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Maculopatia diabetica, è allarme

Il diabete è una patologia in forte crescita a livello globale, le cui conseguenze si riflettono negativamente sulla salute dell’intera popolazione mondiale, in termini di qualità di vita individuale, ma anche, più in generale, a livello sociale ed economico. Alla luce della portata di questo fenomeno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato il Programma Diabete, con l’obiettivo di ridurre al minimo le complicazioni causate dalla patologia e migliorare la qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti. Le parole d’ordine? Informare, sensibilizzare, prevenire. Non dimentichiamo che attorno al diabete “gravitano” una serie di patologie spesso poco conosciute, ma dalle conseguenze piuttosto gravi per chi ne è affetto. La maculopatia diabetica è una di queste. 

Il diabete, questo sconosciuto

Una recente indagine demoscopica condotta sulla conoscenza del diabete e delle sue possibili conseguenze ha evidenziato come gli italiani siano poco informati sulle caratteristiche e sulle conseguenze della patologia, anche laddove ne siano affetti. Ad aggravare il quadro, vale la pena di sottolineare che la maggior parte dei soggetti diabetici sono affetti da diabete di tipo II, ovvero da quella “variante” della patologia direttamente connessa ad uno stile di vita troppo sedentario e basato su abitudini alimentari sbagliate. Va da sé che informare, prevenire ed organizzare screening ed incontri informativi sul territorio sia fondamentale non solo per sensibilizzare la popolazione sul diabete, ma anche sulle patologie che esso può innescare.

La maculopatia diabetica, una (pericolosa) conseguenza del diabete

Che cos’è la maculopatia diabetica

La maculopatia diabetica è una patologia oculare particolarmente grave ed insidiosa legata a doppio filo al diabete, sia esso di tipo I che di tipo II. Uno dei sintomi del diabete è una generale debolezza delle pareti dei vasi sanguigni, in particolare a livello di microcircolo. A livello oculare, questa debolezza si traduce in un insufficiente apporto di sangue ai vasi sanguigni presenti nella macula e nel rilascio di un eccesso di liquidi.

Perchè la maculopatia diabetica è pericolosa e come evitare che lo sia

L’edema maculare è pericoloso perché può danneggiare in modo grave ed irreversibile la capacità visiva del paziente, specie se non diagnosticato e non trattato in tempo. Non dimentichiamo che la maculopatia diabetica rappresenta una delle maggiori cause di cecità al mondo. Informarsi, leggere, avere curiosità verso il mondo che ci circonda e verso le patologie che ci interessano direttamente, adottare stili di vita dinamici, positivi e salutari è fondamentale per evitare di andare incontro a patologie potenzialmente invalidanti o per intervenire quanto prima laddove esse si manifestino.

Esistono i trattamenti per la maculopatia diabetica?

Oggi la maculopatia diabetica si può affrontare con diverse soluzioni terapeutiche:

  • le iniezioni intravitreali anti-VEGF;
  • un dispositivo intravitreale a rilascio di un farmaco cortisonico;
  • altri trattamenti laser.

Queste soluzioni hanno lo scopo di riassorbire l’edema, ma non di riparare ad eventuali danni ai fotorecettori. Ecco perché è fondamentale fare informazione ed intervenire con tempismo, specie in un’ottica di generale miglioramento della qualità di vita del paziente, soprattutto se questo è ancora molto giovane.

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Soffri di diabete e desideri verificare lo stato di salute del tuo apparato visivo? Chiamaci dal lunedi al venerdi dalla 9.00 alle 19.00 allo 026361191.

Intervento di cataratta: Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Lucio Buratto parla di chirurgia refrattiva al TG5

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico, parlerà insieme a Luciano Onder di cataratta e dell’intervento di sostituzione del cristallino opacizzato da questa patologia. L’appuntamento è per Mercoledì 23 gennaio durante il Tg5 delle 13, e Giovedì 24 gennaio durante il TG5 delle 8 del mattino.

Ci vediamo su Canale 5!

