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Chirurgia della cataratta senza bisturi

Cataratta senza bisturi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La chirurgia della cataratta è un argomento molto attuale e di sempre maggior interesse anche al di fuori dell’ambito strettamente medico. L’intervento di cataratta è, a tutti gli effetti, un’operazione di microchirurgia oculare che, nonostante le rassicurazioni di amici e parenti, è capace di incutere ansia e preoccupazione nel paziente meno informato. Oggi, tuttavia, è possibile effettuare l’intervento di cataratta seguendo una formula “gentile”, che non si avvale per nulla dell’uso del bisturi. Conosciamo più da vicino l’intervento di cataratta senza bisturi.

Come avviene l’intervento di cataratta

L’intervento di cataratta prevede che il chirurgo sostituisca il cristallino oramai opacizzato con uno artificiale. Il cristallino naturale viene frantumato dal facoemulsificatore e contestualmente aspirato. Durante la seconda parte dell’intervento il chirurgo inserisce un cristallino artificiale, ovvero una lente intraoculare (IOL), che può anche avere un potere diottrico adeguato alle necessità del paziente. L’intervento è indolore e dura pochi minuti, mentre il cristallino artificiale è destinato a mantenere intatta la sua funzionalità e le sue caratteristiche per tutta la vita del paziente. Nel complesso, si tratta di un intervento capace di offrire al paziente una capacità visiva ottimale e con essa un senso di indipendenza che gli consentiranno di affrontare con ottimismo e serenità anche l’età avanzata.

L’intervento di cataratta “tradizionale”

L’intervento di cataratta nella sua versione “tradizionale” prevede che il chirurgo effettui una minima incisione con l’aiuto di un bisturi. Naturalmente al paziente si somministra un collirio anestetico, motivo per cui non sente alcun dolore. L’uso del bisturi è previsto solamente nella prima fase dell’intervento, quando si rende necessaria una piccola via d’accesso per l’introduzione degli strumenti operatori e del cristallino artificiale. Al termine dell’intervento si applica un punto di sutura.

L’intervento di cataratta senza bisturi

L’uso del laser rappresenta una perfetta opportunità per chi non è molto entusiasta all’idea di sottoporsi all’intervento con il bisturi. In questo caso, le caratteristiche dell’intervento rimangono le stesse, con la differenza che sarà un laser di ultima generazione ad effettuare l’incisione che consentirà la sostituzione del cristallino. Il laser in questione prende il nome di laser a femtosecondi – un’unità di misura che indica il miliardesimo di secondo – ovvero la velocità con la quale lo strumento emette degli impulsi luminosi. Il femtosecondi riesce a tutti gli effetti a sostituirsi al bisturi pur non essendo un bisturi. Il paziente anche in questo caso non prova alcun dolore, e non dovrà sottoporsi ad alcun punto di sutura al termine della procedura.

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Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile sottoporsi all’intervento di cataratta senza bisturi. Se vuoi saperne di più, prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica per la cataratta. Puoi chiamarci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191 dalle 9.00 alle 19.00.

Intervento di cataratta: 5 motivi per non rimandare

intervento di cataratta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il 27 novembre 1949 è una data davvero significativa per il mondo della chirurgia oftalmica. In quella data, infatti, si impiantava a Londra la prima lente intraoculare al mondo. Una vera e propria rivoluzione. L’intervento di cataratta al quale oggi siamo abituati è una pratica davvero veloce ed indolore, per nulla rischiosa né stressante per il paziente che vi si sottopone. Un grande traguardo che la medicina oftalmica ha raggiunto con il tempo. Uno dopo l’altro, infatti, si sono compiute 5 grandi rivoluzioni che hanno perfezionato l’intera procedura, a partire dalla fase diagnostica fino all’intervento di cataratta vero e proprio. Il risultato è un intervento estremamente appagante sia per il medico che lo esegue, sia per il paziente che vi si sottopone.

1 . La rivoluzione in ambito diagnostico

Le moderne tecnologie oggi mettono a disposizione dei centri d’eccellenza di tutto il mondo strumenti diagnostici particolarmente avanzati, capaci di offrire efficienza, precisione millimetrica ed affidabilità estrema. Nel corso della visita oculistica preoperatoria – grazie a questi strumenti – è possibile raccogliere innumerevoli dati circa la salute oculare del paziente, la struttura morfologica e gli aspetti funzionali del suo apparato visivo. Una miriade di informazioni preziose che poi saranno automaticamente riproposte al chirurgo in sala operatoria.

