Notizie dal Centro Camo, sulle attività della clinica e del dottor Lucio Buratto

MIDO 2017: Lucio Buratto presenta LOV4VISION

MIDO 2017: Lucio Buratto presenta LOV4VISION

Nei giorni 25, 26 e 27 Febbraio 2017 si terrà a Milano presso Fiera Milano Rho-Pero il MIDO Eyewear Show. LOV4VISION, il progetto benefico fortemente voluto dal Dott. Lucio Buratto, sarà presente durante tutta la manifestazione con la mostra d’arte Luce, Occhio, Visione.

LOV4VISION e Luce, Occhio, Visione

LOV4VISION

Giunta alla sua seconda edizione, e dopo aver fatto tappa al 38° Congresso di Videocatarattarefrattiva, la mostra ha accolto con gratitudine l’invito di MIDO 2017 e qui esporrà la maggior parte delle proprie opere. Tutte le opere esposte saranno messe in vendita ed il ricavato verrà interamente devoluto alla Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus di Cesano Boscone (MI), per finanziare il progetto – ideato dal Dott. Lucio Buratto e dal Dott. Mario Giò di Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus – che prevede visite oculistiche gratuite agli anziani ospiti delle strutture della fondazione stessa.

In particolare, Sabato 26 Febbraio il Dott. Lucio Buratto presenterà LOV4VISION alla platea. Le opere di Luce, Occhio, Visione saranno esposte nella sala Otticlub.

Sindrome dell’occhio secco nei bambini: limitare l’utilizzo di smartphone in tenera età

Sindrome dell'occhio secco nei bambini

 

Un recente studio conferma che l’utilizzo prolungato di smartphone o tablet può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco nei bambini.

La sindrome dell’occhio secco è un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, prurito, bruciore o sensazione di corpo estraneo nell’occhio di chi ne è affetto. La secchezza oculare è dovuta ad una insufficiente produzione di liquido lacrimale o ad una eccessiva evaporazione di esso, e può avere origini congenite, involutive (cioè legate all’invecchiamento) oppure acquisite: l’uso troppo frequente di lenti a contatto o un ambiente poco umido o polveroso sono i classici fattori scatenanti di questa patologia spesso sottovalutata, ma che può comportare problemi molto seri e arrivare, a volte, a compromettere la possibilità di una vita normale.

Fra le cause acquisite dell’occhio secco, l’utilizzo troppo assiduo di smartphone, tablet e computer sta assumendo negli ultimi anni un ruolo sempre più importante, soprattutto fra i bambini. Lo conferma uno studio effettuato dal College of Medicine del Chung Ang University Hospital di Seul e pubblicato su Bmc Ophtalmology.

Fra i bambini presi in esame, l’8,3% di quelli che vivono in città ed utilizzano assiduamente strumenti come lo smartphone hanno presentato i sintomi della sindrome dell’occhio secco. Gli stessi sintomi sono stati riscontrati nel 2,8% dei bambini che vivono in zone più rurali. I bambini che non hanno manifestato alcun tipo di disturbo sono stati quelli che passavano molto più tempo impegnati in attività all’aria aperta anziché davanti al cellulare.

L’utilizzo prolungato di smartphone, tablet, computer o TV può causare l’insorgenza della sindrome dell’occhio secco in quanto durante queste attività i nostri occhi, e quelli dei più piccoli, tendono a sbattere le palpebre molto meno frequentemente del normale, generando un’eccessiva evaporazione ed una ridotta produzione del liquido lacrimale. L’occhio, inoltre, tende a stancarsi a causa del continuo sforzo accomodativo a cui viene sottoposto, dovuto alla distanza troppo ravvicinata a cui vengono tenuti questi device.

La soluzione per i più piccoli c’è ed è molto semplice: limitare l’uso di questi strumenti ad un massimo di mezz’ora al giorno e preferire ad essi attività ricreative alternative e più stimolanti, possibilmente all’aperto.

CAMO ha una grande esperienza in materia di diagnosi e trattamento della sindrome dell’occhio secco, tanto da aver aperto il Centro Italiano Occhio Secco (CIOS), la prima struttura in Italia interamente dedicata questa patologia.

