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Occhi e Covid: un vademecum per chi viaggia in aereo

Il SARS-CoV-2 si è manifestato ormai da qualche anno in tutta la sua forza dirompente, capace di eradicare gran parte delle nostre abitudini e di intaccare persino la qualità dei rapporti interpersonali. Ma ancor prima che questo accadesse, era già noto che viaggiare in aereo esponesse ad un rischio di contrarre virus respiratori più elevato di quanto non accadesse in altri mezzi di trasporto. La trasmissione del virus avviene, da parte di chi ne è affetto, principalmente tramite emissione di minuscole ed invisibili secrezioni respiratorie (i cosiddetti droplets). Ma non solo: alcune ricerche scientifiche hanno messo in evidenza come anche la superficie oculare costituisca una sorta di via preferenziale di accesso del virus. Chi viaggia in aereo, dunque, dovrebbe stare all’erta rispetto al rischio di contagio orale così come oculare. Stiliamo allora un piccolo vademecum per volare in sicurezza, limitando al minimo, ove possibile, il rischio di contagio. E senza trascurare la potenziale insidiosità della combinazione occhi e Covid.

Occhi e Covid: perché in aereo si rischia di più?

All’interno di un velivolo lo spazio è angusto e non sempre è facile mantenere il corretto distanziamento interpersonale. Inoltre, si tratta di un luogo chiuso, con un ricambio d’aria limitato ed un livello di umidità generalmente molto contenuto. Laddove l’aria si fa più secca, l’evaporazione del film lacrimale aumenta. E la superficie oculare diviene più vulnerabile. E’ in questo contesto che l’infezione da Sars-CoV-2 può trovare terreno fertile per accedere al nostro organismo. Questo vale ancor di più nel caso di soggetti immunodepressi o già affetti da altre patologie (come alcune patologie sistemiche, per esempio, quali diabete o disturbi della tiroide).

Perché se il film lacrimale evapora, l’occhio è più vulnerabile?

Il film lacrimale è un insieme di componenti acquose e lipidiche che mantengono l’occhio ben idratato e lo proteggono dalle aggressioni esterne. Quando il film lacrimale si impoverisce, l’occhio perde la sua naturale idratazione e va incontro a secchezza, bruciore, arrossamento, sensazione di corpo estraneo. Chi è affetto da Sindrome dell’Occhio Secco conosce bene questi sintomi e sa quanto essi sono fastidiosi. All’interno di un velivolo anche un occhio sano può perdere il suo naturale equilibrio, seppur temporaneamente. E può tramutarsi nella via d’accesso preferenziale per alcuni virus respiratori tra cui il noto Covid-19.

Occhi e Covid, come proteggersi se si viaggia in aereo?

Ecco alcune indicazioni di indole generale per proteggere i propri occhi durante i viaggi in aereo e limitare al massimo la possibilità di contagio per via oculare:

  • igienizzare le mani frequentemente e ripetere l’igienizzazione anche durante il volo, specie se ci si alza per sgranchirsi le gambe o se ci si reca ai servizi igienici;
  • evitare di portare le mani agli occhi o alla bocca (o più in generale al viso);
  • i portatori di lenti a contatto dovrebbero toglierle prima del viaggio;
  • se il volo è particolarmente lungo, si consiglia di procurarsi una mascherina oculare personale, di quelle che si utilizzano per dormire, o un paio di occhiali protettivi;
  • mantenere la superficie oculare ben idratata grazie ad un lubrificante oculare, da somministrare personalmente previa sanificazione delle mani;
  • bere molta acqua durante tutta la durata del volo;
  • limitare il consumo di caffeina così come di alcolici;
  • rispettare la distanza interpersonale prevista dalla compagnia aerea, evitando di cambiare posto e lasciando vuoti i sedili che non si prevede siano occupati.

Fonte: ncbi.nlm.nih.gov

Occhi e Covid: un ultimo consiglio

Si consiglia inoltre di prenotare una visita oculistica specialistica prima del viaggio in aereo, specie se si tratta di un viaggio di una certa durata. Una valutazione clinica e qualche indicazione precauzionale potranno essere d’aiuto nel caso si sviluppino sintomi oculari sconosciuti o improvvisi durante i propri spostamenti.

Vuoi saperne di più?

Stai per metterti in viaggio? Vuoi conoscere più da vicino i rischi connessi al binomio “occhi e Covid”? Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Miopia: quando lo sport è d’aiuto

Com’è noto, la miopia è il difetto visivo più diffuso al mondo. La sua incidenza tocca davvero valori da capogiro e sembra non voler fare marcia indietro. A tal punto che gli esperti parlano spesso – seppur impropriamente – di “epidemia” di miopia. Le ragioni che risiedono nell’origine della sua insorgenza sono molteplici e le soluzioni permanenti sono ad esclusivo appannaggio della chirurgia oftalmica. Ma un aiuto può arrivare anche dagli stili di vita: vediamo dunque in che modo il binomio miopia e sport può dare adito ad esiti positivi. Specie nei più giovani.