2 – A proposito di microscopio…

I microscopi di oggi non sono più i microscopi di una volta. Dal secolo scorso ad oggi, la tecnologia ha messo al servizio della medicina uno strumento le cui potenzialità sarebbero sicuramente andate ampiamente al di là di quanto Sir Ridley potesse immaginare. I microscopi presenti oggi nelle sale operatorie dei centri d’eccellenza di tutto il mondo dispongono di una qualità ottica davvero elevata. Inoltre riescono anche a proporre al chirurgo dati ed informazioni utili per il buon andamento degli interventi.

3 – Il laser, il “re” delle invenzioni!

Il terzo motivo per il quale non dovreste soprassedere di fronte ad una diagnosi di cataratta si chiama laser a femtosecondi. Sappiamo tutti che il laser ha rivoluzionato il mondo della medicina e della chirurgia. A seconda della lunghezza d’onda, del gas impiegato per il suo funzionamento e delle finalità per il quale è concepito, avremo un laser differente. Anche in oculistica i laser sono differenti: laser giallo, laser argon sono forse nomi dei quali avete sentito parlare. Ma la rivoluzione che l’avvento del laser a femtosecondi è riuscita a portare è davvero qualcosa di unico nel suo genere. Il laser a femtosecondi è capace infatti di sostituirsi in toto ad un bisturi, eseguendo incisioni sui tessuti pur senza che questi vengano toccati da qualunque tipo di strumento meccanico. Le incisioni eseguite con laser a femtosecondi, inoltre, vantano una lunga serie di caratteristiche che le rendono di gran lunga più vantaggiose rispetto a quelle eseguite con altri strumenti meccanici.

Tra queste caratteristiche citiamo:

  • programmabilità e controllabilità al millimetro dell’incisione;
  • estrema precisione dell’incisione;
  • nessuna necessità di punti di sutura al termine dell’intervento;
  • “pulizia” estrema e quindi minor rischio intraoperatorio per il paziente.

4 – Il facoemulsificatore

Il facoemulsificatore ad ultrasuoni è uno strumento che, nelle sue versioni di ultima generazione, offre elevatissima precisione ed affidabilità. In questi apparecchi, gli ultrasuoni emessi dalla sonda sono mantenuti a pressione sempre costante. Inoltre, la stessa quantità di ultrasuoni è ridotta al minimo necessario per portare a termine l’esecuzione dell’intervento di cataratta.

5 – Le lenti intraoculari

Sulle lenti intraoculari si potrebbe aprire un lunghissimo capitolo. Se l’idea di Sir Ridley era quella di sostituire il cristallino, oggi la moderna chirurgia oftalmica consente al paziente di andare ben oltre questo traguardo. Le lenti intraoculari sono moderni dispositivi capaci di adattarsi perfettamente alle caratteristiche dell’apparato oculare del paziente, ma non solo. Esse possono anche far fronte alle sue esigenze personali. Biocompatibili, estremamente durevoli nel tempo, flessibili, customizzabili sotto più punti di vista, capaci di correggere uno o più difetti visivi contestualmente: i vantaggi sono davvero innumerevoli.

Insomma, dopo aver letto questo breve articolo avrai 5 motivi in più per sottoporti in tutta serenità all’intervento di cataratta non appena ricevi la diagnosi.

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Che cos’è la cataratta?

Che cos'è la cataratta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

 

Fino a qualche decina di anni fa la cataratta sembrava essere un argomento riservato agli addetti ai lavori e si tendeva ad accettare il graduale e pur tuttavia importante calo di capacità visiva come un “sintomo” naturale dell’età avanzata. Oggi grazie alla globalizzazione dell’informazione ed alla maggiore sensibilità verso temi quali la prevenzione e la salute oculare, che cos’è la cataratta non è più un mistero. Anzi, più se ne parla, e meglio è. 

Che cos’è la cataratta?

Cataratta è un termine che si usa per indicare la sensazione di annebbiamento visivo dovuta all’opacizzazione del cristallino. All’interno del nostro occhio vi è una lente piccolissima (della dimensione di una lenticchia) che, quando è sana, è perfettamente trasparente e molto flessibile. Mano a mano che il tempo passa e l’età avanza, questa lente comincia a perdere gradualmente trasparenza e flessibilità. Poiché il suo ruolo, nel contesto della funzione visiva, è quello di lasciar passare la luce e favorire la corretta messa a fuoco delle immagini, è evidente che se il cristallino perde efficienza, anche la visione comincerà a perdere qualità.

Per rispondere dunque alla domanda “che cos’è la cataratta” in modo ancor più semplice ed intuitivo, si immagini il vetro di una finestra. Se da nuovo è lucido e perfettamente trasparente, con il trascorrere del tempo diviene sempre più opaco.

Ma la cataratta viene a tutti? Come influisce sulla vista?

