiaro, dunque, che se il filo conduttore della miopia è il non vedere bene da lontano, essa non è sempre uguale a se stessa. Vediamo dunque come affrontare, vivere e se possibile risolvere il difetto visivo in tutte le fasi della vita.

La miopia semplice

Come detto, la miopia semplice è quella che si presenta in età pediatrica ed evolve pian piano sino a raggiungere una sua stabilità, solitamente intorno ai 20 anni. In generale, la miopia semplice si può classificare in lieve, moderata o grave. L’entità si misura in diottrie, come avviene anche nel caso degli altri difetti visivi. Trattare e monitorare opportunamente la miopia in questa fase della vita è responsabilità dei genitori. Sino a quando il difetto non raggiunge una sua stabilità e sino al termine dell’età evolutiva, l’unica strada per correggere la miopia è quella temporanea dell’occhiale da vista. Ma è davvero fondamentale. Sottoporre i ragazzi a controlli periodici della salute oculare consente loro di vivere la meglio la loro età evolutiva, godendo della giusta correzione visiva e affrontando la scuola e la socialità con il giusto grado di sicurezza ed autostima.

Trattare la miopia quando è stabile

Quando la miopia ha raggiunto una sua stabilità, è possibile intervenire per correggerla in modo permanente. Le opzioni e le tecniche oggi disponibili sono innumerevoli e sono tutte sicure. E i risultati forniti da queste tipologie di interventi sono durevoli nel tempo.

La miopia lieve o media è trattabile con successo grazie ad una gamma di interventi laser decisamente interessanti. E’ possibile dunque orientarsi verso la PRK (cheratotomia fotorefrattiva con laser ad eccimeri), oppure verso la tecnica LASIK, eseguita con o senza ausilio del laser a femtosecondi (in questo caso, si chiama FemtoLASIK). Ovviamente, non sta al solo paziente prendere la decisione del tipo di intervento laser da eseguire. La decisione è condivisa, e sarà il frutto di una visita oculistica specialistica e di un colloquio con il chirurgo che eseguirà l’intervento. In generale, ad ogni modo, tutti gli interventi laser per la correzione permanente della miopia hanno le seguenti caratteristiche:

  • sono indolori, sicuri, di breve durata
  • offrono risultati tangibili e durevoli nel tempo
  • si eseguono sulla cornea, cioè sulla porzione superficiale di tessuto oculare
  • hanno un recupero post operatorio breve o addirittura brevissimo (dipende dalla tecnica prescelta)

Anche per la miopia semplice nella sua manifestazione forte le soluzioni per la correzione permanente del difetto non mancano. In tal caso, è possibile combinare un intervento laser sulla superficie oculare con l’impianto di una lente intraoculare fachica (ICL) o con un cristallino artificiale, quest’ultimo in sostituzione a quello naturale.

La miopia degenerativa o patologica

La miopia può fare anche la sua comparsa in età già adulta. E può essere associata ad alcune patologie oculari come il glaucoma, la cataratta ed alcune patologie della retina. In quel caso è necessario valutare come prendersi cura della salute oculare in toto. Ma spesso curare una patologia oculare può rivelarsi occasione preziosa per correggere in modo permanente la miopia. Per esempio, l’intervento di cataratta è l’opportunità per optare per un cristallino artificiale dotato del potere diottrico necessario a correggere la miopia e tornare a vedere anche meglio di prima.

Il panorama delle possibilità per quanto riguarda la correzione temporanea o permanente della miopia è molto vasto. Come è facile intuire, la scelta delle soluzioni e delle strade da intraprendere dipende da innumerevoli fattori: età, dallo stato di salute oculare, aspettative personali e altri.

Vuoi saperne di più?

Soffri di miopia e stai pensando di correggerla in modo permanente? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Cataratta, vero e falso, verità e falsi miti

Operazione di Cataratta - Centro Ambrosiano Oftalmico

 

La cataratta è una delle patologie oculari più diffuse nel mondo: la sua forte incidenza è legata in gran parte alla progressiva dilatazione dell’aspettativa di vita media dell’uomo. Una dilatazione favorita da condizioni abitative ed igieniche dotate di ogni comfort e da una scienza medica sempre più accurata e progredita. Uno status quo che ha posto in essere una vasta gamma di “pro”, ma anche qualche piccolo “contro”. Da un lato si gode della possibilità di vivere una terza giovinezza, trascorrendo il tempo in famiglia o coltivando i propri hobby. Dall’altro, si va incontro ad una serie di patologie che caratterizzano tipicamente il tempo che avanza: pensiamo all’osteoporosi, ma anche, appunto, alla cataratta. Le informazioni sulla cataratta in rete non mancano. Ma sono spesso imprecise e discordanti. Il consiglio è quello di reperire le informazioni necessarie presso una fonte autorevole o di fiducia. Approfittiamo dunque del tempo e della disponibilità del dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano, per sfatare qualche luogo comune e per specificare meglio cosa sia realmente la cataratta.