Miopia: un insieme di concause per un difetto visivo a diffusione massiccia

La miopia è un difetto visivo nel quale la visione da lontano si fa via via più imprecisa e difficoltosa. Le cause che ne determinano l’insorgenza sono da ricercare in un mix di fattori genetici, endocrini, etnici (gli asiatici ne sono maggiormente affetti) e, non ultimo, ambientali e relativi agli stili di vita. Se intervenire sui primi tre è indubbiamente una sfida pressoché impossibile, non possiamo dire altrettanto dei fattori ambientali e degli stili di vita. L’ambiente intorno a noi influisce, seppur in parte, sul nostro stato di salute: pertanto è fondamentale attuare stili di vita virtuosi, per rapportarci con intelligenza e buon senso al mondo che ci circonda. In che modo?

Abitudini e stili di vita: vivere bene per vedere meglio (specie da piccoli)

Tralasciando la miopia forte, nota anche come malattia miopica, la miopia è un difetto visivo che tende a esordire già in età pediatrica ed a progredire mano a mano che il tempo avanza. Cruciali sono proprio gli anni dell’età evolutiva: è in questo periodo che il difetto visivo può raggiungere entità anche piuttosto importanti. Ed è sempre in questo periodo che i giovani trascorrono lunghe ore nelle loro camere, chini sui libri o intenti a svagarsi, intrattenersi o socializzare di fronte ai device elettronici. Abitudini che possono favorire sia l’insorgenza che il peggioramento del difetto visivo.

Miopia e sport: il binomio giusto per invertire la tendenza

Per frenare il peggioramento della miopia o prevenirne l’insorgenza in età evolutiva è fondamentale ripensare il rapporto che si ha con il proprio quotidiano e con l’ambiente circostante. In questo senso il genitore gioca un ruolo di primo piano. E’ fondamentale:

  • spronare i figli a fare brevi ma frequenti pause dai libri;
  • limitare l’uso degli strumenti elettronici;
  • invogliare i piccoli alla socialità;
  • stimolarli ad apprezzare i momenti trascorsi all’aria aperta.

Anche la scuola è un luogo cruciale per il perseguimento di questi obiettivi. In Cina, una delle nazioni al mondo con il tasso più elevato di miopia, alcune scuole stanno sperimentando l’introduzione di lezioni supplementari di sport all’aria aperta. Una scelta intelligente per favorire la salute oculare stimolando l’apparato visivo a compiere più movimenti di quelli necessari per leggere o studiare e per consentire di volgere lo sguardo anche alle lunghe distanze.

Ma non finisce qui, perché l’esperimento che “abbina” miopia e sport ha anche lo scopo di:

  • favorire e promuovere la socializzazione;
  • stimolare nei ragazzi lo sviluppo di stati d’animo positivi;
  • abituarli a praticare sport con costanza.

Peraltro, non si dimentichi che i raggi solari stimolano il rilascio di dopamina nella retina. Alcune ricerche scientifiche hanno sottolineato uno dei grandi pregi di questo neurotrasmettitore. Esso è infatti in grado di inibire il processo di allungamento del bulbo oculare tipico dei soggetti affetti da miopia. Un motivo in più per ritrovarsi con gli amici in cortile o al parco.

Come curare la miopia in modo permanente?

Abbiamo sottolineato come praticare qualche ora di sport la settimana sia d’aiuto per la salute visiva e per il benessere dell’individuo a tuttotondo. Ma a volte non basta. La miopia è un difetto visivo che può limitare fortemente l’indipendenza, minando l’autostima di chi ne è affetto e ponendosi come un vero e proprio ostacolo alla realizzazione di sé. “Vivere male” la dipendenza dagli occhiali o ancora dover rinunciare a praticare proprio quello sport che tanto si ama a causa di un difetto visivo, è un valido motivo per ricercare la soluzione permanente alla miopia nella chirurgia refrattiva.

Oggi la chirurgia refrattiva è capace di regalare al paziente affetto da miopia una ritrovata libertà rispetto all’uso degli occhiali da vista. Le tecniche sono minimamente invasive e si avvalgono, nei centri d’eccellenza, di sofisticati strumenti laser ad altissima precisione. Peraltro, si tratta di interventi privi di controindicazioni, con un recupero post operatorio particolarmente veloce. Per la buona riuscita dell’intervento, tuttavia, è fondamentale che il difetto visivo abbia raggiunto una sua stabilità nell’arco dell’ultimo periodo di tempo. Solitamente, nel caso della miopia evolutiva, questa raggiunge una sua stabilità intorno ai 20 anni circa. Il consiglio è quello di prenotare opportuni controlli della salute visiva con cadenza periodica, per monitorare l’andamento del difetto visivo e per definire con l’aiuto dello specialista la fattibilità dell’intervento laser per la correzione dei difetti visivi.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Piccolo vademecum per la salute degli occhi in estate

