Curiosità sugli occhi

Controllare il cellulare con il solo uso degli occhi? Oggi si può

Tutto ciò che ha a che fare con la capacità visiva, con gli occhi e con la loro salute ci interessa, ci appassiona e ci incuriosisce. Ancor di più se si tratta di notizie che chiamano in causa l’uso della tecnologia, alla quale noi in CAMO siamo molto legati, sia per l’indubbio apporto che essa offre alla nostra professione, sia per la capacità di aiutarci a volgere lo sguardo verso un futuro sempre più lontano, fatto di progresso e di benessere condiviso. La notizia che qui vi riportiamo nulla ha a che fare con la medicina oftalmica, ma ci è sembrata ugualmente interessante e, a suo modo, rivoluzionaria. Vediamo di che si tratta. 

Consultare il proprio iPhone con gli occhi. Magia o realtà?

Vi sembrerà incredibile, ma uno studente americano – il suo nome è Matt Moss –  è riuscito a programmare un software che, tramite il tracciamento degli occhi, riesce a sostituirsi ai comandi digitali. Insomma, sbattendo le palpebre è possibile impartire un comando al proprio iPhone. Ma come è possibile tutto ciò? Immaginate che i vostri occhi siano collegati a due linee virtuali, che ad un certo punto naturalmente si incontrano. Immaginate anche che nel loro punto di incontro, sullo schermo del vostro iPhone, vi sia un cursore, che “ubbidisce” ai vostri occhi. Basterà un battito di ciglia ed il cursore farà click per voi. Incredibile no? Eppure è realtà. L’idea apre nuove possibilità soprattutto a chi soffre di alcuni tipi di disabilità, in particolare alle mani, ed ha gravi difficoltà nell’uso di smartphone e tablet. Insomma, tra comandi visivi e comandi vocali, presto i nostri smartphone non avranno più bisogno delle nostre mani per ubbidire ai nostri comandi, aiutandoci a fare chiamate, ricevere e mandare messaggi, trovare informazioni online e luoghi sulle mappe semplicemente aiutandoci con i cinque sensi.

Anche il sistema Apple Glass si basava sul tracciamento degli occhi

Prima che il giovane Matt proponesse al mondo la sua scoperta, il colosso di Cupertino stava già lavorando alla messa a punto di un sistema basato sul tracciamento degli occhi, chiamato Apple Glass. Anche questa tecnologia sarà perfezionata nei prossimi mesi, e forse farà la sua comparsa sul mercato tra il 2019 ed il 2020. In pratica, si tratta di un particolare occhiale dotato di telecamere ad infrarossi capace di tracciare il movimento degli occhi e di conseguenza di impartire comandi ad un display posto davanti al viso senza l’uso delle mani.

Quel che pochi anni fa poteva sembrare fantascienza sta dunque trasformandosi in realtà, una realtà che se a molti può sembrare futile, può invece rivelarsi di grande aiuto, come già accennato, per chi soffre di disabilità.

Fonte: Twitter

Cristallino sano? Mangiate tante gilgliacee

Ci è già capitato di affrontare altrove l’argomento dello stretto legame che sussiste tra salute ed alimentazione. E’ indubbio che “la salute vien mangiando”, ma vi sono forse alcuni alimenti che non ci verrebbe mai in mente di ricondurre al benessere di uno specifico organo del nostro corpo. Oggi vogliamo sottoporre alla vostra attenzione il legame esistente tra le gigliacee e la salute del cristallino. 

Cosa sono le gigliacee?

Le gigliacee o liliacee sono una famiglia di piante caratterizzate dalla presenza di bulbo o rizoma, ovvero di un ingrossamento sotterraneo. Appartengono alla famiglia delle gigliacee commestibili l’aglio, la cipolla, il porro, l’erba cipollina e l’asparago. Tra le gigliacee non commestibili troviamo invece una lunga lista di piante ornamentali, come i gilgi, i tulipani, i narcisi, le calle, i muscari e molti altri. Tornando a parlare delle gigliacee commestibili, solitamente esse sono l’ingrediente principe di tanti soffritti. Tuttavia, dopo aver letto queste righe, scoprirete che i benefici delle gigliacee sono davvero innumerevoli ed interessanti, a tal punto che vi verrà voglia di gustarle anche in altri modi.