La cataratta è un velo che copre la parte anteriore dell’occhio

Falso. La cataratta è la progressiva opacizzazione della piccola lente che abbiamo all’interno dell’occhio chiamata cristallino. Si tratta di una piccolissima lente naturale, grande più o meno quanto una lenticchia. La lente, proprio come il vetro di una vecchia finestra, tende a perdere trasparenza con l’andare del tempo. 

La cataratta può essere curata con farmaci o trattamenti di rieducazione visiva

Falso. La cataratta è una condizione irreversibile. Non c’è farmaco al mondo in grado di recuperare la trasparenza perduta. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento chirurgico.

L’intervento richiede un’anestesia generale perché è doloroso

Falso. L’anestesia è somministrata solo con poche gocce di collirio. L’intervento è di breve durata e del tutto indolore.

L’intervento si esegue con gli ultrasuoni

Vero. Per eseguire l’intervento di cataratta è necessario rimuovere il cristallino opacizzato e sostituirlo con uno artificiale. La rimozione del cristallino opacizzato avviene tramite uno strumento chiamato facoemulsificatore. Il facoemulsificatore è appunto uno strumento ad ultrasuoni, che frantuma ed aspira il cristallino al contempo.

Dopo l’intervento bisogna tenere chiuso l’occhio per una settimana

Falso. A seguito dell’intervento di cataratta, si pone una benda a protezione dell’occhio operato. Tuttavia, questa si toglie già all’indomani dell’intervento.

L’intervento può correggere difetti visivi preesistenti come miopia, ipermetropia ed astigmatismo

Vero. I nuovi cristallini artificiali ci permettono di correggere con buona attendibilità l’ 80% dei difetti visivi del paziente. Questo significa che il cristallino artificiale che va a sostituire quello naturale è perfettamente trasparente ma è anche dotato del potere diottrico del quale il paziente ha bisogno.

La tecnica chirurgica più moderna non richiede punti di sutura

Vero. Le due incisioni necessarie sono di 1 e 2.75 millimetri e non richiedono nessuna sutura. Oggigiorno nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi all’intervento di cataratta senza bisturi. Al posto degli strumenti taglienti, si usa invece un moderno strumento laser: il laser a femtosecondi. Questo strumento eccezionale offre precisione, programmabilità, personalizzazione, tempi di guarigione più rapidi e non richiede l’applicazione di punti di sutura.

Rimane una cicatrice visibile dall’esterno

Falso. L’intervento non lascia nessun segno visibile.

Il fumo ed il sole accelerano l’arrivo della cataratta

Vero. Diversi studi scientifici lo dimostrano con grande attendibilità. Il consiglio generale è comunque valido per tutte le età: è sempre bene usare un paio di occhiali da sole con filtro UV anche durante i mesi invernali o nelle giornate in cui sembra non ci sia il sole. E naturalmente evitare il fumo. 

Chi è malato di glaucoma non può fare l’intervento di cataratta

Falso. Il contemporaneo trattamento chirurgico sia della cataratta sia del glaucoma è effettuato da parecchi anni.

Le donne sono colpite di più degli uomini

Vero. La cataratta incide di più sulle donne ma va considerato il fatto che la loro vita media è significativamente più alta.

La cataratta colpisce solo le persone anziane

Falso. La cataratta senile è indubbiamente molto diffusa, ma sono presenti in buon numero anche cataratte congenite, giovanili e della seconda età. Per questo si consiglia sempre di fare prevenzione, ad ogni età.

L’intervento presenta dei gravi rischi

Falso. Il rischio zero in medicina non esiste, ma le nuove tecniche fanno di questo intervento uno dei più sicuri di tutta la chirurgia d’elezione.

Prima di intervenire bisogna aspettare che la cataratta maturi

Falso. Oggi è proprio il contrario. Le nuove tecniche consigliano che l’intervento venga eseguito prima che il cristallino diventi troppo duro ed opaco. Questo riduce i rischi intra operatori e migliora i risultati post operatori.

L’intervento è facile e può essere effettuato in qualsiasi struttura

Falso. La tecnica è molto sofisticata e richiede un chirurgo aggiornato ed esperto, attrezzature ed organizzazione adeguate per ridurre i rischi di complicazioni ed assicurare un adeguato recupero visivo.

Chi è in cattive condizioni di salute può comunque essere operato

Vero. Per quanto riguarda la cataratta, è difficile che vi siano casi inoperabili. Un’attenta valutazione da parte del chirurgo è, ad ogni modo, un imprescindibile punto di partenza.

Il cristallino artificiale deve essere sostituito dopo pochi anni

Falso. Le nuove lenti intraoculari sono perfettamente trasparenti, biocompatibili e destinate a durare per tutta la durata della vita del paziente. Anche il loro potere diottrico, ove presente, rimane inalterato nel tempo.