Ora che abbiamo capito che cos’è la cataratta, è fondamentale rispondere ad una serie di quesiti sul tema. La cataratta non viene a tutti, ma è davvero molto frequente. Mano a mano che il tempo passa, la visione di un paziente affetto da cataratta si fa sempre più incerta. I colori perdono vivacità ed i contorni delle cose si fanno meno definiti. La vista, in generale, perde in qualità. Una situazione che si ripercuote sulla vita quotidiana del paziente, che perde a sua volta sicurezza in se stesso e vede compromessa la percezione della sua autonomia. In questo senso, la cataratta non è solo una patologia oculare, ma è un fenomeno capace di far sentire una persona in età anche moderatamente avanzata improvvisamente “vecchia”.

Tornando alla metafora della finestra, l’unica soluzione, ad oggi, è quella di sostituire il vetro vecchio con uno nuovo. Non esiste infatti terapia farmacologica in grado di riportare il cristallino alla sua perfetta trasparenza.

Ho capito che cos’è la cataratta: ma cosa succede se non faccio nulla per curarla?

Si consideri che viviamo in una società in cui la terza età è davvero una seconda giovinezza. Gli anziani di una volta oggi non esistono più. Raggiunta l’età matura, sono sempre di più le persone che riscoprono hobby, interessi e passioni che non avevano avuto modo o tempo di coltivare in precedenza. Passeggiate all’aperto, viaggi, trekking, uscite in bicicletta, serate con gli amici, corsi di ballo. Per non parlare di chi ha la fortuna di essere nonno, e che spesso, per dare una mano ai figli impegnati nel lavoro, si dedica ai nipoti a tempo pieno.

Sarebbe davvero impensabile lasciare che la cataratta faccia il suo corso e soprassedere di fronte all’opportunità di trattarla in modo definitivo. Tanto più che oggi l’intervento di cataratta è totalmente indolore, di brevissima durata e risolutivo.

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Lenti intraoculari: quanto sono sicure

Lenti intraoculari - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La prima lente intraoculare al mondo fu impiantata a Londra nel lontano 1949 da Sir Harold Ridley. Da allora, il mondo delle biotecnologie applicate alla medicina oftalmica ha fatto davvero passi da gigante. Il risultato è una vasta gamma di lenti intraoculari altamente innovative e performanti, capaci di rispondere ad una sempre più ampia rosa di esigenze. Una realtà ben lontana da quella che Sir Ridley avrebbe anche minimamente potuto immaginare. 

Lenti intraoculari: non solo cataratta

E’ abbastanza comune tra i non addetti ai lavori associare il concetto di lenti intraoculari a quello di intervento di cataratta. E’ noto infatti che, durante l’intervento di cataratta, il cristallino oramai opacizzato viene rimosso e sostituito con una nuova lente artificiale. Una lente intraoculare appunto. Ma la realtà è ben più vasta e ben più interessante.

1 – Quando l’intervento di cataratta diventa personalizzabile

Innanzitutto conviene sapere che l’intervento di cataratta apre al paziente una varietà di possibilità davvero inimmaginabili in fatto di risoluzione dei propri problemi visivi. Impiantando una lente intraoculare nel corso dell’intervento di cataratta, è possibile infatti personalizzare la procedura e risolvere anche eventuali difetti visivi. La lente intraoculare avrà dunque un duplice scopo:

  1. restituire una visione ottimale, nitida e ben definita, in virtù della perfetta trasparenza del cristallino artificiale;
  2. consentire di risolvere in modo permanente uno o più difetti visivi, grazie al potere diottrico della lente in questione.

2 – Le lenti intraoculari non sono “prerogativa” dei pazienti in età matura o avanzata

In secondo luogo, non tutti sanno che l’impianto di un cristallino artificiale o lente intraoculare non è “prerogativa” dei pazienti in età matura o avanzata. Un paziente in giovane età con uno o più difetti visivi piuttosto marcati può affrontare un intervento di sostituzione del cristallino oppure di “aggiunta” di una lente intraoculare tutta nuova capace di ovviare ai difetti visivi (tecnica dei due cristallini).

Lenti intraoculari: dispositivi versatili ed altamente sicuri

Quanto spiegato sopra ci dà la misura della straordinaria versatilità di un dispositivo medico-chirurgico capace di rispondere alle esigenze ad una sempre più ampia gamma di pazienti.

