Post intervento di cataratta: indicazioni generali

La dilatazione dell’aspettativa di vita, i grandi progressi in ambito igienico-sanitario, le innovazioni nel campo della tecnologia e della scienza dei materiali, la maggior conoscenza e consapevolezza anche tra i non addetti al lavori in merito all’importanza della prevenzione e della cura delle patologie, hanno portato l’intervento di cataratta ad essere una delle procedure chirurgiche maggiormente eseguite al mondo. Chi si appresta ad eseguirlo sarà sicuramente bene informato in merito ai suoi aspetti pratici, così come degli indubbi vantaggi che esso offre. E che dire invece del post intervento? Vediamo assieme quali accortezze avere e come comportarsi nel post intervento di cataratta.

Post intervento di cataratta: cosa aspettarsi

L’intervento di cataratta per come è eseguito oggi nei centri d’eccellenza è una procedura del tutto indolore e di breve durata. Non ha nulla di traumatico ed è affrontabile anche dai pazienti più timorosi. E, anzi, la lista dei vantaggi offerti dall’operazione di cataratta compensa di gran lunga i lievi disagi che è possibile sperimentare durante e dopo la sua esecuzione.

Nei minuti immediatamente successivi all’intervento di cataratta, è possibile provare un leggero fastidio nei confronti della luce ed una sensazione di prurito o bruciore oculare. Sono disturbi del tutto normali e transitori. Nei giorni seguenti all’intervento, questi fastidi solitamente svaniscono. Tuttavia, è necessario attenersi a quanto indicato sul documento post operatorio rilasciato dal chirurgo. Riassumiamo assieme quali sono i consigli generali riguardo i comportamenti da mettere in atto nel post intervento di cataratta.

Accortezze da mettere in atto nel post intervento di cataratta

Ecco le piccole attenzioni necessarie per prendersi correttamente cura della propria salute oculare in occasione dell’intervento di cataratta e nei primissimi giorni dopo l’intervento:

  • il giorno dell’intervento, indossare un buon paio di occhiali da sole sino a quando non cala la sera. E’ necessario avere sottomano gli occhiali con voi già dal mattino, in modo da indossarli non appena l’intervento è concluso;
  • si consiglia di usare gli occhiali da sole anche durante la prima settimana successiva all’intervento;
  • è poi fondamentale attenersi strettamente alle indicazioni terapeutiche e farmacologiche indicate dal medico sul documento rilasciato al termine dell’intervento;
  • durante il riposo notturno, invece, è bene indossare la mascherina oculare protettiva fornita in fase di dimissione.

Cosa fare e non fare durante le due o tre settimane successive all’intervento:

  • assumere i farmaci prescritti;
  • evitare di sollevare pesi o praticare sport o hobby che possano mettere a repentaglio la salute oculare;
  • non bagnare gli occhi durante la doccia, ed evitare bagni di mare o in piscina;
  • non dormire con il volto rivolto verso il cuscino;
  • evitare di strofinarsi gli occhi;
  • evitare di esporsi direttamente alla luce del sole senza occhiali da sole;
  • non vaporizzare lacche o fragranze vicino al viso;
  • non usare make up per occhi.

Com’è facile intuire, il post intervento di cataratta è una fase delicata ma non impossibile da affrontare. Qualche cautela in più e qualche giorno di pazienza, ed è possibile cominciare a godere degli straordinari benefici che l’intervento di cataratta offre oggigiorno.

L’intervento di cataratta è un’occasione straordinaria per recuperare una visione di alta qualità

Superata la fase delicata del post intervento, è possibile recuperare da subito una visione che possiamo definire “in HD”. Perché? Perché una volta sostituito il cristallino naturale oramai opacizzato, si torna a vedere come ci si era scordati di poter fare. Colori nitidi, forme precise. Il mondo assume contorni nuovi e in altissima definizione. Non si dimentichi che l’occhio umano ha, per natura, una definizione di gran lunga maggiore di molte macchine fotografiche.

I cristallini artificiali sono personalizzabili e adattabili a qualunque esigenza visiva

Se a questo fattore aggiungiamo il fatto che l’intervento di cataratta è anche un’occasione preziosa per correggere eventuali difetti visivi preesistenti, le possibilità di miglioramento della propria qualità visiva sono davvero molto vaste.

Grazie ai cristallini artificiali dotati di potere diottrico, oggi non v’è difetto visivo che non sia correggibile in modo permanente assieme alla cataratta. Miopia, ipermetropia, astigmatismo e persino presbiopia anche di forte entità possono trovare soluzione grazie ad una vasta gamma di cristallini artificiali altamente personalizzabili.

Non ci sono limiti d’età per pensare di recuperare una capacità visiva ottimale

E poiché l’intervento è di durata breve, totalmente indolore e (nei centri d’eccellenza) ad alto apporto tecnologico, non vi sono limiti d’età per pensare di affrontarlo in serenità. Anzi, si tratta della scelta giusta da compiere per fare della terza età una fase di ritrovata giovinezza.

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Ti è stata diagnosticata la cataratta e devi affrontare l’intervento? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione con una gamma di soluzioni ad altissimo apporto tecnologico ed un team di medici tra i migliori nel settore. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Lenti EDOF: è tempo di informarsi meglio

Le lenti EDOF sono lenti intraoculari di ultima generazione capaci di offrire una qualità visiva superiore. Estremamente performanti e versatili, rappresentano l’avanguardia in fatto di correzione dei difetti visivi. A qualunque età. Trovano infatti impiego sia nella chirurgia della cataratta, sia nella chirurgia refrattiva. Conosciamole nel dettaglio.

