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Diabete, in arrivo le lenti a contatto per la misurazione della glicemia

In un periodo storico in cui i casi di diabete connessi ad uno stile di vita sbagliato stanno aumentando in modo esponenziale, Novartis e Google, due tra i maggiori colossi a livello mondiale in campo farmaceutico ed informatico/tecnologico, hanno scelto di unire forze e competenze per dar vita ad una soluzione capace di migliorare la vita quotidiana dei diabetici di tutto il mondo. Si tratta, in breve, di lenti a contatto in grado di misurare e monitorare il livello di glucosio nel sangue. 

Come funzionano le lenti a contatto per la misurazione della glicemia

Le lenti a contatto progettate da Novartis in collaborazione con Google, che saranno immesse sul mercato tra cinque anni circa, riusciranno a misurare la glicemia attraverso l’analisi delle lacrime. Un microchip presente sulle lenti riuscirà a misurare la glicemia proprio attraverso la lacrimazione, ed invierà successivamente i dati ad un computer in remoto. In questo modo, il paziente potrà evitare di pungersi il dito diverse volte al giorno, accantonando dunque il metodo di misurazione tradizionale. Il vantaggio di questa tecnologia è che la misurazione della glicemia avviene in modo continuo e per niente invasivo, e che il paziente viene immediatamente informato qualora i valori non siano nella norma.

Diabete e salute oculare

Come emerso dall’indagine demoscopica promossa da CAMO in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano e l’Università Vita-Salute di San Raffaele, gli italiani non sono adeguatamente informati in merito al diabete, alle sue caratteristiche ed alle sue conseguenze. Una disinformazione che può produrre effetti negativi sull’intera popolazione ed alla quale è necessario porre rimedio. Oltre alla poca conoscenza in merito al diabete stesso, si sa poco di altre patologie ad esso legate a doppio filo, come la retinopatia e la maculopatia diabetica: due patologie oculari che, se trascurate, possono portare a cecità.

Una campagna nazionale di prevenzione e diagnosi della maculopatia diabetica

Segnaliamo che nel mese di Febbraio 2019 avrà luogo la Prima Campagna Nazionale di Prevenzione e Diagnosi della Maculopatia Diabetica, con la partecipazione di 32 centri d’eccellenza sul territorio italiano, presso i quali i pazienti diabetici potranno prenotare uno screening gratuito della maculopatia.

Una visita oculistica specialistica specifica per le malattie della retina

Per chi non vuole aspettare febbraio, ricordiamo che CAMO mette a disposizione dei suoi pazienti una visita specialistica oculistica specifica per le malattie della retina, che include, oltre ai normali esami di una visita oculistica generica, anche una serie di accertamenti approfonditi sullo stato di salute del fondo oculare:

  • OCT della regione maculare;
  • fluorangiografia retinica;
  • ecografia bulbare

Per prenotare la visita oculistica specialistica per le malattie della retina, chiama dal lunedi al venerdi dalle 9,00 alle 19,00 al +39026361191.

 

Quando la tecnologia è al servizio della diagnostica

Nell’ottobre 2018 il nostro direttore scientifico, il dottor Lucio Buratto, assieme al professor Francesco Bandello, ordinario di oftalmologia presso l’Università Salute-Vita del San Raffaele di Milano, ha presentato i risultati di un’indagine demoscopica volta a testare la conoscenza della popolazione in merito al diabete e alle patologie ad esso connesse. I risultati dell’indagine si sono dimostrati ben poco incoraggianti, a riprova del fatto che viviamo in un paese la cui popolazione è, tutto sommato, non sufficientemente informata, nonché poco sensibile al tema della prevenzione. L’altra faccia della medaglia, però, ci mostra una situazione del tutto diversa: oggi la tecnologia sta facendo passi da gigante, mettendo a disposizione dei medici moderni ed efficienti strumenti capaci di affiancarli nel processo diagnostico. Vediamo nel dettaglio come l’intelligenza artificiale possa rivelarsi un ottimo “braccio destro” del medico anche in ambito oftalmico, con particolare riferimento a due patologie oculari legate a doppio filo al diabete: la retinopatia e la maculopatia diabetica. 