Quali sono i benefici delle gigliacee?

In linea generale, le gigliacee hanno un notevole potere antinfiammatorio, antiossidante e antimicrobico. La loro azione benefica si apprezza sull’apparato respiratorio, sul sistema immunitario, sui tessuti e sugli annessi cutanei.

La cipolla

La cipolla offre i benefici sopra citati, e non solo. Essa aiuta a tenere bassi i livelli di glicemia, rinforza l’apparato scheletrico ed è un potente antiossidante, con grandi proprietà antitumorali. Contiene calcio, acido folico, antiocianine (la cipolla rossa), vitamina C, quercetina e molti altri “ingredienti” preziosi per la nostra salute. In breve, la cipolla è un potente digestivo, fluidifica il sangue, aiuta nei casi di cistite, tiene a bada la glicemia, i trigliceridi e il colesterolo.

L’aglio

I benefici dell’aglio sono noti sin dalla notte dei tempi. Si pensi che Ippocrate, il padre della medicina moderna, usava prescrivere l’aglio ai suoi pazienti come “cura” per molte malattie. E ne aveva ben donde. L’aglio è ricco di vitamina C, vitamina B6, zolfo, selenio, ferro, zinco, acido folico. Le sue proprietà sono antinfiammatorie, detossinanti, antibatteriche. E’ ottimo per purificare il fegato, per abbassare la pressione sanguigna, è un antibiotico ed antivirale naturale, anticoagulante.

Perchè fanno bene al cristallino?

Le proprietà di aglio e cipolla sopra citate dovrebbero bastare da sole ad indurci ad aumentarne il consumo e ad introdurli nella nostra dieta settimanale. Ma la lista dei benefici di queste strepitose gigliacee non finisce qui, perché esse rappresentano anche un eccellente toccasana per la salute dei nostri occhi. E’ lo zolfo in esse contenuto il principale alleato per la salute della nostra vista, e nello specifico del cristallino. Questo prezioso elemento chimico aiuta il cristallino a mantenersi sano conferendogli più forza e resistenza. Insomma, se volete evitare il più possibile o ritardare l’insorgenza della cataratta, vi consigliamo di introdurre più gigliacee nella vostra dieta.

Qualche ricetta a base di gigliacee per il benessere del vostro cristallino

Per concludere, non ci resta che suggerirvi qualche ricetta davvero golosa ed irresistibile per introdurre più agliacee nella vostra dieta.

Aglio

  • Salsa Tzaziki (è una salsa di origine greca, deliziosa su crostini, a base di aglio ma molto fresca, per via della presenza dei cetrioli)
  • Pici all’aglione (è un primo piatto tipico della regione Toscana: si tratta di uno spaghettone condito con un sugo di aglio e pomodoro)
  • Spaghetti aglio, olio e peperoncino: un classico della mezzanotte, da rivalutare anche a pranzo.

Cipolla

  • Focaccia alle cipolle (una focaccia molto soffice farcita con cipolle o porri precedentemente stufati)
  • Onion rings: deliziosi anelli di cipolla panati e fritti
  • Confettura di cipolle agrodolce: perfetta con i formaggi stagionati

 

Le mille virtù del cioccolato (anche per gli occhi)

Gli amanti del cioccolato si rallegreranno nel leggere queste righe: al di là delle questioni prettamente “caloriche” che spesso preoccupano i più golosi, la scienza ha provato che il cioccolato ha davvero mille virtù. E non solo: mangiare cioccolato fa bene alla vista. 

