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Miopia: la pandemia nella pandemia

Il Coronavirus ha segnato le esistenze di tutti noi. Già molto prima che la pandemia si manifestasse in tutta la sua irruenza, medici e oftalmologi di tutto il mondo non avevano dubbi: la diffusione a macchia d’olio della miopia stava assumendo i contorni di una vera e propria pandemia, seppur in senso lato. Stiamo dunque vivendo, oggi, il paradosso della “pandemia nella pandemia”. I nuovi stili di vita imposti dalle restrizioni anti Covid hanno accentuato la diffusione della miopia. Un difetto visivo che si sta oramai tramutando nel tratto distintivo dei nostri tempi. Senza esclusione di colpi, interessando trasversalmente luoghi e fasce d’età differenti. Facciamo il punto della situazione.

L’insidioso legame che sussiste tra progressione miopica e device elettronici

Ancor prima che la pandemia da Coronavirus si manifestasse, la comunità scientifica aveva indicato nei prolungato impegno oculare da vicino ed in particolare nei device elettronici uno dei maggiori fattori di rischio per l’esordio e la progressione della miopia. Specie nei pazienti in età pediatrica ed evolutiva. Trascorrere molto tempo impegnati nella visione da vicino è un fattore di rischio per la miopia. Pertanto, il consiglio dei pediatri e degli oftalmologi di tutto il mondo era (ed è) quello di attenersi a qualche semplice regola di comportamento. 

Miopia: la regola del 20-20-2 e le linee guida anti-Covid in merito a quarantena e isolamento: due realtà inconciliabili?

La regola del 20-20 consiste nel trascorrere 20 minuti di lavoro a video o sui libri seguiti da 20 secondi di osservazione di un punto posto in lontananza. Per i bambini, si dovrebbero aggiungere 2 ore di gioco all’aria aperta. Un vero e proprio “stile di vita anti miopia” capace di mettere al riparo le strutture oculari da un affaticamento capace di innescare il difetto visivo. 

La quarantena e l’isolamento imposti dalla pandemia da Coronavirus hanno reso sempre più difficile l’applicazione delle linee guida anti miopia suggerite dai medici. E oggi, a distanza di mesi dall’inizio della pandemia da Coronavirus (che sembra non volersi arrestare), si cominciano a “contare i danni” anche sul fronte della salute oculare. Il lavoro e lo studio in modalità smart hanno dilatato a dismisura il monte ore trascorso a video. La conseguenza è l’incidenza ancor più marcata dei casi di miopia (inclusa la miopia forte) sia in pazienti in età pediatrica ed evolutiva, che in pazienti adulti. 

La distanza della fonte di lettura dal viso sembra essere un fattore determinante per la miopia

Tra i fattori capaci di condizionare maggiormente l’incidenza e la progressione della miopia sembra esserci la distanza della fonte di lettura dal viso. Più la fonte è vicina, più l’occhio è sottoposto ad uno stress visivo capace di indurre o peggiorare il difetto visivo. Attenzione dunque agli smartphone, seguiti dai laptop e dai libri cartacei. 

Prospettive future per la gestione della pandemia nella pandemia

Fare marcia indietro rispetto alle nuove abitudini di studio e di lavoro da remoto ad oggi non è sempre possibile. La pandemia da Coronavirus rappresenta ancora una minaccia concreta e tangibile. Tuttavia, è fondamentale mettere in atto un’opera di sensibilizzazione rispetto alla necessità di configurare comportamenti virtuosi per gestire la pandemia dando la giusta attenzione alla salute globale dell’individuo. 

Vuoi saperne di più?

Non è mai troppo presto per prenotare un controllo della salute visiva in età pediatrica. Prenota una visita oculistica specialistica chiamando dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191. Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di quella della tua famiglia. 

