Notizie dal Centro Camo, sulle attività della clinica e del dottor Lucio Buratto

Guida sicura: l’importanza di una vista sana

guida sicura - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il numero degli incidenti stradali che avvengono quotidianamente sulle strade di tutto il mondo è davvero molto elevato. A causarli, una molteplicità di fattori. Alcol, sostanze stupefacenti, ma anche distrazioni o stanchezza sono indubbiamente gli imputati maggiormente chiamati in causa. Ma non solo. Anche la vista gioca la sua parte, e non poco. Mettersi al volante in buone condizioni visive è davvero importante. Spendiamo oggi due parole su questo tema, cercando di capire come e perché il legame tra vista e sicurezza stradale sia così stretto e perché sia fondamentale non sottovalutarlo.

Vista e guida sicura: un legame troppo sottovalutato

Come accennato in apertura, i numeri delle statistiche relative agli incidenti stradali che avvengono ogni anno nel mondo sono davvero allarmanti. Non a caso, sono tanti i programmi messi in atto da organizzazioni statali ma anche da enti privati, per sensibilizzare ad un approccio alla guida più consapevole ed attento. Oggetto di tali campagne sono sicuramente i giovani, che troppo spesso sottovalutano l’effetto che alcol o droga possono avere sul loro organismo. Ma non solo. Anche gli adulti tendono a non prendere in considerazione alcuni fattori che, al contrario, finiscono per compromettere la sicurezza al volante. Tra questi non possiamo non citare la vista. Prendersi cura della propria salute visiva e correggere opportunamente i propri difetti visivi può contribuire a rendere le proprie prestazioni al volante ancor più sicure. E a minimizzare concretamente il rischio di brutte avventure alla guida.

Piccolo decalogo alla guida sicura

Vediamo dunque in che modo dedicare le giuste attenzioni alla propria efficienza visiva nel momento in cui ci si mette al volante, con un piccolo decalogo stilato con l’aiuto del dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

  1. Sottoporsi ad una visita oculistica periodicamente (una volta l’anno, indicativamente), per valutare lo stato complessivo di salute visiva e individuare eventuali difetti visivi o patologie oculari
  2. Aver cura della propria dieta, alimentandosi in modo sano e vario prediligendo prodotti di stagione. Evitare pasti molto abbondanti o pesanti prima di mettersi alla guida, specie se si intende percorrere un tragitto lungo. Evitare anche gli alcolici.
  3. Tenere sempre a portata di mano un collirio idratante o rinfrescante
  4. Controllare la propria postura regolando bene il sedile e gli specchietti retrovisori
  5. Assicurarsi di essere in condizioni psicofisiche idonee alla guida: dormire il giusto numero di ore è fondamentale per avere i riflessi pronti
  6. Curare opportunamente anche l’abbigliamento e le calzature: si consiglia di guidare in condizioni di comodità e con un paio di scarpe con suole che aderiscano bene ai pedali
  7. Sostituire periodicamente i tergicristalli, controllando che le spazzole siano integre e perfettamente funzionanti
  8. La sera, limitare l’accensione delle luci interne all’abitacolo, che inducono un restringimento pupillare e pregiudicano una ottimale visione esterna (lo stesso vale per i telefonini, che dovrebbero rimanere rigorosamente in tasca)
  9. Aumentare il livello di attenzione in caso di maltempo, strada dissestata, ingresso o uscita dalle gallerie: in tali situazioni, moderare la velocità, abbassare la radio, evitare ulteriori distrazioni (conversazioni che si possono rimandare, accensione di sigarette, telefonate o altro)
  10. Non usare in modo eccessivo e sconsiderato l’aria condizionata o il sistema di riscaldamento del veicolo: alterare marcatamente la temperatura dell’aria può esercitare un’influenza negativa sulle mucose dell’occhio, disidratandole

Tutti i consigli sopra descritti sono funzionali al buon andamento della funzione visiva quando si è alla guida. Mettersi al volante in condizioni psicofisiche ottimali consente di avere i riflessi pronti per rispondere prontamente ad eventuali imprevisti. Ma non solo. Riprendendo ed approfondendo il primo punto del nostro decalogo, per avere una guida sicura è bene insistere sull’importanza di sottoporsi agli opportuni controlli visivi.

Le carenze visive non opportunamente corrette possono avere un ruolo cruciale nella gestione di un’emergenza su strada e nelle frazioni di secondo che ci spingono ad effettuare una manovra piuttosto che un’altra. Vedere in modo impreciso la cartellonistica stradale, eventuali ostacoli sull’asfalto, ma anche contorni e colori specie in condizioni meteo non ottimali dilata il tempo di risposta e compromette la prontezza di riflessi.

Prendersi cura della propria salute oculare è fondamentale per mettersi al riparo dal rischio di incidenti su strada

Indossare il giusto paio di lenti diviene quindi una condizione imprescindibile per una guida sicura. Ma non solo. In presenza di patologie oculari, anche la giusta terapia è d’obbligo. Per fare un esempio, sono innumerevoli le ricerche scientifiche che confermano come l’intervento di cataratta renda la guida più sicura e contribuisca a ridimensionare notevolmente il rischio di incidenti stradali.