Le mille virtù del cioccolato

Mangiare cioccolato, soprattutto quello fondente, con una percentuale molto alta di cacao, fa bene. Il consumo giornaliero di questo tipo di cioccolato (e non di dolci a base di cioccolato, preparati con aggiunta di altri ingredienti o cioccolato con un basso contenuto di cacao) è capace di apportare una lunga lista di benefici al nostro organismo. Il cioccolato è ricco di flavonoidi, dei composti fitochimici che sicuramente avrete già sentito nominare in altre occasioni che sono anche presenti nel tè verde, ma anche nei mirtilli, nelle mele, negli agrumi ed in molti altri alimenti che introduciamo quotidianamente nella nostra alimentazione. Il cioccolato contiene anche fosforo, potassio, triptofano, endorfine, polifenoli, acido oleico e linoleico, tutti ingredienti preziosi per il nostro organismo. Avere un’alimentazione varia ed introdurre nella propria dieta quotidianamente non solo tanta frutta e verdura di stagione ma anche del buon cioccolato di qualità, apporta molti benefici.

I benefici del cioccolato per il nostro organismo:

  •  è un antiossidante naturale, per via della presenza dei flavonoidi e di polifenoli, e dunque rallenta i processi degenerativi, l’invecchiamento, previene i tumori e fa bene alla pelle.
  • aiuta in caso di tosse, per via della presenza di teobromina, un alcaloide naturale capace di agire sul nervo vago ed inibire eventuali attacchi di tosse.
  • contiene degli anticoagulanti naturali, quindi fa bene all’apparato cardiocircolatorio.
  • aumenta l’afflusso sanguigno al cervello, mantenendoci attivi, pronti e migliorando le nostre funzioni cognitive.
  • è un antidepressivo naturale: mette di buon umore, grazie alla presenza di triptofano.

Il cioccolato fa bene agli occhi

Ma non finisce qui, perchè il cioccolato fa anche bene agli occhi ed alla vista. I responsabili di questo beneficio sono i flavonoidi e gli antiossidanti naturali. I primi aiutano a mantenere le arterie ben dilatate ed il sangue molto fluido, garantendo un ottimale apporto di ossigeno a tutti gli organi del nostro corpo, incluso l’occhio. I secondi, invece, esercitano un’azione anti radicali liberi e dunque rallentano tutti i processi di degenerazione cellulare ed invecchiamento, esercitando un’azione protettiva sulla retina, salvaguardando i preziosi fotorecettori che si trovano su di essa, e sul cristallino, prevenendo l’insorgenza della cataratta.

3 falsi miti sulle allergie stagionali

Le allergie stagionali sono un gruppo di patologie molto fastidiose, capaci di rovinare le giornate a chi ne soffre. Complici le fioriture della vegetazione ed il cambiamento delle temperature, le allergie prendono il sopravvento in particolar modo durante le mezze stagioni (ma non solo): i sintomi sono rinite, arrossamento degli occhi, prurito al palato, tosse, cefalea e altri. Ecco 3 falsi miti da sfatare sulle allergie stagionali, più qualche consiglio prezioso per la salute e il benessere dei nostri occhi. 

3 falsi miti sulle allergie stagionali

  1. Chiudersi in casa “protegge” dalle allergie stagionali. Non è vero: la casa non è un contenitore ermetico e gli allergeni penetrano ugualmente nella nostra abitazione. E non solo: mettere al riparo il nostro sistema immunitario cercando di evitare il contatto con l’allergene, potrebbe peggiorare la situazione, indebolendolo. Abbiate invece cura di arieggiare la casa, così da favorire il ricambio dell’aria, ed evitare la proliferazione di muffe, spore, o il ristagno degli allergeni.
  2. Le allergie stagionali si hanno solo in primavera. Anche questo è falso: ogni pianta ha la sua fioritura, e non tutte le fioriture avvengono in primavera. Inoltre, non sono solo i fiori a causare le allergie, ma anche muffe e funghi che crescono sul terreno, sulle radici, sulle foglie, o dentro casa, il pelo degli animali, e molto altro.
  3. Con gli antistaminici si curano le allergie. Falso: gli antistaminici non curano le allergie, ma ne alleviano i sintomi. Lo stesso dicasi per cortisonici e decongestionanti. Ricordate sempre di consultare il vostro medico di fiducia prima di acquistare un farmaco per porre rimedio ai fastidiosi sintomi della vostra allergia.