Impiego delle lenti EDOF nell’intervento di cataratta

La cataratta è una patologia oculare tipica dell’età avanzata. Si manifesta attraverso una progressiva ed irreversibile opacizzazione del cristallino. La perdita di trasparenza del cristallino pregiudica la capacità visiva del paziente. Se a questa aggiungiamo anche alcune difficoltà comuni dell’età avanzata, come piccoli problemi motori, riflessi meno pronti e altro, va da sé che la cataratta può rivelarsi spiacevole ed insidiosa. 

Fortunatamente, l’intervento di cataratta non presenta pressoché alcuna controindicazione (eccetto casi rari) ed è uno dei più praticati al mondo. Nella sua variante mininvasiva l’intervento di cataratta si avvale del laser a femtosecondi, ed è altamente preciso, programmabile, indolore, di breve durata ed efficace. 

Tradizionalmente, il cristallino opacizzato è sostituito con una lente intraoculare monofocale o multifocale capace di rispondere alle esigenze visive del paziente, pur presentando, a volte, qualche piccolo inconveniente. Un inconveniente comune delle tradizionali lenti intraoculari può essere, per esempio, la visione di aloni in condizioni di luminosità limitata.

Le innovative lenti intraoculari a profondità di fuoco continua (lenti EDOF) appartengono alla categoria delle cosiddette lenti Premium e consentono di ritrovare una capacità visiva ottimale e ben definita ad una gamma di distanze molto vasta. Ed in qualunque situazione visiva. Riducendo al minimo i tipici piccoli fastidi dati dalle lenti intraoculari classiche. 

Le lenti EDOF offrono, pertanto, la possibilità di prepararsi ad affrontare la terza età con ottimismo, recuperando indipendenza ed autostima, ritrovando una visione in HD e godendo della quasi totale indipendenza dagli occhiali da vista. Grazie a queste lenti così straordinariamente performanti, persino per guidare, in età avanzata, non sarà più necessario indossare gli occhiali.

Impiego delle lenti EDOF nell’intervento di chirurgia refrattiva

Le lenti EDOF rappresentano anche un’interessante opportunità per il paziente più giovane che desideri correggere in modo permanente i suoi difetti visivi. La chirurgia refrattiva si avvale oggi di diverse tecniche pensate per far fronte alle più disparate esigenze visive dei pazienti.

Se nel caso di difetti visivi lievi la chirurgia laser è altamente risolutiva, qualora i difetti visivi siano di entità maggiore si può ricorrere all’uso di lenti intraoculari. Anche in questo caso, il panorama delle IOL è piuttosto vario: si va dunque dalla classiche monofocali sino alle multifocali. Non mancano poi le IOL toriche, concepite per chi soffre di astigmatismo. Ma la vera rivoluzione anche in quest’ambito è data dalle lenti EDOF

Un paziente in giovane età che trascorra molto tempo in auto o al computer, o che conduca una vita particolarmente dinamica e sportiva, potrà trarre grande beneficio dalle lenti a profondità di fuoco continua, soprattutto in presenza di presbiopia. Egli potrà dunque godere dei seguenti vantaggi:

  • godere di tutti i benefici di una lente di ultima generazione, senza gli eventuali piccoli inconvenienti delle lenti intraoculari multifocali (visione di aloni o bagliori specie all’imbrunire o in condizioni di luminosità limitata)
  • vedere perfettamente da distanze ravvicinate (40 cm) sino all’infinito;
  • poter lavorare al computer o consultare i propri device elettronici comodamente, senza dover indossare gli occhiali;
  • praticare qualunque sport in totale libertà, senza dover dipendere dagli occhiali. O tornare a praticare sport che si erano abbandonati proprio in virtù della dipendenza dagli occhiali.

Conclusioni

Oltre ad essere particolarmente versatili e ad offrire una qualità visiva senza precedenti, le lenti EDOF sono la soluzione perfetta per una vasta gamma di esigenze. Riassumendo, ecco le tipologie di pazienti che possono interessarsi maggiormente a questo tipo di IOL:

  • giovani adulti che desiderano correggere i propri difetti visivi in modo permanente, soprattutto la presbiopia, scegliendo una lente di ultima generazione capace di regalare una qualità visiva eccellente;
  • pazienti in età adulta che stanno pensando di “anticipare” l’intervento di cataratta, evitando di andare incontro al calo visivo tipico dell’età che avanza, ed anzi rendendosi indipendenti dall’uso di ausili esterni per la visione;
  • pazienti in età matura con una cataratta già diagnosticata che desiderano cogliere l’occasione per regalarsi una terza età gioiosa all’insegna del dinamismo e dell’indipendenza visiva.

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Lenti EDOF: domande frequenti

Le lenti EDOF, acronimo che sta per Estesa Profondità di Fuoco (Extended Depth of Focus), rappresentano l’avanguardia nel campo della correzione permanente dei difetti visivi. Si tratta di lenti intraoculari altamente performanti. Sono infatti capaci di dare piena soddisfazione sul piano medico così come pratico, umano ed emotivo. Spendiamo due parole sul tema, rispondendo alle domande più frequenti su queste innovative IOL, a beneficio di chi sta pensando di correggere i suoi difetti visivi o la cataratta in modo permanente.

