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Glaucoma e stress, quando il circolo è vizioso

Il glaucoma è una patologia oculare caratterizzata da una elevata pressione intraoculare che – se trascurata – può danneggiare il nervo ottico e pregiudicare il buon andamento della funzione visiva. I ricercatori stanno ancora indagando le sue cause, ma si ritiene che possano essere molteplici: familiarità, fattori ambientali, altre patologie oculari o patologie sistemiche. Anche lo stress sembra fare la sua parte: elevati livelli di stress, ansia o depressione ed un insufficiente numero di ore di sonno sembrano alimentare la patologia in un rapporto che è sì di causa-effetto, ma anche viceversa. Un vero e proprio circolo vizioso insomma.

Perché lo stress contribuisce al glaucoma (e vice versa)

Diversi studi scientifici hanno preso in esame la qualità del sonno e dell’umore dei pazienti affetti da glaucoma. La patologia porta difatti alla morte di alcune cellule fotosensibili presenti sulla retina. Queste cellule sono preziose in quanto svolgono un ruolo cruciale per il corretto andamento dei ritmi circadiani. Insomma, chi è affetto da glaucoma non solo rischia di sperimentare conseguenze importanti sul piano della salute visiva, ma anche di dormire poco e male. E non solo. Secondo i risultati di un’altra ricerca scientifica, riposare in posizione prona o laterale favorisce l’aumento della pressione intraoculare. Infine, sembra che un paziente su 4 affetto da glaucoma sia anche colpito da disturbi della sfera emotiva, come stress, ansia e depressione.

Perché parliamo di “circolo vizioso” con riferimento a glaucoma e ai disturbi della sfera emotiva?

Da un lato la funzione circadiana compromessa (che innesca sonno e stanchezza), la preoccupazione per la patologia, lo stress derivante dalla necessità di assumere una terapia su base quotidiana, le difficoltà visive, possono peggiorare il quadro emotivo di chi è affetto da glaucoma. Dall’altro, il glaucoma stesso alimenta e favorisce questo stato emotivo poco propenso all’ottimismo, pregiudicando la qualità del sonno ed innescando pensieri e preoccupazioni per la propria salute.

Come uscire allora da questo circolo vizioso? Quali sono i rimedi?

Come trattare efficacemente il glaucoma, riducendo ansia e stress

Di seguito alcuni consigli pratici per trattare il glaucoma e sentirsi meglio anche sul fronte dell’umore:

  • alimentarsi adeguatamente, prediligendo frutta e verdura di stagione ed in particolare le verdure a foglia e le brassicacee (cavoli, broccoli, cavolfiori, rucola cime di rapa…), ma anche lo zafferano: la scienza conferma che questi alimenti sono preziosi nel contrastare l’insorgenza della patologia e tenerne a bada i sintomi
  • trascorrere più tempo all’aperto ed alla luce, che migliora sensibilmente il tono dell’umore
  • stare in compagnia, mantenere alto l’umore, parlare con qualcuno e soprattutto volersi più bene
  • evitare di dedicarsi ad attività che mettono di fronte alle proprie difficoltà visive (per esempio prediligere un audiolibro ad un libro cartaceo)
  • individuare una terapia per il glaucoma adatta a noi, consultando uno specialista

L’importanza della terapia

Tra i vari punti sopra elencati naturalmente l’ultimo riveste un ruolo di primo piano. Il glaucoma è una patologia oculare che va affrontata e gestita con le dovute attenzioni. Le criticità capaci di innescare o alimentare il circolo vizioso sopra citato sono tre:

  1. una diagnosi imprecisa o tardiva
  2. trattamenti inadeguati e poco incisivi
  3. una scarsa aderenza alla terapia: poiché spesso il glaucoma nelle sue fasi d’esordio è asintomatico e poiché a volte i farmaci da somministrare sono più d’uno, si tende a prendere sottogamba il protocollo prescritto, pensando erroneamente che qualche dimenticanza possa non essere poi così grave

Al contrario, una diagnosi tempestiva ed un trattamento adeguato possono fare davvero la differenza. Consentendo di gestire la progressione della patologia ed esercitando effetti positivi sullo stato emotivo di chi ne è affetto.