Per informazioni:  www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970

Presbiopia: il Dott. Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Lucio Buratto - Centro Ambrosiano Oftalmico

 

La presbiopia, che consiste nella riduzione della capacità accomodativa dell’occhio a causa di un costante e progressivo irrigidimento del cristallino, è sempre più diffusa. Solitamente compare fra i 40 ed i 50 anni di età. Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico, ne parlerà con Luciano Onder all’interno della rubrica TG5 Salute, durante il TG5 delle ore 13.00 di Mercoledi 7 Dicembre, su Canale 5.

Oltre ad illustrarne le caratteristiche, il Dott. Buratto darà informazioni più specifiche inerenti la chirurgia della presbiopia ed i suoi ottimi risultati.

Seguiteci!

Occhio secco: Lucio Buratto ospite del TG5.

 

Lucio Buratto

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico e Coordinatore del Centro Italiano Occhio Secco – sarà ospite di Luciano Onder all’interno della rubrica TG5 Salute, durante il TG5 delle ore 13.00 di Mercoledi 23 Novembre.

Il Dott. Buratto parlerà dei sintomi, delle concause e naturalmente dei possibili rimedi per la sindrome dell’occhio secco.

Vi aspettiamo!

Se soffrite di secchezza oculare o desiderate maggiori informazioni,  contattate il Centro Italiano Occhio Secco, la prima struttura in Italia completamente dedicata alla cura di questo disturbo.

www.centroitalianoocchiosecco.itinfo@centroitalianoocchiosecco.it02 63611970

Dr. Buratto LIVE SU FACEBOOK 28/10 h 13.15 – Congresso VIDEOCATARATTAREFRATTIVA 2016

VIDEOCATARATTAREFRATTIVA 2016

 

Prima diretta Facebook al mondo da una sala operatoria!

Il Dr. Lucio Buratto, oftalmologo di fama internazionale, risponderà in diretta live alle domande degli utenti Facebook da una delle sale operatorie del 38° Congresso VideoCatarattaRefrattiva – sulla nostra pagina Facebook.

 

IL PIU’ IMPORTANTE CONGRESSO EUROPEO

Milano, 28-29 ottobre 2016 – VIDEOCATARATTAREFRATTIVA è un Congresso internazionale di chirurgia oculare che raccoglie i maggiori esperti del settore e il più elevato numero di partecipanti: rappresenta un’importante quanto unica occasione di aggiornamento scientifico e tecnologico. Il convegno, giunto alla sua 38esima edizione, si pone l’obiettivo di presentare alla comunità scientifica le più moderne tecniche di chirurgia della cataratta e della refrattiva praticate a livello internazionale e offre una panoramica dei progressi e delle novità scientifiche raggiunti oggi in questo campo.
L’edizione di quest’anno del Congresso vedrà la prima diretta Facebook al mondo da una sala operatoria!
Il dr. Lucio Buratto, oftalmologo di fama internazionale e organizzatore dell’evento, risponderà in diretta live alle domande degli utenti Facebook da una delle sale operatorie del 38° Congresso VideoCatarattaRefrattiva – sulla pagina FB di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico a questo linkhttps://www.facebook.com/CAMO.Centro.Ambrosiano.Oftalmico

“Videocatarattarefrattiva 2016” ha per questa edizione scelto 5 centri chirurgici europei d’eccellenza (Monaco di Baviera, Atene, Cuneo, Zagabria, Milano) per presentare LIVE il meglio della tecnologia oftalmologica per la chirurgia del segmento anteriore, dimostrando così una effettiva unificazione tecnologica. Collegare in breve tempo più centri consente un impareggiabile concentrato di accostamenti con cui impostare e affrontare la propria casistica chirurgica. La presentazione e discussione di casi complessi riguardo alle strategie chirurgiche da adottare rimane un tema rilevante nell’individualizzazione della chirurgia.
I laser a femtosecondi sono l’asse portante della chirurgia refrattiva, e si stanno espandendo anche nel campo della chirurgia di elezione riparativa.
Il Congresso come sempre mette a confronto i risultati raggiunti dalla scuola oculistica italiana con quelle di tutti gli altri Paesi. Questo consente di valutare le nuove frontiere della microchirurgia in un ambito disciplinare, quello dellachirurgia della cataratta, che è estremamente delicato e dove l’apporto della ricerca italiana è determinante.

