Notizie dal Centro Camo, sulle attività della clinica e del dottor Lucio Buratto

Occhi stanchi ma non solo: cos’è la Sindrome da Dispositivi Digitali

occhi stanchi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Occhi stanchi, affaticati, pesanti? Potrebbe non essere un fenomeno transitorio, bensì una vera e propria sindrome. La Sindrome da Dispositivi Digitali. Un disturbo il cui nome forse ci giunge nuovo, ma che a ben pensarci è frutto degli stili di vita moderni, che hanno posto in essere routine ed abitudini che ci rendono sempre più dipendenti dai device elettronici. Tra smart working e forme di apprendimento a distanza, chiediamo ai nostri occhi sforzi maggiori rispetto al passato. Ritrovandoci con un apparato visivo stanco, provato ed appesantito da troppe ore trascorse a video. Ma come distinguere un senso di stanchezza passeggero da una vera e propria sindrome? Approfondiamo assieme l’argomento.

Sindrome da Dispositivi Digitali, cos’è?

Nota anche con il nome inglese di Digital Eye Strain, la Sindrome da Dispositivi Digitali sta assumendo i contorni di un vero e proprio problema di salute che interessa una porzione consistente della popolazione. Un problema certamente esacerbato dall’epidemia da Coronavirus, che ha vincolato buona parte delle attività formative, ludiche, sociali e lavorative all’uso di strumenti digitali. Una grande comodità, che tuttavia presenta qualche svantaggio.

La Sindrome da Dispositivi Digitali si configura dunque come un insieme di sintomi oculari che emergono a seguito dell’uso intensivo di dispositivi elettronici. Tra questi sintomi menzioniamo:

  • affaticamento visivo (sensazione di avere gli occhi stanchi)
  • iperlacrimazione
  • cefalea
  • sensazione di corpo estraneo
  • rossore e bruciore
  • visione annebbiata o sdoppiata

Non solo occhi stanchi e affaticati…

A questi sintomi si aggiungono altri fastidi che interessano l’intero organismo, con particolare riferimento al sistema muscolo-scheletrico:

  • sensazione di stanchezza e rigidità
  • dolore al collo, alle spalle e alla schiena
  • mal di testa

Come e quando insorge la Sindrome da Dispositivi Digitali?

La Sindrome da Dispositivi Digitali è il frutto di una serie di fattori, tra i quali citiamo:

  • il numero di ore continuative trascorse a video
  • il ridotto contrasto tra lettere e sfondo sugli schermi
  • la presenza di riflessi e bagliori che rendono faticosa la lettura
  • una distanza tra volto e schermo non adeguata
  • illuminazione non adeguata della stanza
  • una postura non idonea
  • una riduzione dell’ammiccamento, che pregiudica la buona lubrificazione della superficie oculare

La Sindrome nei più giovani: non solo occhi stanchi

La Sindrome da Dispositivi digitali può dare la spiacevole sensazione di avere gli occhi stanchi ed affaticati, assieme ad altri sintomi sopra descritti. Ma non solo. Nei più giovani, la Sindrome ed in particolare l’uso intensivo e prolungato dei device elettronici, può innescare o peggiorare la miopia. Il problema della progressione miopica in età evolutiva è già stato affrontato da diversi anni in Oriente, ma è oggi un problema che interessa anche il nostro paese.

Le giovani e giovanissime generazioni – quelle dei cosiddetti nativi digitali – trascorrono un numero elevatissimo di ore a video, trascurando spesso i campanelli d’allarme che l’apparato visivo restituisce. Stanchezza visiva, bruciore, senso di pesantezza, ma anche una maggiore difficoltà nel mettere correttamente a fuoco gli oggetti posti in lontananza.

E’ compito delle famiglie, dunque, condurre bambini e ragazzi agli opportuni controlli della salute visiva, ed invogliarli a ritrovare una socialità fatta di contatti umani e di momenti trascorsi anche fuori dalle mura di casa. Non a caso, una recente ricerca scientifica ha evidenziato come la luce solare sia d’aiuto per contrastare la progressione della miopia nei bambini. Largo quindi alla riscoperta delle attività ludiche e sociali all’aperto, in qualunque stagione, lontano da consolle, smartphone e videogiochi.

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Lenti EDOF, per chi sono indicate

lenti EDOF - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Lenti EDOF, lenti intraoculari, lenti fachiche….il panorama delle lentine per la correzione permanente dei difetti visivi è molto ampio. Una varietà che si riflette, com’è naturale, anche nei termini e negli acronimi che le indicano. Finendo per creare un po’ di confusione tra i non addetti ai lavori. Approfondiamo oggi il tema delle lenti EDOF, minuscole lenti intraoculari, altamente performanti e molto interessanti per chi abbia la necessità o il desiderio di tornare a vedere in maniera eccellente a più distanze.