A ciascuno la sua lente

Il mercato delle lenti correttive oggi è molto vasto e consente di rispondere ad una vasta gamma di esigenze. Mettersi alla guida indossando gli occhiali giusti può essere sicuramente d’aiuto per ridurre il rischio di inconvenienti legati alle difficoltà visive. Si dovrà dunque prestare attenzione alla scelta della lente:

  • le lenti devono avere la giusta correzione, essere ben centrate e indossate correttamente
  • se le condizioni meteo sono avverse, le lenti antiriflesso sono di grande aiuto
  • in caso di sole, si consiglia l’uso di un paio di occhiali da sole a norma di legge; se il sole è intenso, l’ideale sono le lenti polarizzate e fotocromatiche (sono lenti che riducono l’abbagliamento ed i riflessi e migliorano la percezione dei colori)
  • per la guida notturna, si consigliano lenti bianche con trattamento antiriflesso

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Intervento di cataratta refrattiva: le ultime novità

intervento di cataratta refrattiva - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Avrete sicuramente sentito parlare diverse volte dell’intervento di cataratta. E di come questo consenta di risolvere in modo permanente l’opacizzazione naturale del cristallino, permettendo al paziente di affrontare l’età matura con un ritrovato senso di autonomia e di dinamismo. Non tutti sanno, però, che oggi l’intervento di cataratta ha compiuto un vero e proprio balzo in avanti. Un progresso straordinario che ha trasformato la sostituzione del cristallino in un’eccezionale opportunità di recupero visivo. Combinando in una mossa sola l’operazione di cataratta con l’intervento di chirurgia refrattiva. Ma in cosa consiste questa opportunità? E in termini del tutto pratici, quali vantaggi offre a chi vi si sottopone? Scopriamolo assieme.

Intervento di cataratta refrattiva: di che si tratta?

L’intervento di cataratta è una procedura chirurgica mirata alla sostituzione del cristallino naturale con un cristallino artificiale. Questa sostituzione si rende necessaria quando il cristallino – la minuscola lente situata all’interno del nostro occhio – si opacizza. Il cristallino è indispensabile per la funzione visiva perché consente il passaggio dei raggi luminosi e li convoglia verso la retina. Proprio come la lente di una macchina fotografica. E la sua opacizzazione, seppur patologica, è naturale. Appare chiaro, dunque, che sostituire il cristallino è sempre necessario nel caso in cui si presenti la cataratta.

Ma cos’è la cataratta refrattiva? Ebbene, gli interventi di chirurgia refrattiva sono una serie di procedure per correggere i difetti visivi. Ovvero: miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia.

In che modo è possibile combinare un intervento di cataratta con un intervento di chirurgia refrattiva? Che cosa hanno a che fare tra di loro cataratta e difetti visivi? Rispondiamo subito alla domanda. La moderna scienza medica ha oggi messo a disposizione dei pazienti una serie di cristallini artificiali dotati di grandissime potenzialità.

Lenti intraoculari EDOF: ecco cosa rende l’intervento di cataratta refrattiva particolarmente interessante

Operare la cataratta consente di recuperare una buona qualità visiva con particolare riferimento ai contorni delle cose ed alla nitidezza dei colori. Con l’impianto delle lenti intraoculari EDOF, si ottengono innumerevoli vantaggi rispetto a quelli offerti da altre lenti intraoculari di precedente concezione. Scopriamone alcuni:

  • consentono di liberarsi dall’uso degli occhiali per guidare, andare a passeggio, praticare sport, guardare la televisione, dunque per la visione per medie e lunghe distanze
  • permettono di fare a meno degli occhiali per leggere giornali, riviste, istruzioni, etichette di prodotti (visione da vicino)
  • regalano una definizione visiva ottimale a tutte le distanze: i contorni delle cose sono precisi, i colori nitidi e vividi
  • sono altamente performanti anche in condizioni di scarsa luminosità: ideali per chi deve guidare dopo l’imbrunire, per esempio, o per chi non rinuncia ad una passeggiata serale

Grazie alle lenti EDOF, l’intervento di cataratta refrattiva diventa una straordinaria opportunità per tornare a vedere non come prima, ma meglio di prima. Alta definizione visiva, meno pensieri, più senso di libertà ed indipendenza. Sotto il profilo emotivo e psicologico, questo genere di intervento restituisce la voglia di ottimismo e di vivere una vita attiva e dinamica, che a volte in età avanzata si tende a perdere. Non a caso, diverse ricerche scientifiche hanno sottolineato come mantenere efficienti ed in buona salute i propri cinque sensi, con particolare riferimento alla vista e all’udito, consenta di prevenire l’insorgenza di disturbi cognitivi.

A proposito di prevenzione: quando l’intervento è lungimirante

L’intervento di cataratta refrattiva è sempre più spesso la scelta d’elezione di tanti pazienti in età adulta (ma non avanzata) che cominciano a manifestare qualche lieve sintomo di cataratta o sono preoccupati per la sua eventuale insorgenza. Sottoporsi all’intervento quanto prima è una scelta decisamente lungimirante: si sceglie dunque di giocare d’anticipo, evitando di andare incontro all’opacizzazione del cristallino (o bloccando sul nascere i primissimi sintomi della cataratta) e cogliendo quanto prima tutti gli straordinari benefici offerti dall’operazione anche sul piano della correzione dei difetti visivi.

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Prenota la tua visita oculistica per la cataratta chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di illustrarti tutti i vantaggi dell’intervento di cataratta con impianto di lenti intraoculari Premium.

Operazione di presbiopia: monovisione o lenti intraoculari?

La presbiopia si presenta puntualmente intorno ai 40 anni. Un piccolo fulmine a ciel sereno, dal momento che a 40 anni circa tra carriera, famiglia, hobby e socialità, tutti noi ci sentiamo all’apice dei nostri traguardi. Impegnati, dinamici, positivi e proiettati verso nuovi obiettivi. Tuttavia, i nostri occhi cominciano a perdere un po’ della loro efficienza. Ce ne rendiamo conto nel compiere le piccole azioni quotidiane che implicano la lettura di parole o testi collocati a pochi centimetri dal nostro viso. E che improvvisamente non vediamo più bene come prima.

E’ possibile sottoporsi all’operazione di presbiopia? La moderna oftalmologia mette a nostra disposizione una buona gamma di soluzioni. Conosciamo oggi due tecniche tra le più usate per correggere la presbiopia: monovisione e lenti intraoculari. Due termini dei quali forse avete sentito parlare, ma che oggi più che mai vi può interessare capire meglio. Per scoprire che la soluzione alla presbiopia è più semplice di quanto si possa immaginare.

