Cataratta: un disturbo, tante varianti

La cataratta si ha quando il cristallino, ovvero la lente naturale posta all’interno dell’occhio, si opacizza e perde trasparenza, un pò come un vetro che si appanna, impedendo una visione limpida e precisa.  Non tutti sanno, tuttavia, che si distinguono diverse forme di cataratta. Vediamo nel dettaglio la classificazione di tipologie di cataratta.

Un disturbo nel complesso molto comune (e molto antico)

La cataratta è, tutto sommato, un disturbo molto comune, ed è la prima causa di cecità al mondo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato infatti che su poco meno di 40 milioni di individui non vedenti al mondo, la metà di essi non veda proprio a causa della cataratta. Tuttavia, l’intervento per la cura della cataratta oggi è uno dei più sicuri ed dei più praticati al mondo, con una media di 8mila interventi per milione di persone.

Classificazione delle tipologie di cataratta

Come anticipato, nonostante il sintomo – ovvero l’opacizzazione del cristallino – sia uno, le tipologie di cataratta sono diverse, e si distinguono generalmente in base alla loro origine. Vediamo quali sono:

  • Cataratta senile:

    è la forma maggiormente diffusa tra la popolazione. E’ fisiologico, infatti, che con l’avanzare dell’età il cristallino si opacizzi e che questo fenomeno porti ad un peggioramento della visione. Si stima che più della metà degli over 70 abbia un visus “annebbiato” a causa della cataratta.

  • Cataratta congenita:

    la cataratta congenita, è tale dalla nascita. Essa si può manifestare monolateralmente, ovvero ad un solo occhio, oppure bilateralmente, ovvero a entrambi gli occhi. La causa spesso è genetica, ma può anche essere dovuta all’assunzione di farmaci particolari in gravidanza da parte della madre, all’esposizione a raggi x, o a malattie contratte dalla madre sempre in fase gestazionale nel primo trimestre di gravidanza, quali rosolia, parotite, varicella o herpes sistemico.

  • Cataratta complicata:

    si definisce come cataratta complicata una cataratta che insorge come complicazione di altra patologia del bulbo oculare. Miopia grave, distacco di retina, tumore dell’occhio e altre malattie possono avere come complicazione anche la cataratta.

  • Cataratta associata ad altre malattie:

    uno dei casi più comuni di formazione della cataratta in associazione ad altre malattie è quello dei soggetti diabetici. Si pensi che i soggetti diabetici sono predisposti allo sviluppo della cataratta 4 volte di più rispetto ai soggetti non diabetici.

  • Cataratta da farmaci:

    anche alcuni farmaci possono predisporre allo sviluppo della cataratta, tra questi i cortisonici ed alcuni colliri per il trattamento del glaucoma. Attenzione però: non ci riferiamo ad un’assunzione una tantum, ma ad un’assunzione massiccia che abbia una certa continuità.

  • Cataratta traumatica

    infine, segnaliamo che anche una contusione o ferita dell’occhio può causare l’insorgenza della cataratta.

Come si può vedere, concludendo, quando si parla di cataratta ci si riferisce ad un fenomeno dalle molteplici sfaccettature, che può colpire diversi soggetti per differenti motivi. E’ fondamentale, per questo motivo, rivolgersi con fiducia ad un medico specialista, onde valutare la propria situazione personale e le possibili terapie o soluzioni.

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Cataratta oggi: l’incontro! Scopriamo insieme le più importanti novità sulla chirurgia della cataratta

Chirurgia cataratta | incontro Cataratta Oggi

CATARATTA OGGI: Parliamone insieme.
Milano, 6 novembre 2017 dalle 18.30 alle 19.30

Si terrà a Milano CATARATTA OGGI, il primo incontro informativo sulla cura e la chirurgia della cataratta espressamente dedicato alle persone affette da questa patologia.

Questo “mini congresso” sarà diretto dal Dott. Lucio Buratto, oculista di fama internazionale, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico e specialista fra i massimi esperti mondiali nella chirurgia della cataratta.

Chirurgia della cataratta: tutte le ultime novità

Tornare a vedere bene, poter nuovamente godere della luce e dei colori naturali è possibile, in modo sempre più sicuro e affidabile. Durante l’incontro il Dott. Buratto parlerà agli ospiti delle più recenti innovazioni e dell’evoluzione della chirurgia della cataratta, così come dei suoi ottimi risultati. Vi sarà anche uno spazio dedicato ai dubbi o alle domande del pubblico, a cui il Dott. Buratto risponderà con piacere.