Laser SLT per glaucoma: fa bene agli occhi, fa bene a noi

La scienza medica non cessa di indagare soluzioni e di sperimentare tecnologie per il trattamento efficace anche delle patologie più insidiose. Un grande aiuto sul fronte del trattamento al glaucoma viene oggi dall’innovativo laser SLT. Questo trattamento si inserisce nel panorama delle opzioni di cura un tempo dominato pressoché esclusivamente da terapia farmacologica e chirurgia tradizionale (trabeculotomia).

In un momento storico in cui gli strumenti laser hanno rivoluzionato il modo di fare chirurgia, il laser SLT si pone dunque come interessante soluzione capace di ridimensionare efficacemente la pressione intraoculare mantenendola stabile sul lungo periodo.

Al netto del fatto che i danni già prodotti dal glaucoma sulle strutture oculari non hanno rimedio e che la perdita visiva già sperimentata non è recuperabile, il laser SLT offre oggi un concreto spiraglio di ottimismo. Chi si è sottoposto al trattamento, ha potuto apprezzare un sensibile miglioramento della sintomatologia, ponendo un freno all’avanzamento dei disturbi e godendo di indubbi benefici anche sul proprio stato emotivo.

Infine, il trattamento è non doloroso ed è privo di controindicazioni.

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Meditazione mindfulness contro il glaucoma: funziona?

meditazione - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il glaucoma di tipo cronico, chiamato anche glaucoma ad angolo aperto, fa generalmente il suo esordio intorno ai 40 anni di età. E’ una patologia che si caratterizza per un aumento lento ma incessante della pressione intraoculare. Questo aumento di pressione è causato da un accumulo anomalo di liquidi all’interno delle strutture oculari. Quando questo accade, si innesca uno stato di sofferenza per l’intero apparato oculare, ma in particolar modo per il nervo ottico, che a lungo andare ne risulta danneggiato. Oggi una ricerca scientifica ha messo in evidenza come la meditazione mindfulness possa aiutare a controllare e persino ad abbassare la pressione intraoculare. Cerchiamo di capire il perché. 

Che cos’è il glaucoma cronico

Il glaucoma cronico è una patologia meno pericolosa del glaucoma acuto. Mentre il glaucoma acuto esordisce e peggiora molto repentinamente, il glaucoma cronico fa la sua comparsa intorno ai 40 anni circa, e progredisce in modo molto lento. Spesso il paziente non ne è del tutto consapevole fino a quando i danni prodotti dalla patologia non cominciano a manifestarsi in modo evidente. A quel punto tornare indietro è davvero molto difficile. Perché quando il nervo ottico è danneggiato, ripararlo si rivela impossibile. L’unica cosa da fare è cercare di controllare la pressione intraoculare e cercare di creare una via d’uscita all’umor acqueo che si accumula all’interno dell’occhio. Per raggiungere questo duplice obiettivo si ricorre a diversi metodi: si va dai colliri farmacologici fino agli interventi chirurgici.

Come si diagnostica il glaucoma

Come detto, la diagnosi di glaucoma non sempre arriva in modo tempestivo. Ecco perché è importante fare prevenzione durante tutta la propria vita, dall’infanzia passando per l’età adulta sino all’età più avanzata. Ad ogni modo, per giungere alla diagnosi di glaucoma non è necessario effettuare particolari esami invasivi. Gli esami che consentono di diagnosticare la patologia sono: tonometria, tachimetria (esame dello spessore corneale), esame del campo visivo, esame del fondo oculare.

Ridurre lo stress per abbassare la pressione intraoculare

Come detto, nel glaucoma cronico uno degli obiettivi principali è quello di ridurre la pressione intraoculare. Sembra che  stress ed ansia siano componenti spesso presenti in chi soffre di glaucoma, rivestendo il duplice ruolo di causa e di conseguenza della patologia. Il cortisolo, l’ormone dello stress, è responsabile dell’aumento della pressione oculare, e si innesca pertanto un circolo vizioso tale per cui chi soffre di glaucoma si sente ansioso e stressato, ma così facendo non fa altro che peggiorare la sua sintomatologia. Oggi una ricerca scientifica ha dimostrato come la meditazione mindfulness sia fondamentale per provocare una risposta di rilassamento capace di migliorare sensibilmente lo stato di stress del paziente. Come conseguenza, i livelli di cortisolo si abbassano, e con essi anche la pressione intraoculare.