Dopo qualche anno può ritornare la cataratta

Falso. La cataratta non ritorna, può presentarsi invece una opacità dell’involucro posteriore che viene chiamata cataratta secondaria. Questa nuova opacità viene trattata ambulatorialmente con un laser chiamato YAG.  Ma non si tratta di un intervento chirurgico.

Se il paziente soffre di alterazioni della retina o di maculopatia non può essere operato

Falso. Precisando che ogni patologia associata va valutata singolarmente dallo specialista, si può dire che in generale non esistano controindicazioni assolute all’intervento per chi sia affetto da queste patologie.

 

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L’intervento di cataratta è l’occasione per affrontare la terza età con un rinnovato dinamismo. E per correggere i propri difetti visivi in modo permanente. A qualunque età. Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Lenti EDOF: domande frequenti

Le lenti EDOF, acronimo che sta per Estesa Profondità di Fuoco (Extended Depth of Focus), rappresentano l’avanguardia nel campo della correzione permanente dei difetti visivi. Si tratta di lenti intraoculari altamente performanti. Sono infatti capaci di dare piena soddisfazione sul piano medico così come pratico, umano ed emotivo. Spendiamo due parole sul tema, rispondendo alle domande più frequenti su queste innovative IOL, a beneficio di chi sta pensando di correggere i suoi difetti visivi o la cataratta in modo permanente.

A cosa servono le lenti EDOF ad estesa profondità di fuoco?

La tecnologia che sta alla base delle lenti EDOF ha l’obiettivo di offrire una buona qualità visiva ad una gamma di distanze ben più ampia delle altre lenti intraoculari. Questo significa che il paziente che scelga una EDOF potrà svolgere la maggior parte delle sue azioni quotidiane in uno stato di indipendenza dagli occhiali. Anche in età avanzata. In più, queste lenti sono progettate in modo da ridurre al minimo i piccoli inconvenienti tipici delle monofocali e multifocali. In breve:

  • buona qualità visiva da vicino, alle distanze intermedie e alle lunghe distanze;
  • buona acuità visiva a tutte le distanze;
  • riduzione drastica di alcuni piccoli fastidi che a volte possono scaturire dalle altre lenti intraoculari, come visione di aloni e sensazione di abbagliamento.

In breve, queste lenti generano una multifocalità progressiva e continua.

Le lenti EODF sono indicate per chi soffre di presbiopia

Le lenti intraoculari EDOF sono pensate per chi desidera correggere più difetti visivi, tra cui anche la presbiopia. Capita spesso di correggere i propri difetti visivi tralasciando la presbiopia. Grazie alle lenti EDOF, invece, è possibile recuperare una buona qualità visiva già a 40 cm di distanza. Ciò significa che sarà possibile lavorare al computer, leggere il giornale o consultare il cruscotto della propria auto (anche in condizioni di poca luminosità) senza dover ricorrere agli occhiali. In caso di ricorso alle lenti EDOF prima dell’età tipica dell’insorgenza della cataratta, quest’ultima non si presenterà mai.

Chi deve operarsi di cataratta può pensare alle lenti EDOF?

Certamente sì. Com’è noto, l’intervento di cataratta presuppone che si sostituisca il cristallino naturale opacizzato con una lente intraoculare del tutto nuova. Questa lente può essere una EDOF nel caso in cui si desideri correggere più difetti visivi e tornare a vedere bene a più distanze al contempo. Anche in condizioni di poca luminosità esterna. Una persona in età matura potrà dunque trarre grande giovamento da questo tipo di scelta: recuperando la capacità visiva perduta, ritroverà il desiderio di indipendenza e l’ottimismo sino ad ora messi a dura prova dalle difficoltà visive. Un traguardo notevole, specie in un periodo storico come quello attuale, in cui la terza età è caratterizzata da una miriade di impegni familiari e personali.

Perché le lenti intraoculari EDOF possono essere considerate migliori rispetto agli altre?

Ciascun tipo di lente intraoculare ha caratteristiche peculiari e vantaggi. E ciascuna lente è altresì altamente personalizzabile. Le esigenze specifiche del paziente, le caratteristiche delle sue strutture oculari e il suo stato di salute visiva sono solo alcune delle variabili che possono determinare la scelta del tipo di lente intraoculare più indicata. Quel che è certo è che le moderne lenti EDOF riescono a rispondere con notevole efficacia ad una vasta gamma di esigenze visive. Scegliere una EDOF significa correggere in modo permanente più difetti visivi, tornare a vedere bene a tutte le distanze e avere un’ottima qualità visiva. Qualunque sia l’età del paziente, un intervento di chirurgia refrattiva o un intervento di cataratta con impianto di lenti intraoculari EDOF diventano l’opportunità per recuperare una capacità visiva ottimale a tuttotondo.

Come faccio a sapere se le lenti EDOF fanno al caso mio?