Lenti intraoculari, la piccola grande rivoluzione dei nostri tempi

La chirurgia oftalmica ha cominciato ad interessarsi della correzione dei difetti visivi già sul finire del Novecento. E da allora i progressi in ambito medico e tecnico si sono accavallati e susseguiti proponendo una gamma di soluzioni sempre meno invasive e sempre più risolutive. Sino ad arrivare, al giorno d’oggi, alla messa a punto di minuscole lentine intraoculari davvero altamente performanti. Tra queste menzioniamo appunto le lenti EDOF.

Dalla patologia all’opportunità di correzione dei difetti visivi

Con le lenti EDOF addio cataratta e recupero visivo a tuttotondo

Come sappiamo, l’intervento di cataratta è tra più praticati al mondo. Sono finiti i tempi in cui la terza età si accompagnava a gravi disabilità visive causate dalla cataratta. Oggi, al contrario, l’intervento di cataratta è l’occasione per recuperare una capacità visiva spesso migliore di quella avuta precedentemente. In che modo? Con le lenti intraoculari.

Si tratta di piccolissime lenti altamente biocompatibili e particolarmente personalizzabili, che si vanno a sostituire al cristallino affetto da cataratta. Oltre ad essere perfettamente trasparenti e non destinate ad opacizzazione, queste piccole lenti sono dotate del potere diottrico necessario al paziente. In che modo? Perché sono personalizzabili. Ogni paziente può scegliere la lente intraoculare che meglio si addice alle sue esigenze visive, pratiche e quotidiane.

Che vantaggi offrono le lenti EDOF?

Le lenti EDOF appartengono al panorama delle lenti intraoculari offrendo, come il loro stesso nome suggerisce, una profondità di fuoco continua (Extended Depth Of Focus). Questo significa che siamo ben lontani da una semplice lente monofocale. La lente EDOF è una lente progettata per offrire una gamma vastissima e continua di punti di messa a fuoco che si susseguono da una distanza minima di 40 cm circa sino all’infinito. Ed a tutte queste distanze, la lente è altamente performante ed offre una visione nitida, ben definita e molto precisa. Non solo: le lenti EDOF si comportano molto bene anche in condizioni di scarsa luminosità, e sono perfettamente tollerate.

Le lenti intraoculari EDOF sono perfette, in breve, per chi conduce una vita dinamica, vivace ed autonoma, è spesso alla guida, usa quotidianamente i device elettronici e si sposta frequentemente anche la sera o in condizioni di poca luminosità. In questo senso, e se impiantate nel contesto dell’intervento di cataratta, le lenti intraoculari EDOF si pongono, giorno dopo giorno, come un vero e proprio alleato nel preservare dinamismo, indipendenza, ottimismo, voglia di intraprendere nuove attività e di sentirsi giovani nel corpo così come nello spirito.

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Presbiopia, quando correggerla migliora la vita

La presbiopia è il problema visivo tipico dell’età adulta. Ci sorprende spesso in modo inaspettato presentandosi con una progressiva difficoltà a vedere da vicino. Perché accade? Ed è risolvibile? In che modo?

La presbiopia, il difetto visivo della mezza età

La medicina oftalmica si occupa delle innumerevoli condizioni patologiche che possono interessare l’apparato visivo così come delle difficoltà relative alla messa a fuoco delle immagini: i difetti visivi. Se alcune di queste condizioni possono avere natura prettamente patologica, altre invece hanno a che fare con diversi fattori, tra cui il tempo che avanza. Il tempo lascia le sue tracce sulla nostra pelle, compromette poco alla volta le performance di alcune funzioni del nostro organismo e, non ultimo, esercita la sua influenza anche sulla vista. Una delle strutture oculari maggiormente esposta al passare del tempo è il cristallino, che negli anni perde la sua naturale flessibilità. La conseguenza di questa perdita di flessibilità è la compromissione della capacità accomodativa dell’occhio.

Cos’è la capacità accomodativa dell’occhio

E’ la capacità del cristallino di flettersi in avanti e indietro per modulare la messa a fuoco di immagini, oggetti e parole posti alle diverse distanze. Dai 40 anni in poi, per cause del tutto naturali legate al tempo che avanza, questa flessibilità viene meno e la messa a fuoco delle immagini da vicino vicine diviene sempre più difficoltosa.

Dunque, chi comincia a sperimentare questa difficoltà si ritrova ad allontanare sempre di più la propria fonte di lettura dal viso (spesso si tratta di smartphone, libri, etichette) per migliorare la messa a fuoco. Ma non è sufficiente, e si finisce col dover ricorrere ad un occhiale da lettura. Un piccolo trauma emotivo per chi non ha mai indossato gli occhiali, che si sente proiettato nell’età adulta senza spesso esserne del tutto pronto, con la sgradevole percezione che la gioventù sta per diventare solamente un ricordo.

