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L’acqua di mare fa male agli occhi?

Non c’è niente di meglio di una giornata di mare per staccare dalla routine quotidiana, ritrovare il contatto con se stessi e ritemprare corpo e anima. Il mare esercita su di noi un effetto benefico e mitigatorio di qualunque forma di stress e, nell’acqua, ritroviamo un benessere quasi primordiale. Quale effetto esercita l’acqua marina sui nostri occhi? Possiamo immergerci liberamente – anche per diverse ore – o è forse meglio adottare qualche precauzione? Scopriamolo subito assieme.

Acqua di mare e occhi: un binomio benefico oppure occorre prestare attenzione?

Come sappiamo l’acqua di mare è salata. Non a caso, l’acqua di mare negli occhi a volte è fastidiosa. Naturalmente si tratta di una sensazione del tutto passeggera. Ebbene, oltre alla sensazione di bruciore, i sali marini possono innescare irritazioni, infiammazioni ed arrossamenti che a loro volta sono causa di congiuntiviti o altre patologie a carico dell’occhio.

Un rischio che aumenta qualora ci si bagni in acque poco pulite e maggiormente inquinate. D’altronde, come tutti sappiamo, oltre ad essere salata l’acqua di mare può contenere innumerevoli agenti inquinanti o patogeni, non sempre visibili ad occhio nudo.

Acqua di mare negli occhi: meglio evitare?

Il consiglio è quello di procurarsi un paio di occhialini da nuoto e di indossarli, specie se si trascorre molto tempo al mare. Chi sceglie di non immergersi dovrebbe comunque indossare un paio di occhiali da sole, capaci di offrire una buona protezione dai raggi ultravioletti.

Non si dimentichi, infatti, che i raggi ultravioletti sono potenzialmente dannosi per tutte le strutture oculari – inclusa la retina – e che in prossimità di specchi d’acqua quali mare o laghi la loro insidiosità è maggiore a causa dell’effetto riverbero.

Cosa mettere nella valigia per il mare?

Abbiamo capito che, potenzialmente, l’acqua di mare può nuocere agli occhi se il contatto è prolungato, se nell’acqua vi sono anche altri agenti irritanti o patogeni, o se i nostri occhi sono già irritati per altri motivi. Quando si parte in villeggiatura alla volta di una località di mare, dunque, conviene mettere in valigia:

  • occhialini da nuoto
  • occhiali da sole
  • salviette oculari detergenti e idratanti
  • un buon collirio idratante a base di lacrime artificiali

Anche in assenza di disturbi specifici, al termine di una giornata di mare si consiglia sempre di eseguire l’igiene dell’occhio, con l’aiuto di una salvietta oculare o di qualche goccia di collirio. In questo modo si ripristina la corretta lubrificazione ed il corretto PH della superficie oculare.

I portatori di lenti a contatto, infine, dovrebbero prestare ancor più attenzione all’igiene degli occhi. In generale, l’ideale sarebbe recarsi in spiaggia senza lenti a contatto. L’acqua di mare negli occhi, qualora si indossino lenti a contatto, potrebbe favorire l’insorgenza di irritazioni e infezioni.

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3 consigli per chi indossa le lenti a contatto in estate

lenti a contatto estate  - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

Chi indossa abitualmente le lenti a contatto sa bene che è fondamentale attenersi quotidianamente ad alcune regole pratiche ed igieniche sia per quanto riguarda l’applicazione, sia in merito alla manutenzione. L’obiettivo, trarne il massimo beneficio senza andare incontro a fenomeni irritativi o infettivi. Queste piccole grandi attenzioni finiscono presto per diventare una routine alla quale non si fa più caso. Tuttavia, durante la stagione estiva, quando si praticano più attività all’aria aperta, è importante fare ancora più attenzione alla propria igiene oculare e alla cura delle lenti a contatto. Ecco 3 consigli utili per chi indossa le lenti a contatto in estate.

1 – Mare o piscina? Meglio senza lenti

L’estate è la stagione perfetta per scatenarsi tra mare e piscina. Quando la temperatura sale, non c’è niente di meglio che trascorrere il maggior tempo possibile in ammollo. Se indossate lenti a contatto, sarebbe meglio toglierle prima di immergersi in acqua. Il cloro e il sale possono favorire fenomeni irritativi a carico della congiuntiva. Questo non vale solo per una eventuale immersione, ma anche per dei semplici schizzi d’acqua. Se non intendete togliere le lenti a contatto in estate quando vi recate al mare o in piscina, potete valutare di indossare lenti a contatto morbide. O ancora, indossare degli occhialini da piscina, così da mettere gli occhi al riparo totale da qualunque insidia.

