Ad ognuno il suo cristallino: monofocale, multifocale o accomodativo?

I primissimi interventi di rimozione della cataratta prevedevano che, una volta tolto il cristallino naturale oramai opacizzato, questo non venisse sostituito in alcun modo ed il paziente dovesse far ricorso ad un paio di occhiali. Oggi invece si usa impiantare i cristallini artificiali: questi vengono realizzati con materiali sintetici altamente tollerabili, perfettamente trasparenti e soprattutto personalizzabili in base alle esigenze del paziente. Ma quali sono questi cristallini ed a quali tipologie di esigenza rispondono?

Cos’è il cristallino

Il cristallino è una piccola lente situata all’interno del nostro occhio. Le sue dimensioni variano da persona a persona, ma si aggirano intorno ai 9 mm di larghezza per 3 mm di altezza circa. Esso è collocato all’interno di una capsula, e si compone di un nucleo e di una parte intermedia, tra il nucleo e la capsula, detta corticale. Il suo scopo è quello di filtrare la luce che penetra all’interno dell’occhio attraverso la pupilla e di convogliarla verso la retina. Com’è noto, la cataratta si ha quando il cristallino si opacizza, e dunque va sostituito. Grazie all’osservazione dell’occhio con un macchinario chiamato lampada a fessura, lo specialista può osservare da vicino il cristallino e capire fino a che punto ed in quali parti esso sia opacizzato.

Cos’è il cristallino artificiale

Durante l’intervento di facoemulsificazione, dopo aver estratto il cristallino naturale del paziente affetto da cataratta, il chirurgo inserisce all’interno dell’occhio del paziente un cristallino di tipo artificiale. Questo è costituito da un materiale plastico perfettamente tollerabile, resistente ed assolutamente trasparente. E’ una lente che durerà per tutta la vita, e non richiede di essere né sostituita né pulita nel corso degli anni.  Attraverso un esame specifico chiamato biometria, il chirurgo riesce a calcolare il diametro del bulbo oculare e dunque a stabilire l’entità del potere diottrico che il cristallino artificiale dovrà avere. Il cristallino artificiale ha rappresentato e rappresenta tutt’oggi una vera e propria rivoluzione del campo dell’oftalmologia, migliorando drasticamente la qualità di vita di un sempre maggiore numero di pazienti anche in età particolarmente avanzata.

Cristallino: ad ognuno il suo

Come detto, la possibilità di correggere l’afachia – ovvero l’assenza di cristallino – tramite l’inserimento di un cristallino artificiale al posto di quello naturale, ha rivoluzionato il mondo dell’oftalmologia moderna. Ma dai primi cristallini, tutto sommato poco personalizzabili e piuttosto rigidi, ad oggi, di strada ne è stata fatta davvero molta. I cristallini dei quali la moderna chirurgia oftalmica dispone sono molto flessibili e dunque facilmente collocabili nella loro sede senza dover ricorrere ad incisioni ed a punti di sutura.

I cristallini monofocali

I cristallini monofocali non hanno potere accomodativo ma consentono di risolvere, oltre al problema della cataratta, anche un difetto refrattivo preesistente. I cristallini di questo tipo sono molto ben tollerabili ed hanno il medesimo potere diottrico in tutta la loro superficie.

I cristallini multifocali

I cristallini multifocali, proprio come le lenti multifocali degli occhiali, consentono di correggere in una mossa sola sia i problemi di visione “da vicino” che i problemi di visione “da lontano”. Questi cristallini sono costruiti in modo che il potere diottrico sia variabile: ogni piccola sezione della lente è costituita da cerchi concentrici capaci di offrire poteri diottrici differenti e dunque di sopperire alle diverse esigenze di visione, da lontano oppure da vicino.

I cristallini accomodativi

Si tratta di lenti particolarmente elastiche, capaci di fissarsi con la struttura interna muscolare dell’occhio e dunque di esercitare quell’azione accomodativa che è tipica del cristallino naturale. In altre parole, l’occhio riesce ancora a mettere a fuoco come prima dell’intervento, perché la lente artificiale si contrae e si flette in risposta alle contrazioni naturali dell’occhio.

Contattaci per saperne di più

Non esitare a chiederci consiglio in merito all’intervento di facoemulsificazione ed ai cristallini artificiali.