Ma le lenti intraoculari vanno bene davvero per tutti? Sono davvero sicure? Comportano rischi o controindicazioni? Sono domande abbastanza comuni. E allora, rispondiamo a questi quesiti:

Perché le lenti intraoculari sono altamente sicure

Può capitare di sentirsi insicuri rispetto all’idea di ricevere una lente intraoculare perché, in fondo, si tratta pur sempre di un corpo estraneo. Tuttavia, a differenza delle prime lenti intraoculari, quelle moderne sono sottilissime, molto flessibili e facili da impiantare. Infine, interesserà sapere che sono altamente tollerate: le possibilità di rigetto sono inesistenti in quanto i materiali sono sicuri e biocompatibili.

Ma allora, davvero non ci sono rischi, ma solo vantaggi?

Le lenti intraoculari sono altamente vantaggiose e particolarmente sicure per i motivi sopra descritti. Scegliere una clinica d’eccellenza ed uno specialista di grande e comprovata esperienza, vi consentirà, ad ogni modo, di “dormire su due cuscini”. Avrete la certezza di mettervi nelle mani giuste, di sapere che la lente prescelta è davvero quella che calza a pennello rispetto alle vostre esigenze e che la sua qualità risponde a quanto di meglio oggi il mercato abbia da offrire.

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Perché l’operazione di cataratta è una delle più praticate al mondo

Operazione di Cataratta - Centro Ambrosiano Oftalmico

Al giorno d’oggi l’operazione di cataratta non è più una procedura chirurgica lontana dalla nostra realtà. Se fino ad una manciata di anni fa la facoemulsificazione si eseguiva su pazienti in età molto avanzata e con una capacità visiva già notevolmente compromessa, oggi è diventata una pratica di routine lungimirante, volta a preservare un’ottimale qualità della visione sul lungo periodo. E non solo: in un contesto demografico caratterizzato da un progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, la crescita esponenziale dei numeri relativi agli interventi di cataratta eseguiti in tutto il mondo è più che mai comprensibile.

Primo rapporto mondiale OMS sulla vista. Cosa dicono i numeri

Nel primo rapporto mondiale sulla vista, a cura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, emergono due dati fondamentali:

  1. il notevole e progressivo invecchiamento della popolazione mondiale;
  2. l’aumento del numero di persone affette da patologie oculari.

Parola d’ordine: sensibilizzare la popolazione e fare prevenzione

Alla luce dei dati emersi nel rapporto dell’OMS, risulta chiaro:

  1. quanto sia importante fare prevenzione educando la popolazione ad uno stile di vita sano e dinamico capace di tenere il più possibile alla larga le tipiche patologie connesse all’avanzare dell’età;
  2. sensibilizzare ed informare verso temi ed argomenti non sempre conosciuti a tutti, come la cataratta, ma anche la miopia ed il diabete;
  3. spronare a sottoporsi a controlli specialistici periodici anche in assenza di particolari sintomi;
  4. consigliare di trattare la cataratta al più presto, non appena questa viene diagnosticata.

Operazione di cataratta: perché si esegue sempre di più?

La cataratta dunque si opera sempre di più per diversi motivi:

  1. perché, come suggerito sopra, l’età media della popolazione è sempre più alta;
  2. perché oggi si consiglia di operare non appena si riceve la diagnosi, e non in età avanzata;
  3. perché se lasciata “maturare” eccessivamente, la cataratta può pregiudicare la qualità di vita del paziente, il suo stato di salute psicofisico e, non ultimo, apportare ulteriori danni all’apparato oculare;
  4. perché i grandi progressi tecnologici associati alla chirurgia oftalmica hanno reso l’operazione di cataratta una procedura veloce, indolore ed altamente sicura.

In cosa consiste oggi l’operazione di cataratta?

L’operazione di cataratta consiste nella rimozione del cristallino naturale, che viene frantumato ed aspirato tramite un sottilissimo strumento ad ultrasuoni, chiamato facoemulsificatore. Al termine di questa fase, all’interno della capsula che conteneva il cristallino si inserisce un cristallino artificiale.

Quali sono oggi i vantaggi dell’operazione di cataratta?

I vantaggi sono:

  1. uso di tecnologie d’avanguardia, come il laser a femtosecondi, uno strumento di ultima generazione ad altissima precisione (presente solamente nei centri d’eccellenza) che “assiste” il chirurgo in alcune delicatissime fasi dell’operazione;
  2. possibilità di scegliere che tipo di cristallino artificiale ricevere, di che dimensioni, materiali, con che tipo di potere diottrico (personalizzazione dell’intervento)

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L’intervento di cataratta può stabilizzare la pressione intraoculare

La cataratta ed il glaucoma sono due patologie oculari che possono causare una notevole perdita di capacità visiva, e che non infrequentemente possono essere concomitanti. La differenza tra le due sta nel fatto che, mentre i danni causati dalla cataratta sono risolvibili con un intervento, quelli causati dal glaucoma sono irreversibili. Alcune ricerche hanno provato come uno dei vantaggi dell’intervento di cataratta possa essere, in certi casi, una stabilizzazione della pressione intraoculare. Un vantaggio non trascurabile, se il paziente soffre anche di pressione intraoculare alta. 