Operazione di presbiopia con la monovisione

La monovisione è una tecnica di chirurgia refrattiva molto interessante. Si esegue con i tradizionali strumenti laser in uso per la correzione dei difetti visivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo. Ma è, per così dire, concettualmente diversa. Proviamo a spiegare di che si tratta con semplicità. I nostri occhi cooperano insieme nello svolgimento della funzione visiva. Eppure, non tutti sanno che uno dei nostri occhi è dominante rispetto all’altro. E’ compito del cervello fondere il lavoro svolto da entrambi gli occhi per restituirci una buona visione complessiva.

Nella monovisione, intervenendo con gli strumenti laser, si corregge completamente il difetto visivo nell’occhio dominante (miopia, astigmatismo, ipermetropia). Nell’altro occhio, invece, si lascia una lieve miopia. In questo modo, il cervello riceverà i messaggi visivi da entrambi gli occhi e, unendoli, restituirà una visione complessiva ottimale. Questa tecnica si può eseguire sia nel caso si soffra di miopia e altri difetti, sia nel caso in cui non si abbia alcun difetto visivo oltre alla presbiopia (in tal caso si tratterà solamente l’occhio non dominante), ma anche qualora vi siano altri difetti visivi. L’intervento consente di ridurre drasticamente la dipendenza dagli occhiali o di farne a meno totalmente.

La monovisione è ampiamente usata per correggere la presbiopia, soprattutto per i presbiti più giovani. E si esegue spesso anche quando si opera una persona di cataratta.

Correzione della presbiopia con lenti intraoculari

Un’altra tecnica molto efficace per eseguire l’operazione di presbiopia è quella che prevede l’impianto di lenti intraoculari. Si tratta di piccolissime lenti che si impiantano internamente all’occhio, al posto oppure davanti al cristallino naturale. Le lenti intraoculari di ultima generazione sono ottime per correggere una vasta gamma di difetti visivi anche di entità differenti. Inclusa la presbiopia. Tra le più moderne e performanti segnaliamo le lenti EDOF (Extended Depth Of Focus). Sono cristallini artificiali capaci di restituire un’ottima capacità visiva a più distanze: da vicino sino all’infinito.

Le lenti intraoculari offrono moltissimi vantaggi:

  • non perdono mai trasparenza o flessibilità
  • sono altamente sicure, biocompatibili ed efficienti per tutta la durata della vita del paziente
  • consentono di recuperare l’indipendenza dagli occhiali nella maggior parte dei casi, e di recuperare così uno stile di vita libero e dinamico, anche per chi pratica hobby manuali e sport in movimento
  • permettono di eliminare la cataratta ove questa sia già presente, o di prevenirne la comparsa

Correggere la presbiopia in modo permanente si può

Concludiamo con una considerazione. Oggi la chirurgia oftalmica riesce a risolvere una gamma di difetti visivi anche importanti, ed anche in combinazione tra di loro. E a curare moltissime patologie, tra cui la cataratta, ma non solo. Ritrovare l’indipendenza dagli occhiali da vista a qualunque età è un traguardo da non sottovalutare. Perché significa fare un balzo indietro nel tempo e vivere la vita con dinamismo, senso di autonomia, voglia di libertà. Il tempo non si può arrestare, ma vivere meglio il tragitto che ci accompagna verso l’età matura è un’occasione preziosa.

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Prenota la tua visita oculistica per la correzione permanente della presbiopia e dei difetti visivi chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva, indicandoti la tecnica migliore per eseguire l’operazione di presbiopia e ritrovare la libertà dagli occhiali da vista.

Operazione di cataratta: benefici visivi e cognitivi

operazione di cataratta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’operazione di cataratta è una procedura molto comune che al giorno d’oggi è considerata di routine. Molti pazienti tuttavia, di fronte alla diagnosi di cataratta, tentennano. L’informazione parziale o sommaria in merito agli aspetti pratici dell’intervento ed ai suoi benefici può indurre a pensare che forse è possibile soprassedere. E che forse operarsi non è poi un’esigenza così impellente. Ma non è per nulla così. Soffermiamoci oggi sui benefici offerti dall’intervento di cataratta, scoprendoli uno ad uno.

Benefici di tipo medico dell’operazione di cataratta

La cataratta è una patologia irreversibile legata all’invecchiamento. Tentare di prevenirla è possibile con stili di vita virtuosi come alimentazione sana, elevata idratazione e movimento. Ma non è possibile avere la certezza che il nostro cristallino non andrà incontro a opacizzazione. Per ricorrere ad una metafora che ci è particolarmente cara, il cristallino è come il vetro di una finestra che, con l’andare del tempo, diviene opaco.

Ancora, pensare che la patologia si stabilizzi o inverta la sua rotta è sbagliato. Mano a mano che il tempo avanza, chi è affetto da cataratta proverà un progressivo peggioramento della sua capacità e qualità visiva. La cataratta, se non trattata prontamente, può mettere a repentaglio la salute visiva di chi ne è affetto. Questo accade perchè il cristallino affetto da cataratta si ispessisce, sottopone le strutture oculari a stress e ad una elevata pressione, e talvolta persino si sfalda all’interno dell’occhio.

Affrontare o non affrontare l’operazione di cataratta è dunque fuori questione. L’intervento di cataratta va anzi vissuto come una straordinaria opportunità di ripristino della vista. Un’opportunità che è mancata alle generazioni precedenti alla nostra. Noi tutti ricorderemo di aver avuto in famiglia un anziano giunto in tarda età con una capacità visiva gravemente compromessa.

Oggi, fortunatamente, i tempi sono cambiati. Grazie ai progressi della medicina moderna, è possibile giungere in tarda età con una capacità visiva ottimale. Anzi, per molti versi anche migliore di quella che si possedeva in gioventù.