Per la maggior parte di noi l’estate rappresenta l’occasione per godere di qualche giorno di libertà, di svago e di leggerezza. Lontano dalle incombenze lavorative e dalla routine. Finalmente è possibile svolgere qualche attività in più all’aria aperta. Recarsi al mare, al lago o in montagna, vedere amici e parenti lontani, lasciarsi andare al divertimento ed alla spensieratezza. In questi momenti così piacevoli e così tanto attesi, anche i nostri occhi cambiano abitudini insieme a noi: nuove prospettive ed esigenze visive, climi, temperature e condizioni ambientali differenti, possono influire sul nostro benessere oculare. Vediamo dunque assieme un piccolo vademecum alla salute degli occhi in estate.

Il sole: amico e nemico della salute degli occhi

Esporsi al sole dopo un lungo inverno è davvero un piacere. Il sole non ha solamente il potere di infondere calore al nostro corpo, ma anche di darci una vera e propria sferzata di buon umore. Parola di scienza. Attenzione però: fanno parte dello spettro solare i raggi ultravioletti. Questi possono essere dannosi per gli occhi, specie se non ci proteggiamo adeguatamente e se ci esponiamo al sole nelle ore centrali della giornata. In generale, i raggi ultravioletti possono essere più o meno dannosi per la salute oculare in base ad una serie di fattori: età, fototipo, orario, latitudine.

Cosa fare:

  • Acquistare un buon paio di occhiali da sole dotati di lenti fotocromatiche è la soluzione migliore. Se possibile, acquistate lenti fotocromatiche che si scuriscono anche all’interno dell’abitacolo della vostra auto. Contrariamente a quanto si può immaginare, non tutti i finestrini dell’auto proteggono dai raggi UV.
  • Evitate di acquistare occhiali da sole di marchi contraffatti, le cui lenti non solo spesso non proteggono dai raggi UV, ma possono anche essere dannose per i vostri occhi. Assicuratevi di acquistare gli occhiali presso un negozio di ottica e verificate che questi siano marchiati CE.
  • Se indossate occhiali da sole graduati, evitate di volgere lo sguardo verso il sole: le lenti convergenti attirano a sé i raggi solari, amplificandone la potenza.

Altri consigli per un’esposizione solare sicura

Per proteggere al meglio i propri occhi dai potenziali danni dell’esposizione solare, si consiglia inoltre di:

  • Abbinare all’uso dell’occhiale anche un cappello con visiera (questo consiglio vale in particolar modo per i bambini);
  • Evitare l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata
  • Indossare gli occhiali da sole anche se il cielo è coperto (le radiazioni ultraviolette penetrano nell’atmosfera anche attraverso le nuvole)
  • Indossarli anche in montagna
  • Ricordare che in prossimità di specchi d’acqua, l’effetto riverbero amplifica l’intensità dei raggi UV.

Salute degli occhi in estate: vento sì, ma non troppo

Anche il vento è un potenziale pericolo per i nostri occhi. Esporsi al vento in modo continuativo e senza un’adeguata protezione, espone l’apparato visivo al rischio di entrare in contatto con piccoli corpi estranei potenzialmente dannosi. Inoltre, un’esposizione persistente al vento e al sole può irritare la congiuntiva predisponendo all’insorgenza di una patologia oculare chiamata pterigio. Si tratta di una crescita anomala della congiuntiva sulla cornea, dovuta proprio all’esposizione intensiva agli agenti atmosferici.

Igiene oculare, sempre

Sole, vento, salsedine, aria condizionata mettono a dura prova i nostri occhi. Per averne cura anche in vacanza si consiglia di aver cura della propria igiene oculare. Tenere a portata di mano un buon collirio decongestionante, lenitivo e antibatterico è sempre una buona norma. Si consiglia anche di portare in viaggio una soluzione fisiologica con la quale concedersi dei lavaggi oculari di tanto in tanto. Da non dimenticare, nel caso di vacanze al mare, gli occhialini per il nuoto: sia il cloro delle piscine, sia i batteri presenti nell’acqua di mare possono essere irritanti per la superficie oculare.

La dieta

La salute degli occhi in estate inizia anche a tavola

Non ci stancheremo mai di ripetere che la salute oculare in estate così come in tutte le stagioni comincia anche dalla buona tavola. Tuttavia, le vacanze rappresentano sempre una buona occasione per mangiare un po’ di più, prediligendo pasti veloci e talvolta più golosi rispetto a quelli che consumiamo a casa. Anche in vacanza, si consiglia di mangiare molta frutta e verdura e di bere molta acqua. Un consiglio valido soprattutto se si soggiorna in località dai climi molto caldi, dove è più facile sviluppare sintomi da disidratazione (nausea, cefalee, spossatezza, disturbi intestinali, secchezza oculare).

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Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di rispondere alle tue domande sul tema della salute oculare in estate.