Allergie stagionali e fastidi agli occhi: qualche consiglio

Se soffrite di allergie, sicuramente avrete provato frequentemente anche un certo fastidio agli occhi: bruciore, arrossamento, eccessiva lacrimazione, congiuntivite, blefarite sono tra i disturbi tipici che accompagnano una reazione di tipo allergico. Non solo fioriture, ma anche polveri sottili e smog, muffe, funghi, peli di animali figurano nella lista dei potenziali allergeni, ovvero i responsabili della reazione allergica.

Per quanto riguarda gli occhi, ecco alcuni consigli per “difendersi” dagli spiacevoli sintomi delle allergie:

  1. Evitare di strofinare gli occhi, perché lo sfregamento innesca un circolo vizioso tale per cui l’irritazione peggiora
  2. Indossare degli occhiali da sole, se possibile avvolgenti, in modo da difendere gli occhi dagli allergeni
  3. Se usate lenti a contatto, preferite quelle giornaliere, così da rinnovarle ogni giorno ed evitare un accumulo di allergeni negli occhi
  4. Tenete gli occhi ben puliti con delle salviettine specifiche, che vi farete consigliare dall’oculista
  5. Chiedete consiglio all’oculista, che vi suggerirà, se necessario, un buon collirio antistaminico

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La miopia nei bambini: domande e risposte

La miopia è un difetto visivo molto comune non solo tra gli adulti, anche tra i più piccoli: sono sempre di più, infatti, i bambini che, anche in tenera età, si vedono costretti ad indossare gli occhiali. Oggi l’incidenza della miopia nei bambini è molto più alta rispetto ad alcuni decenni fa. Analizziamo insieme le ragioni della vastità di questo fenomeno, e soprattutto cerchiamo di capire come fare ad accorgersi quando un bambino non vede bene.

La miopia nei bambini: perché è così diffusa

La notevole diffusione della miopia nei bambini è legata a doppio filo allo stile di vita che essi conducono. Se fino a pochi anni fa i bambini tendevano a trascorrere molto tempo tra di loro, giocando nelle loro camerette oppure nei cortili e nei giardini delle loro abitazioni, oggi i tempi sono cambiati. Oggi l’aria aperta sembra aver perso attrattiva, e i “nativi digitali” preferiscono intrattenersi a lungo con videogiochi, console elettroniche, tablet ed altri dispositivi tecnologici. A farne le spese, insomma, non sono più le ginocchia, che un tempo erano costantemente “sbucciate”, ma è la vista.

Come prevenire la miopia nei bambini

Vediamo dunque come sia possibile prevenire la miopia nei bambini. Di seguito, ecco alcuni consigli da mettere in pratica per mantenere i loro occhi sani e tenerli alla larga da questo difetto visivo. Tuttavia, non dimentichiamo che non sempre è possibile prevenire la miopia, in quanto vi è una componente ereditaria legata alla sua comparsa.

  • limitare il tempo trascorso davanti ai dispositivi elettronici
  • non giocare con i dispositivi elettronici in condizioni di poca luce o addirittura al buio
  • tenere dispositivi elettronici e libri cartacei almeno a 30 centimetri di distanza dal viso
  • quando il bambino gioca con un dispositivo elettronico, legge un libro o fa i compiti, invitarlo a fare pause frequenti, ad alzare lo sguardo e, perché no, a sgranchirsi le gambe
  • far trascorrere al bambino alcune ore al giorno all’aria aperta. La luce solare è fondamentale per tenere gli occhi dei bambini in salute.
  • insegnate ai vostri figli a mangiare di tutto: frutta e verdura freschi e di stagione sono fondamentali per il benessere visivo