Soluzioni alla presbiopia

Nell’arco degli ultimi vent’anni la medicina oftalmica ha fatto passi da gigante tramutando piccole grandi idee in interessanti e concrete realtà. Competenza, studio, strumenti ad elevatissimo apporto tecnologico hanno dato vita a soluzioni chirurgiche anche minimamente invasive ma sempre altamente performanti e risolutive nei confronti di molte patologie così come dei difetti visivi.

I protagonisti di questa piccola rivoluzione sono le lenti intraoculari e gli strumenti laser. La maggior parte di essi oggi sono ancora appannaggio di poche realtà di d’eccellenza sul territorio. Ma sanno regalare un vero e proprio balzo indietro nel tempo sotto il profilo della salute e delle performance visive.

Per quanto riguarda la correzione della presbiopia, segnaliamo oggi due interessanti realtà:

  1. I trattamenti laser per la correzione della presbiopia
  2. Le lenti fachiche per la correzione dei difetti visivi

I trattamenti laser per la correzione della presbiopia

Gli strumenti laser ci consentono di correggere i difetti visivi con una seduta di brevissima durata e totalmente indolore. Spesso ci si immagina di doversi rivolgere allo specialista solamente in caso di difetti molto marcati. Non è così. Anche di fronte ad un difetto di entità modesta è possibile intervenire efficacemente. Anche la presbiopia rientra tra i difetti visivi correggibili con il laser.

Le lenti fachiche

Può capitare di non potersi sottoporre all’intervento laser per diversi motivi. Tra questi, la presenza di altri disturbi oculari, una cornea non sufficientemente spessa o omogenea, un difetto visivo molto elevato. Niente paura. Le moderne lenti fachiche rappresentano la risposta e l’alternativa agli strumenti laser. Si impiantano delicatamente appena dietro l’iride. Sono invisibili ed impercettibili, oltre che dotate di filtro UV: una protezione in più per l’occhio nei confronti dell’eventuale insorgenza di altre patologie oculari.

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Lenti ICL: quando non si può fare il laser

Lenti ICL, cosa sono, per chi sono indicate, che vantaggi offrono? Conosciamo più da vicino questa interessante opportunità di correzione permanente dei difetti visivi, pensata per chi non può accedere ai trattamenti laser oppure soffre di difetti visivi di entità elevata.

Non sempre la chirurgia laser è la soluzione idonea per tutti

Avrete sicuramente sentito parlare di idoneità alla chirurgia laser. Perché, anche se è vero che gli interventi laser per la correzione dei difetti visivi sono veloci, indolori, sicuri, e per nulla invasivi, non sempre è possibile sottoporvisi. L’idoneità alla chirurgia laser è determinata da vari fattori, tra i quali lo spessore e la morfologia della cornea. Può capitare che la cornea sia disomogenea o troppo sottile, e che l’intervento laser non sia praticabile. O ancora, che i difetti visivi siano un po’ troppo marcati. E che si renda necessario intraprendere altre strade. Per fortuna, il mondo della correzione permanente dei difetti visivi oggi è piuttosto vasto. Ed include soluzioni per consentire a qualunque tipologia di paziente di raggiungere il suo obiettivo di recupero visivo ottimale. Tra queste, figurano proprio le lenti ICL. Che sono perfette per chi non può accedere alla chirurgia laser.

Lenti ICL, caratteristiche e applicabilità

L’acronimo ICL significa Implantable Collamer Lens. Ne sentirete parlare anche con il nome di lenti fachiche. Il termine “collamer” fa riferimento al materiale che le compone: un materiale leggero, flessibile, altamente biocompatibile e straordinariamente sicuro. Si tratta di minuscole lentine molto morbide e flessibili che sono impiantate subito dietro l’iride, tramite un intervento di chirurgia oftalmica minimamente invasivo. Offrono davvero moltissimi vantaggi a chi le sceglie.

Elenchiamoli:

  • rappresentano la soluzione ideale per chi non può accedere alla chirurgia laser
  • sono invisibili
  • sono removibili chirurgicamente
  • possono essere dotate di filtro UV
  • sono indicate anche nel caso di presbiopia
  • sono ideali per correggere difetti visivi di entità elevata
  • sono consigliate anche per chi soffre di miopia forte

Lenti ICL per difetti visivi elevati

Le lenti ICL sono una soluzione bella, risolutiva e molto interessante per chi soffre di difetti visivi di entità importante. Si immagini un paziente ancora giovane che non ha ancora l’esigenza di gestire l’eventuale insorgenza della cataratta, ha ancora un cristallino sano ed efficiente ma cerca una soluzione valida e al passo coi tempi per correggere un difetto visivo molto forte. Come una miopia elevata, per esempio.

