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Quanti tipi di cataratta esistono?

Con il termine cataratta si intende una patologia che colpisce il cristallino, la piccola lente situata all’interno dei nostri occhi che ricopre un ruolo cruciale e fondamentale nella funzione visiva. La forma più nota e conosciuta di cataratta è quella legata all’età, chiamata pertanto cataratta senile. Ma ve ne sono anche altre. Cogliamo l’occasione per scoprirle assieme.

Cosa hanno in comune tutte le varianti della patologia?

Tutte le tipologie di cataratta che ci accingiamo a menzionare hanno in comune un sintomo principale: l’opacizzazione del cristallino. Quando questo si ammala, perde trasparenza. Ed è proprio la trasparenza (ma non solo) una delle caratteristiche fondamentali di un cristallino sano e perfettamente efficiente. Mano a mano che l’opacizzazione avanza, i raggi luminosi che penetrano nell’occhio dall’esterno attraverso la pupilla faticano a raggiungere la retina, e la funzione visiva si fa imprecisa e difficoltosa. Come se un velo (o una cataratta, appunto) si interponesse tra chi guarda e il mondo.

Elenchiamo brevemente le tipologie di cataratta:

Cataratta congenita

Capita di nascere già affetti da cataratta e per questo motivo la patologia si dice congenita. Questa variante può interessare un occhio solamente, oppure entrambi. Le cause possono essere ereditarie, ma può anche essere dovuta ad altri fattori intervenuti in fase gestazionale

  • patologie contratte dalla madre (rosolia, parotite, varicella, herpes sistemico)
  • esposizione ai raggi X
  • assunzione di particolari farmaci

La cataratta congenita è curabile chirurgicamente, ma è fondamentale che la diagnosi sia particolarmente tempestiva.

Cataratta giovanile

La cataratta giovanile fa invece il suo esordio in giovane età, al contrario di quanto accade con la variante più nota e diffusa della patologia, che invece si presenta in età matura. Le cause possono essere:

  • una miopia molto forte, uno dei più comuni fattori predisponenti l’opacizzazione del cristallino prima dell’età avanzata
  • la presenza di altre patologie oculari, come il glaucoma
  • la presenza di una patologia sistemica, come il diabete di tipo 1
  • una dermatite atopica
  • l’esposizione intensa e protratta nel tempo a raggi ultravioletti
  • l’assunzione massiccia e prolungata di farmaci cortisonici
  • una iperferritinemia, ovvero livelli molto elevati di ferro nel sangue

Cataratta diabetica

Come già accennato relativamente alla cataratta giovanile, il diabete può favorire l’insorgenza di diverse patologie oculari, tra cui la cataratta, ma anche la retinopatia diabetica e la maculopatia diabetica. Si tratta di patologie che è necessario affrontare con prontezza e serietà, pena una compromissione importante della salute del proprio apparato visivo. Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista in oftalmologia così come, parallelamente, ad un diabetologo.

Cataratta traumatica

Può capitare che la cataratta si presenti come conseguenza di un forte trauma oculare: un incidente, un trauma di origine sportiva o altro possono innescare l’opacizzazione del cristallino. In tal caso potrà trattarsi di una opacizzazione monolaterale oppure bilaterale, a seconda della tipologia di trauma.

Cataratta secondaria

La cataratta secondaria è un possibile incoveniente del tradizionale intervento di cataratta. Può accadere che, a seguito della rimozione del cristallino opacizzato, la parte posteriore della sacca che lo conteneva (che non viene rimossa durante l’intervento), si opacizzi a sua volta. Non è nulla di allarmante e, come detto, può accadere. Si risolve con una brevissima seduta laser del tutto indolore.

Cataratta senile

Terminiamo la carrellata delle tipologie di cataratta con la cataratta senile, quella legata a doppio filo al tempo che avanza. E’ la variante più diffusa, ed è dovuta al fatto che, mano a mano che gli anni passano, il cristallino perde trasparenza in modo del tutto naturale. Un processo irreversibile, che trova soluzione solamente nella sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale.

Quali sono le cure?

La cataratta è una patologia che:

  • non trova soluzione nell’assunzione di farmaci di sorta
  • e non migliora con l’andare del tempo

L’unica strada da intraprendere per curarla è chirurgica e consiste nella sostituzione del cristallino opacizzato con uno nuovo, perfettamente trasparente e destinato a durare per tutta la vita. Si tratta di un intervento poco invasivo che non deve suscitare alcun timore ma che, anzi, oggi va vissuto come una vera e propria opportunità.

Di seguito i vantaggi dati dall’intervento

  • è una opportunità per ripristinare la propria capacità visiva e per recuperare un senso di indipendenza motoria e di autonomia a tuttotondo, specie in età avanzata
  • consente di risolvere anche eventuali difetti visivi preesistenti, dal momento che il cristallino artificiale può essere dotato del potere diottrico necessario al paziente (anche qualora i difetti visivi siano più d’uno)
  • nella variante dell’intervento denominata femto-cataratta, eseguita solo in alcuni centri d’eccellenza, l’intervento non prevede l’uso di lame, strumenti taglienti o punti di sutura, e offre un recupero visivo ancor più veloce e gradevole. Questo accade perché il protagonista è uno strumento laser: il laser a femtosecondi.

Vuoi saperne di più?

Prenota la tua visita oculistica specialistica. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute oculare e di raccontarti tutto sull’intervento di cataratta con laser a femtosecondi. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Cataratta e benessere emotivo nella terza età

La cataratta è nota ai più come patologia oculare in senso stretto. Che va curata per ripristinare la capacità e l’acuità visiva di chi ne è affetto. Tuttavia, il mondo della ricerca si sta interrogando sempre di più sull’influenza che la patologia può esercitare sullo stato cognitivo ed emotivo con particolare riferimento al paziente anziano. Sembra, difatti, che esista un legame di causa effetto tra la cataratta e una serie di difficoltà motorie, emotive e cognitive nelle persone anziane. Vediamo come si manifesta questo legame.