Cataratta senile, quando operare?

La cataratta senile, nota semplicemente con il nome di cataratta, è un fenomeno del tutto naturale che si presenta in età matura ed avanzata. Di fronte ad una diagnosi di cataratta può capitare di provare un po’ di disorientamento. Quando operare? Come si svolgerà l’intervento? E dopo l’intervento, che cosa succederà? La cataratta potrà forse fare ritorno? Rispondiamo ad alcune domande comuni sul tema.

Cos’è la cataratta senile? Come si manifesta? Quanti tipi di cataratta esistono? 

Il cristallino è una piccola lente situata all’interno dell’occhio, dalla forma e dalle dimensioni di una lenticchia. Non è innervato, né vascolarizzato, e si comporta esattamente come la lente di una macchina fotografica. La cataratta senile è l’opacizzazione del cristallino, ed si presenta per cause del tutto naturali dovute all’avanzamento dell’età. 

Si può manifestare più o meno repentinamente e generalmente interessa entrambi gli occhi. Può essere di tipo:

  • nucleare: opacizzazione del centro del cristallino;
  • corticale: opacizzazione delle aree esterne del cristallino;
  • sottocapsulare posteriore: opacizzazione della parte posteriore del cristallino. 

Quali sono i sintomi della cataratta senile?

La cataratta senile non è dolorosa: i sintomi che ne annunciano la presenza sono altri. In generale, la patologia si manifesta con un progressivo peggioramento della capacità e della qualità visiva. Chi ne è affetto, inoltre, può sperimentare:

  • appannamento;
  • visione di aloni;
  • sensazione di abbagliamento;
  • distorsione delle immagini.

Quali sono le cause della cataratta senile? 

Stili di vita disordinati e fumo influiscono negativamente sull’evoluzione della cataratta, determinandone un peggioramento. Per ritardarne la comparsa o rallentarne la progressione, si consiglia di praticare molto sport all’aria aperta, bere molta acqua, alimentarsi correttamente con frutta e verdura di stagione. In questo modo, si prevengono fenomeni di ossidazione cellulare e si garantisce una buona ossigenazione dei tessuti, che ne guadagnano in salute e giovinezza.

Altri fattori predisponenti sono:

  • prolungata esposizione ai raggi ultravioletti;
  • assunzione continuativa di determinati farmaci;
  • presenza di malattie sistemiche (come il diabete).

Qual è la terapia per la cataratta senile?

La cataratta non è curabile farmacologicamente. L’unica soluzione è l’intervento chirurgico. L’intervento consiste nella rimozione del cristallino opacizzato (facoemulsificazione) e nella sua sostituzione con uno artificiale.

Il cristallino artificiale, detto anche lente intraoculare o IOL, ha le seguenti caratteristiche:

  • è perfettamente trasparente;
  • è biocompatibile;
  • è destinato a durare per tutta la durata della vita del paziente;
  • può essere dotato di un potere diottrico in accordo con le esigenze visive specifiche del paziente.

Rispetto all’ultimo punto questo significa che l’intervento di cataratta può avere la duplice funzione di:

  1. terapia definitiva nei confronti della cataratta;
  2. correzione permanente dei difetti visivi, anche laddove siano più d’uno in concomitanza.

L’intervento è doloroso?

L’intervento di facoemulsificazione non è doloroso. Si esegue senza ricovero, in regime ambulatoriale o di day surgery, ed ha una durata di pochi minuti. Prima dell’intervento, si somministrano al paziente poche gocce di collirio anestetico, sufficienti ad affrontare la seduta senza dolore ed in totale serenità. 

Quando operare? 

Si consiglia sempre di operare non appena in possesso della diagnosi, per una serie di motivi tanto di indole medica ed oggettiva, quanto individuale e soggettiva. Tra i primi, citiamo il fatto che una cataratta particolarmente matura ed avanzata può compromettere la salute dell’intero apparato visivo. Per ciò che concerne invece i motivi di natura soggettiva, va detto che la cataratta pregiudica non solo la salute oculare, ma la stessa qualità di vita di chi ne è affetto. Operare quanto prima significa tornare a compiere anche le più piccole e banali azioni quotidiane con un ritrovato dinamismo ed una rinnovata sicurezza in se stessi, con indubbi benefici anche a livello di umore ed autostima. 

La cataratta può fare ritorno? 

Una volta rimosso il cristallino naturale opacizzato, la cataratta non potrà più fare ritorno. Questo accade perché le moderne lenti intraoculari non vanno incontro ad opacizzazione. 

 

Vuoi saperne di più?