Miopia: sintomi, cause, rimedi. Intervista al dott. Lucio Buratto

miopia sintomi - Intervista al Dottor Lucio Buratto - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La miopia è, tra i difetti visivi, quello più comune e più diffuso al mondo. Si può presentare in diversi momenti della vita e la sua origine risiede in una combinazione tra cause genetiche e cause ambientali. Nonostante si tratti di un difetto visivo ben noto ed ampiamente studiato dalla letteratura scientifica, negli ultimi 10 anni la miopia ha assunto quella che possiamo definire “una nuova connotazione”, strettamente legata agli stili di vita imposti dalla globalizzazione e, non ultimo, dalla pandemia da Coronavirus. Abbiamo rivolto qualche domanda sul tema “miopia, sintomi, cause e rimedi” al nostro direttore scientifico, il dott. Lucio Buratto.

Dottor Buratto, miopia di ieri, miopia di oggi. Quali sono le differenze? 

La miopia è un difetto visivo che porta a vedere con difficoltà gli oggetti posti in lontananza, perché le immagini sono focalizzate davanti alla retina anziché sulla retina stessa. Le primissime teorie sulle cause della miopia facevano riferimento soprattutto al suo carattere ereditario. Oggi, invece, si propende per una spiegazione che chiama in causa genetica e stili di vita. Dati epidemiologici alla mano, infatti, la miopia oggi sta assumendo i contorni di una vera e propria pandemia, specialmente tra i più giovani di tutto il mondo. La differenza non risiede nelle caratteristiche del difetto visivo, ma negli stili di vita moderni che predispongono alla sua insorgenza. 

In che modo gli stili di vita possono predisporci a sviluppare la miopia?

Le nuove tecnologie hanno permesso alle nostre vite di fare un salto di qualità non indifferente. Leggiamo, ci informiamo, lavoriamo, conduciamo persino la nostra vita sociale attraverso smartphone, tablet ed altri dispositivi elettronici. Questo vale in particolar modo per i cosiddetti nativi digitali, bambini che già da piccoli imparano ad usare videogiochi e tablet con notevole dimestichezza. Ma attenzione: più ore a video e meno ore all’aria aperta significa più probabilità di sviluppare la miopia, sintomi da affaticamento visivo ed anche cefalee ricorrenti. 

Dottore, perché stare all’aria aperta fa bene ai nostri occhi?

La luce solare regola la produzione di dopamina e di melatonina, inibisce l’allungamento del bulbo oculare tipico della miopia e favorisce il buon dell’andamento dei ritmi circadiani, ovvero di quel delicato meccanismo che promuove la corretta alternanza dei ritmi di veglia e sonno. 

Dunque anche lavorare in smart working o seguire lezioni scolastiche a distanza è un comportamento a rischio?

Se già negli ultimi anni del Novecento e nei primi anni Duemila la globalizzazione e la massificazione della tecnologia stavano portando ad un aumento del numero di persone affette da miopia, la pandemia da Coronavirus non ha di certo migliorato la situazione. La necessità di condurre la propria vita scolastica o lavorativa a video ha dilatato ulteriormente il numero di ore trascorse a video a scapito di quelle nelle quali l’occhio è impegnato in un altro tipo di visione. Uno stile di vita che predispone all’insorgenza ed al peggioramento della miopia, come confermato dalle statistiche e dalla letteratura scientifica.

Dottore, a proposito di miopia, sintomi e cure sono sempre gli stessi per tutti?

I sintomi della miopia includono la difficoltà nel vedere gli oggetti più lontani e la tendenza a strizzare gli occhi per mettere a fuoco. Ma anche una generale sensazione di affaticamento visivo e mentale e cefalee frequenti. Le cure sono invece diverse. Sottoporsi ad una visita oculistica accurata è il primo passo per valutare l’entità del difetto, la sua origine, il suo andamento e la sua stabilità. Ma anche per stabilire lo stato di salute visiva complessiva del paziente. In generale, comunque, possiamo affermare che oggi la chirurgia refrattiva può dare risposte molto interessanti e soddisfacenti ad una sempre più ampia gamma di pazienti, anche affetti da miopia elevata.

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a vostra disposizione per qualunque quesito sulla salute oculare. E’ possibile prenotare una visita oculistica specialistica chiamando dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191

Coronavirus e occhi: intervista al Dott. Lucio Buratto

coronavirus e occhi - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Il virus Sars-Cov2, noto anche come Covid19, ha influito marcatamente sulle esistenze di tutti noi, portando dolore nelle nostre famiglie e modificando abitudini e stili di vita,  segnando in modo indelebile il nostro vissuto ed il nostro futuro. Qual è il legame tra coronavirus e occhi? Fino a che punto, quindi, i nostri occhi possono rappresentare una via di accesso al virus? Abbiamo rivolto queste ed altre domande a Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro Ambrosiano Oftalmico.