I NUMERI

In Italia si operano ogni anno 500 mila pazienti di cataratta e circa 150 mila sono i pazienti che si sottopongono a tecniche laser per la correzione di miopia, astigmatismo e ipermetropia. Si comprende quindi quale sia il valore della chirurgia oftalmica per il benessere non solo visivo della popolazione.
In Italia si contano oltre 20 milioni di persone che hanno un problema visivo:12 milioni sono miopi, 5 milioni ipermetropi, 3 milioni astigmatici; inoltre, circa25 milioni sono presbiti, cioè devono usare occhiali per vedere da vicino e leggere. E secondo recenti studi epidemiologici i difetti rifrattivi sono in aumento, soprattutto tra i giovani.

RELATORI DA TUTTO IL MONDO

A VCR 2016 parteciperanno i più accreditati specialisti della chirurgia refrattiva:

  • Assaf Ahmed – Egitto
  • Alio Jorge – Spagna
  • Allen David – UK
  • Artal Pablo – Spagna
  • Auffarth Gerd – Germania
  • Coskunseven Efekan – Turchia
  • Crewe-Brown Wayne – UK
  • De Bats Mathieu – Francia
  • Feijòo Bernardo – Spagna
  • Kymionis George – Grecia
  • Koerber Norbert – Germania
  • Koray Gumus – Turchia
  • Moraru Ozana – Romania
  • O’Brart David – UK
  • Packard Richard – UK
  • Prieto Isabel – Portogallo
  • Rozsival Pavel – Repubblica Ceca
  • Tassignon Maria Josè – Belgio
  • Yao Yu Feng – Cina
  • Zhou Ying Tao – Cina

 

I PLUS DI QUESTA 38° EDIZIONE

Cinque collegamenti satellitari da altrettanti centri di eccellenza trasmetterannochirurgia live in HD al Congresso Videocatarattarefrattiva 2016, utilizzando le più avanzate tecnologie e tecniche operatorie:

  • Athens Eye Hospital – Glyfada, Atene
  • Eye Clinic Svjetlost – Zagabria
  • AaM Augenklinik am Marienplatz – Monaco di Baviera
  • Centro Laser Chirurgico Cuneo
  • CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico – Milano

 

LOV4VISIONIL PROGETTO LOV4VISION

Oltre all’ambito scientifico e tecnologico di assoluto rilievo, questa edizione 2016 del Congresso VideoCatarattaRefrattiva sarà caratterizzato anche dal lancio del progetto LOV4VISION.

Un sogno che nasce dalla mia passione per l’arte della visione pittorica e che si intreccia con lo specifico della mia professione di chirurgo oculistico, abituato quotidianamente a incontrare quel mistero affascinante che lega tra loro la luce e la visione”, così lo definisce l’ispiratore e il mentore del progetto, il dottor Lucio Buratto, oftalmologo di fama internazionale e mecenate di arte contemporanea.

Tutto parte da una raccolta di opere di giovani artisti delle migliori Accademie di Belle Arti italiane ed europee, cui è stato specificamente chiesto di interpretare il tema dell’occhio umano. Nasce così la mostra LUCE, OCCHIO, VISIONE giunta quest’anno alla sua seconda edizione, realizzata con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Milano e dell’Accademia Reale di Liegi (Belgio): recentemente inaugurata presso la ex Chiesa di San Carpoforo in Brera, sarà visitabile anche negli spazi appositamente allestiti presso il 38° Congresso VCR 2016.

Piace ricordare che già ora le opere di “Luce, Occhio, Visione” hanno trovato un riconoscimento internazionale: lo European Journal of Ophthalmology le utilizza per la copertina del suo giornale, che è la più autorevole e diffusa rivista scientifica del settore.  Non solo: anche quest’anno, come  nell’edizione precedente, le opere verranno esposte al MIDO, la fiera internazionale del settore e l’esposizione più importante al mondo con oltre 8000 tra espositori e visitatori.