Meditazione mindfulness contro il glaucoma: la ricerca

Alla ricerca hanno preso parte due gruppi di pazienti affetti da glaucoma cronico. Il primo gruppo ha preso parte a sessioni quotidiane di meditazione mindfulness della durata di 60 minuti per 21 giorni. Il secondo gruppo invece non vi ha preso parte. Al termine dello studio è emerso come chi avesse partecipato alle sessioni di meditazione, mostrasse livelli sensibilmente più bassi dei cosiddetti biomarcatori di stress (livelli di cortisolo, livelli di ossigenazione del cervello, riduzione dello stress ossidativo ed altri) rispetto a chi non vi aveva preso parte. 

Fonte: Ncbi.nlh.nih.gov

Mantenersi in forma aiuta a prevenire il glaucoma, lo dice la scienza

E’ risaputo che l’attività fisica fa bene a tutto il nostro organismo e ci consente di mantenerci in salute, tenendo alla larga problemi di tipo cardiovascolare ed aiutando la corretta ossigenazione dei tessuti. Benessere e longevità sono il risultato del corretto mix tra movimento, alimentazione varia e corretta con abbondante frutta e verdura di stagione, carne bianca e pesce azzurro e, non ultimo, una buona dose di ottimismo e buon umore. Per quanto riguarda la salute oculare, che a noi naturalmente sta a cuore in particolar modo, la scienza conferma che mantenersi in forma aiuta a prevenire il glaucoma. Vediamo tutti i dettagli. 

Partiamo dall’inizio: che cos’è il glaucoma

Come spiegato già altrove dal dottor Belloni, medico oculista presso CAMO, il glaucoma è una malattia oculare causata da una eccessiva pressione interna al bulbo. Tra la cornea ed il cristallino vi è un liquido chiamato umor acqueo: quando questo non defluisce correttamente ma al contrario ristagna e preme all’interno di queste strutture oculari, si ha il glaucoma. Favorire il corretto deflusso dell’umor acqueo ed abbassare la pressione intraoculare è fondamentale per prevenire eventuali danni all’occhio ed al nervo ottico.

Una patologia silenziosa ma risolvibile

Purtroppo, il glaucoma è una patologia tutto sommato silenziosa ed asintomatica, soprattutto nelle sue fasi iniziali. Il paziente si accorge di esserne soggetto solo quando la malattia ha cominciato a produrre danni di una certa gravità. Diagnosticare il glaucoma in tempo consente di curarlo con successo. Il glaucoma si può trattare con una terapia farmacologica, con l’ausilio del laser (per creare una via di deflusso all’umor acqueo) oppure attraverso la chirurgia. Tuttavia, è bene precisare che qualora la malattia abbia già prodotto dei danni, non è infrequente che questi non siano più rimediabili. Vediamo di seguito perchè mantenersi in forma aiuta a prevenire il glaucoma e cosa dice la scienza in merito.

Leggi anche: il glaucoma, tipologie, diagnosi e soluzioni

Come prevenire il glaucoma con l’attività fisica

Come anticipato, la scienza oggi conferma che mantenersi in forma aiuta a prevenire il glaucoma. Praticare sport, fitness o meglio ancora corsa esercita un’azione tonica ed energizzante su tutto il nostro organismo. Grazie al rilascio di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello capaci di indurre uno stato psicofisico di felicità, serenità e positività, lo stress diventa un lontano ricordo. Non dimentichiamo che recentemente il dottor Bernhard Sabel dell’Università di Magdeburgo ha sottolineato, in un suo studio comparso sulla rivista Empa Journal, come lo stress possa rappresentare un fattore di rischio capace di peggiorare lo stato di salute di chi soffre di glaucoma, poiché il cortisolo, l’ormone dello stress, peggiora proprio la pressione intraoculare. (Fonte. SpringerLink.com)

