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Con l’intervento di cataratta più sicuri anche alla guida

Uno studio condotto in Australia ha dimostrato che, a seguito del primo intervento di cataratta, il rischio di andare incontro ad incidenti stradali si riduce del 61%, mentre dopo il secondo la percentuale scende del 23%.  Una percentuale particolarmente significativa, che va ad aggiungersi alla lista dei vantaggi oggettivi derivanti dalla scelta di sottoporsi all’intervento per la rimozione della cataratta. 

L’intervento di cataratta offre indubbi vantaggi anche al volante

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Age and Ageing, è stata effettuata con l’obiettivo di valutare il rapporto tra la percentuale di anziani che si sono sottoposti all’intervento di cataratta – sia ad un occhio, che successivamente ad entrambi – ed il numero di sinistri nei quali essi sono stati coinvolti, con riferimento anche ai costi che tali incidenti hanno avuto per la comunità. Dallo studio, che ha coinvolto 2489 guidatori di età superiore ai 60 anni tra il gennaio 2003 e il dicembre 2015, è emerso che prima di entrambi gli interventi 1312 anziani sono stati coinvolti in 1347 sinistri, mentre dopo il primo intervento il numero di sinistri è sceso a 850, con il coinvolgimento di 775 anziani. Dopo entrambi gli interventi, infine, 895 anziani sono stati coinvolti in 915 sinistri. Dati alla mano, dunque, lo studio ha evidenziato come l’intervento di cataratta porti ad una generale riduzione degli incidenti stradali. Un risultato che va interpretato come un incoraggiamento a sottoporsi all’intervento di cataratta anche qualora questa sia solo ad uno stadio iniziale.

Cos’è la cataratta e che cos’è l’intervento di cataratta

Si definisce cataratta l’opacizzazione naturale del cristallino, quella lente naturale situata all’interno del nostro occhio in corrispondenza della pupilla. Il cristallino è soggetto fisiologicamente ad un processo di invecchiamento che lo porta ad opacizzarsi. Come conseguenza di questa opacizzazione, si perdono la nitidezza visiva, la percezione corretta delle forme, dei colori e dei contorni degli oggetti, con un generale peggioramento della visione centrale. Anche le azioni più comuni come fare una passeggiata, scendere le scale o guidare un veicolo divengono più difficoltose. Oggi si tende ad operare la cataratta anche quando questa è al suo esordio, con grande beneficio in termini di qualità della visione ma anche di qualità della vita.

L’intervento di cataratta o facoemulsificazione

L’intervento di cataratta, detto anche di facoemulsificazione, si esegue in day surgery e prevede la sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale perfettamente biocompatibile e tollerabile. L’intervento avviene previa anestesia topica, dura pochi minuti e garantisce un ottimo recupero visivo già dopo qualche settimana.

Vuoi conoscere più da vicino i vantaggi dell’intervento di cataratta ?

Oltre a garantire una maggiore sicurezza alla guida, l’intervento di cataratta ha effetti benefici sul paziente perché, restituendogli un’ottima capacità e qualità visiva, gli consente di affrontare la terza età con maggiore sicurezza e con un ritrovato senso di autonomia ed indipendenza, con indubbie ripercussioni positive anche sul tono dell’umore. Azioni quotidiane anche banali come scendere le scale, uscire a passeggio, usare il telefono, seguire i propri programmi televisivi preferiti tornano ad essere facili e piacevoli. Se vuoi conoscere più da vicino l’intervento di cataratta, chiamaci allo 02 6361191 dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 oppure contattaci da qui.

Fonte. Age and Ageing

l nobel per la fisica “dei record” che hanno segnato la storia dell’oftalmologia

E’ risaputo che l’introduzione del laser nel mondo della chirurgia oftalmica ha rivoluzionato il trattamento di molte patologie oculari come la cataratta, la retinopatia diabetica e il glaucoma, così come ha consentito di mettere in atto metodiche di correzione definitiva dei difetti refrattivi. Ma vi siete mai chiesti chi vi sia dietro le straordinarie scoperte che hanno consentito all’oftalmologia di compiere passi da gigante, e di migliorare la vita di milioni di persone in tutto il mondo? Certamente non stiamo parlando di tre scenziati a caso, ma dei tre vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2018. Ciò che ha accomunato i tre studiosi e che è valso loro l’assegnazione del prestigioso premio, sono le ricerche condotte sul laser ad impulsi brevissimi e ad altissima intensità. Ma conosciamoli più da vicino. 

Arthur Ashkin: il Premio Nobel più anziano della storia

Il primo assegnatario del Premio Nobel per la Fisica 2018, che ha ricevuto anche la metà del premio in corone svedesi, è lo statunitense Arthur Ashkin, insignito del prestigioso riconoscimento per aver sviluppato le “pinzette ottiche”, uno strumento che si avvale di un impulso laser per spostare – avvicinare, allontanare o ruotare – oggetti microscopici come organismi minuscoli, virus o batteri. Ashkin, newyorkese, classe 1922, è lo scienziato più anziano ad essere mai stato insignito di un premio Nobel. Fino ad ora il “primato” era detenuto dall’americano Leonid Hurwicz, assegnatario del Nobel per l’Economia nel 2007.