Ti è stata diagnosticata la cataratta o temi di esserne affetto? Hai ulteriori domande sul tema? Siamo a tua disposizione. Puoi chiamarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Come proteggere gli occhi lavorando in smart working

smart working - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Se il nostro quotidiano non era già abbastanza caratterizzato dalla presenza costante dalla tecnologia, la quarantena alla quale il Coronavirus ci ha nostro malgrado confinato ha dilatato a dismisura, e per certi versi anche esasperato, questo rapporto così stretto con i nostri device elettronici. Ed ecco che, conclusa una lunga giornata di smart working, ci spostiamo sull’e-reader per una breve lettura, comunichiamo con qualche amico via smartphone, per poi concludere la giornata con la visione di un programma in tv. Ma non staremo chiedendo un po’ troppo ai nostri occhi? Scopriamo i consigli del nostro direttore scientifico, il dott. Lucio Buratto, per strapazzare un po’ meno la vista in queste giornate così particolari.

4 consigli per prenderci cura degli occhi ai tempi dello smart working

1 – Rilassare i muscoli

Quando si usa un device elettronico, sia esso un computer o uno smartphone, i nostri occhi sono sottoposti ad un incessante lavoro per mettere a fuoco correttamente le parole e le immagini che vi scorrono davanti. E’ un meccanismo del tutto automatico del quale non abbiamo il controllo, ma che tuttavia porta ad un certo affaticamento oculare. Oltre ad esso, possono manifestarsi sintomi quali bruciore, arrossamento oculare, senso di pesantezza. Per ridurre questa sensazione di affaticamento ed aiutare l’occhio a trovare un momento di riposo, conviene dunque abituarsi a volgere, di tanto in tanto, lo sguardo verso un punto lontano, come per esempio fuori dalla finestra.

2 – Lubrificare gli occhi

Quando si passa molto tempo davanti ad uno schermo, l’ammiccamento (ovvero l’istinto innato di sbattere le palpebre) si riduce significativamente, compromettendo di conseguenza la lubrificazione oculare. Chi trascorre molte ore lavorando in smart working può pertanto sperimentare fastidi come secchezza e bruciore oculare. Si tratta di sintomi tipici innescati proprio dalla lettura a video, che si manifestano meno quando si legge su un supporto cartaceo. Il consiglio è quello di tenere sempre a portata di mano un collirio, così da favorire il mantenimento di un buon livello di idratazione oculare. Inoltre, poiché anche il livello di umidità dell’aria influisce sulla secchezza oculare, si consiglia di tenere in casa un umidificatore, specie qualora i termosifoni siano accesi.

3 – Luci e distanze

Per non affaticare eccessivamente la vista, il dottor Buratto consiglia di predisporre, nella stanza nella quale si lavora, un’illuminazione omogenea e uniforme rispetto alla luce emessa dai propri device. Non va bene dunque lavorare o guardare la televisione al buio, e nemmeno, d’altro canto, in condizioni di luce eccessiva. Se da un lato si rischia di sforzare troppo la vista, dall’altro si innesca una fastidiosa sensazione di abbagliamento. Ancora, non si dimentichi che tra il viso e lo schermo di qualunque display dovrebbero esserci almeno 60 cm circa.

4 – Smart Working, e non solo: largo alle pause per tutti

Fare le opportune pause è più che necessario, perché aiuta gli occhi a riposare e ad allentare la tensione. Analogamente, anche i più piccoli di casa, che spesso in questo periodo trascorrono molto tempo davanti alla tv o ai videogiochi, dovrebbero sospendere la visione dopo 30 minuti, per dedicarsi ad altre attività. Una pausa è ottima non solo per riposare gli occhi, ma anche per consentire ai piccoli di spostare (e mantenere) l’attenzione su attività diverse.

Altre domande?

Per qualunque domanda o per prenotare la tua visita oculistica, chiamaci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Laser agli occhi: 10 cose da sapere

laser agli occhi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Laser agli occhi: l’intervento per la correzione permanente di miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia può apportare innumerevoli vantaggi. In primis, quello di poter finalmente fare a meno degli occhiali, ma non solo. L’argomento è vasto, così come sono diverse le cose che conviene sapere nel momento in cui si comincia a maturare l’idea di affrontarlo. E allora, ecco 10 cose da sapere sul laser. Si tratta di informazioni utili da sapere quando ci si avvicina per la prima volta all’idea di sottoporsi ad un trattamento laser agli occhi. Non dimentichiamo, però, che le informazioni più accurate ed approfondite, ma soprattutto riferite al vostro stato peculiare di salute, ve le fornirà naturalmente l’oculista.