Come accorgersi se il bambino non vede bene

Può capitare di non accorgersi che il proprio figlio non vede bene fino a quando questo non raggiunge l’età scolare. Tuttavia, vi sono dei segnali da non sottovalutare e che possono indicare la presenza di un problema di vista nel bambino. Ad esempio:

  • avvicina molto il volto ai dispositivi elettronici, al televisore, ai libri
  • tiene la testa inclinata da un lato, sembra che guardi con un solo occhio
  • si strofina spesso gli occhi, batte le palpebre
  • a volte sembra poco coordinato nei movimenti, o impacciato nel gioco o nello sport

Quando far vedere il bambino da un oculista

Anche in assenza di sintomi particolari, è sempre bene organizzare un controllo della vista dei bambini già molto prima dell’età scolare. In linea generale, preoccupatevi di prenotare un controllo della vista dei più piccoli di casa entro i primi tre anni di vita.

 

Mangiare pesce azzurro fa bene alla vista

Abbiamo già avuto occasione di soffermarci sui benefici che vari alimenti, dai più comuni, come il thè verde, fino ai più inusuali, come la spirulina, possono apportare al nostro apparato visivo. Oggi vogliamo parlare dei grandi benefici apportati dal pesce azzurro, un alimento che non deve mai mancare nella nostra dieta settimanale. Vediamo il perchè.

Pesce azzurro e Omega 3

La dieta quotidiana di molti di noi si basa sulla sistematica assunzione di farine (spesso raffinate), zuccheri e carboidrati, che sicuramente hanno il loro ruolo a livello di capacità nutrizionale, ma che è bene affiancare ad un buon apporto di frutta e verdura di stagione, nonché latticini e pesce fresco. Sicuramente non vi giunge nuova la notizia che il pesce, e nello specifico il pesce azzurro, è ricco di Omega 3. Ma cosa sono gli Omega 3? E’ presto detto. Gli Omega 3 sono degli acidi grassi polinsaturi essenziali, cioè impossibili da sintetizzare da parte del nostro corpo. Ecco perché si rende necessario introdurli attraverso l’alimentazione.

A cosa fanno bene gli Omega 3?

Gli Omega 3 sono molto noti per il loro effetto sull’apparato cardiocircolatorio. Essi, infatti, aiutano a tenere sotto controllo il livello dei trigliceridi, mantengono le nostre arterie sane, pulite e “in forma” e, di conseguenza, aiutano a proteggere il cuore da spiacevoli patologie. E non solo: gli Omega 3 esercitano una funzione protettiva e “curativa” nei confronti di pelle e capelli, aiutano la memoria e mantengono efficienti le nostre articolazioni. Un vero e proprio toccasana, insomma!

Benefici del pesce azzurro e degli Omega 3 per la vista

E per la vista? Direte voi. Gli Omega 3 sono davvero preziosi per il nostro apparato visivo, perchè contribuiscono al mantenimento di una capacità visiva ottimale, esercitando un’azione protettiva e favorendo la trasmissione dei segnali luminosi al cervello. Insomma, gli Omega 3 aiutano i nostri occhi a “funzionare bene”, anche in condizioni di poca luce.

Come consumare il pesce azzurro per fare il pieno di Omega 3: qualche idea

Il pesce azzurro è un alimento così buono che non necessita di ricette particolarmente fantasiose onde trasformarlo in qualcosa di speciale. Lo è già così! Il consiglio che vi diamo è quello di non stracuocerlo, perchè andreste a distruggerne le proprietà nutritive. Ecco alcune ricette semplici e sfiziose:

