Iniezioni intravitreali: come funzionano?

Le iniezioni intravitreali sono la terapia d’elezione per il trattamento delle maculopatie di tipo essudativo. Com’è noto, la patologia è la terza causa al mondo di cecità centrale (ovvero un grave stato di ipovisione e/o cecità che interessa esclusivamente la porzione centrale del campo visivo). La sua incidenza, infine, è in costante aumento, come conseguenza del generale invecchiamento della popolazione mondiale. Approfondiamo brevemente il tema delle iniezioni intravitreali, conosciamo più da vicino le caratteristiche della patologa e, infine, spendiamo due parole sulle prospettive terapeutiche attuali e future per il suo trattamento.

Maculopatia di tipo umido

La maculopatia di tipo umido o essudativo è una patologia che si manifesta, nella sua variante senile e più diffusa, dopo i 55 anni circa. Si tratta di una patologia che colpisce la porzione centrale della retina, ovvero la macula. In questa zona vi sono tantissimi fotorecettori, responsabili della visione dei colori e, più in generale, del buon andamento della funzione visiva. La patologia si manifesta attraverso la formazione di neovasi a livello sottoretinico. La retina subisce in tal modo un danno irreversibile, che conduce alla morte dei fotorecettori, compromettendo seriamente e progressivamente la funzione visiva. Oggi è possibile arrestare la progressione della maculopatia essudativa grazie alle iniezioni intravitreali. Una terapia efficace nello stabilizzare la patologia, e che tuttavia non consente di recuperare la perdita visiva già avvenuta né ripristinare la funzionalità dei fotorecettori danneggiati.

Come funzionano le iniezioni intravitreali

Le iniezioni intravitreali prevedono la somministrazione di farmaci anti-VEGF direttamente nel corpo vitreo del paziente. I farmaci anti-VEGF sono a base di una specifica proteina capace di inibire la formazione di neovasi sotto la retina. La somministrazione avviene tramite minuscole punturine assolutamente indolori e sicure. Naturalmente perizia, esperienza e manualità di chi le esegue sono quanto mai fondamentali. Tuttavia, conviene sapere che si tratta di una procedura di gran lunga meno invasiva ed impegnativa di altri interventi di chirurgia oftalmica.

La somministrazione delle iniezioni intravitreali non è casuale ma avviene sulla base di uno specifico protocollo cadenzato e calendarizzato con precisione. Solitamente si eseguono le prime 3 iniezioni a distanza di un mese l’una dall’altra, per arrivare ad un totale di 7 circa nel primo anno di trattamento.

Seguire il protocollo terapeutico come descritto consente di dare una concreta battuta d’arresto alla patologia e di preservare la propria acuità visiva nel tempo.

Prospettive terapeutiche passate, presenti e future per la maculopatia senile di tipo essudativo

Prima dell’avvento delle iniezioni intravitreali, la maculopatia essudativa si trattava con la terapia fotodinamica, ovvero con uno strumento laser che andava ad occludere i neovasi. Oggi innumerevoli ricerche scientifiche hanno evidenziato la maggiore efficacia delle molecole anti-VEGF nel trattamento a lungo termine della patologia. Per quanto riguarda il futuro, invece, i ricercatori sono al lavoro per chiarire il ruolo potenziale delle cellule staminali nei processi rigenerativi della retina. Sembrerebbe che le cellule staminali possano rivelare maggiormente la loro efficacia nel trattamento della maculopatia senile di tipo secco, per la quale ad oggi sembra non esserci ancora alcuna terapia efficace.

Dove sottoporsi alle iniezioni intravitreali?

Come detto, manualità, competenza, perizia ed esperienza sono condizioni imprescindibili per la somministrazione delle iniezioni intravitreali. Le iniezioni si eseguono sempre in ambiente sterile. In Italia sono disponibili presso gli ospedali ed alcuni centri di eccellenza privati, come il Centro Ambrosiano Oftalmico. Presso gli ambulatori della nostra struttura è possibile sottoporsi alle iniezioni intraoculari in regime di massima sicurezza e igiene, con la certezza di ricevere il trattamento da alcuni tra gli specialisti più esperti e competenti nel settore.

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Iniezioni intravitreali, tutto ciò che c’è da sapere

Le iniezioni intravitreali hanno rivoluzionato il panorama dei trattamenti per diverse patologie oculari, rivelandosi efficaci nel rallentare la progressione di più di una patologia oculare e di migliorare la qualità visiva di chi vi si sottopone. Nonostante l’idea di sottoporsi ad una iniezione oculare possa suscitare qualche preoccupazione, questo approccio terapeutico si è rivelato altamente sicuro e tollerabile. Scopriamo allora insieme qualcosa in più relativamente a queste iniezioni delle quali si sente spesso parlare.

Quali patologie si possono trattare con le iniezioni intravitreali?

Le iniezioni intravitreali si sono rivelate efficaci per trattare la maculopatia degenerativa senile di tipo essudativo o umido, la retinopatia e la maculopatia diabetica e l’edema maculare.

Per quanto riguarda la maculopatia senile, le iniezioni intravitreali si sono dimostrate efficaci nel trattamento della variante umida o essudativa della patologia. I farmaci impiegati sono anti-VEGF (fattore di crescita dell’endotelio vascolare), una proteina capace di minimizzare la proliferazione di neovasi e di prevenire l’avanzamento della patologia.