L’intervento di cataratta restituisce qualità della visione e della vita

Oggi si tende ad operare la cataratta prima che questa sia molto evoluta, consentendo al paziente di recuperare rapidamente una buona qualità sia di visione che, più in generale, di vita. Nel corso dell’intervento di cataratta, il cristallino naturale, oramai opacizzato, viene rimosso dalla capsula che lo contiene e sostituito con una lente intraoculare. Esistono diverse tipologie di lenti intraoculari, chiamate anche cristallini artificiali, pensate per far fronte alle esigenze specifiche di diversi pazienti: in linea generale, tutte le lenti intraoculari usate nella moderna chirurgia oftalmica sono molto ben tollerate e non necessitano di dover essere sostituite nell’arco della vita di una persona.

Perchè operarsi di cataratta può stabilizzare la pressione intraoculare

Il dottor Berdahl JP, dell’Università del North Carolina, ha condotto uno studio per stabilire gli effetti che l’intervento di cataratta ha sulla pressione intraoculare. La conclusione è stata che in alcuni casi – specialmente nei pazienti che prima dell’intervento mostravano una pressione intraoculare alta – l’intervento di cataratta può influenzare positivamente la pressione intraoculare, anche se il meccanismo che sta dietro a questo miglioramento non è ancora stato indagato né chiaramente definito dal punto di vista scientifico. Tuttavia, alcuni pazienti con una pressione intraoculare alta, dopo l’intervento di cataratta non solo hanno sperimentato un costante abbassamento della stessa, ma hanno anche spesso potuto sospendere la terapia ipotonizzante. E’ bene precisare, tuttavia, che qualora l’eccessiva pressione intraoculare abbia generato danni al nervo ottico, non vi è terapia farmacologica nè intervento chirurgico che vi possa porre rimedio, cioè che possa far regredire i danni instauratisi.

Fonte: Ncbi.nlm.nih.gov

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Cataratta, le domande frequenti: risponde il Dott. Lucio Buratto

La cataratta, ovvero l’opacizzazione del cristallino, è una patologia dell’occhio legata a doppio filo all’avanzare dell’età, alla quale tutti o quasi tutti andiamo incontro. Nonostante sia oramai noto che non è possibile evitarla, talvolta a fronte di una diagnosi di cataratta può essere naturale provare un po’ di preoccupazione. Ecco perché oggi abbiamo intervistato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico e grande esperto in chirurgia della cataratta, che ha gentilmente risposto ad alcune “frequently asked questions” sull’argomento.

Cosa succede se decido di non operarmi?

L’opacizzazione del cristallino è un fenomeno progressivo ed irreversibile, al quale non si può porre rimedio. Non esiste alcuna terapia farmacologica per far regredire o arrestare l’opacizzazione o i sintomi, dunque chi decide di non operarsi andrà incontro ad un progressivo peggioramento della cataratta e quindi della vista. Un cristallino fortemente opacizzato porta ad una grave ipovisione con conseguente perdita di autonomia da parte del paziente, che affronterà la terza età con notevoli difficoltà di indole sia pratica che emotiva. Inoltre, una cataratta particolarmente matura può innescare altri problemi oculari, come un aumento della pressione intraoculare dovuto a variazioni del cristallino catarattoso, che può a sua volta generare danni irreversibili al nervo ottico. In generale, si sconsiglia di soprassedere all’intervento ed anzi, il consiglio che diamo ai nostri pazienti è di operare non appena la cataratta viene diagnosticata. Non dimentichiamo, infine, che in presenza di cataratta il rischio di cadere, inciampare o essere vittima di incidenti aumenta.

L’intervento di cataratta è doloroso?

L’intervento di facoemulsificazione non è doloroso, dura pochi minuti e viene eseguito previa somministrazione di un collirio anestetico. In CAMO noi utilizziamo sempre la tecnologia del laser a femtosecondi che fornisce grande precisione e sicurezza all’intervento. Nelle ore immediatamente successive all’intervento, il paziente può sperimentare una sensazione di corpo estraneo nell’occhio, un pò di bruciore ed un aumento della lacrimazione: sono sintomi del tutto normali, comuni a tutti i pazienti che affrontano la chirurgia della cataratta.

Dovrò operare entrambi gli occhi oppure uno alla volta?