POSTI LIMITATI! La partecipazione all’incontro è del tutto gratuita e su prenotazione.

L’incontro si terrà a Milano, il 6 Novembre dalle 18.30 alle 19.30, ed è aperto alle persone affette da cataratta e/o ai loro familiari.

Per iscriversi gratuitamente all’incontro e per maggiori informazioni, si prega di inviare una e-mail a visite@camospa.it indicando anche un recapito telefonico a cui essere ricontattati, oppure telefonare allo 02 6361 191.

Vi aspettiamo!

Curare la cataratta congenita con le cellule staminali. Un sogno? Forse no

bimbo cataratta

Curare la cataratta congenita con le cellule staminali. Questo è quanto promette di fare un brillante studio recentemente pubblicato su Nature e portato avanti da un pool di ricercatori americani e cinesi che hanno messo a punto una nuova tecnica per rigenerare la lente trasparente naturale, il cristallino, e consentire una buona visione. La ricerca è stata fatta dapprima su animali e poi su bambini affetti da cataratta congenita.

La cataratta rappresenta una delle prime cause di cecità al mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Ad oggi l’unico modo per eliminare la cataratta è rappresentato dalla sostituzione del cristallino naturale con una lente artificiale. La cataratta infatti non è altro che l’opacizzazione che insorge gradualmente nel nostro cristallino, sopratutto con l’avanzare dell’età. All’inizio la vista è sfocata, i colori sono poco nitidi, si notano aloni notturni, ma con l’avanzare della patologia questi sintomi peggiorano e così la qualità della vista. L’intervento è l’unica, obbligata, via di guarigione. Questo per quanto riguarda la cataratta, per così dire, senile, legata cioè all’invecchiamento naturale dei nostri occhi.

Quando la cataratta colpisce i bambini, il discorso è molto diverso: occorre infatti intervenire nei primi anni di vita ma l’intervento chirurgico in soggetti così giovani spesso comporta dei rischi, come l’insorgenza di infiammazioni o il ritorno dell’opacizzazione.

Come si cura quindi la cataratta con le cellule staminali?

Si cura utilizzando le cellule staminali che normalmente sarebbero eliminate. Durante il solito intervento chirurgico, infatti, quando si rimuove il cristallino naturale, si elimina anche parte del tessuto circostante ricco di cellule staminali.

Con questa nuova tecnica queste cellule possono essere rigenerate grazie all’azione di due particolari geni, e possono quindi ricreare la struttura trasparente del cristallino. Durante l’intervento si estrae la lente opacizzata ma si lascia intatta la capsula che contiene il cristallino e le cellule staminali: queste nel tempo si rigenerano formando un nuovo cristallino.

L’esperimento è stato fatto dapprima su conigli e macachi e in seguito su alcuni bambini.

Sui conigli il cristallino si è rigenerato dopo sette settimane, nei macachi dopo alcuni mesi. Nei bambini, la lente naturale si è rigenerata dopo tre mesi, con risultati soddisfacenti  in termine di visione.

 

 Siamo quindi ad una svolta nella chirurgia della cataratta del bambino ? 

“I risultati di questa ricerca sono apprezzabili – ha commentato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico e tra i massimi esperti mondiali per la cura della cataratta – ma siamo ancora in una fase molto sperimentale. In futuro probabilmente le nuove generazioni potranno usufruire di queste nuove tecniche e non dover rinunciare alla lente naturale. Ad oggi però l’intervento di sostituzione del cristallino con una lente artificiale rimane la scelta d’elezione, con risultati ottimi e duraturi nel tempo, perché la lente artificiale non solo è ben tollerata dall’organismo, ma dura tutta la vita e non perde mai trasparenza. E non si opacizza mai”.

Per maggiori informazioni sull’intervento di cataratta chiama lo 02 6361191 oppure scrivi a visite@camospa.it

Un collirio per curare la cataratta, sogno o realtà?

cataratta

Quello che può sembrare fantascienza in realtà è un obbiettivo a cui sta lavorando un’équipe di ricercatori dell’Università della California di San Francisco, guidati da Jason Gestwicki, docente di chimica farmaceutica e da Usha Andley, della Scuola di Medicina della Washington University di St. Louis: stanno studiando la possibilità di produrre una sorta di collirio in grado di contrastare i fattori che causano la cataratta, ripristinando quindi la trasparenza del cristallino naturale ed evitando la sua sostituzione con una lente artificiale.