Due innovativi software per la diagnosi della retinopatia e della maculopatia

E’ stato recentemente approvato dalla Food and Drug Administration Americana un innovativo software capace di effettuare diagnosi di patologie oculari con una percentuale di precisione particolarmente alta, anche a prescindere dall’intervento del parere medico “umano”. Il software, chiamato IDx-DR, è in grado, grazie ad uno speciale algoritmo, di visionare delle immagini della retina a video e di stabilire se il paziente è affetto o meno da retinopatia e maculopatia diabetica. Affermare che la tecnologia possa sostituirsi interamente al medico sarebbe una forzatura, tuttavia un software come l’IDx-DR potrebbe rivelarsi particolarmente utile nel caso di uno screening di massa sulla maculopatia.

Analogamente, Google ha avviato nel 2016 un progetto chiamato Deep Mind Health in collaborazione con il Moorfields Eye Hospital,  basato sull’analisi di milioni di scansioni tratte da OCT di pazienti. L’OCT, ovvero la Tomografia Ottica Computerizzata, è un esame fondamentale per la diagnosi della maculopatia: individuare e definire un algoritmo capace di effettuare una diagnosi sulla base dell’analisi delle immagini, consentirebbe di poter effettuare, anche nel caso della maculopatia, delle indagini di massa ad alta precisione in tempi piuttosto ridotti.

In arrivo una campagna di prevenzione della maculopatia diabetica promossa da CAMO

Nel febbraio 2019 CAMO si farà promotore di una campagna di prevenzione e diagnosi della maculopatia diabetica. Un importante evento che vedrà la partecipazione di 32 centri d’eccellenza sul territorio italiano, che per l’occasione si avvarranno di software di ultima generazione come quelli sopracitati al fine di monitorare lo stato di salute dei pazienti diabetici a rischio di maculopatia e retinopatia. Un intero mese dedicato non solo agli screening sotto il segno delle tecnologie d’avanguardia, ma anche all’informazione ed alla sensibilizzazione verso il tema della prevenzione, in un paese che ancora oggi non risulta abbastanza informato in merito ad una patologia, come lo è il diabete, che in tutto il mondo sta assumendo i contorni di una pandemia.

l nobel per la fisica “dei record” che hanno segnato la storia dell’oftalmologia

E’ risaputo che l’introduzione del laser nel mondo della chirurgia oftalmica ha rivoluzionato il trattamento di molte patologie oculari come la cataratta, la retinopatia diabetica e il glaucoma, così come ha consentito di mettere in atto metodiche di correzione definitiva dei difetti refrattivi. Ma vi siete mai chiesti chi vi sia dietro le straordinarie scoperte che hanno consentito all’oftalmologia di compiere passi da gigante, e di migliorare la vita di milioni di persone in tutto il mondo? Certamente non stiamo parlando di tre scenziati a caso, ma dei tre vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2018. Ciò che ha accomunato i tre studiosi e che è valso loro l’assegnazione del prestigioso premio, sono le ricerche condotte sul laser ad impulsi brevissimi e ad altissima intensità. Ma conosciamoli più da vicino. 

Arthur Ashkin: il Premio Nobel più anziano della storia

Il primo assegnatario del Premio Nobel per la Fisica 2018, che ha ricevuto anche la metà del premio in corone svedesi, è lo statunitense Arthur Ashkin, insignito del prestigioso riconoscimento per aver sviluppato le “pinzette ottiche”, uno strumento che si avvale di un impulso laser per spostare – avvicinare, allontanare o ruotare – oggetti microscopici come organismi minuscoli, virus o batteri. Ashkin, newyorkese, classe 1922, è lo scienziato più anziano ad essere mai stato insignito di un premio Nobel. Fino ad ora il “primato” era detenuto dall’americano Leonid Hurwicz, assegnatario del Nobel per l’Economia nel 2007.