Gérard Mourou e Donna Strickland: è lei la terza donna al mondo a ricevere il Nobel per la Fisica

Gérard Mourou, fisico ed ingegnere elettronico francese, e Donna Strickland, canadese, fisico dell’Università dell’Ontario, si sono aggiudicati l’altra metà del premio per i loro studi sugli impulsi ultracorti ad altissima intensità. Anche alla Strickland spetta un “primato” che va al di là degli studi di fisica: si tratta, infatti, della terza donna al mondo insignita del premio Nobel per la Fisica, dopo Marie Curie nel 1903 e Maria Goeppert Mayer, nel 1963.

Ecco come questi premi Nobel hanno segnato la storia ed il progresso dell’oftalmologia

Il metodo per creare impulsi laser brevissimi ed intensissimi sviluppato da Mourou e Strickland ha trovato applicazione nella chirurgia oftalmica che oggi usa il laser come strumento di lavoro quotidiano nel corso di interventi chirurgici ad altissima precisione e sicuri come mai prima. Oggi, sono davvero milioni le persone in tutto il mondo che ogni giorno traggono beneficio dal frutto di queste straordinarie ricerche: grazie all’introduzione del laser nella chirurgia oftalmica, alcune patologie oculari fino a pochi decenni fa particolarmente insidiose e difficili da curare trovano finalmente soluzione, la qualità della vita dei pazienti è drasticamente migliorata ed il rischio di perdere la vista è diminuito altrettanto drasticamente. Il laser a femtosecondi, per fare un esempio, consente di effettuare interventi oculari per la cura di alcune patologie e per l’eliminazione definitiva dei difetti refrattivi. Ma non finisce qui: oltre al laser a femtosecondi, vi sono altri strumenti chirurgici e diagnostici in campo medico oftalmologico frutto delle ricerche di questi tre insigni studiosi.

Patologie oculari causate dal diabete: anche qui il laser è d’aiuto

Il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO, ha recentemente sottolineato come l’avvento del laser abbia salvato – e salvi ogni giorno – dalla cecità tanti pazienti affetti da diabete che contraevano retinopatie e maculopatie connesse alla patologia. Oggi, grazie agli studi di questi tre straordinari premi Nobel sul laser ed all’applicazione delle loro scoperte in campo chirurgico oftalmico, è possibile distruggere le aree poco vascolarizzate della retina ed i vasi anomali causati proprio dal diabete e salvare i pazienti da una irreversibile perdita di capacità visiva.

Quando il laser prende il posto del bisturi

Analogamente, oggi il laser a femtosecondi ci consente di trattare con efficacia i pazienti affetti da cataratta, mentre con l’argon laser è possibile trattare in tutta sicurezza i pazienti affetti da glaucoma. Cataratta e glaucoma sono altre due patologie che senza l’avvento della tecnologia basata sull’uso del laser non avrebbero trovato un trattamento agevole né risolutivo.

Quando la diagnosi si fa col laser

Anche a livello diagnostico, l'”avvento” della tecnologia laser ha consentito di mettere a punto delle apparecchiature molto sofisticate, capaci di “vedere” all’interno dell’occhio con estrema precisione: si pensi, per esempio, alla OCT, un’apparecchiatura capace di eseguire una tac dell’occhio avvalendosi di sole immagini, fondamentale per la diagnosi delle maculopatie.

Tutto pronto per Videocatarattarefrattiva 2018

Si svolgerà nei giorni venerdi 12 e sabato 13 ottobre prossimi l’edizione 2018 di Videocatarattarefrattiva, uno dei maggiori congressi a livello mondiale di chirurgia oculare, promosso ed organizzato dal nostro direttore scientifico, il dottor Lucio Buratto. Il congresso, che ha luogo ogni anno dal 1981 a questa parte, rappresenta una grande occasione di incontro e di confronto sui diversi aspetti della chirurgia oftalmica, con momenti didattici, sedute operatorie in diretta trasmesse da alcuni tra i maggiori ospedali e cliniche in tutto il mondo e relazioni tenute dai maggiori esperti in materia. Un evento unico nel suo genere, capace di attrarre ogni anno un migliaio di specialisti provenienti da ogni dove.

Dottor Lucio Buratto: chi è l’organizzatore e promotore di Videocatarattarefrattiva

A dirigere ed organizzare personalmente Videocatarattarefrattiva sin dal 1981 c’è il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico, nonché uno dei maggiori esperti al mondo di medicina e chirurgia oftalmica. Ad oggi, il dottor Buratto ha organizzato e diretto personalmente oltre 52 congressi sulla chirurgia laser, chirurgia della cataratta e sul glaucoma, mentre ha preso parte attivamente ad oltre 500 eventi in qualità di docente e di relatore. E’ stato ed è tuttora docente in occasione di eventi organizzati dall’ASCRS (American Society of Cataract and Refractive Surgery), dall’AAO (American Academy of Ophtalmology), dall’ESCRS (European Society of Cataract and Refractive Surgeons), dall’ERSS (European Refractive Surgery Society) e dal SOE (European Society of Ophtalmology).

Il “live surgery”, un metodo divulgativo oggi consolidato

L’inclinazione e l’innata propensione verso la divulgazione del sapere scientifico e verso la didattica hanno spinto in più occasioni il dottor Buratto ad organizzare innumerevoli corsi e lezioni “sul campo” – con metodo “live surgery” che gli hanno consentito di contribuire anche alla formazione un gran numero di chirurghi e di lasciare un segno tangibile nella pratica chirurgica del nostro paese così come nella storia della medicina oftalmica, illustrando ai colleghi diverse procedure chirurgiche d’avanguardia, come la facoemulsificazione o l’utilizzo del laser a femtosecondi. Lucio Buratto è stato uno dei primi ad utilizzare la “live surgery” ad oggi una delle pratiche più utilizzate per la divulgazione del sapere scientifico in occasioni congressuali di rilievo come quella che avrà luogo a Milano nei giorni 12 e 13 ottobre prossimi.