Contrastare il declino sensoriale per preservare le proprie capacità cognitive: l’operazione di cataratta è anche questo

I ricercatori e gli studiosi di tutto il mondo concordano: il declino sensoriale è fattore predisponente il peggioramento della capacità cognitive. Cosa significa questo? Significa che quando in età avanzata i cinque sensi cominciano a perdere efficienza (ci riferiamo in particolar modo alla capacità visiva ed uditiva), anche la capacità cognitiva ne è compromessa.

Preservare, curare e trattare opportunamente i disagi, i disturbi e le patologie uditive e visive è, come accennato sopra, un’opportunità che va colta. Nell’ottica del mantenimento di una qualità di vita ottimale anche in età avanzata.

A tal proposito, alcune ricerche scientifiche hanno portato alla conclusione che la disabilità visiva se non trattata:

  • espone al rischio di andare incontro a declino cognitivo 5 volte di più di un paziente che non ha alcun problema di indole visiva;
  • moltiplica per 9 il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.

Perchè declino sensoriale e declino cognitivo vanno di pari passo?

Il legame tra il buon funzionamento dei cinque sensi e le capacità cognitive è più stretto di quanto si possa immaginare. E non solo: se a questi fattori si aggiungono anche difficoltà motorie, va da sé che la percezione del tempo che passa si può amplificare a tal punto da innescare anche disturbi della sfera emotiva (stress, depressione). Un vero e proprio susseguirsi di effetti spiacevoli.

Gli studiosi hanno ipotizzato tre dinamiche alla base di questa concatenazione di cause ed effetti:

  1. Teoria dell’effetto a cascata: le difficoltà sensoriali causano un declino cognitivo, secondo quanto appena descritto. Chi sperimenta delle difficoltà visive ed uditive andrà incontro a problemi motori, emotivi ed infine cognitivi;
  2. Teoria della causa comune: è la degenerazione del sistema nervoso centrale che causa sia il declino cognitivo che quello sensoriale;
  3. Teoria della penalizzazione: chi soffre di deficit sensoriali offre al suo sistema cognitivo informazioni non adeguate, precise e complete, dunque le prestazioni cognitive sono penalizzate.

Quel che è certo, è che curare una patologia tipicamente invalidante dell’età matura, recuperando una capacità visiva ottimale, può avere un indubbio effetto benefico anche sulla capacità cognitiva del paziente. Se a questo aggiungiamo che l’intervento di cataratta è anche opportunità per correggere eventuali difetti visivi preesistenti, va da sé che i benefici offerti dall’operazione siano davvero di ampio respiro.

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Presbiopia, laser e altre soluzioni. Intervista al dott. Lucio Buratto

correzione della presbiopia - Dott.Lucio Buratto - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La presbiopia non è una patologia oculare e non è un difetto refrattivo in senso stretto. E’ la necessità di portare gli occhiali dopo i 40 anni per poter vedere in maniera confortevole a distanza ravvicinata. Nonostante ciò, moltissime persone ne sono affette e la vivono con grande disagio. Chi ha già bisogno di indossare gli occhiali, si trova a dover fare i conti con l’esigenza di doversi abituare ad averne sottomano due paia. O a doversi abituare a guardare il mondo in un modo del tutto nuovo, attraverso una lente progressiva. Chi invece non ha familiarità con gli occhiali da vista, deve far fronte ad una serie di cambiamenti non trascurabili. Cambiamenti di tipo pratico, sociale, lavorativo, ma anche emotivo e personale. Gli anni sono passati, la capacità visiva non è più la stessa, e lo specchio ci restituisce la nostra immagine “coperta” da un occhiale non sempre gradito.

Le persone si rivolgono all’oculista per conoscere le opportunità per risolvere in modo permanente la presbiopia. Ma cosa può fare la moderna chirurgia oftalmica per questi pazienti? Quali sono le opportunità per la correzione permanente della presbiopia? Per rispondere a questi ed altri quesiti, abbiamo chiesto aiuto al dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Dottore, come e quando decidere di operarsi di presbiopia?

La presbiopia è il risultato della perdita della capacità accomodativa del cristallino: quest’ultimo, invecchiando, non riesce più a flettersi al fine di mettere a fuoco gli oggetti posti a distanze ravvicinate (a meno di 25 cm circa). Si manifesta indicativamente dai 40 anni in poi e non è un processo reversibile.

La decisione di operare dipende da diversi fattori, da valutare nel corso di una visita oculistica specialistica. Tra questi, citiamo:

  • l’entità del difetto, cioè quanto il difetto è marcato
  • fino a che punto la presbiopia condiziona negativamente la vita quotidiana, lavorativa, sociale, personale di chi ne è affetto. Pensiamo a persone con una vita molto dinamica o che non accettano l’idea di indossare gli occhiali da vista, a prescindere dall’entità del difetto
  • lo stato di salute visiva del paziente: sono da valutare l’idoneità o meno all’intervento, la presenza di altri difetti visivi o patologie oculari, ecc…
  • le aspettative che il paziente ripone nell’intervento

E’ possibile prevenire la presbiopia?

La presbiopia è un disturbo che ci mette di fronte ad un dato di fatto: ovvero, che il tempo avanza anche per noi e per i nostri occhi. E anche se i quarantenni di oggi sono dinamici, pieni di interessi, vivaci, impegnati nel lavoro e nella famiglia, non sempre questo piccolo “momento di passaggio” è accettato con serenità. Sfortunatamente, la presbiopia, al pari della cataratta e più in generale dell’invecchiamento cellulare, non si può prevenire in alcun modo.

Dottore, come si risolve oggi la presbiopia?

La correzione della presbiopia oggi è una realtà possibile e realizzabile concretamente: un vero e proprio traguardo dell’oftalmologia moderna. Le strade da intraprendere per risolvere la presbiopia sono molteplici. Semplificando, la presbiopia si può correggere:

  1. con un intervento di chirurgia refrattiva (un intervento laser)
  2. oppure con un intervento di chirurgia intraoculare (che si avvale dell’uso di lenti intraoculari)

Ci può spiegare meglio queste due opportunità?