Gérard Mourou e Donna Strickland: è lei la terza donna al mondo a ricevere il Nobel per la Fisica

Gérard Mourou, fisico ed ingegnere elettronico francese, e Donna Strickland, canadese, fisico dell’Università dell’Ontario, si sono aggiudicati l’altra metà del premio per i loro studi sugli impulsi ultracorti ad altissima intensità. Anche alla Strickland spetta un “primato” che va al di là degli studi di fisica: si tratta, infatti, della terza donna al mondo insignita del premio Nobel per la Fisica, dopo Marie Curie nel 1903 e Maria Goeppert Mayer, nel 1963.

Ecco come questi premi Nobel hanno segnato la storia ed il progresso dell’oftalmologia

Il metodo per creare impulsi laser brevissimi ed intensissimi sviluppato da Mourou e Strickland ha trovato applicazione nella chirurgia oftalmica che oggi usa il laser come strumento di lavoro quotidiano nel corso di interventi chirurgici ad altissima precisione e sicuri come mai prima. Oggi, sono davvero milioni le persone in tutto il mondo che ogni giorno traggono beneficio dal frutto di queste straordinarie ricerche: grazie all’introduzione del laser nella chirurgia oftalmica, alcune patologie oculari fino a pochi decenni fa particolarmente insidiose e difficili da curare trovano finalmente soluzione, la qualità della vita dei pazienti è drasticamente migliorata ed il rischio di perdere la vista è diminuito altrettanto drasticamente. Il laser a femtosecondi, per fare un esempio, consente di effettuare interventi oculari per la cura di alcune patologie e per l’eliminazione definitiva dei difetti refrattivi. Ma non finisce qui: oltre al laser a femtosecondi, vi sono altri strumenti chirurgici e diagnostici in campo medico oftalmologico frutto delle ricerche di questi tre insigni studiosi.

Patologie oculari causate dal diabete: anche qui il laser è d’aiuto

Il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO, ha recentemente sottolineato come l’avvento del laser abbia salvato – e salvi ogni giorno – dalla cecità tanti pazienti affetti da diabete che contraevano retinopatie e maculopatie connesse alla patologia. Oggi, grazie agli studi di questi tre straordinari premi Nobel sul laser ed all’applicazione delle loro scoperte in campo chirurgico oftalmico, è possibile distruggere le aree poco vascolarizzate della retina ed i vasi anomali causati proprio dal diabete e salvare i pazienti da una irreversibile perdita di capacità visiva.

Quando il laser prende il posto del bisturi

Analogamente, oggi il laser a femtosecondi ci consente di trattare con efficacia i pazienti affetti da cataratta, mentre con l’argon laser è possibile trattare in tutta sicurezza i pazienti affetti da glaucoma. Cataratta e glaucoma sono altre due patologie che senza l’avvento della tecnologia basata sull’uso del laser non avrebbero trovato un trattamento agevole né risolutivo.

Quando la diagnosi si fa col laser

Anche a livello diagnostico, l'”avvento” della tecnologia laser ha consentito di mettere a punto delle apparecchiature molto sofisticate, capaci di “vedere” all’interno dell’occhio con estrema precisione: si pensi, per esempio, alla OCT, un’apparecchiatura capace di eseguire una tac dell’occhio avvalendosi di sole immagini, fondamentale per la diagnosi delle maculopatie.

Maculopatia e retinopatia diabetica, le due facce pericolose del diabete

 

Lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità: il diabete è una patologia in forte crescita a livello globale, e l’Italia, numeri alla mano, non sembra essere da meno. Con l’aumento del diabete, crescono anche altre patologie ad esso fortemente interconnesse, come la maculopatia diabetica e la retinopatia diabetica. Per dare qualche numero, oggi nel mondo vi sono 443 milioni di diabetici, mentre si stima che nel 2025 saranno 700 milioni. Di queste, su 32 milioni di persone non vedenti, 900 mila lo sono a causa della retinopatia diabetica. Una patologia che, se non opportunamente diagnosticata e trattata, può condurre alla cecità: ecco spiegato perché informare e prevenire è fondamentale. Soprattutto se la popolazione si mostra poco preparata sull’argomento.