Le pubblicazioni del dottor Lucio Buratto

E non solo: il dottor Lucio Buratto ha altresì all’attivo diverse pubblicazioni a carattere scientifico di cui 27 in inglese, 48 in italiano, oltre ad altre pubblicate in spagnolo, cinese, russo, cecoslovacco, che gli hanno consentito di diventare una delle pietre miliari della didattica della chirurgia oftalmica a livello internazionale.

12-13 ottobre 2018: appuntamento a Milano per Videocatarattarefrattiva

L’appuntamento con l’edizione 2018 di Videocatarattarefrattiva, organizzato insieme a Medicongress, è dunque per venerdi e sabato prossimi, 12 e 13 ottobre, a Milano, presso NH Milano Congress Centre – ad Assago Milanofiori. Come anticipato, sarà l’occasione per gli addetti ai lavori di aggiornarsi ed informarsi in merito alle ultime novità in merito alla chirurgia oftalmica, in particolare alla chirurgia refrattiva ed alla chirurgia della cataratta. Alle sessioni di chirurgia in diretta si alterneranno momenti di confronto con relazioni di casi clinici supportati da video e slide. Anche per l’edizione 2018 la discussione sarà coordinata da un collega britannico di fama internazionale nel campo della chirurgia oftalmica, il dottor Richard Packard.

La platea 2018 si allarga: diretta in live streaming

Per i professionisti che non potranno essere presenti, i lavori del congresso saranno trasmessi in diretta grazie ad un collegamento live in streaming, con la possibilità per i medici non solo di assistere ai momenti di discussione ed alle live surgery, ma anche di partecipare attivamente inviando commenti o domande.

Videocatarattarefrattiva: un appuntamento internazionale per le novità nel campo della chirurgia oftalmica

Ma la vera novità dell’edizione 2018 di Videocatarattarefrattiva sarà la partecipazione – per la prima volta in assoluto – ai live surgery da parte di alcuni ospedali del Medio ed Estremo Oriente, confermando dunque la portata più che internazionale di un evento congressuale che anno dopo anno si pone con sempre maggiore decisione come punto di riferimento assoluto nel campo della chirurgia oftalmica. I centri che interverranno attivamente al congresso Videocatarattarefrattiva edizione 2018 saranno New Dehli (India), Torino (Italia), Bratislava (Slovacchia), Rovigo (Italia), Parigi (Francia), Shanghai (Cina) e Milano, direttamente dalla Sala Operatoria del Centro Ambrosiano Oftalmico.

 

Ad ognuno il suo cristallino: monofocale, multifocale o accomodativo?

I primissimi interventi di rimozione della cataratta prevedevano che, una volta tolto il cristallino naturale oramai opacizzato, questo non venisse sostituito in alcun modo ed il paziente dovesse far ricorso ad un paio di occhiali. Oggi invece si usa impiantare i cristallini artificiali: questi vengono realizzati con materiali sintetici altamente tollerabili, perfettamente trasparenti e soprattutto personalizzabili in base alle esigenze del paziente. Ma quali sono questi cristallini ed a quali tipologie di esigenza rispondono?

Cos’è il cristallino

Il cristallino è una piccola lente situata all’interno del nostro occhio. Le sue dimensioni variano da persona a persona, ma si aggirano intorno ai 9 mm di larghezza per 3 mm di altezza circa. Esso è collocato all’interno di una capsula, e si compone di un nucleo e di una parte intermedia, tra il nucleo e la capsula, detta corticale. Il suo scopo è quello di filtrare la luce che penetra all’interno dell’occhio attraverso la pupilla e di convogliarla verso la retina. Com’è noto, la cataratta si ha quando il cristallino si opacizza, e dunque va sostituito. Grazie all’osservazione dell’occhio con un macchinario chiamato lampada a fessura, lo specialista può osservare da vicino il cristallino e capire fino a che punto ed in quali parti esso sia opacizzato.

Cos’è il cristallino artificiale

Durante l’intervento di facoemulsificazione, dopo aver estratto il cristallino naturale del paziente affetto da cataratta, il chirurgo inserisce all’interno dell’occhio del paziente un cristallino di tipo artificiale. Questo è costituito da un materiale plastico perfettamente tollerabile, resistente ed assolutamente trasparente. E’ una lente che durerà per tutta la vita, e non richiede di essere né sostituita né pulita nel corso degli anni.  Attraverso un esame specifico chiamato biometria, il chirurgo riesce a calcolare il diametro del bulbo oculare e dunque a stabilire l’entità del potere diottrico che il cristallino artificiale dovrà avere. Il cristallino artificiale ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi una vera e propria rivoluzione del campo dell’oftalmologia, migliorando drasticamente la qualità di vita di un sempre maggiore numero di pazienti anche in età particolarmente avanzata.

Cristallino: ad ognuno il suo

Come detto, la possibilità di correggere l’afachia – ovvero l’assenza di cristallino – tramite l’inserimento di un cristallino artificiale al posto di quello naturale, ha rivoluzionato il mondo dell’oftalmologia moderna. Ma dai primi cristallini, tutto sommato poco personalizzabili e piuttosto rigidi, ad oggi, di strada ne è stata fatta davvero molta. I cristallini dei quali la moderna chirurgia oftalmica dispone sono molto flessibili e dunque facilmente collocabili nella loro sede senza dover ricorrere ad incisioni ed a punti di sutura.

