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Miopia e presbiopia insieme, che fare?

Miopia e presbiopia sono due difetti visivi molto diversi tra di loro ed al contempo molto comuni. Diverse persone pensano che chi soffre di miopia non svilupperà mai la presbiopia in virtù di un fenomeno di compensazione tra i due difetti. In parte questo è vero, ma accade solamente nelle fasi d’esordio della presbiopia, quando il calo visivo da vicino è ancora esiguo. Con l’andare del tempo, invece, la situazione cambia e ci si trova a dover fare i conti con una duplice difficoltà visiva sia sulle lunghe distanze, sia su quelle molto ravvicinate. Che fare allora? Scopriamo insieme cosa propone la chirurgia oftalmica per queste casistiche così comuni.

Correzione con lenti a contatto o occhiali da vista

Prima di entrare nel merito delle soluzioni chirurgiche per miopia e presbiopia, spendiamo due parole sulle caratteristiche degli ausili esterni per la visione messi a punto per questa duplice esigenza visiva. E’ possibile ricorrere ad un paio di occhiali con lenti accomodative (per difetti visivi più lievi) o multifocali progressive (in seconda battuta, quando le esigenze visive diventano più importanti). Oppure alle lenti a contatto progressive multifocali. Entrambe le soluzioni hanno il vantaggio di essere più immediate della chirurgia, ma presentano anche alcuni svantaggi.

Gli occhiali da vista possono essere impegnativi in quanto:

  • è necessario ricordare di portarli sempre con sé;
  • bisogna cambiarli di tanto in tanto, mano a mano che i difetti visivi progrediscono: questo alla lunga costituisce un costo molto elevato;
  • possono essere un limite per chi pratica sport;
  • quando fa molto caldo possono rappresentare un peso ed un fastidio;
  • non sempre ci accontentano sotto il profilo estetico.

Le lenti a contatto:

  • sono un impegno quotidiano;
  • richiedono molta attenzione sotto il profilo dell’igiene oculare;
  • possono indurre secchezza oculare persistente ed essere fattore di rischio per la Sindrome dell’Occhio Secco;
  • rappresentano un impegno economico mensile sul lungo periodo.

Correzione permanente della miopia e della presbiopia: caratteristiche e vantaggi

Chi soffre di miopia e presbiopia insieme si trova ad avere una difficoltà visiva a più distanze. Una vera e propria scomodità che ha inizio più o meno dopo i 40 anni e che poi non fa altro che peggiorare. E’ necessario anche mettere in conto che è probabile che con gli anni a queste difficoltà visive si venga ad aggiungere anche la cataratta. Un “mix” di condizioni visive poco felici. Oggi la chirurgia oftalmica offre soluzioni interessanti e risolutive sul lungo periodo per ripristinare il benessere e la capacità visiva a tuttotondo in questo tipo di pazienti.

Chirurgia laser o lenti intraoculari per correggere miopia e presbiopia?

Lenti intraoculari: comode, intelligenti, lungimiranti

La soluzione più interessante è data da un intervento di chirurgia oftalmica tramite il quale si impianta una lente intraoculare nell’occhio del paziente. L’intervento è di breve durata ed è totalmente indolore. Nell’arco di pochi minuti, si correggono tutti i difetti visivi e si previene (o cura, laddove già presente) anche la cataratta. Questo perché i cristallini artificiali non vanno incontro ad opacizzazione. Questa soluzione è interessante, permanente e lungimirante, perché risolve in anticipo anche l’eventuale cataratta e ci mette al riparo dai disagi visivi tipici dell’età avanzata.

Chirurgia laser: per pazienti giovani e difetti visivi non troppo marcati

Un paziente giovane con miopia e presbiopia lievi può anche optare per la chirurgia laser. Con un intervento minimamente invasivo, eseguito esclusivamente sulla cornea e con l’ausilio di strumenti laser, è possibile correggere entrambi i difetti in modo permanente. E’ un intervento che – per procedura e strumentazione impiegata – somiglia molto al più noto FemtoLASIK.

Entrambe le soluzioni sono particolarmente interessanti e vantaggiose, risolvono le difficoltà visive alla radice ed in modo permanente e liberano il paziente dall’uso di ausili esterni per la visione. L’impegno economico è paragonabile a quello che gli ausili per la visione richiedono nell’arco di alcuni anni, ma il senso di libertà che donano è davvero impagabile.

Che tipo di procedura scegliere?

La decisione di sottoporsi ad una o all’altra procedura chirurgica non può prescindere da un’accurata ed approfondita visita oculistica specialistica. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico la visita consta di un percorso diagnostico accurato e di un colloquio approfondito ed attento tra medico e paziente. L’obiettivo è definire le esigenze visive del paziente ma anche conoscere meglio le sue esigenze sul fronte pratico, emotivo, personale.

Inoltre, presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possiible affidarsi ai migliori specialisti del settore ed a strumentazioni chirurgiche di ultima generazione non sempre reperibili altrove.