Ecco i nostri contatti:

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Chirurgia della miopia: Lucio Buratto ne parla al TG5 Salute

Lucio Buratto parla di chirurgia refrattiva al TG5

Lucio Buratto – direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico, parlerà insieme a Luciano Onder di chirurgia laser (e non solo) dei difetti refrattivi come miopia, astigmatismo ed ipermetropia. L’appuntamento è per Mercoledì 11 Luglio durante il Tg5 delle 13, e Giovedì 12 Luglio durante il TG5 delle 8 del mattino.

Ci vediamo su Canale 5!

La miopia nei bambini: domande e risposte

La miopia è un difetto visivo molto comune non solo tra gli adulti, anche tra i più piccoli: sono sempre di più, infatti, i bambini che, anche in tenera età, si vedono costretti ad indossare gli occhiali. Oggi l’incidenza della miopia nei bambini è molto più alta rispetto ad alcuni decenni fa. Analizziamo insieme le ragioni della vastità di questo fenomeno, e soprattutto cerchiamo di capire come fare ad accorgersi quando un bambino non vede bene.

La miopia nei bambini: perché è così diffusa

La notevole diffusione della miopia nei bambini è legata a doppio filo allo stile di vita che essi conducono. Se fino a pochi anni fa i bambini tendevano a trascorrere molto tempo tra di loro, giocando nelle loro camerette oppure nei cortili e nei giardini delle loro abitazioni, oggi i tempi sono cambiati. Oggi l’aria aperta sembra aver perso attrattiva, e i “nativi digitali” preferiscono intrattenersi a lungo con videogiochi, console elettroniche, tablet ed altri dispositivi tecnologici. A farne le spese, insomma, non sono più le ginocchia, che un tempo erano costantemente “sbucciate”, ma è la vista.

Come prevenire la miopia nei bambini

Vediamo dunque come sia possibile prevenire la miopia nei bambini. Di seguito, ecco alcuni consigli da mettere in pratica per mantenere i loro occhi sani e tenerli alla larga da questo difetto visivo. Tuttavia, non dimentichiamo che non sempre è possibile prevenire la miopia, in quanto vi è una componente ereditaria legata alla sua comparsa.

  • limitare il tempo trascorso davanti ai dispositivi elettronici
  • non giocare con i dispositivi elettronici in condizioni di poca luce o addirittura al buio
  • tenere dispositivi elettronici e libri cartacei almeno a 30 centimetri di distanza dal viso
  • quando il bambino gioca con un dispositivo elettronico, legge un libro o fa i compiti, invitarlo a fare pause frequenti, ad alzare lo sguardo e, perché no, a sgranchirsi le gambe
  • far trascorrere al bambino alcune ore al giorno all’aria aperta. La luce solare è fondamentale per tenere gli occhi dei bambini in salute.
  • insegnate ai vostri figli a mangiare di tutto: frutta e verdura freschi e di stagione sono fondamentali per il benessere visivo

Come accorgersi se il bambino non vede bene

Può capitare di non accorgersi che il proprio figlio non vede bene fino a quando questo non raggiunge l’età scolare. Tuttavia, vi sono dei segnali da non sottovalutare e che possono indicare la presenza di un problema di vista nel bambino. Ad esempio:

  • avvicina molto il volto ai dispositivi elettronici, al televisore, ai libri
  • tiene la testa inclinata da un lato, sembra che guardi con un solo occhio
  • si strofina spesso gli occhi, batte le palpebre
  • a volte sembra poco coordinato nei movimenti, o impacciato nel gioco o nello sport

Quando far vedere il bambino da un oculista

Anche in assenza di sintomi particolari, è sempre bene organizzare un controllo della vista dei bambini già molto prima dell’età scolare. In linea generale, preoccupatevi di prenotare un controllo della vista dei più piccoli di casa entro i primi tre anni di vita.

 

Chirurgia laser: LASIK definita la tecnica più sicura e di successo al mondo

Operazione miopia: lasik tecnica più sicura e di successo

In occasione del congresso dell’American Academy of Ophtalmology a New Orleans, il dott. Eric D. Donnenfeld, dati alla mano, ha confermato il successo della LASIK, tecnica eseguita fra i primi al mondo dal Dott. Lucio Buratto – direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Intervento di miopia, astigmatismo ed ipermetropia: i dati sulla LASIK

I dati confermano come sia la LASIK – la tecnica laser utilizzata nella chirurgia refrattiva (quindi di miopia, astigmatismo ed ipermetropia) – la più sicura e soddisfacente fra le tecniche attualmente disponibili. Il tasso di soddisfazione per la procedura della LASIK raggiunge il 98%, e quasi il 90% di tutti i pazienti operati con questa tecnica raggiunge una visione di 10/10.