I cristallini monofocali

I cristallini monofocali non hanno potere accomodativo ma consentono di risolvere, oltre al problema della cataratta, anche un difetto refrattivo preesistente. I cristallini di questo tipo sono molto ben tollerabili ed hanno il medesimo potere diottrico in tutta la loro superficie.

I cristallini multifocali

I cristallini multifocali, proprio come le lenti multifocali degli occhiali, consentono di correggere in una mossa sola sia i problemi di visione “da vicino” che i problemi di visione “da lontano”. Questi cristallini sono costruiti in modo che il potere diottrico sia variabile: ogni piccola sezione della lente è costituita da cerchi concentrici capaci di offrire poteri diottrici differenti e dunque di sopperire alle diverse esigenze di visione, da lontano oppure da vicino.

I cristallini accomodativi

Si tratta di lenti particolarmente elastiche, capaci di fissarsi con la struttura interna muscolare dell’occhio e dunque di esercitare quell’azione accomodativa che è tipica del cristallino naturale. In altre parole, l’occhio riesce ancora a mettere a fuoco come prima dell’intervento, perché la lente artificiale si contrae e si flette in risposta alle contrazioni naturali dell’occhio.

Contattaci per saperne di più

Non esitare a chiederci consiglio in merito all’intervento di facoemulsificazione ed ai cristallini artificiali.

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Come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta

L’intervento di rimozione della cataratta – noto anche con il nome di facoemulsificazione – è oggi uno dei più praticati al mondo. Esso consente di risolvere in modo efficace e permanente una delle patologie tipiche dell’età matura, consentendo al paziente di recuperare una straordinaria nitidezza visiva ed un’eccellente percezione dei colori. I grandi traguardi della tecnologia, come l’avvento del laser a femtosecondi, e la possibilità di inserire cristallini artificiali completamente personalizzabili, inoltre, fa di questo intervento una soluzione veloce ed indolore a più problemi contemporaneamente, inclusi i difetti di rifrazione. Vediamo in questo articolo come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta. 

In cosa consiste l’intervento di rimozione della cataratta

Prima di approfondire ulteriormente l’argomento e di spiegare come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta, cerchiamo di spiegare meglio cosa si intenda per cataratta e cosa effettivamente si vada e rimuovere nel corso della procedura. Il cristallino è una lente naturale situata all’interno del nostro occhio: esso è collocato in una precisa posizione, proprio dietro la pupilla, all’interno di una capsula che lo contiene. Durante l’intervento di rimozione della cataratta la capsula viene aperta ed il cristallino al suo interno viene sostituito con uno nuovo. La tecnica chirurgica che viene usata per effettuare questa sostituzione prende il nome di facoemulsificazione: il chirurgo effettua una piccolissima incisione di 2-3 millimetri nella parte laterale del bulbo con l’aiuto del laser a femtosecondi, una tecnologia di ultima generazione che riesce a sostituirsi perfettamente al bisturi. Dopodiché, il cristallino oramai opacizzato viene frammentato ed aspirato per poi essere sostituito.

Come ci si prepara all’intervento di rimozione della cataratta

La cataratta non è un fenomeno esclusivo dell’età matura, anche se è molto più frequente che compaia dopo i 60 anni. Da quel momento in poi è possibile che il paziente sperimenti un graduale abbassamento della vista: si tratta di un processo che si sviluppa gradualmente e che generalmente esordisce prima da un occhio e poi compare anche nell’altro. Il cristallino non si opacizza dunque improvvisamente e tutto insieme, ma per gradi. Il paziente sperimenterà un calo nella quantità e nella qualità della vista, faticando a compiere azioni comuni come leggere, guardare la televisione, guidare.

Quando operare la cataratta

A differenza di quanto accadeva alcuni decenni fa, oggi si decide di operare la cataratta prima che questa sia molto evoluta, così da restituire al paziente anziano una buona qualità di vita, oltre che di visione, e dunque la possibilità di compiere le piccole grandi azioni del quotidiano senza troppa fatica e senza il rischio di andare incontro a qualche incidente per esempio di tipo domestico.

Ecco come ci si prepara all’intervento di cataratta

Prima di programmare l’intervento di rimozione della cataratta, l’oculista eseguirà una serie di esami specialistici mirati, che sono:

  • esame del segmento anteriore: è un esame che si effettua attraverso un macchinario chiamato lampada a fessura e che consente di analizzare ed osservare lo stato di salute di cornea e cristallino
  • misurazione del tono oculare: è un esame che si usa per escludere la presenza di glaucoma
  • esame del fondo oculare: è un esame della retina e del fondo oculare, importante per determinare il livello di qualità visiva che si potrà raggiungere a seguito dell’intervento
  • topografia: è lo studio della forma e delle caratteristiche della cornea del paziente
  • biometria: è la misurazione della lunghezza assiale del bulbo oculare. In base a questa si potrà decidere quale tipo di lente correttiva eventualmente inserire.
  • endotelioscopia: è la conta e la misurazione della densità delle cellule dell’endotelio, lo strato posteriore della cornea, attraverso il quale bisognerà passare per poter eseguire l’intervento

Una volta terminati tutti questi accertamenti, sarete pronti per sottoporvi all’intervento di rimozione della cataratta. La fase di preparazione inoltre includerà un lungo colloquio con il vostro medico oculista, che vi illustrerà il tipo di intervento che andrete ad affrontare, oltre a tutti i vantaggi che questo apporterà al vostro apparato visivo. Non esitate a porre qualunque domanda vi venga in mente, così da giungere al giorno dell’intervento pronti, consapevoli e preparati.