Ma non finisce qui, perché le iniezioni intravitreali si rivelano preziose anche nel trattamento della retinopatia diabetica: chi è affetto da diabete, in virtù della generale debolezza dei vasi sanguigni, può sperimentare una serie di disturbi anche a livello oculare. Disturbi importanti che conducono a gonfiore, infiammazione o accumulo di liquidi (l’edema maculare, appunto). Anche in questo caso, l’approccio terapeutico tramite iniezioni intravitreali può rivelarsi un alleato prezioso. E’ importante che chi ha il diabete si sottoponga a frequenti controlli oculistici, specialmente per quanto riguarda lo stato di salute della retina e del cristallino.

Le iniezioni intraoculari sono sicure?

Abbiamo già accennato in apertura alla sicurezza di questo tipo di procedura. E’ indubbio che l’idea di sottoporsi ad una iniezione oculare possa suscitare timore e preoccupazione: sono emozioni del tutto normali. E’ anche importante avere la consapevolezza che si tratta di procedure che devono essere eseguite da mani esperte e competenti. A tal proposito, il Centro Ambrosiano Oftalmico è stato uno tra i primi specialisti in Italia ad eseguirle: oggi il trattamento tramite iniezioni intravitreali è eseguito quotidianamente dal nostro team di specialisti con una lunga e comprovata esperienza nel settore.

Un altro aspetto a favore della sicurezza della procedura è l’innovazione tecnologica che sta alla base della sua esecuzione. Gli aghi sempre più sottili e i sistemi di somministrazione controllata sono tra gli aspetti che rendono le iniezioni intravitreali non solo altamente sicure, ma anche maggiormente confortevoli lato paziente.

Infine, poiché le iniezioni si somministrano direttamente nell’occhio, il farmaco riesce ad apportare il suo beneficio proprio laddove necessario, riducendo al minimo eventuali effetti a livello sistemico.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione con un team di oculisti specialisti altamente preparati e costantemente aggiornati sulle più recenti novità in ambito oftalmologico e chirurgico. Prenota oggi stesso la tua visita: il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi 02 636 1191.

Maculopatia secca: quali prospettive per la sua cura?

La Degenerazione Maculare Senile è una patologia che interessa la porzione centrale della retina, detta appunto macula. Si manifesta, come il suo nome stesso suggerisce, in età avanzata. Colpisce una persona su 10 oltre i 60 anni e una su quattro oltre i 75. Si manifesta in due varianti: una atrofica o secca, l’altra essudativa o umida. Soffermiamoci oggi sulla maculopatia secca, e vediamo quali sono i protocolli di cura maggiormente efficaci del momento.

Cos’è la Degenerazione Maculare Senile di tipo secco

La Degenerazione Maculare di tipo secco (o, appunto, maculopatia secca) è una patologia in cui i fotorecettori della parte centrale della retina perdono progressivamente la loro funzionalità e, di fatto, muoiono. La patologia si caratterizza per la formazione di accumuli adiposi al di sotto della retina. Questi accumuli sono detti drusen. Secondo i ricercatori, i drusen si formerebbero per una predisposizione di tipo genetico, ma anche per l’incapacità di eliminare i residui e gli scarti del metabolismo cellulare. Una difficoltà legata a doppio filo al tempo che avanza. La patologia porta ad una progressiva ed irreversibile difficoltà visiva a livello di visione centrale. Al contrario, la visione periferica rimane intatta. Ma come si cura oggi la Degenerazione Maculare Senile di tipo secco?

Maculopatia secca: la diagnosi

Il mondo della scienza è costantemente impegnato nel ricercare nuovi protocolli di cura per una delle patologie più insidiose dell’apparato visivo. Ma partiamo dal principio: è fondamentale innanzitutto giungere ad una diagnosi certa e sicura. I due esami fondamentali per eseguire una diagnosi di maculopatia senile sono la fluorangiografia e l’OCT.

La fluorangiografia è un esame minimamente invasivo ma del tutto innocuo (prevede l’iniezione in vena di una sostanza colorante, che consente poi di evidenziare lo stato di salute della retina), mentre l’OCT è una sorta di TAC della retina e non è per nulla invasiva.

Cure per la maculopatia secca

Ad oggi non esiste un protocollo di cura in grado correggere i danni prodotti dalla patologia. Le soluzioni proposte dal mondo medico-scientifico sono varie: alcune già note, altre in via ancora sperimentale. Elenchiamole:

  • eliminazione di tutti i fattori di rischio della patologia: abuso di fumo e alcol, vita troppo sedentaria, esposizione intensa ai raggi UV, alimentazione poco bilanciata.
  • assunzione costante di integratori a base di antiossidanti (vitamina E, betacarotene, luteina, omega 3, zinco, vitamina C)

Sfortunatamente, se la ricerca ha fatto progressi sul fronte della cura per la maculopatia di tipo umido grazie alla messa a punto delle iniezioni intravitreali, non è possibile affermare lo stesso per quanto riguarda quella di tipo atrofico. Sono tuttavia in corso innumerevoli studi per individuare protocolli di cura e farmaci in grado di arrestare l’avanzamento della patologia.