L’iniziativa persegue uno scopo benefico: le opere verranno messe in vendita, e l’intero ricavato servirà a finanziare il progetto LOV4VISION, ideato dai dottori Lucio Buratto e Mario Giò della Fondazione Istituto Sacra Famiglia onlus, specificamente mirato alla prevenzione e cura dei difetti visivi degli anziani ospiti nelle strutture assistenziali gestite dalla Fondazione stessa.

E’ possibile seguire il progetto LOV4VISION sulla pagina Facebook   https://www.facebook.com/lov4vision

Giornata Mondiale della Vista 2016: la retinopatia diabetica

Il secondo giovedì del mese di ottobre, quest’anno il 13 del mese, è la Giornata Mondiale della Vista, evento promosso dall’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cui scopo è di informare sui sintomi della patologie oculistiche e fare prevenzione per evitarle.

L’edizione di quest’anno è dedicata alla prevenzione della retinopatia diabetica, una grave complicanza del diabete. Circa un terzo delle persone affette da diabete soffre di questa retinopatia, una delle cause principali di ipovisione e addirittura cecità. La retinopatia diabetica può anche causare il distacco di retina.

Per questo è molto importante, soprattutto successivamente ad una diagnosi di diabete, effettuare visite oculistiche specialistiche per la retina, preventive e cadenzate nel tempo.

 

 

Maggiori informazioni sono disponibili direttamente sul sito IAPB: http://www.iapb.it

 

Curare la cataratta congenita con le cellule staminali. Un sogno? Forse no

bimbo cataratta

Curare la cataratta congenita con le cellule staminali. Questo è quanto promette di fare un brillante studio recentemente pubblicato su Nature e portato avanti da un pool di ricercatori americani e cinesi che hanno messo a punto una nuova tecnica per rigenerare la lente trasparente naturale, il cristallino, e consentire una buona visione. La ricerca è stata fatta dapprima su animali e poi su bambini affetti da cataratta congenita.

La cataratta rappresenta una delle prime cause di cecità al mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Ad oggi l’unico modo per eliminare la cataratta è rappresentato dalla sostituzione del cristallino naturale con una lente artificiale. La cataratta infatti non è altro che l’opacizzazione che insorge gradualmente nel nostro cristallino, sopratutto con l’avanzare dell’età. All’inizio la vista è sfocata, i colori sono poco nitidi, si notano aloni notturni, ma con l’avanzare della patologia questi sintomi peggiorano e così la qualità della vista. L’intervento è l’unica, obbligata, via di guarigione. Questo per quanto riguarda la cataratta, per così dire, senile, legata cioè all’invecchiamento naturale dei nostri occhi.

Quando la cataratta colpisce i bambini, il discorso è molto diverso: occorre infatti intervenire nei primi anni di vita ma l’intervento chirurgico in soggetti così giovani spesso comporta dei rischi, come l’insorgenza di infiammazioni o il ritorno dell’opacizzazione.

Come si cura quindi la cataratta con le cellule staminali?

Si cura utilizzando le cellule staminali che normalmente sarebbero eliminate. Durante il solito intervento chirurgico, infatti, quando si rimuove il cristallino naturale, si elimina anche parte del tessuto circostante ricco di cellule staminali.

Con questa nuova tecnica queste cellule possono essere rigenerate grazie all’azione di due particolari geni, e possono quindi ricreare la struttura trasparente del cristallino. Durante l’intervento si estrae la lente opacizzata ma si lascia intatta la capsula che contiene il cristallino e le cellule staminali: queste nel tempo si rigenerano formando un nuovo cristallino.

L’esperimento è stato fatto dapprima su conigli e macachi e in seguito su alcuni bambini.

Sui conigli il cristallino si è rigenerato dopo sette settimane, nei macachi dopo alcuni mesi. Nei bambini, la lente naturale si è rigenerata dopo tre mesi, con risultati soddisfacenti  in termine di visione.

 

 Siamo quindi ad una svolta nella chirurgia della cataratta del bambino ? 