Alcune informazioni utili per chi desidera avvicinarsi all’idea dell’intervento laser agli occhi per la correzione definitiva dei difetti visivi

10 cose da sapere sul laser agli occhi

  1. Se il difetto visivo non è stabile, allora non sarà possibile sottoporsi al trattamento. I trattamenti laser si eseguono solamente quando i difetti visivi hanno raggiunto il loro “punto d’arrivo”;
  2. Analogamente al punto 1, chi ha meno di 20 anni potrebbe dover pazientare ancora un po’. Spesso, a quest’età, i difetti visivi sono ancora nella loro fase evolutiva;
  3. L’intervento laser agli occhi non è doloroso. Qualunque tecnica si scelga, si tratta di un intervento di breve durata, che si esegue in regime ambulatoriale;
  4. L’anestesia viene somministrata localmente tramite un collirio. Non è necessario ricorrere ad altri tipi di anestesia;
  5. Esistono diverse tecniche: quelle maggiormente in uso sono la PRK e la Femto-LASIK. L’oculista avrà cura di illustrarle nel dettaglio e, dopo una visita accurata ed un colloquio approfondito, la decisione su quale tecnica sia più indicata sarà presa in accordo con lui;
  6. L’intervento viene eseguito con l’ausilio di computer e di strumentazione di altissima tecnologia;
  7.  Il recupero sarà piuttosto veloce, ma i tempi potrebbero variare lievemente da tecnica a tecnica;
  8. Per qualche giorno si dovrà indossare un paio di occhiali da sole;
  9. Le tecniche oggi in uso consentono di correggere anche più difetti visivi contestualmente;
  10. Non saranno applicati punti di sutura.

Vuoi saperne di più?

Se hai voglia di approfondire l’argomento e vuoi conoscere più da vicino le tecniche per la correzione permanente dei difetti visivi, la prima cosa che dovrai fare è fissare un appuntamento per una visita oculistica specialistica. Per farlo, puoi chiamarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

 

Freddo e vento in arrivo? Ecco come proteggere gli occhi

Con l’arrivo della stagione fredda, sciarpe, cappelli e maglioni fanno capolino nei nostri armadi. Forse non ci avevate mai pensato, ma vi è solamente una parte del nostro corpo che esponiamo tutto l’anno ad ogni forma di intemperie: ci riferiamo naturalmente agli occhi. 

Cosa succede al nostro apparato visivo quando il clima si fa rigido e ventoso?

Qualche lacrima in più

Vi sarà sicuramente capitato di uscire a passeggio in pieno inverno e di notare che i vostri occhi lacrimano per il freddo intenso, tanto da dover ricorrere all’uso di un fazzoletto. E’ una reazione del tutto normale: il film lacrimale che protegge gli occhi dagli agenti esterni esercita un’azione protettiva anche dal freddo eccessivo.

Occhi rossi ed infiammati

Aria e vento possono anche portare ad un’infiammazione degli occhi ed in particolare dell’area congiuntivale. L’aria fredda ed il vento forte possono irritare la congiuntiva ed innescare sintomi simili a quelli della congiuntivite, che tuttavia è una patologia di tipo infettivo. Occhi rossi, infiammati e lacrimazione possono accompagnare anche un’infiammazione delle vie aeree superiori causata proprio dal freddo.

Come proteggere gli occhi da aria fredda e vento?

Anche se proteggere gli occhi da vento e aria fredda non sempre è facile, ecco alcuni consigli utili:

  • se vi spostate in moto o motorino, tenete la visiera del casco abbassata
  • anche la luce eccessiva ed il riverbero in caso di neve possono danneggiare gli occhi, dunque se necessario indossate un paio di occhiali da sole
  • poiché l’aria fredda secca gli occhi, se soffrite di Sindrome dell’Occhio Secco avrete ancor più bisogno delle vostre lacrime artificiali o del collirio che vi avrà prescritto il vostro oculista di fiducia
  • attenzione al make-up: se usate truccare gli occhi, acquistate sempre prodotti cosmetici di qualità con un buoni inci, anche perchè il vento potrebbe aumentare le possibilità che alcuni residui di make up – come ombretti in polvere o kajal – entrino negli occhi, causando irritazioni e bruciori.

5 comportamenti da evitare per non danneggiare i propri occhi

Avere occhi sani ed una vista perfetta non è poi così difficile: sottoporsi ad accurate visite di controllo presso il proprio oculista di fiducia sicuramente è fondamentale, ma vi sono anche alcuni piccoli accorgimenti da adottare per prendersi cura dei propri occhi con semplicità nel quotidiano. Di seguito troverete 5 consigli preziosi per proteggere il vostro apparato visivo con intelligenza, evitando di mettere in atto, talvolta inconsapevolmente, comportamenti che al contrario possono rivelarsi dannosi.

1 – Andate dall’oculista

Vi sembrerà un consiglio banale, ma farsi controllare dal proprio oculista anche quando si pensa di vedere perfettamente e di non avere alcun tipo di problema, è fondamentale. La parola d’ordine in fatto di salute è sempre prevenzione. Dunque, prenotate una visita oculistica almeno una volta l’anno.

Da non fare: rimandare la visita perché si pensa di non averne bisogno

2 – Non esagerate con l’automedicazione

Vi sarà sicuramente capitato di avere dei disturbi oculari, anche leggeri, e di recarvi in farmacia per acquistare un collirio da banco o un altro prodotto affine per uso oftalmico acquistabile anche senza ricetta medica. In questi casi il consiglio è quello di non abusare di questo genere di prodotti, per non incorrere in uno spiacevole “effetto boomerang”. I farmaci da banco possono offrire un aiuto concreto nel lenire un sintomo, ma se all’origine di quest’ultimo vi è una patologia, è sempre bene rivolgersi all’oculista per una valutazione attenta e soprattutto competente dello stato di salute degli occhi.