Scopri insieme a noi cosa sono e quando servono le iniezioni intravitreali per la cura della maculopatia

3 fattori da non trascurare

Anche se sul fronte delle terapie c’è ancora molta strada da fare, diagnosi, prevenzione ed eliminazione dei fattori di rischio sono tre fattori da tenere in grande considerazione e dai quali si sconsiglia di prescindere. Il primo passo da compiere è dunque quello di sottoporsi ad una visita oculistica specialistica per la retina. A seguito della visita specialistica e a diagnosi avvenuta, si intraprenderà un percorso orientato al mantenimento del proprio benessere oculare, secondo le indicazioni specifiche fornite dallo specialista.

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Degenerazione maculare senile di tipo umido: come affrontarla?

La degenerazione maculare senile è una patologia oculare tipicamente legata al tempo che avanza. Al pari di quanto accade nella cataratta, le strutture oculari, invecchiando, perdono la loro efficienza originaria. E talvolta finiscono per ammalarsi. Nel caso della degenerazione maculare senile, nota anche con il nome di maculopatia senile, ad ammalarsi è la macula. La patologia può manifestarsi in due varianti differenti: una umida o essudativa, l’altra secca o atrofica. Concentriamoci oggi sulla degenerazione maculare senile di tipo umido, e vediamo insieme quali sono le opportunità di trattamento maggiormente efficaci.

Perché ci si ammala di maculopatia?

Come detto in apertura, la degenerazione maculare senile è connessa all’invecchiamento. A favorirne l’insorgenza, oltre al tempo che avanza, troviamo anche altri fattori spesso concomitanti:

  • abuso di fumo o di alcol
  • stili di vita poco virtuosi
  • vita sedentaria
  • un’alimentazione poco sana (sbilanciata a favore di alimenti particolarmente grassi)
  • familiarità
  • ipertensione
  • diabete
  • un’intensa, eccessiva e prolungata esposizione ai raggi UV.

La scienza conferma, inoltre, che ad ammalarsi di degenerazione maculare senile sono maggiormente le donne.

Come si manifesta la degenerazione maculare senile

La degenerazione maculare senile interessa e colpisce la macula, ovvero la porzione centrale della retina, che è situata subito dietro la pupilla. E’ lì che confluisce la maggior parte dei raggi luminosi, ed è lì che si ha la maggior concentrazione di fotorecettori. Se la macula si ammala, la sua funzionalità ne risulta compromessa e la qualità della visione si impoverisce progressivamente.

In breve, chi è affetto da degenerazione maculare senile:

  • tende a vedere in modo sempre più impreciso, confuso e offuscato proprio le immagini situate al centro del campo visivo
  • può vedere una macchia scura proprio al centro del campo visivo (questo sintomo prende il nome di scotoma)
  • può vedere le linee dritte come distorte (chiamate metamorfopsie)

Maculopatia senile essudativa o atrofica?

Anche se il sintomo – ovvero la visione centrale compromessa – è il medesimo, le varianti della patologia sono due.

  • Una è detta atrofica, e vede la formazione di accumuli adiposi (detti drusen) a livello sottoretinico.
  • L’altra è invece detta essudativa, e si presenta tramite la formazione di neovasi.

In entrambi i casi, la membrana che si trova al di sotto della retina perde efficienza ed il suo metabolismo non funziona più come dovrebbe, causando la morte dei fotorecettori e pregiudicando in modo irreversibile la funzione visiva. E’ importante sapere che fotorecettori compromessi non recuperano in alcun modo la loro funzionalità. La differenza tra le due varianti è che quella atrofica è maggiormente insidiosa e difficile da trattare, mentre quella essudativa si presta maggiormente a soluzioni terapeutiche capaci di arrestare la progressione delle patologia. Soffermiamoci su queste ultime.

Iniezioni intravitreali con farmaci anti-VEGF

Come detto, la degenerazione maculare senile si manifesta tramite la formazione di nuovi vasi a livello sottoretinico. Questo sintomo è innescato da una particolare proteina, detta VEGF (Fattore di Crescita dell’Endotelio Vascolare). Ebbene, grazie a numerosi ed approfonditi studi scientifici, è stato possibile mettere a punto un farmaco capace di inibire la proliferazione dei neovasi, e dunque l’infiammazione sottoretinica, fermando lo sviluppo di questa proteina. Questo farmaco è detto anti-VEGF.

La proteina anti-VEGF i somministra tramite minuscole e sottilissime iniezioni intravitreali, del tutto indolori ed impercettibili. Conosciamo più da vicino caratteristiche e vantaggi di questo trattamento.

Le iniezioni intravitreali con farmaci anti-VEGF

  • sono l’unico ed il più efficace trattamento per la degenerazione maculare senile di tipo essudativo
  • consentono di arrestare la proliferazione dei neovasi e il peggioramento della patologia
  • sono indolori e si eseguono a livello ambulatoriale
  • per apprezzare concretamente i risultati del trattamento, è necessario attenersi al calendario terapeutico prescritto, evitando di mancare agli appuntamenti
  • devono essere eseguite e somministrate esclusivamente da specialisti dotati di grande perizia ed esperienza specifica
  • sono disponibili presso i centri d’eccellenza come il Centro Ambrosiano Oftalmico
  • non esiste alternativa farmacologica capace di offrire i medesimi risultati o di curare la patologia

Come sempre la prevenzione è la prima cura

Non ci stancheremo mai di ripetere, infine, che ogni tappa della vita è fatta di controlli della salute visiva. Che sono fondamentali e preziosi per diagnosticare patologie note e meno note, che a volte si manifestano, nelle loro fasi d’esordio, anche in sordina.