Presbiopia: Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Presbiopia: Lucio Buratto ne parla al TG5

Il direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il Dott. Lucio Buratto, sarà ospite di Luciano Onder nella rubrica TG5 Salute. Questa volta l’argomento trattato sarà la presbiopia: dalla diagnosi alle diverse modalità di trattamento.

L’appuntamento è per Mercoledì 9 Gennaio durante il Tg5 delle 13, e Giovedì 10 Gennaio durante il TG5 delle 8 del mattino.

Ci vediamo su Canale 5!

Degenerazione maculare senile atrofica: quando il laser è d’aiuto

Abbiamo già avuto occasione di approfondire il tema della degenerazione maculare in un’interessante intervista al dott. Matteo Cereda, medico oculista e retinologo di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico. Oggi vogliamo soffermarci su una delle varianti più insidiose della maculopatia senile, ovvero quella atrofica. CAMO dispone di un nuovissimo tipo di laser che può offrire un aiuto concreto a chi soffre di questa patologia. Vediamo di entrare nel dettaglio. 

Degenerazione Maculare Senile: che cos’è

La degenerazione maculare senile è una malattia della macula, la parte centrale della retina, che è molto ricca di fotorecettori, le cellule deputate alla trasmissione degli impulsi luminosi al nervo ottico, ed alla percezione dei colori. Quando la macula, per ragioni legate all’età e ad altri fattori concomitanti si deteriora, si ha appunto la degenerazione maculare. La degenerazione maculare senile si può presentare in una variante essudativa ed in una variante atrofica.

La Degenerazione Maculare Senile Atrofica o Secca

La degenerazione maculare senile di tipo secco è quella più difficile da trattare. Tuttavia, CAMO dispone di un innovativo laser sottosoglia a nanosecondi, che talvolta viene usato anche per trattare altri tipi di patologie, come l’edema maculare diabetico, l’edema maculare da occlusione venosa e la corioretinopatia sierosa centrale. Inoltre, se il paziente non ha ancora una maculopatia conclamata ma presenta delle drusen, depositi di sostanze di scarto spesso predisponenti alla maculopatia, o ha familiarità per la maculopatia, il trattamento si può ugualmente eseguire.

Il trattamento con laser sottosoglia a nanosecondi – laser 2RT –  per la maculopatia atrofica

Il trattamento con laser sottosoglia a nanosecondi per la maculopatia atrofica viene eseguito in regime ambulatoriale. Si tratta di una procedura indolore: al paziente vengono dilatate le pupille con un apposito collirio, dopodichè sull’area da trattare vengono applicati dei brevi impulsi di luce laser. In questo modo, e generalmente con una sola seduta, si ha modo di stabilizzare, nella gran parte dei casi, la malattia, consentendo al paziente di conservare più a lungo la sua vista.

Prima e dopo il trattamento

Prima del trattamento, naturalmente, il paziente dovrà sottoporsi ad un’accurata visita clinica e strumentale, che includerà sicuramente un OCT della retina (un esame simile alla tac), un esame del fondo oculare e una microperimetria.

Dopo il trattamento con laser sottosoglia a nanosecondi, non è necessario bendare l’occhio, ma è consigliabile indossare un paio di occhiali scuri. Bisognerà attendere che l’effetto della dilatazione pupillare finisca, per tornare alle proprie attività quotidiane. Invece, per poter apprezzare i benefici del trattamento, occorrerà attendere qualche giorno o anche qualche settimana.

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Ecco i nostri contatti:

CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO P.zza Repubblica, 21 – 20124 Milano

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Cataratta, le domande frequenti: risponde il Dott. Lucio Buratto

La cataratta, ovvero l’opacizzazione del cristallino, è una patologia dell’occhio legata a doppio filo all’avanzare dell’età, alla quale tutti o quasi tutti andiamo incontro. Nonostante sia oramai noto che non è possibile evitarla, talvolta a fronte di una diagnosi di cataratta può essere naturale provare un po’ di preoccupazione. Ecco perché oggi abbiamo intervistato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico e grande esperto in chirurgia della cataratta, che ha gentilmente risposto ad alcune “frequently asked questions” sull’argomento.