Intervento di chirurgia refrattiva con tecnica FemtoLASIK

L’intervento di chirurgia refrattiva si esegue sulla porzione anteriore dell’occhio: la cornea. La tecnica usata solitamente per la correzione della presbiopia si chiama LASIK. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è stato tra i primi centri in Italia ad eseguire questo tipo di intervento. Da anni abbiamo perfezionato l’intervento per la correzione della presbiopia con tecnica LASIK con l’introduzione del laser a Femtosecondi. Il risultato è una procedura ancor più precisa, predittiva, sicura e minimamente invasiva per il paziente. I laser utilizzati sono due: laser ad eccimeri e laser a Femtosecondi. Nel corso dell’intervento non si usano strumenti taglienti e non è necessario applicare punti di sutura. La tecnica FemtoLASIK è ampiamente usata per correggere i difetti visivi e si applica anche alla correzione della presbiopia.

Intervento di chirurgia intraoculare tramite impianto di lenti intraoculari

Un’altra opzione interessante per la correzione della presbiopia è offerta dalla chirurgia intraoculare. Grazie ad un intervento leggermente più invasivo ma ugualmente sicuro e indolore, si può impiantare una lente intraoculare internamente all’occhio. La lente è collocata solitamente davanti al cristallino naturale ancora trasparente oppure in sua sostituzione se opacizzato. In quest’ultimo caso si risolverà anche la cataratta. Le lenti intraoculari di ultima generazione sono molto performanti. Offrono un’eccellente biocompatibilità e prestazioni visive eccezionali. Sono anche altamente personalizzabili: oltre alle “classiche” multifocali, è possibile optare per lenti intraoculari EDOF: le migliori oggi presenti sul mercato sono disponibili solitamente presso i centri d’eccellenza. Sono proprio le lenti intraoculari EDOF di ultima generazione ad offrire la soluzione ideale per la correzione della presbiopia e di altri difetti visivi.

Vuoi saperne di più?

Nel ringraziare il dottor Lucio Buratto per il suo tempo e per le sue esaustive risposte, ti ricordiamo che il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione per una visita oculistica specialistica. Chiamaci dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191: saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Intervento laser presbiopia: veloce ed efficace

Non tutti sanno che è possibile sottoporsi ad un intervento laser per la correzione della presbiopia. Infatti, spesso si pensa che gli interventi laser siano concepiti per correggere solamente la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Invece vi sorprenderà sapere che con il laser è possibile correggere in modo permanente anche la presbiopia. Ovvero, quel difetto visivo che si manifesta un po’ a sorpresa dopo i 40 anni di età, quando ci accorgiamo che per leggere non possiamo più fare a meno degli occhiali. Sapere che esiste un intervento non invasivo, di breve durata e soprattutto risolutivo è davvero incoraggiante. Scopriamo di che si tratta, e dissipiamo alcuni dubbi comuni sull’argomento.

Perché soffro di presbiopia?

Al pari della cataratta, anche la presbiopia è uno dei segni naturale del tempo che avanza. Con gli anni il cristallino perde la sua trasparenza, così come la sua flessibilità. Ed è proprio la perdita di flessibilità che rende difficoltosa la messa a fuoco delle immagini sulla retina. Pregiudicando il buon andamento della capacità di accomodazione (cioè messa a fuoco, appunto) dell’occhio. Il primo responsabile di questo disturbo è proprio il tempo. La presbiopia insorge infatti intorno ai 40 anni. Chi è affetto anche da ipermetropia, potrebbe sperimentare le difficoltà della presbiopia già a 40 anni circa. Chi invece è affetto da miopia, per un meccanismo di compensazione tra i due difetti, potrebbe constatarne la presenza un po’ più tardi. In ogni caso, la visita oculistica è il primo passo per verificare la propria salute visiva e, perché no, valutare l’idoneità all’intervento laser per correggere in modo permanente la presbiopia.

Laser presbiopia: opinioni

L’intervento laser per la presbiopia è molto simile al noto intervento LASIK o FemtoLASIK per la correzione dei difetti visivi. Si esegue con strumenti laser moderni e non prevede l’applicazione di alcun punto di sutura. Il recupero post operatorio peraltro è molto veloce. Dunque è possibile godere dei benefici dell’intervento già nelle ore successive alla sua esecuzione. Se avete avuto occasione di chiedere ai vostri conoscenti o navigare in rete cercando, a proposito di presbiopia laser, opinioni e impressioni, di certo avrete trovato riscontri positivi. Solitamente chi si sottopone a questo intervento laser ne rimane altamente soddisfatto, e non esiterebbe a consigliarlo ai suoi cari.

Laser presbiopia, controindicazioni?

Un altro argomento sul quale spesso i nostri pazienti ci rivolgono delle domande, è quello relativo ai rischi dell’intervento laser. A proposito della presbiopia laser, controindicazioni particolari non ve ne sono. L’intervento laser per la correzione permanente della presbiopia è indicato per chiunque soffra di presbiopia ed abbia una cornea idonea, e che desideri fare a meno degli occhiali da lettura. E non solo: contestualmente all’intervento, è possibile anche correggere altri difetti visivi. Un’occasione interessante da valutare assieme allo specialista.

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Prenota la tua visita oculistica per la correzione permanente della presbiopia chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191. Sarà l’occasione per conoscerci, porci tutte le domande che desideri e valutare la tua idoneità all’intervento.

Primo intervento di cataratta: cosa aspettarsi

primo intervento di cataratta - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Ti è stata diagnosticata la cataratta e tra qualche giorno dovrai sottoporti all’intervento. Hai già avuto modo di parlarne con il chirurgo che eseguirà l’intervento ed hai anche letto diversi articoli divulgativi sul tema. Tuttavia, un po’ di preoccupazione rimane. E’ del tutto normale. Cogliamo comunque l’occasione per entrare nel merito di cosa aspettarsi dal primo intervento di cataratta sul fronte prettamente pratico. Raccontandoti un po’ come sarà la tua giornata quando dovrai sottoporti all’operazione di cataratta presso il Centro Ambrosiano Oftalmico.

