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Fumo passivo e salute oculare nei bambini

Quando si pensa al fumo passivo ed ai danni che questo può causare, sicuramente si è portati ad immaginare una serie di patologie a carico dell’apparato respiratorio. Ma non solo: il fumo passivo può mettere a repentaglio anche la salute oculare, specie nei bambini. Scopriamo come, e perché.

Fumo passivo e salute visiva nei bambini

Manteniamo le distanze

Sono già diversi anni che il fumo di sigaretta, sigaro e pipa è vietato nei luoghi pubblici. Tuttavia, sono milioni le persone in Italia che non rinunciano al rito della sigaretta. Attenzione però ai piccoli di casa: il consiglio ovvio sarebbe quello di non fumare. In ogni caso, è importante allontanarsi dai bambini, di fumare ove possibile in spazi aperti e di arieggiare molto bene gli ambienti dopo aver fumato. Come mai? Se il buon senso non è sufficiente a rispondere a questo quesito, oggi è la scienza ad affrontare l’argomento. 

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Fumo passivo e salute oculare nei bambini: cosa dice la scienza

Secondo i risultati di una ricerca scientifica recentemente apparsa su Jama Network, l’esposizione al fumo passivo nei pazienti in età pediatrica causa un assottigliamento della coroide, in misura direttamente proporzionale rispetto alla dose alla quale si è stati esposti. Lo studio ha visto la partecipazione di 1400 bambini d’età compresa tra i 6 e gli 8 anni, residenti ad Hong Kong. Gli studiosi hanno misurato lo spessore della coroide dei partecipanti tramite una OCT. L’OCT è una Tomografia Ottica Computerizzata. L’OCT è un esame non invasivo che permette di vedere e misurare nel dettaglio le diverse strutture oculari, inclusi gli strati di cui è composta la retina. Gli studiosi hanno tenuto conto di una vasta serie di fattori tra cui:

  • l’età dei bambini;
  • il loro peso corporeo;
  • il genere;
  • il peso alla nascita;
  • la presenza di almeno un fumatore in famiglia.

Stando ai risultati, dunque, l’assottigliamento della coroide aumentava in modo direttamente proporzionale al numero di fumatori presenti in famiglia ed alle ore d’esposizione al fumo passivo. 

Cosa implica l’assottigliamento della coroide?

La coroide è una sottile membrana della retina. Laddove questa si assottigli e si indebolisca, è più probabile che si vada incontro ad alterazioni vascolari della retina, con conseguente compromissione della sua funzionalità e dunque del buon andamento della funzione visiva. 

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Il fumo come fattore di rischio di altre patologie oculari

In generale, non si dimentichi che il fumo – anche passivo – è fattore di rischio per una lunga serie di patologie oculari, tra le quali citiamo la Sindrome dell’Occhio Secco, la cataratta, la retinopatia diabetica, la Degenerazione Maculare Senile, il glaucoma ed alcune patologie che interessano il nervo ottico. 

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Il fumo fa male. Anche agli occhi.

sigaretta

Che il fumo faccia male alla salute è ormai risaputo: ogni anno oltre 5 milioni di persone nel mondo muoiono per gli effetti di questo vizio.

Che il fumo faccia male agli occhi invece lo sanno in pochi, perché non se ne parla abbastanza. Che effetto farebbe sentirsi dire che il fumo, oltre che causare il cancro, potrebbe far perdere la vista?

Sembra un’affermazione assurda, esagerata, ma purtroppo può succedere.

Gli effetti negativi che il fumo può avere sulla vista non sono mai stati studiati approfonditamente, almeno fino a qualche anno fa, quando uscì una ricerca che esaminò gli effetti del tabacco sulla superficie degli occhi.

“Il fumo riduce il flusso sanguigno in generale – spiega il Dottor Lucio Buratto, Direttore Scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano – e questo causa alterazioni all’interno dei capillari degli occhi, in questo modo si riduce l’apporto di ossigeno e di altri oligoelementi agli occhi. Il fumo ha un effetto ossidante e di conseguenza favorisce l’insorgenza dei radicali liberi, i quali, oltre ad accelerare i fenomeni di invecchiamento dell’occhio, possono danneggiare i fotorecettori e, in generale, peggiorare le funzionalità delle cellule dei tessuti oculari”.

Chi fuma molto, oltre i due pacchetti di sigarette al giorno, e alza un po’ troppo il gomito, rischia inoltre di contrarre la neurite alcolico-tabagica, un’intossicazione delle vie ottiche che può portare a gravi deficit della vista e alla maculopatia senile, una patologia che insorge dopo i 50 anni di età e colpisce la parte centrale della retina, lasciando intatta la visione periferica.  E il rischio non arriva solo dal fumo diretto, ma secondo recenti studi anche quello passivo può causare la degenerazione maculare senile.

Chi fuma inoltre è soggetto a sviluppare la cataratta precoce, la retinopatia diabetica, il glaucoma e l’oftalmopatia di Graves, quest’ultima è un tipo di esoftalmo (una forma di protrusione del bulbo oculare) che nei casi più gravi comporta dolore intenso, ulcerazioni corneali e compressione del nervo ottico.

Il fumo può inoltre causare, se non peggiorare, la secchezza lacrimale, altrimenti conosciuta come occhio secco. Il fumo è un agente altamente irritante che può provocare prurito, bruciore e fastidio agli occhi: questi sono i tipici sintomi dell’occhio secco, più correttamente definito disfunzione da film lacrimale, quel sottile strato di lacrime che copre e idrata la cornea.

Nello studio prima citato sono stati messi a confronto occhi di fumatori e di non fumatori: nel primo caso la lacrimazione è risultata fortemente ridotta, mentre la superficie corneale presentava alcuni danni non riscontrabili negli occhi dei non fumatori.

E’ quindi ormai assodato e accertato che il fumo danneggia sensibilmente il film lacrimale e la superficie dei nostri occhi, oltre a causare importanti patologie oculari.

Basterà l’idea di peggiorare, se non di perdere, la vista per far smettere anche i più convinti con questo vizio assolutamente nocivo per la salute?

 

Foto by  Marius Mellebye