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Se desideri prenotare un controllo della tua salute visiva o di una persona a te cara, o sei interessato a conoscere più da vicino le iniezioni intravitreali per la cura della degenerazione maculare senile, il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione. Il nostro centralino è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Iniezioni intravitreali, domande frequenti

iniezioni intravitreali - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Le iniezioni intravitreali rappresentano oggi la terapia più efficace per chi è affetto da una maculopatia umida. Ma cosa sono di preciso le iniezioni intravitreali? Quando e in che modo portano un beneficio a chi vi si sottopone? Può eseguirle chiunque? Dubbi e domande non mancano mai.

Cos’è la maculopatia?

La maculopatia è una patologia degenerativa che colpisce la porzione centrale della retina, chiamata appunto macula. Si tratta di un’area importantissima e delicatissima dell’occhio. La macula svolge un ruolo cruciale nel buon andamento della vista e nella percezione dei colori. Nelle maculopatie essudative ciò che accade è che si vengono a formare dei neovasi a livello sottoretinico che determinano il deterioramento e la morte dei fotorecettori.

Le maculopatie sono di diverse tipologie, ma la più nota e comune è quella senile, cioè tipica dell’età che avanza. Si presenta in età matura favorita spesso da una serie di fattori predisponenti: stili di vita orientati all’eccessiva sedentarietà, fumo di sigaretta, abuso di alcolici, un’alimentazione poco sana e poco varia e altri.

La molecola che causa la proliferazione di neovasi nella maculopatia essudativa si chiama VEGF. Le iniezioni intravitreali a base di farmaci anti-VEGF sono altamente efficaci e rappresentano l’unica cura scientificamente comprovata per rallentare notevolmente e persino arrestare l’avanzamento di una patologia per la quale ad oggi ancora non esiste una soluzione definitiva.

Le iniezioni sono dolorose?

L’idea di sottoporsi ad una iniezione oculare può intimorire. Tuttavia, le iniezioni intravitreali non sono dolorose: si eseguono previa somministrazione di un anestetico per uso topico, e l’ago è davvero sottilissimo.

Come farò a tenere l’occhio aperto?

Non è necessario sforzarsi di tenere l’occhio aperto né cercare di controllare l’ammiccamento. Per mantenere le palpebre aperte si usa un apposito strumento chiamato blefarostato. E l’occhio rimane immobile naturalmente per tutta la durata del trattamento, che dura pochi secondi appena.

A chi rivolgersi in caso di maculopatia essudativa? Chi è lo specialista che esegue le iniezioni intravitreali?

La maculopatia è una patologia oculare che deve essere diagnosticata, valutata e trattata esclusivamente da un oculista, ancor meglio se retinologo, cioè specializzato in patologie della retina. Per quanto riguarda le iniezioni intravitreali, si consiglia di rivolgersi ad uno specialista dalla comprovata esperienza nell’eseguirle. E’ proprio l’esperienza a dare quella perizia e quella manualtà fondamentali per portare a termine la procedura con sicurezza e senza alcuna esitazione. Si ricordi inoltre che le iniezioni intravitreali si eseguono in ambiente sterile.

Quante iniezioni è necessario eseguire? In quanto tempo si ottengono i primi risultati?

L’importante è essere costanti e sempre presenti agli appuntamenti con la terapia. Per quanto riguarda le iniezioni intravitreali per la maculopatia essudativa, si possono prevedere 3 iniezioni nei primi 3 mesi, per poi diradare gli incontri nei restanti mesi dell’anno, sino ad arrivare ad un totale di 7 o 8 iniezioni.

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 al numero 02 636 1191.

Maculopatia senile, come si cura nei centri d’eccellenza

degenerazione maculare senile - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

La maculopatia senile, nome d’uso comune per intendere la degenerazione maculare senile, è una patologia che interessa la parte centrale della retina. E’ proprio lì che vanno a dirigersi in prima battuta i raggi luminosi provenienti dall’esterno. Ed è proprio lì che avviene gran parte della funzione visiva. Va da sé che se la macula si ammala, la funzione visita ne risulta compromessa. Oggi la scienza medica ci viene incontro con una gamma di soluzioni interessanti. Terapie capaci di offrire una prospettiva ottimistica a chi è affetto dalla patologia. 

Dove curare la maculopatia in Italia?

Esistono tante strutture, pubbliche e private, presso cui rivolgersi per la terapia delle maculopatie. Presso le strutture sanitarie d’eccellenza, come il Centro Ambrosiano Oftalmico, è oggi possibile curare la maculopatia con efficacia e, soprattutto, senza rischiare lunghe liste d’attesa. A fare la differenza sono sicuramente le moderne apparecchiature tecnologiche, utilissime per non dire indispensabili sia in fase diagnostica che terapeutica. A queste, si aggiungano anche staff di medici altamente competenti e specializzati proprio nella cura delle patologie della retina. 

1 – Parola d’ordine, OCT

Uno degli strumenti fondamentali per diagnosticare con precisione la maculopatia senile è l’OCT. OCT è l’acronimo di Tomografia Ottica Computerizzata. In breve, una sorta di TAC dell’occhio. L’apparecchio che consente di eseguirla è altamente sofisticato. Disporre di un apparecchio di ultima generazione per eseguire l’OCT con il giusto tempismo è sicuramente una marcia in più in fase diagnostica. 