La cataratta colpisce solitamente entrambi gli occhi. Tuttavia, l’intervento viene eseguito prima su un occhio, e successivamente sull’altro. I due interventi si possono eseguire ad un giorno di distanza l’uno dall’altro, così da fornire un rapido recupero visivo ad ambedue gli occhi.

Non sono in buona salute: posso operarmi ugualmente?

Se soffrite di altre patologie oculari o non oculari, comunicatelo sempre tempestivamente al vostro oculista, che avrà cura di valutare attentamente il vostro caso specifico. Ad ogni modo, salvo casi rarissimi, non esistono particolari controindicazioni all’intervento di cataratta con facoemusificazione e laser a femtosecondi.

Dopo l’intervento di cataratta potrò fare a meno degli occhiali?

La risposta a questa domanda dipende strettamente dalle condizioni oculari di ogni singolo paziente. Oggi esiste una vastissima ed interessante gamma di cristallini artificiali realizzati per rispondere alle esigenze di chi desidera approfittare dell’intervento di cataratta per risolvere anche uno o più difetti visivi preesistenti. Ecco allora che vi sono cristallini monofocali, multifocali e torici. E’ vero dunque che uno degli obiettivi dell’intervento di cataratta è anche quello di risolvere i difetti refrattivi e di eliminare l’uso degli occhiali.

La cataratta si riforma?

La cataratta non si riforma perché i cristallini artificiali non sono soggetti ad opacizzazione né necessitano di essere sostituiti nell’arco della vita del paziente.

Posso operarmi ovunque?

In Italia i centri dove sottoporsi all’intervento di facoemulsificazione non mancano. Prima di orientarsi verso una determinata struttura piuttosto di un’altra, consigliamo sempre di informarsi bene: scegliete sempre un chirurgo esperto e preparato nel quale riporre la vostra fiducia e che operi in una struttura dotata di tecnologie d’avanguardia, come quella del laser a femtosecondi.

Per altre informazioni sull’intervento di cataratta e per prenotare una visita specialistica oculistica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, chiama dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

 

Con l’intervento di cataratta più sicuri anche alla guida

Uno studio condotto in Australia ha dimostrato che, a seguito del primo intervento di cataratta, il rischio di andare incontro ad incidenti stradali si riduce del 61%, mentre dopo il secondo la percentuale scende del 23%.  Una percentuale particolarmente significativa, che va ad aggiungersi alla lista dei vantaggi oggettivi derivanti dalla scelta di sottoporsi all’intervento per la rimozione della cataratta. 

L’intervento di cataratta offre indubbi vantaggi anche al volante

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Age and Ageing, è stata effettuata con l’obiettivo di valutare il rapporto tra la percentuale di anziani che si sono sottoposti all’intervento di cataratta – sia ad un occhio, che successivamente ad entrambi – ed il numero di sinistri nei quali essi sono stati coinvolti, con riferimento anche ai costi che tali incidenti hanno avuto per la comunità. Dallo studio, che ha coinvolto 2489 guidatori di età superiore ai 60 anni tra il gennaio 2003 e il dicembre 2015, è emerso che prima di entrambi gli interventi 1312 anziani sono stati coinvolti in 1347 sinistri, mentre dopo il primo intervento il numero di sinistri è sceso a 850, con il coinvolgimento di 775 anziani. Dopo entrambi gli interventi, infine, 895 anziani sono stati coinvolti in 915 sinistri. Dati alla mano, dunque, lo studio ha evidenziato come l’intervento di cataratta porti ad una generale riduzione degli incidenti stradali. Un risultato che va interpretato come un incoraggiamento a sottoporsi all’intervento di cataratta anche qualora questa sia solo ad uno stadio iniziale.

Cos’è la cataratta e che cos’è l’intervento di cataratta

Si definisce cataratta l’opacizzazione naturale del cristallino, quella lente naturale situata all’interno del nostro occhio in corrispondenza della pupilla. Il cristallino è soggetto fisiologicamente ad un processo di invecchiamento che lo porta ad opacizzarsi. Come conseguenza di questa opacizzazione, si perdono la nitidezza visiva, la percezione corretta delle forme, dei colori e dei contorni degli oggetti, con un generale peggioramento della visione centrale. Anche le azioni più comuni come fare una passeggiata, scendere le scale o guidare un veicolo divengono più difficoltose. Oggi si tende ad operare la cataratta anche quando questa è al suo esordio, con grande beneficio in termini di qualità della visione ma anche di qualità della vita.

L’intervento di cataratta o facoemulsificazione

L’intervento di cataratta, detto anche di facoemulsificazione, si esegue in day surgery e prevede la sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale perfettamente biocompatibile e tollerabile. L’intervento avviene previa anestesia topica, dura pochi minuti e garantisce un ottimo recupero visivo già dopo qualche settimana.