La cataratta è una delle prime cause di cecità al mondo

La cataratta è ancora oggi una delle prime cause di cecità o grave ipovisione al mondo, assieme ad altre patologie oculari come il glaucoma, la Maculopatia e la retinopatia diabetica. Patologie insidiose che conducono ad un peggioramento della salute così come della capacità visiva quando non adeguatamente curate. Questo accade, per esempio, se vengono a mancare una puntuale e capillare diffusione dell’informazione e adeguati programmi di screening della salute oculare Sfortunatamente la cataratta non porta con sé solamente un progressivo, importante ed irreversibile calo della capacità visiva, ma innesca anche una serie di disagi e disturbi che sembrano davvero essere concatenati tra di loro.

Cosa sappiamo oggi del legame tra cataratta e disturbi della sfera cognitiva ed emotiva

Il paziente anziano è più fragile

Alcuni ricercatori hanno già indagato il tema del legame tra cataratta e disturbi della sfera cognitiva ed emotiva.

In generale, il paziente anziano è caratterizzato da una fragilità globale tale per cui un evento avverso può predisporre all’insorgenza di altre difficoltà e/o patologie, sia sul piano fisico che emotivo.

Una cataratta non curata con tempestività può avere diverse conseguenze. Elenchiamole brevemente:

  • incertezza motoria, che porta ad un rischio elevato di cadute e che in età avanzata possono causare frequentemente fratture del femore o del bacino (con maggiore incidenza nelle donne in post menopausa, più esposte al rischio di osteoporosi). Uno status quo che può innescare un tracollo dello stato di salute globale di chi è oggetto di questi incidenti.
  • un senso di sconforto dovuto alla progressiva difficoltà nel compiere anche piccole azioni quotidiane, ed al fatto di aver sempre più bisogno d’aiuto a scapito della propria indipendenza personale. Tale stato emotivo può cronicizzarsi innescando una vera e propria patologia depressiva.
  • maggiore predisposizione ad andare incontro ad un rapido declino cognitivo, con un maggiore rischio di sviluppare demenza senile e patologia di Alzheimer.

La scienza non cessa d’indagare le ripercussioni globali della cataratta sulla salute dell’anziano

Attualmente sono in corso altre ricerche scientifiche per accertare l’impatto globale che la cataratta ha sull’anziano, ma vi sono già alcuni dati fuori dubbio:

  • l’unica cura esistente per la cataratta è la chirurgia
  • la chirurgia della cataratta non presenta controindicazioni, salvo casi eccezionali
  • le eventuali complicanze poste in essere dall’intervento di cataratta sono di gran lunga più rare e remote rispetto a quelle che la patologia può innescare
  • quanto prima si esegue la chirurgia, tanto prima si disinnesca la catena di eventi che la patologia può innescare sul piano fisico così come emotivo

La scienza sta altresì indagando altri aspetti, tra cui quale possa essere la procedura chirurgica migliore per il paziente anziano (un intervento eseguito bilateralmente oppure due interventi separati, solo per fare un esempio) e quali lenti intraoculari siano maggiormente performanti per determinate casistiche.

Fonte: Frontiersin.org

Curare la cataratta: come, quando e perché

Riassumendo e concludendo, curare la cataratta mette al riparo dal rischio di incidenti e cadute, ma non solo. Risolvere tempestivamente la cataratta previene l’accelerazione del deterioramento cognitivo e il rischio di sviluppare demenza senile, oltre a migliorare sensibilmente i sintomi della sfera dell’umore. E’ intuitivo, difatti, che un paziente che torna a vedere in maniera ottimale ritrovi un umore positivo e propenso al compiere piccole o grandi azioni in modo autonomo.

Oggi l’intervento di cataratta è considerato da tutta la comunità scientifica una procedura di routine: non v’è ragione per temerlo né per soprassedere rispetto alla sua esecuzione. Nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, peraltro, ne esiste oggi una variante “gentile”, che sostituisce agli strumenti taglienti moderni laser altamente sofisticati.

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Cataratta senile: è possibile non operare?

E’ possibile non operare la cataratta senile? Cosa succede se scelgo di rimandare o non eseguire l’intervento? Esistono soluzioni farmacologiche capaci di arrestare la progressione della patologia? Potrebbe bastare un paio di occhiali per tornare a vedere meglio? Le domande dei nostri pazienti sul tema sono tutte ragionevoli e legittime. Cogliamo dunque l’occasione per rispondere a tutti i dubbi più comuni sulla cataratta e sull’intervento di cataratta.

Due parole sulla cataratta

La cataratta senile è una patologia che insorge con l’avanzare dell’età. Ciò che accade è che il cristallino, la minuscola lentina che consente il passaggio dei raggi luminosi sino alla retina, si opacizza in modo del tutto naturale mano a mano che il tempo avanza. L’opacizzazione del cristallino – nota con il nome di cataratta, appunto – è irreversibile. Nulla può restituire al cristallino la trasparenza che aveva da giovane. E così, mano a mano che il tempo passa:

  • i contorni delle cose si fanno mano a mano più incerti e confusi
  • i colori diventano meno nitidi e brillanti
  • la percezione globale dell’ambiente circostante si fa meno definita

E’ possibile non operare la cataratta?

1 – Farmaci e occhiali non hanno alcuna utilità nel trattamento della patologia

Capita spesso di confondere i sintomi della patologia con un abbassamento della vista legato ai propri difetti visivi. E così facendo, si pensa che sia sufficiente ricorrere ad un paio di occhiali. Sfortunatamente non è così: la cataratta non ha nulla a che vedere con i difetti visivi quali miopia, astigmatismo, ipermetropia. Inoltre, oggi non esiste alcuna terapia farmacologica capace di arrestare l’opacizzazione del cristallino.