Cos’è il diabete e quali conseguenze può avere per la salute oculare

Il nostro corpo produce naturalmente un enzima, l’insulina, avente il ruolo di regolarizzare gli zuccheri presenti nel sangue: quando l’insulina non è sufficiente oppure non svolge correttamente il suo lavoro, il glucosio in circolo nel sangue si accumula, raggiungendo livelli pericolosi per la salute: questa patologia prende il nome di diabete. Le due conseguenze più gravi del diabete sono la maculopatia e la retinopatia diabetica. Il dott. Lucio Buratto – direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico – e l’Ospedale San Raffaele di Milano, si sono fatti promotori di un’interessante indagine su scala nazionale volta a sondare la conoscenza degli italiani in merito alle patologie oculari che il diabete può causare.

Mercoledi 3 ottobre 2018: ecco i risultati di un’interessante indagine demoscopica

Nella mattinata di oggi, 3 ottobre 2018, il dott. Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico, il Prof. Francesco Bandello, ordinario di Oftalmologia all’Ospedale San Raffaele di Milano e il Prof. Antonio Secchi, clinico medico dell’Università Vita-Salute San Raffaele hanno presentato alla stampa i risultati dell’indagine demoscopica condotta sulla popolazione italiana nel settembre scorso, il cui obiettivo era quello di testare la conoscenza del diabete così come delle sue ripercussioni sulla salute oculare, con particolare riferimento a due patologie, la maculopatia e la retinopatia diabetica.

Un’indagine dai risultati allarmanti: maculopatia e retinopatia diabetiche, queste sconosciute

Nel corso del sondaggio sono state intervistate 1052 persone di età compresa tra i 50 ed i 70 anni, di cui 400 affette da diabete. I risultati sono piuttosto allarmanti, considerando più della metà degli intervistati (il 54%) non ha le idee chiare sul diabete, pur talvolta essendo consapevole di soffrirne. Alla poca conoscenza delle cause e dei sintomi del diabete, si associa anche una scarsa conoscenza in merito ai comportamenti di prevenzione ed all’importanza di una diagnosi precoce della maculopatia diabetica e della retinopatia diabetica. Il 40% degli intervistati ammette anche di non conoscere le suddette patologie oculari. Analogamente, la popolazione non sembra essere informata in merito agli esami ed alle terapie per la diagnosi ed il trattamento della maculopatia diabetica e della retinopatia diabetica, non avendo mai sentito parlare nè di OCT (la Tomografia a Coerenza Ottica), nè di iniezioni intravitreali.

Ecco perché è importante conoscere (e prevenire) maculopatia e retinopatia diabetica

La maculopatia e la retinopatia diabetica sono due patologie oculari molto gravi innescate proprio dal diabete. Non essere a conoscenza della loro esistenza e dei rischi che esse comportano può significare andare incontro a gravi problemi oculari, compromettere drasticamente la capacità visiva o perdere totalmente la vista. Informare la popolazione circa l’esistenza di queste patologie ed in merito ai rischi ad esse correlati è fondamentale. E non solo. Oggi esiste un esame oculare molto veloce e per nulla invasivo, chiamato OCT, che consente di eseguire una diagnosi certa e precisa di queste patologie.