Come dichiara il Dott. Eric D. Donnenfeld, la LASIK è la procedura elettiva più sicura, più riuscita e più studiata al mondo. Ha il tasso di soddisfazione del paziente più elevato ed è migliorata costantemente negli ultimi due decenni.

Operazione miopia: come funziona la LASIK

La LASIK è una procedura di intervento laser per la correzione dei difetti refrattivi, cioè per l’operazione di miopia, astigmatismo ed ipermetropia. La procedura della LASIK prevede l’utilizzo di due laser diversi:

  1. Si esegue una cosiddetta “incisione lamellare” sulla cornea, con il laser a femtosecondi;
  2. Successivamente, si effettua il trattamento con il laser ad eccimeri, che corregge il difetto visivo.
  3. Infine, la lamella precedentemente incisa viene poi riposizionata senza necessità di sutura.

Questa tecnica ha molto successo anche perché (soprattutto nelle migliori cliniche oculistiche) viene utilizzato il laser a femtosecondi per effettuare l’incisione. Questo rende l’intervento molto più preciso e sicuro, il recupero è più rapido e non c’è alcun bisogno di applicare punti di sutura o bendaggi. L’intervento LASIK è poi totalmente indolore, grazie all’utilizzo di anestetico topico che non viene iniettato, ma applicato tramite semplicissime gocce di collirio.

Fonte: Healio, Ocular Surgery News.

Lucio Buratto vince il Premio AICCER 2017

Nei giorni 9, 10 e 11 Marzo 2017 si è tenuto al Palacongressi di Rimini AICCER 2017, il ventesimo congresso dell’Associazione Italiana di Chirurgia della Cataratta e Refrattiva.

Medaglia AICCER 2017 a Lucio Buratto

In occasione di AICCER 2017, il Dott. Lucio Buratto – direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico –  ha vinto la Medaglia AICCER 2017 con la relazione “Chirurgia refrattiva: Dove stiamo andando?”, nella sessione Innovazione, R&D, Alta tecnologia, per le innovazioni apportate alla chirurgia refrattiva nazionale ed intternazionale.

Di seguito alcune foto del momento della consegna della medaglia, insieme al Dott. Roberto Bellucci e il Dott. Alessandro Mularoni, rispettivamente Presidente AICCER e Presidente del Congresso.

 

LA MIOPIA DEGENERATIVA

miopia degenerativa

La miopia degenerativa è una malattia rara, che se non curata può portare a gravi conseguenze per la vista.

La miopia è uno dei difetti visivi più diffusi al mondo e coloro che ne soffrono si dividono solitamente in due gruppi: quelli che soffrono di miopia lieve e quelli che soffrono di miopia elevata. Nel primo caso si avranno soggetti che possono presentare qualche leggero problema a vedere bene da lontano ma l’occhio è sano e, con gli occhiali o le lenti a contatto (oppure correggendo il difetto con il Laser) si potranno vedere senza difficoltà immagini o persone poste anche molto distanti rispetto al proprio punto di osservazione. Nel caso in cui invece si soffrisse di miopia elevata si potranno riscontrare dei problemi a livello della visione da lontano anche indossando occhiali o lenti a contatto, e in questo caso l’intervento di impianto del cristallino può rappresentare la tecnica e la soluzione chirurgica più efficace per curare questo difetto elevato.

Esiste poi una piccola percentuale di popolazione (circa il 2-3%) che è affetta dalla miopia degenerativa, una patologia che se non curata può portare a gravi conseguenze per la vista.

CHE COS’ E’ LA MIOPIA DEGENERATIVA?

La progressione della miopia si arresta solitamente tra i 18 e i 25 anni, nei casi di miopia degenerativa, invece, il bulbo oculare continua a cambiare, cioè  ad allungarsi e talvolta tale processo continua per tutta la vita fino a raggiungere una lunghezza ben superiore a quella di un bulbo privo di difetti: ciò comporta un progressivo calo della vista per un deterioramento della porzione centrale della retina ( maculopatia miopica progressiva ) e il rischio di distacco di retina e altri disturbi che possono interessare la parte posteriore dell’occhio (come la neovascolarizzazione o sanguinamento).