Primo intervento di cataratta: la sera prima 

Già da qualche giorno ti sarà stato detto di sospendere l’applicazione o somministrazione di eventuali farmaci, cosmetici, make-up. La sera prima del tuo primo intervento di cataratta (solitamente si opera un occhio alla volta, difatti), concediti un po’ di serenità. Una cena gustosa ma leggera (per dormire un sonno tranquillo), una passeggiata oppure un buon libro e la tua tisana preferita saranno l’ideale. O qualunque altra attività ti conduca verso uno stato emotivo rilassato e predisposto ad un buon sonno. Da evitare, ove possibile, i device elettronici.

La mattina del tuo primo intervento di cataratta

La mattina dell’intervento evita ancora una volta make-up, cosmetici, fragranze e lacche per capelli. Fai colazione come al solito e sciacquati il viso con acqua e sapone. Recati in clinica con un accompagnatore e non scordare di portare con te i tuoi occhiali da sole, che indosserai subito dopo l’intervento.

Il Day Surgery del Centro Ambrosiano Oftalmico

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico sarai accolto in un’area dedicata al Day Surgery. Si tratta di un’area accogliente e modernamente attrezzata, dove ti saranno rivolte tutte le attenzioni di cui avrai bisogno e dove sarà eseguita l’operazione. Gli ambienti del Day Surgery (sala d’attesa, sala chirurgica e sala di degenza pre e post operatoria) sono pensati per offrire il massimo comfort al paziente, che può far ritorno presso la sua abitazione dopo l’intervento. All’interno degli ambienti del Day Surgery troverai un team di medici e paramedici altamente preparati nel campo della chirurgia oftalmica, pronti a darti tutta l’assistenza necessaria sia sul piano emotivo che su quello pratico. 

Presso il Centro Ambrosiano Oftalmico gli interventi di chirurgia oculare sono eseguiti con le più moderne tecnologie disponibili da uno staff altamente preparato ed esperto. Non è mai necessario un ricovero ed i pazienti sono seguiti personalmente durante la loro permanenza in clinica. L’obiettivo è prendersi cura del paziente nella sua totalità, dunque sia sotto il profilo medico, che per ciò che concerne il suo benessere emotivo.

Una volta tornati a casa

Al termine dell’operazione di cataratta e dopo gli opportuni controlli sanitari, potrai fare ritorno presso la tua abitazione. Cogli l’occasione per riposare, o per fare un po’ di conversazione. Indossa gli occhiali da sole fino a sera, anche se la stagione non è particolarmente luminosa. E continua ad indossarli per tutta la settimana. Durante la notte, ti sarà suggerito di indossare una sorta di “conchiglia” di plastica sull’occhio operato, al fine di evitare traumi involontari durante il sonno. All’indomani potresti già usare il computer o guardare la televisione. E dopo tre o quattro giorni potrai rimetterti alla guida del tuo veicolo. Non dimenticare, infine, di seguire con precisione quanto indicato sul documento post operatorio che ti sarà consegnato prima di lasciare la clinica: contiene alcune indicazioni terapeutiche importanti per confermare la buona riuscita del tuo intervento.

In conclusione

Preparati ad affrontare il tuo primo intervento di cataratta con la giusta dose di consapevolezza e di serietà (è pur sempre una procedura chirurgica), ma anche di serenità. E’ uno degli interventi chirurgici oggi più praticati al mondo ed ha un margine di rischio operatorio e post operatorio davvero minimo. Inoltre, oggi presso i centri sanitari d’eccellenza trovi il meglio in fatto di competenza professionale e di strumentazioni di ultima generazione ad elevatissimo apporto tecnologico. 

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Prenota la tua visita oculistica per la cataratta chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191. Sarà l’occasione per conoscerci, porci tutte le domande che desideri e vedere di persona gli ambienti e la struttura del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Cura del glaucoma: oggi è possibile

Affrontare il tema della cura del glaucoma non è semplice. Oltre alle terapie farmacologiche o chirurgiche oggi a disposizione, occorre tenere conto anche degli innumerevoli fattori di rischio che possono influenzarne la progressione. Per comprendere il peso di questi fattori, basti pensare che il glaucoma è una delle patologie oculari più diffuse al mondo. Solamente in Italia si stima che ne soffrano oltre un milione di persone. Come si cura oggi il glaucoma?

Cura del glaucoma: prevenzione e aderenza alla terapia

Durante i mesi più difficili della pandemia, molti pazienti hanno dovuto rimandare o cancellare i loro controlli di routine. Il glaucoma è una patologia insidiosa, che specie nelle fasi iniziali esordisce priva di sintomi. Pensare di recarsi dall’oculista saltuariamente o solo quando si sente la necessità di cambiare gli occhiali da vista favorisce l’esordio e la progressione di patologie notoriamente asintomatiche come il glaucoma. E quando sfortunatamente ci si accorge che “qualcosa non va”, la malattia ha già arrecato danni irreversibili. Il primo fattore fondamentale per curare il glaucoma efficacemente è la diagnosi precoce. 

Il secondo fattore che favorisce una corretta cura del glaucoma è l’aderenza alla terapia. Qualunque essa sia. Oggi il glaucoma, se affrontato e curato tempestivamente, è gestibile grazie ad una vasta gamma di terapie, sia farmacologiche che chirurgiche. Ascoltare con attenzione i consigli del proprio oculista e seguire le indicazioni fornite, è sicuramente il primo passo per curare il glaucoma.