2 – Il cristallino opacizzato non recupererà mai la trasparenza perduta e può pregiudicare la salute di altre strutture oculari

Più il tempo passa, più il cristallino perde trasparenza, si ispessisce e talvolta arriva anche a sfaldarsi. Un cristallino opacizzato ed ispessito sottopone ad uno stato di stress tutte le strutture oculari, affaticandole e talvolta danneggiandole. Il suo ispessimento porta ad un aumento della pressione intraoculare, mettendo a repentaglio anche la salute del nervo ottico. Per questo motivo, non solo non è possibile evitare l’intervento, ma è anche importante programmarlo non appena si riceve la diagnosi.

3 – Non voglio operarmi perché ho paura: è proprio necessario?

L’intervento di cataratta è oggi una procedura di routine. Basti pensare che si tratta dell’intervento chirurgico più effettuato al mondo! I più timorosi, tuttavia, saranno felici di sapere che esiste una variante particolarmente “gentile” dell’operazione di cataratta. Al posto di bisturi ed altri strumenti taglienti, il protagonista è il laser a femtosecondi, che agisce sulle strutture oculari con una precisione ed una delicatezza mai viste prima in chirurgia. Questa variante dell’intervento ad altissimo apporto tecnologico è eseguita quotidianamente presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, dove opera un team di chirurghi oculisti altamente preparati ed esperti nell’uso delle tecnologie d’avanguardia.

Concludendo, non vi sono dubbi: l’intervento di cataratta è una procedura chirurgica oggi affrontabile con la giusta dose di serenità, nella certezza che i benefici che apporta a tuttotondo sono di gran lunga più vantaggiosi rispetto alla qualità di vita che si prospetta a chi invece sceglie di non operarsi. La cataratta, infatti, se non operata è fra le maggiori cause di cecità al mondo.

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Prenota oggi stesso una visita oculistica specialistica per la cataratta. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Intervento di cataratta tra verità e falsi miti

intervento di caratatta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’intervento di cataratta è una procedura chirurgica della quale si sente spesso parlare. E nonostante sia tra le più eseguite al mondo, non è poi così conosciuta tra i non addetti ai lavori. Di fatto, non a tutti è chiaro che cos’è la cataratta né in cosa consiste l’operazione di cataratta. Cerchiamo allora di comprenderlo meglio con l’aiuto del Dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, nonché uno dei massimi esperti al mondo sul tema. Che ci aiuterà anche a sfatare qualche falso mito e qualche convinzione errata.

Dottor Buratto, cosa significa cataratta?

Per comprendere cos’è la cataratta bisogna dapprima conoscere, seppure a grandi linee, l’anatomia dell’occhio. All’interno del nostro occhio c’è una minuscola lentina chiamata cristallino, che ha il compito di accogliere i raggi luminosi che penetrano attraverso la pupilla e di convogliarli verso la retina. Le condizioni che ne determinano l’assoluta e perfetta efficienza sono due:

  • perfetta trasparenza
  • elasticità e flessibilità

Con l’andare del tempo e per cause del tutto naturali legate all’invecchiamento cellulare ed all’ossidazione dei tessuti, il cristallino perde queste due caratteristiche rendendo sempre più difficoltosa la funzione visiva. Il termine cataratta si usa per determinare l’opacizzazione del cristallino, un processo che dà al paziente la sensazione che un velo si interponga tra i suoi occhi ed il mondo circostante.

In cosa consiste l’intervento di cataratta? E’ doloroso? Si usano bisturi o altri strumenti taglienti?

L’intervento di cataratta ha l’obiettivo di sostituire il cristallino opacizzato (e molte volte anche ispessito) con uno nuovo, perfettamente trasparente, efficiente e durevole nel tempo. In questo modo la visione tornerà ad essere efficiente, nitida e definita.

Molti pazienti sono spaventati all’idea di sottoporsi ad un intervento di chirurgia oftalmica. Tuttavia, l’intervento di cataratta non è per nulla doloroso e dura pochi minuti. Per eseguirlo senza timore e senza dolore è sufficiente qualche goccia di un collirio anestetico.

Presso i Centri d’Eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, inoltre, l’operazione di cataratta è eseguibile in una particolare variante che ci piace definire “gentile”: zero lame, niente bisturi, nessun punto di sutura ed una convalescenza breve e indolore.

Chi non desidera ricorrere all’intervento può assumere dei farmaci per curare la la cataratta? La patologia può migliorare naturalmente?

Siamo di fronte ad un falso mito. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento. Al momento non esiste alcun farmaco o collirio in grado di arrestare l’opacizzazione del cristallino, un processo che, come detto, è irreversibile. Inoltre non conviene attendere troppo tempo prima di intervenire dopo la diagnosi. Poiché è impossibile che la cataratta rallenti la sua progressione o addirittura migliori, prima si interviene e meglio è.

Conviene sapere che una cataratta ad uno stadio avanzato esercita numerose conseguenze negative su chi ne è affetto. Conseguenze che si ripercuotono sulla salute globale degli occhi, ma anche sullo stato emotivo. Un cristallino ispessito può mettere sotto pressione le strutture oculari, aumentando la pressione intraoculare e innescando uno stato di sofferenza generale dell’intero apparato visivo. Inoltre, non vedere bene porta ad una progressiva perdita di indipendenza ed autonomia, tristezza, ansia, depressione. Insomma, accelera anche l’invecchiamento sul fronte cognitivo.

Per saperne di più…

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191. Saremo lieti di darvi ulteriori delucidazioni in merito all’intervento di cataratta.

Lenti per cataratta: quali sono le migliori?