2 – Iniezioni intravitreali: anche la mano fa la differenza

Una delle terapie maggiormente efficaci per il trattamento della Degenerazione Maculare Senile è la somministrazione di iniezioni intravitreali. Nonostante non si tratti di una terapia rischiosa o pericolosa, è necessario che questa sia eseguita da un medico esperto nella sua somministrazione. Presso CAMO è possibile rivolgersi a specialisti altamente preparati nella somministrazione delle iniezioni intravitreali con farmaci anti-VEGF. Oculisti che eseguono questo trattamento quotidianamente, con la giusta dose di perizia, manualità ed esperienza.

3 – Poca attesa, attenzioni personalizzate

Le cliniche d’eccellenza come CAMO riescono a gestire il flusso di pazienti dedicando il giusto tempo e le giuste attenzioni a ciascuno di essi. I pazienti sono prima di tutto persone con le quali instaurare un rapporto virtuoso basato sul dialogo e sull’empatia. Con l’obiettivo di condurre il paziente al raggiungimento del massimo livello di benessere e di salute visiva possibile.

Infine, i ridotti tempi di attesa consentono di massimizzare gli effetti benefici delle terapie prescritte. Per fare un esempio, le iniezioni intravitreali per la maculopatia devono essere somministrate con una cadenza ben precisa che non ammette ritardi. Solo in questo modo è possibile godere del massimo beneficio offerto dal trattamento. 

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Saremo lieti di prenderci cura della tua salute visiva e di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Il nostro centralino è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00 il numero 02 636 1191.

Degenerazione Maculare Senile: i primi sintomi

La conoscenza delle patologie e dei loro sintomi è fondamentale per fare una corretta prevenzione. A questa, va naturalmente associata l’abitudine di sottoporsi a controlli periodici della propria salute, anche in assenza di sintomi. A proposito di prevenzione, spendiamo oggi due parole sulla Degenerazione Maculare Senile, una patologia oculare dell’età avanzata che conviene conoscere meglio. I motivi sono presto detti. La sua incidenza è piuttosto elevata (in Italia ne sono affetti 1 over 60 su 10 e 1 over 75 su 4) e perché, se trascurata, può causare danni gravi ed irreversibili agli occhi, compromettendo seriamente la capacità visiva. Vediamo dunque che cos’è la Degenerazione Maculare Senile e quali sono i suoi sintomi d’esordio.

Che cos’è la Degenerazione Maculare Senile

La parte interna del nostro occhio è rivestita da una membrana tanto sottile quanto preziosa. Il suo nome è retina. La retina riveste un ruolo di primo piano nella funzione visiva: essa è infatti punteggiata da una miriade di fotorecettori, minuscole cellule (coni e bastoncelli) che ci aiutano a riconoscere forme e colori, e a convogliare l’informazione visiva al nervo ottico e di lì al cervello. La parte di retina situata in fondo all’occhio, in prossimità del nervo ottico, è la più preziosa e delicata. La sua parte più al centro prende il nome di macula, ed è responsabile del buon andamento della visione centrale.

Con l’avanzare dell’età ed insieme ad alcuni fattori predisponenti, può capitare che la macula vada incontro ad un invecchiamento severo che ne compromette il funzionamento. Un invecchiamento che diviene patologico quando i coni e bastoncelli subiscono una degenerazione. Di fatto, perdendo la loro funzionalità. Si tratta di un processo irreversibile, che peggiora mano a mano che il tempo avanza.

Esistono due tipologie di Degenerazione Maculare Senile: una detta umida (o essudativa), l’altra detta secca (o atrofica). La scienza si sta occupando da tempo di studiare queste due varianti della DMLE (Degenerazione Maculare Legata all’Età). Oggi, la tipologia più facile da curare è quella umida, che si tratta efficacemente con le iniezioni intravitreali. Più insidiosa è invece la variante secca.

Le iniezioni intravitreali per la Degenerazione Maculare Senile di tipo umido

Le iniezioni intravitreali sono miuscole punturine del tutto indolori. Sono preziosissime per la cura della DMLE di tipo essudativo. Si somministrano nell’ambito un protocollo di cura ben preciso e consentono di arrestare l’avanzamento della patologia con grande efficacia. Il Centro Ambrosiano Oftalmico ha ormai da diversi anni l’autorizzazione sanitaria per la somministrazione delle iniezioni intravitreali. Presso la nostra struttura, prestano servizio medici oculisti di grande e comprovata esperienza, altamente preparati e specializzati nell’esecuzione di tali iniezioni.

La diagnosi tempestiva può fare la differenza

La capacità visiva perduta a causa della patologia non è recuperabile. Ciò che si può fare è intervenire per arrestare o rallentare l’avanzamento della patologia ed evitare di avere ulteriormente compromessa la propria funzione visiva.

Obiettivo di queste poche righe è tuttavia quello di sensibilizzare all’attenzione verso i sintomi che accompagnano la patologia già nella sua fase d’esordio. La tempestività infatti è fondamentale. Prima si riceve la diagnosi di Degenerazione Maculare Senile, prima è possibile intervenire.

Come detto, i danni arrecati dalla patologia sono irreversibili, ma riguardano la visione centrale. Un paziente con una Degenerazione Maculare Senile anche in stadio avanzato, potrà comunque contare sulla visione periferica.