La cataratta insorge con l’età e consiste nella progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio che regola la messa a fuoco delle immagini sulla retina e che con il tempo e l’invecchiamento, inizia a perdere trasparenza ed elasticità. La cataratta provoca una visione opaca, nebbiosa e indistinta e, se non curate, può portare alla cecità.

Le probabilità di avere una cataratta aumentano quindi a partire dai 60 anni (ne soffre il 50% degli over 70).

Al momento l’unica alternativa efficace per curare questa patologia è rappresentata dalla chirurgia del cristallino, che prevede l’asportazione della cataratta ( e quindi della lente naturale dell’occhio) con la tecnica degli ultrasuoni (coadiuvata oggi dall’efficace e innovativa tecnica del laser a femtosecondi)  e il successivo impianto del cristallino artificiale che sostituisce la lente naturale, dura tutta la vita e non perde mai la sua trasparenza.

L’intervento è eseguito in ambulatorio ed è indolore, ma la strada intrapresa da questo team di ricercatori potrebbe essere rivoluzionaria ed affidare a un “semplice” collirio l’intera cura di questa patologia, oggi realizzata solo dall’intervento chirurgico.

Lo studio, pubblicato su Science, parte dalla radice del problema, vale a dire l’opacizzazione del cristallino. Obbiettivo è fare in modo che le proteine cristalline (che compongono la sostanza di cui è formato il cristallino) rimangano solubili, così da non aggregarsi e provocare quella riduzione della vista tipica della cataratta.

Il team ha studiato diversi composti, combinando la molecola del lanosterolo con altri steroli  e arrivando a realizzare una miscela che potrebbe essere usata come collirio.
Si chiama “Composto 29” ha dato qualche buon risultato in fase di sperimentazione, bisogna però frenare gli entusiasmi: “Per ora la sperimentazione è stata fatta solo sugli animali – ha commentato il dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico e tra i massimi esperti mondiali nella cura della cataratta – per cui è ancora da dimostrare che funzioni sull’occhio umano e soprattutto a quale stadio di formazione della cataratta. Negli ultimi 30 anni sono usciti parecchi colliri che promettevano di “curare” la cataratta, ma poi nessuno si è dimostrato efficace. Infatti oggi nessun oculista si sognerebbe di prescrivere terapie mediche per trattare questa patologia”.

Il caffè fa bene o male agli occhi?

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Il caffè è una bevanda straordinaria, con una storia incredibile e un seguito che la pone tra i liquidi più consumati al mondo: è buono ( a chi piace), sveglia o comunque, essendo un eccitante, aiuta ad affrontare la giornata e in alcuni casi è efficace contro il mal di testa, senza contare il suo apporto alla vita sociale, vero collante di pause tra amici e colleghi, scusa per staccare dal lavoro o dallo studio o autentica chicca quotidiana per chi ama a dismisura questa bevanda.

Ma abusarne non fa bene, come per tutti gli alimenti in generale (anche bere troppa acqua può essere nocivo!).

Andiamo per ordine e cerchiamo di capire come stanno veramente le cose.

Iniziamo col dire che l’eccesso di caffeina (quindi il consumo oltre la terza tazzina quotidiana) può causare un’intossicazione a livello oculare. La caffeina (così come la nicotina) è un vasocostrittore che può, in caso di consumo eccessivo, causare delle turbe irrorative al nervo ottico. Le conseguenze possono essere anche cali sensibili della vista o deficit nel campo visivo.

Però, secondo un recente studio della Cornell University, negli Stati Uniti, il caffè, assunto nelle giuste dosi, può essere un valido aiutante per proteggere i nostri occhi, prevenendo ad esempio la degenerazione maculare senile e altre patologie legate all’invecchiamento, come la cataratta.

Il merito è dei polifenoli, potenti antiossidanti presenti nel caffè che limitano l’insorgenza dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento delle cellule dei tessuti oculari. Ma che il caffè faccia bene alla salute non è notizia di questi giorni: studi precedenti hanno confermato il ruolo cruciale della caffeina per prevenire malattie come il morbo di Parkinson, il cancro alla prostata, il diabete e  il morbo di Alzheimer.

