Lenti a contatto smart: cosa sono? – Parte 1

La bioelettronica è una materia di grande interesse con una spiccata applicabilità in più ambiti. Permette di unire le proprietà dei materiali e dell’elettronica per creare dispositivi sanitari innovativi e soprattutto indossabili. La diagnosi rapida e lo screening delle malattie sono diventati sempre più importanti nella medicina preventiva. Il loro obiettivo è migliorare le strategie di trattamento dei pazienti. Ma anche ridurre gli oneri per il sistema sanitario. I dispositivi indossabili stanno emergendo come diagnostica efficace ed affidabile al fine di monitorare la propria salute a casa. Ma non solo. Molti di essi sono altresì pensati per fronteggiare meglio stati di ipovisione anche particolarmente marcati. Tra i vari dispositivi in fase di studio, le lenti a contatto smart sono molto promettenti.

Le lenti a contatto speciali progettate da Samsung

La compagnia sud-coreana Samsung ha depositato il brevetto per lenti a contatto smart che utilizzano l’intelligenza artificiale. Il prodotto è ancora in fase di sperimentazione. Si tratta di lenti con uno spessore uguale a quello delle altre lenti a contatto.

Queste sono equipaggiate di:

  • display;
  • fotocamera;
  • antenna per connettività wireless;
  • sensori per il rilevamento dei movimenti oculari (in particolare per l’ammiccamento).

Le immagini proiettate dalle lenti possono essere visionate da chi indossa le lenti grazie ad un specifico device associato. Per esempio un comune smartphone. Le lenti a contatto smart di Samsung di si applicano sulla cornea e si rimuovono come le altre lenti a contatto. Non c’è bisogno di alcun intervento chirurgico. Esse sono in grado di migliorare il campo visivo, di zoomare e di vedere al buio. Sono, in breve, una sorta di dispositivo mobile su lente a contatto: in futuro sostituiranno lo schermo di uno smartphone o di un tablet.

Questa innovazione aprirà sicuramente un acceso dibattito in materia di privacy: questo dispositivo praticamente invisibile è in grado di scattare immagini all’insaputa delle persone e di trasmettere informazioni in tempo reale in modalità wireless ad un device.

Le lenti a contatto smart di casa Sony

Anche SONY ha richiesto il brevetto per lenti a contatto smart chiamato Contact Lens and Storage Medium. Grazie a queste lenti è possibile scattare foto e girare video salvando tutto il materiale automaticamente all’interno di un piccolo spazio di archiviazione presente nella lente. Con un semplice movimento di ammiccamento si aziona la micro fotocamera della lente a contatto. I ricercatori stanno progettando due ulteriori funzioni:

  • l’introduzione dell’autofocus, che permetterebbe la stabilizzazione ottica dell’immagine
  • un sensore di inclinazione che potrebbe essere utilizzato per aprire un menù a tendina con opzioni aggiuntive.

Le lenti a contatto smart di casa Sony saranno anche in grado di interagire con dispositivi esterni, come smartphone o tablet. A questi dispositivi sarà infatti possibile inviare i file prodotti con la fotocamera. Anche questo progetto è in fase sperimentale. Verosimilmente, passerà molto tempo prima di vedere realizzato un prototipo funzionante ed indossabile.

Le nuove LAC speciali progettate da Mojo Vision

Mojo Vision è una nuova start up della Silicon Valley. Al momento sta elaborando un prototipo di lenti a contatto smart. Le nuove lenti dispongono di un display miniaturizzato pensato per proiettare le immagini sulla retina. E non solo. Sono anche in grado di fornire informazioni di vario tipo:

  • messaggi di testo (informazioni meteo, livelli di glicemia in tempo reale, traduzioni di parole o brevi testi, risultati sportivi);
  • indicazioni di navigazione passo-passo;
  • elaborazione di punti di discussione per presentazioni;
  • indicazioni per la preparazione di macchinari;
  • indicazioni visive in condizioni di luminosità ridotta.

Il display MicroLed è collegato ad una batteria e ad un processore esterno: ha una densità di 14.000 pixel per pollice quadrato (ppi). Questo consente di avere contenuti ben definiti nonostante la distanza di pochi millimetri dalla retina. (Si consideri che gli smartphone di fascia alta toccano quota 300-500 ppi).

Le lenti a contatto intelligenti di casa Mojo Vision dispongono anche di 3 sensori:

  • di immagine integrato;
  • radio
  • di movimento (l’eye tracking) che tiene traccia dei movimenti oculari in modo da stabilizzare il display MicroLed

I ricercatori si stanno attualmente occupando di capire come integrare il processore e la batteria. L’attuale prototipo è alimentato in modalità wireless ma la versione finale prevede una batteria a film sottile che dovrebbe durare un giorno intero. La ricarica, stando al progetto, avviene tramite induzione.

Obiettivi delle lenti a contatto intelligenti di casa Mojo Vision

L’obiettivo di questo dispositivo è di mostrare a chi lo indossa informazioni utili e tempestive senza estrarre lo smartphone; la società promette che il sistema darà le informazioni richieste quando il portatore lo desidera  senza che questo subisca distrazioni da dati non voluti. Allo stesso modo degli occhiali AR, le informazioni visualizzate sono trasmesse in modalità wireless allo smartphone dell’utente tramite un piccolo dispositivo indossabile.

Gli utenti ai quali Mojo Vision si rivolge con il progetto relativo alle lenti a contatto smart sono:

  • aziende;
  • persone ipovedenti o con problemi di vista non gestibili con un comune paio di occhiali da vista.

A cura della Dott.ssa Maria Luisa Verbelli, medico oculista presso CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico.