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Femtocataratta: caratteristiche e vantaggi

Com’è noto, la cataratta è una patologia oculare ad ampia diffusione per la quale oggi l’unica cura è l’intervento chirurgico. In tempi recenti, i continui screening promossi da enti pubblici e strutture private, le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione e gli indubbi progressi in ambito medico-chirurgico, hanno fatto dell’intervento di cataratta una delle procedure più sicure eseguite al mondo. Una procedura che, nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico, può aprire le porte ad una gamma di opportunità decisamente interessanti, capaci di andare ben oltre la cura della patologia. E trasformando di fatto l’intervento di cataratta in una procedura capace di prendersi cura del benessere visivo a tuttotondo. Vediamo in che modo.

Intervento di cataratta tradizionale: modalità di esecuzione e caratteristiche

Nella sua variante tradizionale, che è quella maggiormente diffusa – previa somministrazione di un’anestesia topica – si accede al cristallino grazie ad una minuscola incisione praticata sulla cornea. Di lì si inserisce uno strumento ad ultrasuoni, chiamato facoemulsificatore, che ha il compito di frantumare ed aspirare il cristallino ispessito ed opacizzato. Al termine di questa operazione, si impianta il cristallino artificiale. Molto spesso si tratta di un cristallino con il potere diottrico capace di correggere un difetto visivo (una minuscola lente monofocale, di fatto). Al termine dell’intervento può rendersi necessario applicare un punto di sutura ed il paziente avrà verosimilmente bisogno, successivamente, di indossare gli occhiali.

Femtocataratta: quando l’intervento diventa “gentile”

Nei centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico l’intervento di cataratta è oggetto di innumerevoli migliorie sul fronte tecnico. Migliorie che hanno reso la procedura di gran lunga più delicata, indolore ed affrontabile serenamente anche da parte di pazienti più timorosi.

Grazie al laser a femtosecondi addio a bisturi e strumenti taglienti

I protagonisti dell’intervento di femtocataratta non sono più strumenti taglienti e punti di sutura, ma gli strumenti laser. Il laser a femtosecondi, in particolare, è un laser di ultima generazione che, agendo tramite microimpulsi, si comporta meglio del bisturi. Oltre a sostituire il bisturi, questo laser è anche impiegato al posto del facoemulsificatore: la sua azione riesce a frantumare efficacemente il cristallino opacizzato, rivelandosi molto meno stressante per le strutture oculari di quanto accade invece nella variante tradizionale dell’intervento. Al termine dell’intervento, peraltro, non è nemmeno necessario applicare punti di sutura, perché l’incisione eseguita dal laser è altamente precisa, definita e in grado di richiudersi naturalmente.

—> Si ricordi, tuttavia, che gli strumenti più sofisticati e d’avanguardia non eseguono mai l’intervento da soli: presso i centri d’eccellenza si ha il vantaggio di trovare tecnologie eccezionali gestite da specialisti di grande perizia, esperienza e competenza. Sono loro a fare la differenza.

Con le lenti intraoculari il mondo torna ad essere bello come prima

Ma non finisce qui. Recarsi presso un centro d’eccellenza per sottoporsi all’intervento di cataratta consente anche di valutare e riconsiderare le proprie esigenze di benessere visivo a tuttotondo. E di optare per la lente intraoculare che meglio risponde alle proprie esigenze visive. Non a caso si sente spesso menzionare lintervento di cataratta refrattiva. Così, oltre a ripristinare la trasparenza del cristallino (che ricordiamo è permanente, in quanto i cristallini artificiali non sono soggetti a opacizzazione), è anche possibile optare per il potere diottrico su misura per le proprie esigenze. Di fatto, riavvolgendo il nastro del tempo e tornando a vedere come si vedeva molto prima di sviluppare la cataratta. O anche meglio.

Il panorama delle lenti intraoculari oggi è molto vasto e non c’è difetto visivo – o meglio ancora combinazione di difetti visivi – che non sia risolvibile con un’unica lente. Tra le varie opzioni disponibili attualmente sul mercato, troviamo le lenti EDOF. Si tratta di lenti intraoculari a profondità di fuoco continua – da cui l’acronimo Extended Depth of Focus -in grado di ripristinare un’eccellente qualità e quantità visiva da 40 cm circa sino all’infinito.