Vuoi conoscere più da vicino i vantaggi dell’intervento di cataratta ?

Oltre a garantire una maggiore sicurezza alla guida, l’intervento di cataratta ha effetti benefici sul paziente perché, restituendogli un’ottima capacità e qualità visiva, gli consente di affrontare la terza età con maggiore sicurezza e con un ritrovato senso di autonomia ed indipendenza, con indubbie ripercussioni positive anche sul tono dell’umore. Azioni quotidiane anche banali come scendere le scale, uscire a passeggio, usare il telefono, seguire i propri programmi televisivi preferiti tornano ad essere facili e piacevoli. Se vuoi conoscere più da vicino l’intervento di cataratta, chiamaci allo 02 6361191 dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 oppure contattaci da qui.

Fonte. Age and Ageing

Ad ognuno il suo cristallino: monofocale, multifocale o accomodativo?

I primissimi interventi di rimozione della cataratta prevedevano che, una volta tolto il cristallino naturale oramai opacizzato, questo non venisse sostituito in alcun modo ed il paziente dovesse far ricorso ad un paio di occhiali. Oggi invece si usa impiantare i cristallini artificiali: questi vengono realizzati con materiali sintetici altamente tollerabili, perfettamente trasparenti e soprattutto personalizzabili in base alle esigenze del paziente. Ma quali sono questi cristallini ed a quali tipologie di esigenza rispondono?

Cos’è il cristallino

Il cristallino è una piccola lente situata all’interno del nostro occhio. Le sue dimensioni variano da persona a persona, ma si aggirano intorno ai 9 mm di larghezza per 3 mm di altezza circa. Esso è collocato all’interno di una capsula, e si compone di un nucleo e di una parte intermedia, tra il nucleo e la capsula, detta corticale. Il suo scopo è quello di filtrare la luce che penetra all’interno dell’occhio attraverso la pupilla e di convogliarla verso la retina. Com’è noto, la cataratta si ha quando il cristallino si opacizza, e dunque va sostituito. Grazie all’osservazione dell’occhio con un macchinario chiamato lampada a fessura, lo specialista può osservare da vicino il cristallino e capire fino a che punto ed in quali parti esso sia opacizzato.

Cos’è il cristallino artificiale

Durante l’intervento di facoemulsificazione, dopo aver estratto il cristallino naturale del paziente affetto da cataratta, il chirurgo inserisce all’interno dell’occhio del paziente un cristallino di tipo artificiale. Questo è costituito da un materiale plastico perfettamente tollerabile, resistente ed assolutamente trasparente. E’ una lente che durerà per tutta la vita, e non richiede di essere né sostituita né pulita nel corso degli anni.  Attraverso un esame specifico chiamato biometria, il chirurgo riesce a calcolare il diametro del bulbo oculare e dunque a stabilire l’entità del potere diottrico che il cristallino artificiale dovrà avere. Il cristallino artificiale ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi una vera e propria rivoluzione del campo dell’oftalmologia, migliorando drasticamente la qualità di vita di un sempre maggiore numero di pazienti anche in età particolarmente avanzata.

Cristallino: ad ognuno il suo

Come detto, la possibilità di correggere l’afachia – ovvero l’assenza di cristallino – tramite l’inserimento di un cristallino artificiale al posto di quello naturale, ha rivoluzionato il mondo dell’oftalmologia moderna. Ma dai primi cristallini, tutto sommato poco personalizzabili e piuttosto rigidi, ad oggi, di strada ne è stata fatta davvero molta. I cristallini dei quali la moderna chirurgia oftalmica dispone sono molto flessibili e dunque facilmente collocabili nella loro sede senza dover ricorrere ad incisioni ed a punti di sutura.

I cristallini monofocali

I cristallini monofocali non hanno potere accomodativo ma consentono di risolvere, oltre al problema della cataratta, anche un difetto refrattivo preesistente. I cristallini di questo tipo sono molto ben tollerabili ed hanno il medesimo potere diottrico in tutta la loro superficie.

I cristallini multifocali

I cristallini multifocali, proprio come le lenti multifocali degli occhiali, consentono di correggere in una mossa sola sia i problemi di visione “da vicino” che i problemi di visione “da lontano”. Questi cristallini sono costruiti in modo che il potere diottrico sia variabile: ogni piccola sezione della lente è costituita da cerchi concentrici capaci di offrire poteri diottrici differenti e dunque di sopperire alle diverse esigenze di visione, da lontano oppure da vicino.