Come detto, le variabili che possono spingere ad orientarsi verso una lente intraoculare di un tipo o di un altro sono innumerevoli. E la decisione non spetta mai esclusivamente al paziente. E’, al contrario, il risultato di un percorso diagnostico approfondito e del colloquio tra medico chirurgo e paziente. In questo contesto, la visita oculistica è cruciale per stabilire lo stato di salute visiva del paziente e per valutare concretamente le sue aspettative rispetto all’intervento di correzione dei difetti visivi.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02. 6361191.

Cataratta e astigmatismo: quali soluzioni?

L’astigmatismo è un difetto visivo che porta a vedere in modo impreciso e sfocato un po’ a tutte le distanze. Questo accade perché la cornea del soggetto astigmatico ha una curvatura anomala (che assomiglia a quella di un pallone da rugby). I raggi luminosi che penetrano nell’occhio attraverso la pupilla vanno a cadere sulla retina in posizione decentrata. A questa difficoltà si viene spesso ad aggiungere, in età matura, quella posta in essere dalla cataratta. Uno spiacevole mix di disturbi ai quali è bene porre rimedio. Vediamo dunque assieme quali sono le opzioni di trattamento per la cura di cataratta e astigmatismo.

Una premessa

I difetti visivi come l’astigmatismo ma anche la miopia, l’ipermetropia e la presbiopia, sono sempre correggibili in modo temporaneo con ausili esterni come occhiali e lenti a contatto. Oppure, qualora si desideri ottenere un risultato permanente, con interventi laser o di chirurgia oftalmica. Si tratta sempre di una scelta personale, da compiere sulla base delle proprie esigenze pratiche così come emotive. La terapia della cataratta tramite intervento di facoemulsificazione (ovvero l’intervento di cataratta) rappresenta invece un appuntamento imprescindibile al quale si sconsiglia di mancare. Curare la cataratta significa infatti

  1. recuperare una capacità visiva ottimale;
  2. conservare la propria autonomia individuale;
  3. proteggere i propri occhi da altri problemi anche importanti causati dal peggioramento della patologia.

Ciò significa che l’intervento di cataratta rappresenta per il paziente astigmatico l’occasione per risolvere anche quel difetto visivo che si è corretto per lungo tempo solamente con l’ausilio di occhiali da vista o lenti a contatto.

Cura della cataratta nel paziente astigmatico

L’intervento di cataratta consiste nella sostituzione del cristallino opacizzato con un cristallino artificiale. Si tratta di una lente intraoculare, perfettamente trasparente, biocompatibile e progettata per durare per tutta la vita del paziente. Le moderne lenti intraoculari sono oggi altamente personalizzabili. Il loro potere diottrico e le loro caratteristiche sono modulabili sulla base delle esigenze visive del paziente.

Di seguito, le opzioni di trattamento per quanto riguarda cataratta e astigmatismo.

1 – Intervento di cataratta con impianto di lente intraoculare e uso di occhiali o lenti a contatto

Dopo aver eliminato la cataratta tramite asportazione del cristallino opacizzato, si impianta una lente intraoculare capace di migliorare sensibilmente la quantità e la qualità visiva del paziente. Tuttavia, questa lente, se è standard non corregge l’astigmatismo. Il paziente continuerà ad usare lenti a contatto o occhiali da vista per correggere l’eventuale difetto residuo ancora presente dopo l’intervento.

2 – Operazione di cataratta con impianto di lente intraoculare e incisioni “rilassanti” per l’astigmatismo

Questa soluzione prevede che si esegua l’intervento di cataratta con rimozione del cristallino naturale e sua sostituzione con un cristallino artificiale, come precedentemente detto. Per la correzione dell’astigmatismo si ricorre contestualmente all’esecuzione di un paio di incisioni sulla superficie della cornea. Queste incisioni “rilassano” la cornea correggendone la curvatura (che ricordiamo nel paziente astigmatico non è perfettamente sferica, ma è ovaloide e assomiglia a quella di un pallone da rugby). Un tempo si eseguivano manualmente. Oggi, nei centri d’eccellenza, questa delicatissima procedura si esegue con uno strumento altamente preciso e programmabile: il laser a femtosecondi. Uno strumento che, ricordiamo, non può comunque prescindere da una straordinaria abilità di programmazione della quale solo un chirurgo di grande esperienza dispone.

3 – Intervento di cataratta con impianto di cristallino artificiale torico

Questa tecnica prevede che si esegua l’operazione di cataratta con impianto di cristallino artificiale. Quest’ultimo non sarà però standard ma torico, cioè specifico per correggere l’astigmatismo.

4 – Intervento di cataratta, impianto di lente intraoculare e intervento di chirurgia refrattiva

E’ possibile anche eseguire l’intervento di cataratta tradizionale impiantando un cristallino artificiale monofocale standard, combinando questa metodica con la chirurgia refrattiva. Si avrà dunque un intervento di cataratta abbinato ad un intervento laser per la correzione del difetto visivo astigmatico. L’intervento laser è eseguibile sia nella medesima seduta chirurgica, sia a distanza di qualche mese.