Mantenersi in forma aiuta a prevenire il glaucoma

E non solo: in uno studio condotto dai ricercatori della Iowa State University le cui conclusioni sono state pubblicate in un articolo sul Medicine & Science in Sport Exercise, emerge come mantenersi in forma possa ridurre il rischio di sviluppare il glaucoma del 40 – 50 %. Lo studio è stato condotto su oltre 10 mila candidati ed ha confermato che chi pratica anche un minimo di attività sportiva (anche meno di due ore e mezza la settimana) corre meno il rischio di sviluppare il glaucoma di chi, al contrario, ha uno stile di vita completamente sedentario.

Mantenersi in forma aiuta a prevenire il glaucoma ma anche tante altre patologie di tipo cardiovascolare

Gli studiosi hanno concluso che promuovere ed incentivare l’attività fisica è fondamentale non solo per ridurre il rischio di andare incontro ad una patologia oculare come il glaucoma, ma anche per apportare benefici di indole generale all’intero organismo, con particolare riferimento al sistema cardiovascolare ed a tutte quelle patologie connesse con lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare. 

Lo stress può peggiorare la capacità visiva

Che lo stress faccia male, è un fatto risaputo ed assodato. Malumori e tensioni mettono in circolo energie negative ed “avvelenano” nel vero senso della parola il nostro organismo. Ecco perché i medici di tutto il mondo raccomandano di sorridere alla vita e di tenere alto il morale il più possibile. Insomma, si potrebbe dire che non sia solo una mela al giorno a togliere il medico di torno, ma anche una risata.

Stress e peggioramento della capacità visiva: un circolo vizioso

Il dottor Bernhard Sabel, direttore dell’istituto di psicologia medica dell’Università di Magdeburgo, ha condotto una ricerca, pubblicata su Epma Journal, volta a definire la connessione diretta tra un incremento dello stress mentale e la perdita della capacità visiva. I risultati dello studio hanno confermato che non solo lo stress può peggiorare la capacità visiva anche in soggetti con occhi perfettamente sani, ma che questo può anche essere la conseguenza del peggioramento della salute oculare, innescando dunque un circolo vizioso dal quale non sempre è facile uscire. Questo accade perché la perdita di vista viene vissuta dal paziente come un evento molto stressante, debilitante ed irreversibile: l’ansia e lo stress generati da questi pensieri, non fanno che peggiorare la situazione, aggravando lo stato di salute dell’apparato visivo ma anche conducendo, nei casi più gravi, ad isolamento sociale e depressione.

Lo stress come possibile responsabile di alcune patologie oculari

Lo studio condotto dal dottor Bernhard Sabel ha evidenziato come lo stress danneggi la retina, il nervo ottico ed anche il cervello. Oltre alla comparsa o al peggioramento dei difetti refrattivi, tensioni, preoccupazioni e malumori possono essere responsabili di alcune gravi patologie oculari come la maculopatia sierosa centrale, il glaucoma ed anche la perdita improvvisa e totale della vista, seppur temporanea. Per quanto riguarda in particolare il glaucoma, questo potrebbe peggiorare drasticamente, a causa della presenza del cortisolo, l’ormone dello stress, che contribuisce ad un aumento della pressione oculare.

Conclusioni e precisazioni

A conclusione dello studio, il dottore Bernhard Sabel ha precisato che lo stress mentale non è la causa esclusiva della perdita di vista e dell’esordio o peggioramento di alcune patologie oculari, ma deve essere considerato come un fattore di rischio non trascurabile e una tra le cause dei problemi visivi sopracitati. E’ responsabilità dei medici, secondo il ricercatore, cercare di infondere positività ed ottimismo nei pazienti ed al contempo fornire loro tutte le informazioni necessarie sia di carattere medico scientifico sia in merito alle strategie da mettere in atto per ridurre il più possibile lo stress.

Fonte: SpringerLink.com