I cristallini accomodativi

Si tratta di lenti particolarmente elastiche, capaci di fissarsi con la struttura interna muscolare dell’occhio e dunque di esercitare quell’azione accomodativa che è tipica del cristallino naturale. In altre parole, l’occhio riesce ancora a mettere a fuoco come prima dell’intervento, perché la lente artificiale si contrae e si flette in risposta alle contrazioni naturali dell’occhio.

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Non esitare a chiederci consiglio in merito all’intervento di facoemulsificazione ed ai cristallini artificiali.

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Come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta

L’intervento di rimozione della cataratta – noto anche con il nome di facoemulsificazione – è oggi uno dei più praticati al mondo. Esso consente di risolvere in modo efficace e permanente una delle patologie tipiche dell’età matura, consentendo al paziente di recuperare una straordinaria nitidezza visiva ed un’eccellente percezione dei colori. I grandi traguardi della tecnologia, come l’avvento del laser a femtosecondi, e la possibilità di inserire cristallini artificiali completamente personalizzabili, inoltre, fa di questo intervento una soluzione veloce ed indolore a più problemi contemporaneamente, inclusi i difetti di rifrazione. Vediamo in questo articolo come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta. 

In cosa consiste l’intervento di rimozione della cataratta

Prima di approfondire ulteriormente l’argomento e di spiegare come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta, cerchiamo di spiegare meglio cosa si intenda per cataratta e cosa effettivamente si vada e rimuovere nel corso della procedura. Il cristallino è una lente naturale situata all’interno del nostro occhio: esso è collocato in una precisa posizione, proprio dietro la pupilla, all’interno di una capsula che lo contiene. Durante l’intervento di rimozione della cataratta la capsula viene aperta ed il cristallino al suo interno viene sostituito con uno nuovo. La tecnica chirurgica che viene usata per effettuare questa sostituzione prende il nome di facoemulsificazione: il chirurgo effettua una piccolissima incisione di 2-3 millimetri nella parte laterale del bulbo con l’aiuto del laser a femtosecondi, una tecnologia di ultima generazione che riesce a sostituirsi perfettamente al bisturi. Dopodiché, il cristallino oramai opacizzato viene frammentato ed aspirato per poi essere sostituito.

Come ci si prepara all’intervento di rimozione della cataratta

La cataratta non è un fenomeno esclusivo dell’età matura, anche se è molto più frequente che compaia dopo i 60 anni. Da quel momento in poi è possibile che il paziente sperimenti un graduale abbassamento della vista: si tratta di un processo che si sviluppa gradualmente e che generalmente esordisce prima da un occhio e poi compare anche nell’altro. Il cristallino non si opacizza dunque improvvisamente e tutto insieme, ma per gradi. Il paziente sperimenterà un calo nella quantità e nella qualità della vista, faticando a compiere azioni comuni come leggere, guardare la televisione, guidare.

Quando operare la cataratta

A differenza di quanto accadeva alcuni decenni fa, oggi si decide di operare la cataratta prima che questa sia molto evoluta, così da restituire al paziente anziano una buona qualità di vita, oltre che di visione, e dunque la possibilità di compiere le piccole grandi azioni del quotidiano senza troppa fatica e senza il rischio di andare incontro a qualche incidente per esempio di tipo domestico.

Ecco come ci si prepara all’intervento di cataratta

Prima di programmare l’intervento di rimozione della cataratta, l’oculista eseguirà una serie di esami specialistici mirati, che sono:

  • esame del segmento anteriore: è un esame che si effettua attraverso un macchinario chiamato lampada a fessura e che consente di analizzare ed osservare lo stato di salute di cornea e cristallino
  • misurazione del tono oculare: è un esame che si usa per escludere la presenza di glaucoma
  • esame del fondo oculare: è un esame della retina e del fondo oculare, importante per determinare il livello di qualità visiva che si potrà raggiungere a seguito dell’intervento
  • topografia: è lo studio della forma e delle caratteristiche della cornea del paziente
  • biometria: è la misurazione della lunghezza assiale del bulbo oculare. In base a questa si potrà decidere quale tipo di lente correttiva eventualmente inserire.
  • endotelioscopia: è la conta e la misurazione della densità delle cellule dell’endotelio, lo strato posteriore della cornea, attraverso il quale bisognerà passare per poter eseguire l’intervento

Una volta terminati tutti questi accertamenti, sarete pronti per sottoporvi all’intervento di rimozione della cataratta. La fase di preparazione inoltre includerà un lungo colloquio con il vostro medico oculista, che vi illustrerà il tipo di intervento che andrete ad affrontare, oltre a tutti i vantaggi che questo apporterà al vostro apparato visivo. Non esitate a porre qualunque domanda vi venga in mente, così da giungere al giorno dell’intervento pronti, consapevoli e preparati.

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