Cosa succede se decido di non operarmi?

L’opacizzazione del cristallino è un fenomeno progressivo ed irreversibile, al quale non si può porre rimedio. Non esiste alcuna terapia farmacologica per far regredire o arrestare l’opacizzazione o i sintomi, dunque chi decide di non operarsi andrà incontro ad un progressivo peggioramento della cataratta e quindi della vista. Un cristallino fortemente opacizzato porta ad una grave ipovisione con conseguente perdita di autonomia da parte del paziente, che affronterà la terza età con notevoli difficoltà di indole sia pratica che emotiva. Inoltre, una cataratta particolarmente matura può innescare altri problemi oculari, come un aumento della pressione intraoculare dovuto a variazioni del cristallino catarattoso, che può a sua volta generare danni irreversibili al nervo ottico. In generale, si sconsiglia di soprassedere all’intervento ed anzi, il consiglio che diamo ai nostri pazienti è di operare non appena la cataratta viene diagnosticata. Non dimentichiamo, infine, che in presenza di cataratta il rischio di cadere, inciampare o essere vittima di incidenti aumenta.

L’intervento di cataratta è doloroso?

L’intervento di facoemulsificazione non è doloroso, dura pochi minuti e viene eseguito previa somministrazione di un collirio anestetico. In CAMO noi utilizziamo sempre la tecnologia del laser a femtosecondi che fornisce grande precisione e sicurezza all’intervento. Nelle ore immediatamente successive all’intervento, il paziente può sperimentare una sensazione di corpo estraneo nell’occhio, un pò di bruciore ed un aumento della lacrimazione: sono sintomi del tutto normali, comuni a tutti i pazienti che affrontano la chirurgia della cataratta.

Dovrò operare entrambi gli occhi oppure uno alla volta?

La cataratta colpisce solitamente entrambi gli occhi. Tuttavia, l’intervento viene eseguito prima su un occhio, e successivamente sull’altro. I due interventi si possono eseguire ad un giorno di distanza l’uno dall’altro, così da fornire un rapido recupero visivo ad ambedue gli occhi.

Non sono in buona salute: posso operarmi ugualmente?

Se soffrite di altre patologie oculari o non oculari, comunicatelo sempre tempestivamente al vostro oculista, che avrà cura di valutare attentamente il vostro caso specifico. Ad ogni modo, salvo casi rarissimi, non esistono particolari controindicazioni all’intervento di cataratta con facoemusificazione e laser a femtosecondi.

Dopo l’intervento di cataratta potrò fare a meno degli occhiali?

La risposta a questa domanda dipende strettamente dalle condizioni oculari di ogni singolo paziente. Oggi esiste una vastissima ed interessante gamma di cristallini artificiali realizzati per rispondere alle esigenze di chi desidera approfittare dell’intervento di cataratta per risolvere anche uno o più difetti visivi preesistenti. Ecco allora che vi sono cristallini monofocali, multifocali e torici. E’ vero dunque che uno degli obiettivi dell’intervento di cataratta è anche quello di risolvere i difetti refrattivi e di eliminare l’uso degli occhiali.

La cataratta si riforma?

La cataratta non si riforma perché i cristallini artificiali non sono soggetti ad opacizzazione né necessitano di essere sostituiti nell’arco della vita del paziente.

Posso operarmi ovunque?

In Italia i centri dove sottoporsi all’intervento di facoemulsificazione non mancano. Prima di orientarsi verso una determinata struttura piuttosto di un’altra, consigliamo sempre di informarsi bene: scegliete sempre un chirurgo esperto e preparato nel quale riporre la vostra fiducia e che operi in una struttura dotata di tecnologie d’avanguardia, come quella del laser a femtosecondi.