Lenti per cataratta, quali sono? I primissimi interventi di cataratta avevano l’obiettivo di rimuovere il cristallino opacizzato per risolvere le difficoltà visive connesse alla patologia. Ma non davano alcun valore aggiunto in termini di quantità visiva. Ma da allora – erano più o meno gli anni Cinquanta del novecento – la chirurgia oftalmica ha fatto davvero passi da gigante. Non solo oggi l’intervento di cataratta è l’occasione per ricevere una lente intraoculare con un buon potere diottrico, ma anche per scegliere quella che meglio si adatta alle proprie esigenze visive.

Cosa si intende per lenti per cataratta e che tipo di beneficio apportano

Con lenti per cataratta intendiamo le lenti intraoculari o cristallini artificiali. Sono piccolissime lentine, altamente biocompatibili. Sono collocate all’interno dell’occhio al posto del cristallino e durano tutta la vita.

Il loro scopo, per come sono concepite e progettate oggi, è duplice:

  1. risolvere le difficoltà visive connesse all’opacizzazione del cristallino, restituendo una visione nitida e dai contorni ben definiti
  2. correggere le difficoltà visive del paziente eliminando i difetti visivi di qualunque tipo

Eccellenti benefici in ambito visivo

I benefici che oggi l’intervento di cataratta ci consente di ottenere nell’arco di una seduta chirurgica indolore e di pochi minuti si hanno sia sul piano qualitativo che quantitativo. La visione è precisa in accordo con le proprie necessità di correzione, i colori vividi ed intensi, i contorni delle cose sono definiti.

Quanti tipi di cristallini artificiali esistono?

Il mercato propone diverse lenti per cataratta:

  • lenti intraoculari monofocali: sono le più diffuse, quelle che correggono un solo difetto visivo. Sono proposte d’abitudine in tutti i centri sanitari come risposta più immediata all’esigenza di curare la cataratta. Non sono tuttavia ideali per chi desidera eliminare l’uso degli occhiali da vista (si pensi ad un paziente che ha qualche difficoltà visiva a più distanze);
  • lenti intraoculari multifocali: disponibili nei centri d’eccellenza, consentono di correggere le proprie difficoltà visive a più distanze, anche particolarmente ravvicinate;
  • lenti intraoculari EDOF: anche queste lenti per cataratta sono disponibili solo in pochi centri d’eccellenza sul territorio. Offrono il vantaggio di restituire una straordinaria qualità visiva da una distanza di 40 cm circa sino all’infinito.

Quali lenti per cataratta scegliere?

La storia della chirurgia oftalmica e dei dispositivi intraoculari ha visto l’avvicendamento di una serie di metodologie e di tecnologie sempre più interessanti, applicabili ad una sempre più vasta gamma di pazienti. I materiali sono divenuti via via più sofisticati, altamente compatibili e versatili. Alla luce di questa affermazione appare chiaro che il paziente che oggi si trovi nella condizione di dover affrontare un intervento di cataratta e che si rivolga ad un centro sanitario d’eccellenza, potrà di fatto costruire un intervento di cataratta su misura.

Oltre a correggere la cataratta, insieme al chirurgo il paziente potrà scegliere la lente intraoculare più adatta alle sue esigenze sulla base di due fattori fondamentali:

  1. le sue carenze visive, ovvero quali e quanti difetti sono presenti
  2. le necessità pratiche di vita quotidiana: praticare sport dinamici, avere una vita sociale intensa, avere l’esigenza di fare a meno degli occhiali per motivi estetici o di tollerabilità ecc…

Trovare la giusta lente intraoculare è fondamentale per migliorare la propria qualità di vita

La scelta si compie sempre in accordo con lo specialista

Nel complesso, l’operazione di cataratta con la giusta lente intraoculare offre al paziente la possibilità di migliorare notevolmente non solo il suo benessere visivo, ma più in generale la sua qualità di vita.

La scelta delle lenti per cataratta va fatta sempre in accordo con il chirurgo che eseguirà l’intervento. Si dovranno tenere in considerazione diversi fattori, sia relativamente alle difficoltà visive in atto, sia con riferimento alle abitudini ed alle aspettative del paziente. Una visita oculistica specialistica per cataratta è il primo passo da compiere per reperire le informazioni necessarie e per conoscere più da vicino sia il chirurgo stesso, sia la struttura sanitaria prescelta.

Vuoi saperne di più?

Chiama il Centro Ambrosiano Oftalmico: il centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Operazione di cataratta ambulatoriale, cos’è

Cosa si intende per operazione di cataratta ambulatoriale? Si può fare in sala operatoria? Quante tipologie di intervento esistono? La convalescenza è particolarmente lunga? Le domande di chi ha ricevuto una diagnosi di cataratta sono molte. Cogliamo dunque l’occasione per spiegare meglio come si cura la cataratta e cosa aspettarsi il giorno dell’intervento.

Cos’è la cataratta?

La cataratta è la progressiva ed irreversibile opacizzazione del cristallino. Il cristallino è una minuscola lentina situata all’interno del nostro occhio, che accoglie i raggi luminosi provenienti dall’esterno e li convoglia sulla retina. Il suo ruolo è cruciale per la funzione visiva. Con l’andare del tempo, per cause del tutto naturali legate all’invecchiamento dei tessuti, il cristallino perde trasparenza. Proprio come potrebbe accadere, per fare un esempio, al vetro di una vecchia finestra. Quando ciò accade, la vista comincia a farsi sempre più incerta e difficoltosa. Allora, diventa necessario ricorrere ad un piccolo intervento per rimuovere il cristallino naturale opacizzato e sostituirlo con uno artificiale, perfettamente trasparente. Ma proseguiamo nel nostro approfondimento sull’operazione di cataratta ambulatoriale.