Conclusioni

L’abilità, la professionalità e l’esperienza del chirurgo sono fondamentali per individuare la tecnica migliore e per eseguirla con assoluta precisione. Se a questi fattori aggiungiamo la disponibilità di strumenti ad altissimo apporto tecnologico, oggi disponibili in Italia nei maggiori centri d’eccellenza, potremo concludere che la cura della cataratta e dell’astigmatismo con ottimi risultati oggi è possibile.

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Cura per il glaucoma: un elenco delle terapie disponibili

Il glaucoma è una patologia oculare subdola e insidiosa che può condurre ad uno stato di ipovisione anche molto marcato. Una condizione che, sfortunatamente, è irreversibile. Non a caso la patologia è anche nota con il nome di “ladro silenzioso della vista”. Ma quali sono ad oggi le cure per il glaucoma? Stiliamo assieme un piccolo decalogo delle cure ad oggi disponibili.

Una premessa importante 

Le terapie e le cure per il glaucoma oggi esistono e sono diverse. Al fine di massimizzarne l’efficacia, tuttavia, è fondamentale agire con tempestività. Il glaucoma è una patologia capace di “battere sul tempo” chi ne soffre. Mai come in questo caso la prevenzione è la chiave per la buona riuscita di qualunque tipo di terapia. Per il trattamento e la cura del glaucoma non è dunque possibile prescindere da una visita oculistica accurata, dettagliata e soprattutto tempestiva. Il consiglio è quello di recarsi dall’oculista con frequenza regolare per un controllo della salute visiva anche in assenza di sintomi durante tutte le tappe della propria vita.

Cura per il glaucoma: ecco le opzioni

Veniamo dunque alle possibili cure per il glaucoma oggi messe a disposizione dei pazienti dalla medicina: 

  1. Somministrazione di colliri per uso topico volti ad abbassare la pressione intraoculare. Nel caso della somministrazione di colliri per la cura per il glaucoma, l’aderenza alla terapia da parte del paziente si rivela cruciale. Difatti, il carattere asintomatico della patologia può portare ad assumere la terapia con discontinuità. Un atteggiamento che può spianare la strada alla progressione dei sintomi con conseguenze anche irreversibili.
  2. Uso di farmaci neuroprotettori: poiché il glaucoma è una patologia neurodegenerativa, ha qualcosa in comune con il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson (solo per citare alcune patologie tra le più note). Una delle molecole usate per arrestare il processo di morte dei neuroni e rallentare l’avanzamento di tali patologie è la citolina. Per quanto riguarda la cura per il glaucoma, esistono dei colliri così come dei farmaci per uso orale a base di questa molecola. 
  3. Intervento chirurgico tradizionale: le tecniche sono diverse e prendono il nome di trabeculectomia, canaloplastica e sclerectomia profonda. Senza entrare nel merito di ciascuna di esse, basti sapere che hanno tutte in comune l’obiettivo di agevolare il deflusso dell’umor acqueo all’interno delle strutture oculari e di conseguenza di favorire un abbassamento della pressione intraoculare.
  4. Intervento chirurgico con l’ausilio di moderni strumenti laser: la laserterapia per il glaucoma oggi include molteplici tecniche che si avvalgono di laser differenti. La scelta della tipologia di laser e di tecnica dipende dallo stato di salute oculare del paziente e dell’avanzamento della patologia. In generale, si tratta di procedure minimamente invasive e totalmente indolori, eseguite in modalità ambulatoriale. La laserterapia è disponibile oggi quasi esclusivamente nei centri d’eccellenza.

Ultime frontiere della ricerca sulle cure per il “ladro silenzioso della vista”

La ricerca scientifica in ambito medico ed oftalmologico sta vagliando attualmente altre ipotesi di cura per il glaucoma. I numerosi trial clinici così come le ricerche attualmente in corso stanno prendendo in esame i possibili effetti positivi sul glaucoma di alcune molecole già note. Tra queste, e solo a titolo di esempio, il già famoso Nerve Growth Factor, il fattore di crescita nervoso scoperto dal premio Nobel Rita Levi Montalcini e già in uso per il trattamento della retinite pigmentosa. 

Anche l’intervento di cataratta può stabilizzare la pressione intraoculare

Anche l’intervento di cataratta può esercitare un effetto benefico sulla salute oculare dei pazienti affetti da glaucoma. La cataratta – specie se molto matura – è talvolta responsabile di un aumento della pressione intraoculare. Operarsi di cataratta può riportare la pressione intraoculare a livelli normali anche nei pazienti affetti da glaucoma. Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che la pressione intraoculare non solo si stabilizza su parametri normali dopo l’operazione di cataratta, ma che alcuni pazienti sotto terapia ipotonizzante hanno anche avuto modo di sospendere il trattamento a seguito dell’intervento.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02. 6361191. Chiamaci per prenotare la tua visita oculistica specialistica per il glaucoma: saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva. 