Per altre informazioni sull’intervento di cataratta e per prenotare una visita specialistica oculistica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, chiama dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

 

Chirurgia della miopia: Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Lucio Buratto parla di chirurgia refrattiva al TG5

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico, parlerà insieme a Luciano Onder di chirurgia laser (e non solo) dei difetti refrattivi come miopia, astigmatismo ed ipermetropia. L’appuntamento è per Mercoledì 11 Luglio durante il Tg5 delle 13, e Giovedì 12 Luglio durante il TG5 delle 8 del mattino.

Ci vediamo su Canale 5!

Cataratta, la parola all’esperto. Intervista al dott. Lucio Buratto

La cataratta è una patologia tipica dell’età avanzata, dovuta ad una progressiva ed irreversibile opacizzazione del cristallino. Il risultato è un peggioramento della visione: è come se un velo si interponesse tra chi guarda ed il mondo circostante. Tuttavia, oggi la cataratta è una patologia risolvibile. Cerchiamo di capire meglio di che si tratta e quali siano le strade per risolverla con l’aiuto di Lucio Buratto, medico oculista fondatore del Centro Ambrosiano Oftalmico, nonchè uno dei massimi esperti al mondo di chirurgia della cataratta. 

Dottor Buratto, ci può spiegare che cos’è la cataratta?

L’occhio umano ha – al suo interno – una lente naturale, chiamata cristallino. Il cristallino solitamente è trasparente e rimane tale fino ad una certa età, poi si può opacizzare. L’opacizzazione del cristallino prende il nome di cataratta, ed è tipica delle persone in età avanzata, anche se può comparire anche nelle persone più giovani, come ad esempio i miopi, i diabetici, in chi soffre di glaucoma oppure in altre persone che hanno altri problemi di vista o patologie generali.

La cataratta è curabile?

L’unico metodo per recuperare la vista perduta a causa della cataratta è l’intervento. Non vi è altro metodo. La cataratta va operata chirurgicamente: si adoperano tecniche laser in abbinamento a tecniche di frammentazione, e va ristabilita la visione attraverso l’applicazione di un cristallino artificiale perfettamente trasparente.

Quali sono i rischi connessi all’intervento di cataratta?

L’intervento per la rimozione della cataratta è un intervento sicuro, che offre altissime garanzie di raggiungimento di un risultato ottimale e che può essere affrontato con grande tranquillità. Naturalmente, il chirurgo deve avere esperienza ed essere in grado di utilizzare le tecnologie moderne che la scienza ci mette a disposizione. Qualche complicazione, ad ogni modo, ci può essere. Una complicazione che può sfuggire al controllo del chirurgo e del paziente è la possibile infezione. E’ un evento molto raro – un caso ogni 7 mila interventi circa. Altre complicazioni sono piuttosto rare e comunque facilmente risolvibili sono: piccole emorragie, piccole infiammazioni, o altre complicazioni che in generale non comportano rischi per la vista. Possiamo ribadire che, l’intervento di cataratta è un intervento sicuro che offre ottime garanzie di risultato.

L’intervento di cataratta è definitivo?

L’intervento di cataratta è definitivo, perchè il cristallino artificiale non tende ad opacizzarsi. Talvolta, in un caso su cinque circa, può capitare che si opacizzi invece l’involucro naturale che contiene il cristallino, che non viene sostituito durante l’intervento di cataratta. E’ un’evenienza tuttavia risolvibile con grande facilità, avvalendosi dell’ausilio di uno speciale laser che, dietro somministrazione di poche gocce di anestetico, in pochissimi secondi elimina anche l’opacità dell’involucro.

E se soffro anche di un difetto refrattivo?

Attraverso l’intervento per la rimozione della cataratta, il paziente può anche correggere dei difetti visivi preesistenti, come per esempio la miopia, o l’astigmatismo o l’ipermetropia, ed incluso la presbiopia. Il vantaggio è che in questo modo si può ottenere una capacità visiva anche migliore di quella che si aveva prima dell’intervento di cataratta. Poichè l’intervento di rimozione della cataratta prevede la sostituzione del cristallino, nel caso di un paziente che soffra anche di un difetto refrattivo sarà possibile usare un cristallino che corregga anche, per esempio, la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo e anche la presbiopia. Insomma, l’intervento per la cataratta offre un’interessante gamma di opzioni, non solo il recupero visivo per l’opacità, ma anche la correzione dei difetti visivi di un certo rilievo.