Da non fare: non abusate dei prodotti da banco

3 – Controllate sempre la scadenza dei prodotti di make up

Al make up non si resiste: non vi è donna che sappia dire di no al fascino irresistibile di un prodotto capace di donare luce ed eleganza al proprio sguardo. Attenzione però alla scadenza dei prodotti make up, soprattutto quelli per gli occhi. Gli occhi, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sono delicatissimi, pertanto i prodotti per il make up non solo devono essere usati entro la data di scadenza, ma devono esser correttamente conservati, al fresco e ben sigillati. E, non ultimo, imparate a leggere ed interpretare gli INCI dei prodotti che acquistate, evitando per esempio di abusare di siliconi e petrolati, ma al contrario optando per cosmetici a base di coloranti naturali.

Da non fare: applicare cosmetici scaduti o di bassa qualità

4 – Non esagerate con l’uso di apparecchi elettronici in condizioni di poca luce

La tecnologia è oramai la grande protagonista delle nostre vite. Non vi è momento della giornata durante il quale non consultiamo tablet, smartphone o computer per motivi personali o di lavoro, per trovare informazioni, per comunicare con gli altri e via dicendo. Quando cala la sera, tuttavia, prestate attenzione all’uso che fate dei vostri device elettronici: mai abusarne in condizioni di poca luce, perché potreste danneggiare i vostri occhi, nello specifico la retina. Se intendete lavorare al vostro laptop oppure consultare il vostro smartphone mentre siete a letto o sul divano in condizioni di scarsissima luminosità, accendete la luce. Inoltre, se indossate gli occhiali, abbiate l’accortezza di scegliere lenti con filtro anti luce blu (che vi tornerà comodo anche per guardare la televisione).

Da non fare: usare i device elettronici al buio

5 – Occhio alle pulizie di casa

Per alcuni è un dovere, per altri è un piacere. Comunque la vediate, prestate sempre attenzione all’uso dei prodotti per la pulizia della casa. I prodotti in spray, come quelli per la pulizia dei bagni oppure gli sgrassatori per la cucina, vanno sempre spruzzati tenendo l’erogatore ad una buona distanza dal viso, per evitare che alcune particelle di prodotto raggiungano gli occhi. Analogamente, quando usate acidi oppure ammoniaca, tenete sempre il viso il più lontano possibile dalla zona che state pulendo, per evitare che i vapori di questi prodotti entrino in contatto con i vostri occhi. Infine, mai mischiare prodotti di pulizia: acidi e sgrassatori possono sprigionare un pericoloso mix di vapori dannosi per la salute dell’apparato visivo.

Da non fare: entrare in contatto troppo ravvicinato con i prodotti per la pulizia della casa

 

 

Usare lo smartphone al buio? Meglio di no

E’ oramai risaputo che l’uso eccessivo di dispositivi elettronici quali smartphone, tablet e computer non è un toccasana per i nostri occhi. Quando l’uso di questi device avviene in condizioni di scarsa luminosità, i possibili effetti negativi si amplificano. Vediamo quali sono i rischi e le conseguenze per il nostro apparato visivo. 

Gli apparecchi elettronici: compagni di lavoro ed “assistenti” inseparabili

Siamo nell’era dei device elettronici ed oramai l’abitudine di cercare informazioni e comunicare attraverso questi comodi strumenti ha soppiantato ampiamente l’uso di altri metodi più obsoleti e dal carattere meno immediato. Ecco perché trascorriamo molto tempo, durante le nostre giornate, utilizzando smartphone, tablet e computer. I device elettronici sono diventati i nostri compagni di lavoro ma anche i nostri assistenti personali, con i quali ci teniamo informati, contattiamo gli amici e molto altro. Non è infrequente, a fine giornata, dare un ultimo sguardo al cellulare proprio prima di dormire, nel buio della nostra stanza da letto, cercando qualche informazione di nostro interesse o facendo due chiacchiere in chat con un amico. Ma siamo sicuri che questa abitudine sia davvero così rilassante? O forse è il caso di chiudere la giornata lavorativa spegnendo i device elettronici che ci accompagnano durante il corso di essa, dedicandoci invece ad un altro tipo di attività? La risposta naturalmente è la seconda.