Cura della cataratta: informarsi bene è d’obbligo

La cataratta senile è una patologia oculare ad ampia diffusione legata tipicamente al tempo che avanza, così come ad un serie di concause e di fattori predisponenti. Numeri alla mano, in Italia si sottopongono all’operazione di cataratta circa 500mila pazienti l’anno. Un intervento dal quale non si può prescindere poiché oggi la via chirurgica rappresenta l’unica strada possibile per curare la cataratta in modo definitivo. Tuttavia, prima di sottoporsi all’intervento, è sempre bene informarsi adeguatamente. D’altronde, non tutte le strutture sanitarie sono uguali tra di loro, né propongono lo stesso tipo di intervento. Vediamo di entrare meglio nel dettaglio della questione, a beneficio di chi abbia ricevuto una diagnosi di cataratta e desideri saperne di più.

Perché è fondamentale informarsi bene

Spesso sentiamo parlare amici e parenti degli straordinari traguardi che oggi è possibile raggiungere in oftalmologia nel campo della correzione dei difetti visivi tramite strumenti laser. Interventi ad altissimo apporto tecnologico, minimamente invasivi e di breve durata. L’operazione di cataratta, pur essendo anch’essa indolore e di breve durata, va tuttavia affrontata con il giusto grado di consapevolezza e di serietà. Perché è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Di qui, l’importanza di conoscere, seppur per sommi capi e senza i tecnicismi riservati agli “addetti ai lavori”, tutti gli aspetti pratici dell’intervento. 

Che cos’è l’operazione di cataratta

L’operazione di cataratta è un intervento chirurgico durante il quale si rimuove il cristallino opacizzato dal tempo e lo si sostituisce con una lente intraoculare nuova, altamente biocompatibile, perfettamente trasparente e concepita per durare per sempre. La procedura è di tipo chirurgico: è necessario dunque accedere all’occhio e raggiungere la capsula che ospita il cristallino naturale. A questo punto, tramite un sofisticato strumento ad ultrasuoni, si frantuma ed aspira il cristallino opacizzato. Infine, si inserisce la lente intraoculare nell’occhio, proprio laddove prima c’era il cristallino. Tutta la procedura è assolutamente indolore.

Varianti e peculiarità dell’operazione di cataratta

Nel paragrafo precedente abbiamo illustrato brevemente in cosa consiste l’intervento di cataratta. Quel che non tutti sanno, però, è che nel corso dell’operazione sopra descritta possono intervenire alcune variabili capaci di offrire più benefici al paziente che vi si sottopone. Scopriamole dunque assieme. 

  • Partiamo dalla componente umana: un chirurgo dotato di solida e comprovata esperienza sul campo fa sicuramente la differenza. E la fa ancor di più se opera in una struttura d’eccellenza, dove l’attenzione, la sensibilità, l’empatia ed il dialogo con il paziente sono considerate fondamentali.
  • Veniamo ora agli aspetti tecnici: nella maggior parte dei casi, per raggiungere il cristallino è necessario praticare una minuscola incisione sulla superficie della cornea. Questa incisione si esegue normalmente a mano, con l’ausilio di un bisturi. In alcuni centri d’eccellenza in Italia è possibile sostituire il bisturi con il laser. Si tratta del laser a femtosecondi, uno strumento ad altissima precisione che offre diversi benefici al paziente. Tra questi, maggior sicurezza, una guarigione più rapida, un decorso operatorio più piacevole. Il laser a femtosecondi è uno strumento prezioso anche nell’apertura della capsula che contiene il cristallino e nella sua frantumazione (specie laddove questo sia più ispessito e “maturo”). 
  • Infine, nei centri d’eccellenza la gamma dei cristallini artificiali a disposizione del paziente è particolarmente vasta. Cristallini con un potere diottrico personalizzato sulla base delle peculiari esigenze visive. Questo significa che l’operazione di cataratta può tramutarsi in un’opportunità per correggere contemporaneamente uno o più difetti visivi preesistenti. Il beneficio a lungo termine è la possibilità di poter fare a meno dell’uso degli occhiali da vista, recuperando non solo la trasparenza del cristallino, ma anche la qualità della visione, regalandosi di fatto un vero e proprio balzo indietro nel tempo.

Riassumendo

Esiste la possibilità di affrontare l’operazione di cataratta con maggior serenità e con più benefici al lungo termine. Zero aghi, niente bisturi e una visione in HD perfetta per affrontare la terza età con ottimismo sotto il segno del benessere visivo. 

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Chiamaci per una visita oculistica specialistica per la cataratta: sarà nostra cura illustrarti nel dettaglio tutti gli aspetti relativi all’intervento di cataratta e rispondere alle tue domande sul tema. 

Cataratta con il laser: l’intervento diventa “gentile”

L’intervento di cataratta si esegue con una tecnica chiamata “facoemulsificazione”. Durante l’intervento, il chirurgo accede all’occhio con una sonda ad ultrasuoni, che frantuma ed aspira il cristallino opacizzato. Segue l’inserimento di un nuovo cristallino artificiale, altamente biocompatibile e perfettamente trasparente. Si tratta di un intervento oramai considerato di routine, per l’elevato numero di esecuzioni e per la minima percentuale di rischi post operatori. Un intervento che va affrontato con la giusta dose di consapevolezza, e che è disponibile in una veste nuova, più “gentile”. Scopriamo assieme di che si tratta.