  1. Filetti di pesce alla piastra. Chiedete al vostro negoziante di fiducia di sfilettare il pesce, dopodichè saranno sufficienti dieci minuti sulla piastra (posandolo dalla parte della pelle), un pizzico di sale, un filo di olio extravergine di oliva rigorosamente a crudo (così, già che ci siete, farete il pieno anche di polifenoli), e niente di più. Abbinate il filetto di pesce ad una fresca insalata mista con lattuga, carote, pomodori e tutta la verdura che la fantasia vi suggerisce, ed avrete dato vita ad un pranzo leggero, ricco, sano, nutriente e davvero prezioso per il vostro benessere generale e per la salute del vostro apparato visivo.
  2. Filetti di pesce al forno. Come detto sopra, procuratevi dei bei filetti di pesce fresco, posateli su una teglia da forno e spennellateli con un buon patè di pomodori secchi aggiungendo qualche cappero e qualche oliva. Cuoceteli per 10 minuti a 200 gradi e gustate.
  3. Pesce azzurro al vapore. Lavate bene il pesce già eviscerato, quindi asciugatelo. Collocate al suo interno un trito di aglio e prezzemolo e una fettina di limone. Cuocete il pesce per 20 minuti in vaporiera. Condite con olio extravergine di oliva a crudo e gustate.
  4. Pesce azzurro all’acqua pazza. Collocate in una padella il pesce azzurro con olio, aglio se gradito, prezzemolo, pomodorini ciliegino e qualche cucchiaio d’acqua. Portate a cottura, regolate di sale e gustate.

Come vedete, gustare dell’ottimo pesce azzurro con fantasia è davvero facile, richiede pochi ingredienti e soprattutto pochi minuti di cottura. Approfittate dei nostri consigli e provate le ricette che vi abbiamo suggerito: farete un regalo al vostro palato, al vostro organismo e soprattutto al vostro apparato visivo, che sul lungo periodo si manterrà sano ed efficiente. 

Cellule staminali per la cura della maculopatia essudativa: uno studio

 

E’ datato 19 marzo 2018 uno studio a cura del dottor Da Cruz, consulente presso il noto Moorsfield Eye Hospital di Londra, volto ad evidenziare i possibili vantaggi derivanti dall’uso di cellule staminali nella cura della maculopatia essudativa, la “variante” più aggressiva e temibile della famiglia delle maculopatie. 

E’ stato proprio il team di lavoro del Dottor Da Cruz ad usare le cellule staminali embrionali umane per curare la maculopatia senile di tipo essudativo. Come certo saprete, la maculopatia è una malattia degenerativa tipica dell’età senile che colpisce la macula, ovvero una delicata parte della retina situata proprio dietro la pupilla. Quando la macula si deteriora ed esordisce la maculopatia, si ha una progressiva ed inarrestabile perdita della visione centrale, mentre la visione periferica rimane buona. La variante atrofica oggi trova qualche terapia soddisfacente, mentre quella essudativa è più aggressiva e molto più difficile da trattare. Oggi però lo studio del Dr Cruz e del suo team regalano all’oftalmologia una scoperta dalla portata rivoluzionaria.

Un patch di cellule staminali embrionali umane

Grazie alla ricerca sopracitata, comparsa su Nature Biotechnology, è stato scoperto che è possibile realizzare un patch di cellule staminali embrionali umane da inserire nel bulbo oculare ed andare a collocare proprio sulla macula “malata”. Il patch, della misura di 6×3 mm, viene applicato proprio nella zona sottoretinica, al di sotto della fovea. La terapia è già stata testata su alcuni pazienti, che hanno potuto recuperare alcuni decimi di visus.

Aspettiamo che questa scoperta trovi applicazione nella pratica medica quotidiana

Come tutte le scoperte frutto di ricerca e di studio da parte di interi team di studiosi, anche questa avrà bisogno di ulteriore tempo ed altre sperimentazioni per entrare a far parte della pratica medica di routine per il trattamento della maculopatia essudativa. Quel che è certo, è che l’uso dell’applicazione delle cellule staminali embrionali umane apre grandi possibilità alla medicina oftalmica e non solo, e che ci aspettiamo ancora di sentirne parlare nel prossimo futuro.