Una campagna nazionale di prevenzione organizzata e promossa da CAMO

Alla luce dei risultati poco incoraggianti della ricerca demoscopica sulla conoscenza del diabete e delle patologie oculari che questo può causare, CAMO, in collaborazione con il professor Francesco Bandello, ordinario di oftalmologia presso l’Università Salute-Vita del San Raffaele di Milano, con il patrocinio del Ministero della Salute, ha deciso di farsi promotore di un’importante iniziativa di impegno sociale, ovvero la Campagna di Prevenzione e Diagnosi della Maculopatia e Retinopatia Diabetica. La campagna, che lo scorso anno, nella sua prima edizione, era volta a sensibilizzare la popolazione circa la maculopatia degenerativa di tipo senile, sposta il focus dunque sulla popolazione diabetica, che ad oggi sembra essere non sufficientemente informata in merito ai rischi connessi alla maculopatia e retinopatia diabetica e circa l’importanza della prevenzione e degli esami che ad oggi la medicina oftalmica ci mette a disposizione per eseguire una diagnosi puntuale e repentina, con grandi benefici per il paziente in termini di salute e di qualità visiva.

Il mese della prevenzione sulla maculopatia diabetica – sul quale continueremo ad aggiornarvi nelle prossime settimane –  avrà luogo nel febbraio 2019 e vedrà come protagonisti 32 centri d’eccellenza sparsi su tutto il territorio italiano, con l’obiettivo di informare e prevenire la malattia.

Distacco di retina: che cos’è e come si risolve

La retina è una sottilissima membrana che riveste tutta la superficie interna del nostro bulbo oculare. Il suo ruolo nella visione è fondamentale, perché su di essa sono collocati i fotorecettori – coni e bastoncelli – che trasferiscono l’informazione luminosa al cervello. Se la retina va incontro ad una rottura e, peggio ancora, ad un distacco, la visione è compromessa, così come la salute dell’occhio. Si rende dunque necessario intervenire. Vediamo come. 

Cos’è un distacco di retina

Il distacco di retina non è un’evenienza molto frequente, ma quando accade è sempre bene correre ai ripari quanto prima, onde non veder compromesse le proprie capacità visive. Il distacco di retina si ha quando la retina si stacca dalla superficie del bulbo oculare alla quale, in condizioni normali, essa aderisce perfettamente. In particolare, il distacco può avvenire nelle zone periferiche della retina, oppure nella parte posteriore, in una zona molto importante chiamata macula, ricca di fotorecettori e deputata alla percezione dei colori: in questo caso si ha una patologia appartenente alla famiglia delle maculopatie. Quando la retina si stacca dal bulbo oculare, si viene a formare un liquido, chiamato anche sottoretinico.

Le cause di un distacco di retina possono essere:

  • un trauma al bulbo oculare
  • una rottura spontanea (causata talvolta da una miopia medio-alta, perchè la miopia porta l’occhio ad allungarsi)
  • una trazione vitreoretinica (causata per esempio da una retinopatia diabetica oppure dalla presenza di miodesopsie particolarmente accentuate, che possono indurre una trazione del vitreo capace di danneggiare la retina)

I sintomi di un distacco di retina sono:

  • sensazione di offuscamento del campo visivo: al paziente sembra di vedere una “tenda nera” in parte del campo visivo
  • fosfeni: sono dei flash luminosi percepiti a livello periferico
  • miodesospie: sono le cosiddette “mosche volanti”

Come si risolve un distacco di retina

Il distacco di retina va risolto in modo piuttosto tempestivo, in particolar modo se si tratta di un distacco periferico, così da limitare l’espansione del danno anche al resto della retina, inclusa la macula. La terapia da mettere in atto è di tipo chirurgico. Le strade percorribili sono due e consentono, eseguite singolarmente oppure in abbinamento a seconda della situazione specifica del paziente, di ridurre le trazioni viteoretiniche, chiudere le eventuali rotture della retina e far aderire nuovamente la retina nella sua sede naturale.

  1. Chirurgia episclerale: esterna dell’occhio
  2. Vitrectomia: interna all’occhio

La chirurgia episclerale

La chirurgia episclerale prevede che si intervenga sulla sclera, ovvero la parte bianca del bulbo oculare. Le tecniche messe in atto sono due, e prendono il nome di piombaggio e cerchiaggio.