Dottore, anzitutto può spiegarci che cos’è il Covid19?

Il Covid19 è un virus appartenente alla famiglia dei Coronavirus. Il nome Coronavirus deriva dalla loro forma, che ricorda appunto quella di una corona. Si tratta di virus che colpiscono l’apparato respiratorio: lo stesso raffreddore appartiene alla famiglia dei coronavirus. Altri coronavirus sono presenti solamente nel mondo animale ma, come avvenuto nel caso del Covid19, talvolta possono mutare ed infettare anche l’uomo. Il Covid19 si caratterizza per una maggiore carica virale, che significa che è molto contagioso, e può causare sintomi respiratori anche di una certa gravità.

Coronavirus e occhi: il contagio avviene anche attraverso gli occhi?

Sì. La congiuntiva è una delle vie preferenziali che il virus usa per accedere all’organismo. Avrete sicuramente sentito parlare in questi mesi delle droplets, ovvero di tutte le secrezioni respiratorie che ciascuno di noi emette anche solo nell’atto del semplice parlare. Ed ancor più quando si starnutisce e tossisce. Si tratta di un aerosol che viaggia nell’aria e va a posarsi facilmente sull’epitelio congiuntivale umano. Ecco perché è davvero fondamentale mantenere una distanza interpersonale di un metro / un metro e mezzo ed evitare di toccarsi gli occhi prima di aver lavato e igienizzato bene le mani.

I portatori di lenti a contatto sono maggiormente esposti al contagio?

Alcuni studi scientifici hanno evidenziato come il virus riesca a sopravvivere per diverse ore al di fuori dell’organismo umano: e nonostante siano ancora in corso studi sulla sopravvivenza del virus sui materiali che tipicamente compongono le lenti a contatto, è consigliato adottare alcune precauzioni. Tra queste, l’igiene costante ed attenta delle mani prima e dopo aver messo e tolto le lenti, l’uso di lenti usa e getta, il mantenimento della corretta distanza interpersonale.

Per quanto riguarda l’uso degli occhiali, invece?

Anche chi usa gli occhiali dovrebbe prestare molta attenzione all’igiene tanto degli occhiali stessi quanto, naturalmente, delle mani. Il virus, ove presente nell’ambiente, può infatti depositarsi sulla superficie degli occhiali. Toglierli e lavarli frequentemente con sapone neutro (facendo attenzione a non rovinare le lenti) è sicuramente una buona abitudine. A questa si associano tutte le altre che già conosciamo, come l’igiene delle mani e l’attenzione a non portare le mani alla bocca, al naso e agli occhi.

A proposito di coronavirus e occhi, è vero che la congiuntivite è un sintomo del Covid?

Nonostante, come detto, la congiuntiva sia una delle vie d’accesso più facili per il virus, alcuni studi condotti dall’Accademia Americana di Oftalmologia hanno dimostrato che il Covid19 causa congiuntivite solo nel 1-3% dei casi. Di fatto, e salvo rare eccezioni, il Covid19 è una patologia non produttiva, cioè non produce secrezioni o lacrimazione. Al contrario, è una patologia di tipo secco. Ad ogni modo, in presenza di sintomi oculari poco chiari, è sempre bene consultare l’oculista. 

Il Centro Ambrosiano Oftalmico e la sicurezza

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è sempre aperto, nel pieno rispetto delle misure anti Covid. Il centro, inoltre, è la prima clinica oculistica italiana ad aver ottenuto il riconoscimento di Global Safe Site Excellence contro il Covid19 da parte dell’autorevole Bureau Veritas. La certificazione sancisce il pieno rispetto delle norme del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità in merito alla prevenzione dal coronavirus e risponde alle raccomandazioni delle più importanti Società Oftalmologiche nazionali ed internazionali, insieme a quelle della Organizzazione Mondiale della Sanità.

GLOBAL SAFE SITE EXCELLENCE - COVID-19 - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Il Centro Ambrosiano Oftalmico, quindi, garantisce l’adozione delle migliori misure preventive di pulizia, igiene, sanificazione e controllo di tutti gli ambienti e tutte le superfici contro la diffusione del coronavirus. Tutto lo staff, inoltre, è stato valutato in materia di formazione e capacità di contrasto e contenimento del virus. In questo modo siamo in grado di fornire ai nostri pazienti un percorso sanitario realmente sicuro.

Hai altre domande sulla salute dei tuoi occhi? Desideri prenotare una visita oculistica specialistica?

Puoi chiamarci dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191.

Global Safe Site Excellence: CAMO è il primo centro oftalmico in Italia

GLOBAL SAFE SITE EXCELLENCE - COVID-19 Bureau Veritas - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico è il primo centro oftalmico in Italia ad ottenere la certificazione Global Safe Site Excellence per Covid-19 da parte di Bureau Veritas. Questo importantissimo riconoscimento è frutto dell’impegno dello staff CAMO per garantire ai nostri pazienti la totale sicurezza durante tutto il percorso di cura.

La certificazione Global Safe Site

Bureau Veritas ha certificato CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico come Global Safe Site Excellence, per aver garantito l’adozione delle specifiche misure preventive, di pulizia, igiene, sanificazione e controllo di tutti gli ambienti e le superfici contro la diffusione del coronavirus. CAMO, così, assicura la tutela della salute dei pazienti e di tutto lo staff.

Global Safe Site Excellence in dettaglio

Il Centro Ambrosiano Oftalmico è la prima clinica oftalmica italiana ad ottenere il riconoscimento. In particolare, la certificazione riconosce l’applicazione delle buone pratiche di prevenzione e test di superficie del Covid-19.

In dettaglio, l’adozione di queste pratiche è conforme alle norme del Ministero della Salute, a quelle dell’Istituto Superiore di Sanità, alle raccomandazioni e linee guida oftalmologiche delle Società Scientifiche Nazionali ed Internazionali e a quelle della Organizzazione Mondiale della Sanità per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2.

Sono state fatte le analisi per verificare l’assenza del virus da tutti gli strumenti e le superfici della clinica, insieme alla valutazione oggettiva di disinfezione, pulizia e igiene. Successivamente, Bureau Veritas ha effettuato la valutazione del personale in materia di formazione e capacità di contrasto e contenimento del Coronavirus.

Per la sicurezza di pazienti e staff

La certificazione di Global Safe Site Excellence conferma l’impegno che CAMO, sin dall’inizio della pandemia da coronavirus, ha dimostrato nei confronti della salute di tutti.

Da marzo 2020, infatti, abbiamo realizzato un rigoroso protocollo di sicurezza per di garantire la massima tutela della salute dei nostri pazienti e dei nostri collaboratori.

Coronavirus: noi ci tamponiamo

Dall’autunno 2020, inoltre, medici e collaboratori di centralino, reception e amministrazione effettuano periodici tamponi rapidi antigenici, come ulteriore misura di sicurezza contro il Covid-19. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è operativo ed in totale sicurezza.

Contattaci

Per maggiori informazioni, contattaci allo 02 636 1191.

Igiene degli occhi ed uso delle lenti a contatto

Le lenti a contatto sono un ausilio per certi versi molto pratico per ovviare ai difetti visivi senza compromettere l’estetica del viso indossando gli occhiali. Le tipologie più moderne, sottilissime, flessibili ed usa e getta, hanno trovato riscontro in una vastissima gamma di persone. Tuttavia, l’uso delle lenti a contatto richiede una certa dose di rigore e precisione. Specie sotto il profilo igienico. E specie oggi che l’emergenza sanitaria posta in essere dalla diffusione del virus Covid19 ha sottolineato l’importanza dell’igiene non solo delle mani, ma anche del viso e degli occhi. Perché anche dall’igiene degli occhi può dipendere la nostra salute.