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Prenota la tua visita oculistica specialistica. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Miopia, un problema, più soluzioni

La miopia è, tra i difetti visivi, il più diffuso al mondo. Si presenta solitamente in età evolutiva e progredisce nel tempo riuscendo a raggiungere anche entità particolarmente importanti, costringendo chi ne è affetto a fare i conti con occhiali da vista o lenti a contatto. Alcuni la accettano, altri invece ne soffrono, sognando una quotidianità più libera dagli ausili per la visione. Ed una vita lavorativa e sociale più dinamica. Ebbene, tutto ciò è possibile. A qualunque età, qualunque sia l’entità della miopia, e anche se sono presenti altri difetti visivi o persino patologie oculari.

Correggere la miopia dopo i 20 anni: l’intervento laser

A 20 anni più che mai gli occhiali possono essere vissuti come un ostacolo. Lo specchio restituisce un’immagine che non ci piace e quella montatura, seppur alla moda, copre i nostri lineamenti, pesa, provoca un senso di disagio. Se il difetto visivo ha raggiunto una sua stabilità e lo specialista stabilisce l’idoneità all’intervento, è possibile allora ricorrere ad un intervento laser per la miopia.

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile effettuare PRK e FemtoLASIK. L’intervento dura pochi minuti, è indolore e si esegue sulla superficie oculare. La seduta chirurgica non prevede l’uso di lame, strumenti taglienti né l’applicazione di punti di sutura. Il recupero, soprattutto in caso di FemtoLASIK, è veloce e indolore, salvo qualche fastidio del tutto tollerabile.

Scopri di più sull’intervento per la correzione dei difetti visivi con tecnica FemtoLASIK

Che fare quando la miopia è forte

Chi è affetto da miopia forte è propenso a ritenere che non vi sia nulla da fare per ripristinare una capacità visiva ottimale. Fortunatamente, non è così. Oggi, con le moderne lenti ICL fachiche è possibile dare soluzione anche alla miopia elevata.

Le lenti ICL sono minuscole lentine che si posizionano all’interno dell’occhio direttamente dietro l’iride. Invisibili, perfettamente funzionali, semplici da impiantare ed eventualmente removibili, queste lentine sono anche dotate di fattore di protezione UV, non sono percepite dal paziente e non inducono secchezza oculare.

Sono l’ideale per chi non è idoneo all’intervento laser in virtù della gravità del difetto visivo o per chi, pur non soffrendo di una miopia elevata, non può sottoporsi al laser perché la cornea è troppo sottile o disomogenea, per esempio.

A 50 anni e oltre: miopia e cataratta si risolvono assieme

Chi riceve una diagnosi di cataratta in età adulta o matura, può, con un solo intervento, correggere una volta per tutte anche la miopia. In che modo? Sottoponendosi all’intervento di cataratta, e scegliendo una lente intraoculare perfetta per le proprie esigenze visive.

Oggi presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile ricevere alcune tra le tipologie più innovative e performanti disponibili nel panorama delle lenti intraoculari. Tra queste, le lenti EDOF, perfette per la correzione di più difetti visivi assieme, restituendo una capacità visiva ottimale da una distanza di circa 40 cm sino all’infinito. Tutto ciò, offrendo ottime performance visive anche in condizioni di poca luminosità.

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Glaucoma, nuove prospettive di cura

glaucoma - laser SLT - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il glaucoma è una delle patologie oculari tra le più diffuse al mondo, tuttavia tra le meno note: un divario che sfortunatamente pesa a favore degli esiti poco incoraggianti ai quali la patologia può condurre. Ci riferiamo ad importanti livelli di ipovisione, ai quali non è possibile porre rimedio. Ma una maggiore informazione, insieme a terapie di ultima generazione, possono segnare la svolta.

Informazione e tempestività sono le chiavi per preservare la capacità visiva in caso di glaucoma

Il glaucoma è una patologia particolare, in quanto si presenta in sordina ed in maniera marcatamente asintomatica nelle sue fasi d’esordio. Quando il paziente si accorge che qualcosa non va, la patologia è già piuttosto conclamata ed ha già probabilmente compromesso la salute dell’apparato visivo. Si caratterizza per una elevata pressione intraoculare dovuta ad un accumulo anomalo di liquidi all’interno delle strutture oculari. Liquidi che, in condizioni normali, dovrebbero defluire ed essere assorbiti naturalmente dai tessuti dell’occhio. Ma talvolta questo non accade, e si viene a creare una condizione per la quale la pressione oculare è elevata in modo persistente e protratto nel tempo. Uno stato che finisce per danneggiare il nervo ottico e compromettere il buon funzionamento della funzione visiva.