Cura del glaucoma: le diverse soluzioni

Colliri

La terapia tradizionale per la cura del glaucoma, specie nelle sue fasi d’esordio, è quella farmacologica a base di colliri ipotonizzanti, cioè capaci di controllare la pressione intraoculare. Una terapia efficace a patto che il paziente la segua con grande precisione. 

Laser SLT

Molto efficace e sicura è poi la laserterapia, disponibile quasi esclusivamente presso selezionati centri di eccellenza come CAMO. E’ possibile infatti intervenire con il laser SLT per favorire il deflusso dell’umor acqueo e ripristinare una buona pressione intraoculare. Si tratta di sedute laser di breve durata, indolori, prive di effetti collaterali e capaci di offrire risultati durevoli nel tempo. 

Chirurgia del glaucoma

Vi è poi la chirurgia tradizionale, che si esegue attraverso tecniche differenti, tutte volte ad abbassare la pressione intraoculare favorendo il deflusso ed il riassorbimento naturale dell’umor acqueo.

Ultime frontiere della cura del glaucoma

La pressione intraoculare non è l’unico fattore di rischio per la patologia.

Tra i farmaci più interessanti e promettenti vi sono quelli neuroprotettivi. Gli studiosi hanno infatti notato che il glaucoma ha qualcosa in comune con alcune patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. Ed hanno individuato nella citolina la molecola capace di rallentare la progressione della patologia. Oggi sono disponibili sul mercato alcuni colliri per la cura del glaucoma proprio a base di citolina. 

Ancora, sembra che il fattore di crescita nervoso individuato e scoperto dal premio Nobel Rita Levi Montalcini possa dare grande beneficio non solo a chi è affetto da retinite pigmentosa, ma anche da glaucoma. Di fatto, rallentando la morte delle cellule nervose coinvolte nella patologia.  

Vecchie terapie, nuovi metodi di somministrazione

Infine, la scienza si sta anche occupando di vagliare giorno dopo giorno nuovi metodi di somministrazione per le molecole sopracitate. L’obiettivo è quello di rendere il paziente indipendente dall’autosomministrazione ed avere un maggiore controllo sull’aderenza alla terapia. Tra questi metodi per la cura del glaucoma citiamo la somministrazione di iniezioni intraoculari (al pari di quanto si fa per la maculopatia) e l’impianto di mini dispositivi rimovibili e ricaricabili per il rilascio automatico dei farmaci a livello intraoculare.

Com’è evidente, le opzioni per la cura del glaucoma sono diverse. Non tutte sono indicate per tutti i pazienti: sta al medico oculista stabilire quale sia la tipologia di glaucoma che interessa il paziente, il suo stadio e di conseguenza il percorso terapeutico più idoneo. Recarsi periodicamente dall’oculista e seguire con attenzione la terapia indicata è fondamentale per convivere con il glaucoma senza subirne le conseguenze

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Blefaroplastica: le domande dei nostri pazienti

Intorno al tema della blefaroplastica si sentono e si leggono (specie sul web) tante notizie ed informazioni spesso discordanti. Quando si cerca di reperire informazioni utili in ambito medico e scientifico è fondamentale attingere a fonti autorevoli e sicure. E’ per questo motivo che abbiamo rivolto al dottor Christophe Buratto – responsabile della Divisione Oculoplastica presso il Centro Ambrosiano Oftalmico – alcune tra le domande più frequenti che i nostri pazienti spesso ci rivolgono in merito alla blefaroplastica. Domande di indole pratica, tipiche di chi sta per sottoporsi ad un intervento di oculoplastica (o ci sta pensando) e vorrebbe saperne di più. Leggiamo assieme le risposte che ci ha gentilmente fornito.

Cos’è l’intervento di blefaroplastica?

La blefaroplastica è un intervento chirurgico che si esegue nell’area periorbitale. L’obiettivo è quello di ridurre le lassità cutanee dovute al rilassamento del tessuto palpebrale o alla presenza di accumuli di adipe. Il fine dell’intervento può essere duplice: se da un lato risponde ad un’esigenza estetica, dall’altro non tutti sanno che la sua finalità può essere anche orientata al ripristino della funzionalità visiva. Questo accade quando, per esempio, una palpebra superiore cadente copre parzialmente in campo visivo del paziente.

 

Quando si vedono i risultati della blefaroplastica?

Il decorso post operatorio dell’intervento di blefaroplastica è di breve durata: dopo una settimana si rimuovono i sottilissimi punti di sutura applicati sulle palpebre. Poiché nei giorni successivi all’intervento gli occhi possono presentare un modesto gonfiore passeggero, sarà necessario attendere qualche settimana prima di apprezzare totalmente i risultati della blefaroplastica. In generale, tuttavia, dopo un mese circa è possibile cominciare a godere dei benefici estetici dell’intervento.

 

Quanto dura il gonfiore nel post intervento?

Come detto, la blefaroplastica regala uno sguardo fresco e decisamente ringiovanito. Ma è necessario avere un po’ di pazienza. Durante la prima settimana dopo l’intervento, l’area interessata si presenterà leggermente gonfia ed affaticata. Un fenomeno del tutto normale e, ricordiamo, transitorio. In questo contesto, è fondamentale ricordare che è bene cercare di dormire in posizione supina e con il capo sollevato: un cuscino in più sarà d’aiuto. In aggiunta a questa piccola attenzione, sarà utile praticare qualche impacco freddo o con ghiaccio.

Cosa non fare dopo l’intervento?

Subito dopo l’intervento di blefaroplastica è consigliato non fare sforzi, non chinarsi, non tossire (ove possibile), non sollevare pesi. Come già detto, il capo va tenuto sollevato anche durante il riposo notturno, con l’aggiunta di un secondo guanciale. Ancora, è vietato toccare o sfregare gli occhi. In caso di dolore è possibile assumere degli analgesici: nei documenti post operatori, si rilasciano sempre tutte le indicazioni del caso, inclusi gli eventuali farmaci ai quali è possibile ricorrere.