Per ulteriori informazioni o appuntamenti:

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Laser a femtosecondi: la nuova frontiera della chirurgia oftalmica

Ad otto anni dalla comparsa del laser a femtosecondi nel mondo della chirurgia oftalmica, i chirurghi esperti di tutto il mondo continuano a concordare sulla sua altissima precisione ed innegabile sicurezza: caratteristiche che lo rendono il braccio destro ideale del medico nella chirurgia oculare. Oggi i maggiori esperti del settore continuano ad effettuare test, studiare risultati e testare implementazioni relative all’uso del laser a femtosecondi. 

I migliori oculisti al mondo concordano sull’eccellenza del laser a femtosecondi

A fare il punto della situazione ed a riconfermare il ruolo chiave del laser a femtosecondi nella chirurgia oftalmica sono stati 20 tra gli oculisti più preparati ed esperti nel settore, che si sono riuniti per l’occasione nel corso del XXXV congresso della ESCRS – European Society of Cataract and Refractive Surgeons. Tra di essi, anche il Dott. Lucio Buratto, medico oculista e fondatore del Centro Ambrosiano Oftalmico.

I vantaggi del laser a femtosecondi

Senza entrare nel merito delle procedure mediche, ci interessa sottolineare in questa sede i grandi vantaggi che si possono trarre dalla possibilità di accedere all’uso del laser a femtosecondi per risolvere diversi problemi e/o patologie dell’occhio. Si tratta di un laser ad impulsi luminosi molto brevi e ravvicinati ed altamente controllabili: sarà il medico a stabilire come e dove orientare il laser, così da offrire al paziente non solo un intervento sicuro e tecnologicamente avanzato, ma anche altamente personalizzato.

Laser a femtosecondi e chirurgia refrattiva

Il laser a femtosecondi gioca un ruolo di primo piano nell’intervento per la correzione dei difetti refrattivi, che si avvale della tecnica Femto-Lasik. Proprio grazie a questo laser, il medico riesce ad effettuare un intervento chirurgico ad altissima precisione ed in totale sicurezza senza l’uso di lame o bisturi, e senza dover applicare punti di sutura. Un grande traguardo, che si raggiunge oggi proprio grazie a questa eccellente tecnologia.

Laser a femtosecondi e chirurgia della cataratta

Complice l’invecchiamento generale della popolazione, la cataratta è oggi uno dei disturbi dell’apparato visivo più diffusi al mondo. Anche in questo caso il laser a femtosecondi diviene braccio destro del chirurgo, che può procedere alla sostituzione del cristallino in modo efficace, veloce e totalmente indolore senza usare lame, nè applicare alcun punto di sutura.

In CAMO la chirurgia oftalmica si avvale del laser a femtosecondi

Come già detto, il dottor Lucio Buratto, che è fondatore di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico nonchè uno dei massimi esperti al mondo in fatto di chirurgia dell’occhio e della cataratta, era presente al XXXV congresso dell’ESCRS. Durante il congresso si è posto l’accento sull’importanza di avvalersi di tecnologie d’avanguardia per la chirurgia dell’occhio ed in particolare sulla grande efficacia (ed efficienza) del laser a femtosecondi. Il laser a femtosecondi è oramai il grande protagonista della chirurgia oftalmica praticata in CAMO, con grande soddisfazione tanto dei chirurghi che la praticano, quanto del pazienti che hanno avuto l’occasione di sperimentare questo genere di intervento.

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Se vuoi conoscere più da vicino le grandi potenzialità del laser a femtosecondi applicato alla chirurgia oftalmica, se vuoi prenotare una visita o chiedere un parere, chiamaci.