Le buone regole igieniche che ci fanno stare bene

Il COVID-19 ha cambiato radicalmente stili ed abitudini di vita di tutti noi. E, paradossalmente, ci ha ricordato l’importanza dell’igiene personale a partire dai piccoli gesti. Lavare le mani prima di tutto, a lungo e di frequente, evitare di portare le mani al viso, alla bocca ed agli occhi, sono infatti le basi per difendersi non solo dal coronavirus, ma anche, e più in generale, da una lunga serie di agenti patogeni. Anche per quanto riguarda l’uso delle lenti a contatto e l’igiene degli occhi, se già prima dell’avvento del Covid per farne uso era indispensabile mettere in atto una serie di accortezze per evitare infezioni ed infiammazioni oculari, oggi il discorso assume una portata ben maggiore. Vediamo dunque un piccolo decalogo sull’uso corretto delle lenti a contatto durante l’emergenza sanitaria.

Igiene degli occhi: come usare correttamente le lenti a contatto e prevenire il contagio

  1. Lavare bene ed asciugare le mani prima di maneggiare le lenti a contatto;
  2. Togliere sempre le lenti prima di entrare in doccia o in piscina;
  3. Riporre sempre adeguatamente le lenti dopo l’uso (se non sono quelle giornaliere), avendo cura di cambiare di volta in volta la soluzione;
  4. Tenere ben pulito anche il portalenti, che andrà lavato con l’apposita soluzione e mai con semplice acqua, e lasciato asciugare all’aria;
  5. Nel caso di lenti usa e getta, gettarle a fine giornata;
  6. Togliere sempre le lenti prima di coricarsi;
  7. Indossare le lenti prima di applicare il make up la mattina, e toglierle prima di struccarsi la sera;
  8. Rispettare la data di scadenza delle lenti;
  9. Rispettare la data di scadenza della soluzione per la manutenzione delle lenti;
  10. In caso di fastidio oculare, bruciore o arrossamento, sospendere l’uso delle lenti e contattare lo specialista di fiducia.

A questo decalogo vanno aggiunte tutte le accortezze legate all’uso della mascherina chirurgica:

  1. non portare le mani alla mascherina, al viso ed agli occhi senza essersele lavate;
  2. gettare la mascherina usata e lavarsi accuratamente le mani prima di togliere le lenti;
  3. in caso di fastidio improvviso agli occhi o qualora la lente dovesse spostarsi, fare in modo di igienizzarsi le mani prima di togliere e sostituire la lente (anche fuori casa).
  4. portare sempre con sé una mascherina di ricambio, la soluzione per le lenti a contatto, qualche salviettina igienizzante e un paio di lenti d’emergenza.

Insomma, le accortezze si moltiplicano giorno dopo giorno, trasformando a volte una comodità in un insieme di abitudini complesso, complicato e macchinoso.

La correzione laser dei difetti visivi

La moderna chirurgia oftalmica consente di fare a meno delle lenti a contatto (e degli occhiali) in modo permanente, sottoponendosi ad un brevissimo intervento eseguito con l’ausilio del laser. Tra le tecniche più efficaci vale la pena di citare la FemtoLASIK, che si avvale della combinazione di due tipologie di laser, ad eccimeri ed a femtosecondi. L’intervento è totalmente indolore, di breve durata, e consente di correggere qualunque difetto visivo di media entità in modo permanente. Questo significa che, dopo l’intervento, il difetto non si ripresenterà più.

Tuttavia, può capitare che un uso molto protratto nel tempo delle lenti a contatto porti ad un assottigliamento della cornea. Un fattore che potrebbe pregiudicare l’idoneità nei confronti dell’intervento con tecnica Femto-LASIK. Sarà cura dello specialista proporre delle alternative valide per la correzione permanente dei difetti visivi, tra le quali citiamo, per esempio, le ICL – lenti intracorneali – oppure le IOL – lenti intraoculari.

I vantaggi offerti da questo tipo di intervento sono innumerevoli.

Volendo restare in tema “lenti a contatto”, tuttavia, conviene sottolinearne alcuni:

  • libera dell’impegno nei confronti di tutte le procedure da eseguire per mettere e togliere le lenti;
  • fa risparmiare tempo, dal momento che la cura dell’occhio e la manutenzione delle lenti porta via diverso tempo tutti i giorni;
  • fa risparmiare tutto il denaro che andrebbe speso nel corso di una vita tra lenti a contatto, prodotti ed accessori correlati;
  • regala una ritrovata leggerezza ed un senso di libertà mai visti prima;
  • conferisce un senso di sicurezza nei confronti di tutti quegli agenti patogeni coi quali inevitabilmente, portando spesso le mani agli occhi, rischiamo di entrare in contatto.