Dott. Christophe Buratto - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

A che età è possibile ricorrere alla blefaroplastica?

La maggior parte dei segni che inducono i pazienti a decidere di sottoporsi ad un intervento di blefaroplastica hanno a che fare con l’avanzare del tempo. Occhi stanchi, spenti, sguardo affaticato: ecco cosa accade quando il tempo avanza e la pelle dell’area perioculare comincia a perdere tono ed elasticità. Dunque, molti dei pazienti che si rivolgono a noi per un intervento di blefaroplastica, si trova già in età adulta o matura. Ma non solo. La blefaroplastica è anche la soluzione a problemi di indole anatomica o a patologie dell’area perioculare che portano con sé un inestetismo (come una ptosi palpebrale, che può influire negativamente anche sulla funzionalità visiva). Questi disturbi possono interessare anche pazienti più giovani. Dunque possiamo affermare che la blefaroplastica sia un intervento che non presenta particolari limiti d’età.

Leggi anche: blefaroplastica, domande frequenti

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La Divisione Oculoplastica del Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Il team di specialisti include professionisti di grande competenza, esperienza e perizia, in grado di curare una vasta gamma di patologie e di inestetismi oculari per rispondere con efficacia tanto ad esigenze di indole estetica, quanto a necessità di tipo funzionale. Il risultato è un approccio globale e a tuttotondo alla salute oculare. Chiamaci: il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Miopia: come gestirla ad ogni età

La miopia è, tra i difetti visivi, quello più diffuso al mondo. Ed è anche quello che, complici i cambiamenti degli stili di vita, la dilatazione dei tempi di scolarizzazione, l’impatto dell’uso massiccio di dispositivi digitali e, più in generale, l’ambiente nel quale si vive, è destinato ad incrementare la sua diffusione nell’arco dei prossimi decenni. Il difetto fa solitamente la sua comparsa in età pediatrica e, in virtù di un processo naturale chiamato progressione miopica, tende a peggiorare e ad evolversi nel tempo. Ma non è sempre così. A volte la miopia si presenta già alla nascita (miopia congenita), altre volte si manifesta in età già adulta, in concomitanza con altre patologie oculari (miopia patologica o degenerativa). Appare chiaro, dunque, che se il filo conduttore della miopia è il non vedere bene da lontano, essa non è sempre uguale a se stessa. Vediamo dunque come affrontare, vivere e se possibile risolvere il difetto visivo in tutte le fasi della vita.

La miopia semplice

Come detto, la miopia semplice è quella che si presenta in età pediatrica ed evolve pian piano sino a raggiungere una sua stabilità, solitamente intorno ai 20 anni. In generale, la miopia semplice si può classificare in lieve, moderata o grave. L’entità si misura in diottrie, come avviene anche nel caso degli altri difetti visivi. Trattare e monitorare opportunamente la miopia in questa fase della vita è responsabilità dei genitori. Sino a quando il difetto non raggiunge una sua stabilità e sino al termine dell’età evolutiva, l’unica strada per correggere la miopia è quella temporanea dell’occhiale da vista. Ma è davvero fondamentale. Sottoporre i ragazzi a controlli periodici della salute oculare consente loro di vivere la meglio la loro età evolutiva, godendo della giusta correzione visiva e affrontando la scuola e la socialità con il giusto grado di sicurezza ed autostima.

Trattare la miopia quando è stabile

Quando la miopia ha raggiunto una sua stabilità, è possibile intervenire per correggerla in modo permanente. Le opzioni e le tecniche oggi disponibili sono innumerevoli e sono tutte sicure. E i risultati forniti da queste tipologie di interventi sono durevoli nel tempo.

La miopia lieve o media è trattabile con successo grazie ad una gamma di interventi laser decisamente interessanti. E’ possibile dunque orientarsi verso la PRK (cheratotomia fotorefrattiva con laser ad eccimeri), oppure verso la tecnica LASIK, eseguita con o senza ausilio del laser a femtosecondi (in questo caso, si chiama FemtoLASIK). Ovviamente, non sta al solo paziente prendere la decisione del tipo di intervento laser da eseguire. La decisione è condivisa, e sarà il frutto di una visita oculistica specialistica e di un colloquio con il chirurgo che eseguirà l’intervento. In generale, ad ogni modo, tutti gli interventi laser per la correzione permanente della miopia hanno le seguenti caratteristiche:

  • sono indolori, sicuri, di breve durata
  • offrono risultati tangibili e durevoli nel tempo
  • si eseguono sulla cornea, cioè sulla porzione superficiale di tessuto oculare
  • hanno un recupero post operatorio breve o addirittura brevissimo (dipende dalla tecnica prescelta)

Anche per la miopia semplice nella sua manifestazione forte le soluzioni per la correzione permanente del difetto non mancano. In tal caso, è possibile combinare un intervento laser sulla superficie oculare con l’impianto di una lente intraoculare fachica (ICL) o con un cristallino artificiale, quest’ultimo in sostituzione a quello naturale.

La miopia degenerativa o patologica

La miopia può fare anche la sua comparsa in età già adulta. E può essere associata ad alcune patologie oculari come il glaucoma, la cataratta ed alcune patologie della retina. In quel caso è necessario valutare come prendersi cura della salute oculare in toto. Ma spesso curare una patologia oculare può rivelarsi occasione preziosa per correggere in modo permanente la miopia. Per esempio, l’intervento di cataratta è l’opportunità per optare per un cristallino artificiale dotato del potere diottrico necessario a correggere la miopia e tornare a vedere anche meglio di prima.

Il panorama delle possibilità per quanto riguarda la correzione temporanea o permanente della miopia è molto vasto. Come è facile intuire, la scelta delle soluzioni e delle strade da intraprendere dipende da innumerevoli fattori: età, dallo stato di salute oculare, aspettative personali e altri.

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Soffri di miopia e stai pensando di correggerla in modo permanente? Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.