—> A volte non si colgono le opportunità semplicemente perché non se ne é a conoscenza: conoscere l’esistenza del laser a femtosecondi e delle lenti intraoculari di ultima generazione può aiutare a scegliere quale intervento di cataratta può fare al caso nostro, con maggiore consapevolezza e cognizione di causa.

Vuoi saperne di più?

Vuoi conoscere più da vicino l’intervento di femtocataratta e le nuove lenti intraoculari? Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi allo 02 636 1191.

Cataratta, vero e falso, verità e falsi miti

Operazione di Cataratta - Centro Ambrosiano Oftalmico

 

La cataratta è una delle patologie oculari più diffuse nel mondo: la sua forte incidenza è legata in gran parte alla progressiva dilatazione dell’aspettativa di vita media dell’uomo. Una dilatazione favorita da condizioni abitative ed igieniche dotate di ogni comfort e da una scienza medica sempre più accurata e progredita. Uno status quo che ha posto in essere una vasta gamma di “pro”, ma anche qualche piccolo “contro”. Da un lato si gode della possibilità di vivere una terza giovinezza, trascorrendo il tempo in famiglia o coltivando i propri hobby. Dall’altro, si va incontro ad una serie di patologie che caratterizzano tipicamente il tempo che avanza: pensiamo all’osteoporosi, ma anche, appunto, alla cataratta. Le informazioni sulla cataratta in rete non mancano. Ma sono spesso imprecise e discordanti. Il consiglio è quello di reperire le informazioni necessarie presso una fonte autorevole o di fiducia. Approfittiamo dunque del tempo e della disponibilità del dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano, per sfatare qualche luogo comune e per specificare meglio cosa sia realmente la cataratta.

La cataratta è un velo che copre la parte anteriore dell’occhio

Falso. La cataratta è la progressiva opacizzazione della piccola lente che abbiamo all’interno dell’occhio chiamata cristallino. Si tratta di una piccolissima lente naturale, grande più o meno quanto una lenticchia. La lente, proprio come il vetro di una vecchia finestra, tende a perdere trasparenza con l’andare del tempo. 

La cataratta può essere curata con farmaci o trattamenti di rieducazione visiva

Falso. La cataratta è una condizione irreversibile. Non c’è farmaco al mondo in grado di recuperare la trasparenza perduta. L’unico modo per curare la cataratta è l’intervento chirurgico.

L’intervento richiede un’anestesia generale perché è doloroso

Falso. L’anestesia è somministrata solo con poche gocce di collirio. L’intervento è di breve durata e del tutto indolore.

L’intervento si esegue con gli ultrasuoni

Vero. Per eseguire l’intervento di cataratta è necessario rimuovere il cristallino opacizzato e sostituirlo con uno artificiale. La rimozione del cristallino opacizzato avviene tramite uno strumento chiamato facoemulsificatore. Il facoemulsificatore è appunto uno strumento ad ultrasuoni, che frantuma ed aspira il cristallino al contempo.

Dopo l’intervento bisogna tenere chiuso l’occhio per una settimana

Falso. A seguito dell’intervento di cataratta, si pone una benda a protezione dell’occhio operato. Tuttavia, questa si toglie già all’indomani dell’intervento.

L’intervento può correggere difetti visivi preesistenti come miopia, ipermetropia ed astigmatismo

Vero. I nuovi cristallini artificiali ci permettono di correggere con buona attendibilità l’ 80% dei difetti visivi del paziente. Questo significa che il cristallino artificiale che va a sostituire quello naturale è perfettamente trasparente ma è anche dotato del potere diottrico del quale il paziente ha bisogno.

La tecnica chirurgica più moderna non richiede punti di sutura

Vero. Le due incisioni necessarie sono di 1 e 2.75 millimetri e non richiedono nessuna sutura. Oggigiorno nei centri d’eccellenza è possibile sottoporsi all’intervento di cataratta senza bisturi. Al posto degli strumenti taglienti, si usa invece un moderno strumento laser: il laser a femtosecondi. Questo strumento eccezionale offre precisione, programmabilità, personalizzazione, tempi di guarigione più rapidi e non richiede l’applicazione di punti di sutura.

Rimane una cicatrice visibile dall’esterno

Falso. L’intervento non lascia nessun segno visibile.

Il fumo ed il sole accelerano l’arrivo della cataratta

Vero. Diversi studi scientifici lo dimostrano con grande attendibilità. Il consiglio generale è comunque valido per tutte le età: è sempre bene usare un paio di occhiali da sole con filtro UV anche durante i mesi invernali o nelle giornate in cui sembra non ci sia il sole. E naturalmente evitare il fumo. 