Quali sono i primi sintomi della Degenerazione Maculare Senile?

Ora che abbiamo capito che cos’è la Degenerazione Maculare Senile e perché la diagnosi tempestiva è fondamentale, cerchiamo di illustrarne i sintomi d’esordio

  • una inusuale difficoltà nella visione centrale: gli oggetti posti proprio davanti a noi ci sembrano più sfocati e meno nitidi rispetto a quelli situati nella periferia del campo visivo
  • sensazione di vedere un’ombra o un’area più scura davanti agli occhi, che prende il nome di scotoma
  • percezione delle linee dritte o delle immagini come distorte
  • generale calo della capacità visiva
degenerazione maculare senile - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico
La Degenerazione Maculare Senile causa una compromissione della visione centrale, mentre quella periferica rimane inalterata.

Impariamo ad ascoltare i segnali che il nostro corpo ci invia

…ma anche a rivolgerci ai giusti specialisti

Il nostro corpo ci invia frequentemente dei segnali che è importante cogliere ed interpretare. Capita spesso che un calo della capacità visiva sia erroneamente imputato ad un peggioramento dei difetti visivi. Al contrario, un peggioramento della funzionalità visiva può accompagnare anche l’esordio di alcune tra le più comuni patologie oculari. Tra queste la cataratta, il glaucoma, ma anche la Degenerazione Maculare Senile.

Il consiglio è quello di evitare di perdere tempo formulando ipotesi o eseguendo autodiagnosi sulla base dell’esperienza di parenti o amici. Al contrario, conviene sottoporsi agli opportuni e periodici controlli della salute visiva. Una scelta che spesso può fare davvero la differenza.

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Prenota oggi stesso la tua visita oculistica specialistica per le malattie della retina. Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 636 1191.

Degenerazione Maculare Senile, il futuro della terapia

La degenerazione maculare senile è una delle patologie oculari più comuni e insidiose. Anche la cataratta è una patologia legata a doppio filo al tempo che avanza. Ma mentre quest’ultima si cura in modo tutto sommato agevole ed indolore grazie ad un intervento specifico, non possiamo affermare la stessa cosa per la maculopatia senile. Sicuramente le iniezioni intravitreali offrono buone prospettive in termini di gestione e controllo della patologia. Vediamo cos’altro si profila all’orizzonte, e se chi è affetto da degenerazione maculare senile potrà trovare, in un futuro non troppo lontano, nuove prospettive terapeutiche capaci di migliorare sensibilmente la sua qualità visiva e di vita.

Cos’è la degenerazione maculare senile

La degenerazione maculare senile – o maculopatia senile – causa un progressivo ed irreversibile deterioramento dei fotorecettori presenti sulla porzione centrale della retina. Quest’ultima è chiamata appunto macula, ed è fondamentale:

  • per la percezione dei colori, poiché è fittamente punteggiata di preziosissimi fotorecettori detti coni e bastoncelli;
  • per la visione centrale, a causa della sua posizione sulla retina, retrostante la pupilla e il cristallino

Nella Degenerazione Maculare Senile, i fotorecettori vanno incontro a deterioramento e morte. La conseguenza è una progressiva perdita di visione centrale. Chi è affetto dalla patologia sperimenta difficoltà visive sempre più importanti con riferimento al centro del campo visivo. La patologia si può manifestare in due varianti: una secca o atrofica, particolarmente difficile da trattare, e una umida o essudativa. Quest’ultima si tratta con risultati soddisfacenti attraverso le iniezioni intravitreali.

Cosa sono le iniezioni intravitreali 

Le iniezioni intravitreali sono minuscole iniezioni eseguite da mano esperta all’interno del bulbo oculare. Il farmaco anti-VEGF iniettato ha l’obiettivo di inibire la proliferazione di neovasi a livello sottoretinico e di fermare la progressione della patologia. Sfortunatamente è impossibile recuperare la funzionalità dei fotorecettori deteriorati. Il protocollo di iniezioni intravitreali ha tuttavia la capacità di porre un freno all’avanzamento della patologia, con risultati tangibili e durevoli nel tempo.

A proposito di iniezioni intravitreali, è fondamentale tener presente due aspetti:

  1. per ottenere i risultati auspicati è importante seguire pedissequamente il protocollo indicato dallo specialista, rispettando le cadenze indicate ed evitando di rimandare gli appuntamenti;
  2. si consiglia di rivolgersi ad una struttura sanitaria d’eccellenza nella quale trovare specialisti esperti, dotati di grande competenza e notevole manualità nella somministrazione delle iniezioni.

Degenerazione maculare senile: nuove prospettive terapeutiche all’orizzonte

E’ notizia di questi giorni che la Food And Drug Administration americana (FDA) ha dato il via libera alla messa in commercio negli Stati Uniti d’America di un nuovo dispositivo per il trattamento della Degenerazione Maculare Senile di tipo essudativo. Il trattamento non è ancora disponibile in Italia. Si tratta di un minuscolo impianto collocato all’interno dell’occhio tramite una breve seduta chirurgica eseguibile in ambiente ambulatoriale. L’impianto è pensato per rilasciare localmente il farmaco anti-VEGF e consentire al paziente di ridurre il numero di sedute per le iniezioni intravitreali. E in alcuni casi persino sospenderle.