Con il piombaggio, le rotture retiniche vengono “tappate” con l’ausilio di una spugnetta di silicone. Con il cerchiaggio, invece, si posiziona una sorta ci “cintura” lungo tutto il diametro dell’occhio, per ridurne la dimensione e contrastare le forze messe in atto da eventuali trazioni vitreoretiniche. Entrambe le tecniche vengono eseguite in day surgery, sono poco invasive perchè effettuate solo esternamente all’occhio, e sono rapide.

La vitrectomia

La vitrectomia consiste nella rimozione parziale o totale del vitreo, quella sostanza gelatinosa ricca di fibre di collagene che “riempie” il bulbo oculare. Questa opzione si sceglie nel caso vi siano in atto patologie che compromettono l’omogeneità del vitreo e che hanno innescato una dannosa trazione sulla retina.

Per ulteriori informazioni o appuntamenti:

CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO P.zza Repubblica, 21 – 20124 Milano

E-MAIL visite@camospa.it

TELEFONO 02 6361 191 Centralino attivo Lun-Ven dalle 9,00 alle 19,00

Prevedere chi soffrirà di perdita di memoria studiandone gli occhi? Forse sì

Prevedere chi soffrirà di perdita di memoria studiandone gli occhi? Forse sì

Un recente studio condotto da Jennifer Deal – medico ricercatore della J.Hopkins University di Baltimora (Maryland) – e pubblicato su Neurology nel febbraio del 2018, ha mostrato come i soggetti aventi una retinopatia da moderata a grave intorno ai 60 anni siano più predisposti a sviluppare problemi neurologici e di perdita di memoria intorno agli 80 anni, se paragonati ai loro coetanei aventi un apparato visivo perfettamente sano. 

Lo studio ha coinvolto 12.317 persone, le quali sono stati sottoposte ad una serie di test di memoria ed esercizi di apprendimento in tre momenti differenti: all’inizio della ricerca, dopo sei anni, e dopo 20 anni. Di queste oltre 12 mila persone, a soli 3 anni dall’inizio della ricerca, 11.692 non mostravano segni di retinopatia, 365 mostravano segni di moderata retinopatia e 256 avevano invece una grave retinopatia.

L’esito della ricerca

I soggetti aventi una retinopatia da moderata a grave hanno ottenuto un punteggio minore ai test di apprendimento e memoria ai quali sono stati sottoposti dopo 20 anni, rispetto ai loro coetanei aventi un apparato visivo sano. 

Osservare l’occhio per osservare il cervello

Lo studio, pubblicato in Neurology il 28 febbraio 2018, ha dimostrato dunque che una retinopatia moderata o grave intorno ai 60 anni predispone allo sviluppo di problemi di memoria intorno agli 80 anni. Alla base dello studio vi è l’idea che il declino cognitivo sia causato dai piccoli vasi sanguigni presenti nel cervello, che però sono impossibili da fotografare e monitorare. Perchè allora non osservare i vasi sanguigni presenti nell’occhio?

Insomma, l’integrità della retina sarebbe l’unità di misura dell’integrità dei vasi sanguigni del cervello, e ci consentirebbe di stimare lo stato di salute di un organo che non sempre è facile esaminare, permettendoci altresì di valutare il declino cognitivo di ciascun soggetto.

Limiti della ricerca

La ricerca della quale vi abbiamo parlato oggi, nonostante sia davvero interessante ed innovativa, non è esaustiva e sicuramente apre la strada ad un’ulteriore serie di studi sulla connessione tra lo stato di salute dell’occhio e quello del cervello e sull’uso dell’occhio come “indicatore” della situazione cognitiva degli individui. Inoltre, Jennifer Deal ha sottolineato come un potenziale limite della ricerca abbia sede nel fatto che, per ciascun individuo, è stato preso in esame un solo occhio.

Fonte: www.aan.com

Dr. Buratto LIVE SU FACEBOOK 28/10 h 13.15 – Congresso VIDEOCATARATTAREFRATTIVA 2016

VIDEOCATARATTAREFRATTIVA 2016

 

Prima diretta Facebook al mondo da una sala operatoria!