Nell’ambito della ricerca americana, è stato testato un composto del caffè, l’acido clorogenico (CLA),  su topi destinati a subire una degenerazione della retina.  Il risultato è stato incoraggiante: i topi a cui è stato somministrato questo estratto del caffè non hanno subito i previsti danni alla retina.

I ricercatori stanno quindi lavorando all’eventualità di creare un collirio con questo composto del caffè da instillare negli occhi per prevenire le malattie oculari.

Come detto, il caffè è salutare se assunto nelle giuste dosi. In caso di abuso, secondo gli esperti del Brigham and Women’s Hospital di Boston e della Harvard School of Public Health, il caffè potrebbe favorire il glaucoma, una grave patologia che insorge a causa dell’aumento della pressione del bulbo oculare. In particolare, alcune componenti del caffè causerebbe questo aumento di pressione.

Il glaucoma è una patologia multifattoriale, vale a dire causata da diversi fattori (tra i principali vi sono l’età, la predisposizione famigliare, preesistenti difetti di rifrazione e il diabete). All’inizio è asintomatico ma gradualmente causa la perdita delle cellule retiniche e comprometto il campo visivo.

Per cui, come detto già all’inizio di questo articolo, la moderazione è la giusta via: rinunciare al caffè è quasi impossibile, ma ci si può limitare non andando oltre le due-tre tazzine (non tazze!) di caffè al giorno. L’eccesso di caffeina infatti, oltre al glaucoma, può causare insonnia e aumento della pressione arteriosa.

Se proprio non riuscite a fare a meno del caffè, optate per quello decaffeinato o quello d’orzo!

 

 

 

 

Prevenire la cataratta? Si può…con la luteina!

 

broccoli

Assumere luteina nella giusta quantità può ridurre del 60% l’insorgenza della cataratta nell’età adulta. Lo sapevate?

A dirlo è uno studio del gruppo Beaver Dam che non fa che confermare l’importanza della luteina, un potente antiossidante presente nella macula e nel cristallino, la lente naturale dell’occhio che, con l’età, inizia ad opacizzarsi aprendo la strada all’insorgenza della cataratta. Per questo motivo  è molto impiegata per prevenire non solo la cataratta ma anche la maculopatia.

Come si fa ad assumere più luteina? A tavola, naturalmente. Introducendo gli alimenti che ne sono ricchi come  spinaci, cavoli, lattuga, broccoli, peperoni, kiwi, albicocche, per citarne solo alcuni.

Una delle cause dell’insorgenza della cataratta, infatti,  è il danno ossidativo prodotto dal particolare metabolismo del glucosio nel cristallino.  Per questo è fondamentale apportare un giusto livello di antiossidanti nella dieta quotidiana. 

Ma a prevenire questa patologie aiutano anche altri fattori nutrizionali.

Vitamina C: è presente nel cristallino, quindi è fondamentale consumare alimenti che la contengono, come agrumi, pomodori e kiwi, tra gli altri. 

Vitamina E: l’assunzione con la dieta di questa vitamina in elevate quantità è stata collegata con una diminuzione del rischio di cataratta del 42% (cibi con vitamina E sono soprattutto i cereali interi, legumi in genere, verdure a foglia verde ).

Vitamina A: lo studio Lens Opacities Case- Control ha provato una diminuzione del 55% delle opacità corticali e del 40% di quelle miste in chi assumeva vitamina A (cibi con vitamina A sono il latte, le uova e il fegato).

Anche l’assunzione di multivitaminici ha una correlazione favorevole. Nel Nurses’ Health Study un gruppo di infermiere è stata studiata per 8 anni: l’assunzione con la dieta di carotenoidi totali è stata associata con un 27% di riduzione del rischio di cataratta.
Da questi dati appare evidente il ruolo che l’alimentazione ha sulla prevenzione o riduzione nella comparsa di questa patologie oculare.

Qui di seguito trovate una tabella, estratta dal volume “Occhio e Ricette per la Vista” scritto dal dottor Lucio Buratto, direttore del Centro Ambrosiano Oftalmico, che riporta la lista dei principali alimenti dove è possibile trovare questi preziosi fattori nutrizionali.