In questo modo il paziente ottiene un’autonomia di 6 mesi rispetto alla necessità di sottoporsi alle sedute per le iniezioni intravitreali. Che, seppur indolori, possono essere una fonte di stress. Susvimo, questo è il nome del dispositivo, è ricaricabile e ben tollerato. Sarà comunque lo specialista, di caso in caso, ad indicare quale sia la strada migliore da intraprendere per trattare la Degenerazione Maculare Senile con successo.

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Prevenire la maculopatia: a tavola si può?

La maculopatia senile è una patologia oculare piuttosto insidiosa che è fondamentale trattare opportunamente e mantenere costantemente monitorata. Stando ai numeri, ad oggi la patologia colpisce il 10-13% degli adulti over 50 in Europa, Asia, Australia e Nord America. Le opportunità terapeutiche non mancano, e pur tuttavia il mondo della scienza non cessa di interrogarsi ed andare alla ricerca di nuove soluzioni ancor più performanti e risolutive per il trattamento della maculopatia. Nel frattempo, un aiuto per prevenire la maculopatia ci arriva dalla buona tavola. Parola di scienza.

Due parole sulla maculopatia degenerativa senile

La maculopatia degenerativa senile è una patologia oculare che interessa la parte più centrale della retina. Il suo nome è macula, e si trova proprio in corrispondenza della pupilla. La macula è deputata al corretto funzionamento della visione centrale nonché della percezione dei colori. Nei pazienti affetti da maculopatia degenerativa senile, la macula va incontro ad un progressivo deterioramento con conseguente perdita della capacità di svolgere le sue funzioni. Questo accade perché i fotorecettori presenti sulla sua superficie vanno incontro a decadimento e morte. Il risultato è una visione centrale sempre più compromessa mano a mano che la patologia avanza. Ove non trattata opportunamente, la degenerazione maculare senile può condurre a cecità.

Rimandare gli appuntamenti con la prevenzione per mancanza di tempo o per paura di contrarre altre patologie può essere controproducente e favorire un peggioramento anche importante del quadro clinico. Questo vale per la degenerazione maculare senile ma anche per altre patologie oculari, come il glaucoma.

Dott. Matteo Cereda, Medico Oculista e Retinologo presso CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico

Perchè la dieta può essere un valido alleato, e in che modo

Anche se la buona tavola non può metterci al riparo da qualunque patologia, è sicuramente un buon punto di partenza. Al fine di prevenire la maculopatia, due ricerche scientifiche hanno sottolineato il ruolo dell’alimentazione nell’aiutare a ridurre significativamente il rischio di sviluppare la patologia o nel rallentarne la progressione. I due studi, chiamati AREDS e AREDS2, hanno indicato una serie di elementi nutritivi che, se assunti regolarmente, possono portare benefici alla macula ed all’apparato visivo più in generale. Eccoli:

  • vitamina C
  • vitamina E
  • zinco
  • omega3
  • luteina
  • zeaxantina

Si tratta di preziosi elementi nutritivi contenuti in buona parte delle verdure di stagione, ma anche nel pesce, nei cereali e nella frutta sia fresca che secca. Anche senza ricorrere necessariamente agli integratori, dunque, una dieta ricca e varia è sicuramente d’aiuto nel prevenire la maculopatia.

Fonte: Fondazione Macula

Opportunità di trattamento della maculopatia

Come detto, la dieta è sicuramente un valido aiuto per mantenere l’occhio e la macula in salute e per prevenire la maculopatia. Tuttavia, la degenerazione maculare senile, ove manifesta, va trattata con opportune terapie farmacologiche. In questo senso, due sono i fattori che possono determinare di una prognosi favorevole:

  • una diagnosi tempestiva
  • l’aderenza alla terapia indicata dallo specialista

Ad oggi la terapia più efficace per il trattamento della patologia nella sua variante essudativa è data dalle iniezioni intravitreali. La terapia si basa sulla somministrazione cadenzata e periodica di un farmaco contenente una proteina capace di inibire il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), responsabile dello sviluppo di neovasi a livello sottoretinico. Per ciò che concerne la variante atrofica della patologia, sono al vaglio della scienza altre opportunità di trattamento.

La degenerazione maculare senile atrofica ha un esordio lento e subdolo. Talvolta può evolvere nella forma essudativa della patologia. Ma non accade mai il contrario.

Dott. Matteo Cereda, Medico Oculista e Retinologo presso CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico

Cosa sono le iniezioni intravitreali

Le iniezioni intravitreali sono minuscole punturine eseguite all’interno dell’occhio. Nonostante l’idea di sottoporsi a tale trattamento possa risultare sgradevole, il fastidio è davvero minimo ed il beneficio è tangibile e scientificamente comprovato. Le iniezioni intravitreali sono eseguite in ambiente sterile e sicuro da mano esperta. La cadenza è rigorosa ed è fortemente sconsigliato soprassedere rispetto agli appuntamenti fissati dallo specialista.

Presso i centri d’eccellenza è possibile cominciare il trattamento con iniezioni intravitreali non appena si riceve la diagnosi. Un tempismo che gioca a favore della prognosi.

Dott. Matteo Cereda, Medico Oculista e Retinologo presso CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico

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Il Centro Ambrosiano Oftalmico è a tua disposizione dal lunedi al venerdi dalle 9.00 alle 19.00 allo 02 6361191. Chiamaci per una visita oculistica specialistica per le patologie della retina: sarà nostra cura illustrarti nel dettaglio caratteristiche e benefici delle iniezioni intravitreali e rispondere alle tue domande sul tema. 