Chi è malato di glaucoma non può fare l’intervento di cataratta

Falso. Il contemporaneo trattamento chirurgico sia della cataratta sia del glaucoma è effettuato da parecchi anni.

Le donne sono colpite di più degli uomini

Vero. La cataratta incide di più sulle donne ma va considerato il fatto che la loro vita media è significativamente più alta.

La cataratta colpisce solo le persone anziane

Falso. La cataratta senile è indubbiamente molto diffusa, ma sono presenti in buon numero anche cataratte congenite, giovanili e della seconda età. Per questo si consiglia sempre di fare prevenzione, ad ogni età.

L’intervento presenta dei gravi rischi

Falso. Il rischio zero in medicina non esiste, ma le nuove tecniche fanno di questo intervento uno dei più sicuri di tutta la chirurgia d’elezione.

Prima di intervenire bisogna aspettare che la cataratta maturi

Falso. Oggi è proprio il contrario. Le nuove tecniche consigliano che l’intervento venga eseguito prima che il cristallino diventi troppo duro ed opaco. Questo riduce i rischi intra operatori e migliora i risultati post operatori.

L’intervento è facile e può essere effettuato in qualsiasi struttura

Falso. La tecnica è molto sofisticata e richiede un chirurgo aggiornato ed esperto, attrezzature ed organizzazione adeguate per ridurre i rischi di complicazioni ed assicurare un adeguato recupero visivo.

Chi è in cattive condizioni di salute può comunque essere operato

Vero. Per quanto riguarda la cataratta, è difficile che vi siano casi inoperabili. Un’attenta valutazione da parte del chirurgo è, ad ogni modo, un imprescindibile punto di partenza.

Il cristallino artificiale deve essere sostituito dopo pochi anni

Falso. Le nuove lenti intraoculari sono perfettamente trasparenti, biocompatibili e destinate a durare per tutta la durata della vita del paziente. Anche il loro potere diottrico, ove presente, rimane inalterato nel tempo.

Dopo qualche anno può ritornare la cataratta

Falso. La cataratta non ritorna, può presentarsi invece una opacità dell’involucro posteriore che viene chiamata cataratta secondaria. Questa nuova opacità viene trattata ambulatorialmente con un laser chiamato YAG.  Ma non si tratta di un intervento chirurgico.

Se il paziente soffre di alterazioni della retina o di maculopatia non può essere operato

Falso. Precisando che ogni patologia associata va valutata singolarmente dallo specialista, si può dire che in generale non esistano controindicazioni assolute all’intervento per chi sia affetto da queste patologie.

 

Vuoi saperne di più?

L’intervento di cataratta è l’occasione per affrontare la terza età con un rinnovato dinamismo. E per correggere i propri difetti visivi in modo permanente. A qualunque età. Prenota la tua visita specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva.

Come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta

L’intervento di rimozione della cataratta – noto anche con il nome di facoemulsificazione – è oggi uno dei più praticati al mondo. Esso consente di risolvere in modo efficace e permanente una delle patologie tipiche dell’età matura, consentendo al paziente di recuperare una straordinaria nitidezza visiva ed un’eccellente percezione dei colori. I grandi traguardi della tecnologia, come l’avvento del laser a femtosecondi, e la possibilità di inserire cristallini artificiali completamente personalizzabili, inoltre, fa di questo intervento una soluzione veloce ed indolore a più problemi contemporaneamente, inclusi i difetti di rifrazione. Vediamo in questo articolo come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta. 

In cosa consiste l’intervento di rimozione della cataratta

Prima di approfondire ulteriormente l’argomento e di spiegare come prepararsi all’intervento di rimozione della cataratta, cerchiamo di spiegare meglio cosa si intenda per cataratta e cosa effettivamente si vada e rimuovere nel corso della procedura. Il cristallino è una lente naturale situata all’interno del nostro occhio: esso è collocato in una precisa posizione, proprio dietro la pupilla, all’interno di una capsula che lo contiene. Durante l’intervento di rimozione della cataratta la capsula viene aperta ed il cristallino al suo interno viene sostituito con uno nuovo. La tecnica chirurgica che viene usata per effettuare questa sostituzione prende il nome di facoemulsificazione: il chirurgo effettua una piccolissima incisione di 2-3 millimetri nella parte laterale del bulbo con l’aiuto del laser a femtosecondi, una tecnologia di ultima generazione che riesce a sostituirsi perfettamente al bisturi. Dopodiché, il cristallino oramai opacizzato viene frammentato ed aspirato per poi essere sostituito.