Se non diagnosticato e trattato per tempo il glaucoma porta ad ipovisione e persino cecità

Quando la patologia supera le sue fasi d’esordio, il paziente comincia a sperimentare una difficoltà visiva sempre più marcata. Sfortunatamente la perdita di capacità visiva causata dal glaucoma non è reversibile. Questo vuol dire che non esistono una terapia farmacologica o un intervento chirurgico che possano offrire un recupero di quanto perduto. Vi sono, al contrario, interessanti terapie capaci di arrestare la progressione della patologia in modo efficace. Ma è fondamentale che la diagnosi sia precoce e tempestiva. In questo senso, è importante fare prevenzione su due fronti:

  1. Tenendosi costantemente informati sul tema della salute
  2. Avendo cura della propria salute oculare recandosi periodicamente dall’oculista, anche in assenza di sintomi

Nuove prospettive per la cura del glaucoma: il laser SLT

Come detto, la terapia giusta eseguita tempestivamente può dare esiti positivi sul lungo periodo, consentendo al paziente di preservare la sua funzione visiva nel tempo. Le terapie disponibili sono diverse, ma tra queste spicca un trattamento di ultima generazione particolarmente promettente. Ci riferiamo al laser SLT, uno strumento ad alto apporto tecnologico capace di intervenire in modo mirato e selettivo sui tessuti del trabecolato che non riescono a far defluire i liquidi accumulatisi nelle strutture oculari. Il laser seleziona dunque le cellule da trattare ed interviene su di esse rendendole nuovamente permeabili e dunque capaci di far defluire l’umor acqueo. Come conseguenza ultima, la pressione intraoculare ne trae beneficio, abbassandosi.

Il laser SLT è uno strumento moderno ed “intelligente” capace di agire solamente sui tessuti interessati dalla patologia. E’ ripetibile, indolore, ed il trattamento è di breve durata. Inoltre, non presenta alcun tipo di controindicazione ed offre benefici tangibili e durevoli nel tempo.

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Occhi stanchi ma non solo: cos’è la Sindrome da Dispositivi Digitali

occhi stanchi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Occhi stanchi, affaticati, pesanti? Potrebbe non essere un fenomeno transitorio, bensì una vera e propria sindrome. La Sindrome da Dispositivi Digitali. Un disturbo il cui nome forse ci giunge nuovo, ma che a ben pensarci è frutto degli stili di vita moderni, che hanno posto in essere routine ed abitudini che ci rendono sempre più dipendenti dai device elettronici. Tra smart working e forme di apprendimento a distanza, chiediamo ai nostri occhi sforzi maggiori rispetto al passato. Ritrovandoci con un apparato visivo stanco, provato ed appesantito da troppe ore trascorse a video. Ma come distinguere un senso di stanchezza passeggero da una vera e propria sindrome? Approfondiamo assieme l’argomento.

Sindrome da Dispositivi Digitali, cos’è?

Nota anche con il nome inglese di Digital Eye Strain, la Sindrome da Dispositivi Digitali sta assumendo i contorni di un vero e proprio problema di salute che interessa una porzione consistente della popolazione. Un problema certamente esacerbato dall’epidemia da Coronavirus, che ha vincolato buona parte delle attività formative, ludiche, sociali e lavorative all’uso di strumenti digitali. Una grande comodità, che tuttavia presenta qualche svantaggio.

La Sindrome da Dispositivi Digitali si configura dunque come un insieme di sintomi oculari che emergono a seguito dell’uso intensivo di dispositivi elettronici. Tra questi sintomi menzioniamo:

  • affaticamento visivo (sensazione di avere gli occhi stanchi)
  • iperlacrimazione
  • cefalea
  • sensazione di corpo estraneo
  • rossore e bruciore
  • visione annebbiata o sdoppiata

Non solo occhi stanchi e affaticati…

A questi sintomi si aggiungono altri fastidi che interessano l’intero organismo, con particolare riferimento al sistema muscolo-scheletrico:

  • sensazione di stanchezza e rigidità
  • dolore al collo, alle spalle e alla schiena
  • mal di testa

Come e quando insorge la Sindrome da Dispositivi Digitali?

La Sindrome da Dispositivi Digitali è il frutto di una serie di fattori, tra i quali citiamo:

  • il numero di ore continuative trascorse a video
  • il ridotto contrasto tra lettere e sfondo sugli schermi
  • la presenza di riflessi e bagliori che rendono faticosa la lettura
  • una distanza tra volto e schermo non adeguata
  • illuminazione non adeguata della stanza
  • una postura non idonea
  • una riduzione dell’ammiccamento, che pregiudica la buona lubrificazione della superficie oculare

La Sindrome nei più giovani: non solo occhi stanchi

La Sindrome da Dispositivi digitali può dare la spiacevole sensazione di avere gli occhi stanchi ed affaticati, assieme ad altri sintomi sopra descritti. Ma non solo. Nei più giovani, la Sindrome ed in particolare l’uso intensivo e prolungato dei device elettronici, può innescare o peggiorare la miopia. Il problema della progressione miopica in età evolutiva è già stato affrontato da diversi anni in Oriente, ma è oggi un problema che interessa anche il nostro paese.

Le giovani e giovanissime generazioni – quelle dei cosiddetti nativi digitali – trascorrono un numero elevatissimo di ore a video, trascurando spesso i campanelli d’allarme che l’apparato visivo restituisce. Stanchezza visiva, bruciore, senso di pesantezza, ma anche una maggiore difficoltà nel mettere correttamente a fuoco gli oggetti posti in lontananza.