Intervento di cataratta: tradizionale o con laser?

Come detto in apertura, il chirurgo accede all’occhio con uno strumento ad ultrasuoni. Per accedere al cristallino con il facoemulsificatore, è necessario eseguire una piccola incisione sulla cornea. Tale incisione si esegue tradizionalmente con uno strumento a lama, solitamente un bisturi.

Come avviene l’intervento di cataratta tradizionale

Nella facoemulsificazione eseguita con tecnica tradizionale, lo strumento ad ultrasuoni frammenta ed aspira il cristallino opacizzato. Dapprima si esegue la capsuloressi, ovvero la frantumazione ed aspirazione della porzione anteriore della capsula che accoglie il cristallino: una fase che, nell’intervento di cataratta tradizionale, si esegue con l’aiuto di strumenti chirurgici. Si procede poi alla frantumazione ed aspirazione della parte centrale, mentre la parte posteriore della capsula è ben detersa e lasciata in sede. Sarà lei ad accogliere il nuovo cristallino artificiale. Come detto, la via d’accesso al cristallino è eseguita con un bisturi, ma nella maggior parte dei casi non è necessario applicare punti di sutura.

Come avviene l’intervento di cataratta con il laser

Il laser a femtosecondi ha rivoluzionato il modo di fare chirurgia oftalmica sia per quanto riguarda la chirurgia refrattiva, sia per quanto riguarda l’intervento di cataratta. Il laser a femtosecondi è uno strumento che emette impulsi brevissimi e ravvicinati, riuscendo di fatto a sostituirsi al bisturi. Nell’intervento di cataratta con il laser, è possibile avvalersi di questo straordinario strumento per:

  • eseguire l’incisione corneale per accedere al cristallino, in modo altamente preciso e controllato (per quanto riguarda l’estensione, la profondità, la pulizia dell’incisione), senza dover ricorrere al bisturi;
  • incidere la capsula anteriore, evitando l’uso di strumenti chirurgici;
  • frammentarne il nucleo più duro della cataratta, in modo più agevole e veloce specie laddove il cristallino sia più ispessito.

E’ sempre consigliabile operare la cataratta non appena se ne riceve la diagnosi. Operare quanto prima rende l’intervento più agevole e riduce drasticamente l’eventualità che la patologia arrechi ulteriori danni alle altre strutture oculari.

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in interventi di microchirurgia oculare presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico

Cataratta con il laser: i vantaggi

L’uso del laser apporta i seguenti vantaggi all’intervento di cataratta:

  • un elevato livello di precisione e controllo dell’intera procedura, maggiore di quello raggiunto con la chirurgia tradizionale;
  • un più veloce recupero post operatorio;
  • una minore invasività e manipolazione meccanica all’interno delle strutture oculari del paziente;
  • la possibilità di pianificare per tempo le incisioni necessarie (sulla cornea e sulla capsula anteriore) in termini di estensione e profondità, rendendo l’intervento di cataratta con il laser altamente personalizzabile sulla base delle caratteristiche anatomiche dell’occhio del paziente;
  • la possibilità di fare totalmente a meno di strumenti chirurgici quali bisturi, aghi e pinze;
  • la capacità di accorciare i tempi dell’intera procedura;
  • la riduzione notevole di eventuali fastidi post operatori

Concludendo, allo stato attuale, il chirurgo si avvale ancora del facoemulsificatore, ma in generale l’utilizzo del laser a femtosecondi rende l’intera procedura chirurgica più gentile. A beneficio del chirurgo ma anche del paziente che si sottopone all’operazione di cataratta.

L’intervento di cataratta con il laser a femtosecondi aiuta il chirurgo ad eseguire le fasi più delicate della procedura con maggior precisione e controllabilità. Peraltro, l’uso del laser riduce il rischio di sviluppare un astigmatismo corneale indotto dall’intervento, ed anzi aiuta a correggere un eventuale astigmatismo preesistente.

Dott. Giuseppe di Meglio, Medico Oculista esperto in interventi di microchirurgia oculare presso CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

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L’intervento di cataratta con il laser è disponibile presso il Centro Ambrosiano Oftalmico. Siamo a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Lenti EDOF o Trifocali: vantaggi e differenze

I progressi sia in ambito medico e scientifico che nel settore delle tecnologie biomediche hanno portato la chirurgia oftalmica, oggi, ad un livello di innovazione, di accuratezza e di personalizzazione dei trattamenti mai visto prima d’ora. Uno status quo che è possibile apprezzare in particolar modo nei centri d’eccellenza. Qui, professionalità d’alto profilo e tecnologie di ultima generazione offrono ai pazienti una gamma di servizi decisamente interessanti. Tra questi, non possiamo non menzionare gli interventi mirati alla correzione permanente dei difetti visivi, anche marcati, ed anche in concomitanza a patologie oculari come la cataratta. A questo proposito, l’avanguardia oggi è rappresentata dalle lenti intraoculari: minuscole lenti impiantate internamente all’occhio, biocompatibili, molto versatili ed altamente personalizzabili. A ciascuno la sua, insomma. Conosciamole dunque più da vicino, andando ad illustrare caratteristiche e differenze di due tipologie in particolare: le trifocali e le lenti a profondità di fuoco continua (EDOF).