In cosa consiste l’operazione di cataratta ambulatoriale

L’intervento di cataratta è un’operazione molto delicata che richiede esperienza, perizia e grande competenza. Tuttavia, può essere eseguito in regime ambulatoriale: ecco perché si sente spesso parlare di operazione di cataratta ambulatoriale. L’operazione si esegue al termine di un percorso diagnostico durante il quale il paziente è visitato e sottoposto ad una serie di esami preoperatori molto accurati. La procedura è affrontabile anche in età particolarmente avanzata senza timore, ma sarebbe meglio non attendere ed intervenire alla prima diagnosi. Poiché restituisce una capacità visiva ottimale, chi vi si sottopone ha spesso la sensazione di vivere una sorta di ringiovanimento inaspettato.

Intervento di cataratta al Centro Ambrosiano Oftalmico: in una vera e propria sala operatoria dedicata

Anche se comunemente si sente parlare di operazione di cataratta ambulatoriale, in CAMO il paziente trova qualcosa di più di un ambulatorio accogliente. Presso le nostre strutture disponiamo infatti di una vera e propria sala operatoria dedicata: uno spazio concepito appositamente per offrire al paziente il massimo comfort e la massima sicurezza, in un contesto di tecnologia d’avanguardia e igiene assoluta.

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico, il paziente è accolto sin dalla fase preoperatoria da un team di medici e ortottisti altamente qualificati. L’intera procedura ha una durata di una mezz’ora al massimo ed è del tutto indolore. L’anestesia, somministrata con poche gocce di collirio, è sufficiente per affrontare l’intervento in totale serenità, ed in qualunque momento il paziente non è mai lasciato solo.

Cosa succede dopo l’intervento

Nei giorni successivi all’intervento è sufficiente seguire le indicazioni terapeutiche ricevute al momento della dimissione evitando, tra le altre cose, di strofinare o bagnare gli occhi, di usare make up o fragranze o fare sforzi eccessivi. Infine, in poco tempo è possibile cominciare ad apprezzare il recupero visivo ottenuto e tornare del tutto alle proprie abitudini.

Intervento di cataratta ambulatoriale: è così semplice?

Abbiamo descritto l’operazione di cataratta ambulatoriale come una procedura indolore, di breve durata, non troppo invasiva, e dal recupero post operatorio veloce. E’ tuttavia importante precisare che, come già accennato sopra, la procedura assume tali contorni se eseguita da mani esperte ed in un contesto sanitario di altissimo profilo.

Alcuni vantaggi al Centro Ambrosiano Oftalmico

Oltre ai vantaggi sopra descritti, presso il Centro Ambrosiano Oftalmico l’intervento di cataratta riserva davvero una serie di vantaggi:

  1. La possibilità di usufruire di tecnologie di ultima generazione non sempre disponibili altrove sul territorio: tra queste citiamo il laser a femtosecondi, usato in CAMO per sostituire il bisturi. Questo si traduce in un minore stress per i tessuti oculari, un migliore e più veloce recupero visivo, l’assenza di punti di sutura, ma anche una maggior programmabilità dell’intervento, che in questo modo è eseguito con una precisione mai vista prima
  2. La possibilità di ricevere, al posto di una comune cristallino monofocale, una lente intraoculare di ultima generazione. Oggi il panorama delle lenti intraoculari è vastissimo: le moderne IOL sono altamente personalizzabili e consentono di correggere più difetti visivi, regalando una capacità visiva migliore anche a più distanze contemporaneamente. Così come accade per il laser a femtosecondi, anche queste lenti non sono reperibili ovunque sul territorio.
  3. Infine, come già accennato, l’opportunità di usufruire di una sala operatoria dedicata e modernamente attrezzata.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino caratteristiche e potenzialità dell’operazione di cataratta presso il Centro Ambrosiano Oftalmico? Chiamaci oggi stesso: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Lenti EDOF opinioni e vantaggi

Lenti EDOF opinioni, vantaggi, pro e contro: ti è stata diagnosticata la cataratta o hai delle carenze visive marcate per le quali un intervento laser non è sufficiente. Vorresti dunque sapere qualcosa di più sulle lenti intraoculari a profondità di fuoco continua delle quali ultimamente si sente spesso parlare: cosa sono, per chi sono indicate, cosa pensa chi si è già sottoposto all’intervento, come vede? Possono essere indicate anche per te? Rispondiamo assieme a queste ed altre domande frequenti sul tema.

Lenti EDOF o lenti trifocali?

Chi si avvicina per la prima volta al mondo delle lenti intraoculari può faticare a comprendere le differenze tra le varie tipologie esistenti. A proposito delle lenti EDOF opinioni, punti di vista e impressioni di chi le ha già impiantate possono esserci decisamente d’aiuto a comprendere il tipo di esperienza visiva che offrono. Ma non basta. Facciamo dunque un piccolo passo indietro e cerchiamo di spiegare con semplicità la differenza tra una lente e l’altra, prendendo in esame le due tipologie maggiormente proposte al momento: le EDOF, appunto, e le trifocali.

Le lenti intraoculari trifocali sono lenti molto potenti capaci di regalare una pressoché totale indipendenza dagli occhiali. Infatti consentono di recuperare un’eccellente quantità visiva anche a distanze molto ravvicinate. Chi ama leggere la sera prima di dormire, cucire o ricamare, praticare hobby che richiedono una buona visione a distanze molto ravvicinate (al di sotto dei 40 cm), troverà nelle lenti trifocali una buona risposta alle sue esigenze. Queste lenti, tuttavia, in alcuni casi possno causare visione di aloni e sfocature in particolare in condizioni di luminosità ridotta.

Al contrario, le lenti EDOF a profondità di fuoco continua sono meno potenti, ma offrono altri vantaggi: restituiscono al paziente un’ottima capacità visiva da distanze medio ravvicinate (dai 40 cm) fino all’infinito. Questo significa che è possibile leggere senza occhiali a distanze medie ma non troppo ravvicinate (si pensi al cruscotto dell’auto oppure al computer), ma anche mettersi alla guida in condizioni di luminosità molto ridotta o al calar della sera, senza sperimentare gli aloni o le sfocature tipiche delle lenti trifocali.