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Cataratta giovanile: cosa c’è da sapere

Cataratta giovanile: cosa c'è da sapere

Quando si sente parlare di cataratta, si tende a pensare, in primis, a quella tipica dell’età matura, ovvero quella in cui il cristallino si è andato progressivamente e fisiologicamente opacizzando come conseguenza dell’invecchiamento generale. Dovete sapere, tuttavia, che la cataratta non è una malattia “esclusiva” dell’anziano, anzi. Esistono altre tipologie di cataratta, come quella congenita, presente alla nascita, e quella giovanile, che esordisce in età giovane come conseguenza di uno o più fattori scatenanti. Ed è proprio ciò di cui vogliamo parlare oggi.

Che cos’è la cataratta giovanile

La cataratta giovanile presenta gli stessi sintomi della cataratta senile, ovvero l’opacizzazione del cristallino, dapprima da una e poi da entrambe le parti, ed un peggioramento generale delle capacità visive. La luce fatica a filtrare attraverso l’occhio, e la visione ne è progressivamente compromessa. Nella sua variante “giovanile”, la cataratta esordisce intorno ai 40 anni.

Quali sono le cause della cataratta giovanile

Come detto, la cataratta “giovanile” si distingue da quella senile perchè fa la sua comparsa molto prima dell’età matura. All’origine della patologia vi è solitamente una causa scatenante. Per esempio:

  • una forte miopia
  • la presenza di altre patologie dell’occhio già esistenti (uveite, glaucoma)
  • il diabete mellito
  • la dermatite atopica (che può essere anche all’origine di un altro problema oculare, il cheratocono)
  • esposizione eccessiva a raggi ultravioletti o infrarossi
  • traumi (sport estremi, ma anche incidenti)
  • assunzione continua e massiccia di farmaci cortisonici
  • iperferritinemia, ovvero un aumento di ferritina nel sangue (fonte: emocromatosi.it)

Cataratta e miopia

Come detto, spesso cataratta e miopia si presentano insieme, anche in età non avanzata. I miopi hanno infatti maggiori possibilità di sviluppare la cataratta. Fortunatamente, esiste oggi un intervento capace di risolvere entrambi i problemi per così dire “in una mossa sola”. Si tratta dell’intervento di facoemulsificazione con l’ausilio del laser a femtosecondi. L’intervento viene chiamato anche con il nome di femto-cataratta, e prevede la frantumazione del cristallino opacizzato tramite uno strumento ad ultrasuoni. Al cristallino naturale viene poi sostituito uno artificiale, ovvero una lente intraoculare, avente la capacità correttiva commisurata al grado di miopia del paziente.

I vantaggi dell’intervento di femto-cataratta

L’intervento di femto-cataratta consente di risolvere la cataratta anche in abbinamento ad un eventuale difetto visivo.  Esso presenta molti vantaggi:

  • recuperare una capacità visiva ottimale, eliminare l’uso di lenti e ritornare ad uno stile di vita giovane e dinamico, coerente con la propria età
  • è indolore e non prevede l’uso di bisturi o lame, nè l’applicazione di punti di sutura, grazie all’uso dell’innovativo, affidabile e preciso laser a femtosecondi
  • è veloce, dura solo una ventina di minuti
  • è indolore, si esegue in ambulatorio e si effettua previa somministrazione di un collirio anestetico

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Intervento laser, la parola all’esperto. Intervista alla dott.ssa Laura Sacchi

Tra i non addetti ai lavori, capita sovente di sentir parlare dell’intervento laser per la correzione dei difetti refrattivi. Ma sappiamo davvero in cosa consiste l’intervento, e a chi può essere utile? Per rispondere a questa e molte altre domande, abbiamo intervistato la dottoressa Laura Sacchi, medico oculista del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Dott.ssa Sacchi, quali difetti si possono correggere con un intervento laser?

L’intervento laser si usa per correggere astigmatismo e ipermetropia e miopia leggeri e medi. Per ciò che concerne la miopia, qualora essa sia particolarmente importante, e superi le 7 diottrie, si  può rendere necessaria una procedura chirurgica vera e propria e che prevede la sostituzione del cristallino. Sarà lo specialista, ad ogni modo, a valutare la situazione peculiare del paziente di caso in caso.

Chi può sottoporsi all’intervento laser?