Contattaci per qualunque domanda in merito all’intervento di rimozione della cataratta

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Benessere visivo: età dopo età, ecco tutte le tappe della prevenzione

Per vivere bene e a lungo non esistono pozioni miracolose, ma sicuramente c’è un piccolo grande segreto, ormai sempre più accettato e condiviso, ovvero la prevenzione. Prevenire qualunque tipo di disturbo o patologia o coglierlo al suo esordio consente di evitare o per lo meno porre un limite agli eventuali danni che questo può provocare. Questa regola vale naturalmente anche per la salute oculare: non vi è periodo della vita in cui non sia opportuno sottoporsi ad una visita oculistica specialistica per un controllo generale dello stato di salute dell’apparato visivo. Ad ogni età, insomma, il suo controllo. Vediamo quali sono le tappe imprescindibili. 

1 – Le visite dell’infanzia

Quando arriva un bambino in famiglia, si tende a dare un pò per scontato che i suoi occhi, in quanto giovani e “nuovi”, siano praticamente perfetti. Potrebbe anche non essere così, ecco perché un controllo della vista in età infantile può aiutare a valutare lo stato di salute dell’apparato visivo del piccolo, ed il suo grado di “maturazione”. Non dimentichiamo che la vista dei bambini è in continua evoluzione dalla nascita fino ai sei anni, e che solo a sei anni la visione giunge a 10/10. Le visite oculistiche dell’infanzia che conviene programmare sono dunque 3:

entro la quarta settimana d’età

questa visita è fondamentale per accertarsi che il piccolo non abbia malattie oculari congenite, ovvero acquisite sin dalla nascita. Tra le malattie congenite ricordiamo la cataratta, il glaucoma oppure una retinopatia.

entro il primo – secondo anno di vita

in questo periodo il bambino può andare incontro al cosiddetto “occhio pigro” ovvero, pur in assenza di patologie rilevanti, potrebbe usare prevalentemente un occhio a scapito dell’altro. Di conseguenza, l’apparato visivo si sviluppa in modo asimmetrico: diagnosticare un occhio pigro per tempo è fondamentale per effettuare un trattamento adeguato.

intorno ai 5 -6 anni

si consiglia di controllare la vista quando il bambino sta per fare il suo ingresso nel mondo della scuola. Un rendimento scarso, cefalee frequenti o altri problemi possono essere il segnale che il bambino non vede bene e fatica a seguire le lezioni. Il controllo in età prescolare o scolare consente di individuare e se necessario correggere la presenza di eventuali difetti refrattivi come miopia, astigmatismo e ipermetropia.

Le visite della giovinezza e dell’età adulta

durante l’adolescenza

l’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti, per l’organismo in generale ma anche per l’apparato visivo. Può capitare che in questo periodo esordiscano dei difetti refrattivi, come la miopia, e dunque sia necessario intervenire di conseguenza. Si ricordi che una miopia che esordisce a 10-12 anni tende a progredire e ad assestarsi intorno ai 20-25 anni, dunque un adolescente miope va tenuto controllato e monitorato con una certa frequenza fino a quando il difetto non trova una sua stabilità.

18 anni, la patente (e non solo)

a 18 anni si consiglia di sottoporsi ad una visita oculistica specialistica prima del conseguimento della patente. Inoltre, molti giovani a 18-20 anni cominciano ad affacciarsi al mondo del lavoro, avendo a che fare con videoterminali per diverse ore al giorno. Un controllo della vista è quel che ci vuole per assicurarsi un rendimento lavorativo adeguato alle proprie aspettative.

il controllo dei 40 anni

anche se al giorno d’oggi a 40 anni si è ancora tutto sommato giovani, l’apparato visivo potrebbe cominciare a presentare qualche problema. Ci riferiamo alla presbiopia, difetto visivo che fa il suo esordio tipicamente intorno a quest’età, e che consiste in una difficoltà nella lettura. La presbiopia si risolve con l’uso di una lente adeguata ma non risolutiva in modo definitivo. Ecco perché è bene ripetere il controllo della vista ogni tre o quattro anni. Non dimentichiamo, inoltre, che la globalizzazione della tecnologia e l’uso quotidiano e costante dei dispositivi elettronici mettono a dura prova il nostro apparato visivo proprio perché lettura e scrittura sono all’ordine del giorno. Intorno ai 40 anni può fare il suo esordio anche la Sindrome dell’Occhio Secco, che si manifesta prevalentemente tra le donne quando l’organismo si prepara alla menopausa portando con sé una serie di sintomi e cambiamenti talvolta meno percettibili, altre volte più evidenti.

Le visite della terza età

dai 60 anni in su

nel corso dell’ultimo secolo, l’allungamento della vita media ha fatto sì che alcune patologie strettamente connesse all’età matura si facessero sempre più presenti tra la popolazione. Un controllo ogni due o tre anni a partire dai 60 anni in su consente di affrontare la terza età con serenità e di trattare eventuali patologie tempestivamente. Tra le patologie tipiche di questa fascia d’età ricordiamo la degenerazione maculare senile e la cataratta (che oggi è operabile con successo ed è uno degli interventi più praticati al mondo), ma anche il glaucoma.