Sappiamo infatti che la miopia si presenta in età evolutiva e può raggiungere entità importanti, stabilizzandosi su di esse, anche già intorno ai 20 anni.

In questo senso le lenti ICL rappresentano la soluzione perfetta. Laddove la chirurgia laser non sia applicabile per l’entità troppo elevata del difetto e laddove non si desideri ricorrere alle tradizionali lenti intraoculari (i cristallini artificiali), si interverrà dunque con questa tipologia di lenti.

Il filtro UV presente in tutte le ICL consente altresì di proteggere l’occhio, ritardando l’insorgenza della cataratta o della maculopatia senile. E un domani, qualora la cataratta dovesse presentarsi, è possibile rimuovere agevolmente le lenti fachiche e sostituirle con un cristallino artificiale.

Le lenti fachiche fanno per me?

Stabilire le esigenze di correzione visiva, valutare lo stato complessivo di salute oculare e individuare il percorso chirurgico migliore è compito dello specialista. Come accennato, i fattori da tenere in considerazione sono diversi:

  • lo stato di salute dell’apparato visivo e l’eventuale presenza di patologie oculari
  • la tipologia e l’entità dei difetti visivi presenti
  • l’età del paziente
  • la stabilità del difetto visivo
  • le caratteristiche morfologiche della cornea e dell’occhio

Gli elementi da tenere in considerazione sono innumerevoli. Tuttavia, la chirurgia refrattiva offre nella maggior parte dei casi una soluzione interessante, risolutiva e affrontabile serenamente per la correzione permanente dei difetti visivi.

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Lenti per cataratta: quali sono le migliori?

Lenti per cataratta, quali sono? I primissimi interventi di cataratta avevano l’obiettivo di rimuovere il cristallino opacizzato per risolvere le difficoltà visive connesse alla patologia. Ma non davano alcun valore aggiunto in termini di quantità visiva. Ma da allora – erano più o meno gli anni Cinquanta del novecento – la chirurgia oftalmica ha fatto davvero passi da gigante. Non solo oggi l’intervento di cataratta è l’occasione per ricevere una lente intraoculare con un buon potere diottrico, ma anche per scegliere quella che meglio si adatta alle proprie esigenze visive.

Cosa si intende per lenti per cataratta e che tipo di beneficio apportano

Con lenti per cataratta intendiamo le lenti intraoculari o cristallini artificiali. Sono piccolissime lentine, altamente biocompatibili. Sono collocate all’interno dell’occhio al posto del cristallino e durano tutta la vita.

Il loro scopo, per come sono concepite e progettate oggi, è duplice:

  1. risolvere le difficoltà visive connesse all’opacizzazione del cristallino, restituendo una visione nitida e dai contorni ben definiti
  2. correggere le difficoltà visive del paziente eliminando i difetti visivi di qualunque tipo

Eccellenti benefici in ambito visivo

I benefici che oggi l’intervento di cataratta ci consente di ottenere nell’arco di una seduta chirurgica indolore e di pochi minuti si hanno sia sul piano qualitativo che quantitativo. La visione è precisa in accordo con le proprie necessità di correzione, i colori vividi ed intensi, i contorni delle cose sono definiti.

Quanti tipi di cristallini artificiali esistono?

Il mercato propone diverse lenti per cataratta:

  • lenti intraoculari monofocali: sono le più diffuse, quelle che correggono un solo difetto visivo. Sono proposte d’abitudine in tutti i centri sanitari come risposta più immediata all’esigenza di curare la cataratta. Non sono tuttavia ideali per chi desidera eliminare l’uso degli occhiali da vista (si pensi ad un paziente che ha qualche difficoltà visiva a più distanze);
  • lenti intraoculari multifocali: disponibili nei centri d’eccellenza, consentono di correggere le proprie difficoltà visive a più distanze, anche particolarmente ravvicinate;
  • lenti intraoculari EDOF: anche queste lenti per cataratta sono disponibili solo in pochi centri d’eccellenza sul territorio. Offrono il vantaggio di restituire una straordinaria qualità visiva da una distanza di 40 cm circa sino all’infinito.

Quali lenti per cataratta scegliere?

La storia della chirurgia oftalmica e dei dispositivi intraoculari ha visto l’avvicendamento di una serie di metodologie e di tecnologie sempre più interessanti, applicabili ad una sempre più vasta gamma di pazienti. I materiali sono divenuti via via più sofisticati, altamente compatibili e versatili. Alla luce di questa affermazione appare chiaro che il paziente che oggi si trovi nella condizione di dover affrontare un intervento di cataratta e che si rivolga ad un centro sanitario d’eccellenza, potrà di fatto costruire un intervento di cataratta su misura.