Il Papa si opererà di cataratta

 

Nel corso di una visita al carcere Regina Coeli di Roma, Papa Francesco ha annunciato che l’anno prossimo si opererà di cataratta. “Abbiamo bisogno di uno sguardo nuovo”, aveva detto uno dei carcerati. Ed ecco dunque che il Pontefice ha colto l’occasione per parlare di tutto ciò che ci impedisce di vedere la realtà con chiarezza. 

La cataratta come metafora della perdita di lucidità verso la vita

Davanti alla frase di un detenuto del carcere Regina Coeli di Roma, che lamentava la necessità di ritrovare uno sguardo nuovo verso il mondo, Papa Francesco ha saputo trovare le parole giuste, ed ha detto: “Questo fa bene, perché alla mia età per esempio vengono le cataratte e non si vede bene la realtà: l’anno prossimo devo fare l’intervento.”. La cataratta diviene dunque metafora della difficoltà di vedere il mondo con lucidità: un velo di nebbia che si interpone tra noi e gli altri e che ci impedisce di vedere “fuori” con trasparenza.

Intervento di cataratta: una procedura ambulatoriale totalmente indolore

Ed ecco allora che Papa Francesco ha colto l’occasione per comunicare ai più il suo prossimo intervento di cataratta, un intervento del tutto indolore e in grado di donare un recupero visivo pressoché immediato. L’intervento consiste nella rimozione del cristallino oramai opacizzato e la sua sostituzione con uno del tutto nuovo, capace di restituire una visione limpida e perfetta.

Soffri anche tu di cataratta e vuoi conoscere più da vicino l’intervento? Chiamaci!

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Cheratocono, la parola all’esperto. Intervista al Dott. Sergio Belloni

Cheratocono, la parola all'esperto. Intervista al Dott. Sergio Belloni

Il cheratocono è una patologia dell’occhio forse meno conosciuta rispetto ad altre come il glaucoma o la cataratta. Si tratta di una malattia della cornea della quale oggi vogliamo capire qualcosa di più. Per l’occasione, abbiamo dunque deciso di intervistare il dottor Dott. Sergio Belloni, medico oculista del Centro Ambrosiano Oftalmico. 

Dottor Belloni, ci può spiegare cos’è il cheratocono?

Il cheratocono è una malattia degenerativa della cornea, la parte anteriore dell’occhio. Questa malattia provoca la deformazione della cornea rendendola più sottile, più debole e a forma di cono. Per fare un esempio, è come se una palla da football si trasformasse in una palla da rugby, cioè di forma allungata e per di più avente una parete sottile. Una condizione fondamentale per avere una buona visione e una buona nitidezza di immagine è che la cornea sia il più regolare possibile. Nelle fasi precoci del cheratocono, la cornea si deforma e si perde la nitidezza delle immagini anche quando si utilizzano gli occhiali o le lenti a contatto. Nelle fasi più avanzate invece, viene compromessa anche la trasparenza della cornea e dunque la visione. Non si conosce esattamente la causa del cheratocono: tuttavia, il fatto che più persone nella stessa famiglia ne siano affette, depone a favore di una predisposizione genetica.

Il cheratocono è curabile?

Il cheratocono è una malattia che non si può curare solo con i farmaci. La sua evoluzione, peraltro, non è prevedibile: in alcuni pazienti la progressione è lenta, mentre in altri è molto veloce. Nelle fasi precoci della malattia, il cheratocono può essere curato con una tecnica non propriamente chirurgica chiamata cross-linking corneale. Nelle fasi più avanzate invece, vi sono altre opzioni.

Dottore, in cosa consiste il cross-linking corneale?

Cross-linking corneale vuol dire formazione di legami incrociati: grazie a questo intervento, che sfrutta l’utilizzo di una particolare sostanza, la riboflavina, applicata sulla cornea, e attivata da una luce ultravioletta, la cornea diventa più stabile e più resistente. Questa tecnica si può utilizzare nel cheratocono evolutivo, nelle fasi iniziali della malattia.