Come ci si prepara all’intervento di rimozione della cataratta

La cataratta non è un fenomeno esclusivo dell’età matura, anche se è molto più frequente che compaia dopo i 60 anni. Da quel momento in poi è possibile che il paziente sperimenti un graduale abbassamento della vista: si tratta di un processo che si sviluppa gradualmente e che generalmente esordisce prima da un occhio e poi compare anche nell’altro. Il cristallino non si opacizza dunque improvvisamente e tutto insieme, ma per gradi. Il paziente sperimenterà un calo nella quantità e nella qualità della vista, faticando a compiere azioni comuni come leggere, guardare la televisione, guidare.

Quando operare la cataratta

A differenza di quanto accadeva alcuni decenni fa, oggi si decide di operare la cataratta prima che questa sia molto evoluta, così da restituire al paziente anziano una buona qualità di vita, oltre che di visione, e dunque la possibilità di compiere le piccole grandi azioni del quotidiano senza troppa fatica e senza il rischio di andare incontro a qualche incidente per esempio di tipo domestico.

Ecco come ci si prepara all’intervento di cataratta

Prima di programmare l’intervento di rimozione della cataratta, l’oculista eseguirà una serie di esami specialistici mirati, che sono:

  • esame del segmento anteriore: è un esame che si effettua attraverso un macchinario chiamato lampada a fessura e che consente di analizzare ed osservare lo stato di salute di cornea e cristallino
  • misurazione del tono oculare: è un esame che si usa per escludere la presenza di glaucoma
  • esame del fondo oculare: è un esame della retina e del fondo oculare, importante per determinare il livello di qualità visiva che si potrà raggiungere a seguito dell’intervento
  • topografia: è lo studio della forma e delle caratteristiche della cornea del paziente
  • biometria: è la misurazione della lunghezza assiale del bulbo oculare. In base a questa si potrà decidere quale tipo di lente correttiva eventualmente inserire.
  • endotelioscopia: è la conta e la misurazione della densità delle cellule dell’endotelio, lo strato posteriore della cornea, attraverso il quale bisognerà passare per poter eseguire l’intervento

Una volta terminati tutti questi accertamenti, sarete pronti per sottoporvi all’intervento di rimozione della cataratta. La fase di preparazione inoltre includerà un lungo colloquio con il vostro medico oculista, che vi illustrerà il tipo di intervento che andrete ad affrontare, oltre a tutti i vantaggi che questo apporterà al vostro apparato visivo. Non esitate a porre qualunque domanda vi venga in mente, così da giungere al giorno dell’intervento pronti, consapevoli e preparati.

Contattaci per qualunque domanda in merito all’intervento di rimozione della cataratta

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La regina Elisabetta si è operata di cataratta

E’ notizia di questi giorni che la regina Elisabetta si è sottoposta con successo nel maggio scorso all’intervento per la rimozione della cataratta. La regina, che ha 92 anni, gode di ottima salute e grazie all’intervento ha sicuramente recuperato un’ottima capacità visiva.

La notizia spiega dunque il motivo dell’uso di occhiali da sole da parte della monarca britannica nella sue apparizioni pubbliche nei giorni immediatamente successivi all’intervento. Stando a quanto riportato dai media, si presume che la regina abbia operato entrambi gli occhi contemporaneamente.

La cataratta esordisce intorno ai 60 anni

Ricordiamo che la cataratta – ovvero l’opacizzazione naturale ed irreversibile del cristallino – esordisce generalmente intorno ai 60 anni, per poi proseguire la sua evoluzione nel tempo e condurre, se non curata, ad una drastica riduzione della capacità visiva, sia per quantità che per qualità. Poiché la regina Elisabetta si è sottoposta all’operazione all’età di 92 anni, si presume che la sua cataratta fosse piuttosto avanzata.