Una regola per tutti

Arrivare preparati alle varie tappe della nostra vita, leggere molto, tenersi informati, accettare serenamente le sfide che la nostra esistenza ci offre e soprattutto fare tanta prevenzione sono i segreti per mantenersi in salute e per non incorrere nei danni spiacevoli che alcune patologie possono portare con sé.

Ecco perché bere molta acqua fa bene anche agli occhi

E’ risaputo che bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno faccia bene al nostro organismo. Tenere sempre con sé una bottiglietta d’acqua anche lontano dai pasti è una delle strategie da mettere in atto per mantenere i livelli di idratazione ottimali durante tutto l’arco della giornata. Forse non ci avevate mai pensato, ma anche gli occhi traggono un enorme beneficio da questo costante ed abbondante apporto di liquidi. Vediamo il perché.

Bere tanta acqua fa bene…a tutto

Abbiamo già avuto occasione di approfondire il tema dell’alimentazione e dei vari elementi nutritivi che apportano interessanti benefici al nostro apparato visivo, come per esempio la prevenzione dell’invecchiamento cellulare, un buon apporto vitaminico e molto altro. In generale e senza ombra di dubbio possiamo affermare che mangiare bene ha ripercussioni positive su tutti i tessuti, gli organi e gli apparati del nostro corpo, perché aiuta il turnover e l’ossigenazione cellulare, previene lo stress ossidativo ed ha un’azione anti radicalizzante. Introdurre nella nostra dieta quotidiana frutta e verdura di stagione, alternando colori e sapori e prestando attenzione alle vitamine, alle sostanze fitochimiche, ai minerali non metallici ed alle fibre può innescare insomma una vera e propria reazione a catena di benefici capaci di esercitare la loro azione positiva anche sul lungo periodo.

Tuttavia, anche se è vero che gli alimenti possono dare un buon apporto di liquidi al nostro organismo, è bene specificare che per ottenere il massimo dalla propria dieta è fondamentale completare bevendo molto, preferibilmente acqua, da introdurre in modo continuativo nell’arco di tutta la giornata anche – e soprattutto – fuori dai pasti. Preparatevi una bottiglia “personale” d’acqua (un litro e mezzo / due litri) e ponetevi l’obiettivo di terminarla tutta entro sera: solo così sarete certi di esservi regalati la giusta dose di idratazione.

I vantaggi saranno innumerevoli, e li potrete apprezzare già dopo pochi giorni. Per esempio:

  • benessere intestinale e minor senso di costipazione
  • meno episodi di mal di testa
  • pelle più bella, liscia e nutrita
  • perdita di peso
  • meno episodi di mal di fegato

Ecco i benefici dell’acqua per gli occhi

Come già accennato, anche gli occhi traggono beneficio dall’idratazione che diamo al nostro intero organismo. L’ammiccamento continuo esercitato dalle nostre palpebre ha proprio lo scopo di garantire la corretta idratazione all’occhio, proteggendolo e “lavando via” le impurità presenti nell’aria. Il film lacrimale che riveste la cornea e la naturale produzione di lacrime sono naturalmente vincolati all’apporto idrico che il nostro corpo riesce a dare. E non solo: la cornea e il corpo vitreo sono fatti per oltre il 90% d’acqua. Insomma, sarebbe davvero impossibile immaginare di avere un apparato visivo sano e perfettamente efficiente senza un corretto apporto di liquidi. Talvolta, tuttavia, ce ne dimentichiamo, per poi ricordarcene in situazioni estreme, quando i nostri occhi si arrossano e bruciano, lanciandoci un campanello d’allarme: è quanto accade, per esempio, in spiaggia, in aereo o in luoghi chiusi e poco umidificati.

Ecco dunque i benefici di una corretta idratazione per i nostri occhi:

  • l’azione protettiva (lacrimale) viene esercitata correttamente
  • la visione nel suo insieme ne trae beneficio, perchè un corpo vitreo ben idratato favorisce il buon funzionamento di retina e cristallino
  • in generale, una buona idratazione allevia la stanchezza oculare, specie per i videoterminalisti, per esempio
  • chi fa uso di lenti a contatto, prova meno fastidio e sperimenta meno episodi di arrossamento e irritazione
  • una corretta idratazione può aiutare a prevenire la cataratta, ovvero una disidratazione e ossidazione progressiva e fisiologica del cristallino

In generale, ricordiamo che mangiare in modo sano ed equilibrato, svolgere delle attività all’aria aperta, limitare fumo ed alcolici e bere molto sono abitudini che portano il nostro organismo ad invecchiare bene, con il corretto apporto di ossigeno, elementi nutritivi e liquidi, così da innescare un continuo rinnovamento cellulare e da prevenire una lunga lista di patologie correlate all’avanzare dell’età. 

Vacanze in auto? Attenzione ai raggi UV

Non vi è nulla di più piacevole e rilassante, dopo un lungo anno di lavoro, che trascorrere alcuni giorni lontano dalla propria abitazione, visitando luoghi nuovi e godendo della compagnia delle persone a noi più care. Se viaggiate in automobile, tuttavia, è bene che voi sappiate che i finestrini non proteggono gli occhi vostri e dei vostri bambini dai raggi UV . E’ quanto emerge da un interessante studio pubblicato recentemente su Jama Ophtalmology. Vediamo i dettagli di questa ricerca.