A cosa servono le lenti EDOF ad estesa profondità di fuoco?

La tecnologia che sta alla base delle lenti EDOF ha l’obiettivo di offrire una buona qualità visiva ad una gamma di distanze ben più ampia delle altre lenti intraoculari. Questo significa che il paziente che scelga una EDOF potrà svolgere la maggior parte delle sue azioni quotidiane in uno stato di indipendenza dagli occhiali. Anche in età avanzata. In più, queste lenti sono progettate in modo da ridurre al minimo i piccoli inconvenienti tipici delle monofocali e multifocali. In breve:

  • buona qualità visiva da vicino, alle distanze intermedie e alle lunghe distanze;
  • buona acuità visiva a tutte le distanze;
  • riduzione drastica di alcuni piccoli fastidi che a volte possono scaturire dalle altre lenti intraoculari, come visione di aloni e sensazione di abbagliamento.

In breve, queste lenti generano una multifocalità progressiva e continua.

Le lenti EODF sono indicate per chi soffre di presbiopia

Le lenti intraoculari EDOF sono pensate per chi desidera correggere più difetti visivi, tra cui anche la presbiopia. Capita spesso di correggere i propri difetti visivi tralasciando la presbiopia. Grazie alle lenti EDOF, invece, è possibile recuperare una buona qualità visiva già a 40 cm di distanza. Ciò significa che sarà possibile lavorare al computer, leggere il giornale o consultare il cruscotto della propria auto (anche in condizioni di poca luminosità) senza dover ricorrere agli occhiali. In caso di ricorso alle lenti EDOF prima dell’età tipica dell’insorgenza della cataratta, quest’ultima non si presenterà mai.

Chi deve operarsi di cataratta può pensare alle lenti EDOF?

Certamente sì. Com’è noto, l’intervento di cataratta presuppone che si sostituisca il cristallino naturale opacizzato con una lente intraoculare del tutto nuova. Questa lente può essere una EDOF nel caso in cui si desideri correggere più difetti visivi e tornare a vedere bene a più distanze al contempo. Anche in condizioni di poca luminosità esterna. Una persona in età matura potrà dunque trarre grande giovamento da questo tipo di scelta: recuperando la capacità visiva perduta, ritroverà il desiderio di indipendenza e l’ottimismo sino ad ora messi a dura prova dalle difficoltà visive. Un traguardo notevole, specie in un periodo storico come quello attuale, in cui la terza età è caratterizzata da una miriade di impegni familiari e personali.

Perché le lenti intraoculari EDOF possono essere considerate migliori rispetto agli altre?

Ciascun tipo di lente intraoculare ha caratteristiche peculiari e vantaggi. E ciascuna lente è altresì altamente personalizzabile. Le esigenze specifiche del paziente, le caratteristiche delle sue strutture oculari e il suo stato di salute visiva sono solo alcune delle variabili che possono determinare la scelta del tipo di lente intraoculare più indicata. Quel che è certo è che le moderne lenti EDOF riescono a rispondere con notevole efficacia ad una vasta gamma di esigenze visive. Scegliere una EDOF significa correggere in modo permanente più difetti visivi, tornare a vedere bene a tutte le distanze e avere un’ottima qualità visiva. Qualunque sia l’età del paziente, un intervento di chirurgia refrattiva o un intervento di cataratta con impianto di lenti intraoculari EDOF diventano l’opportunità per recuperare una capacità visiva ottimale a tuttotondo.

Come faccio a sapere se le lenti EDOF fanno al caso mio?

Come detto, le variabili che possono spingere ad orientarsi verso una lente intraoculare di un tipo o di un altro sono innumerevoli. E la decisione non spetta mai esclusivamente al paziente. E’, al contrario, il risultato di un percorso diagnostico approfondito e del colloquio tra medico chirurgo e paziente. In questo contesto, la visita oculistica è cruciale per stabilire lo stato di salute visiva del paziente e per valutare concretamente le sue aspettative rispetto all’intervento di correzione dei difetti visivi.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02. 6361191.

Chirurgia refrattiva: domande e risposte

Oggi, riuscire a fare a meno degli occhiali e recuperare un senso di libertà e dinamismo capaci di dare una svolta alla propria vita, a partire anche dalle più piccole incombenze quotidiane, è un obiettivo tangibile e realizzabile nella stragrande maggioranza dei casi. La chirurgia refrattiva si pone proprio l’obiettivo di rispondere in modo concreto alle esigenze di chi soffre di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Vediamo assieme in che modo, rispondendo ad alcune domande frequenti sul tema.

Quando è consigliato sottoporsi ad un intervento di chirurgia refrattiva?

L’intervento di chirurgia refrattiva è consigliato a chi ha la percezione che le carenze visive condizionino negativamente la vita lavorativa, sociale, affettiva, sportiva. Solitamente, chi si sottopone ad un intervento laser per la correzione dei difetti visivi vive gli occhiali o le lenti a contatto come un ostacolo alla propria libertà ed alla propria realizzazione personale. Per esempio, per accedere ad alcuni bandi di concorso (ma anche, più banalmente, per prendere la patente) è necessario avere una buona capacità visiva. E non solo: anche in alcuni contesti lavorativi avere una buona capacità visiva e poter prescindere dagli ausili esterni è preferibile. Per ciò che concerne gli aspetti prettamente clinici, l’intervento è praticabile a patto che il difetto visivo abbia raggiunto una sua stabilità.

