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Glaucoma, sintomi e cura: risponde Lucio Buratto

glaucoma sintomi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il glaucoma è una delle patologie oculari più comuni, ma non è conosciuto come dovrebbe. E poiché siamo fermamente convinti del fatto che la prevenzione passi anche attraverso la conoscenza, approfittiamo oggi del tempo gentilmente concessoci dal dott. Lucio Buratto, direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico – per conoscere più da vicino “il ladro silenzioso della vista”, il glaucoma: sintomi e possibili cure.

Dottor Buratto, cos’è il glaucoma e quali sono i suoi sintomi?

Il glaucoma è una patologia causata da una pressione intraoculare troppo elevata e persistente. Il suo esordio è quasi sempre asintomatico, motivo per il quale il glaucoma è spesso chiamato “il ladro silenzioso della vista”. Tuttavia, non è una patologia così rara: si pensi che il glaucoma è la seconda causa di cecità al mondo dopo la cataratta. E che in Italia ne soffre oltre un milione di persone. Se non diagnosticato e trattato opportunamente, il glaucoma porta ad un’importante riduzione del campo visivo ed in un secondo tempo della vista. Un danno non rimediabile in alcun modo, né con i farmaci, né con la chirurgia.

Se all’esordio del glaucoma sintomi e disturbi possono essere poco manifesti, come ci si accorge di esserne affetti?

Come ripeto spesso, la prevenzione è tutto. Recarsi periodicamente dall’oculista è il primo passo per individuare il glaucoma così come altre patologie oculari, e per cominciare eventuali percorsi terapeutici tempestivamente. Per quanto riguarda il glaucoma, i sintomi sono un calo visivo o una visione offuscata, visione di aloni, ma anche cefalee persistenti e nausea. Chi sperimenta questi sintomi potrebbe essere affetto dalla patologia già ad uno stadio avanzato.

Il glaucoma è un tumore?

Sono molti i pazienti che mi rivolgono spesso questa domanda. Il suffisso “-oma”, tipico di alcune parole indicanti patologie tumorali (carcinoma, melanoma, linfoma) porta spesso a confondere il glaucoma con un una neoplasia. Ma non è così. Il glaucoma non appartiene alla famiglia dei tumori.

E’ possibile nascere già affetti da glaucoma?

Sì, è possibile essere affetti da glaucoma congenito. Sebbene sia una patologia rara nei bambini. Il glaucoma congenito è ereditario ed è anche detto primario, in quanto non è causato da fattori o cause preesistenti. Colpisce neonati e bambini (un bambino su 10mila) e può interessare un solo occhio oppure entrambi gli occhi. Solitamente il trattamento è di tipo chirurgico e la prognosi è buona, a patto che si intervenga per tempo.

Quali altri tipi di glaucoma esistono?

Altre tipologie di glaucoma sono il glaucoma ad angolo aperto, il glaucoma ad angolo chiuso e il glaucoma secondario.

  • Ad angolo aperto: è il più comune ed interessa la maggior parte dei pazienti affetti dalla patologia;
  • Ad angolo chiuso: si manifesta in modo più improvviso ed è fondamentale intervenire rapidamente;
  • Secondario: può essere causato dall’assunzione protratta nel tempo di alcuni farmaci, o da altre patologie, come la cataratta, per esempio.

Per ciascuna tipologia di glaucoma, sintomi, prognosi e terapia possono essere differenti.

Dottore, chi è affetto da glaucoma può sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid?

Non esistono controindicazioni per la somministrazione dei vaccini anti-Covid nei pazienti con glaucoma. Anche se assumono terapia medica ipotonizzante o se sono stati operati. In generale, non v’è evidenza scientifica che i vaccini anti-Covid possano avere conseguenze sulla salute visiva tanto dei pazienti sani quanto di quelli affetti da glaucoma. A proposito di Covid, peraltro, è importante ricordare che il glaucoma è una patologia subdola. Durante la pandemia, molti pazienti intimoriti di fronte all’eventualità del contagio hanno saltato i controlli della salute visiva, anche se i DPCM consentivano di spostarsi dalla propria abitazione per comprovati motivi di salute. Rinunciare alle visite di controllo, sospendere la terapia o rimandare l’appuntamento con la chirurgia ha, nel caso del glaucoma, conseguenze spesso gravi ed irreversibili.

Come si cura il glaucoma?