A proposito di controindicazioni

La distinzione tra trifocali e lenti EDOF sembra dunque vertere su due punti:

  1. la potenza (e dunque la distanza minima a partire dalla quale si ottiene una buona capacità visiva)
  2. le “controindicazioni”

La scelta di una intraoculare rispetto ad un’altra dipenderà in maggior misura dallo stile di vita che si ha e dalle aspettative che si hanno nei confronti delle lenti. Indipendenza totale dagli occhiali con qualche piccola sfocatura specie dopo l’imbrunire, oppure un’ottima capacità visiva da 40 cm in poi senza sfocature, ma con l’esigenza di indossare saltuariamente un occhiale da lettura? La decisione deve essere necessariamente discussa con il chirurgo che eseguirà l’intervento, ma è al contempo personale. Ed è fondamentale per ottenere il giusto grado di soddisfazione dalla propria scelta. Detto questo, andiamo ad approfondire, a proposito delle lenti EDOF opinioni e punti di vista di chi le ha scelte.

Lenti EDOF opinioni e impressioni di chi le ha scelte

Come detto, sfocature ed aloni sono spesso presenti nella vita di ciascuno di noi, per vari motivi non sempre dipendenti dalle lenti intraoculari. Tuttavia, chi ha scelto le lenti a profondità di fuoco continua solitamente rimane positivamente colpito dalla straordinaria definizione visiva che queste offrono anche a distanze molto lunghe e in condizioni di poca luce. Un paziente che ha scelto le lenti EDOF e che si metta alla guida all’imbrunire, trova sempre un grande beneficio visivo dato dall’assenza di riflessi ed aloni. Ritrovando di conseguenza uno stile di guida più sicuro ed attento. Ma è solo un esempio. A proposito di lenti EDOF, opinioni e impressioni di chi le ha scelte sono sempre molto positive, sia con riferimento alla qualità visiva, che naturalmente alla quantità visiva.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino le lenti intraoculari e le loro potenzialità? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione con un team di specialisti esperti nel trattamento della cataratta e dei difetti visivi marcati. Chiamaci dal lunedi al venerdi al numero 02 636 1191. Saremo lieti di fornirti tutte le informazioni necessarie e di prenderci cura della tua salute visiva.

Cataratta con le lenti EDOF, per vedere meglio di prima

Le lenti EDOF sono lenti intraoculari di ultima concezione. Hanno di fatto rivoluzionato il modo di concepire e proporre l’intervento di cataratta ad una gamma sempre più variegata di pazienti con diversi difetti visivi concomitanti e preesistenti alla patologia. Se, ai suoi esordi, l’obiettivo dell’operazione di cataratta era quello di rimuovere il cristallino opacizzato e sostituirlo con uno nuovo perfettamente trasparente, oggi le potenzialità di questo intervento si dilatano a dismisura. E se già l’introduzione degli strumenti laser in oftalmologia è stata una piccola rivoluzione perfetta per mettere a proprio agio anche chi non ama l’idea della chirurgia, oggi con le lenti EDOF l’ulteriore salto di qualità è indubbio.

Cosa sono le lenti EDOF e perché sono così interessanti

Le lenti intraoculari EDOF sono cristallini artificiali di ultima generazione dotati di una messa a fuoco molto ampia: sono ideali per chi ha l’esigenza di vedere bene a più distanze. Per comprendere la piccola rivoluzione che risiede dietro queste lenti intraoculari, immaginiamo tre casistiche differenti. Tre pazienti in età matura, abituati per motivi diversi a indossare gli occhiali nel quotidiano, ma accomunati dalla medesima patologia: la cataratta.

1 – Hai portato gli occhiali per tutta la vita e ti eri rassegnato a non poterne fare più a meno

Immaginiamo un paziente che indossi gli occhiali da sempre. E che si sia più o meno rassegnato, nel corso degli anni, ad indossarli. E’ esattamente la condizione nella quale ti trovi tu. Che incredibile sorpresa sarebbe, alla soglia dell’età avanzata, scoprire che invece è possibile farne a meno molto più spesso di quanto si possa pensare? E’ davvero così. Le lenti EDOF sono concepite per sostituire il cristallino opacizzato – curando la cataratta, dunque – ma offrendo al contempo il potere diottrico necessario per correggere in modo permanente diversi difetti visivi. Offrendo un’ottima capacità visiva dai 40 cm circa sino all’infinito.

2 -E’ da vent’anni che alterni occhiali da lettura e occhiali per lontano, perdendoli ovunque

Hai sempre portato gli occhiali. Ma da quando è arrivata la presbiopia, non fai altro che portarti ovunque due paia di occhiali e due custodie differenti. Spesso perdendoli nei posti più imprevedibili. Con il solo intervento di cataratta – che dopo la diagnosi è necessario e improrogabile – puoi scegliere di ricevere una lente intraoculare capace di correggere le tue difficoltà visive a più distanze. In questo modo, potrai lasciare nel cassetto gli occhiali per lontano e tenere sottomano solamente quelli perle distanze molto ravvicinate.

3 – La presbiopia è andata via via peggiorando e dopo tanti anni fatichi ancora ad accettarla

Non hai mai avuto necessità di indossare gli occhiali, ma intorno alla quarantina la presbiopia è diventata una compagnia sgradita. E non ha fatto altro che peggiorare. Il problema è che con gli occhiali da vista non ti senti te stesso e sei un po’ a disagio. Il desiderio è quello di ritrovare il dinamismo che avevi quando eri più giovane. Anche in questo caso, le lenti EDOF sono l’ideale per curare la cataratta e correggere il difetto visivo che tanto ci dà noia. Grazie alle lenti EDOF, difatti, è possibile compiere azioni quotidiane come leggere il cruscotto della propria auto o fare una ricerca al computer anche senza occhiali. E’ anche possibile leggere senza occhiali, a partire da una distanza di circa 40 centimetri. Una vera e propria occasione da cogliere al volo.