2 – Occhio alla sabbia

Anche la sabbia, che già rappresenta un elemento di fastidio per chi non porta le lenti a contatto, può rivelarsi davvero insidiosa. In particolare nelle giornate ventose o in presenza di bambini, che spesso si divertono ad alzare la sabbia nei momenti di gioco. Un piccolissimo granello di sabbia, che spesso fatichiamo ad osservare ad occhio nudo, potrebbe arrecare qualche problema, ancor di più se rimane intrappolato sotto le lenti a contatto. Anche in questo caso vale il consiglio di cui sopra: se potete, togliete le lenti prima di recarvi in spiaggia. Se non potete, indossate lenti morbide e, perché no, evitate di togliere gli occhiali da sole.

Leggi anche: come proteggere gli occhi dei tuoi bambini in vacanza

3 – Lenti a contatto in estate …in aereo

Il terzo consiglio sull’uso corretto delle lenti a contatto in estate ha a che fare con le trasferte. L’estate è anche la stagione per eccellenza dei viaggi. Chi si sposta in aereo dovrebbe sapere che l’aria che si respira in cabina è particolarmente secca. Affrontare un viaggio in aereo indossando le lenti a contatto potrebbe favorire un fenomeno di secchezza oculare. Seppur transitoria, questa secchezza potrebbe rivelarsi molto fastidiosa. Anche in questo caso, il consiglio è quello di togliere le lenti ed affrontare il viaggio, per esempio, indossando gli occhiali da vista.

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Proteggere gli occhi dei bambini in vacanza: come e perché

proteggere bambini - CAMO - Centro Ambrosiano Oftalmico

L’estate è indubbiamente la stagione più amata dai bambini. Perché gli impegni scolastici sono terminati, e soprattutto perché sono liberi di trascorrere molto tempo all’aria aperta, giocando e correndo a più non posso. Non vi è genitore, allora, che non si preoccupi di proteggere i piccoli dai forti raggi solari con un copricapo e con l’uso di opportune lozioni protettive. Ma non finisce qui, perché anche i loro occhi vanno protetti. Dai raggi solari, ma anche dal vento, dalla sabbia e dall’acqua. Ecco allora alcuni consigli utili sul tema. 

Perché è importante proteggere gli occhi dei bambini dai raggi solari

La radiazione solare è composta di onde luminose con differente intensità e lunghezza. I raggi UV, ovvero ultravioletti, sono quelli potenzialmente più dannosi per gli occhi. In particolare per la retina, ma non solo. E’ proprio lì, infatti, che essi vanno a colpire “indisturbati”. Perché indisturbati?

  • perché sono caldi e non vengono percepiti da chi ne viene colpito;
  • perché fanno parte del cosiddetto “spettro non visibile”;
  • perché non innescano il riflesso automatico di restringimento della pupilla.

Quale tipo di danno possono arrecare i raggi ultravioletti alle strutture oculari?

I danni che i raggi ultravioletti possono arrecare sono differenti e si collocano a livello di congiuntiva, di cornea, e di retina. Potremo avere dunque una congiuntivite (un’infiammazione della congiuntiva), una cheratite (un’infiammazione della cornea), oppure danni ai fotorecettori, le preziosissime cellule che compongono la retina e che sono fondamentali per la corretta funzione visiva.

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Perché proteggere gli occhi dei bambini è così importante?

Tutti noi dobbiamo proteggere i nostri occhi con un buon paio di occhiali da sole. Ma i bambini ancor di più, perché il loro apparato oculare è ancora in uno stadio evolutivo ed è pertanto delicatissimo. Poiché le strutture oculari dei bambini sono in continua evoluzione, i danni causati dai raggi UV potrebbero avere conseguenze anche sul lungo periodo, pregiudicando la corretta maturazione dell’apparato visivo.

Non solo raggi solari

I raggi solari non sono gli unici responsabili dei fenomeni irritativi e dei disturbi oculari dei nostri piccoli mentre giocano all’aria aperta. Non dimentichiamo che anche il vento, i giochi in spiaggia o in acqua (sia in mare che in piscina) possono essere causa di irritazioni o infezioni oculari. Ancor di più se il vostro piccolo è un soggetto allergico.

Leggi anche: occhio secco nei bambini, ecco cosa fare.

Come proteggere gli occhi dei bambini durante le loro attività all’aria aperta?