E’ compito delle famiglie, dunque, condurre bambini e ragazzi agli opportuni controlli della salute visiva, ed invogliarli a ritrovare una socialità fatta di contatti umani e di momenti trascorsi anche fuori dalle mura di casa. Non a caso, una recente ricerca scientifica ha evidenziato come la luce solare sia d’aiuto per contrastare la progressione della miopia nei bambini. Largo quindi alla riscoperta delle attività ludiche e sociali all’aperto, in qualunque stagione, lontano da consolle, smartphone e videogiochi.

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Intervento di cataratta tra verità e falsi miti

intervento di caratatta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’intervento di cataratta è una procedura chirurgica della quale si sente spesso parlare. E nonostante sia tra le più eseguite al mondo, non è poi così conosciuta tra i non addetti ai lavori. Di fatto, non a tutti è chiaro che cos’è la cataratta né in cosa consiste l’operazione di cataratta. Cerchiamo allora di comprenderlo meglio con l’aiuto del Dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, nonché uno dei massimi esperti al mondo sul tema. Che ci aiuterà anche a sfatare qualche falso mito e qualche convinzione errata.

Dottor Buratto, cosa significa cataratta?

Per comprendere cos’è la cataratta bisogna dapprima conoscere, seppure a grandi linee, l’anatomia dell’occhio. All’interno del nostro occhio c’è una minuscola lentina chiamata cristallino, che ha il compito di accogliere i raggi luminosi che penetrano attraverso la pupilla e di convogliarli verso la retina. Le condizioni che ne determinano l’assoluta e perfetta efficienza sono due:

  • perfetta trasparenza
  • elasticità e flessibilità

Con l’andare del tempo e per cause del tutto naturali legate all’invecchiamento cellulare ed all’ossidazione dei tessuti, il cristallino perde queste due caratteristiche rendendo sempre più difficoltosa la funzione visiva. Il termine cataratta si usa per determinare l’opacizzazione del cristallino, un processo che dà al paziente la sensazione che un velo si interponga tra i suoi occhi ed il mondo circostante.

In cosa consiste l’intervento di cataratta? E’ doloroso? Si usano bisturi o altri strumenti taglienti?

L’intervento di cataratta ha l’obiettivo di sostituire il cristallino opacizzato (e molte volte anche ispessito) con uno nuovo, perfettamente trasparente, efficiente e durevole nel tempo. In questo modo la visione tornerà ad essere efficiente, nitida e definita.

Molti pazienti sono spaventati all’idea di sottoporsi ad un intervento di chirurgia oftalmica. Tuttavia, l’intervento di cataratta non è per nulla doloroso e dura pochi minuti. Per eseguirlo senza timore e senza dolore è sufficiente qualche goccia di un collirio anestetico.

Presso i Centri d’Eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, inoltre, l’operazione di cataratta è eseguibile in una particolare variante che ci piace definire “gentile”: zero lame, niente bisturi, nessun punto di sutura ed una convalescenza breve e indolore.

Chi non desidera ricorrere all’intervento può assumere dei farmaci per curare la la cataratta? La patologia può migliorare naturalmente?

Siamo di fronte ad un falso mito. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento. Al momento non esiste alcun farmaco o collirio in grado di arrestare l’opacizzazione del cristallino, un processo che, come detto, è irreversibile. Inoltre non conviene attendere troppo tempo prima di intervenire dopo la diagnosi. Poiché è impossibile che la cataratta rallenti la sua progressione o addirittura migliori, prima si interviene e meglio è.

Conviene sapere che una cataratta ad uno stadio avanzato esercita numerose conseguenze negative su chi ne è affetto. Conseguenze che si ripercuotono sulla salute globale degli occhi, ma anche sullo stato emotivo. Un cristallino ispessito può mettere sotto pressione le strutture oculari, aumentando la pressione intraoculare e innescando uno stato di sofferenza generale dell’intero apparato visivo. Inoltre, non vedere bene porta ad una progressiva perdita di indipendenza ed autonomia, tristezza, ansia, depressione. Insomma, accelera anche l’invecchiamento sul fronte cognitivo.

Per saperne di più…

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191. Saremo lieti di darvi ulteriori delucidazioni in merito all’intervento di cataratta.

Iniezioni intravitreali, domande frequenti

iniezioni intravitreali - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Le iniezioni intravitreali rappresentano oggi la terapia più efficace per chi è affetto da una maculopatia umida. Ma cosa sono di preciso le iniezioni intravitreali? Quando e in che modo portano un beneficio a chi vi si sottopone? Può eseguirle chiunque? Dubbi e domande non mancano mai.

Cos’è la maculopatia?

La maculopatia è una patologia degenerativa che colpisce la porzione centrale della retina, chiamata appunto macula. Si tratta di un’area importantissima e delicatissima dell’occhio. La macula svolge un ruolo cruciale nel buon andamento della vista e nella percezione dei colori. Nelle maculopatie essudative ciò che accade è che si vengono a formare dei neovasi a livello sottoretinico che determinano il deterioramento e la morte dei fotorecettori.

Le maculopatie sono di diverse tipologie, ma la più nota e comune è quella senile, cioè tipica dell’età che avanza. Si presenta in età matura favorita spesso da una serie di fattori predisponenti: stili di vita orientati all’eccessiva sedentarietà, fumo di sigaretta, abuso di alcolici, un’alimentazione poco sana e poco varia e altri.