Consultare gli apparecchi elettronici a letto fa male, ecco spiegato il perchè

Uso notturno dei device elettronici e cecità temporanea da smartphone

L’uso dei dispositivi elettronici al buio o in condizioni di luminosità limitata affatica notevolmente la muscolatura degli occhi, compromette la buona circolazione sanguigna e peggiora sensibilmente la corretta percezione della visione da vicino e da lontano. Un fenomeno abbastanza comune, a questo proposito, è la cecità temporanea da smartphone, dovuta proprio all’esposizione intensa alla luce blu emessa dai dispositivi elettronici: una perdita di vista temporanea e reversibile immediatamente successiva all’uso di questi device, che avviene quando, posata la testa sul cuscino, si tende ad usare ed a sforzare un solo occhio per la consultazione e la lettura elettronica. Mentre l’occhio posato sul cuscino è adattato al buio, quello che sta consultando il dispositivo elettronico si trova nella condizione esattamente opposta, ovvero esposto ad una condizione di luce intensa. Una volta terminata la lettura e ripristinata la condizione di buio per entrambi gli occhi, quello che ha “lavorato” avrà bisogno di alcuni minuti per adattarsi alla nuova condizione, e si avrà dunque una condizione che è stata definita cecità temporanea da smartphone. Si tratta di una condizione temporanea e reversibile, anche se non dimentichiamo che l’uso eccessivo di tablet, smartphone e computer può anche causare problemi più seri: la luce blu infatti, può causare danni alla retina, ed in particolare sembra che possa contribuire all’insorgenza di maculopatie, come la degenerazione maculare.

La visione digitale peggiora anche la qualità del sonno

La visione digitale al buio, insomma, non è affatto un piacere, ma un compito gravoso per il nostro apparato visivo. Oltre ai danni che la visione digitale in condizioni di scarsa luminosità apporta al nostro apparato visivo, vi sono anche quelli relativi alla qualità del sonno. Trascorrere l’ultimo lasso di tempo prima di dormire impegnati nell’uso di un device elettronico infatti, comprometterebbe la qualità del riposo.

Prima di dormire, due chiacchiere o un buon libro

Il consiglio è dunque quello di tornare alle abitudini di un tempo, come quella di leggere un buon libro, uscire a fare due passi, chiacchierare con qualcuno, posando, almeno fino all’indomani, il proprio smartphone o il proprio tablet. Per fare un regalo al vostro apparato visivo, al vostro riposo ed al vostro benessere psicofisico in generale.

La regina Elisabetta si è operata di cataratta

E’ notizia di questi giorni che la regina Elisabetta si è sottoposta con successo nel maggio scorso all’intervento per la rimozione della cataratta. La regina, che ha 92 anni, gode di ottima salute e grazie all’intervento ha sicuramente recuperato un’ottima capacità visiva.

La notizia spiega dunque il motivo dell’uso di occhiali da sole da parte della monarca britannica nella sue apparizioni pubbliche nei giorni immediatamente successivi all’intervento. Stando a quanto riportato dai media, si presume che la regina abbia operato entrambi gli occhi contemporaneamente.

La cataratta esordisce intorno ai 60 anni

Ricordiamo che la cataratta – ovvero l’opacizzazione naturale ed irreversibile del cristallino – esordisce generalmente intorno ai 60 anni, per poi proseguire la sua evoluzione nel tempo e condurre, se non curata, ad una drastica riduzione della capacità visiva, sia per quantità che per qualità. Poiché la regina Elisabetta si è sottoposta all’operazione all’età di 92 anni, si presume che la sua cataratta fosse piuttosto avanzata.

E’ consigliabile programmare l’intervento di cataratta prima che questa sia troppo matura

In linea generale, tuttavia, è consigliabile programmare l’intervento di cataratta quando questa non è ancora troppo matura, così da affrontare l’età matura serenamente, godendo per molti anni di un’ottima capacità visiva ed evitando di andare incontro a difficoltà visive quali perdita di nitidezza e difficoltà nell’apprezzare forme e colori in tutta la loro bellezza. E non solo: se oltre alla cataratta vi è anche un difetto visivo come la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo ed anche la presbiopia, l’intervento di rimozione della cataratta consente di risolvere più problemi al contempo. La sostituzione del cristallino opacizzato con una lente intraoculare avente un potere diottrico adatto alle necessità del paziente consentirà dunque di risolvere diversi problemi con un unico intervento.

Infine, programmare l’intervento di rimozione della cataratta quando questa non è ancora troppo matura, rende l’intervento ancora più agevole e veloce.

L’intervento di cataratta è un intervento sicuro che offre ottimi risultati e grandi vantaggi

L’intervento per la rimozione della cataratta è un’operazione che consente grandi risultati con bassissime complicazioni.

Vediamo quali sono:

  • tra tutti gli interventi eseguiti sul corpo umano, l’intervento di cataratta è tra i più sicuri
  • già all’indomani il paziente vede bene: il recupero visivo è veloce
  • viene eseguito in modo ambulatoriale
  • viene eseguito in anestesia locale, tramite un collirio anestetico
  • è un intervento breve, della durata di 20 minuti circa
  • si avvale di tecnologie avanzate come il laser a femtosecondi
  • viene eseguito attraverso un foro molto molto piccolo, che non richiede punti di sutura
  • ridona al paziente una nuova esperienza visiva

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