Come si stabilisce l’idoneità all’intervento?

L’idoneità all’intervento si stabilisce attraverso un visita oculistica specialistica approfondita ed articolata. La visita include una serie di esami diagnostici ben precisi e di colloqui mirati. L’obiettivo è duplice: da un lato, è necessario verificare che l’occhio – e nello specifico la cornea – abbia le caratteristiche morfologiche necessarie per poter procedere con l’intervento. Dall’altro, è fondamentale fornire al paziente tutte le informazioni necessarie in modo completo ed esaustivo, cosicché le sue aspettative siano fortemente ancorate alla realtà. Nei centri d’eccellenza entrambi questi aspetti sono curati approfonditamente, al fine di costruire un rapporto medico paziente proficuo e positivo. 

L’intervento laser è doloroso? 

Le tecniche di chirurgia refrattiva oggi maggiormente in uso per la correzione permanente dei difetti visivi sono diverse. Tuttavia, sono tutte di breve durata, eseguite tramite anestesia topica e totalmente indolori. Il recupero post operatorio può essere più o meno fastidioso a seconda della tecnica prescelta, ma non si tratta mai di nulla che non sia superabile. Al momento della dimissione dopo l’intervento, la struttura sanitaria fornisce sempre un documento indicante l’eventuale terapia da seguire per minimizzare i possibili fastidi post operatori. 

La chirurgia refrattiva è indicata anche per correggere la miopia forte?

Alcune tecniche di correzione dei difetti visivi si prestano a correggere anche difetti particolarmente marcati. La tecnica LASIK, per esempio, consente di correggere anche la miopia forte in alcuni casi. Tuttavia, vi sono casi nei quali è necessario intervenire chirurgicamente con l’impianto di un cristallino artificiale o di una lente fachica. La valutazione va fatta di caso in caso e non può prescindere da una visita oculistica specialistica approfondita. 

La chirurgia refrattiva consente di eliminare totalmente i propri difetti visivi?

Nella stragrande maggioranza dei casi, specie laddove si tratti di difetti di entità lieve o media, la correzione è totale ed è possibile tornare alla capacità visiva che si possedeva prima di cominciare a “perdere vista”. Qualora invece il difetto sia molto marcato, è possibile che rimanga un piccolo residuo di imperfezione visiva. Nulla di irrisolvibile, tuttavia. Solitamente in questi casi si procede con un cosiddetto “ritocco”, una seconda seduta laser (a distanza di qualche settimana) di brevissima durata per perfezionare i risultati ottenuti in precedenza. 

Dopo quanto tempo dall’intervento si cominciano ad apprezzare i risultati raggiunti? 

Dipende dalla tecnica prescelta. Nel caso della PRK (fotocheratectomia refrattiva) i risultati si apprezzano dopo una o due settimane, mentre nel caso della tecnica LASIK sono sufficienti uno o due giorni. 

I due occhi si operano assieme o in sedute operatorie distinte? 

E’ possibile operare sia entrambi gli occhi assieme, sia separatamente. Nel caso in cui si operino gli occhi separatamente, la distanza tra un intervento e l’altro sarà di soli due o tre giorni. Operare entrambi gli occhi assieme può essere più agevole lato paziente, in quanto lo stress emotivo connesso all’idea di sottoporsi ad un intervento si sperimenta ed affronta una volta solamente.

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Lenti intraoculari EDOF: conosciamole più da vicino

Le lenti EDOF rappresentano quella piccola grande rivoluzione che, nel giro di breve tempo, è riuscita ad apportare un ancor più elevato grado di efficacia alla microchirurgia oculare. Si tratta di un particolare tipo di lenti intraoculari (IOL) che ha spalancato le porte ad un nuovo modo di risolvere in modo permanente i difetti visivi e non solo. Se negli anni Ottanta la svolta in oftalmologia fu data dal ben noto laser ad eccimeri, oggi la novità è data proprio da queste lenti così straordinarie. E i loro vantaggi sono davvero innumerevoli.

Cosa sono le lenti intraoculari ed in quali casi sono consigliate

Prima di conoscere più da vicino la grande novità delle lenti EDOF, spendiamo due parole sulle lenti intraoculari. Negli anni passati chi era affetto da difetti visivi anche marcati poteva far ricorso solamente ad ausili correttivi esterni (lenti a contatto e occhiali da vista) o alla classica chirurgia refrattiva laser. Recentemente, invece, e grazie alle IOL, anche chi soffre di difetti di entità media o forte ha potuto trovare in questo particolare tipo di lenti la soluzione ai suoi problemi visivi.

Peraltro, le lenti intraoculari – che si chiamano così perchè sono inserite proprio all’interno dell’occhio – sono altamente versatili ed offrono un ottimo margine di personalizzazione. Sono l’ideale per pazienti adulti con presbiopia o difetti visivi molto marcati, così come per pazienti in età matura che necessitano di operarsi di cataratta.

Tipologie di lenti intraoculari

Le tipologie di lenti intraoculari oggi esistenti sono le seguenti:

  • monofocali
  • monofocali toriche
  • multifocali
  • multifocali toriche
  • EDOF

Perchè le lenti EDOF rappresentano un ulteriore salto di qualità

Le classiche lenti intraoculari sono molto vantaggiose per una vasta gamma di persone, anche se talvolta possono presentare qualche inconveniente. Per esempio:

  • le monofocali, pur offrendo una buona capacità visiva, la danno solo ad una distanza (o lontano o vicino), rendendo dunque sempre necessario l’uso di un paio di occhiali; possono presentare qualche difficoltà nella visione alle distanze intermedie ed hanno una generale perdita del senso della profondità;
  • le multifocali presentano dei limiti in merito alla sensibilità al contrasto e possono dare adito a qualche disturbo visivo in condizioni di poca luce, soprattutto in visione notturna (sensazione di abbagliamento, visione di aloni).