La molecola che causa la proliferazione di neovasi nella maculopatia essudativa si chiama VEGF. Le iniezioni intravitreali a base di farmaci anti-VEGF sono altamente efficaci e rappresentano l’unica cura scientificamente comprovata per rallentare notevolmente e persino arrestare l’avanzamento di una patologia per la quale ad oggi ancora non esiste una soluzione definitiva.

Le iniezioni sono dolorose?

L’idea di sottoporsi ad una iniezione oculare può intimorire. Tuttavia, le iniezioni intravitreali non sono dolorose: si eseguono previa somministrazione di un anestetico per uso topico, e l’ago è davvero sottilissimo.

Come farò a tenere l’occhio aperto?

Non è necessario sforzarsi di tenere l’occhio aperto né cercare di controllare l’ammiccamento. Per mantenere le palpebre aperte si usa un apposito strumento chiamato blefarostato. E l’occhio rimane immobile naturalmente per tutta la durata del trattamento, che dura pochi secondi appena.

A chi rivolgersi in caso di maculopatia essudativa? Chi è lo specialista che esegue le iniezioni intravitreali?

La maculopatia è una patologia oculare che deve essere diagnosticata, valutata e trattata esclusivamente da un oculista, ancor meglio se retinologo, cioè specializzato in patologie della retina. Per quanto riguarda le iniezioni intravitreali, si consiglia di rivolgersi ad uno specialista dalla comprovata esperienza nell’eseguirle. E’ proprio l’esperienza a dare quella perizia e quella manualtà fondamentali per portare a termine la procedura con sicurezza e senza alcuna esitazione. Si ricordi inoltre che le iniezioni intravitreali si eseguono in ambiente sterile.

Quante iniezioni è necessario eseguire? In quanto tempo si ottengono i primi risultati?

L’importante è essere costanti e sempre presenti agli appuntamenti con la terapia. Per quanto riguarda le iniezioni intravitreali per la maculopatia essudativa, si possono prevedere 3 iniezioni nei primi 3 mesi, per poi diradare gli incontri nei restanti mesi dell’anno, sino ad arrivare ad un totale di 7 o 8 iniezioni.

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Benefici del pomodoro per la vista

benefici del pomodoro - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

E’ il re dell’estate, ma anche il dominatore assoluto della dieta mediterranea. Perché a noi italiani piace mangiare “in rosso”. Che sia cotto, crudo, sotto forma di sughi, pelati, capresi o sulla pizza, il pomodoro mette sempre di ottimo umore e rallegra il palato. Ebbene, oltre ad essere molto gradito al palato e agli occhi, il pomodoro è davvero un toccasana anche per la salute oculare. Alcuni ricercatori hanno analizzato i benefici del pomodoro per la vista e stanno persino mettendo a punto una serie di preparati specifici a base di questo fantastico frutto. 

Prodotti a base di pomodoro: quali benefici?

In passato decotti, impacchi e altri remedia erano davvero all’ordine del giorno. Oggi, naturalmente, la medicina fa affidamento su una serie di molecole altamente efficaci, frutto della ricerca chimica e farmacologica ad altissimi livelli. Grazie ad essa godiamo di una salute eccellente e la durata della vita media si è dilatata notevolmente.

Una ricerca pubblicata recentemente sulla rivista Plant Phisiology, a cura dei ricercatori del laboratorio di Biotecnologia dell’Enea, ha sottolineato gli straordinari benefici del pomodoro per la produzione di farmaci antinfiammatori e antiossidanti per la vista, con particolare riferimento alla prevenzione delle patologie legate allo stress ossidativo ed all’invecchiamento cellulare. In particolare, gli accademici hanno rivolto la loro attenzione alla molecola della crocina.

Benefici del pomodoro: il ruolo delle crocine nella prevenzione della maculopatia

Come accennato, il frutto del pomodoro è ricchissimo di crocine, carotenoidi dal notevole effetto antiossidante e fotoprotettivo nei confronti della retina. Le crocine rivestono un ruolo fondamentale e preziosissimo a livello di protezione delle strutture oculari dai raggi ultravioletti e aiutano a prevenire l’insorgenza della Degenerazione Maculare Senile.  Le crocine sono altamente presenti anche nello zafferano e si estraggono anche dalle foglie di tabacco e dal batterio dell’escherichia coli. Se per quanto riguarda lo zafferano, produrre ed estrarre crocine diventerebbe poco sostenibile dal punto di vista economico, possiamo affermare lo stesso per quanto riguarda le altre due fonti citate, per le quali invece è necessario intervenire con adeguati processi di purificazione.

Il pomodoro, ottimo per preservare la vista

Anche senza attingere agli ultimissimi e sempre interessanti ritrovati della scienza e senza doversi recare in farmacia, conviene sapere che il pomodoro è un ottimo alleato della nostra salute oculare. Dunque renderlo protagonista della nostra dieta settimanale, sia in estate che in inverno, è davvero una scelta consigliata e condivisa da tutta la comunità scientifica. In cosa consistono i benefici del pomodoro per la vista?