Oltre a correggere la cataratta, insieme al chirurgo il paziente potrà scegliere la lente intraoculare più adatta alle sue esigenze sulla base di due fattori fondamentali:

  1. le sue carenze visive, ovvero quali e quanti difetti sono presenti
  2. le necessità pratiche di vita quotidiana: praticare sport dinamici, avere una vita sociale intensa, avere l’esigenza di fare a meno degli occhiali per motivi estetici o di tollerabilità ecc…

Trovare la giusta lente intraoculare è fondamentale per migliorare la propria qualità di vita

La scelta si compie sempre in accordo con lo specialista

Nel complesso, l’operazione di cataratta con la giusta lente intraoculare offre al paziente la possibilità di migliorare notevolmente non solo il suo benessere visivo, ma più in generale la sua qualità di vita.

La scelta delle lenti per cataratta va fatta sempre in accordo con il chirurgo che eseguirà l’intervento. Si dovranno tenere in considerazione diversi fattori, sia relativamente alle difficoltà visive in atto, sia con riferimento alle abitudini ed alle aspettative del paziente. Una visita oculistica specialistica per cataratta è il primo passo da compiere per reperire le informazioni necessarie e per conoscere più da vicino sia il chirurgo stesso, sia la struttura sanitaria prescelta.

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Chiama il Centro Ambrosiano Oftalmico: il centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Oculoplastica prima e dopo, cosa aspettarsi

oculoplastica prima e dopo - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Oculoplastica prima e dopo, cosa aspettarsi? Capita spesso di navigare in rete alla ricerca di immagini che diano un’idea dei risultati che può regalare un intervento di oculoplastica. Il desiderio comune è quello di comprendere o di prefigurarsi in qualche modo come si potrebbe apparire dopo l’operazione. Leggermente diversi rispetto a prima? Oppure marcatamente diversi? Esiste un gap importante tra aspettativa o realtà? Le risposte a questi quesiti possono spingerci a rinunciare all’idea dell’intervento o al contrario, invogliarci a programmarlo quando prima.

Oculoplastica, cos’è?

Prima di entrare nel merito dell’argomento oculoplastica prima e dopo, è bene spendere due parole sul concetto stesso di oculoplastica. Con il termine oculoplastica si intende una chirurgiche interessa l’area orbitale e periorbitale. Tra questi interventi figura la nota blefaroplastica, spesso oggetto di interesse da parte di pazienti desiderosi di riavvolgere il nastro del tempo e ritrovare uno sguardo fresco e giovane.

La blefaroplastica è talmente tanto richiesta rispetto ad altri interventi di oculoplastica, da essere spesso confusa e sovrapposta con essa.

Può essere dunque comodo ed opportuno ridurre il campo di discussione alla blefaroplastica, dando alcune indicazioni di massima circa i risultati che può regalare a chi vi si sottopone.

Oculolplastica prima e dopo: come apparirò?

Prima e dopo l’oculoplastica, come apparirò? Prendiamo dunque in esame il caso di un paziente o di una paziente che ha affrontato un intervento di oculoplastica per risollevare le sue palpebre cadenti. Le palpebre cadenti (in gergo medico, blefarocalasi) sono un inestetismo piuttosto comune. Con l’avanzare del tempo, la pelle del corpo perde tono ed elasticità, ed in alcuni punti è maggiormente soggetta alla gravità. Questo processo interessa anche le palpebre, naturalmente. E spesso la blefarocalasi che ci affligge maggiormente è quella che interessa la palpebra superiore.

Ma che aspetto avremmo se decidessimo di chiedere aiuto allo specialista in chirurgia oculoplastica? L’intervento di oculoplastica è un intervento altamente risolutivo che, di fatto, cambia radicalmente l’estetica dello sguardo.

Lo sguardo risulta più aperto e meno stanco. Tutto il viso ne trae giovamento.

Risultati sì, ma nei giusti tempi

E’ fondamentale avere un po’ di pazienza. Lo stesso specialista, in occasione della visita specialistica oculoplastica, avrà modo di spiegare tutte le tappe ed i passaggi necessari per affrontare l’intervento. Qualunque intervento chirurgico, sia esso per finalità mediche o estetiche, più o meno invasivo, va sempre affrontato con la giusta dose di serietà e di consapevolezza. E’ necessario dunque comprendere appieno le caratteristiche dell’intervento che si va ad affrontare così come gli step ed i tempi necessari per cominciare a godere del risultato dato dalla chirurgia.