Il glaucoma si può trattare farmacologicamente con una terapia ipotonizzante solitamente a base di colliri. In questa fase della patologia è fondamentale l’aderenza alla terapia. Poichè, come detto, il glaucoma nelle sue fasi iniziali è asintomatico, può capitare di assumere la terapia in modo saltuario ed intermittente. Un atteggiamento che ne predispone il peggioramento. Nei casi che rispondono poco alla terapia medica o qualora si voglia evitare o ridurre la terapia medica, il laser può essere di grande aiuto. Nei casi più avanzati si procede invece per via chirurgica, eseguendo un intervento volto a favorire una via di deflusso all’umor acqueo presente nelle strutture oculari. In questo modo si allevia la pressione intraoculare che a lungo andare può danneggiare irreversibilmente il nervo ottico.

Vuoi saperne di più?

Ringraziando il dott. Lucio Buratto per le sue esaustive risposte e per il tempo che ci ha dedicato, ti ricordiamo che siamo a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Sarà l’occasione per rispondere ad altre domande in merito a glaucoma, sintomi e cura.

Glaucoma e intervento di cataratta: posso operarmi?

Glaucoma e cataratta sono tra le patologie oculari più comuni dell’età matura ed avanzata. Capita che si manifestino in concomitanza, generando una naturale preoccupazione nel paziente che ne è affetto. Come curarle? Curare l’una farà forse peggiorare l’altra? Chi è affetto da glaucoma può sottoporsi all’intervento di cataratta? Dubbi e domande non mancano. Approfondiamo dunque l’argomento con l’aiuto del dottor Lucio Buratto, medico oculista e Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Glaucoma e cataratta, aspetti comuni

Due patologie irreversibili tipiche dell’età adulta e matura

Glaucoma e cataratta sono due patologie tipiche dell’età matura ed avanzata. Il glaucoma fa solitamente la sua comparsa abbastanza presto, dopo i 40 anni circa, mentre la cataratta comincia a manifestarsi intorno ai 55-60 anni. Un paziente poco assiduo nei controlli della sua salute oculare potrebbe rendersi conto di essere affetto da entrambe le patologie quando esse sono già conclamate.

Glaucoma e cataratta sono irreversibili. Più il tempo avanza, più il danno che possono arrecare – soprattutto quello del glaucoma – è importante. Una patologia che può causare una grave compromissione della capacità visiva. Inoltre, può capitare che una cataratta particolarmente evoluta possa ulteriormente predisporre ad un aumento della pressione intraoculare. Un circolo vizioso che è fondamentale interrompere quanto prima.

Dott. Buratto: il glaucoma è una patologia oculare che fa il suo esordio spesso in sordina. In Italia ne sono affette oltre mezzo milione di persone. I pazienti diabetici, in particolare, dovrebbero ricordare di controllare periodicamente la loro salute oculare. Il diabete, infatti, è uno dei più frequenti fattori di rischio del glaucoma.

Opportunità di trattamento per cataratta e glaucoma

La cataratta non è curabile farmacologicamente. L’unica opportunità di trattamento è data dall‘intervento chirurgico. Per il glaucoma è invece possibile, ove il medico lo ritenga opportuno, ricorrere ad una terapia medica ipotonizzante, volta ad abbassare la pressione intraoculare. In questo caso, è fondamentale seguire la terapia seguendo dosi e tempi di somministrazione indicati dallo specialista. Se la patologia non risponde appropriatamente alla terapia, è possibile che lo specialista consigli di eseguire un intervento laser o, nelle forme più avanzate, chirurgico. L’obiettivo sarà di aumentare o di creare una via di deflusso per l’umor acqueo che si accumula nelle strutture oculari determinando la patologia.

Dott. Buratto: la terapia farmacologica ipotonizzante per il glaucoma va somministrata con grande precisione. Poiché il glaucoma è spesso asintomatico, molti pazienti seguono la terapia in modo impreciso e saltuario. Un errore che predispone al peggioramento della vista. Cosa importante da sapere è che quello che si perde in conseguenza del glaucoma non può essere recuperato.

Come intervenire, dunque? L’intervento di cataratta è un buon punto di partenza

Oggi è possibile intervenire chirurgicamente per risolvere entrambe le patologie. La precedenza è sempre data all’intervento di cataratta che già da solo può aiutare a migliorare sensibilmente il quadro clinico del paziente affetto da glaucoma. Rimuovere il cristallino opacizzato ed ispessito dalla cataratta, infatti, può alleviare l’ipertensione che è alla base del glaucoma. Qualora l’intervento di cataratta non porti benefici sul fronte della pressione intraoculare, si potrà procedere in seconda battuta all’intervento di glaucoma.

Dott. Buratto: l’intervento di cataratta è il primo passo da compiere per prendersi cura della propria salute oculare, anche in concomitanza col glaucoma. Infatti, l’intervento di cataratta può favorire un abbassamento della pressione intraoculare.