Occorre inoltre segnalare che la miopia degenerativa, se non trattata e curata efficacemente in tempi contenuti, può comportare l’insorgenza di la maculopatia miopica essudativa che comporta la formazione di una membrana neovasolare sotto la parte centrale della retina (la macula). Questa complicanza può peggiorare sensibilmente la qualità e la quantità  della vista.

E non bisogna dimenticare che l’occhio miope più di ogni altro è soggetto ad avere precocemente insorgenza di cataratta,con tutte le conseguenze che ciò comporta per la vista del miope già compromessa dalle alterazioni retiniche e resa difficoltosa dalla necessità di portare lenti di elevato potere

COME SI PUO’ CURARE LA MIOPIA DEGENERATIVA?

La miopia degenerativa, come detto, ed entro certi limiti, si può curare.

Innanzitutto un’alimentazione adeguata ed uno stile di vita appropriato possono aiutare nel limitare i danni della miopia progressiva. Una terapia con integratori alimentari può pure essere di aiuto.

Uno dei trattamenti possibili prevede una combinazione di farmaci e laser chiamata “terapia fotodinamica” che viene utilizzata anche per il trattamento della degenerazione maculare.

Ma la cosa più importante è poter fare periodicamente delle visite specialistiche che consentono , utilizzando esami molto sofisticati come l’OCT, la fluorangiografia ed altri, di valutare le condizioni dell’occhio e di intervenire con terapie appropriate per evitare l’insorgenza di danni gravi. Si può e si deve quindi tenere sotto controllo la situazione oculare con visite periodiche.

Inoltre, un recente studio ha scoperto un farmaco orale chiamato 7-methylxanthine (7 mx) che è efficace nel rallentare l’allungamento del bulbo oculare in bambini di età compresa da 8 a 13 anni. Studi di questo tipo potrebbero portare ad un trattamento medico efficace per la miopia degenerativa.

È possibile inoltre curare il difetto miopico con l’impianto di cristallini artificiali, che prevede l’inserimento di una lente artificiale che elimina o riduce la dipendenza da occhiali o lenti a contatto ( ma l’occhio rimane costituzionalmente miope ).  In questo caso si elimina cioè  il problema visivo, la miopia, ma la retina danneggiata rimane tale e quale, ma non è da poco condurre vita senza dipendere da una protesi ( occhiali o lenti a contatto ).

Sei interessato ad avere maggiori informazioni sulla miopia degenerativa?

Chiama oggi lo 02 6361190 oppure scrivici a visite@camospa.it

Mangiare sushi fa bene alla vista!

sushi

Per gli amanti del piatto giapponese più famoso del mondo, questa è proprio una splendida notizia: il sushi fa bene, tra le altre cose, anche alla vista! Il pesce crudo infatti, soprattutto tonno e salmone, è ricco di Omega3, un grasso essenziale che il nostro corpo non produce naturalmente, ma che si è rivelato fondamentale per la prevenzione di diverse patologie, tra cui la degenerazione maculare senile e la secchezza oculare.

A confermarlo è uno studio portato avanti dal medico oculista londinese David Allamby, i cui risultati non stupiscono in realtà la comunità scientifica: “Sappiamo quanto il pesce faccia bene alla salute in generale – ha commentato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico – per cui non mi sorprende che il sushi dia un apporto positivo in questo senso. Assumere Omega 3 aiuta inoltre gli occhi, nello specifico le ghiandole di Meibonio che si trovano sotto le palpebre, a produrre quella sostanza oleosa che forma il film lacrimale e permette la corretta lubrificazione e idratazioni degli occhi, scongiurando così l’insorgenza dell’occhio secco”.

Un recente studio ha affermato che le donne che mangiano pesce solo una volta la settimana soffrono maggiormente di secchezza oculare rispetto alle donne che assumono questo alimento due o più volte alla settimana.