 

 

tabella alimentazione

VideoCatarattaRefrattiva, il più importante congresso italiano sulla chirurgia refrattiva

Lo staff del Centro Ambrosiano Oftalmico al Congresso di VideoCatarattaRefrattiva

Lo staff del Centro Ambrosiano Oftalmico al Congresso di VideoCatarattaRefrattiva

Si è conclusa da pochi giorni la 37esima edizione del Congresso Internazionale di chirurgia della cataratta e della refrattiva, un appuntamento annuale che coinvolge centinaia di oculisti da tutto il mondo con collegamenti di live surgery con importanti cliniche internazionali. Il congresso è un’idea del dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico che organizza ogni anno questo evento che da un lato, diffonde e discute sulle novità in campo chirurgia e dall’altra rappresenta una preziosa occasione di aggiornamento scientifico per i medici oculisti, italiani e stranieri.

Per questa edizione, il congresso ha effettuato collegamenti di chirurgia in diretta con la clinica Al Watany Eye Hospital de Il Cairo, la Eye Clinic Svjetlost di Zagabria, il Medical Park Goztepe di Istanbul e la Oculus Eye Clinic di Bucarest. Collegamenti in diretta sono stati fatti anche con il Centro Ambrosiano Oftalmico con un intervento di live surgery svolto dal dottor Buratto.

Collegamento di "Live surgery" con la Oculus Eye Clinic di Bucarest (Romania)

Collegamento in “Live surgery” con la Oculus Eye Clinic di Bucarest (Romania)

“Collegare in breve tempo più centri consente un impareggiabile concentrato di accostamenti con cui impostare e affrontare la propria casistica chirurgica – ha commentato il Dottor Buratto – La presentazione e discussione di casi complessi riguardo alle strategie chirurgiche da adottare rimane un tema rilevante nell’individualizzazione della chirurgia”.

I laser a femtosecondi sono l’asse portante della chirurgia refrattiva, e si stanno espandendo anche nel campo della chirurgia di elezione riparativa.

Il Congresso come sempre ha messo a confronto i risultati raggiunti dalla scuola oculistica italiana con quelle di tutti gli altri Paesi. Questo consente di valutare le nuove frontiere della microchirurgia in un ambito disciplinare, quello della chirurgia della cataratta, che è estremamente delicato e dove l’apporto della ricerca italiana è determinante.

La sala gremita con oltre 600 oculisti provenienti da tutto il mondo

La sala gremita con oltre 600 oculisti provenienti da tutto il mondo

 

I NUMERI

In Italia si operano ogni anno 500 mila pazienti di cataratta e circa 150 mila sono i pazienti che si sottopongono a tecniche laser per la correzione di miopia, astigmatismo ed ipermetropia. Si comprende quindi quale sia il valore della chirurgia oftalmica per il benessere non solo visivo della popolazione.

In Italia si contano oltre 20 milioni di persone che hanno un problema visivo:

12 milioni sono miopi

5 milioni ipermetropi

3 milioni astigmatici

inoltre, circa 25 milioni sono presbiti, cioè devono usare occhiali per vedere da vicino e leggere. E secondo recenti studi epidemiologici i difetti rifrattivi sono in aumento, soprattutto tra i giovani.

 

Il test del riflesso rosso: fondamentale per i bambini ma poco conosciuto

Test del riflesso rosso

Test del riflesso rosso

Se ne parla poco, ma sottoporre un bambino a questo controllo si può rivelare fondamentale per salvargli la vista.

Parliamo del riflesso rosso, un test essenziale per la diagnosi precoce di patologie che possono compromettere la vista come la cataratta congenita, il glaucoma, il retinoblastoma, le anomalie retiniche e gravi difetti refrattivi.

L’Accademia Americana di Pediatria ha raccomandato l’esecuzione di questa prova fin dai primi giorni di nascita del bambino e ha suggerito di ripeterla anche nelle visite successive.

“Ad oggi, in Italia, questo test viene fatto da molti medici ed eseguito in molti ospedali ma non in tutti – commenta il dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – e la sua esecuzione è quindi lasciata al giudizio del singolo dottore o ente ospedaliero, mentre sarebbe opportuno renderlo obbligatorio”.

Il test si esegue in una stanza oscurata e mediante un oftalmoscopio (strumento utile per esaminare il fondo dell’occhio). La luce dell’oftalmoscopio viene proiettata in entrambi gli occhi del bambino: se entrambi gli occhi riflettono la luce rossa si può escludere la presenza di alcune patologie importanti dell’occhio .