Nel caso della blefaroplastica, ad esempio, nei giorni successivi all’intervento l’occhio andrà incontro ad un lieve edema temporaneo. Naturalmente non è quello il momento di valutare gli effetti dell’oculoplastica paragonando il “prima” al “dopo”.

Mano a mano che i giorni e le settimane passano, invece, l’intervento di oculoplastica comincia a rivelare ai nostri occhi e allo specchio tutti i suoi benefici, confermandosi una delle procedure chirurgiche d’elezione per riavvolgere concretamente il nastro del tempo, ritrovare uno sguardo più giovane ma al contempo estremamente naturale.

Concludiamo rispondendo alla domanda: oculoplastica prima e dopo, cosa aspettarsi? Se eseguiti da mani esperte, gli interventi di chirurgia estetica dello sguardo, tra cui spicca la blefaroplastica, regalano uno sguardo fresco e decisamente ringiovanito, ma anche molto gradevolmente naturale.

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Vuoi conoscere più da vicino i risultati offerti dagli interventi di oculoplastica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico? Chiamaci oggi stesso: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

La Heritage Lecture ESCRS 2022 di Lucio Buratto

Lucio Buratto ha presentato la Heritage Lecture per ESCRS 2022, il più grande congresso europeo di chirurgia della cataratta e dei difetti visivi.

La storia delle lenti intraoculari nella chirurgia della cataratta nella Heritage Lecture ESCRS 2022 di Lucio Buratto

A settembre si è tenuta a Milano la quarantesima edizione di uno dei più importanti congressi di chirurgia della cataratta e dei difetti visivi a livello internazionale, la European Society of Cataract and Refractive Surgeons (ESCRS).

In occasione di questo importante incontro, Lucio Buratto – direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – ha presentato la Heritage Lecture ad una platea di centinaia di colleghi provenienti da tutto il mondo. Tema della Lettura Magistrale, la storia e l’evoluzione delle IOL, che hanno permesso a milioni di persone di tornare a vedere.

L’importanza della storia delle IOL

Spesso si studiano e si eseguono tecniche di cui non si conosce la storia, la ricerca e a volte la sofferenza con cui si sono sviluppate”, racconta Lucio Buratto a B2Eyes. “Quest’anno, quindi, ho scelto di analizzare la storia delle lenti intraoculari perché hanno davvero cambiato la vista e la vita delle persone più di ogni altro tipo di chirurgia. Ricordiamo, anche, che i primi ricercatori che hanno messo a punto tale tecnica venivano definiti dei “criminali” che mettevano lenti in vetro o in plastica negli occhi dei pazienti e venivano emarginati ai congressi: hanno sofferto come uomini, come ricercatori e come chirurghi pur di portare avanti questo tipo di intervento”.

La Heritage Lecture del Dott. Buratto ha esposto la storia delle IOL dalla prima progettazione avvenuta nel 1949 fino quasi ai giorni nostri.

Dal 1949 al 1989 le lenti intraoculari hanno subìto una lunga e continua evoluzione, e un perfezionamento della tecnica e degli strumenti a disposizione che hanno portato a un miglioramento formidabile a livello internazionale: per raccontare tutto ciò, grazie all’aiuto di colleghi da tutto il mondo, sono riuscito a trovare video dell’epoca, dagli anni 50 in poi. Il risultato è ottimo: si può considerare un’opera di valore storico”.

Fonte: EyeSee

Trattamento laser SLT per glaucoma: cos’è e a chi serve

trattamento laser SLT glaucoma - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il trattamento laser SLT per glaucoma è fra le terapie d’elezione per la cura di una delle patologie oculari più insidiose. Noto anche come “ladro silenzioso della vista”, il glaucoma si manifesta quasi sempre in sordina. E quando chi ne è affetto inizia ad accorgersi che qualcosa non va, spesso i danni arrecati dalla patologia sono già piuttosto tangibili. Grazie al trattamento SLT, tuttavia, oggi è possibile mettere un freno alla patologia, anche in maniera incisiva. In che modo?

Trattamento laser SLT per glaucoma: cos’è?

Il trattamento laser SLT si effettua in ambulatorio e dura pochi minuti. SLT è un acronimo per Trabeculoplastica Laser Selettiva, un termine medico scientifico che ci accingiamo a spiegare brevemente. Il trabecolato è una delicatissima struttura oculare situata tra la sclera e la cornea, all’interno della quale fluisce naturalmente l’umor acqueo prodotto dall’occhio. In un paziente non affetto da glaucoma, l’umor acqueo defluisce senza alcun problema. Se invece il paziente è affetto da glaucoma, l’umor acqueo rimane intrappolato tra le strutture oculari, determinando un aumento di pressione intraoculare. A lungo andare questa pressione oltre la norma danneggia le strutture oculari, incluso il nervo ottico, che come sappiamo riveste un ruolo cruciale per la nostra vista. E’ allora, quando la funzione visiva comincia ad essere compromessa, che il paziente si rende conto di aver bisogno di aiuto.