Una visita oculistica completa consentirà di capire se il paziente è un candidato ideale per l’intervento laser oppure no. I fattori che concorrono nella decisione sono l’età, la salute generale dell’apparato visivo e la stabilità del difetto refrattivo. In linea generale, ci si può operare tra i 18 ed i 50 anni: ai ragazzi ancora molto giovani, il cui apparato visivo è ancora in corso di maturazione ed i cui difetti visivi non sono ancora del tutto stabili, viene per esempio sconsigliato di optare per l’intervento laser, e di attendere fino a quando il difetto non si sarà stabilizzato. Tuttavia, nulla vieta di effettuare ugualmente l’intervento, mettendo in conto di dover poi effettuare un ritocco negli anni successivi.

Quali sono gli esami da fare per sapere se si è idonei o meno all’intervento?

Per capire se l’intervento di correzione laser dei difetti refrattivi fa per noi, occorre effettuare una visita accurata presso un oculista esperto in chirurgia refrattiva. Gli esami principali che andranno effettuati sono:

  • la pachimetria corneale, ovvero la misurazione dello spessore della cornea: onde poter effettuare l’intervento, è bene che la cornea non sia eccessivamente sottile;
  • la topografia corneale, ovvero la mappa della superficie corneale: una superficie corneale troppo disomogenea rappresenta una controindicazione all’intervento;
  • la pupillometria, ovvero la misurazione del diametro della pupilla in condizioni di luce e di buio: una pupilla che si dilata troppo in condizioni di poca illuminazione, rappresenta una controindicazione all’intervento;
  • l’aberrometria, ovvero lo studio delle microalterazioni che possono essere presenti sulla superficie della cornea, che in taluni casi possono essere corrette con il laser in sede di correzione del difetto refrattivo.

In cosa consiste l’intervento laser per la correzione dei difetti refrattivi?

L’intervento si avvale di una tecnica d’avanguardia adottata nei centri d’eccellenza per la correzione dei difetti visivi. La tecnica, che prende il nome di FemtoLasik, è molto sofisticata e consente di aprire una sorta di “sportello” sull’epitelio corneale con l’ausilio di un laser a femtosecondi. Il laser a femtosecondi è uno strumento di altissima precisione che, tramite una serie di impulsi, va a sostituirsi ad un bisturi, e taglia l’epitelio corneale nello spessore desiderato dal medico e seguendone perfettamente l’andamento curvilineo. Una volta aperto lo sportello, si esegue il vero e proprio intervento Lasik, e dunque si va a lavorare sullo spessore della cornea per correggere il difetto refrattivo. Concluso l’intervento, il medico riposiziona lo sportello nella sua sede originale, senza dover applicare alcun punto di sutura.

Dottoressa, l’intervento è doloroso?

L’intervento di correzione dei difetti refrattivi con la tecnica FemtoLasik non è assolutamente doloroso, non necessita di punti di sutura e consente un recupero abbastanza veloce. Dopo l’intervento non è necessario alcun bendaggio, la ferita è molto piccola, ed il recupero è molto veloce: il paziente può sperimentare la sensazione di un corpo estraneo, lacrimazione e bruciore, ma sono effetti transitori, che spariscono nell’arco di qualche ora.

L’intervento laser è definitivo?

L’intervento è definitivo qualora il difetto refrattivo sia stabile. Se il difetto non è stabile, come già accennato, è possibile dover eseguire un ritocco in una fase successiva.

Dott.ssa Sacchi, l’intervento laser è rischioso?

L’intervento laser per la correzione dei difetti refrattivi è assolutamente sicuro. E’ uno degli interventi più praticati al mondo in ambito oftalmico. L’unica complicazione post intervento può essere una leggera secchezza oculare che si risolve nel giro di qualche mese.

Nel ringraziare la dott.ssa Laura Sacchi per il suo tempo e le sue esaustive risposte, ti ricordiamo che puoi chiamare in qualunque momento il Centro Ambrosiano Oftalmico per prenotare un appuntamento. Di seguito i nostri contatti:

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