“I risultati di questa ricerca sono apprezzabili – ha commentato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico e tra i massimi esperti mondiali per la cura della cataratta – ma siamo ancora in una fase molto sperimentale. In futuro probabilmente le nuove generazioni potranno usufruire di queste nuove tecniche e non dover rinunciare alla lente naturale. Ad oggi però l’intervento di sostituzione del cristallino con una lente artificiale rimane la scelta d’elezione, con risultati ottimi e duraturi nel tempo, perché la lente artificiale non solo è ben tollerata dall’organismo, ma dura tutta la vita e non perde mai trasparenza. E non si opacizza mai”.

Per maggiori informazioni sull’intervento di cataratta chiama lo 02 6361191 oppure scrivi a visite@camospa.it

Giornata Internazionale della vista 2015: prevenzione fondamentale dopo i 50 anni

foto giornata vista fb

Oggi, 8 ottobre 2015, si celebra la Giornata Internazionale della Vista, evento promosso come sempre dall’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cui scopo è di informare sui sintomi della patologie oculistiche e fare prevenzione per evitarle.

L’edizione di quest’anno è dedicata alle malattie che si sviluppano nell’età adulta, soprattutto dopo i 50 anni: degenerazione maculare senile, glaucoma, cataratta e retinopatia diabetica.

La Degenerazione Maculare Senile colpisce la macula, la parte centrale della retina, provocando una riduzione della visione centrale necessaria per vedere i dettagli.

Il Glaucoma è una malattia che danneggia il nervo ottico ed è dovuta ad una eccessiva pressione all’interno dell’occhio. E’ una malattia grave ed è la prima causa di cecità irreversibile al mondo.

La Retinopatia Diabetica può causare una “visione a chiazze” con perdita della nitidezza e sensibilità all’abbagliamento.

La Cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino e può causare annebbiamento visivo, abbagliamento, aloni notturni e percezione di immagini sdoppiate.

Queste malattie possono avere cause genetiche, familiari oppure possono essere legate all’invecchiamento. Alcune, come il glaucoma, nelle fasi iniziali possono essere prive di sintomi. 

Per questo è fondamentale, soprattutto dopo i 50 anni, recarsi con regolarità dall’oculista di fiducia e sottoporsi a rigorosi controlli. Se si soffre di diabete i controlli devono essere ancora più frequenti.

Non sottovalutate la vista, non date per scontato che vada tutto bene perché vedete bene: i controlli oculistici possono mettere in evidenza patologie o sofferenze di cui si ignora l’esistenza. 

 

Secondo l’OMS nel mondo sono 39 milioni i ciechi e 246 milioni gli ipovedenti.

In Italia, in particolare, vivono almeno 362 mila ciechi e gli ipovedenti sono oltre un milione.

Oggi, in occasione della Giornata mondiale della vista, in 74 piazze italiane i volontari dell’IAPB saranno presenti presso i gazebo allestiti per distribuire opuscoli informativi, mentre le unità mobili oftalmiche svolgeranno controlli oculistici gratuiti e saranno organizzati incontri informativi aperti al pubblico sulle principali patologie oculari.

Per informazioni:

http://www.iapb.it/gmv2015/iniziative.php

www.giornatamondialedellavista.it

 

 

Nutrigenomica: può l’alimentazione curare le malattie, anche quelle oculari?

nutrigenomica

Parliamo spesso di quanto una buona alimentazione possa aiutare a prevenire molte malattie, anche quelle degli occhi.

In questo articolo affrontiamo il delicato tema della nutrigenomica, la scienza deputata a studiare le interazioni fra geni specifici e nutrienti, secondo la quale le conseguenze del nostro stile alimentare dipendono dal profilo genetico, specifico di ogni individuo, ma anche l’avverarsi del destino trascritto nei geni può essere, a sua volta, rallentato o anticipato dallo stile alimentare.

Esistono quindi predisposizioni razziali, etniche e familiari, nella risposta a determinati nutrienti e ciò spiega perché le risposte cliniche, ad esempio alla soia, siano notevolmente diverse nelle donne indiane rispetto alle donne europee.