In un perfetto stato di salute, gli Omega3 e gli Omega6 (anche questi grassi essenziali, che si trovano invece nell’olio extra vergine di oliva, nei semi, nella carne, nella soia e nei cibi a base di soia) sarebbero perfettamente bilanciati. Ma a causa del diffondersi dei cibi da fast food, elaborati od industriali, mediamente le persone assumono più Omega6 di Omega3, in un rapporto di 16 a 1. Questo può portare a degli scompensi nel nostro organismo, per cui è fondamentale ristabilire l’equilibrio introducendo più Omega3.

Ovviamente prima di assumere integratori o cambiare la dieta è utile consultare il proprio medico.

Per chi è vegetariano, una buona alternativa potrebbe essere costituita dall’olio di semi di lino, la fonte vegetale più ricca in assoluto di Omega3.

Per chi invece ama il pesce crudo, da oggi potrà gustarsi questa prelibatezza con la consapevolezza di star facendo bene al palato e anche alla vista, prevenendo importanti patologie della retina, la secchezza oculare ma anche il peggioramento della vista e della miopia!

Per chi volesse approfondire il tema dell’alimentazione legata alla cura della vista, consigliamo di consultare la nostra sezione del Magazine dedicata e di leggere l’ultimo libro del Dottor Lucio Buratto “Occhio e Ricette per la vista” (Fge Editore).

 

 

Laser: vero e falso sulla chirurgia refrattiva

occhio

Sulla chirurgia refrattiva, vale a dire gli interventi Laser utili per eliminare difetti refrattivi come miopia, ipermetropia e astigmatismo, girano spesso falsi miti e informazioni errate che possono confondere, se non spaventare, chi è interessato a sottoporsi a questo tipo di chirurgia. Con l’aiuto del dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, proviamo a fare un po’ di chiarezza.

  1. Dopo l’intervento Laser il difetto può ritornare.

Falso. L’intervento laser per correggere la miopia è definitivo, ma va eseguito quando la miopia è stabilizzata. L’età in cui si stabilizza il difetto può variare, per questo è fondamentale fare una visita refrattiva approfondita nel corso della quale il medico potrà confermare o meno l’idoneità all’intervento. 

  1. Nello stesso intervento Laser per correggere la miopia, si possono correggere anche difetti associati come astigmatismo e ipermetropia.

Vero. Questi difetti, una volta trattati, saranno corretti per sempre.  Nel caso di difetti di grande  entità a volte può essere necessario fare un ritocco alcune settimane dopo l’intervento principale.

  1. Con l’intervento Laser vedrò meglio da vicino ma peggiorerò la vista da lontano.

Falso. Con il laser si possono correggere tutti i tipi di difetti refrattivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo), purché non siano troppo elevati, in modo efficace e sicuro e non si perde la vista o tantomeno si sviluppa un difetto refrattivo prima inesistente.

  1. Con l’intervento Laser si corre il rischio di rimanere ciechi.

Falso. L’operazione con il laser è un’operazione sicura. Sono più di vent’anni che i difetti refrattivi vengono corretti con il laser e la tecnica è stata continuamente e progressivamente migliorata riducendo i potenziali rischi. Ad oggi, sono stati operati più di 60 milioni di persone nel mondo. Come in qualsiasi intervento chirurgico, c’è un minimo rischio, per esempio il rischio di infezione, ma per quanto riguarda il laser tale complicazione è estremamente rara.
Abbastanza frequente è invece una temporanea secchezza oculare che solitamente si risolve nel giro di 2-3 mesi e qualche altro disturbo minore che solitamente spiega il medico in sede di visita.

  1. Dopo l’intervento, ci vogliono settimane prima di poter guidare e usare il pc.

Falso. Se l’intervento è realizzato con la tecnica Lasik, il paziente può riprendere già il giorno dopo le sue attività quotidiane, come leggere, usare il pc e persino guidare. Ciò perché la ferita è piccolissima e guarisce in poche ore. La Lasik è la tecnica più utilizzata al mondo per la correzione dei difetti visivi, comporta un rapido recupero visivo e anche una veloce guarigione, priva di particolari disturbi per il paziente.

Nei casi in cui invece viene impiegata la tecnica Prk, gli occhi impiegano almeno 4-5 giorni (ma non settimane!) per guarire dal trattamento laser, perché la ferita è superficiale e ampia, circa 8,0 mm di diametro.