Riflesso Rosso

Se invece si riscontrano anomalie come un riflesso rosso di minore intensità, macchie nere nel riflesso rosso, un riflesso bianco o l’asimmetria dei riflessi, occorre portare immediatamente il bambino da un oculista pediatra.

L’alterazione del riflesso può essere relazionata anche alla presenza di strabismo oppure di un difetto refrattivo importante. Oppure, più banalmente, può essere dovuta anche al muco prodotto dalle lacrime, ma questo muco scompare con l’ammiccamento, per cui è sufficiente far battere le palpebre al piccolo paziente e ripetere il test per capire se l’opacità è transitoria o meno.

E’ bene fare molta attenzione anche alla storia clinica del singolo bambino: se in famiglia ci sono precedenti per malattie come neuroblastoma, cataratta congenita infantile e giovanile, glaucoma o alterazioni retiniche è fondamentale portare il piccolo da un oculista pediatra il prima possibile, in modo che possa essere sottoposto a un’accurata valutazione per individuare eventuali gravi anomalie della vista di cui il bimbo, vista la storia clinica famigliare, potrebbe essere portatore. Il test del riflesso rosso sarà una delle prove eseguite anche in questo caso.

La rilevanza sociale e medica di questo esame sta crescendo sempre di più e sono numerose le iniziative che cercano di portare all’attenzione delle istituzioni, soprattutto delle Regioni cui è demandata la gestione Sanità Pubblica, la necessità di rendere obbligatorio questo esame.

Tra queste vi è il progetto “Riflesso Rosso” di Vision + Onlus che ha promosso questo test gratuito per i bambini nati nell’arco del 2015 nella Clinica Mangiagalli di Milano. Il dottor Lucio Buratto ha appoggiato questa iniziativa con una mostra d’arte, “Luce, Occhio, Visione” in programma all’Atahotel Executive di Milano il 23 e 24 ottobre in occasione del congresso nazionale Videocatarattarefrattiva 2015 e i cui fondi saranno devoluti per finanziare parte di questo progetto.

 

foto by National Eye Institute @flickr

 

 

 

Giornata Internazionale della vista 2015: prevenzione fondamentale dopo i 50 anni

foto giornata vista fb

Oggi, 8 ottobre 2015, si celebra la Giornata Internazionale della Vista, evento promosso come sempre dall’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cui scopo è di informare sui sintomi della patologie oculistiche e fare prevenzione per evitarle.

L’edizione di quest’anno è dedicata alle malattie che si sviluppano nell’età adulta, soprattutto dopo i 50 anni: degenerazione maculare senile, glaucoma, cataratta e retinopatia diabetica.

La Degenerazione Maculare Senile colpisce la macula, la parte centrale della retina, provocando una riduzione della visione centrale necessaria per vedere i dettagli.

Il Glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione all’interno dell’occhio. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo.

La Retinopatia Diabetica può causare una “visione a chiazze” con perdita della nitidezza e sensibilità all’abbagliamento.

La Cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino e può causare annebbiamento visivo, abbagliamento, aloni notturni e percezione di immagini sdoppiate.

Queste malattie possono avere cause genetiche, familiari oppure possono essere legate all’invecchiamento. Alcune, come il glaucoma, nelle fasi iniziali possono essere prive di sintomi. 

Per questo è fondamentale, soprattutto dopo i 50 anni, recarsi con regolarità dall’oculista di fiducia e sottoporsi a rigorosi controlli. Se si soffre di diabete i controlli devono essere ancora più frequenti.

Non sottovalutate la vista, non date per scontato che vada tutto bene perché vedete bene: i controlli oculistici possono mettere in evidenza patologie o sofferenze di cui si ignora l’esistenza. 

 

Secondo l’OMS nel mondo sono 39 milioni i ciechi e 246 milioni gli ipovedenti.

In Italia, in particolare, vivono almeno 362 mila ciechi e gli ipovedenti sono oltre un milione.

Oggi, in occasione della Giornata mondiale della vista, in 74 piazze italiane i volontari dell’IAPB saranno presenti presso i gazebo allestiti per distribuire opuscoli informativi, mentre le unità mobili oftalmiche svolgeranno controlli oculistici gratuiti e saranno organizzati incontri informativi aperti al pubblico sulle principali patologie oculari.

Per informazioni:

http://www.iapb.it/gmv2015/iniziative.php

www.giornatamondialedellavista.it