E’ consigliabile programmare l’intervento di cataratta prima che questa sia troppo matura

In linea generale, tuttavia, è consigliabile programmare l’intervento di cataratta quando questa non è ancora troppo matura, così da affrontare l’età matura serenamente, godendo per molti anni di un’ottima capacità visiva ed evitando di andare incontro a difficoltà visive quali perdita di nitidezza e difficoltà nell’apprezzare forme e colori in tutta la loro bellezza. E non solo: se oltre alla cataratta vi è anche un difetto visivo come la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo ed anche la presbiopia, l’intervento di rimozione della cataratta consente di risolvere più problemi al contempo. La sostituzione del cristallino opacizzato con una lente intraoculare avente un potere diottrico adatto alle necessità del paziente consentirà dunque di risolvere diversi problemi con un unico intervento.

Infine, programmare l’intervento di rimozione della cataratta quando questa non è ancora troppo matura, rende l’intervento ancora più agevole e veloce.

L’intervento di cataratta è un intervento sicuro che offre ottimi risultati e grandi vantaggi

L’intervento per la rimozione della cataratta è un’operazione che consente grandi risultati con bassissime complicazioni.

Vediamo quali sono:

  • tra tutti gli interventi eseguiti sul corpo umano, l’intervento di cataratta è tra i più sicuri
  • già all’indomani il paziente vede bene: il recupero visivo è veloce
  • viene eseguito in modo ambulatoriale
  • viene eseguito in anestesia locale, tramite un collirio anestetico
  • è un intervento breve, della durata di 20 minuti circa
  • si avvale di tecnologie avanzate come il laser a femtosecondi
  • viene eseguito attraverso un foro molto molto piccolo, che non richiede punti di sutura
  • ridona al paziente una nuova esperienza visiva

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Ecco i nostri contatti:

  • CENTRO AMBROSIANO OFTALMICO P.zza Repubblica, 21 – 20124 Milano

  • TELEFONO 02 6361 191 Centralino attivo Lun-Ven dalle 9,00 alle 19,00

Più intervento di cataratta, più longevità? Per le donne forse sì!

Più intervento di cataratta, più longevità? Per le donne forse sì

Secondo un recente studio condotto da Anne Coleman, della Fielding School of Public Health dell’Università della California di Los Angeles in collaborazione con la Women’s Health Initiative, un importante progetto dedicato alla salute della donna voluto dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, le donne che si sottopongono all’intevento chirurgico per la rimozione della cataratta avrebbero il 60% in meno di probabilità di morire per qualunque causa. Una percentuale che ha subito attirato la nostra attenzione, ma che tuttavia non ci stupisce: perchè operarsi di cataratta fa bene “al corpo ed allo spirito”. Vediamo di seguito i dettagli. 

Lo studio sui benefici generali dell’intervento per la rimozione della cataratta

Nel corso dello studio sono stati presi in esame 74.044 casi di donne in età matura aventi con cataratta, delle quali 41.735 si erano sottoposte all’intervento per la rimozione della stessa. Nel lasso di tempo che va dal 1993 al 2013, sono decedute 6.878 donne che si erano sottoposte all’intervento e 6.123 donne che invece non si erano sottoposte all’intervento. Numeri alla mano, il tasso di mortalità è di 1.5 decessi su cento nel gruppo delle donne che si erano sottoposte all’intervento, e di 2,6 su 100 nel gruppo che invece non si è sottoposto all’intervento. 

Fonte: Jama Ophtalmology

Altre ipotesi correlate allo studio

Le donne che si sono sottoposte all’intervento per la rimozione della cataratta godrebbero inoltre di un 69% di rischio in meno di andare incontro a malattie neurologiche, vascolari, polmonari, o per tumori, infezioni e anche cause accidentali. Questo dato, tuttavia, necessita di ulteriori ricerche ed accertamenti, poiché i vantaggi evidenziati dallo studio potrebbero anche essere il risultato di una serie di altri fattori concomitanti.

L’intervento per la rimozione della cataratta “fa bene” al corpo ed allo spirito. Ecco il perchè:

Lo studio qui presentato non ha l’obiettivo di suggerire che l’intervento per la rimozione della cataratta sia un salvavita a tuttotondo, ma sicuramente che un paziente anziano e malato di cataratta possa trarre grandi benefici da esso.

Migliorando la qualità della visione a seguito dell’intervento per la rimozione della cataratta, un soggetto anziano migliora di conseguenza anche la qualità della sua vita, perchè ha la possibilità di svolgere una serie di attività che si ripercuotono positivamente sul suo quotidiano. Attività come praticare esercizio fisico, passeggiare, uscire di casa in autonomia, occuparsi della propria igiene personale, cucinare, ma anche leggere, guardare un programma in televisione ed una miriade di altri piccoli grandi gesti che fanno bene al fisico perchè lo tengono in costante movimento, ed allo spirito, perchè non vi è nulla di meglio per un anziano di sentirsi indipendente e più che mai “vivo”, ancora pieno di curiosità e di interessi.