Lenti EDOF: versatilità e trasparenza per una vasta gamma di esigenze

Le tre casistiche sopra descritte sono solo 3 esempi, ma danno la misura della straordinaria versatilità di delle lenti EDOF. Grazie alla loro profondità di fuoco continua, da cui peraltro prendono il nome (Extended Depth Of Focus), esse rispondono a tutte le esigenze visive da distanze particolarmente ravvicinate (40 cm circa) sino all’infinito. E non solo: la tecnologia d’avanguardia che risiede in queste lenti fa sì che esse siano prive degli inconvenienti tipici delle lenti intraoculari mulficocali (visione sfocata in condizioni di poca luce, aloni).

Non tutti gli interventi di cataratta sono uguali tra di loro, né lo sono i pazienti

Se ti è stata diagnosticata la cataratta ed è giunto il momento di programmare l’intervento, non esitare a prenderti un po’ di tempo (ma non troppo, la cataratta va sempre operata in tempi ragionevoli) per informarti bene in merito alle tecniche oggi maggiormente in uso e ai cristallini artificiali disponibili sul mercato. Non tutti gli interventi di cataratta sono uguali tra loro, così come non tutti i pazienti lo sono. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico abbiamo piacere di prenderci cura della salute oculare dei nostri pazienti dedicando loro le giuste attenzioni. E di fornire tutte le informazioni necessarie a chi desideri qualche informazione in più sul tema.

Vuoi conoscere più da vicino le lenti EDOF?

Vuoi conoscere più da vicino le lenti EDOF? Desideri rivolgerci alcune domande? Chiamaci: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Intervento di cataratta con impianto di lenti intraoculari: di che si tratta?

Ti è stata diagnosticata la cataratta e stai raccogliendo un po’ di informazioni in merito all’intervento che dovrai affrontare e alle strutture sanitarie che lo eseguono. Approfittiamo dunque di queste poche righe per illustrarti brevemente le opportunità, con particolare riferimento alle tecniche oggi in uso per la rimozione della cataratta, ma anche ai vantaggi che oggi l’intervento può regalare. La prima cosa che conviene sapere, infatti, è che l’intervento di cataratta non è sempre lo stesso, ma può assumere caratteristiche differenti da paziente a paziente.

Il ruolo centrale del paziente

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico abbiamo spesso l’occasione di incontrare pazienti che ci rivolgono innumerevoli domande in merito al cristallino artificiale, all’intervento di cataratta, agli strumenti laser, ai difetti visivi. In quanto professionisti della salute e del benessere visivo, riteniamo che prima di tutto sia fondamentale che il paziente sia bene informato in merito a tutti gli aspetti degli interventi che dovrà affrontare, ma anche di tutte le opportunità delle quali dispone. In questo modo, chi si rivolge a noi riveste un ruolo attivo nella programmazione dell’intervento, e può prendere decisioni consapevoli e lungimiranti.

Il laser a femtosecondi e i cristallini artificiali sono due soluzioni ad altissimo impatto tecnologico, disponibili oggi presso il Centro Ambrosiano Oftalmico a beneficio del paziente che voglia dare una marcia in più al suo intervento, traendone il massimo beneficio possibile.

Intervento di cataratta con laser a femtosecondi

Uno degli aspetti che può fare la differenza tra un intervento di cataratta tradizionale e uno al passo coi tempi è la tecnologia. Com’è noto, l’intervento prevede che il cristallino opacizzato sia rimosso chirurgicamente e sostituito con un altro cristallino artificiale. Tradizionalmente questa operazione è eseguita:

  • praticando una piccola incisione sulla cornea;
  • poi un’altra sulla sacca che contiene il cristallino;
  • e infine frantumando ed aspirando il cristallino stesso con uno strumento ad ultrasuoni.

Oggi tutti questi passaggi possono essere eseguiti in modo più sicuro, preciso e meno traumatico per l’occhio, grazie all’ausilio del laser a femtosecondi. Si tratta di un laser ad infrarossi che di fatto si sostituisce agli strumenti taglienti usati nella procedura tradizionale.

Un intervento più sicuro, programmabile e meno traumatico

Individuare la struttura sanitaria che dispone del laser a femtosecondi consente di sottoporsi ad un intervento più “gentile”, ma anche di gran lunga più preciso, sicuro e programmabile già in fase preoperatoria grazie a sofisticati strumenti computerizzati di ultima generazione. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico è possibile sottoporsi all’intervento di cataratta con laser a femtosecondi.

Cristallino artificiale: cos’è? Quanti tipi ne esistono?

I cristallini artificiali sono minuscole lenti, grandi più o meno come una lenticchia:

  • molto flessibili e sottili
  • perfettamente trasparenti
  • totalmente biocompatibili

Questo significa che una volta impiantati al posto del cristallino naturale, i cristallini artificiali rimarranno performanti, efficienti e perfettamente trasparenti per tutta la vita. Quello che non è noto a tutti, è che i cristallini artificiali possono essere molto di più di una semplice lente monofocale. Per fare un esempio, è opinione diffusa che grazie alle lenti intraoculari si possa correggere la miopia, ma poi sarà necessario continuare ad indossare gli occhiali da lettura. Oggi non è più così: anche in quest’ambito la tecnologia ha fatto davvero passi da gigante.