La nutrigenomica con lo studio dei polimorfismi (piccole, ma effettive, differenze nella sequenza amminoacidica dei geni) fornisce spiegazioni plausibili sulla diversa efficacia clinica di prodotti legittimati, peraltro, da studi e casistiche non casuali.

Ad esempio, un polimorfismo nel gene dell’angiotensina (ormone che stimola la vasocostrizione aumentando la pressione del sangue) potrebbe spiegare la diversa risposta degli ipertesi alle diete ricche di fibre alimentari, oppure altri polimorfismi giustificano il fatto che l’acido folico riduca l’incidenza del tumore del colon in alcuni studi, ma non in altri, condotti su gruppi etnici con abitudine alimentari diverse.

Questi sono soltanto due esempi del fatto ben noto che alcune precauzioni alimentari si sono confermate utili nella prevenzione dei tumori in determinati studi, ma non in altri!

Oggi sappiamo che i geni del singolo individuo sono coinvolti nella risposta alla presunta componente, benefica o dannosa, di un cibo: il problema diventa ben più complesso quando ci sono interferenze-interazioni con altri cibi.

Forse si potrebbe fare un accostamento con quanto già accade con l’indice glicemico di un cibo testato in laboratorio e quello che invece è l’effetto dello stesso cibo inglobato in un pasto completo con la sovrapposizione e le interferenze di altri alimenti e delle variabili digestive!

I progressi della nutrigenomica ci porteranno a comprendere in che modo un alimento, o meglio un particolare stile alimentare, interferisce nel funzionamento dell’organismo a livello molecolare; tutto ciò ha però, fin da ora, i suoi possibili risvolti commerciali e mistificatori.

Alcune aziende, non soltanto americane, hanno puntato sul business ed hanno già realizzato kit nutrigenomici, cioè dei questionari e un’analisi del DNA che per il momento non giustificano le diete formulate e suggerite in cambio di qualche centinaio di dollari.

Come ha specificato Gregory Kutz, Direttore della sezione Special Investigations del GAO (US Government Accountability Offi ce), si tratta di predizioni senza alcun valore medico e scientifico e così ambigue nella formulazione che in realtà non forniscono alcuna informazione al consumatore che paga cifre importanti praticamente per nulla.

Per capire a che punto siamo nello sviluppo e nell’applicazione della nutrigenomica, vale citare il paragone proposto da Josè M. Ordovas, direttore del Genomics Laboratory della Tufts University di Boston: “In termini di potenziale sviluppo delle nostre conoscenze oggi siamo al punto in cui eravamo nel 1980 nel campo dei computer. Giocavamo a quella specie di ping pong lentissimo su computer,lenti e primitivi,e guardate dove siamo oggi!».

Per ora la nutrigenomica è un fatto culturale in divenire che tuttavia i clinici della nutrizione non devono sottovalutare, ma semmai approfondire per prepararsi ad utilizzarlo quando i tempi saranno maturi, ma anche per avvicinarsi fin d’ora, consapevolmente e senza preclusioni concettuali, al nuovo mondo dei functional food e delle diete sempre più personalizzate. Rappresentando l’alimentazione una necessità quotidiana, la nutrigenomica potrebbe costituire una sorta di terapia «continuativa» utilizzabile per tutta la vita, senza i rischi di tossicità concettualmente intrinseci all’impiego dei «farmaci».

Ad esempio, per prevenire patologie oculari, si potrebbe autorizzare un diverso impiego preventivo di quelle vitamine che aiutano molto nella prevenzione, assumendole direttamente con i cibi che le contengono o per addizione (nutraceutical food): dalla vitamina A al β-carotene, alla vitamina E, alla vitamina B2, alla vitamina C, agli ω-3, alla luteina ecc

Per iniziare con un’alimentazione corretta e utile per i nostri occhi, in attesa che la nutrigenomica si sviluppi, potete seguire i nostri consigli della nostra rubrica “Mangiare per gli occhi”: ogni settimana pubblichiamo una ricetta diversa con preziosi nutrienti per la salute dei nostri occhi!