Iniezioni intravitreali: quando servono?

Iniezioni intravitreali: quando sono utili - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico

Le iniezioni intravitreali rappresentano, ad oggi, l‘unico ed il più efficace approccio terapeutico nei confronti di alcune patologie retiniche anche particolarmente importanti e sul lungo periodo potenzialmente invalidanti. Tra queste, non possiamo non menzionare le maculopatie essudative. I farmaci utilizzati per questo tipo di trattamento prendono il nome di anti-VEGF ed è scientificamente comprovata la loro straordinaria efficacia, in particolare, nei confronti della degenerazione maculare senile essudativa. Approfondiamo assieme l’argomento, rispondendo ad alcune domande comuni sul tema con l’aiuto del Dott. Matteo Cereda, medico oculista, retinologo ed esperto in maculopatie presso il Centro Ambrosiano Oftalmico.

Come vede chi soffre di maculopatia?

Poichè la macula è la porzione centrale della retina che si trova proprio in corrispondenza della pupilla e del cristallino, va da sé che qualora essa si ammali, la porzione di campo visivo maggiormente compromessa sarà quella centrale. Di fatto, nelle maculopatie il paziente sperimenta una visione centrale progressivamente sfocata, imprecisa e poco definita. Rimangono inalterate invece le porzioni periferiche del campo visivo. Mano a mano che la patologia avanza, e se non opportunamente trattata, la visione imprecisa lascia il posto ad una vera e propria macchia cieca.

iniezioni intravitreali per maculopatia - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Dott. Cereda: Qualora si sospetti una maculopatia, è fondamentale agire tempestivamente, eseguendo l’OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) ed, eventualmente, una fluorangiografia. Oltre, naturalmente, a una visita oculistica approfondita.

Quante iniezioni intravitreali si possono fare?

I farmaci anti-VEGF sono efficaci nel trattamento della degenerazione maculare senile di tipo essudativo a patto che si rispetti un protocollo di somministrazione ben preciso. Solitamente si eseguono 3 iniezioni nei primi 3 mesi di trattamento. A queste, fanno seguito altre 3 o 4 iniezioni nell’arco del primo anno di cura. Sarà poi necessario monitorare l’andamento della patologia nel tempo e stabilire come proseguire. In linea di massima, il primo ciclo di trattamento restituisce già risultati tangibili in termini di miglioramento della capacità visiva o comunque un rallentamento della progressione della patologia. Dal secondo anno in poi, e ove necessario, il numero di iniezioni diminuisce, fino ad assestarsi su un numero di iniezioni di circa 3 – 4 per anno, a seconda del paziente e della patologia.

Dott Cereda: un paziente affetto da maculopatia non diventerà mai cieco, salvo casi rarissimi.

Come si fanno le iniezioni intravitreali?

Le iniezioni intravitreali si eseguono in ambiente sterile previa anestesia in gocce. L’intera procedura ha una durata di pochi minuti. La sensazione che il paziente percepisce è quella di un leggerissimo pizzicotto.

Dott Cereda: le iniezioni intravitreali non sono dolorose né rischiose. Nonostante l’idea delle iniezioni intravitreali possa fare un po’ di impressione, è bene sapere che si tratta di una procedura ben più semplice di altre eseguite comunemente in chirurgia oftalmica, come l’intervento di cataratta.

Cosa fare e non fare dopo un’iniezione intravitreale?

Dopo una seduta di iniezioni intravitreali è possibile far ritorno serenamente alla propria abitazione. Si potrà lavare il viso normalmente facendo attenzione a non sfregare gli occhi né esercitare alcuna pressione a livello oculare. Non è necessario coprire gli occhi dunque è possibile leggere, scrivere, guardare la televisione. L’uso dell’asciugacapelli è concesso purché il getto dell’aria non colpisca direttamente gli occhi. Al contrario, si sconsiglia di sollevare pesi o fare sforzi fisici, così come di maneggiare strumenti pericolosi.

Dott. Matteo Cereda - CAMO Centro Ambrosiano Oftalmico
Dott. Matteo Cereda, retinologo del Centro Ambrosiano Oftalmico

Come e quando avviene il recupero visivo?

Il recupero visivo dopo una seduta di iniezioni intravitreali è molto variabile. Può essere percepito già nelle ore dopo l’iniezione o può non essere percepito affatto, restituendo risultati tangibili solamente a trattamento avanzato. E’ altresì possibile sperimentare un immediato miglioramento della capacità visiva a livello centrale, che però poi tende a “regredire” mano a mano che i giorni passano. Tutto dipende dallo stato di avanzamento della patologia retinica, dai danni che questa ha già arrecato alla macula, allo stato di salute generale del paziente, alla sua età.

Dott Cereda: per mantenere i risultati ottenuti grazie alle iniezioni intravitreali, sarà necessario fare sempre iniezioni (anche se molto più distanziate nel tempo) negli anni successivi. Sarà quindi fondamentale essere seguiti dal proprio specialista che sottoporrà periodicamente il paziente agli opportuni controlli della sua salute visiva.

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Chiamaci dal lunedi al venerdi allo 02 6361191. Saremo lieti di rispondere alle tue domande sulle iniezioni intravitreali per la maculopatia.