Quando l’intervento di cataratta diventa altamente versatile

Oggi le lenti intraoculari godono di una versatilità mai vista prima. In breve, ciascun paziente è libero di ricevere la lente intraoculare che meglio si addice alle sue esigenze visive. Anche qualora soffra di difetti visivi diversi, ed abbia dunque la necessità di correggere difficoltà visive a distanze brevi e lunghe al contempo.

Lenti intraoculari EDOF

Nel vasto panorama delle lenti intraoculari, in particolare, spiccano le lenti EDOF. Si tratta di un acronimo che sta per Extended Depth of Focus. Sono lenti a profondità di fuoco continua, perfette per correggere qualunque difetto visivo senza peraltro presentare gli inconvenienti tipici delle multifocali tradizionali (visione di aloni specie in condizioni di limitata luminosità, qualità visiva imprecisa). Una vera e propria opportunità da cogliere al volo, capace di regalare, come spesso i nostri pazienti amano ripetere, “una capacità visiva ad alta definizione”.

Se ti è stata diagnosticata la cataratta, non fermarti alla prima proposta di trattamento chirurgico che ricevi. Il consiglio che ci preme di dare sempre ai nostri pazienti è quello di non stancarsi mai di leggere, di informarsi, di fare domande. Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico troverai un team di specialisti altamente preparati, pronti a rispondere ad ogni tuo quesito e ad illustrarti nel dettaglio tutti gli aspetti dell’intervento di cataratta.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino le lenti intraoculari di ultima generazione? Chiamaci: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Intervento di cataratta refrattiva: le ultime novità

intervento di cataratta refrattiva - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Avrete sicuramente sentito parlare diverse volte dell’intervento di cataratta. E di come questo consenta di risolvere in modo permanente l’opacizzazione naturale del cristallino, permettendo al paziente di affrontare l’età matura con un ritrovato senso di autonomia e di dinamismo. Non tutti sanno, però, che oggi l’intervento di cataratta ha compiuto un vero e proprio balzo in avanti. Un progresso straordinario che ha trasformato la sostituzione del cristallino in un’eccezionale opportunità di recupero visivo. Combinando in una mossa sola l’operazione di cataratta con l’intervento di chirurgia refrattiva. Ma in cosa consiste questa opportunità? E in termini del tutto pratici, quali vantaggi offre a chi vi si sottopone? Scopriamolo assieme.

Intervento di cataratta refrattiva: di che si tratta?

L’intervento di cataratta è una procedura chirurgica mirata alla sostituzione del cristallino naturale con un cristallino artificiale. Questa sostituzione si rende necessaria quando il cristallino – la minuscola lente situata all’interno del nostro occhio – si opacizza. Il cristallino è indispensabile per la funzione visiva perché consente il passaggio dei raggi luminosi e li convoglia verso la retina. Proprio come la lente di una macchina fotografica. E la sua opacizzazione, seppur patologica, è naturale. Appare chiaro, dunque, che sostituire il cristallino è sempre necessario nel caso in cui si presenti la cataratta.

Ma cos’è la cataratta refrattiva? Ebbene, gli interventi di chirurgia refrattiva sono una serie di procedure per correggere i difetti visivi. Ovvero: miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.

In che modo è possibile combinare un intervento di cataratta con un intervento di chirurgia refrattiva? Che cosa hanno a che fare tra di loro cataratta e difetti visivi? Rispondiamo subito alla domanda. La moderna scienza medica ha oggi messo a disposizione dei pazienti una serie di cristallini artificiali dotati di grandissime potenzialità.

Lenti intraoculari EDOF: ecco cosa rende l’intervento di cataratta refrattiva particolarmente interessante

Operare la cataratta consente di recuperare una buona qualità visiva con particolare riferimento ai contorni delle cose ed alla nitidezza dei colori. Con l’impianto delle lenti intraoculari EDOF, si ottengono innumerevoli vantaggi rispetto a quelli offerti da altre lenti intraoculari di precedente concezione. Scopriamone alcuni:

  • consentono di liberarsi dall’uso degli occhiali per guidare, andare a passeggio, praticare sport, guardare la televisione, dunque per la visione per medie e lunghe distanze
  • permettono di fare a meno degli occhiali per leggere giornali, riviste, istruzioni, etichette di prodotti (visione da vicino)
  • regalano una definizione visiva ottimale a tutte le distanze: i contorni delle cose sono precisi, i colori nitidi e vividi
  • sono altamente performanti anche in condizioni di scarsa luminosità: ideali per chi deve guidare dopo l’imbrunire, per esempio, o per chi non rinuncia ad una passeggiata serale

Grazie alle lenti EDOF, l’intervento di cataratta refrattiva diventa una straordinaria opportunità per tornare a vedere non come prima, ma meglio di prima. Alta definizione visiva, meno pensieri, più senso di libertà ed indipendenza. Sotto il profilo emotivo e psicologico, questo genere di intervento restituisce la voglia di ottimismo e di vivere una vita attiva e dinamica, che a volte in età avanzata si tende a perdere. Non a caso, diverse ricerche scientifiche hanno sottolineato come mantenere efficienti ed in buona salute i propri cinque sensi, con particolare riferimento alla vista e all’udito, consenta di prevenire l’insorgenza di disturbi cognitivi.

A proposito di prevenzione: quando l’intervento è lungimirante

L’intervento di cataratta refrattiva è sempre più spesso la scelta d’elezione di tanti pazienti in età adulta (ma non avanzata) che cominciano a manifestare qualche lieve sintomo di cataratta o sono preoccupati per la sua eventuale insorgenza. Sottoporsi all’intervento quanto prima è una scelta decisamente lungimirante: si sceglie dunque di giocare d’anticipo, evitando di andare incontro all’opacizzazione del cristallino (o bloccando sul nascere i primissimi sintomi della cataratta) e cogliendo quanto prima tutti gli straordinari benefici offerti dall’operazione anche sul piano della correzione dei difetti visivi.

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