Il Dr. Lucio Buratto, oftalmologo di fama internazionale, risponderà in diretta live alle domande degli utenti Facebook da una delle sale operatorie del 38° Congresso VideoCatarattaRefrattiva – sulla nostra pagina Facebook.

 

IL PIU’ IMPORTANTE CONGRESSO EUROPEO

Milano, 28-29 ottobre 2016 – VIDEOCATARATTAREFRATTIVA è un Congresso internazionale di chirurgia oculare che raccoglie i maggiori esperti del settore e il più elevato numero di partecipanti: rappresenta un’importante quanto unica occasione di aggiornamento scientifico e tecnologico. Il convegno, giunto alla sua 38esima edizione, si pone l’obiettivo di presentare alla comunità scientifica le più moderne tecniche di chirurgia della cataratta e della refrattiva praticate a livello internazionale e offre una panoramica dei progressi e delle novità scientifiche raggiunti oggi in questo campo.
L’edizione di quest’anno del Congresso vedrà la prima diretta Facebook al mondo da una sala operatoria!
Il dr. Lucio Buratto, oftalmologo di fama internazionale e organizzatore dell’evento, risponderà in diretta live alle domande degli utenti Facebook da una delle sale operatorie del 38° Congresso VideoCatarattaRefrattiva – sulla pagina FB di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico a questo linkhttps://www.facebook.com/CAMO.Centro.Ambrosiano.Oftalmico

“Videocatarattarefrattiva 2016” ha per questa edizione scelto 5 centri chirurgici europei d’eccellenza (Monaco di Baviera, Atene, Cuneo, Zagabria, Milano) per presentare LIVE il meglio della tecnologia oftalmologica per la chirurgia del segmento anteriore, dimostrando così una effettiva unificazione tecnologica. Collegare in breve tempo più centri consente un impareggiabile concentrato di accostamenti con cui impostare e affrontare la propria casistica chirurgica. La presentazione e discussione di casi complessi riguardo alle strategie chirurgiche da adottare rimane un tema rilevante nell’individualizzazione della chirurgia.
I laser a femtosecondi sono l’asse portante della chirurgia refrattiva, e si stanno espandendo anche nel campo della chirurgia di elezione riparativa.
Il Congresso come sempre mette a confronto i risultati raggiunti dalla scuola oculistica italiana con quelle di tutti gli altri Paesi. Questo consente di valutare le nuove frontiere della microchirurgia in un ambito disciplinare, quello dellachirurgia della cataratta, che è estremamente delicato e dove l’apporto della ricerca italiana è determinante.

I NUMERI

In Italia si operano ogni anno 500 mila pazienti di cataratta e circa 150 mila sono i pazienti che si sottopongono a tecniche laser per la correzione di miopia, astigmatismo e ipermetropia. Si comprende quindi quale sia il valore della chirurgia oftalmica per il benessere non solo visivo della popolazione.
In Italia si contano oltre 20 milioni di persone che hanno un problema visivo:12 milioni sono miopi, 5 milioni ipermetropi, 3 milioni astigmatici; inoltre, circa25 milioni sono presbiti, cioè devono usare occhiali per vedere da vicino e leggere. E secondo recenti studi epidemiologici i difetti rifrattivi sono in aumento, soprattutto tra i giovani.

RELATORI DA TUTTO IL MONDO

A VCR 2016 parteciperanno i più accreditati specialisti della chirurgia refrattiva:

  • Assaf Ahmed – Egitto
  • Alio Jorge – Spagna
  • Allen David – UK
  • Artal Pablo – Spagna
  • Auffarth Gerd – Germania
  • Coskunseven Efekan – Turchia
  • Crewe-Brown Wayne – UK
  • De Bats Mathieu – Francia
  • Feijòo Bernardo – Spagna
  • Kymionis George – Grecia
  • Koerber Norbert – Germania
  • Koray Gumus – Turchia
  • Moraru Ozana – Romania
  • O’Brart David – UK
  • Packard Richard – UK
  • Prieto Isabel – Portogallo
  • Rozsival Pavel – Repubblica Ceca
  • Tassignon Maria Josè – Belgio
  • Yao Yu Feng – Cina
  • Zhou Ying Tao – Cina