Ciò non significa che queste tipologie di lenti non siano più che valide per alcuni pazienti: non ci stancheremo mai di ripetere, infatti, che ogni paziente è un mondo a sé, con il suo stato di salute visiva, la sua sensibilità, le sue esigenze personali.

Le lenti EDOF rappresentano il superamento dei piccoli inconvenienti tipici delle altre lenti intraoculari. Sono la soluzione ideale per risolvere i problemi visivi conseguenti all’intervento di cataratta, per correggere i vari difetti visivi in modo permanente e per poter pensare di fare a meno degli occhiali da vista.

Dott. Lucio Buratto, oculista e Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico

E non solo: le lenti EDOF riescono a soddisfare le esigenze dei pazienti affetti da presbiopia contestualmente ad altri difetti visivi. Grazie a queste lenti, il cui acronimo sta per Extended Depth of Focus, (Estesa Profondità di Fuoco), è possibile ottenere un’ottima qualità visiva pressoché a tutte le distanze. Anche in condizioni di scarsa luminosità. E senza gli inconvenienti visivi presenti in altre tipologie di lenti intraoculari.

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Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di illustrarti più da vicino le opportunità date dalle differenti tipologie di lenti intraoculari.

3 cose che non tutti sanno sull’operazione cataratta

La cataratta è una patologia oculare molto comune e molto diffusa nel mondo contemporaneo. Ancor più di quanto non accadesse nel secolo scorso. I progressi della medicina, i comfort che ci accompagnano nel quotidiano, una maggiore attenzione alla qualità dell’alimentazione hanno prolungato l’aspettativa di vita di tutti noi. Ma vivere a lungo non basta. E’ anche fondamentale mantenere una buona qualità di vita. E allora, cosa dovremmo sapere oggi sull’operazione di cataratta? Quali sono le informazioni cruciali che dovrebbero spingerci a non indugiare e ad operarla quanto prima? Scopriamole insieme.

1 – L’operazione di cataratta è un intervento chirurgico

In fatto di chirurgia oftalmica, negli ultimi anni si è assistito alla notevole diffusione degli interventi di chirurgia refrattiva. L’obiettivo di questi interventi è quello di correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia e presbiopia per poter fare a meno degli occhiali. Si tratta di interventi che si eseguono – nel caso di difetti visivi lievi e medi – solamente con l’ausilio di strumenti laser e solamente sulla cornea. Al contrario, l’operazione di cataratta si esegue intervenendo chirurgicamente. Si accede al cristallino, lo si rimuove e lo si sostituisce con una lente intraoculare. In entrambi i casi, la durata della procedura è breve e bastano poche gocce di collirio anestetico per uso topico. Ma è fondamentale capire che l’operazione di cataratta non è un semplice intervento laser, e che va pertanto affrontata con la giusta dose di serietà e consapevolezza.

Da sapere: nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi ad una versione più “gentile” dell’operazione di cataratta, nella quale al posto del bisturi si usa un laser di ultima generazione: il laser a femtosecondi.

2 – Prima è, meglio è

Capita spesso di pensare che la cataratta porterà ad un annebbiamento visivo più o meno sopportabile nel tempo, e di rimandare l’intervento a data da destinarsi perché tutto sommato al momento della diagnosi la qualità visiva è ancora accettabile. Nulla di più sbagliato. Lasciar progredire la cataratta porta ad una lenta e progressiva perdita di autonomia ed indipendenza, ma mette anche a repentaglio la buona salute degli occhi. Un cristallino “anziano”, privo di flessibilità ed ispessito dal tempo mette sotto pressione l’intero occhio, conducendo spesso ad un aumento della pressione intraoculare. Che a sua volta rischia di danneggiare irrimediabilmente il nervo ottico, con ripercussioni anche irreversibili sul piano della capacità visiva.

Da sapere: il nervo ottico è una struttura delicatissima. Qualora danneggiata, non si può più riparare.

3 – L’operazione di cataratta permette di fare a meno degli occhiali

L’operazione di cataratta non è un’incombenza noiosa da sbrigare, ma è, oggi, una vera e propria opportunità. Rappresenta, infatti, l’occasione per eliminare quasi del tutto l’uso degli occhiali. Se l’intervento va affrontato quanto prima per le ragioni sopra descritte, conviene approfittarne per fare propri tutti i vantaggi che esso offre. Anziché limitarsi ad ottenere la sostituzione del cristallino opacizzato con uno trasparente, oggi è possibile guardare oltre. I cristallini artificiali di ultima generazione sono delle vere e proprie lenti con il potere diottrico di cui abbiamo bisogno. Grazie a queste lenti, oggi è possibile approfittare dell’operazione di cataratta per correggere anche miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Un difetto solamente o anche più difetti insieme. Anche molto marcati.

Tra queste lenti, in particolare, il futuro è rappresentato dalle lenti EDOF – Extended Depth of Focus.