  1. Tutti coloro che hanno difetti refrattivi si possono operare con il Laser

Falso. Non tutti sono idonei all’intervento Laser. Molti fattori concorrono a rendere l’occhio di un paziente operabile o meno: l’età, la stabilità del difetto visivo, la salute oculare generale, per citarne alcuni. Per questo è fondamentale sottoporsi a un’accurata visita refrattiva fatta da un medico oculista esperto in chirurgia refrattiva, nel corso della quale saranno svolti esami accurati per stabilire se il paziente può operarsi e indicare la tecnica migliore.

  1. La miopia elevata non si può operare

Falso. La miopia fino a 7 diottrie circa si corregge con il laser; oltre questo valore, fino a 15-16 diottrie, può comunque essere corretta con tecniche diverse ed ugualmente efficaci. In questo caso si impianta un cristallino artificiale, cioè una piccola lente che è inserita all’interno dell’occhio.
L’intervento è indolore e il recupero visivo avviene in tempi molto brevi (2-3 giorni).

  1. La miopia si può prevenire

Falso. Se la miopia è ereditaria, si può fare ben poco per prevenirla. Negli altri casi può insorgere più avanti nel tempo ma non si può comunque prevenire la sua comparsa.

Si può evitare certamente il peggioramento cercando di compiere attività a distanze diverse, non solo ravvicinate, e privilegiare, soprattutto da piccoli, quando la vista è in fase di sviluppo e deve ancora stabilizzarsi, attività all’aperto che contribuiscano a sviluppare la visione da lontano.

Non esistono cure definitive per la miopia: ad oggi l’unica alternativa per ridurla o eliminarla è rappresentata dalla chirurgia refrattiva, tramite l’impiego di tecniche laser o l’impianto di cristallini artificiali. Da qualche tempo si sta sperimentando l’uso di atropina, normalmente utilizzata per dilatare le pupille e che ha dimostrato in alcuni casi di poter contrastare il progredire della miopia. Ma siamo ancora alle fasi sperimentali e ci vorranno ancora altri studi per confermare la validità di questa terapia che comunque non è priva di inconvenienti.

  1. Se il paziente muove gli occhi durante l’intervento, possono insorgere complicazioni.

Falso. Grazie al sistema eye tracker, il laser segue i movimenti dell’occhio: se questo si muove troppo il laser si interrompe, mentre in caso di piccoli spostamenti, il laser prosegue il lavoro senza errori, in quanto è sincronizzato con l’occhio.

  1. Con il laser a femtosecondi non si utilizzano più lame per effettuare l’intervento

Vero. Fino a pochi anni fa, nella Lasik, per creare lo “sportello” nella cornea idoneo ad applicare il laser ad eccimeri per la correzione del difetto, si utilizzavano lame, come il microcheratomo (ad oggi ancora impiegato in alcune cliniche).  Oggi, nei centri di eccellenza, si utilizza invece il laser a femtosecondi una tecnologia di ultima generazione che è in grado di emettere raggi di luce coerente in tempi incredibilmente brevi (miliardesimi di secondo) in aree estremamente piccole ed è dotato di energia molto elevata, in grado cioè di trasformare il tessuto in gas. Il Laser a femtosecondi è sostanzialmente un raggio di luce che taglia al posto di una lama metallica, con maggior precisione e in completa sicurezza.

  1. La LASIK è la tecnica di correzione dei difetti visivi più usata al mondo

Vero. La LASIK è la procedura più utilizzata al mondo quando si desidera correggere la miopia, l’astigmatismo e l’ipermetropia leggeri e medi.

I vantaggi del trattamento LASIK:

  • L’operazione è eseguita in anestesia topica, con solo gocce di collirio;
  • Si effettua in regime ambulatoriale, pertanto non è necessario il ricovero;
  • È indolore;
  • Non richiede l’uso di strumenti taglienti;
  • Non è necessario bendare l’occhio;
  • Ha tempi di guarigione e recupero sono molto rapidi;
  • Assenza di dolore post-operatorio.

Per maggiori informazioni e per chiarire eventuali dubbi, potete contattare il Centro Ambrosiano Oftalmico allo 026361191 oppure scrivere a visite@camospa.it.

 

Foto by Laitr Keiows

Miopia: un’epidemia inarrestabile. In Cina si sperimentano classi trasparenti e lezioni all’aria aperta.

classe trasparente

Una delle classi trasparenti sperimentate in Cina per valutare se la maggiore esposizione alla luce può prevenire la miopia.