Cosa sono i raggi UV

La luce del sole non è tutta uguale, anzi. Lo spettro luminoso si compone di diversi tipi di raggi, aventi lunghezza d’onda e intensità differenti. Alcuni raggi sono più caldi, come le radiazioni infrarosse, altri meno; alcuni sono invisibili, come le radiazioni ultraviolette, altri sono visibili. Sono proprio le radiazioni ultraviolette a rappresentare una minaccia per il nostro apparato visivo. Esse sono fredde ed invisibili, pertanto quando esponiamo i nostri occhi a questo genere di radiazione, lo facciamo inconsapevolmente. Questo tipo di radiazioni ha una lunghezza d’onda piuttosto lunga, capace di penetrare in profondità nei nostri occhi in modo “indisturbato”: essendo invisibili, esse non innescano il meccanismo automatico di restringimento della pupilla, e dunque l’occhio non è in grado di difendersi in alcun modo. Ma non finisce qui: i raggi UV non sono un fenomeno dal quale proteggersi solamente in piena estate, ma sono presenti nell’atmosfera tutto l’anno, anche quando il cielo è coperto. Se vi trovate sulla sabbia, sulla neve o in prossimità dell’acqua, inoltre, il riflesso dei raggi UV va a sommarsi ai raggi provenienti dall’alto, e dunque il potenziale danno si moltiplica.

Perché sono pericolosi i raggi UV

I raggi ultravioletti sono pericolosi perché possono danneggiare irrimediabilmente cornea, cristallino e retina. A seconda della lunghezza delle onde, vengono colpiti e potenzialmente danneggiati diversi tessuti dell’apparato visivo. Anche laddove il danno non sia evidente e immediato, è importante sapere che i raggi UV accelerano l’invecchiamento e il deterioramento cellulare e quindi possono anticipare l’esordio di alcune patologie. Il cristallino, per fare un esempio, assorbe sia gli UVA che gli UVB e dunque è altamente esposto ai rischi connessi all’esposizione a questi raggi.

Raggi UV in automobile? Quanto siamo al sicuro?

Venendo allo studio oggetto di questo approfondimento, alcuni ricercatori del Boxer Wachler Vision Institute di Beverly Hills hanno preso in esame 29 autoveicoli di diverse case automobilistiche per appurare la percentuale di sicurezza dei parabrezza e finestrini rispetto alla penetrabilità dei raggi UV. Il risultato è stato che mentre il parabrezza riesce a bloccare il 95% dei raggi UV, i finestrini si sono rivelati meno efficaci, e la percentuale è scesa in taluni casi fino al 44%. Insomma, anche se l’aria condizionata è accesa, siamo al fresco e tutto sommato all’ombra, i raggi UV stanno comunque penetrando l’abitacolo e mettendo a repentaglio la nostra salute visiva.

Come proteggere i nostri occhi dai raggi UV mentre siamo in automobile

Alla luce di quanto detto sopra, va da sè che anche quando stiamo viaggiando a bordo del nostro veicolo è fondamentale proteggere gli occhi dai raggi solari potenzialmente dannosi. Procuratevi un buon paio di occhiali da sole, non necessariamente troppo scuri, ma sicuramente di buona qualità. La protezione, infatti, non è direttamente proporzionale al colore scuro della lente, ma dipende invece dalla fattura della lente stessa. E non solo: proteggete anche la vostra pelle, procurandovi una crema solare con un fattore di protezione abbastanza alto, ed un buon INCI. Inoltre, evitate di trascorrere troppe ore consecutive in auto, e cercate di evitare le ore centrali della giornata, proprio come fareste in spiaggia.

Fonte: Jama Network

Occhi sani, cervello in forma: lo conferma la scienza

Tenere monitorata la salute del nostro apparato visivo è fondamentale per mantenere le funzioni cognitive al massimo della loro efficienza, anche in tarda età. E’ quanto confermato da un recente studio condotto dall’Università di Miami su un campione di persone anziane il cui obiettivo è stato quello di mettere in correlazione i disturbi visivi con il declino cognitivo. Difetti visivi, ma anche patologie come la cataratta e la maculopatia, non vanno sottovalutati, anzi. Monitorarli e curarli opportunamente regala al paziente, anche molto anziano, un’esistenza di qualità, fatta di autonomia nelle piccole grandi cose, serenità ed una ritrovata capacità cognitiva.

Gli ingredienti per invecchiare bene? Eccoli

La ricerca ha preso in esame oltre 2500 over 65 con lo scopo di capire se un declino delle capacità visive possa condurre o meno ad un conseguente declino anche di quelle cognitive. Quali sono, insomma, gli ingredienti per invecchiare bene? Sicuramente una dieta ben bilanciata con prodotti di stagione e pochi grassi, niente fumo, tanta vita all’aria aperta, esercizio fisico, una vita sociale attiva, tanta lettura sono solo alcuni dei segreti per invecchiare in modo sereno e tenersi alla larga da tante patologie tipiche dell’età avanzata. Ma non solo: stando all’esito della ricerca in questione, anche correggere i difetti visivi e sottoporsi periodicamente a controlli della vista ed a screening di prevenzione in merito alle principali patologie dell’età matura – come la cataratta e la degenerazione maculare senile –  sono fondamentali per invecchiare bene e per tenere la mente in forma. Insomma, la vista eserciterebbe un’ottima influenza sul cervello: negli anziani oggetto dello studio infatti si è visto che mano a mano che la vista peggiorava, peggioravano anche le funzioni cognitive.