Sono lenti pensate per:

  1. vedere in modo nitido e preciso da una distanza ravvicinata fino all’infinito;
  2. vedere bene in condizioni di visione diurna e di notturna;
  3. eliminare l’uso degli occhiali, anche progressivi;
  4. superare i limiti e gli inconvenienti forniti dalle lenti intraoculari multifocali classiche.

Il consiglio: ogni paziente è, ovviamente, un mondo a sé. Ma sapere che grazie all’operazione di cataratta oggi è possibile riscoprire i propri hobby, dedicarsi alla famiglia (e ai nipotini) con attenzione, positività ed energia e ritrovare quel pizzico di autonomia perduta, certamente fa la differenza.

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Desideri conoscere più da vicino le caratteristiche e le interessanti potenzialità offerte dall’operazione di cataratta? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191

Idoneità all’intervento laser: tutto quello che c’è da sapere

L’intervento laser per la correzione dei difetti visivi è una procedura di routine, pensata per avere una versatilità tale da soddisfare le esigenze visive più disparate. Non c’è difetto visivo o combinazione di difetti che non possa essere corretto con l’ntervento laser. Ed anche laddove i difetti siano particolarmente marcati, la chirurgia oftalmica offre sempre soluzioni moderne ed interessanti. Uno dei temi intorno ai quali capita sovente di porsi degli interrogativi è, tuttavia, quello della idoneità all’intervento laser. Come e quando è possibile stabilire l’idoneità? Rispondiamo assieme a queste domande.

Perché scegliere l’intervento laser per la correzione permanente dei difetti visivi?

Con il termine intervento laser ci si riferisce ad un insieme di tecniche chirurgiche minimamente invasive che sfruttano la tecnologia laser per eseguire la correzione dei difetti visivi intervenendo esclusivamente sulla cornea. I difetti visivi possono essere uno o più d’uno di entità lieve, media o forte. Le ragioni che possono spingere ad orientarsi verso questa tipologia di intervento possono essere le più disparate: c’è chi ha la necessità di vedere bene per motivi di lavoro, chi ha il desiderio di fare a meno di lenti a contatto o occhiali da vista perché non li tollera più, chi vorrebbe farne a meno per motivi sociali, per praticare il proprio sport preferito in totale libertà… L’importante è che il paziente viva questo desiderio concretamente e che le sue aspettative siano saldamente ancorate alla realtà.

Quando l’intervento può essere consigliato dal medico

Vi sono alcuni casi in cui probabilmente sarà il medico oculista a consigliare l’intervento. Questo accade, per esempio, quando è solamente un occhio ad essere affetto da un difetto visivo o, ancora, la differenza tra un difetto di un occhio e quello di un altro è particolarmente marcata. In questi casi le ragioni non sono da ricercare solamente in esigenze di tipo personale, ma anche nella necessità di aiutare l’intero apparato visivo a svolgere al meglio la sua funzione.

Come si valuta l’idoneità all’intervento laser

L’idoneità all’intervento laser deve essere stabilita dal medico oculista dopo una serie di esami diagnostici mirati e approfonditi. Ad ogni modo, ed a beneficio del lettore, diamo di seguito alcune indicazioni di massima sui requisiti che stabiliscono l’idoneità all’intervento laser:

  • avere un’età superiore ai 20 anni circa, perché prima dei 20 anni solitamente i difetti visivi non sono mai del tutto stabilizzati;
  • presentare una cornea non troppo sottile, perché tutte le tecniche di correzione dei difetti visivi tramite laser prevedono che si esegua un’ablazione di tessuto;
  • avere un apparato visivo che, al di là dei difetti visivi, sia complessivamente sano.

E’ poi necessario fare le opportune valutazioni e prestare cautela nei seguenti casi:

  • gravidanza o allattamento, perché sono condizioni che possono influenzare temporaneamente la capacità visiva. In tal caso è possibile decidere di posticipare l’intervento;
  • presenza di patologie sistemiche quali il diabete, che per sua natura rende la cornea più fragile. Ciò non significa che un paziente diabetico debba scartare l’idea dell’intervento a priori, ma che sia fondamentale far presente il proprio stato di salute al medico oculista, che si occuperà di fare le opportune valutazioni ed indicare la tecnica più indicata tra i trattamenti laser oggi in uso;
  • altre patologie che causano una generale compromissione del sistema immunitario o che coinvolgono i tessuti connettivi (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico ed altre).

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Vista, bambini e videoterminali. Che fare?

Prendersi cura della vista dei bambini significa programmare una serie di visite oculistiche pediatriche dalla nascita in poi. E’ inoltre fondamentale seguire il bambino da vicino, educandolo mano a mano all’igiene personale – anche oculare – ed al mantenimento di buone e sane abitudini. Tra queste, non esagerare con l’uso dei dispositivi elettronici e dei videoterminali. 

Uso prolungato di device elettronici, videoterminali e smartphone nei bambini

Sono sempre di più i bambini che, specie durante la stagione invernale, tendono a passare da un device elettronico all’altro senza soluzione di continuità. Sembrano essere finiti i tempi in cui si scendeva in cortile con i coetanei, con qualunque tempo ed in qualunque stagione. E le avventure fuori casa hanno lasciato il posto al più caldo, accogliente e confortevole divano. Qui, i piccoli si immergono in realtà virtuali capaci di intrattenerli e distrarli ad oltranza. A tal punto che il tempo passa veloce, e in un men che non si dica, si fa sera.