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Coronavirus e occhi: intervista al Dott. Lucio Buratto

coronavirus e occhi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il virus Sars-Cov2, noto anche come Covid19, ha influito marcatamente sulle esistenze di tutti noi, portando dolore nelle nostre famiglie e modificando abitudini e stili di vita,  segnando in modo indelebile il nostro vissuto ed il nostro futuro. Qual è il legame tra coronavirus e occhi? Fino a che punto, quindi, i nostri occhi possono rappresentare una via di accesso al virus? Abbiamo rivolto queste ed altre domande a Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Dottore, anzitutto può spiegarci che cos’è il Covid19?

Il Covid19 è un virus appartenente alla famiglia dei Coronavirus. Il nome Coronavirus deriva dalla loro forma, che ricorda appunto quella di una corona. Si tratta di virus che colpiscono l’apparato respiratorio: lo stesso raffreddore appartiene alla famiglia dei coronavirus. Altri coronavirus sono presenti solamente nel mondo animale ma, come avvenuto nel caso del Covid19, talvolta possono mutare ed infettare anche l’uomo. Il Covid19 si caratterizza per una maggiore carica virale, che significa che è molto contagioso, e può causare sintomi respiratori anche di una certa gravità.

Coronavirus e occhi: il contagio avviene anche attraverso gli occhi?

Sì. La congiuntiva è una delle vie preferenziali che il virus usa per accedere all’organismo. Avrete sicuramente sentito parlare in questi mesi delle droplets, ovvero di tutte le secrezioni respiratorie che ciascuno di noi emette anche solo nell’atto del semplice parlare. Ed ancor più quando si starnutisce e tossisce. Si tratta di un aerosol che viaggia nell’aria e va a posarsi facilmente sull’epitelio congiuntivale umano. Ecco perché è davvero fondamentale mantenere una distanza interpersonale di un metro / un metro e mezzo ed evitare di toccarsi gli occhi prima di aver lavato e igienizzato bene le mani.

I portatori di lenti a contatto sono maggiormente esposti al contagio?

Alcuni studi scientifici hanno evidenziato come il virus riesca a sopravvivere per diverse ore al di fuori dell’organismo umano: e nonostante siano ancora in corso studi sulla sopravvivenza del virus sui materiali che tipicamente compongono le lenti a contatto, è consigliato adottare alcune precauzioni. Tra queste, l’igiene costante ed attenta delle mani prima e dopo aver messo e tolto le lenti, l’uso di lenti usa e getta, il mantenimento della corretta distanza interpersonale.

Per quanto riguarda l’uso degli occhiali, invece?

Anche chi usa gli occhiali dovrebbe prestare molta attenzione all’igiene tanto degli occhiali stessi quanto, naturalmente, delle mani. Il virus, ove presente nell’ambiente, può infatti depositarsi sulla superficie degli occhiali. Toglierli e lavarli frequentemente con sapone neutro (facendo attenzione a non rovinare le lenti) è sicuramente una buona abitudine. A questa si associano tutte le altre che già conosciamo, come l’igiene delle mani e l’attenzione a non portare le mani alla bocca, al naso e agli occhi.

A proposito di coronavirus e occhi, è vero che la congiuntivite è un sintomo del Covid?

Nonostante, come detto, la congiuntiva sia una delle vie d’accesso più facili per il virus, alcuni studi condotti dall’Accademia Americana di Oftalmologia hanno dimostrato che il Covid19 causa congiuntivite solo nel 1-3% dei casi. Di fatto, e salvo rare eccezioni, il Covid19 è una patologia non produttiva, cioè non produce secrezioni o lacrimazione. Al contrario, è una patologia di tipo secco. Ad ogni modo, in presenza di sintomi oculari poco chiari, è sempre bene consultare l’oculista. 

Il Centro Ambrosiano Oftalmico e la sicurezza

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è sempre aperto, nel pieno rispetto delle misure anti Covid. Il centro, inoltre, è la prima clinica oculistica italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di Global Safe Site Excellence contro il Covid19 da parte dell’autorevole Bureau Veritas. La certificazione sancisce il pieno rispetto delle norme del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla prevenzione dal coronavirus e risponde alle raccomandazioni delle più importanti Società Oftalmologiche nazionali ed internazionali, insieme a quelle della Organizzazione Mondiale della Sanità.

GLOBAL SAFE SITE EXCELLENCE - COVID-19 - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Il Centro Ambrosiano Oftalmico, quindi, garantisce l’adozione delle migliori misure preventive di pulizia, igiene, sanificazione e controllo di tutti gli ambienti e tutte le superfici contro la diffusione del coronavirus. Tutto lo staff, inoltre, è stato valutato in materia di formazione e capacità di contrasto e contenimento del virus. In questo modo siamo in grado di fornire ai nostri pazienti un percorso sanitario realmente sicuro.

Hai altre domande sulla salute dei tuoi occhi? Desideri prenotare una visita oculistica specialistica?

Puoi chiamarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.