L’allarme è stato lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha definito “un’epidemia inarrestabile” la grave diffusione della miopia in tutto il mondo e ha riunito un gruppo di esperti per analizzare i dati allarmanti e preparare immediatamente nuove linee guida per arginare “l’epidemia” che sta trasformandosi in una pandemia.

Si prevede infatti che nel prossimo decennio il numero delle persone miopi salirà a circa 2,5 miliardi nel mondo. E come è noto la miopia elevata aumenta il rischio di problemi oculari come il distacco di retina, il glaucoma e la degenerazione maculare.

Cina e Stati Uniti i più miopi.  La miopia è il difetto refrattivo più diffuso al mondo. Si stima una prevalenza del 35% tra tutti i giovani adulti degli Stati Uniti con un incremento del 70% circa, negli ultimi 30 anni. Nella popolazione asiatica la percentuale di miopi è ancora più elevata:  su uno studio svolto su 4.700 ragazzi di Pechino, l’80% è risultato affetto da miopia. Cifre simili si hanno in Singapore e Taiwan. A Seoul, uno studio su 24.000 ragazzi fatto nel 2012 ha rilevato che praticamente tutti erano miopi.

La luce è la chiave di tutto? Ricercatori della Sun Yat-sen University nella città cinese di Guangzou, studiando l’effetto della luce sugli animali, sono arrivati a una conclusione interessante: la luce, quando colpisce gli occhi, attiva un neurotrasmettitore chiamato dopamina che rilascia sostanze che prevengono l’allungamento dell’occhio, allungamento che causa appunto la miopia. Perciò per affrontare il problema tra le prime indicazioni è quella di stare più tempo all’aria aperta, sotto la luce del sole, per prevenire l’insorgenza di questo difetto.

A  questo scopo, in una scuola di Yangjiang, è stata realizzata una classe particolare, i cui muri sono realizzati in plastica semitrasparente, per far entrare la luce.

Anche l’Europa colpita dall’epidemia.  Secondo un corposo studio effettuato dall’European Eye Epidemiology (E3) Consortium, anche da noi  la prevalenza di miopia raggiunge e supera ormai il 30%. Le analisi per categorie di età hanno rivelato una elevata prevalenza nei giovani adulti (48% nei soggetti di età 25-29 anni).

L’incremento sembra, almeno in parte, legato alla durata del ciclo di studi (quindi allo sforzo della lettura).

Colpa del “troppo” studio?  L’uso sempre maggiore di strumenti che portano a leggere da vicino per molto tempo (tablet, pc, smartphone) limitando di fatto le attività svolte all’aperto, sembra essere una delle ragioni che condizionato questo aumento di miopia tra i giovani.

Va detto che la miopia è causata da diversi fattori, anche genetici, per cui oggi  è difficile affermare con certezza quale degli enormi cambiamenti avvenuti in Europa dopo la guerra potrebbe essere responsabile.

L’atropina può aiutare? Sul piano clinico, per arginare questo aumento della miopia, non esistono al momento terapie efficaci.Si è parlato per molto tempo dell’impiego di atropina, normalmente utilizzata per dilatare le pupille, ma in grado anche di contrastare il progredire della miopia. Ma  oggi è usata alla tipica concentrazione dell’1% e ciò comporta diversi effetti collaterali, come la sensibilità alla luce o la difficoltà di mettere a fuoco da vicino. Alcuni studi svolti in Singapore e Taiwan, somministrando dosi inferiori di atropina, hanno dimostrato la riduzione della progressione della miopia nel 50-60% dei casi. E senza effetti collaterali. Studi più corposi partiranno a breve in Giappone e in Europa.

Conseguenze sanitarie ed economiche. L’aumento della miopia comporta implicazioni cliniche ed economiche. Saranno necessari ulteriori servizi per trattare le complicanze più pericolose, come il distacco di retina, il glaucoma e la cataratta. La crescente prevalenza di miopia implica anche che le complicazioni non trattabili, come la maculopatia miopica, più comunemente osservata nella miopia elevata, diventeranno più comuni.

Questo si tradurrà in maggiori deficit visivi nelle persone di mezza età e negli anziani, compresa una buona parte della popolazione in età lavorativa, con conseguenti implicazioni economiche.