Al tempo trascorso davanti agli schermi elettronici per motivi di svago si è venuto ad aggiungere – molto spesso –  anche quello trascorso a video per seguire la didattica a distanza. Il risultato è che i bambini trascorrono davvero troppe ore impegnati in un tipo di visione che non fa bene alla loro salute, alla loro vista, né tantomeno alla loro postura. 

vista bambini - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Quali sono i sintomi oculari connessi all’uso eccessivo dei device elettronici?

I videoterminali ed i device elettronici portano l’apparato visivo a:

  1. rimodulare frequentemente la messa a fuoco;
  2. ridurre notevolmente la frequenza dell’ammiccamento. 

Di conseguenza, il bambino sviluppa una serie di sintomi quali:

  • bruciore oculare;
  • secchezza oculare: nonostante sia molto più diffusa tra gli adulti, non è infrequente nei bambini che trascorrono troppo tempo a video. E spesso è legata a doppio filo ad altri disturbi, come la congiuntivite di tipo allergico;
  • irritazione oculare;
  • affaticamento visivo
  • mal di testa: è dovuto al continuo sforzo accomodativo posto in essere dagli strumenti elettronici. Può peggiorare laddove il piccolo sia affetto da un difetto visivo non corretto. Molto frequente è, nel bambino, l’ipermetropia. Ma anche miopia e astigmatismo sono spesso presenti, e non solo. Per quanto riguarda la miopia, la scienza ha dimostrato che spesso i dispositivi elettronici sono fattore predisponente l’insorgenza ed il peggioramento proprio della miopia. Non si dimentichino, infine, le patologie oculari più comuni in età pediatrica: lo strabismo e l’ambliopia (o occhio pigro).  
  • progressiva difficoltà nella messa a fuoco.

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Meno videogiochi, più giochi: per la vista dei bambini

Aiutare i bambini a crescere bene significa indirizzarli verso uno stile di vita sano e positivo. Questo non significa imporre limiti o divieti invalicabili, ma bilanciare correttamente il tempo investito nelle diverse attività da loro intraprese. Per esempio, si consiglia di consentire al piccolo di trascorrere 20-30 minuti a video, per poi dedicarsi ad altro, come un gioco manuale o creativo o, meglio ancora, una breve uscita in giardino o in cortile. Per quanto riguarda il tempo trascorso a video, inoltre, è bene che:

  1. l’ ambiente sia bene illuminato;
  2. il piccolo non avvicini eccessivamente lo schermo al viso (l’ideale è almeno mezzo metro di distanza o più):
  3. la postura sia sempre corretta. 

Vista dei bambini: l’importanza della visita oculistica in età pediatrica

Infine, come detto in apertura, programmare delle visite oculistiche specialistiche pediatriche sarà d’aiuto per individuare con tempestività la presenza di difetti visivi o patologie. Parlando di vista dei bambini, un esempio su tutti è quello dell’occhio pigro o ambliopia che, se non trattata velocemente, può avere conseguenze anche sulla capacità visiva in età adulta. 

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Quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere?

Ad un non addetto ai lavori, chirurgia refrattiva può significare “tutto e niente”. Innanzitutto perché il termine “chirurgia” potrebbe far pensare a chissà quali operazioni invasive mentre, come andremo in seguito a chiarire, nella grande maggioranza dei casi l’intervento per la correzione dei difetti visivi si esegue con l’ausilio di moderni strumenti laser. In secondo luogo, perché la chirurgia refrattiva include non una singola tecnica, ma un insieme di tecniche per la correzione permanente dei difetti visivi. Sarà quindi necessario individuare quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere con riferimento alle proprie esigenze personali.

Entriamo dunque nel merito dell’argomento, cercando di fare chiarezza, a beneficio di chi si avvicini per la prima volta all’idea di correggere i propri difetti visivi in modo permanente.

Partiamo dal principio: i difetti visivi

Cosa sono, come si manifestano, si possono sempre correggere? 

I difetti visivi o refrattivi – miopia, ipermetropia ed astigmatismo – sono tutti i disturbi della visione che ci portano a non vedere bene come vorremmo. Sono causati nella maggior parte dei casi da un’errata localizzazione del punto di fuoco dell’immagine che, invece che venire a cadere sulla retina, è spostato rispetto ad essa in avanti, in indietro, oppure è decentrato. A questi difetti visivi si aggiunge anche la presbiopia, che si manifesta intorno ai 40 anni e che è dovuta ad una perdita di flessibilità del cristallino, con conseguente difficoltà nella corretta messa a fuoco degli oggetti posti a distanza medio-ravvicinata. Tutti i difetti possono essere corretti grazie alla chirurgia refrattiva.

L’interessante varietà di tecniche e soluzioni oggi disponibili, consente di:

  • correggere uno o più difetti assieme;
  • correggere difetti di qualunque entità;
  • recuperare un’ottimale capacità visiva;
  • regalare l’indipendenza dagli occhiali da vista.

Quali sono le tecniche maggiormente in uso in fatto di chirurgia refrattiva?