Gli studiosi non hanno dubbi: la salute visiva si ripercuote su quella cerebrale

La vista, insomma, se mantenuta nel suo stato ottimale, avrebbe un’ottima influenza sul cervello e sul buon andamento delle funzionalità cognitive. Più la vista è al massimo delle sue possibilità, più il cervello è vivace e le funzioni cerebrali sono al massimo delle loro. Una correlazione che non può che far bene ai pazienti di una certa età, che vedendo bene riescono a vivere meglio la loro quotidianità, la loro vita privata e sociale, sperimentando un senso di inclusione, di partecipazione e di interesse verso gli eventi che accadono sia nel loro quotidiano sia nel mondo. Vedere male ha un effetto negativo sulle funzioni cerebrali perché scoraggia l’anziano dal compiere alcune attività che trova difficili o addirittura insormontabili. Quando la vista non è “in forma”, leggere, informarsi, uscire in autonomia diventano imprese insormontabili che si finisce con il rinunciare a compiere, innescando un circolo vizioso che porta ad un progressivo calo delle capacità cognitive e porta ad un conseguente peggioramento delle funzioni cerebrali.

Vista in forma, mente in forma? Le soluzioni ci sono

Le soluzioni per disinnescare questo circolo vizioso che dai problemi visivi conduce direttamente ad un declino cognitivo esistono. E’ fondamentale che l’anziano si sottoponga periodicamente a controlli della vista anche quando pensa di non averne bisogno, con visite accurate volte a verificare anche l’eventuale presenza di alcune patologie tipiche dell’età senile, come la cataratta e la degenerazione maculare senile. Ad oggi l’intervento di rimozione della cataratta è uno dei più eseguiti non solo in Italia ma in tutto il mondo. Si tratta di un intervento di breve durata, che si effettua in regime ambulatoriale e che viene effettuato ogni giorno in completa sicurezza: pochi minuti che possono restituire al paziente una vista migliore in fatto di quantità, qualità, nitidezza, percezione dei colori e delle distanze. Perché la voglia di giovinezza passa anche attraverso gli occhi.

Fonte: Jama Ophtalmology

 

Le proprietà benefiche del selenio per gli occhi

Il selenio è un minerale molto importante, capace di apportare grandi ed innumerevoli benefici al nostro organismo. Tuttavia, poiché il nostro organismo non è in grado di produrlo, si rende necessario introdurlo attraverso una corretta alimentazione. Vediamo quali sono le proprietà del selenio e dove trovare questo prezioso minerale naturale. 

Il selenio, un minerale dalle innumerevoli proprietà benefiche

Come già accennato, il selenio è un minerale non metallico capace di apportare grandi benefici a tutto il nostro organismo. Ne è sufficiente una piccolissima quantità al giorno per proteggere il sistema immunitario ed endocrino, per garantire il buon funzionamento dei polmoni e del cuore e per preservare la salute degli occhi. É, insomma, un minerale essenziale per la buona salute e per il buon funzionamento di tanti organi.

Quali sono le proprietà benefiche del selenio

Ecco elencate di seguito le proprietà benefiche del selenio:

  • è un eccellente antiossidante: contrasta lo stress ossidativo cellulare e previene i tumori
  • esercita un’azione protettiva sulla tiroide e ne garantisce il buon funzionamento
  • esercita un’azione protettiva sugli annessi cutanei
  • è un buon fluidificante del sangue ed esercita un’azione protettiva sul sistema cardiovascolare
  • rinforza il sistema immunitario
  • è un “bruciagrassi” naturale, ottimo per chi ha il metabolismo lento
  • è un antinfiammatorio naturale

Le proprietà benefiche del selenio per gli occhi

Poichè il selenio è un potente antiossidante, assumerlo attraverso la dieta o attraverso l’uso di integratori specifici può aiutare a proteggere l’apparato visivo dall’invecchiamento e dall’insorgenza di patologie legate allo stress ossidativo cellulare ed ai radicali liberi. Il selenio contribuisce alla buona ossigenazione dei tessuti, esercitando un’azione protettiva naturale su cornea, cristallino e retina e contribuendo a mantenerli giovani e sani il più a lungo possibile.

Se associato, per esempio, alla luteina, al mirtillo, alle vitamine A ed E ed anche, perché no, al cioccolato (ricco di flavonoidi), il selenio può regalare ai nostri occhi salute e giovinezza, garantendone il buon funzionamento sino in età avanzata e ritardando il più possibile le patologie connesse all’età, come cataratta o degenerazione maculare senile, per esempio.

Dove si trova il selenio in natura

Ricordiamo che il fabbisogno giornaliero di selenio per un adulto è di 5 mg. Senza dover necessariamente ricorrere agli integratori, questo quantitativo si può assumere senza alcuna difficoltà avendo un occhio di riguardo verso la propria dieta quotidiana. Gli alimenti ricchi di selenio in natura sono:

  • nei cereali integrali come riso, kamut, mais e orzo
  • nelle noci brasiliane
  • negli anacardi
  • nei semi di senape
  • nei molluschi e nelle ostriche
  • nelle uova
  • nella carne

Una dieta varia, correttamente bilanciata e ricca di frutta e verdura di stagione associata ad uno stile di vita dinamico e poco sedentario è il segreto per mantenersi sani e vitali il più a lungo possibile.