 

I PLUS DI QUESTA 38° EDIZIONE

Cinque collegamenti satellitari da altrettanti centri di eccellenza trasmetterannochirurgia live in HD al Congresso Videocatarattarefrattiva 2016, utilizzando le più avanzate tecnologie e tecniche operatorie:

  • Athens Eye Hospital – Glyfada, Atene
  • Eye Clinic Svjetlost – Zagabria
  • AaM Augenklinik am Marienplatz – Monaco di Baviera
  • Centro Laser Chirurgico Cuneo
  • CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico – Milano

 

LOV4VISIONIL PROGETTO LOV4VISION

Oltre all’ambito scientifico e tecnologico di assoluto rilievo, questa edizione 2016 del Congresso VideoCatarattaRefrattiva sarà caratterizzato anche dal lancio del progetto LOV4VISION.

Un sogno che nasce dalla mia passione per l’arte della visione pittorica e che si intreccia con lo specifico della mia professione di chirurgo oculistico, abituato quotidianamente a incontrare quel mistero affascinante che lega tra loro la luce e la visione”, così lo definisce l’ispiratore e il mentore del progetto, il dottor Lucio Buratto, oftalmologo di fama internazionale e mecenate di arte contemporanea.

Tutto parte da una raccolta di opere di giovani artisti delle migliori Accademie di Belle Arti italiane ed europee, cui è stato specificamente chiesto di interpretare il tema dell’occhio umano. Nasce così la mostra LUCE, OCCHIO, VISIONE giunta quest’anno alla sua seconda edizione, realizzata con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Milano e dell’Accademia Reale di Liegi (Belgio): recentemente inaugurata presso la ex Chiesa di San Carpoforo in Brera, sarà visitabile anche negli spazi appositamente allestiti presso il 38° Congresso VCR 2016.

Piace ricordare che già ora le opere di “Luce, Occhio, Visione” hanno trovato un riconoscimento internazionale: lo European Journal of Ophthalmology le utilizza per la copertina del suo giornale, che è la più autorevole e diffusa rivista scientifica del settore.  Non solo: anche quest’anno, come  nell’edizione precedente, le opere verranno esposte al MIDO, la fiera internazionale del settore e l’esposizione più importante al mondo con oltre 8000 tra espositori e visitatori.

L’iniziativa persegue uno scopo benefico: le opere verranno messe in vendita, e l’intero ricavato servirà a finanziare il progetto LOV4VISION, ideato dai dottori Lucio Buratto e Mario Giò della Fondazione Istituto Sacra Famiglia onlus, specificamente mirato alla prevenzione e cura dei difetti visivi degli anziani ospiti nelle strutture assistenziali gestite dalla Fondazione stessa.

E’ possibile seguire il progetto LOV4VISION sulla pagina Facebook   https://www.facebook.com/lov4vision

Giornata Mondiale della Vista 2016: la retinopatia diabetica

Il secondo giovedì del mese di ottobre, quest’anno il 13 del mese, è la Giornata Mondiale della Vista, evento promosso dall’ Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) e sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il cui scopo è di informare sui sintomi della patologie oculistiche e fare prevenzione per evitarle.

L’edizione di quest’anno è dedicata alla prevenzione della retinopatia diabetica, una grave complicanza del diabete. Circa un terzo delle persone affette da diabete soffre di questa retinopatia, una delle cause principali di ipovisione e addirittura cecità. La retinopatia diabetica può anche causare il distacco di retina.

Per questo è molto importante, soprattutto successivamente ad una diagnosi di diabete, effettuare visite oculistiche specialistiche per la retina, preventive e cadenzate nel tempo.

 

 

Maggiori informazioni sono disponibili direttamente sul sito IAPB: http://www.iapb.it