Il trattamento laser SLT interviene dunque sul trabecolato ed è, come le altre due lettere dell’acronimo ci suggeriscono, Laser Selettivo. Cosa vuol dire? Che il laser impiegato per trattare il tessuto malato è uno strumento talmente sofisticato da essere in grado di colpire e trattare solamente il tessuto interessato dalla patologia.

In che modo? Il laser riesce a rendere maggiormente permeabili i tessuti del trabecolato, che cessano di accumulare umor acqueo, ma cominciano ad assorbirlo consentendone il defluire. Conseguenza ultima di questo cambiamento nella qualità dei tessuti che compongono il trabecolato è un abbassamento della pressione intraoculare.

Intervento SLT laser glaucoma, a chi serve

Quando si affronta il tema del glaucoma è sempre necessario sottolineare quanto sia importante la tempestività della diagnosi. Quanto prima si formula la diagnosi, tanto prima è possibile trattare la patologia e limitare i danni che essa può arrecare alle strutture oculari. Fortunatamente, il trattamento SLT è applicabile ad una vasta gamma di pazienti affetti da glaucoma, anche di entità differenti. Naturalmente, è compito dello specialista confermare l’applicabilità del trattamento al termine di un’accurata visita oculistica specialistica per glaucoma.

Il trattamento è doloroso? Presenta controindicazioni?

Gli strumenti laser oggi in uso in medicina oftalmica sono particolarmente precisi e programmabili. E’ insomma terminato il tempo dei bisturi e degli strumenti taglienti. E il trattamento con laser SLT non fa eccezione. La seduta è indolore e di breve durata, ma anche priva di controindicazioni (salvo casi particolari), altamente risolutiva e molto sicura. Una vera e propria occasione per chi ha ricevuto una diagnosi di glaucoma e desidera mettere un punto alla patologia senza dover ricorrere alla chirurgia tradizionale.

Vuoi saperne di più?

Hai ricevuto una diagnosi di glaucoma e vorresti conoscere più da vicino le potenzialità del trattamento laser SLT? Vuoi sapere se puoi sottoporti anche tu al trattamento, e che tipo di risultati potresti ottenere? Come ben sai, in fatto di glaucoma il tempismo è fondamentale. Prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica: il nostro centralino è attivo dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Nasce la Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia Ets

Nasce la Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia Ets

Si è tenuta il 5 ottobre 2022 a Roma la presentazione della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia Ets (Ente terzo settore), nata dalla fusione tra la Fondazione OneSight Luxottica Group Foundation-Onlus e la Fondazione Salmoiraghi & Viganò.

Lo scopo della Fondazione

Il progetto nasce dalla volontà di consentire un accesso sostenibile alle visite oculistiche e ad occhiali da vista gratuiti a chi ne ha più bisogno. A presentare la Fondazione, Andrea Rendina, Segretario Generale Fondazione OneSight EssilorLuxottica, Lucio Buratto, Presidente del Comitato Scientifico di OneSight EssilorLuxottica, Marco Impagliazzo, Presidente Comunità di Sant’Egidio e Tiziano Melchiorre, Segretario Generale di IAPB Italia – Onlus. Moderatrice dell’evento, Maria Corbi, giornalista de La Stampa.

“Anche in Italia – spiega il Segretario Generale Andrea Rendina si può fare molto per favorire l’accesso alle cure oculistiche e l’inclusione sociale per le persone svantaggiate o con problemi di visione. Il crescente numero di senzatetto, rifugiati dalle guerre, persone in condizioni di povertà, impone un intervento importante. A queste persone ci ripromettiamo di offrire visite oculistiche ed occhiali da vista gratuiti con la collaborazione dei medici oculisti e delle associazioni presenti in tutta Italia”.

“Sono certo – afferma il Dott. Lucio Buratto, Direttore scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico e Presidente del Comitato Scientifico di OneSight EssilorLuxottica –  che molti colleghi oculisti, laddove nelle loro possibilità, aderiranno senza riverse ad iniziative del genere. Basterebbe che ciascun professionista dedicasse un’ora alla settimana e anche solo così si riuscirebbero ad ottenere risultati importanti. Ma, ancora più importante sarà il lavoro di comunicazione e informazione nei confronti dei potenziali beneficiari sulle modalità di accesso a queste preziose opportunità”.

Nasce la Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia Ets. Lucio Buratto e Julien Buratto
Lucio Buratto, Direttore Scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico e Presidente del Comitato Scientifico di OneSight EssilorLuxottica insieme al figlio Julien Buratto, CEO di CAMO, in occasione della presentazione pubblica della Fondazione.