  • Occhiali. Acquistate un buon paio di occhiali da sole per i vostri piccoli. Gli occhiali devono essere proporzionati rispetto alle dimensioni del viso del piccolo, la montatura deve essere di un materiale resistente agli urti, e le lenti devono essere provviste delle opportune certificazioni. Il consiglio è quello di acquistare lenti polarizzate e con un buon filtro anti luce blu. Sono sconsigliati gli occhiali “giocattolo” e quelli che potreste trovare presso negozianti improvvisati o punti vendita non specializzati.
  • Occhialini o maschera. Se il bambino si immerge in mare oppure in piscina, munitelo di occhialini protettivi o maschera per immersioni. In questo modo i suoi occhi saranno protetti da eventuali schizzi, dalla sabbia, dal vento e dai raggi solari.
  • Attenzione alle mani. Se durante il gioco il piccolo dovesse entrare in contatto con agenti esterni o corpi estranei (sabbia, acqua) che dovessero causargli fastidio, esortatelo a non strofinarsi con le mani sporche ma occupatevi personalmente di sciacquare con acqua pulita oppure di tamponare con una salviettina oculare.
  • E dopo il gioco? Se al termine di una giornata di giochi all’aria aperta il piccolo dovesse presentare bruciore, irritazione, lacrimazione o arrossamento persistente, non esitate a contattare l’oculista per far valutare la situazione.

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Voglia di immersioni? Sì, con le giuste precauzioni per gli occhi

La vista è un bene prezioso, non ci stancheremo mai di ripeterlo. Anche quando si è in vacanza e mentre si pratica il proprio sport o hobby preferito, è sempre di fondamentale importanza prendere le giuste precauzioni per proteggere e tutelare la salute dei nostri occhi. Gli amanti degli sport acquatici e nello specifico delle immersioni, dovranno avere alcune accortezze molto importanti. Vediamo quali sono. 

I paesaggi sottomarini, uno spettacolo da osservare in tutta sicurezza

Non vi è nulla di più bello di un “paesaggio” sottomarino popolato da una fauna ed una flora vivaci e colorati. I mari del mondo, in questo senso, offrono una gamma di spettacoli davvero irresistibili, soprattutto agli amanti delle immersioni. Concetti quali compensazione e pressione sono sicuramente già noti a chi ama dedicarsi agli sport acquatici quali immersioni con bombole o apnea. Ma cosa si prova e cosa succede agli occhi quando si è sott’acqua? Quali sono i rischi per l’apparato visivo? Cosa cambia con l’aumento della profondità? Cerchiamo di rispondere a questi quesiti.

Cosa succede se apro gli occhi sott’acqua?

L’occhio umano è “progettato” per stare a contatto con l’aria. Quando siamo sott’acqua senza occhialini o maschera, ed apriamo gli occhi, l’acqua agisce come una grande lente. Forme, colori e distanze assumono contorni differenti. Mano a mano che ci si immerge in profondità, per esempio, la luminosità diminuisce, fino ad arrivare ad un solo 2% a 40 metri circa. Analogamente, anche i colori diminuiscono, fino ad arrivare a vedere tutto di un grigio-verde uniforme. Anche la percezione delle distanze cambia: se si indossa una maschera, la sua lente mostrerà al sub un mondo più grande e più ravvicinato di quanto non lo sia in realtà.

E’ meglio indossare occhialini o maschere da immersione?

Se l’immersione avviene poco al di sotto della superficie dell’acqua, saranno sufficienti degli occhialini da nuoto; se invece si intende scendere a profondità maggiori, è bene munirsi di una maschera specifica. Non dimentichiamo che la quantità di aria contenuta negli occhialini non gioca a favore della compensazione: mano a mano che si scende, l’aria presente tra l’occhialino e l’occhio si comprime e genera una condizione di sottovuoto che può portare ad un “effetto ventosa” capace di innescare un edema palpebrale, o congiuntivale, emorragie sottocongiuntivali, retiniche e nasali. Se al contrario si indossa una maschera, è possibile ovviare alla comparsa di questi inconvenienti “compensando”, ovvero soffiando con il naso.

Quali sono i rischi per l’apparato visivo?

L’apparato visivo non è progettato per stare troppo a lungo sott’acqua, tuttavia con una buona esperienza in fatto di compressione e decompressione e con il giusto equipaggiamento – occhialini o maschera, a seconda delle necessità – si può godere della bellezza dei fondali marini in tutta sicurezza. Non dimentichiamo però, che nel caso abbiate subito recentemente interventi di chirurgia oftalmica, sarà bene chiedere consiglio all’oculista e seguire le sue direttive alla lettera. Lo stesso vale per chi soffre di patologie oculari di qualunque natura.

Cosa cambia con l’aumento della pressione e della profondità?

Come già spiegato, quando ci si immerge è importante essere dotati del giusto equipaggiamento e saper compensare adeguatamente, per evitare che la pressione presente nella mascherina o maschera vada a danneggiare gli occhi. Anche in fase di emersione è importante prestare attenzione alle variazioni di pressione: anche in questo caso il meccanismo di compensazione è fondamentale per prevenire danni oculari ma anche di tipo neurologico. Uno dei danni più noti in questo senso è l’embolia, che si può manifestare con visione doppia, alterazioni dal campo visivo ed altri sintomi.