E se il cheratocono invece è nelle fasi più avanzate?

Quando invece la malattia è nella fasi più avanzate, è possibile eseguire un intervento che sfrutta l’inserimento di semi-anelli di un materiale simile alla plastica che regolarizzano e, meccanicamente, irrobustiscono la cornea. Come conseguenza, il progredire della malattia rallenta, mentre l’acuità visiva migliora.

Quando abbiamo una fase ancora più avanzata di cheratocono e la trasparenza della cornea è compromessa, è possibile fare solo il trapianto di cornea. Esistono due tipologie di trapianto: una è la cheratoplastica lamellare, in cui si sostituisce solo una parte superiore della cornea; l’altra è la cheratoplastica perforante, in cui si trapianta tutto lo spessore della cornea.

Nel ringraziare il dott. Belloni per il suo tempo e le sue esaustive risposte, ti ricordiamo che puoi chiamare in qualunque momento il Centro Ambrosiano Oftalmico per prenotare un appuntamento. Di seguito i nostri contatti:

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La felicità aiuta a vedere meglio

La felicità aiuta a vedere meglio

Avere rapporti sociali e familiari felici, stabili ed appaganti in età matura potrebbe aiutare – nel vero senso della parola – a vedere meglio il mondo. E’ quanto affermato dai ricercatori del Kellogg Eye Center dell’Università del Michigan in un articolo pubblicato nel mese di marzo del 2018 sulla rivista Jama Ophtalmology. Vediamo di che si tratta nel dettaglio.

Amici, parenti, affetti: una presenza importante in caso di peggioramento della visione

Secondo quanto affermato dai ricercatori, chi supera l’età matura circondato da affetti e da rapporti umani positivi ed appaganti sia in ambito familiare che sociale, ha meno probabilità di andare incontro all’intervento per la rimozione della cataratta. La famiglia e gli amici rappresentano dunque una valida motivazione ed un aiuto concreto nel prendersi cura di se stessi e del proprio apparato visivo. Il fatto stesso di parlare con amici e familiari delle proprie capacità visive, dell’eventuale peggioramento della visione, delle sensazioni che si provano, e di avere attorno a sè qualcuno di realmente interessato all’ascolto, avrebbe un notevole impatto sulle condizioni psicofisiche dei soggetti più anziani.

Lo studio

Durante la ricerca sono stati presi in esame 9.760 adulti di età maggiore di 65 anni. I soggetti aventi zero, uno oppure due familiari attorno a sè nel quotidiano hanno mostrato un 40% di possibilità in più di andare incontro all’intervento chirurgico per la rimozione della cataratta rispetto ai loro coetanei circondati da più relazioni sociali, che invece venivano accuditi, aiutati, supportati a livello pratico e psicologico.

Le conclusioni: l’isolamento sociale fa male (non solo alla vista)

L’impatto dell’isolamento sociale sulla salute sarebbe dunque innegabile. In un mondo dove la popolazione anziana è in costante crescita, è fondamentale porre l’accento sull’importanza degli affetti e dei rapporti sociali, siano essi parentali o d’amicizia, nel mantenimento di uno stato di salute psicofisica il più ottimale possibile. In particolare, avere attorno a sè coniugi o amici coetanei aiuterebbe a sentirsi maggiormente compresi ed a valutare se sottoporsi o meno alla chirurgia della cataratta con l’aiuto di persone che molto probabilmente stanno vivendo i medesimi cambiamenti fisici nello stesso momento. E’ anche vero che spesso sono i figli ad accorgersi di eventuali cambiamenti nelle capacità visive ma anche motorie o neurologiche dei genitori. Ecco perchè, concludendo, più affetti e persone realmente interessate si hanno intorno, più si rende facile gestire un problema o una patologia dalla quale altrimenti si rischia di lasciarsi sopraffare.

Fonte: https://labblog.uofmhealth.org