Le tecniche più usate per la correzione permanente dei difetti visivi sono due, e prendono il nome di PRK e FemtoLASIK. In entrambi i casi prevedono l’uso di moderni strumenti laser e riescono a correggere efficacemente i difetti visivi. Semplificando:

  • nella PRK l’intervento è eseguito in toto con un laser ad eccimeri che, lavorando per ablazione (cioè per sottrazione di tessuto), scolpisce la cornea così da correggere i difetti visivi e riportare il punto di fuoco nella sua posizione corretta.
  • nella FemtoLASIK lo stesso obiettivo è raggiunto con il laser ad eccimeri in abbinamento al laser a Femtosecondi. In poche parole, quest’ultimo consente di aprire il flap, una sorta di finestrella sullo strato più superficiale della cornea, e di raggiungere la parte sottostante dove andrà poi ad intervenire il laser ad eccimeri. Al termine dell’intervento, il flap sarà ricollocato in sede, senza necessità di punti di sutura o bendaggi.

Cosa succede se un paziente ha un difetto visivo molto marcato?

Anche i difetti visivi di entità medio alta (al di sopra delle 7 diottrie, indicativamente) sono correggibili in modo permanente grazie alla chirurgia refrattiva. In questi casi, è possibile ricorrere ad altre tipologie di tecniche. Per fare un esempio, è possibile abbinare una delle tecniche sopra descritte (PRK o FemtoLASIK) alla correzione tramite lente intraoculare, che regala una capacità visiva ottimale anche nel caso di difficoltà visive molto marcate (come una miopia forte, per esempio).

Dunque, quale tecnica di chirurgia refrattiva scegliere?

Per sapere qualche tecnica di chirurgia refrattiva scegliere per ritrovare un’ottimale qualità visiva e per ottenere l’indipendenza dagli occhiali, è necessario sottoporsi ad una visita oculistica specialistica.

Compito dell’oculista specialista è quello di:

  • valutare lo stato di salute oculare nel suo complesso;
  • stabilire l’idoneità del paziente rispetto all’intervento;
  • indicare quale sia la tecnica da preferire;
  • parlare con il paziente in merito alle sue aspettative.

Leggi anche: la nuova chirurgia refrattiva, tecniche e strumenti per risultati impeccabili

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Hai sentito parlare di chirurgia refrattiva e vorresti incontrare uno specialista, per capire se potrebbe fare al caso tuo? Prenota una visita oculistica specialistica chiamandoci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Saremo lieti di rispondere ad ogni tua domanda.

La visita oculistica: tutto quello che c’è da sapere

La visita oculistica è uno dei capisaldi della salute oculare. Il suo scopo è duplice: preventivo e curativo. Prenderla in considerazione solamente al sopraggiungere di disturbi oculari e dimenticarsene per tutto il resto della propria vita, è decisamente sbagliato. Così come lo è considerarla una semplice misurazione della vista. Insomma, è forse giunto il momento di fare chiarezza intorno alla visita oculistica, spiegando che cos’è, come si svolge e perché è così utile.

Perché la visita oculistica è importante

La visita oculistica è il primo passo per preservare la propria salute oculare, così come la propria autonomia e la propria indipendenza personale. Il benessere oculare va mantenuto e custodito con le giuste cure ed attenzioni perché può esercitare un forte impatto sulla qualità della nostra vita. Si potrà immaginare che i difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia) siano le maggiori insidie capaci di mettere a repentaglio la capacità visiva, ma non è così: la gamma delle patologie oculari – alcune di esse anche piuttosto comuni – che possono manifestarsi nel corso della vita, è ben più ampia. Ecco perché, anche in quest’ambito, prevenzione e diagnosi precoce sono davvero le parole d’ordine. Per stare bene sempre, e molto a lungo. 

In cosa consiste una visita oculistica specialistica

La salute oculare: non solo diottrie…

Una visita oculistica seria non è una semplice “misurazione” della vista. E’ molto di più. La visita è solitamente preceduta da un colloquio durante il quale l’oculista o il suo assistente raccolgono informazioni utili su di noi, sul nostro passato clinico, su eventuali sintomi, disturbi o patologie dai quali siamo affetti, sul nostro stile di vita. La visita vera e propria, poi, include una serie di esami diagnostici durante i quali l’oculista osserva attentamente tutte le strutture oculari. L’occhio umano si compone di tante preziosissime parti che, proprio come in un delicato ingranaggio, ci consentono di godere del dono della vista: palpebre, cornea, cristallino, retina, macula… La diagnostica messa in campo durante una visita oculistica specialistica si avvale oggi di strumenti altamente tecnologici pensati proprio per fornire una serie di dati utili all’osservazione delle strutture oculari ed alla valutazione della loro salute e del loro buon funzionamento.

Quali sono gli esami svolti durante una visita oculistica specialistica?

Durante una visita oculistica specialistica si eseguono una serie di esami diagnostici non invasivi. Tra questi, citiamo l’esame della lampada a fessura, l’autorefrattometria, la tonometria, l’esame dell’acuità visiva, l’esame del fondo oculare. A questi, laddove lo specialista lo ritenga necessario, se ne possono aggiungere molti altri, come, per fare qualche esempio, l’OCT, la fluorangiografia, la topografia corneale, la retinografia

Quando sottoporsi ad una visita oculistica?

A partire dalla prima infanzia, sino all’età avanzata, la salute oculare passa attraverso una serie di tappe imprescindibili. I difetti visivi ed alcune tra le patologie più comuni fanno tradizionalmente la loro comparsa in epoche ben precise delle nostre vite. Si pensi, per fare qualche esempio tra i più noti, al cosiddetto occhio pigro tipico dell’età pediatrica, alla presbiopia che fa capolino intorno ai 40 anni, o alla cataratta, patologia tipica dell’età matura.

Leggi anche: benessere visivo, età dopo età tutte le tappe della prevenzione

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