Al contrario, scegliere di non sottoporsi all’intervento per la rimozione della cataratta porta ad un progressivo peggioramento della visione con conseguenze sul fronte pratico e psicologico. L’anziano, infatti, si vedrà costretto a dover ricorrere all’aiuto degli altri per compiere le piccole grandi azioni della vita quotidiana, conducendo una vita molto più sedentaria rispetto ad un suo coetaneo che invece ha scelto la via dell’intervento, rischiando di sentirsi un peso e finendo con l’intristirsi la perdita della propria indipendenza e per la difficoltà nel coltivare i propri interessi. Un circolo vizioso che non fa bene a livello psicofisico, e che potrebbe innescare una serie di altre spiacevoli patologie. Ecco spiegato dunque il legame tra l’intervento di cataratta ed il rischio o meno di incorrere in patologie che possono condurre alla morte.

Conclusioni generali dello studio

E’ importante controllare la vista e sottoporsi ove necessario all’intervento per la rimozione della cataratta

La ricerca insomma vuole sottolineare l’importanza per le donne anziane di ricorrere all’intervento per la rimozione della cataratta, e prima ancora di sottoporsi a periodici controlli oculistici dopo una certa età, così da mantenere la capacità visiva allo stato ottimale e di conseguenza riuscire a vivere la propria vita quotidiana in modo attivo, con positività, energia ed ottimismo, sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Naturalmente, poichè lo studio sopra citato è stato promosso dalla Women’s Health Initiative, che ogni anno negli Stati Uniti D’America si dedica ad effettuare studi sul benessere socio sanitario delle donne, i risultati emersi si riferiscono solo al genere femminile. Tuttavia, ci sentiamo di aggiungere che le considerazioni generali sugli effetti positivi dell’intervento per la rimozione della cataratta sono riscontrabili anche nei soggetti di genere maschile. 

Intervento per la rimozione della cataratta? Sì grazie

Soffri di cataratta ma hai paura di sottoporti all’intervento, non sai esattamente di cosa si tratta o  pensi di essere troppo anziano? Niente paura, noi siamo qui per te. Chiamaci con fiducia, saremo lieti di rispondere ad ogni tuo dubbio e rassicurarti in merito all’intervento.

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Curare la cataratta congenita con le cellule staminali. Un sogno? Forse no

bimbo cataratta

Curare la cataratta congenita con le cellule staminali. Questo è quanto promette di fare un brillante studio recentemente pubblicato su Nature e portato avanti da un pool di ricercatori americani e cinesi che hanno messo a punto una nuova tecnica per rigenerare la lente trasparente naturale, il cristallino, e consentire una buona visione. La ricerca è stata fatta dapprima su animali e poi su bambini affetti da cataratta congenita.

La cataratta rappresenta una delle prime cause di cecità al mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Ad oggi l’unico modo per eliminare la cataratta è rappresentato dalla sostituzione del cristallino naturale con una lente artificiale. La cataratta infatti non è altro che l’opacizzazione che insorge gradualmente nel nostro cristallino, sopratutto con l’avanzare dell’età. All’inizio la vista è sfocata, i colori sono poco nitidi, si notano aloni notturni, ma con l’avanzare della patologia questi sintomi peggiorano e così la qualità della vista. L’intervento è l’unica, obbligata, via di guarigione. Questo per quanto riguarda la cataratta, per così dire, senile, legata cioè all’invecchiamento naturale dei nostri occhi.

Quando la cataratta colpisce i bambini, il discorso è molto diverso: occorre infatti intervenire nei primi anni di vita ma l’intervento chirurgico in soggetti così giovani spesso comporta dei rischi, come l’insorgenza di infiammazioni o il ritorno dell’opacizzazione.

Come si cura quindi la cataratta con le cellule staminali?

Si cura utilizzando le cellule staminali che normalmente sarebbero eliminate. Durante il solito intervento chirurgico, infatti, quando si rimuove il cristallino naturale, si elimina anche parte del tessuto circostante ricco di cellule staminali.