Il pomodoro è ricchissimo di vitamina C (e betacarotene), un potente antiossidante capace di:

  • proteggere il sistema immunitario
  • rinforzare le strutture oculari
  • prevenire l’insorgenza della cataratta e della degenerazione maculare senile
  • rigenerare la vitamina E, un antiossidante preziosissimo per prevenire o ritardare l’insorgenza delle patologie oculari degenerative

Il pomodoro è anche particolarmente ricco di polifenoli, importantissimi antiossidanti capaci di contenere lo stress ossidativo cellulare, ritardare l’invecchiamento e prevenire tutte le patologie (anche oculari) legate a doppio filo al tempo che avanza.

Ancora, nel pomodoro troviamo ferro, calcio, fosforo, potassio e molte vitamine preziose per la nostra salute. E tantissimo licopene, presente maggiormente nei pomodori maturi. Il licopene ha le seguenti proprietà:

  • è un antiossidante
  • ha un eccellente potere antinfiammatorio
  • protegge le strutture oculari dai raggi UV
  • protegge in particolar modo la retina, quindi è un ottimo alleato nella prevenzione della maculopatia (si pensi che secondo i risultati di una ricerca scientifica, chi è affetto da Degenerazione Maculare Senile ha livelli particolarmente bassi di licopene nel sangue)

I benefici del pomodoro sia cotto che crudo

Una curiosità: il licopene è assorbito meglio e il suo effetto benefico nei confronti della salute oculare è potenziato, se i pomodori sono stati cotti! Se invece desiderate fare il pieno di antiossidanti senza cuocere il pomodoro, potete preparare una ricca insalata mista con pomodori e verdure di stagione, condita con un filo di olio extravergine di oliva, anch’esso ricchissimo di polifenoli e antiossidanti naturali.

Vuoi saperne di più?

La salute oculare prima di tutto, in tutte le stagioni. Se desideri prenotare una visita oculistica specialistica, siamo a tua disposizione. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 119

Blefaroplastica: le domande dei nostri pazienti

Intorno al tema della blefaroplastica si sentono e si leggono (specie sul web) tante notizie ed informazioni spesso discordanti. Quando si cerca di reperire informazioni utili in ambito medico e scientifico è fondamentale attingere a fonti autorevoli e sicure. E’ per questo motivo che abbiamo rivolto al dottor Christophe Buratto – responsabile della Divisione Oculoplastica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico – alcune tra le domande più frequenti che i nostri pazienti spesso ci rivolgono in merito alla blefaroplastica. Domande di indole pratica, tipiche di chi sta per sottoporsi ad un intervento di oculoplastica (o ci sta pensando) e vorrebbe saperne di più. Leggiamo assieme le risposte che ci ha gentilmente fornito.

Cos’è l’intervento di blefaroplastica?

La blefaroplastica è un intervento chirurgico che si esegue nell’area periorbitale. L’obiettivo è quello di ridurre le lassità cutanee dovute al rilassamento del tessuto palpebrale o alla presenza di accumuli di adipe. Il fine dell’intervento può essere duplice: se da un lato risponde ad un’esigenza estetica, dall’altro non tutti sanno che la sua finalità può essere anche orientata al ripristino della funzionalità visiva. Questo accade quando, per esempio, una palpebra superiore cadente copre parzialmente in campo visivo del paziente.

 

Quando si vedono i risultati della blefaroplastica?

Il decorso post operatorio dell’intervento di blefaroplastica è di breve durata: dopo una settimana si rimuovono i sottilissimi punti di sutura applicati sulle palpebre. Poiché nei giorni successivi all’intervento gli occhi possono presentare un modesto gonfiore passeggero, sarà necessario attendere qualche settimana prima di apprezzare totalmente i risultati della blefaroplastica. In generale, tuttavia, dopo un mese circa è possibile cominciare a godere dei benefici estetici dell’intervento.

 

Quanto dura il gonfiore nel post intervento?

Come detto, la blefaroplastica regala uno sguardo fresco e decisamente ringiovanito. Ma è necessario avere un po’ di pazienza. Durante la prima settimana dopo l’intervento, l’area interessata si presenterà leggermente gonfia ed affaticata. Un fenomeno del tutto normale e, ricordiamo, transitorio. In questo contesto, è fondamentale ricordare che è bene cercare di dormire in posizione supina e con il capo sollevato: un cuscino in più sarà d’aiuto. In aggiunta a questa piccola attenzione, sarà utile praticare qualche impacco freddo o con ghiaccio.

Cosa non fare dopo l’intervento?

Subito dopo l’intervento di blefaroplastica è consigliato non fare sforzi, non chinarsi, non tossire (ove possibile), non sollevare pesi. Come già detto, il capo va tenuto sollevato anche durante il riposo notturno, con l’aggiunta di un secondo guanciale. Ancora, è vietato toccare o sfregare gli occhi. In caso di dolore è possibile assumere degli analgesici: nei documenti post operatori, si rilasciano sempre tutte le indicazioni del caso, inclusi gli eventuali farmaci ai quali è possibile ricorrere.

Dott. Christophe Buratto - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

A che età è possibile ricorrere alla blefaroplastica?