Questo articolo riprende quanto scritto da Eugenio Del Toma, Primario Emerito di Dietologia e Diabetologia e Specialista in Scienza dell’Alimentazione e in Gastroenterologia che ha collaborato alla stesura del libro “Occhio e Ricette per la vista” (FGE Editore) redatto in collaborazione con Lucio Buratto, Direttore del Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO).

Per chi volesse approfondire può acquistare il volume a questo link

I puntatori Laser non sono giocattoli!

puntatore laser

E’ di questi giorni la notizia per cui a Bologna sono stati sequestrati oltre 200 puntatori laser destinati alla vendita, perché mancanti dei requisiti di sicurezza necessari. Tre bambini hanno riportato gravi danni alla vista: uno di loro è rimasto cieco da un occhio, gli altri due presentano gravi lesioni alla retina.

La denuncia è arrivata dal dipartimento di Oftalmologia dell’Ospedale di Sant’Orsola dove erano stati portati i bambini in urgenza. La Procura di Bologna sta indagando contro ignoti per il reato di lesioni colpose e i carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) stanno sequestrando puntatori in tutta Italia.

Tutto questo ha causato comprensibilmente allarme tra i genitori e non solo che in questi puntatori fino ad oggi hanno visto, erroneamente, degli innocui giochi di luce.

Sono davvero pericolosi i puntatori laser?

“Un conto sono i puntatori professionali, usati durante le presentazioni – afferma Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano –  o durante le lezioni all’Università. Sono infatti laser a luce rossa che solitamente non danno problemi, anche perché comunque usati da adulti che sanno cosa hanno in mano. I laser sequestrati a Bologna invece emettono luce verde a lunghezza d’onda più corta, una luce molto dannosa per la retina

Ma il Laser cos’è esattamente? “E’ una luce coerente – afferma Buratto – nel senso che, a differenza di qualsiasi altra sorgente luminosa che se proiettata nello spazio, si diffonde, il laser invece rimane un fascio unico che tende all’infinito”.

E quando questo laser è a lunghezza d’onda corta, come il laser verde di questi puntatori “giocattolo”, può danneggiare seriamente e irreversibilmente gli occhi.

Nello specifico, la diagnosi per questi tre bambini è stata di “maculopatia fototossica”.

Che questi puntatori siano pericolosi è risaputo e per questo non dovrebbero essere venduti così liberamente e senza nessun controllo di conformità. Nello specifico questi puntatori sono stati comprati presso bancarelle, un fatto che testimonia quanto purtroppo sia semplice acquistarli.

Bisogna informare di più, soprattutto i genitori – sottolinea Buratto – perché basta davvero un attimo, basta puntare per un secondo il raggio negli occhi per provocare danni inimmaginabili agli occhi. Questi laser provocano danni gravi soprattutto alla macula, la parte centrale della retina dove sono concentrati il maggior numero dei fotorecettori, quelle cellule deputate alla visione, cioè a ricevere gli impulsi luminosi ed a trasformarli in segnali elettrici da inviare al cervello”.

E’ di qualche tempo fa un incidente grave che avvenne in una discoteca russa, nella regione di Vladimir (a circa 20 km da Mosca): oltre trenta persone subirono gravi danni alla retina.

La colpa fu, a quanto pare, di un’errata quanto superficiale gestione di questi grandi puntatori laser usati normalmente per uno show in cielo, verso cui vanno sempre e solo puntati. Ma invece di solcare il cielo furono puntati sul pubblico.

Il laser non è un giocattolo – ribadisce Buratto – ma uno strumento di lavoro e di cura. Nell’oculistica viene usato quotidianamente in tutto il mondo per correggere difetti visivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo e la versione a Femtosecondi è utilizzata addirittura per patologie come la cataratta e la presbiopia. E’ una tecnologia indispensabile per la medicina, ma se usata in modo improprio, al di fuori dell’ambito medico e professionale, può causare danni molto gravi”.

 

Genitori, nonni, educatori, state quindi attenti. Niente Laser ai bambini. Ci sono molti altri giocattoli tra cui scegliere!

 

Foto by Andrew “FastLizard4” Adams