Con questa nuova tecnica queste cellule possono essere rigenerate grazie all’azione di due particolari geni, e possono quindi ricreare la struttura trasparente del cristallino. Durante l’intervento si estrae la lente opacizzata ma si lascia intatta la capsula che contiene il cristallino e le cellule staminali: queste nel tempo si rigenerano formando un nuovo cristallino.

L’esperimento è stato fatto dapprima su conigli e macachi e in seguito su alcuni bambini.

Sui conigli il cristallino si è rigenerato dopo sette settimane, nei macachi dopo alcuni mesi. Nei bambini, la lente naturale si è rigenerata dopo tre mesi, con risultati soddisfacenti  in termine di visione.

 

 Siamo quindi ad una svolta nella chirurgia della cataratta del bambino ? 

“I risultati di questa ricerca sono apprezzabili – ha commentato il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico e tra i massimi esperti mondiali per la cura della cataratta – ma siamo ancora in una fase molto sperimentale. In futuro probabilmente le nuove generazioni potranno usufruire di queste nuove tecniche e non dover rinunciare alla lente naturale. Ad oggi però l’intervento di sostituzione del cristallino con una lente artificiale rimane la scelta d’elezione, con risultati ottimi e duraturi nel tempo, perché la lente artificiale non solo è ben tollerata dall’organismo, ma dura tutta la vita e non perde mai trasparenza. E non si opacizza mai”.

Per maggiori informazioni sull’intervento di cataratta chiama lo 02 6361191 oppure scrivi a visite@camospa.it

Un collirio per curare la cataratta, sogno o realtà?

cataratta

Quello che può sembrare fantascienza in realtà è un obbiettivo a cui sta lavorando un’équipe di ricercatori dell’Università della California di San Francisco, guidati da Jason Gestwicki, docente di chimica farmaceutica e da Usha Andley, della Scuola di Medicina della Washington University di St. Louis: stanno studiando la possibilità di produrre una sorta di collirio in grado di contrastare i fattori che causano la cataratta, ripristinando quindi la trasparenza del cristallino naturale ed evitando la sua sostituzione con una lente artificiale.

La cataratta insorge con l’età e consiste nella progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio che regola la messa a fuoco delle immagini sulla retina e che con il tempo e l’invecchiamento, inizia a perdere trasparenza ed elasticità. La cataratta provoca una visione opaca, nebbiosa e indistinta e, se non curate, può portare alla cecità.

Le probabilità di avere una cataratta aumentano quindi a partire dai 60 anni (ne soffre il 50% degli over 70).

Al momento l’unica alternativa efficace per curare questa patologia è rappresentata dalla chirurgia del cristallino, che prevede l’asportazione della cataratta ( e quindi della lente naturale dell’occhio) con la tecnica degli ultrasuoni (coadiuvata oggi dall’efficace e innovativa tecnica del laser a femtosecondi)  e il successivo impianto del cristallino artificiale che sostituisce la lente naturale, dura tutta la vita e non perde mai la sua trasparenza.

L’intervento è eseguito in ambulatorio ed è indolore, ma la strada intrapresa da questo team di ricercatori potrebbe essere rivoluzionaria ed affidare a un “semplice” collirio l’intera cura di questa patologia, oggi realizzata solo dall’intervento chirurgico.

Lo studio, pubblicato su Science, parte dalla radice del problema, vale a dire l’opacizzazione del cristallino. Obbiettivo è fare in modo che le proteine cristalline (che compongono la sostanza di cui è formato il cristallino) rimangano solubili, così da non aggregarsi e provocare quella riduzione della vista tipica della cataratta.

Il team ha studiato diversi composti, combinando la molecola del lanosterolo con altri steroli  e arrivando a realizzare una miscela che potrebbe essere usata come collirio.
Si chiama “Composto 29” ha dato qualche buon risultato in fase di sperimentazione, bisogna però frenare gli entusiasmi: “Per ora la sperimentazione è stata fatta solo sugli animali – ha commentato il dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico e tra i massimi esperti mondiali nella cura della cataratta – per cui è ancora da dimostrare che funzioni sull’occhio umano e soprattutto a quale stadio di formazione della cataratta. Negli ultimi 30 anni sono usciti parecchi colliri che promettevano di “curare” la cataratta, ma poi nessuno si è dimostrato efficace. Infatti oggi nessun oculista si sognerebbe di prescrivere terapie mediche per trattare questa patologia”.

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