La maggior parte dei segni che inducono i pazienti a decidere di sottoporsi ad un intervento di blefaroplastica hanno a che fare con l’avanzare del tempo. Occhi stanchi, spenti, sguardo affaticato: ecco cosa accade quando il tempo avanza e la pelle dell’area perioculare comincia a perdere tono ed elasticità. Dunque, molti dei pazienti che si rivolgono a noi per un intervento di blefaroplastica, si trova già in età adulta o matura. Ma non solo. La blefaroplastica è anche la soluzione a problemi di indole anatomica o a patologie dell’area perioculare che portano con sé un inestetismo (come una ptosi palpebrale, che può influire negativamente anche sulla funzionalità visiva). Questi disturbi possono interessare anche pazienti più giovani. Dunque possiamo affermare che la blefaroplastica sia un intervento che non presenta particolari limiti d’età.

Leggi anche: blefaroplastica, domande frequenti

Vuoi saperne di più?

La Divisione Oculoplastica del Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Il team di specialisti include professionisti di grande competenza, esperienza e perizia, in grado di curare una vasta gamma di patologie e di inestetismi oculari per rispondere con efficacia tanto ad esigenze di indole estetica, quanto a necessità di tipo funzionale. Il risultato è un approccio globale e a tuttotondo alla salute oculare. Chiamaci: il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Alimentazione e vista: domande frequenti

E’ opinione diffusa che le più marcate ed evidenti ripercussioni che l’alimentazione può esercitare sulla nostra salute si manifestano a livello di peso corporeo o sui valori di alcuni parametri del sangue. In parte è così, ma non esclusivamente. L’alimentazione è legata a doppio filo anche alla nostra salute oculare. I nostri occhi possono infatti risentire di abitudini alimentari sbagliate, restituendoci alcuni segnali spesso inequivocabili. Indaghiamo dunque assieme al dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il legame esistente tra alimentazione e vista. 

Dottor Buratto, in che modo gli stili di vita moderni influiscono sulla vista?

La nostra salute oculare è il risultato dell’interazione tra una vasta gamma di fattori. Alcuni già noti alla scienza e ampiamente indagati, altri invece più nuovi, figli del tempo nei quali viviamo e delle circostanze nelle quali a volte ci ritroviamo nostro malgrado.

Tra questi, citiamo:

  • l’uso e spesso l’abuso casuale di farmaci;
  • l’uso prolungato di cosmetici e prodotti per il make up (dei quali spesso non abbiamo cura di leggere l’INCI);
  • le condizioni ambientali che caratterizzano i luoghi nel quale trascorriamo il nostro tempo (in particolare la qualità dell’aria);
  • l’uso ed abuso di strumenti digitali, necessari per motivo di studio o lavoro, non sempre necessari per la socializzazione il gioco o l’intrattenimento;
  • l’uso protratto nel tempo di lenti a contatto;
  • un’alimentazione poco bilanciata e poco curata, pensata per soddisfare il palato e per saziare velocemente;
  • e più in generale, le sfide sociali poste in essere da epidemie (come nel caso della pandemia da Covid-19).

Gli occhi sono un delicatissimo “ecosistema” messo spesso alla prova a volte da tutti questi fattori assieme, altre volte solo da alcuni di essi. E a questi potremmo aggiungere i classici fattori di rischio di molte patologie oculari, di vizi dannosi per la salute, come il fumo, l’esposizione ai raggi ultravioletti senza adeguata protezione, le patologie sistemiche, le patologie della sfera emotiva, la genetica.

Dottor Buratto, abbiamo capito che i fattori da tenere in considerazione quando si parla di vista sono davvero innumerevoli. Ma quanto pesa l’alimentazione?

Un noto filosofo dell’Ottocento ha dichiarato che “noi siamo quello che mangiamo”. E non aveva tutti i torti. Il cibo riveste oggi un ruolo davvero fondamentale nella nostra vita ed ha interessanti ripercussioni anche a livello sociale. Se molti di noi si nutrono in maniera frenetica ed inconsapevole, spinti dalla mancanza di tempo e da ciò che la pubblicità dà loro letteralmente “in pasto”, altri cercano di riscoprire l’autentico valore dell’alimentazione. Compiendo un vero e proprio ritorno alle origini, scegliendo alimenti prodotti tradizionalmente e a chilometro zero. Una scelta virtuosa che mi sento di consigliare a tutti.

Grazie agli innumerevoli programmi di screening ed alle campagne di sensibilizzazione a carattere medico e scientifico, oggi è sempre più chiaro che la manifestazione di alcune patologie è strettamente legata alle abitudini alimentari. Mi riferisco ai disturbi gastrointestinali (come la sindrome del colon Irritabile, per esempio), al diabete di tipo II, all’ipertensione. Più in generale, la scienza ha messo spesso in correlazione lo stato di salute del microbiota intestinale con quello del resto dell’organismo.

E per quanto riguarda la salute oculare nello specifico? Il legame tra alimentazione e vista è davvero così stretto?