Lenti EDOF opinioni e vantaggi

Lenti EDOF opinioni, vantaggi, pro e contro: ti è stata diagnosticata la cataratta o hai delle carenze visive marcate per le quali un intervento laser non è sufficiente. Vorresti dunque sapere qualcosa di più sulle lenti intraoculari a profondità di fuoco continua delle quali ultimamente si sente spesso parlare: cosa sono, per chi sono indicate, cosa pensa chi si è già sottoposto all’intervento, come vede? Possono essere indicate anche per te? Rispondiamo assieme a queste ed altre domande frequenti sul tema.

Lenti EDOF o lenti trifocali?

Chi si avvicina per la prima volta al mondo delle lenti intraoculari può faticare a comprendere le differenze tra le varie tipologie esistenti. A proposito delle lenti EDOF opinioni, punti di vista e impressioni di chi le ha già impiantate possono esserci decisamente d’aiuto a comprendere il tipo di esperienza visiva che offrono. Ma non basta. Facciamo dunque un piccolo passo indietro e cerchiamo di spiegare con semplicità la differenza tra una lente e l’altra, prendendo in esame le due tipologie maggiormente proposte al momento: le EDOF, appunto, e le trifocali.

Le lenti intraoculari trifocali sono lenti molto potenti capaci di regalare una pressoché totale indipendenza dagli occhiali. Infatti consentono di recuperare un’eccellente quantità visiva anche a distanze molto ravvicinate. Chi ama leggere la sera prima di dormire, cucire o ricamare, praticare hobby che richiedono una buona visione a distanze molto ravvicinate (al di sotto dei 40 cm), troverà nelle lenti trifocali una buona risposta alle sue esigenze. Queste lenti, tuttavia, in alcuni casi possno causare visione di aloni e sfocature in particolare in condizioni di luminosità ridotta.

Al contrario, le lenti EDOF a profondità di fuoco continua sono meno potenti, ma offrono altri vantaggi: restituiscono al paziente un’ottima capacità visiva da distanze medio ravvicinate (dai 40 cm) fino all’infinito. Questo significa che è possibile leggere senza occhiali a distanze medie ma non troppo ravvicinate (si pensi al cruscotto dell’auto oppure al computer), ma anche mettersi alla guida in condizioni di luminosità molto ridotta o al calar della sera, senza sperimentare gli aloni o le sfocature tipiche delle lenti trifocali.

A proposito di controindicazioni

La distinzione tra trifocali e lenti EDOF sembra dunque vertere su due punti:

  1. la potenza (e dunque la distanza minima a partire dalla quale si ottiene una buona capacità visiva)
  2. le “controindicazioni”

La scelta di una intraoculare rispetto ad un’altra dipenderà in maggior misura dallo stile di vita che si ha e dalle aspettative che si hanno nei confronti delle lenti. Indipendenza totale dagli occhiali con qualche piccola sfocatura specie dopo l’imbrunire, oppure un’ottima capacità visiva da 40 cm in poi senza sfocature, ma con l’esigenza di indossare saltuariamente un occhiale da lettura? La decisione deve essere necessariamente discussa con il chirurgo che eseguirà l’intervento, ma è al contempo personale. Ed è fondamentale per ottenere il giusto grado di soddisfazione dalla propria scelta. Detto questo, andiamo ad approfondire, a proposito delle lenti EDOF opinioni e punti di vista di chi le ha scelte.

Lenti EDOF opinioni e impressioni di chi le ha scelte

Come detto, sfocature ed aloni sono spesso presenti nella vita di ciascuno di noi, per vari motivi non sempre dipendenti dalle lenti intraoculari. Tuttavia, chi ha scelto le lenti a profondità di fuoco continua solitamente rimane positivamente colpito dalla straordinaria definizione visiva che queste offrono anche a distanze molto lunghe e in condizioni di poca luce. Un paziente che ha scelto le lenti EDOF e che si metta alla guida all’imbrunire, trova sempre un grande beneficio visivo dato dall’assenza di riflessi ed aloni. Ritrovando di conseguenza uno stile di guida più sicuro ed attento. Ma è solo un esempio. A proposito di lenti EDOF, opinioni e impressioni di chi le ha scelte sono sempre molto positive, sia con riferimento alla qualità visiva, che naturalmente alla quantità visiva.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino le lenti intraoculari e le loro potenzialità? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione con un team di specialisti esperti nel trattamento della cataratta e dei difetti visivi marcati. Chiamaci dal lunedi al venerdi al numero 02 636 1191. Saremo lieti di fornirti tutte le informazioni necessarie e di prenderci cura della tua salute visiva.