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Coronavirus: noi ci tamponiamo

Coronavirus: noi ci tamponiamo

Oltre alle forti norme di sicurezza implementate già da tempo, il Centro Ambrosiano Oftalmico ha attivato una ulteriore misura a tutela della salute dello staff e dei pazienti contro la diffusione del coronavirus. Tutto il nostro staff, infatti, si sottopone periodicamente al test rapido antigenico con tamponi orofaringei.

Parole d’ordine: sicurezza e tutela

La salute dei nostri pazienti è sempre stata al primo posto. Già a partire dal mese di marzo, con l’inizio della pandemia da coronavirus in Italia abbiamo implementato stringenti norme di sicurezza in clinica ed in sala operatoria, al fine di garantire la massima tutela della salute dei nostri pazienti e di tutti i nostri collaboratori.

Coronavirus: noi ci tamponiamo

A partire dal mese di novembre, tutti i nostri medici, i chirurghi e gli infermieri, i collaboratori di centralino, reception, amministrazione, e diagnostica effettuano periodicamente tamponi rapidi antigenici come ulteriore misura di sicurezza contro il COVID-19.

In questo momento così delicato per la nostra città e non solo, il Centro Ambrosiano Oftalmico è operativo ed in totale sicurezza, come sempre ed anche di più.

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Coronavirus, lenti a contatto e occhiali: come prevenire l’infezione

Coronavirus lenti a contatto e occhiali: come prevenire l'infezione

All’interno della rubrica Salute del Corriere della Sera, è stato pubblicato un breve decalogo su come prevenire l’infezione da coronavirus nei casi di utilizzo di lenti a contatto o occhiali da vista. Il decalogo, a cura di Vera Martinella, è stato redatto col supporto del Dott. Lucio Buratto, Direttore Scientifico di CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico, insieme al Dott. Paolo Vinciguerra e il Dott. Leonardo Mastropasqua.

Coronavirus, lenti a contatto e occhiali: perché fare attenzione

Come cita l’articolo pubblicato su Corriere Salute, il coronavirus è stato individuato dai ricercatori dello Spallanzani di Roma anche nel liquido lacrimale. Il virus Sars-Cov-2, inoltre, è in grado di replicarsi anche nella congiuntiva. Le persone che utilizzano occhiali o lenti a contatto tendono, proprio per l’uso di questi dispositivi, a toccarsi più spesso di altri l’area intorno agli occhi, che rappresentano una via di accesso del virus anche perché direttamente collegati al naso e alla bocca attraverso un piccolo dotto dove fluiscono le lacrime, come spiega il Dott. Vinciguerra.

Come ridurre le possibilità di contagio attraverso gli occhi

Come suggerisce Lucio Buratto, quindi, è fondamentale non toccarsi il viso con mani non lavate a fondo, a maggior ragione se indossiamo occhiali o lenti a contatto. Inoltre, le goccioline trasportate da un colpo di tosse possono depositarsi sugli occhiali e sulle lenti a contatto: è quindi molto importante igienizzare bene e spesso gli occhiali, e possibilmente utilizzare lenti a contatto giornaliere usa e getta.

Sarà importante trasformare queste piccole attenzioni in abitudini, almeno fino a quando non avremo la certezza che l’epidemia sia passata.

Visite oculistiche ed interventi ai tempi del coronavirus

E’ importante sapere, come sostiene il Dott. Mastropasqua, che i centri oculistici hanno già preso tutte le misure di sicurezza utili a garantire la miglior prevenzione dal contagio, per la tutela della salute di pazienti e staff sia in ambiente diagnostico, sia in ambiente chirurgico.

Anche il Centro Ambrosiano Oftalmico, quindi, è regolarmente aperto e operativo, in tutta sicurezza. Qui è possibile consultare l’elenco delle misure di sicurezza e tutela adotatte da CAMO.

Per ulteriori informazioni…

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