Il legame tra alimentazione e vista è più stretto di quanto si possa pensare. Alcune ricerche scientifiche per esempio hanno indagato il legame tra la disbiosi intestinale (cioè l’impoverimento marcato della flora intestinale) e il rischio di sviluppare la degenerazione maculare senile di tipo secco. Ancora, tra le complicanze del morbo di Crohn e della colite ulcerosa (spesso favorite da un’alimentazione sbilanciata e da uno stile di vita irregolare) troviamo spesso la Sindrome dell’Occhio Secco. E poi ancora, alimentarsi in modo scorretto, prediligendo cibi grassi, molto conditi e calorici a scapito di frutta e verdura di stagione, favorisce l’insorgenza del diabete di tipo II. Che come sappiamo è un fattore di rischio importante della retinopatia diabetica, una patologia oculare molto insidiosa, non sufficientemente nota al di fuori del mondo medico-scientifico.

C’è un consiglio generale che possiamo dare a chi vuole prevenire le patologie oculari a partire dalla buona tavola?

Il consiglio è quello di seguire i precetti della dieta mediterranea e di bere molta acqua. L’acqua è preziosissima per la salute degli occhi, perché fornisce l’idratazione della quale le strutture oculari hanno bisogno per mantenersi in salute e ben ossigenate. Un altro consiglio è quello di mangiare a colori, alternando frutta e verdura fresche e di stagione nell’arco della giornata. Un’abitudine che fornisce tutte le vitamine e i minerali necessari per il benessere oculare. Un altro alimento preziosissimo per la salute oculare è l’olio extravergine di oliva, ricco di antiossidanti preziosi per mettere le strutture oculari al riparo dallo stress ossidativo, che è fattore di rischio di alcune patologie tipiche dell’età avanzata. Come la cataratta, per esempio. Un cucchiaio di olio di oliva a crudo al giorno, è un vero toccasana anche per gli occhi. E per finire privilegiare l’uso di pesce alla carne rossa, perchè i prodotti di mare sono ricchi di Omega3 e Omega6.

Vuoi saperne di più?

Nel ringraziare il Dottor Buratto per le sue esaustive risposte sul tema alimentazione e vista, vi ricordiamo che il Centro Ambrosiano Oftalmico è a vostra disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Occhi e Covid: in arrivo un innovativo gel oftalmico

Come già evidenziato sulle pagine di questo magazine in altre occasioni, la superficie oculare è una delle possibili vie d’accesso dei virus all’interno del nostro organismo. Nello specifico, sono diverse le ricerche scientifiche che hanno provato come sia il tessuto epiteliale che quello congiuntivale siano più sensibili al contatto con il Sars-CoV-2. E se una superficie oculare sana è vulnerabile, lo è ancor di più una compromessa o indebolita da alterazioni del film lacrimale: ci riferiamo, per esempio, agli occhi dei pazienti affetti da Sindrome dell’Occhio Secco. Alla luce di queste considerazioni, un team di ricercatori italiani ha messo a punto un gel oftalmico che sembra possa proteggere la superficie oculare dalla minaccia di virus indesiderati. Conosciamo più da vicino le caratteristiche di questa soluzione così innovativa.

Caratteristiche e proprietà dell’ozono

Alla base della messa a punto del gel all’ozono per la protezione della superficie oculare dal virus Sars-CoV-2 vi è la constatazione che la molecola di questo gas così particolare è dotata di alcune caratteristiche specifiche. L’ozono è un potente antimicrobico, già ampiamente usato in medicina. Oggi trova impiego come potente disinfettante, antibatterico e antifungino. E’ altresì in grado di favorire la rigenerazione cellulare dopo una ferita.

In generale, l’O3 ha le seguenti proprietà:

  • antinfiammatorie
  • antivirali
  • immunogeniche

Ma vediamo in che modo l’ozono possa interferire positivamente sul temuto legame tra occhi e Covid.

Occhi e Covid: in arrivo un gel all’ozono per proteggere la superficie oculare

I preparati per uso topico a base di ozono non sono una novità in medicina così come, nello specifico, in oftalmologia. Si prescrivono talvolta per curare patologie infiammatorie ed infettive. Per quanto riguarda l’innovativo gel oftalmico per uso topico a base di ozono, la specifica formulazione messa a punto dai ricercatori italiani ha la capacità di inibire la replicazione del virus Sars-CoV-2 ed il suo accesso nell’organismo, laddove questo entri in contatto con la superficie oculare. Questo accade perché la molecola dell’ozono riesce a danneggiare l’involucro nel quale il virus è contenuto, chiamato capside virale. 

Il preparato messo a punto dai ricercatori esercita un vero e proprio effetto barriera. La ricerca scientifica sulle capacità di difesa del gel oftalmico a base di ozono nei confronti del virus del Covid19 per ora è stata condotta solamente in vitro. Ma è molto promettente. Se gli effetti positivi di questo innovativo farmaco per uso topico saranno confermati, il gel oftalmico sarà un’arma in più a disposizione degli operatori sanitari ma anche di chi viaggia molto in aereo o, più in generale, è maggiormente esposto al rischio di contagio.

Occhi e Covid: vuoi saperne di più?

Hai bisogno di ulteriori informazioni sul legame tra occhi e Covid? Hai la necessità di prenotare una visita oculistica? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione: puoi chiamarci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.