La vera domanda è: esiste ancora la possibilità di cambiare il nostro futuro e il futuro dei nostri figli rallentando il progressivo incremento dell’incidenza e della prevalenza della miopia?  O quanto meno raggiungendo più lentamente quel preoccupante traguardo previsto ed ipotizzato di 2,5 miliardi di miopi fra 10 anni?

 

 

 

Usiamo troppo il telefonino. A rischio la vista, soprattutto nei bambini.

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 Un terzo della giornata lo passiamo con il telefonino in mano. E gli occhi attaccati allo schermo. Secondo un recente studio della Lancaster University pubblicato sulla rivista Plos One, passiamo più di 5 ore al giorno e lo controlliamo ben 85 volte nell’arco della giornata!  Ma la cosa, se possibile, ancora più scioccante, è che non ce ne accorgiamo.

Si tratta al momento di uno studio di piccole proporzioni, condotto su alcune decine di persone con un’età compresa tra i 18 e i 33 anni, ma i risultati sono senza dubbio significativi.

Questo distacco tra vita reale e normale, infatti, non mette a rischio solo le nostre relazioni sociali, ma anche la nostra vista!

“Oltre a nuocere ai rapporti interpersonali – ha commentato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – passare così tanto tempo davanti allo schermo di uno smartphone o strumenti elettronici simili può essere nocivo per i nostri occhi. E a rischiare di più sono coloro che iniziano a usare questi device troppo presto, i bambini e i giovani in generale. Se fino a poco tempo fa il problema erano le troppe ore passate davanti alla tv a guardare cartoni animati o giocare ai videogiochi, perché ciò limitava la loro capacità di relazionarsi con il mondo esterno, oggi si aggiunge un’altra problematica: i device elettronici, il cui abuso oltre a peggiorare i rapporti interpersonali può comportare seri danni alla vista dei bambini”.

Il problema infatti è proprio l’abuso. L’American Academy od Pediatrics ha recentemente affermato che l’esposizione a device come ipad e telefonini non nuocerebbe ai bambini sotto i due anni, cambiando di fatto la propria posizione che fino a qualche anno fa si esprimeva in senso contrario, raccomandando un divieto assoluto per i bambini fino a 24 mesi di esporsi a questi device (e dopo i due anni solo per massimo due ore al giorno). Oggi queste linee guida sono cambiate, per stare al passo con i tempi e anche perché, come spiegano esponenti dell’associazione, i device di oggi sono più adatti a un giovane pubblico, con app dedicate e in certi casi anche didattiche.

“Il problema però non sono i contenuti – ribadisce il dottor Buratto – ma l’esposizione eccessiva e in posizione errata, che può comportare seri danni alla vista”.

Quattro bambini su dieci, che usano abitualmente device elettronici, rischiano infatti di sviluppare la miopia. Utilizzando così spesso gli smartphone, a distanza ravvicinata (spesso al di sotto dei raccomandati 30 centimetri) i bambini sviluppano molto bene la vista da vicino a discapito di quella per lontano, forzando di fatto l’occhio a comportarsi da miopie.  Questo rischio aumenta anche considerando quanto poco i bambini giochino o passino tempo all’aria aperta, attività fondamentale per sviluppare la vista da lontano.

In Asia, dove il fenomeno è molto più evidente e l’incidenza della miopia tocca in alcuni casi l’80% della popolazione giovane, si stanno sperimentando diverse tecniche per permettere di sviluppare la vista da lontano: classi con pareti trasparenti e lezioni svolte all’aperto, per esempio.

“Non è corretto stigmatizzare gli smartphone – prosegue il dottor Buratto – il problema non è il telefonino, ma l’uso, o forse sarebbe più corretto parlare di abuso, che se ne fa. Siamo diventati troppo dipendenti da questo apparecchio che non serve più solo a telefonare ma ci permette di stare connessi 24 ore su 24 con tutto il mondo. Un’opportunità che affascina tutti, soprattutto i più piccoli, molti dei quali non sperimentano più osperimentano troppo poco il gioco vero, quello all’aperto, quello che li mette in relazione con gli altri bambini, ma preferiscono isolarsi e relazionarsi con questi mezzi elettronici. Basterebbe limitare l’uso durante la giornata e soprattutto tenere lo smartphone a distanza “di sicurezza”, vale a dire a 30 centimetri dal volto. Questa regola vale per qualsiasi device, anche i monitor dei pc”.

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