Lenti EDOF e lenti trifocali: caratteristiche

La dilatazione dell’aspettativa di vita di ciascuno di noi posta in essere dai comfort moderni e dal progresso in ambito medico e tecnologico ha fatto sì che la presbiopia sia diventata una “compagna di viaggio” poco gradita per buona parte della nostra esistenza. Ecco perché oggi c’è un forte interesse nei confronti di tutte le tipologie di lenti intraoculari capaci di offrire una buona capacità visiva anche da vicino o per lo meno a distanza intermedia. Tutte le lenti intraoculari – alcune più, altre meno – possono presentare insieme ai grandi vantaggi anche qualche piccolo inconveniente: ci riferiamo, ad esempio, agli aloni ed agli sfocamenti tipici della visione notturna legati alle lenti trifocali. Eppure, si consideri che anche il cristallino naturale non è esente da piccoli fastidi: ne sono un esempio i leggeri aloni che tutti vediamo attorno ai lampioni o alla visione imprecisa data da un occhiale con lenti un po’ appannate. Ma conosciamo più da vicino le IOL trifocali e le IOL EDOF.

Lenti intraoculari trifocali

Le lenti intraoculari trifocali sono progettate per avere 3 fuochi. Si avrà dunque un fuoco per lontano, uno per le distanze intermedie (computer e cose simili) e uno per vicino. Lo svantaggio di questo tipo di lente è che non vi è un continuum tra i tre fuochi, oltre a qualche problema di qualità visiva: il vantaggio è che offrono una buona potenza diottrica anche per le distanze molto ravvicinate.

Esempio: un paziente che desidera praticare un hobby come il ricamo o che non è disposto a ricorrere, anche occasionalmente, ad occhiale da lettura, prediligerà le trifocali. Capiterà, tuttavia, che egli possa vedere qualche leggero alone alle distanze intermedie e lontane, specie dopo l’imbrunire.

Lenti intraoculari EDOF

Le lenti intraoculari a profondità di fuoco continua sono progettate per avere innumerevoli punti di fuoco. Questi vanno a creare un continuum che, da una distanza ravvicinata di circa 40 cm, si estende fino all’infinito. Presentano meno inconvenienti rispetto alle trifocali (meno aloni e più definizione visiva anche in condizioni di luminosità ridotta), ma sono meno potenti alle distanze molto ravvicinate. In generale, le lenti EDOF di ultima generazione offrono un comfort visivo ottimale in condizioni di scarsa luminosità e alle distanze intermedie. Ed eliminano quasi del tutto i classici aloni o sfocamenti dati da altre tipologie di lenti intraoculari.

Esempio: un paziente che faccia il pendolare e si trovi a guidare spesso in condizioni di poca luce o che senta l’esigenza di lavorare al computer senza usare occhiali da vista o lenti a contatto, potrà trovare beneficio nelle lenti EDOF. Avrà dunque l’indipendenza dagli occhiali: potrà guidare in condizioni di poca luce senza alcun disagio e leggere il cruscotto della sua auto sempre senza alcun ausilio esterno. Ma per leggere il giornale dovrà avvalersi di un occhiale da lettura.

Come scegliere tra lenti EDOF o trifocali

La scelta tra lenti EDOF e trifocali è il frutto di un colloquio approfondito con lo specialista. Sarà lo specialista, sulla base dello stato di salute visiva del paziente e tenendo conto delle sue aspettative, ad indirizzare il paziente verso la tipologia di lente intraoculare maggiormente indicata. In generale, se si vede la cosa dal lato paziente, l’obiettivo sarà raggiungere il giusto e desiderato comfort visivo in accordo con le proprie abitudini ed il proprio stile di vita. Molto spesso uno degli obiettivi principali è ottenere l’indipendenza dagli occhiali. Altre volte, invece, il paziente non è ben disposto nei confronti di alcuni inconvenienti visivi come i sopracitati aloni e quindi occorre fornire una soluzione appropriata. Altre volte ancora, il paziente svolge una professione che lo porta ad avere esigenze visive ben precise e quindi occorre una soluzione veramente personalizzata. Compito di un professionista ben preparato!

Vuoi saperne di più?

Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di prenderci cura del tuo apparato visivo e di illustrarti nel dettaglio le caratteristiche delle IOL di ultima generazione disponibili presso il Centro Ambrosiano Oftalmico.